Post Death Note | Nuovo Personaggio
Guardati intorno, spendi solo pochi attimi della tua vita per osservare con attenzione quello che accade fuori dal tuo piccolo mondo.
Se lo farai ti accorgerai dello squallore in cui siamo caduti.
Accendi per qualche minuto la TV su un qualsiasi telegiornale e vedrai che le notizie di cronaca sono le stesse, sempre.
Omicidi, incidenti, furti, attacchi terroristici: la malavita ormai è ovunque.
A te piace questo mondo?
Sei soddisfatto di quello che siamo diventati?
Io no, sento che c'è il disperato bisogno di un cambiamento, qualcuno deve fare giustizia per arrivare d un mondo sicuro, migliore.
Giustizia: una bella parola, non è vero?
Ma chi sono io per giudicare cosa è bene e cosa, invece, è male?
So di non essere nessuno, ma qualcuno dovrà pure fare qualcosa e in questo momento, forse, quella persona sono proprio io.

MiraiUniverse
Raccolta incentrata particolarmente su Mirai Gohan e Mirai Pan
Tutti i deceduti a causa dei cyborg possono finalmente tornare in vita, compreso Gohan.
Pan ha ormai 16 anni e da qualche tempo disprezza il padre, tanto da non essere per niente felice del suo ritorno. Lo chiama con il suo nome e non "papà" e le cose si complicano dato che non lo vuole in casa.
Sarà il Saiyan a dover conquistare l'affetto e la fiducia della ragazza, ma sa che non sarà facile.
Alla fine però tutto sarà ricompensato quando una semplice parola scappa dalle labbra dell mezzaSaiyan: papà...
Dal testo:
CAP 1) Provava disprezzo perchè sua madre le aveva detto che era un vero testardo e anche quel giorno era andato a combattere contro i cyborg, anche se sapeva benissimo che le sue condizioni fisiche non glielo permettevano, lo disprezzava perchè aveva abbandonato lei e la sua amata madre,lo disprezzava perchè non aveva salutato per l'ultima volta Chichi e Giuma, lo disprezzava per non essere rimasto con lei...

Raccolta di 10 Flash Fic | Scritte in collaborazione con Rohan | Gohan/Videl a varie età
Fune/Foto/Libro/lampadina/Scimmia/Scarpe/Letto/Reggiseno/Matita/Musica
Dal testo:
Videl sospirò rassegnata: no, era palese che il Saiyan avesse la mente altrove e non stesse ascoltando le sue parole, così decise di passare al piano “B”: prese una matita bella appuntita che trovò sul tavolo e si mise tra il volto del suo amato e il libro, in modo così da ottenere finalmente la sua attenzione.
“Sai amore dove te la metto questa matita se non mi coccoli in questo preciso istante?”
Gohan continuava a fissare da qualche minuto la moglie in intimo accanto a lui e ad un certo punto puntò i suoi occhi color della pece in quelli cobalto della donna, sorridendole piano
“Qualcosa non va Gohan?”
“No tranquilla, stavo solo pensando ad una cosa: tu porti il reggiseno per contenerlo, giusto”
Videl lo guardò confusa, proprio non capiva la domanda di suo marito
“Si amore, lo dice l'etimologia stessa della parola: “reggiseno”, ovvero oggetto per reggere il seno. Ma che ti prende oggi tesoro?”

|Universo Mirai|
Sorrise debolmente e strinse la piccola in un abbraccio, cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime
“Grazie papà, ti voglio bene”
“Ti voglio bene pure io tesoro, ti amo più di tutto”
“Sto male, quando guarirò?”
Il Saiyan ebbe un tuffo al cuore e iniziò a versare qualche lacrime stringendo la presa sulla piccola e carezzando la sua schiena; dopo qualche minuto però si fece forza e si mise accanto a lei nel letto, guardandola e carezzandole la guancia e una mano
“Sai tesoro, esiste una zanzara da qualche parte nel mondo che è speciale: il suo pinzo può far guarire ogni singola malattia. Questa notte verrà da te e ti farà guarire, però devi sempre tenere gli occhi chiusi, altrimenti il suo pinzo non avrà alcun effetto se la vedrai”

Legata alla OS "311..."
“Mai, non ti lascerò mai da sola, resterò sempre al tuo fianco, sempre e per sempre accanto a te, te lo prometto.”
E' ormai scoccata la mezzanotte, ma tu non hai la minima voglia di andare a dormire, punti i tuoi occhi sullo schermo dell'orologio e ti accorgi sono in quel momento di che giorno è.
Sul tuo volto si forma un leggero sorriso malinconico: due Settembre, sono già passati due mesi.
Due mesi da quella meravigliosa giornata, sessantaquattro giorni da quando vi eravate stretti in quel bellissimo abbraccio; fu il due Luglio l'ultima volta che vi siete incontrati.
Gohan è lontano da te per quello maledetto stage scolastico, sa che non può scappare da dove si trova e che tu non puoi andare a trovarlo, due mesi prima lui era fuggito solo per vederti, ma è troppo pericoloso, non può riprovarci.
Ti manca, ti manca da morire quel ragazzo dolce e sensibile che ti capisce appieno e ti fa stare bene con te stessa e con il mondo; ti mancano le sue braccia, il battito del suo cuore e anche solo la sua risata cristallina; ti manca lui e non puoi negarlo a te stessa.

“Adesso il gatto ha mangiato la lingua a te, mio caro Ranma?”
Lo guardò con gli occhi dolci, ma sempre con quella vena di malizia nelle pupille, che gliele facevano risplendere di luce propria.
“E va bene...”
Ranma decise che sarebbe andato fino in fondo, era ancora deciso che non gliela avrebbe fatta passare liscia, a qualsiasi costo: si avvicinò piano a lei, sempre di più, fino a sfiorare i loro nasi insieme.
“Poi non ti lamentare, amore mio”
Akane non fece in tempo a ribattere, perchè il codinato posò piano le labbra sulle sua, stringendola in un abbraccio e avvampando violentemente, cosa che fece cubito dopo pure la ragazza.
Quel bacio piacque ad entrambi, lasciò in loro una strana sensazione di dolcezza e di completezza: in cuor loro sapevano di amarsi, a modo loro naturalmente.

OS ispirata all'omonima canzone di Guccini.
Il verde speranza dell'erba fresca.
Il cielo cobalto chiaro e luminoso.
I leggiadri suoni del canto degli uccellini.
La sorgente dalla quale sgorga acqua fresca e limpida.
Le risate mie e del piccolo Goten.
La felicità.
Tutto sembra ancora così reale...

Apri gli occhi e sei sommerso da un unico colore, un blu che varia di tonalità e che ti circonda completamente. Cerchi di capire dove ti trovi, provi ad aprire al bocca per pronunciare qualche parola, ma senti che qualcosa di salato ti riempie, pure le tue articolazioni sembrano muoversi molto più lentamente; improvvisamente capisci: ti trovi sott'acqua. Continui a chiederti come hai fatto a finire in mezzo al mare, ma la testa ti duole, tutto è talmente confuso dentro di te, in questo momento la tua unica preoccupazione è salvarti, ma d'un tratto un terribile pensiero si fa largo nella tua mente: dove si trova tua moglie?
Inizi a girarti in tutte le direzioni per riuscire a trovare la tua amata Chichi, non tieni conto delle dolorose fitte che ti tengono prigioniero, la vita di tua moglie vale molto di più della tua per te, devi riuscire a salvare almeno lei.

Univero Mirai | MiraiGohan/Nuovo personaggio | Ispirato alla canzone di Grignani "Destinazione Paradiso"
Morte...quante volte questa parola echeggiava nella sua mente, quante volte ha avuto l'impulso di lasciare tutto ed andare via; aveva iniziato ad odiare la gente, i pregiudizi, le provocazioni, la società..
Scendere in strada e sentirsi ridere dietro lo distruggeva moralmente, sentirsi dare l'appellativo di “Gay” ed essere sfottuto per questo lo aveva portato ad odiare la società, gli omofobi e si, pure se stesso: perchè era nato diverso, perchè era nato unico...
Ma Toshiro questo non lo capisce, lui sente solo gli insulti e le risate, vede solo la parte malata del mondo, quella che non ha cuore, che non ha sentimento. Eppure c'era stato un periodo durante il quale la sua omosessualità lo aveva portato ad essere il ragazzo più felice del mondo, anche in un epoca fatta solo di dolore e distruzione, governata da Cyborg spietati; l'amore però aveva vinto, l'amore lo aveva fatto crescere felice, l'amore gli aveva fatto capire che nel mondo, quanto esso brutto sia, c'è sempre un briciolo di speranza, un bagliore che brilla nell'oscura depressione.

Una volta cambiata la ragazza si voltò sorridente verso la figura dell'aitante guerriero, ma subito la sua faccia divenne un misto di imbarazzo e vergogna: subito si alzò in piedi di scatto, facendo sussultare il ragazzo.
“Gohan!”
Lui sembrò non capire subito, ma non appena abbassò lo sguardo si rese conto di quello che era veramente successo: ecco che cosa era quella strana sensazione, quella alla quale aveva dato relativa importanza.

|Song Fic sulle note di "Lo strano percorso" del mitico Max Pezzali|
Non è stata una vita facile la vostra e lo sapete benissimo, ma la forza di volontà che avete dimostrato è stata in grado di non far mai spezzare il filo che vi teneva uniti, siete sempre usciti vincitori.
Il vostro è stato certamente uno strano percorso, ma sicuramente uno dei più belli e intensi di quelli che esistono, uno di quelli dove l'amore riesce sempre a vincere su tutto e dove la morte non è paura, ma solo l'ennesimo ostacolo da superare.
Nei vostri cuori sapete che non rimarrete mai distanti per molto e che riuscirete poi a a ritrovarvi in un posto migliore, ma sempre e comunque insieme e quella volta sarà davvero per l'eternità.
Non avete paura di chiudere gli occhi, sapete che il vostro amore vincerà sempre su tutto, così come ha sempre fatto.
Tutto questo sapete che è solo uno strano percorso, uno di quelli dove tutto può cambiare in un attimo, dove nulla resta per sempre uguale, fatta eccezione per una cosa, forse la più grande e indistruttibile: il vostro amore, quello che supera film e libri, quello che vince sempre su tutto.

[Dedicata a Gohan supremo il migliore]
Mirai Universe/Mirai Godel
Fa male, ma prima o poi sapere che batteranno ancora insieme allieta leggermente il dolore e allora nasce una speranza, un desiderio al quale attaccarsi disperatamente.
Adesso essere distanti e vedersi nei sogni, con i cuori dolenti; un giorno però ritrovarsi una nelle braccia dell'altro, con un solo battito condiviso.
Non resta che continuare a sperare in un mondo dove la guerra ha distrutto tutto e dove sembra che i sogni non possano più realizzarsi; bisogna sempre continuare a sperare, anche se sembra che non sia possibile. I fiori dei desideri sbocceranno anche in un campo di disperazione e quella speranza alla quale si era attaccati diventerà il bellissimo frutto di una attesa, adeguatamente ricompensata.
Mai perdere la speranza, sempre il filo ricondurrà due cuori insieme.

Dedicata a Niky Son
Universo Mirai
“Pan, figlia mia, sei l'ultima fonte di vita che mi rimane, il legame che mi tiene vicino alla tua dolce mamma,la ragione che mi dà la forza per andare avanti. Ho paura adesso e a te posso dirlo: questa guerra mi sta distruggendo, se i due cyborg riuscissero a battermi tu non avresti più neppure un genitore, ma non devi temere. Tu non rimarrai mai sola, ci sarà sempre qualcuno accanto a te: questa è una promessa. Non dovrai mai dimenticare le tue origini, mai dovrai credere, neanche per un attimo, che i tuoi genitori non ti hanno amata: entrambi avranno dato la vita per te, avranno donato loro stessi per il dono più bello e importante che avevano. Guarda questo ciondolo: adesso e per sempre sarà il nostro legame, il filo invisibile che ci terrà insieme, tutti e tre.”

Mirai Gohan/ Mirai Videl
Dedicata a Rohan
Dal testo:
“Ho paura, è tutto buio qua, fa freddo”
“Non tremare piccola, ci sono io con te e ti tengo stretta. Il buio è un colore e non una minaccia, ricordalo sempre: il buio è notte”
“La notte è bella, mi affascina, ma ho paura delle tenebre, troppa paura”
Un abbraccio protettore.
È notte, il buio circonda ogni cosa e i miei occhi cerulei sono persi nel vuoto più totale. Sono sola nella stanza, sono sola nella casa, sono sola nella vita.
Fa freddo adesso, il mio corpo è continuamente scosso da brividi e nella mia anima si fa largo un sentimento di profondo terrore.
Ho sempre avuto paura del buio della notte, non mi sono mia sentita a mio agio, ma c'erano sempre delle braccia calde che mi proteggevano e mi rincuoravano.
Prima ero protetta, adesso non più: adesso sono sola.

“311...
Sogni da realizzare,
desideri da compiere,
messaggi inviati,
lacrime versate,
abbracci sperati
e chilometri da distruggere.”
E' notte fonda ormai, mi volto continuamente nel letto, la mia mente è affollata da un unico, ma immenso pensiero: tu non ci sei.
Sospiro pesantemente mentre punto i miei occhi color della pece sull'orologio elettronico sul comodino, vicino al letto e una sola frase mi balena in testa: “Che scherzo bastardo, pure il tempo inizia a fottermi”
Guardo per qualche secondo l'orario segnato sul display: sono le 3:11 maledizione, ancora quel numero maledetto.
Scuoto la testa, come per far uscire quel senso di solitudine, ma adesso, steso in questo letto, sento solo un masso che mi impedisce di respirare normalmente e una fitta che mi stringe il cuore.
[Dedicata a Son Gohan]