Sarebbe dovuto restare con Furlan e Isabel, prima, e con la sua squadra anni dopo, a impedire che i giganti li riducessero in pezzi? Tutt’e due le volte era stato lui ad allontanarsi; uccidere Erwin o dare fiducia ai suoi ordini, due intenti contrari che avevano avuto il medesimo effetto.
Ucciderlo e dare fiducia ai suoi ordini era stata anche l’ultima cosa che aveva fatto per lui.
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Storia partecipante alla challenge Storie d’altri tempi indetta da gabryweasley sul forum "Ferisce la penna".

Moblit, candido come la neve, e forse anche di più, sentì da fuori della porta dell’ufficio del Comandante Smith lo scricchiolio del legno della scrivania e pensò a quanto fosse infaticabile il Comandante a lavorare a quell'ora di notte.

[COWT#14 Lande di Fandom | 2a Settimana - M1 fill da 400 parole in su senza alcuna forma di dialogo]
! spoiler capitolo 126 !
"È una casa che nasce dal nulla, prende forma senza bisogno di mura, cemento o mattoni—solo radici ben salde e una volontà abbastanza forte da tirarla su, poi sostenerla."

Erano giorni di un silenzio gelido sospeso dove i camini non lo scioglievano. Erano giorni da gustare piano, da scaldare al riparo delle porte sprangate, nel segreto più dolce, mentre i vetri si appannavano.

Cercavano solo di non metterci il cuore, in quegli abbracci, perché lo avrebbero trovato spezzato nel migliore dei casi, spappolato nello stomaco di un gigante nel peggiore.

Erwin li osserva spesso questi giovani dietro al volante di vetture lanciate a più di trecento chilometri orari, ragazzini che pilotano prodigi di ingegneria lanciati in corsa folle per puro divertimento, pura adrenalina, e cerca in loro lo stesso entusiasmo e la stessa passione che muove anche lui. Cerca lo sguardo affamato di velocità, la necessità di correre al limite, sempre, sfidare la tecnica e a volte la morte stessa.
Se Eren Jaeger è entrato in pista entusiasta ma cauto, Levi Ackerman è entrato in pista con la freddezza che gli consente di portare la sua macchina al limite, oltre il limite, sfruttando a pieno i cavalli, la pista, le sue capacità. È un talento naturale che di giro in giro dimostra il suo potenziale.

«Cosa ne pensi?», la voce sussurrata di Erwin arricchì quella cacofonia ipnotica, facendo trasalire leggermente Levi.
Levi, rosso in viso per il freddo tagliente, si girò verso di lui. Erwin in mezzo a tutto quel bianco aveva gli occhi di un azzurro abbagliante.
«È…bello», rispose guardando il panorama che alternava rocce appuntite e distese morbide, boschi gelati e ruscelli che gorgogliavano sommessi. E forse non era solo a questo che si riferiva.
.
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Erwin, non ancora Comandante, porta le reclute e Levi in montagna perché facciano pratica con il ghiaccio, ma il posto dove devono stare non è stato preparato a dovere.

«Sai, Erwin, i tuoi scacchi del cavolo mi hanno fatto capire una cosa».
Girò attorno alla scrivania, ed Erwin rimase immobile chiedendosi cosa stesse succedendo.

Vederlo sparire in un vicolo gli aveva sempre dato una stretta allo stomaco, come un rammarico di essersi perso qualcosa di effimero.
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Storia scritta per il Writober 2024 di fanwriter.it
Giorno 13, lista pumpNIGHT, prompt “vicolo”

«Anche ammettendo che abbiano vite straordinariamente lunghe, come fanno a non calare di numero se non si riproducono?».
«Non si riproducono?», chiese Levi scettico.
[...]
In quel momento Levi si accorse che le rotelle (quelle non fuse) nella testa della Quattrocchi avevano iniziato a girare a ritmo forsennato.
Moblit invece vide il luccichio nei suoi occhi e capì che erano in arrivo dei guai. [...]
Moblit sospirò, già esausto e si corresse mentalmente.
Decisamente erano in arrivo grossi, grossissimi guai.

Si lascia alle spalle le coste del Paradiso che sì, è per davvero abitato da diavoli; solo che lui è uno di loro.
Il ritorno di Reiner a Liberio in una flash piccola piccola.

Erwin Smith voleva un gatto.
Erwin Smith aveva un gatto evidentemente.
Il maledetto Erwin Smith aveva lasciato che quel gatto salisse sul loro letto.

Non era bella, questo era innegabile, osservava tra sé Levi da dietro il bancone. Non era bella e non ne conosceva neanche il nome, si ripeteva proponendole una nuova varietà di tè speziato.
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Mai una gioia, per Levi... o forse sì? ☕️🫖❤️
[post-canon] [Levi/OC]

Seduta alla scrivania in penombra, davanti a una pila di documenti riempiti di appunti fittissimi e sbavature, Hange si sentiva metà testa sul punto di esplodere e l’altra metà andare a fuoco. Si stropicciò l’occhio destro: forse era troppo aspettarsi di lavorare fino a tardi servendosi solo di un lume tremolante e della propria testardaggine, quando non aveva mai avuto una vista decente e per metà l'aveva lasciata in un pozzo fra le rovine di Shiganshina.

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Nel momento forse più buio della sua carriera, Hange trova una fonte di speranza inaspettata. 🌌 🕯️❤️
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Storia scritta per l'Advent Calendar 2024 del gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - parola chiave n° 137: "carriera"

Voleva il castigo. Voleva il perdono.
E allora Levi gli avrebbe dato ogni cosa, la punizione e il premio.
***
Il dovere e il desiderio, e un Comandante che deve imparare a farli convivere.
[PWP][Pre-canon][Light BDSM][Estabilished Relationship]

Levi soffre di insonnia e non dorme da diversi giorni, per questo motivo è leggermente irritabile e tormenta l’intero Corpo di Ricerca, compreso Erwin che però tenta di aiutarlo come può.
Dal testo:
«Dovrai scusarti con il resto dei soldati, lo sai vero?», chiese Erwin tornando serio.
Levi annuì. «Questo porcile aveva bisogno di una ripulita però».
«Levi…».
«Lo so», sospirò, «Lo so».
«Ti sollevo dai tuoi incarichi per domani, hai bisogno di riposare. Si occuperà qualcun altro dei soldati che segui», Levi annuì alle sue parole, grato. «E limiterai le tue tazze di tè, domani. Te ne concedo due», Erwin affondò il colpo con precisione, cogliendolo di sorpresa.
«Ma questo non è giusto!».
«Hai terrorizzato i miei soldati. Mi sembra giusto che anche tu abbia la tua punizione Levi».
«Ma…».
«Ti consiglio di non insistere o scenderemo ad una soltanto».

Erwin si odia nel momento in cui lo pensa, ma Levi quando è triste ha una bellezza fragile.

Ricordi sparsi, un vecchio regalo, una conversazione che appartiene al passato.
Basteranno per soddisfare una domanda la cui risposta non è sicuramente facile e tanto meno scontata?
[Canonverse] [Missing moment]

L’ombra è sua amica, sua madre, sua carceriera. E lui desidera il sole.
Lo ha visto infiltrarsi dai tombini, sporcarsi delle fogne della superficie e frangersi e morire agonizzante sulla terra sporca dei bassifondi.

Se non fosse per la divisa, potrebbe scambiare la piccola sagoma scura per un mendicante accasciatosi al suolo. Gli si avvicina. Se non lo conoscesse bene, potrebbe sembrargli una recluta, uno di quei ragazzetti che si lanciano nel Corpo di Ricerca per noia o per disperazione e poi chiedono al vino perdono per ogni ritorno dentro le Mura. Lui però non è un ragazzo e di vino non ne beve, dorme poco e di certo mai così, buttato su una soglia, incurante della sporcizia e della vergogna.
“Levi?” Lo chiama, senza aspettarsi una risposta; poi gli scosta via il cappuccio e avvicina un orecchio al suo viso.
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post S01E25, post 57ª spedizione - cliché di cui avevo troppa voglia di tornare ad abusare!
Eruri platonica.

Un piccolo incidente domestico causato da Falco risveglia in Levi un ricordo dei suoi amici.

Scritto per l’adventar calendar del gruppo Facebook Hurt/comfort fanart e fan fiction Italia.

Levi è afflitto da incubi notturni, Erwin cercherà di fargli accettare il passato e perdonarsi.
Scritto per il secret Santa del gruppo hurt/comfort fanart e fan fiction Italia.

Levi ha un “piccolo” problema da risolvere ma non riesce a metterci la testa, viste anche le sue continue emicranie. Meno male che c’è Hange che si dà da fare…
« Hange si è allontanata verso il cancello principale per introdurre l’ospite che attendiamo. Il resto dei miei uomini - quelli feriti e quelli illesi - osservano dalle finestre del primo piano.
Nel mentre, mi allungo a sfiorare con un dito il pelo corvino che brilla serico e lucido all’aura indolente del sole ormai in procinto di tramontare.
Avverto uno scatto, un irrigidimento, poi un ringhio. Sollevo lo sguardo e incontro quello di un uomo che si avvicina lentamente.
Un brivido mi attraversa la schiena, non so perché.»

Ambientato dopo la morte di Isabel e Farlan, scritto per la challenge allsoulsday del gruppo Hurricanes/comfort fanart e fan fiction Italia

«Perché hai coperto tutti gli specchi del castello, Maribelle?».
«Signore è perché sono morti tutti quei soldati».
«E quindi?».
«Gli spettri potrebbero tornare dagli specchi per prendersi anche noi». [...]
Levi trasse un respiro profondo. «Maribelle. Togli questi stupidi teli. Nessuno spettro verrà a prenderci, quelli saranno i giganti. Qui non avremmo mai un singolo specchio da utilizzare altrimenti».
. . .
[piccola one-shot vagamente in tema Halloween]

Nella buona società e tra la gente comune, era destino che i figli ereditassero le fortune e i mestieri dei genitori, che fosse un titolo, una ricchezza, una bottega, o i debiti di gioco. La strada era quella.
Levi non sapeva chi fosse suo padre. Perciò rimaneva una sola strada da poter percorrere, e a quanto pareva, per quanto avesse tentato di trovare la propria, l’aveva infine imboccata davvero in un modo o nell’altro.

Viktoria Auer si è svegliata a una settimana di distanza dall'attacco nel distretto di Shiganshina a opera di due giganti che verranno poi definiti Colossale e Corazzato. Nel testo ho immaginato il rapporto che ha dovuto redigere per i piani alti, richiesto in seguito alle sue azioni che l'hanno portata ad abbandonare il proprio gruppo. Quello che rischia è il carcere, ma lei desidera poter combattere ancora e la causa è un breve incontro che le ha fatto aprire gli occhi.

Era un uomo di poche parole, Levi, perciò quel biglietto era rimasto intonso per giorni, nell’attesa di capire cosa potesse scrivere, cosa volesse dire davvero.
“Auguri. Levi”.
Infine aveva scritto solo questo, con la penna che il Capitano teneva sulla scrivania, un ultimo ripensamento prima di lasciare il regalo nelle sue mani.

“Cosa avete detto di averle somministrato mentre attendevate il mio arrivo? Digitale?”
“N-non sapr—"
“Epinefrina,” dice Levi, e un singulto, come una piccola esplosione brusca e violenta, si incendia nel torace di Hange e le scaccia via tutta l'aria in una volta sola.
“Ah – giusto!” Jean prova a schiarirsi la voce, “L’epifeffina.”
Riprende fiato con uno strano sibilo che tuttavia, non attira l’attenzione di nessuno.
Ci avrebbe scommesso che c’era lo zampino della epinefrina dietro al suo miracoloso stato di veglia.
“Il comandante Zoë ha dato istruzione al capitano Levi, e-e anche a tutti i soldati della legione, naturalmente - di somministrare sempre epinepina in casi simili!”
Non è esattamente così, ma Jean non può saperlo.
Nessuno può sapere come tutte le notti insonni che Moblit ha trascorso in laboratorio per sintetizzarne una formulazione efficace, siano adesso finite lì, nelle sue vene.
:
[Post-Shiganshina] [Post MobuHan -> Pre-LeviHan] [Angst, Angst, Angst] [Hurt/Comfort]
Scritta per il Writeptember del gruppo Facebook Hurt/Comfort Italia

Ambientato dopo “No regrets”, in una missione fuori le mura.
Continua con "Il castello"
scritto per la challenge 3voltepiù1 del gruppo Hurt/comfort Italia Fanart and Fanfiction.

Dal testo: "La cattura di un ragazzino che si trasforma in gigante fa brillare gli occhi di Erwin.
Levi vorrebbe quasi esserne geloso nel momento in cui gli racconta che cosa ha visto, ma ne discutono freddamente, con l’efficienza che gli è propria, perché possono essere di rientro da una missione nel territorio dei giganti, con il sacrosanto desiderio di buttarsi sotto la doccia ed affogarcisi per un po' di meritato riposo, ma sono soprattutto gli ingranaggi principali per riuscire ad uscire dalle mura. O meglio, Erwin lo è."
Questa storia si colloca nel capitolo 18 del manga/episodio 13 dell'anime.

Erwin Smith non ha mai scritto lettere di congedo, e quando Levi se ne ritrova una tra le mani la apre con noncuranza: deve essere la sua parte di eredità. Spera di trovare in quegli ordini il suo conforto, un'ultima direzione. Un ultimo briciolo di incoscienza.
[Spoiler: Return to Shiganshina Arc]

Solo negli occhi di Levi avrebbe trovato la verità. Solo negli occhi di Levi avrebbe desiderato di poter trovare un briciolo di sentimento umano. Per poi distruggerlo come tutto quello che aveva amato nella sua vita, se quel sentimento umano esisteva. Perché ci si sarebbe aggrappato da mostro che era e avrebbe sviscerato quel calore per rannicchiarcisi dentro come una fiera, trovarci un rifugio accogliente e insozzarlo con la sua depravazione.
[...]
"Cos’è che vuoi, Erwin?"
Levi si allungò ancora verso di lui, in quel silenzio che si era allargato tra loro fino a riempire la stanza, pesante, crepitante. «Non mentire Erwin, con me non serve», mormorò.

Eren ha messo incinta Historia.
Lo sa nell’esatto momento in cui esce da lei, il suo corpo ancora scosso. Bravo coglione, si dice. Si alza subito per andare a cercare uno straccio per pulirsi; sa che Historia, ancora sdraiata sulla paglia del capannone, lo sta fissando dal basso con gli occhioni spalancati - forse vuole un po’ di affetto, un abbraccio, un bacino sulla fronte - ma Eren sta ben attento a non incrociare mai il suo sguardo. Altrimenti scoppierà a piangere, sicuro, fragile com’è. Ultimamente piange spesso, come un coglione.
!! SPOILER ALERT
!! What-if?
NO NON LI SHIPPO NEANCHE IO. Giuro. Semplicemente, mi divertiva scrivere di loro.

[Ken x Uri]
[What if/AU]
Per anni aveva marciato lungo il confine sottile tra uomo e bestia, senza mai guardarsi indietro, senza mai domandarsi se esistesse qualcosa di più, una vita diversa.
Poi era arrivato lui.
E da quel giorno Kenny lo squartatore era scomparso.
[Partecipa al Cowt-14 di Lande di Fandom]

“Hange ti ha rimesso in sesto.”
Hange ha fatto tante cose. Pure troppe.
Levi stringe le spalle per non pensarci.
Piega il collo, poggia tutto il peso su quel palmo: vuole sentirlo bene.
Ora che non teme più quel freddo, gli è più facile ricordare come i suoi zigomi sembrino scolpiti apposta per incastrarsi tra le pieghe delle falangi di Erwin (e non su quelle di altri), e lo ammette – fa un po’ male.
“È la cosa che le riesce meglio.”
Perché con quel ‘e non su quelle di altri’ messo lì, in mezzo a quei discorsi (quei suoni, quel gelo…) non gli si può certo chiedere di formulare una risposta migliore. Che cazzo.
“Che altro avrebbe potuto fare?”
Suona già meglio. Meno ingrata, almeno.
Erwin solleva di nuovo le sopracciglia, spighe di grano canzonatorie di nuovo tese.
“Beh—” Lo prende in giro.
“Un paio di opzioni valide le avrebbe avute. Ma ha scelto la più importante.”
.
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[LeviHan - Past Eruri] [Post-Shiganshina] [Elaborazione del lutto]

Hange sa bene che a Levi non piace rivolgersi a lei quando sta male, ma sembra che questa volta sia stato un grosso errore convincere Erwin ad aspettare.
Attenzione: accenni a procedure mediche imbarazzanti.
*Questa storia partecipa alla challenge “Advent Calendar 2024” indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction.*
Storia presente anche su AO3 (in italiano e in inglese) con lo stesso nickname.

Hanno solo 15 minuti tra una salva di cannone e l'altra per tornare alla loro postazione (Reiner/Armin).

storia scritta per il pornfest 2021 con il prompt period sex, come a volte accade mi è venuta più seria di quello che doveva essere. Ymir e Christa in un missing moment.