La guardava fisso.
Il volto smunto e composto, lo sguardo calmo e opaco.
Non un segno di turbamento lo animava. Vi fosse stata nei suoi modi la benché minima traccia di disagio, livore, impazienza o impertinenza: in altri termini, se avesse scorto in lui un qualche tratto banalmente umano, non si sarebbe preoccupata di apparire indifferente. Ma, per come stavano le cose, chiuse il libro e cercò nel suo occhio una risposta, scorgendovi dentro la bellezza di cui solo i vinti sono capaci.
«Non dire niente».

“Non farmi ridere Nami”.
Ti sbraito contro. Sbuffo dandoti le spalle.
Vuoi di nuovo incastrarmi.
Perfida e manipolatrice.
Te lo dico mentre borbotto.
Ma tu non subisci i miei attacchi verbali.
Anzi pari divertita dal mio atteggiamento.
Dannata te.
“Zoro, Zoro, Zoro…”.
Ripeti il mio nome con il tono di una maestrina.
Sento avvicinarti a me.
Poggi sensuale la testa sul mio braccio mentre con la mano mi afferri il mento.
Lo accarezzi piano.
Mi costringi a guardare i tuoi grandi occhi nocciola.
Che tu sia dannata.
Socchiudi poco le palpebre sbattendo le lunghe ciglia.
Attendo la tua mossa con un nodo in gola.
Serro i denti.
“Non fare l’idiota… mi devi 2000 danari”.

Il silenzio occupava la postazione di vedetta, in cui Zoro si stava allenando.
Silenzio, solo silenzio.
Percepiva la stanza calare nel silenzio, le katane meditare nella metallica assonanza della notte posate su una parete, la maglia e la sua banda ben ripiegate vicino al boccaporto, e la luna scomparire dietro le nuvole bluastre del cielo stellato.
La più totale tranquillità lo avvolgeva, attutendo ogni rumore proveniente dal resto della Sunny, permettendo solo al roco respiro del samurai di rimbombare lieve tra le pareti tondeggianti della vedetta.
Aveva bisogno di calma, silenzio, pace interiore e nessun…
-Nami swaaaannnn adorata!!!!!-
Un ringhio assassino e baritonale vibrò nella gola del verde...

Fisso inebetita quelle labbra aprirsi e chiudersi.
Dissetarsi avide.
Piccole gocce fuoriescono dai lati della tua bocca.
Poco elegantemente passi il dorso della mano per pulirti.
Poggi la testa all’indietro e chiudi gli occhi.
Dannato.
Che tu possa essere dannato.
Non mi rivolgi nemmeno una parola.
Non ti accorgi della mia presenza.
Eppure io ci sono.
Sono una tua compagna da ormai non so quanto tempo.
Serate come questa ne abbiamo passate milioni.
Rum a volontà e alla fine si stramazza ovunque capita.
Mi guardo intorno sorridendo.
Solo il rumore dei respiri dei nostri amici ad accompagnare la notte.
Ciurma di sgangherati.
Io e te come al solito siamo ancora in piedi.

SanZo | [Sanji's POV] | After timeskip
«Cuocastro.»
Mi sono sempre chiesto perché non mi chiami per nome. È così difficile da capire? È così difficile da pronunciare? Sanji. Non mi sembra.

-Non posso lasciare che un idiota come te muoia di fame.-
Roronoa Zoro si ritrovò a essere costretto ad ammettere, perlomeno con sé stesso, quanto fosse patetico l’essere stato rapito erroneamente unicamente per l’essersi perso nel momento e nel luogo sbagliato. Sì, patetico e umiliante erano le parole più adatte a descrivere la sua condizione; e in quella degradante situazione probabilmente la componente più assurda era proprio uno dei suoi sequestratori. [Zoro/Sanji. Trad. Lilian Potter]

Ron: “Se davvero fosse sbagliato perché mai sarebbe così bello? Oddio.. Non smettere mai, ti prego..”
Blaise: “Fagli credere di essere andata a letto con Draco e ti assicuro che si caverà gli occhi dal cranio!”
Draco detestava vedere la fiera e forte leonessa che piangeva debole e delusa. Non lo sopportava. Lenticchia avrebbe pagato per la sua stupidità.
Draco: “ Pensavo volessi vendicarti di Lenticchia, non di me!”

-Quando mai ho detto che mi sarebbe piaciuto vedere un altro uomo penetrare il mio ragazzo?-
Trafalgar Law era consapevole che, nella vita, si presentano buone e cattive idee. Era difficile collocare sotto a una di queste due categorie la convinzione di voler andare a letto con un’altra persona, una che non fosse Eustass Kidd, soprattutto se la losca faccenda avveniva di fronte ai rispettivi occhi; lo stesso discorso si applicava quindi anche a Roronoa Zoro e, come conseguenza diretta, neppure Sanji ne era escluso. Ma a volte le idee folli non si rivelano essere poi tanto male. [Kidd/Law; Zoro/Sanji. 2 capitoli (completa). Trad. Lilian Potter]

Ambientata alla fine della saga degli uomini-pesce, durante il party post vittoria. Nami cerca di sfuggire da Sanji e si ritrova all'interno di una bolla fluttuante con Zoro.
[ZoNami]

Come aveva fatto a cacciarsi in quella situazione?!
Era a dir poco imbarazzante, dannazione!
Anche potendo chiedere soccorso alla squadra di supporto, non era affatto sicuro che lo avrebbe fatto perché spiegare come era finito legato a quel letto lo avrebbe fatto sentire un vero idiota, per non parlare delle battute che si sarebbero sprecate e per parecchi giorni, se non settimane.
Sarebbe diventato lo zimbello dell’Armata, di fronte a una cosa così persino Dragon lo avrebbe preso in giro, lo sapeva.
*Panda Day*

«Sei matto?! Qualcuno potrebbe scoprirci!» sibila il cuoco, dopo un iniziale momento di estrema contentezza.
«É il tuo compleanno oggi, no?» domanda l'altro invece, fissandolo.
«Sì e allora? Ti avevo detto che di giorno non possiamo–».
«Allora sta' zitto».
[...]
Non c'è mai stato niente come ora, nessuno come Zoro, un rivale, un compagno, la sua metà.
È la perfezione da raggiungere e lo scudo che lo difende.
È come tornare a respirare a pieni polmoni dopo un'apnea subacquea.
| お誕生日おめでとう、サンジ！| Dedicata a Zampe~♥ |
[SanZo]

Salve! Sono Meryl Watase e dopo aver divorato e recensito quantità industriali di fanfiction, ho deciso di scriverne una io, prendendo ispirazione da una bellissima poesia di Pablo Neruda.
Estratti dalla storia :
Cap 1 : " Sì, la guerra è finita. E l' alleanza ha vinto. Ma a quale prezzo? "
Cap 2 : " Averlo così vicino, mi turba. Soprattutto perchè il suo sguardo, puntato su di me come un cannone pronto a far fuoco, mi ricorda che urge un chiarimento tra noi."
Cap 3 : " Raggiunta una radura, mi guardo intorno e sussulto. Una figura è seduta sui rami di un albero, ha un piede che penzola nel vuoto , una katana tra le mani, i capelli corvini che danzano al soffiare del vento e due occhi da predatore che mi fissano come un falco fisserebbe la sua preda."
Spero di avervi incuriositi e che la mia piccola storia vi piaccia, inizialmente doveva essere di soli tre capitoli, ma grazie al vostro sostegno e alla fiducia accordatami ho deciso di continuarla. Ringrazio con tutto il cuore manga e Blueorchid31 che mi hanno spinta a pubblicare, nonostante la mia insicurezza.
un bacione .

E' proprio in tarda sera che Sanji adora ritirarsi nella sua cucina, mentre Zoro ama dedicarsi ai suoi allenamenti notturni. Ma il troppo movimento mette fame, e chi meglio di Sanji è in grado di preparare uno spuntino notturno?
«Ho fame, cuoco» lo informò a un tratto, avvertendo lo stomaco borbottare a causa del pesante allenamento che gli aveva prosciugato ogni energia «Preparami uno spuntino». [...]
Quella cucina non gli era mai sembrata così calda, prima d'ora.
«… e pietanze più consistenti, dal sapore forte e intenso» aggiunse «Tutto dipende dalla fame che hai, spadaccino» concluse, mentre la sua voce divenne maledettamente calda e profonda, quasi a diventare un sussurro.

È Natale.
Gioia e voglia di festa aleggiano nell’aria. Ed i nostri amati Mugiwara non perdono l’occasione per festeggiare! Anche Zoro e Sanji sanno come festeggiare il loro Natale, tra regali e dolci panettoni e pandori…
Siete pronti a passare un Natale pieno di amore e passione?
Un’altra ZoSan tutta per voi ♥.
[Dal testo]:
Zoro ormai lo aveva capito: Sanji all’inizio poteva sembrare seccato e contrario alle sue iniziative nella loro relazione, ma con un po’ di calma e pazienza, alla fine cedeva sempre. […]
- Marimo, apprezzo lo sforzo ma… quella cosa… - sospirò, chiudendo gli occhi e trattenendo le risate a fatica.
- Cos’ha che non va? -
Il biondo scosse la testa: lo spadaccino a volte era proprio ottuso.
- Niente, niente – ridacchiò, tagliando corto – Vieni qua, piuttosto, che li facciamo sparire… - sorrise sexy.