Spero che queste storie vi appassioneranno... Proprio come un labirito senza fine in cui farete fatica a respirare.
Ecco perché la raccolta di queste storie (che hanno sempre qualcosa in comune) ha questo titolo.
1. Uno sfortunato incontro: ... Quello stesso documento che cercavano, era nelle sue mani, macchiato dal sangue. (AoiXUruha)
2. Il misterioso caso di Matsumoto Takanori:  << Watson non avrebbe mai abbandonato Sherlock Holmes >> (ReitaXRuki)
3. Tutte le tracce portavano a Tokyo.  (AoiXRuki)

I Gazette in un futuro distrutto, in cui niente è più loro. In cui possono solo aggrapparsi a mille gru di carta.
Dopo la strage.

Cinquanta diverse flash-fic. Cinquanta diversi luoghi. Cinquanta diverse indicazioni. Cinquanta diverse emozioni. Cinquanta diversi Ruki.
[Scelte] “Sei un fallito.”
[Mesi] "Ma aspettando si muore. Perché il tempo è carnefice e silenzioso affila le sue lame."
[Morte] "Mi hai trattato come una puttana, ma io ho goduto come una vergine."
[Nero] "Il nero era una tela aliena da ogni forma artistica, sopra cui quindi si poteva meglio esprimere tutta la gamma di pensieri che un sedicenne rabbioso e inquieto tramutava in creazione attiva."
[Morte (II)] "La mancanza di Isshi si era palesata irriverente, pungendo di un gelo acuto e ribelle, come di brina che si posi su un’epidermide sottile –pelle di bambino."
[Famiglia (II) + Avviso] "C'era quella città profumata, fatta di mercati e strade assolate e ponti sospesi sul nulla delle onde in risacca, come un vecchio orologio claudicante, ogni tanto mancava un ticchettio."
[Passi] "Allora, abbandonando tutte le sciocche paure e le futili scuse, aveva afferrato il lenzuolo e l'aveva tirato fino a nascondercisi sotto, assieme a Ryo."

(...) Ti accarezzo appena con la paura che tu possa spaventarti.
Non ti muovi ed io neanche.
Rimaniamo in silenzio, tu che hai perso tutto ed io che non ho più nulla.
Come due persone troppo vuote per aver qualcosa da dirsi, qualsiasi cosa.

Takanori Matsumoto, anni ventuno, occhi castani e parlantina veloce, ancora non era riuscito a trovare quel dannatissimo... qualsiasi cosa lui stesse cercando. In effetti non lo sapeva nemmeno lui, dato che li non c'era nulla da cercare. Non sentiva fame, né sete, né sonno. Sentiva solo freddo, dentro le ossa, e freddo attorno a sé.
Non poteva comunque fare molto, addosso aveva una specie di tunica bianca, oltretutto fuorimoda, e non riparava molto il corpo. Il ragazzo alzò il volto, davanti a sé solo la distesa piatta di quello strano mondo, senza senso, senza via di fuga.

Non passerà mai questa sensazione di batticuore mentre ci avviamo verso la nostra meta, il palco dell'ultimo giorno di live, chissà quanta gente c'è?! Come di risposta iniziamo a sentire delle urla, quanti cavolo sono?!
Vedo con la coda dell'occhio Ruki che è completamente sbiancato, se sviene ora siamo nei casini più assoluti, mi avvicino a lui, accorgendomi che anche a me gira la testa...
RYO: "Taka tutto bene?"
_ReitaXRuki_ Spero vi piaccia...

Questa storia tratterà uno dei pairing più inusuali che esistano: AoixTora
Vi è una malinconia di fondo, con qualche spunto ironico.
anche i sakura possono appassire?

Non ne posso piu.. mi fa male
tanto male.. la solitudine questo enorme letto vuoto... fa freddo.. un freddo buio ed oscuro mi avvolge ogni notte, vorrei tanto... vorrei veramente tanto che il mio
desiderio si realizzasse... Come in una favola trovare il principe azzurro che mi porti via da tutto questo, e che tutta la tristezza e la solitudine scompaiano in modo che
anche io possa avere il mio lieto fine...
So che non c'è speranza già dall'inizio, e so perfettamente che per i pervertiti malati di mente come me il lieto fine non esiste ...

"[...] che ieri io mi sia ubriacata, abbia portato qualcuno a casa, passato la notte con lui e poi lo abbia lasciato a dormire nel mio letto mentre ero al lavoro, completamente dimentica dell’accaduto?"

"È in queste notti calde, afose, che il desiderio di te si fa sempre più impellente. Cresce dentro di me come uno tsunami e si scaglia contro ogni mio pensiero.
La voglia di stringerti, di sentire il tuo corpo sudato contro al mio, la voglia inarrestabile di amarti è così forte che non c'è posto per altro e diventa quasi insopportabile. Ma poi alzo gli occhi al cielo e vedo quelle stelle che so che anche tu stai guardando, allora mi sento più vicino a te..."

“Ti voglio bene Yuu” - mi dice all'orecchio. Sorrido mentre gli do un bacio sulla guancia. Rimaniamo così per un po' di tempo, il tanto da finire le nostre sigarette; finché non alzo lo sguardo verso la porta finestra del terrazzo, e noto che Kouyou mi fissa quasi schifato. Il mio cuore perde un battito; i nostri occhi si fissano, si studiano e quando sciolgo il contatto da Kazuki, quasi fossi stato scottato, Kou fugge via senza darmi una spiegazione.
AoixUruha

Stava correndo, correndo veloce. Il fiato gli mancava, arrivava come stilettate di ghiaccio nei polmoni. Intorno cadeva la neve. Il bianco lo accecava nella sua folle fuga, lontano, lontano da quel posto. Si voltava di continuo, nessuno lo stava seguendo. Continuava a scappare. Non poteva correre più veloce, avrebbe voluto. Era braccato.
Come un uccello in gabbia. Il cacciatore lo stava seguendo.
«La visione decade.»

“Yuu non deve sapere niente. Prenditi cura di lui quando sarà il momento”, lui annuisce, le parole forse gli sembrano di troppo e posso capirlo.
“Promettimelo, Akira”.
“Te lo prometto, Kou”, scendo dall’auto senza dire nient’altro.

Come Wakaremichi è una serata d'estate, di quelle malinconiche che sanno di arance essiccate e brezza. Come Untitled è il cielo notturno, le sue stelle, l'aurora rosata che porta cambiamento.
Come Vortex è un tramonto travolgente, Cassis un tenue vespro.
Ogni istante per me è prezioso, così come per quei due ragazzi che si tengono per mano.
Forse è il vento caldo, la sabbia, tutta questa vita, questa freschezza. O forse sono i due ragazzi che camminano per mano, proprio laggiù. Sono carini, sorridono. Hanno indosso delle semplici divise scolastiche, la giacca nera dal colletto rigido è stata sbottonata e la camicia è per metà fuori dai pantaloni. Sulle spalle hanno due zaini grigi. Non mi è difficile capire che hanno bigiato. Ma sorridono.
-Non dimenticare il calore che sentivo-