Suzuki Ryo, 46 anni, sposato ma senza figli. Dirigeva un’azienda molto grande per la sua età, era soddisfatto dunque del suo lavoro e aveva ancora molti progetti da realizzare. Come tutti aveva avuto un passato che però aveva deciso di rinchiudere in un cassetto remoto della sua mente. Quel strano giorno il suo passato era ritornato, con una lettera che aveva trovato nella posta personale quel mattino.

«V-Vai avanti…ma-maledizione!»
«Prima devi chiedermi scusa!»
«Scusa? E per cosa?»
«Per il fan service che hai fatto con Kouyou l’altro giorno al concerto!»
[Rukeita; PWP...solito insomma xD]

Avevo pensato questa fanfiction per il compleanno di Uruha ma purtroppo sono riuscita a finirla solo ora. quindi...tanti auguri, Urupon! Anche se un po' in ritardo u.u
"Attaccato al pupazzo c’era un bigliettino viola indirizzato a me. Lo aprii.
Dentro erano solo tre parole.
“Segui le papere”
Reprimendo un sorriso, alzai lo sguardo, sempre con la paperella in mano, e mi resi conto che si doveva essere portata anche la famiglia, visto che davanti a me, a distanza di un paio di metri l’una dall’altra, stavano tante papere di tutte le forme, dimensioni e materiale, in fila lungo tutto il corridoio. "

«Queste sono sfere di Ben Wa, anche chiamate palline delle Geishe. Vengono usate per massaggi terapeutici e meditazione! Sono state originariamente create in Giappone secoli fa, dobbiamo esserne fieri.»
«Ma non mi dire! E perché mai mi avresti regalato delle sfere per fare dei massaggi?»
«Beh, perché naturalmente servono anche a massaggiare un certo tipo di muscolo.»
[ReitaxUruha]

"- Scusate, perché ridete?- chiese, ma nessuno riusciva a rispondergli.
Kai si era accasciato sul pavimento, e rideva tenendosi la pancia.
Uruha, Reita e Takanori stavano piangendo dalle risate.
Aoi, infastidito, guardò il manga che aveva in mano, e per poco non svenne.
Sulla copertina erano raffigurati due ragazzi in… ehm, posizioni e atteggiamenti intimi.
La prima cosa che fece, fu quella di controllare gli altri manga.
Sulle copertine cambiavano i volti, le posizioni dei personaggi, i titoli, gli autori… ma il genere era sempre lo stesso."

Un gemito mesto lasciò le labbra morbide e carnose del moro chitarrista che, con i denti stretti e il respiro affannoso, sentì ogni singolo muscolo del suo corpo tendersi e tremare per lo sforzo.
“A-ah.. K-Kou..” ansimò, guardando il compagno che, di fronte a lui, voltò appena il capo per lasciare che i loro occhi si incontrassero. Era bellissimo, con la bocca semi aperta e le guance rosse. Qualche piccola gocciolina di sudore, poi, gli adornava la fronte, facendolo sembrare un elegante e meraviglioso fiore bagnato dalla rugiada del primo mattino.
[quando la noia prende!]

Sembrare non è essere.
Il sorriso di Yutaka occulta la realtà. Così apparentemente sincero, pare rapire tutti, quando dietro c’è una sofferenza e un dolore implacabile. Pensare che dietro ad un’alba speranzosa si nasconda il tramonto, il morir del sole per la luna, per la notte, per le stelle… il disperato e l’effimero sperare in un’eclissi, un incontro dove sole e luna possano amarsi e unirsi.
– RukixReitaxKai, AoixUruha –

"Quel 20 gennaio, come tutti quelli degli ultimi anni, Yuu aveva intenzione di passarlo chiuso a casa, magari guardando un bel film o leggendo un libro, o semplicemente fissando il soffitto...Insomma avrebbe fatto qualsiasi cosa tranne che festeggiare, ma non aveva messo in conto il suo migliore amico."

Ruki << mi hai aiutato? >>
Aoi << esatto, quindi sei in debito con me >>
Aoi << dovrai farlo con me tante volte quanti erano gli uomini da cui ti ho salvato. >>
Aoi << nove, lo farai con me nove volte Matsumoto Takanori, dopodiché sarai libero >>.
Ruki "Non importava quanto duramente mi sforzassi, lui vinceva sempre.
Finché questo “contratto” ci avrebbe tenuti legati, lui avrebbe sempre vinto."

Takanori è perso, proprio come quando i suoi genitori gli hanno voltato le spalle. Ma questa volta non avrà Akira accanto a sé...

Cosa accadrebbe se Ruki si ritrovasse catapultato in una delle opere letterarie più belle del mondo, scritta però dall'altra parte del globo e quasi un millennio prima?
Il mondo dantesco e i personaggi della scena musicale giapponese moderna si trovano mischiati e costretti alla convivenza in maniera bislacca e grottesca, sperando di suscitare in chi sa scherzare sui propri idoli una sincera risata.
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Presenza di alcune licenze prese volontariamente dalla sottoscritta, quindi occhio, cari Dantefag, perché lo sono peggio di voi.

Non so bene cosa succederà, ma sento chiaramente che questo è l'inizio di qualcosa.
Qualcosa di dolce come l'acqua e zucchero ma allo stesso tempo travolgente come un live.

"-Cosa c'è fra te e Takanori?-
Tiro fuori la sigaretta dalle labbra e sbuffo, senza voler davvero rispondere alla domanda.
-Cosa te ne frega?-
-Oh. Ho toccato un tasto dolente?-
Sbuffo di nuovo.
-Lo vuoi un pugno?-
-Vorrei una risposta, ma mi accontento.-"
[Reituki/Aoiha]

Takanori non vedeva l’ora di poter passare un’intera giornata insieme ad Akira ma, non appena lo vide, ritto in piedi sull’uscio di casa, si rabbuiò improvvisamente e si ammutolì del tutto, imbronciandosi e sbuffando infastidito. Quest’ultimo, poi, non riuscì neppure a spiegarsi il comportamento del piccoletto che, chiudendo la porta dell’appartamento con qualche giro di chiave, sfrecciò giù per le scale senza perder tempo, tenendosi stretta la borsa in spalla; un comportamento alquanto strano da parte sua, visto che rimaneva ad aspettare l’ascensore anche per svariati minuti, finché non si liberava.

[...] Magari potrete accusarmi di essere un cinico, incapace di provare sentimenti più profondi della semplice noia, visto il modo apparentemente distaccato con cui vi sto raccontando tutto questo.. ma vi prego, non tirate conclusioni affrettate. Aspettate solo di arrivare alla fine e, se ne avrete la pazienza, forse qualcosa capirete. In caso contrario, non biasimatemi. Sono solo un semplice chitarrista con la testa fra le nuvole, io.
Ma non parliamo di me adesso, e neanche di voi.
Parliamo di lui.