Una disperata rassegnazione – Mitsuki91
GRAMMATICA: 5
Non penso di aver rilevato alcun errore;
STILE: x2.5
Mi piace molto lo stile che hai adoperato, lo trovo molto evocativo. Si adatta perfettamente all’idea su cui hai strutturato la drabble, cioè di scrivere di un lontano ricordo.
Hai poi evidentemente prestato particolare attenzione alla formulazione dei periodi e alle parole adoperate. Sebbene debba farti un piccolo appunto: il lampo iniziale penso che sia davvero difficile da associare col ladro (anche dato il fatto che il colore non coincide con i suoi capelli). Nonostante ciò io però non lo modificherei ormai, poiché non penso che in nessun altro modo renda bene (potresti usare giallo o dorato, ma penso che la drabble ne perderebbe).
ORIGINALITÀ: x/5
Se non ti do un punteggio pieno in questo campo davvero non so che altro fare XD
Il personaggio mi ha spiazzato senza ombra di dubbio e hai scelto una scena che davvero il mio cervello ha completamente rimosso.
Non ho mai letto nient’atro di simile, non mi è mai capitato di beccare fan fiction riguardanti questo frangente, per cui tanto di cappello.
Anche la rielaborazione della scena denota sicuramente un impiego non secondario dell’originalità, poiché hai sicuramente pensato bene a quello che scrivevi. Il lampo bianco, le voci smentite, il modo un po’ sbiadito in cui si presenta la scena sono tutti riconducibili al modo in cui hai inteso tu la scena e il ratto.
CAPACITÀ DI SINTESI: x/1
Penso che la pecca più grande di questa drabble sia proprio la riconoscibilità del personaggio protagonista. Non ci sono realmente fattori che ne permettano un’individuazione. È stata molto una libera interpretazione degli avvenimenti come tu stessa dici nelle note.
Per esempio, il lampo bianco con cui tu identifichi il ladro, per me era un incantesimo o una luce. Se non lo avessi specificato all’interno delle note non ci sarei mai arrivata.
Parlando di tesori, avevo anche pensato si potesse trattare di Priscilla Corvonero e del suo diadema (che nella mia mente spiegava il lampo bianco con la luce riflessa dalle pietre del gioiello), ma l’ho poi scartata perché non mi risultava che avesse negato di aver subito un furto.
Ho anche pensato che il tesoro a cui facevi riferimento potesse essere una persona, un affetto, perduto dal protagonista, che lo ricorda con dolore. Ma davvero non riuscivo ad associarlo a nessun personaggio a me conosciuto. L’unico che mi veniva in mente era Silente e la morte di Ariana, ma l’ho scartata come possibilità, perché di certo non si andava a vantare in giro della sorella.
Non mi quadrava neanche la questione degli anni di privazione, perché davvero non sapevo a cosa associarli. Per cui ho poi optato per la possibilità che stessi parlando di qualcuno che era stato imprigionato – e ho collegato Gellert e la bacchetta di Sambuco (ma non mi quadrava col resto della storia).
Per farla breve, non ho trovato elementi che realmente identificassero in maniera chiara e precisa Olivander e non penso che la storia rispecchiasse le richieste del bando sotto questo punto di vista.
CARATTERIZZAZIONE: x/4
Mi piace molto la caratterizzazione che hai dato al tuo personaggio e l’attenzione che hai mostrato per i dettagli.
Dai piccoli indizi riguardanti il suo carattere e la sua persona, lasciando pian piano al lettore la possibilità di comprendere che razza di uomo sia.
È sicuramente un uomo orgoglioso, se continua a negare che gli sia stata portata via la bacchetta. E allo stesso tempo non è certo qualcuno che lascia correre facilmente, se a distanza di così tanti anni continua a ricordare con vergogna quel frangente.
Una volta compreso il personaggio, è chiaro il motivo per cui provi tanta vergogna per quel furto. Per un fabbricante di bacchette possedere la bacchetta di Sambuco deve essere sicuramente il più alto degli onori e gli può portare decisamente dei benefici anche a livello di fama e clientela, ma allo stesso tempo la perdita di questa bacchetta getta un’ombra negativa su di lui e la sua bottega.
GRADIMENTO PERSONALE: x/5
Penso che nella mia mente la tua drabble rimarrà per sempre segnata come “Il mio tesoro” (con ottordici esse e la faccina maligna di Smigol come protagonista). Senza le note davvero non sarei riuscita a cavare un ragno dal buco, tant’è che è forse l’unica drabble su cui davvero non avevo la più pallida idea di come indovinare. Ti ho già esposto le mie elucubrazioni mentali XD
Mi piace molto l’evocatività della narrazione e il modo in cui hai rielaborato il momento del furto e quello della memoria. Si vede che è stata una drabble molto pensata.
TOTALE: 22.5 |