"Killian le si avvicinò, mettendole le mani sulla vita -In realtà- l'attirò a se -stavo pensando al nostro prossimo appuntamento.-
Emme gli mise le mano sul petto -In cucina?-
-Ho trovato molta ispirazione.- Rispose lui, pensando a come aveva immaginato Emma seduta sul bancone della cucina mentre le baciava il collo
-Mmh...- Fece lei, quasi sapesse esattamente ciò che gli frullava in testa"

Soltanto da quando è con Sherlock John ha idea che esistano sfumature di bianco, che questo bianco possa persino nascondere in sé un sospetto di azzurro, che ben si accorda agli occhi mutevoli di Sherlock.
Così come ha scoperto soltanto con lui le infinite sfumature di nero e del rosso più profondo e sanguigno, quando prima di Sherlock tutto era pervaso dalla stessa uggiosa e tetra varietà di grigio.

“Mi dispiace, io ho provato a dimenticare, pensavo che anche tu avessi fatto lo stesso”
“Ci sei riuscito? Io no, e credo nemmeno te. Il fatto stesso che sei qua lo dimostra. C’è chi come me che non si può permettere di dimenticare.”

Sherlock guardò ancora Mary troppo lontana da loro perché potesse sentire.
-Me l’hai promesso John-
-Promesso cosa?-
-Che saresti stato felice-
-Lo sarò. Quando nascerà mio figlio sarò davvero molto felice-
-Era implicito con Mary-
John scosse la testa -Non posso-
-Hai perdonato me John e ti ho fatto molto più male-
-Come lo sai?-
-Lo so-
Ultimo episodio della terza stagione totalmente stravolto.
John non riesce a perdonare Mary per avergli mentito su chi è veramente e legge i file sulla chiavetta USB scoprendo cose che mai avrebbe voluto sapere.
E mentre Sherlock lo spinge a perdonarla lui non riesce nemmeno a guardarla in faccia. Ma il bambino c’è , esiste ed è l’unica cosa che lo tiene legato alla moglie, una moglie che rischia di morire di parto.
Johnlock
3 capitoli completa

Una one shot ispirata all'appuntamento tra Emma e Hook. Cosa sarebbe successo se quella notte i due avessero deciso di proseguire il loro incontro? Se quel pianerottolo non fosse stato la fine di qualcosa, ma bensì solo l'inizio?
Dalla storia:
[...]
“C-che stai..”
“Guardami”
“Cosa?”
“Guardami”
Le disse lui, mentre sciolta da quello sguardo intenso, lei obbediva. Lui ricominciò a muoversi dentro di lei, e fu quel momento, quello sguardo, a farla sentire per la prima volta in quella notte, nuda e fragile. Era tra le sue braccia, completamente esposta, la vera lei che riemergeva dopo anni. Nonostante tutti i momenti che avevano preceduto quell’atto sessuale, fu quella la prima volta che si sentì davvero legata a qualcuno. Davvero legata a lui. Il suo sguardo le stava comunicando qualcosa più importante dell’amore stesso. Era la promessa che le stava silenziosamente facendo: quella che lui sarebbe rimasto. Qualunque cosa fosse successa, lui ci sarebbe stato comunque. Fu quella certezza a darle le vertigini e a condurla verso l’orgasmo bramato, sempre incatenata al suo sguardo e alla sua muta e potente promessa.

"Di tutti i fantasmi, i fantasmi dei nostri vecchi amori sono i peggiori."
‘Il mistero della Gloria Scott', Arthur Conan Doyle
(viclock)

Raccolta di sette one-shot, una per ogni peccato capitale, dal rating vario.
Emma+Hook e i loro piccoli vizi. Come li affronteranno?
{ «..Qui?»
«L'abbiamo fatto in posti peggiori.»
Emma si lasciò adagiare sulle scale. Erano sporche e puzzolenti, oltre che buie e scomode, ma a nessuno dei due interessava; in fondo anche loro sapevano di sudore e rum, di sangue e disperazione ma erano fatti anche di quello e avevano imparato ad accettarlo. }

John è un uomo solo che si fa consigliare da un amico che non vede da anni.
Sherlock è evidentemente quello che ci vuole per farlo ripartire da zero.

Dopo un caso estenuante, la passione regna sovrana al 221b di Baker Street.

{Traduzione}
“Pensi che non sarei in grado di amarti? Solo perché sei fatto di metallo, e hai una programmazione dettagliata?” il dottore si appoggiò sul suo gomito, e abbassò lo sguardo. “Io non sono altro che sangue e ossa, e tessuti. Cose che sono riuscite a mettersi insieme in modo da farmi esattamente così. Proprio come tu sei stato messo insieme per diventare come sei. Quando ti bacio-” lo fece, brevemente, per avvalorare ciò che stava dicendo. Poi più profondamente, ed indugiando, perché poteva farlo. “Quando ti tocco, o ti sorrido, per te è diverso da come era quando lo hanno fatto altri in passato?”

Post 3x22
Emma e Hook trascorrono la notte insieme, ma qualcosa farà nuovamente scappare la donna, la quale tornerà a New York.
Cosa farà Killian? Cos'ha fatto fuggire Emma?
Leggete per scoprirlo!

Ho dipinto Katniss. Tra le foglie secche e le farfalle. Di rosso. Di blu. Quando Haymitch viene a controllare che io mangi, di tanto in tanto, che mi faccia una doccia, che non mi butti dalla finestra, scuote la testa sempre più avvilito. Mi stringo nelle spalle, tentando di riprendermi i miei colori. Devo dipingerla, anche se lui non può capirlo. [...]
Cammino, stanca, senza distogliere gli occhi da quella casa, come se fosse magnetica, come se tutto il mio corpo volesse essere lì. Ma non posso. È passato più di un mese dall'ultima volta che gli ho parlato e non posso più sgattaiolare fuori di casa all'alba per scappare nel bosco per tutto il giorno per non incontrarlo.
{Sequel della fanfiction Red. e Blue.|| Lettura consigliata ad un pubblico adulto. Fanfiction psicologica che tratta in modo esplicito di tematiche delicate}

*dal testo* Un moto di rabbia si impossessa del mio corpo, inizio ad avere caldo ed una strana sensazione di fastidio misto a ondate di calore invade il mio basso ventre e sale fino al cervello cosi lentamente che sembra uccidermi. Lente come le mani di Peeta sul vestito di Johanna.

Providence, USA.
Ginny Weasley ed Harry Potter convolano a nozze a Las Vegas, tutti gli invitati li raggiungeranno lì. Ma Hermione Granger, migliore amica degli sposi, si ritroverà a dover chiedere aiuto al più improbabile dei fratelli Weasley per raggiungere la meta.
Dal testo:
"Pronto?" dall'altro lato del telefono, risuonò una voce roca ed impastata dal sonno, se fosse stato qualcun altro, probabilmente Hermione si sarebbe dispiaciuta di averne interrotto il sonno, ma invece, era quasi, soddisfatta.
"Alzati dal letto, dovresti già essere in macchina a quest'ora" ma come risposta, ricevette una risata
"Buongiorno, Granger, nervosetti stamattina eh?" ora, il tono, era più regolare, ma la voce dell'interlocutore era palesemente maschile
"Poche chiacchere, fra quanto pensi di partire?" era nervosa sul serio, perchè preoccupata di non arrivare in tempo
"Mmh credo, un'ora, perchè, non sai per caso la strada?" la mora potè giurare che il ragazzo sorrideva
"Peggio. La mia macchina ha avuto un guasto e..insomma..non so come..arrivare a Las Vegas..sei la mia unica, ed ultima, scelta"

Mi sto di nuovo abituando ai suoi abbracci nel buio della mia camera e mi sento tremendamente in colpa perché lui pensa al mio bene invece che a se stesso.
Due settimane fa, deve avermi sentita urlare, perché si è precipitato subito a casa mia.
Ho avvertito il lento scricchiolio delle molle del letto sotto il suo peso e le sue braccia meno forti di un tempo -ma comunque rassicuranti- stringermi al suo petto.
Le sue mani vagavano sul mio viso cercando di spostarmi le ciocche di capelli disordinate con un leggero impaccio. Mi ha sciolto quella che minimamente sembrava una treccia e mi ha dato dei lievi baci sulle palpebre mentre io mi calmavo poco a poco cullata dalla sua voce profonda e dal profumo di cannella e aneto che Peeta emana sempre.
[Post ritorno di Peeta al Distretto 12 || Leggermente angst]