Adesso sono affacciato alla finestra, mentre ti guardo andare via, sempre più lontana, sempre più distante, hai trasformato il tuo corpo, ma non l'amore che provo per te.... Quello non riuscirai mai a scalfirlo e anche quando morirò il mio ultimo pensiero lo rivolgerò a te...
Ti amo Reis...
E ti perdono...

Cos'è la morte?
Solo un passaggio terreno per giungere finalmente al paradiso tanto atteso.
Perchè allora ti fa così paura?
Perchè non l'accetti per quello che è e ti addormenti in pace, cullato dalla persona che tanto ami.
Ma tu ci andrai veramente? Dopo tutto quello che hai fatto? Potrai finalmente vedere un angelo?
Ma tu l'hai già visto un angelo, tu c'è l'hai già un angelo.

Una lettera confidenziale di Thalita indirizzata a sua madre Petra:
E so che non potrai rispondere a questa lettera, e come potresti, ormai non ci sei più...
Ma ti volevo dire che anch'io ti voglio bene e mi dispiace... Mi dispiace di averlo capito solo adesso...

-Ti amo.- mi sussurra sulle labbra. -E non ti lascerò andare....-
Sorrido, forse non tutto è perduto, io lo amo e lui ama me, che c'importa di questo stupida guerra, noi ci amiamo e così è già tutto perfetto.

Credevi che uccidendomi ti saresti sentito meglio.
Credevi che pugnalandomi al cuore il dolore nel tuo sarebbe scomparso.
Credevi che lasciando il mio corpo morto a terra senza un minimo d'onore il tuo sarebbe ritornato.

Nihal sorrise e Sennar la ricambiò allungandole le mani per invitarla a prenderne uno.
Era da tanto che non sorrideva, che non mostrava il suo sorriso bello e perfetto al mondo ed essere l'origine di quel sorriso lo faceva sentire importante, più di quanto fosse realmente.

-Ti amo..- sussurro.
Non riesco a dire altro, perchè fa male, fa tanto male.
La gola comincia a bruciare e il cuore sembra come infrangersi, il sangue mi macchia le mani.

Hai bisogna d'aria.
Ma non di aria normale, hai bisogno della stessa aria che respira lui, l'aria imperniata del suo profumo.
Era questo che voleva dire essere innamorati, era questo l'amore?
Perchè se era così ne era malato grave

Le veniva da ridere a pensare che quello sciocco mondano c'è l'aveva fatta, a pensare che per la prima volta qualcuno, era riuscito a conquistarle il cuore, posandoci il suo nome sopra.

Non piangere... Anche se ti diranno che non vali niente...
Non piangere...
Perchè ogni tua lacrima versata e una goccia di pioggia in più sulla mia faccia, sul mio viso.
Non piangere...

È proprio come aveva detto lui, distruggere per ricostruire...
Forse il Tiranno non si meritava la morte, forse lo doveva fare veramente... Forse non si meritava neanche quel titolo, perchè la tirannia apparteneva agli uomini, e loro solo ne erano padroni.

-Se solo John non mi avesse chieste di sperimentare quel virus....- sussurra a un tono di voce troppo basso perchè qualcuno la senta...
Ma io posso, io non sono come tutti gli altri, io sono sopravvissuto.

È triste.... Non ti rendi conto di quanto vale una persona finché non la perdi...

-A volte ho l'impressione di essere come un vecchio libri che nessuno ha mai voglia di leggere fino in fondo...-sussurrò lo stregone con il poco fiato che gli era rimasto, la voce era scossa dai singhiozzi, stava piangendo, Magnus, il suo Magnus, piangeva, e davanti a lui, davanti ha una persona che sarebbe stata solo di passaggio nella sua vita.

-Ti amo- mi dice, appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
-Anch'io...- chiudo gli occhi, cullandomi nell'odore di mare che tanto lo caratterizza.
Il mare.... Proprio come i suoi occhi, blu come il mare...