Raccolta di drabble a tema Ziam Palik (?) partecipante a La scalata.
-Le uniche cose che ti tengono ancorato ad un angolo spigoloso della realtà sono le sue iridi e l’odore di carta e polvere che ti entra in gola ad ogni ansito.
«Come ti chiami?» riesci a chiedere, mentre affondi nel calore più asfissiante dell’universo.
Lui sorride, buttando indietro la testa. Ha una voglia sul collo che ti fa venire fame. «Pulcinella».

Vi erano bambini che si rincorrevano felici, ragazzi che giocavano a palla, mamme che sedute sulle panchine in legno chiacchieravano mentre i loro figli si godevano l'aria aperta, vi erano anche ragazzini che consumavano merende infinite ed adolescenti che cantavano a squarciagola ma nessuno sembrava essere il soggetto perfetto, nessuno tranne uno.

Si guardava attorno ma i suoi occhi non vedevano niente.
Tutta quella gente, ogni persona presente in quello spazio aperto per lui non contava niente; nessuno era importante, niente era importante, se accanto a sé non aveva lui.

Avrebbe dovuto imporsi, avrebbe dovuto ribellarsi e dire chiaramente al management di non voler passare il proprio Capodanno in compagnia di una ragazza che non amava soltanto per tener su quella messa in scena; non c’era riuscito, alla fine aveva ceduto alle loro pressioni e si era ritrovato a dover telefonare al suo ragazzo per comunicargli la notizia, ciò che lo colpì fu la reazione di Zayn e la sua risposta: “Lo sapevo, avevo già chiamato Perrie, passerò la serata con lei e la sua famiglia”.
[Zouis]

Era stanco di essere considerato parte integrante di Harry, ogni qual volta si parlava di lui veniva fuori il riccio e viceversa, quella situazione lo stressava e non poco; okay, forse provava una sorta di attrazione per i ragazzi ma quello non significava che era attratto da Harry o, peggio, che ne era innamorato.
Lui non amava Harry, il riccio non amava lui, erano soltanto amici..ottimi amici.
[Zouis]

E’ un problema il suo, un grossissimo problema.
Un problema al quale non ha mai trovato una soluzione.
Il suo problema è proprio il suo fidanzato, Zayn Malik.
Perché? La risposta è abbastanza ovvia: quel ragazzo è la tentazione.
[Zouis]

Louis volse il viso verso il suo e sorrise ancora per poi allungarsi un po' e lasciargli un bacio sulle labbra.
«Era questo quello che intendevi?» domandò l'altro, facendosi spazio e sedendosi accanto a lui.
[Zouis]

[IN REVISIONE.]
Zayn si rese immediatamente conto che il castano stava piangendo. Fu un attimo e le sue gambe si mossero automaticamente, si ritrovò vicinissimo al castano; aveva il cuore in gola e non sapeva il perché, era agitato come non lo era mai stato, vedere Louis in quello stato lo faceva star male, aveva paura di ferirlo anche soltanto con il proprio respiro. Il castano sembrava essere davvero a pezzi e tutto era accaduto così velocemente che Zayn non riuscì a capire cosa gli fosse accaduto e cosa avesse provocato in lui quel repentino cambiamento d’umore; gli sfiorò un braccio con le dita e lo sentì sobbalzare ma non vide le sue palpebre alzarsi, sospirò e fece ciò che in quel momento gli suggerì la sua mente, gli cinse le spalle con le braccia e lo avvicinò a sé, Louis sobbalzò e senza neanche accorgersene si ritrovò a singhiozzare, con le mani strette alla maglia del moro ed il corpo vicinissimo al suo.

Quando si staccarono, Louis guardò la foto e sorrise soddisfatto.
-Questo sarà il mio prossimo sfondo!- disse, sorridendo come se avesse appena fatto una foto con il suo idolo; ma forse era davvero un po’ così. Zayn scosse la testa ridacchiando e si poggiò con la schiena alla testata del letto, facendo appoggiare il castano con la schiena sul suo petto mentre continuava a guardare le loro foto.
Dopo che Louis ebbe finito di impostare i vari sfondi, bloccò l’iPod e lo porse a Zayn.
-Amore, dai il benvenuto a Zouis! Da adesso questo iPod è ufficialmente noi.- disse sorridendo. L’altro ridacchiò per poi voltarsi e lasciare Zouis sul comodino affianco al letto.
-Mh, io preferisco quelli veri..- sussurrò prima di prendere il viso del castano e poggiare le labbra sulle sue.

Pioveva.
La pioggia non era mai stata così incessante, cadeva copiosa e si infrangeva sull'asfalto.
Eppure lui era lì, con il volto rivolto verso il cielo e gli occhi chiusi, alla ricerca di qualcosa che avesse ancora un senso.
Era il 27 Ottobre, il giorno dell'inizio della sua vita, il giorno della sua fine.

‘A volte la vita ti mette davanti a scelte difficili che in ogni caso cambieranno la tua vita, positivamente o meno, niente resterà più come prima; ma bisogna scegliere! Non aver paura, rifletti e scegli. Carpe diem.’

é quello che tutti si aspettano da me, è quello che pensano io sia, ma tutti si sbagliano. Io, Harold Edward Styles ho paura, paura di deludere le persone.

Bagnati.
Quella parola risuona come un eco nella mente di Louis, il suo sguardo saetta su Zayn ed istintivamente si ritrova a fare pensieri poco casti; la verità è che le parole Zayn e Bagnato non dovrebbero mai stare nella stessa frase soprattutto se il moro indossa una semplice maglietta semitrasparente che diverrà invisibile se bagnata. Il moro si volta verso di lui e gli sorride.
Lui sa.
[Zouis]

Zayn aveva attraversato l’intera città, aveva affrontato la pioggia ed i fulmini, soltanto per vedere quel sorriso incorniciare il viso di Louis; il moro non gli aveva risposto, aveva preferito andare da lui, perché non voleva dimostrargli di essere con lui ma voleva davvero essere lì con lui.
[Zouis]

Se c'era una cosa che Zayn odiava più delle fan urlanti che spesso e volentieri avevano provato a molestarlo davanti a milioni di persone quella era l'acqua. Non che non gli piacesse lavarsi -quello lo faceva fin troppo spesso- ma detestava immergercisi dentro, odiava il mare, le piscine e tutto quello che lo portava ad immergersi fino alle ginocchia -o peggio, addirittura ancor più su- in acqua.
[Zouis]