Crowley e Aziraphale, in un punto indefinito della loro storia, si ubriacano nella libreria e non riescono a fermare la passione, sperimentando la loro asessualità.

Crowley è il nuovo Duca Infernale, rendendo l’inferno più efficiente che mai.
Il suo cuore spezzato ha promesso di non battere mai più, nemmeno per l’Arcangelo Supremo.
O
Aziraphale e Crowley hanno una storia d’amore clandestina, nonostante i loro ruoli di potere.

[....] “Si, certo…Ecco qui l’idea: la signorina Ashtoreth è una bambinaia dal passato travagliato. E’ nubile perché ha legato il suo cuore a quello di parecchi mascalzoni, che hanno preso la sua virtù e calpestato la sua sensibilità! Per questo ora appare gelida e arcigna e focalizzata unicamente sul lavoro! E’ una donna determinata, concentrata e professionale, che non ammette distrazioni quando svolge i propri compiti. Tuttavia, è tutt’altro che frigida, anche se si avvicina ai cinquanta… Assunta per un nuovo compito in una ricca villa di campagna, conosce il signor Francis, un giardiniere dai modi rozzi e allo stesso tempo intriganti. La signorina Ashtoreth prima lo respinge con un’ostentata e feroce opposizione alle sue avance…Ma poi crolla, colpita dalla verve maschile del grezzo lavoratore della terra. Mi hai seguito?” Crowley si interrompe.
“E’ tutto così…” Aziraphale deglutisce e poi sorride eccitato “Stimolante!” Lascia andare un gridolino.

«Ci sarà pure qualcosa che posso fare io per ricambiare»
Crowley era seduto sul suo letto, rimuginando su quella frase. Davvero non voleva una ricompensa per avergli salvato i libri, ma più ci pensava e più affioravano alla sua mente altri dettagli di quel momento. Le sue mani salde sul volante, quasi nervose, il dolce sorriso di Aziraphale; e gli era forse parso di vedere con la coda dell’occhio lo sguardo dell’angelo sulle sue labbra tese. Doveva essersi sbagliato, avrà frainteso.
Se avesse potuto effettivamente chiedere, una cosa che desiderava c’era, ma non si sarebbe azzardato.
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Nel 1941 Crowley salva i libri di Aziraphale, ma purtroppo non è in grado di capire anche i palesi inviti.
[Trans Crowley con una spolveratina di corruption kink]

Aziraphale non riesce a concentrarsi su niente. La sua mente è rimasta ai rapporti carnali, tipicamente umani, che lui e Crowley hanno condiviso qualche giorno prima.
Il suo corpo, soprattutto, non ne vuole proprio sapere di smettere di reagire a quei pensieri.
Crowley, invece, ha deciso di fare ricerche su alcuni aspetti delle tentazioni umane che non aveva mai approfondito.
Con un piccolo aiuto, inizia a capirci qualcosa… e vuole mettere subito in pratica quello che ha imparato.

Crowley compare dal nulla, come un gioco di magia ben riuscito – un serpente uscito dal cilindro, che Aziraphale guarda scivolare tra particelle di pulviscolo, portando la notte nel suo mondo di luce.
Cammina claudicante, gambe lunghe e skinny jeans, una biscia su due piedi che danza seducente sul filo del peccato.
{ ineffable husbands | wing!fic, canon divergence | scritta per la Corsa delle 24h - XII Edizione @Torre di carta }

Il dolore, in Aziraphale, non era mai durato abbastanza a lungo.
Il dolore, per Crowley, esisteva dall’inizio dei tempi perché aveva sempre amato fino ad esporre lo scheletro stesso della sua essenza. Carne e sangue, e ossa e tendini, organi e denti, tutto il suo corpo fisico e spirituale, entrambi esposti di fronte agli occhi blu grigio di Aziraphale, che lo trapassavano e sfioravano ogni suo nervo con la precisione di un chirurgo.
***
Blandamente ispirata a Mary on a Cross dei Ghost

Crowley insegna ad Aziraphale ad apprezzare le mode (leggasi: si inventa modi assurdi per invitarlo a fare cosacce).

Se volete contattare un angelo, dovete chiudere gli occhi e chiedere un segno.
Crowley non vuole nessun segno, né parlare con un particolare angelo.
Ma per qualche assurda ragione, il nuovo Supremo Arcangelo insiste a comparire nella libreria.
Il primo problema è riuscire a ignorarlo quando se lo ritrova seduto vicino.
Il secondo è provare a non aiutarlo come ha sempre fatto.
Il terzo è evitare di guardarlo, di sentire la sua mancanza, di volerlo, di amarlo.
Perché Crowley non può smettere di fare tutto quello.
E, soprattutto, non può smettere di stringergli la mano.

Allo scadere del secolo XVII Aziraphale riceve dal Paradiso un incarico che lo porta lontano da Londra, in una terra tormentata da forze soprannaturali e oscure. Qui incontrerà ancora una volta Crowley e dovrà fare i conti con i propri sentimenti e dissidi interiori.
[Elementi horror / fantastico / gotico; tematiche delicate ma trattate in maniera molto soft]

------------------SPOILER WARNING --------------
Nel cupo epilogo di "Good Omens" Season II, l'ascensore si alza come un arbitro incerto tra Crowley e Aziraphale, e la coppia deve fare i conti con un malinteso titanico. Mentre l'angelo ascende in Paradiso e il demone rimane sulla Terra, si scontrano non solo le loro personalità paradossali, ma anche i loro sentimenti intricati. Con uno stile ironico e satirico tipico di Neil Gaiman, questa fanfiction scava profondamente nelle loro menti contorte e cuori afflitti, portando alla luce le sfumature nascoste del loro legame incerto.

[...] L’angelo sorride: è strano come Crowley, diavolo tentatore per professione, non si abbandoni facilmente ai piaceri terreni. Vedere Crowley dormire è ameno e spettacolare. Sembra diffidente verso il cibo, preferendo guardare lui mangiare e sembra annoiato dall’alcol, che consumano solo insieme, chiacchierando di tutto quello che hanno vissuto. Seimila anni di parole che non mancano mai. Il sonno è una nuova scoperta, certo. Il grande assente è il sesso. Aziraphale arrossisce al pensiero, spostando lo sguardo dalla spalla nuda di Crowley che fa capolino oltre il bordo della coperta. La verità è che Aziraphale si aspettava che prima o poi accadesse, che fosse inevitabile tra loro cercare di essere una cosa sola anche in quel senso. Ma sono mesi che convivono, dopo essersi ritirati dalle scene di inferno e paradiso, e non hanno mai affrontato l’argomento.

Con il passare del tempo, secolo dopo secolo, anno dopo anno, oltre ai piaceri del cibo, quel corpo umano a cui si era tanto affezionato
iniziava ad avere altri tipi di bisogni, così Aziraphale aveva ceduto anche a quello. Sempre ed inconsapevolmente grazie a Crowley, si era arreso ad un'altro tipo di fame.

Crowley invita Aziraphale a un appuntamento. Che non è un appuntamento, ma lo è.
Tra una bottiglia di vino e l’altra… e l’altra ancora, capiscono entrambi che, forse, è arrivato il momento di essere sinceri l’uno con l’altro.
E che c’è qualcosa di umano che ancora non hanno provato a fare insieme.
Ma non è così facile come sembra. Anche la Bentley lo sa.
Per fortuna un demone è capace di tentare. E un angelo possiede la grazia divina.
E c’è questo immenso amore che non ne vuole proprio più sapere di starsene in silenzio.
Tutti e due vogliono sentire cos'è l’amore. Tutti e due vogliono mostrarselo.

Crowley dischiuse le labbra, attonito, ma lo stupore lasciò ben presto posto alla frustrazione «Lo stai facendo di nuovo.» ribatté, la voce abbassata in un ringhio esasperato. Non si mosse dal posto, ma tutto il suo corpo sembrava urlare di voler fuggire «Come puoi- Non posso.» ripeté e cercò di ignorare l’intoppo nelle parole. Chiuse con forza le labbra in un tentativo di ricomporsi «Oh non so neppure perché me ne stupisco. Sei sempre stato lento su certe cose.»
Aziraphale lo guardò, oltraggiato «Non credo sia il momento appropriato per insultare-»
«Non sto insultando.» ribatté.
Aziraphale inarcò un sopracciglio, lo scetticismo chiaro nell’espressione.
«Non lo sto facendo!» ripeté con veemenza. Poi distolse lo sguardo «Oh per l’amor di-» borbottò, e affossò entrambe le mani sui braccioli della poltrona.
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Crowley e Aziraphale parlano.
Ambientata dopo il finale della seconda stagione.