Edward non era mai stato al Bunker Nove. Ma mi sembra assolutamente giusto che ci finisca. Per motivi di cronaca, ovvio. Vorremo sapere più o no di questi figli di Efesto?
A parte tutto, a parte che sto per parlare di una vecchia conoscenza, ero davvero curiosa di leggere qualcosa su questa casa, che è una delle mie preferite. Urge nota: è una delle mie preferite non perché ami per forza Efesto nella mitologia, ma perché mi conosci: un po' di meccanica, un po' di olio da motore e un po' di sarcasmo e sono perdutamente tua.
Kevin compare bello come il sole e ovviamente ricoperto di grasso e fuliggine, lupo solitario nella stanza enorme che hai descritto in maniera carina. La descrizione è statica ma non appesantisce e permette di figurarsi l'ambiente.
Kevin mostra subito il suo essere cordiale. Eppure l'ultima volta che l'avevo visto sembrava decisamente più affabile... anche se non con Edward.
L'entrata del personaggio invece è dinamica e si riesce a cogliere un po' del suo carattere "pubblico".
Veloce come il vento! Finalmente lo rivediamo. Ah, e qui mi fermo con una nota:
"Quel tizio era strano, ma era sveglio, poteva dargliene atto."
Senti chi parla. L'apice della normalità, il ragazzo della porta accanto, il normie. Ma va va, Edward. Non diciamo dove.
Kevin, tesoro, la diamo una tagliata al fumo? Già che sei pieno di fuliggine e metalli pesanti. Ora, non so se essere figli di Efesto porti con sé anche l'immunità all'asbestosi, però insomma. Mostra un po' di cura per la tua salute, che poi mi preoccupo.
«Bravo ragazzo. Allora, cosa ci vuoi sopra? Fiamme, teschi, cuoricini, il nome della tua ragazza o che so io?»
E io mi trasformo nella versione con i capelli lunghi di Steve Carell in The Office. NO. NO NO NO NO.
L’idea di chiamare l’arco Natalie non lo allettò molto.
Oh Gesù grazie, menomale. Mi sono spaventata per un attimo. Già questi stanno insieme da due giorni, hanno parlato insieme due volte e scopato venticinque, ma ora non esageriamo per favore, altrimenti poi sembrano gli adolescenti che si dicono ti amo dopo tre giorni. (e su questo torniamo dopo. È una minaccia.)
La scelta del nome è carina, anche se è una semplice traduzione il giapponese fa sempre il suo effetto e almeno Edward lo può usare senza sembrare un rincoglionito.
Ah, i progetti di Valdez. Valdez, proprio lui. L'irreprensibile, non sapevo fosse figlio di Efesto. Perdona la mia mega ignoranza dei libri, ti assicuro che sono subito andata a farmi una cultura, però mi faceva ridere dirti la prima reazione che ho avuto leggendo questo pezzo.
Piccola nota tecnica: Lui non era certo un ragazzo ordinato, ma Kevin lo avrebbe fatto sembrare uno di quei figli di Atena che davano i numeri se i ciuffi d’erba fuori da casa loro non erano tutti quanti perfettamente simmetrici. Per leggere questa frase ho dovuto riprendere fiato, un po' lunghetta forse.
Altra nota tecnica: è la grafia di Kevin a essere ordinata e pulita, non la calligrafia, altrimenti fai quasi una ripetizione. Non è un errore, ma se vogliamo essere puntigliosi...
Per finire di commentare lo spezzone con Kev, che io sono sempre più che felice di leggere, un apprezzamento al fatto che gli piaccia Thor. Ah, ed Edward che diventa Sora con Ama no Murakumo, come fosse un Keyblade, mi è piaciuto.
Passiamo alla seconda parte del nostro capitolo. Jane! Torna una vecchia conoscenza che sto imparando ad apprezzare piano piano. Piano, però, ne ha di strada da fare. E in quattro parole in croce mostra molta più complicità col nostro protagonista di quanto sia riuscita Natalie in... quanti capitoli? Va bene, la smetto.
Molto carino il botta e risposta in cui le dà della principessina e lei lo prende in giro di rimando. Mi sono piaciuti. E mi è piaciuto anche che finalmente lei abbia mollato Buck. E che Edward si sia tutto teso e preoccupato. E Jane l'ha sgamato subito. Scaltra, la ragazza.
E mette la puntina del dubbio: Come vanno le cose tra te e Natalie? Te lo dico io, Jane: secondo me non lo sa manco lui, non c'ha mai parlato.
Tornando al figlio di Apollo e alla figlia di Afrodite, lo scambio è stato anche tenero verso la fine. Hanno quel tono malizioso ma anche dolce che non sembra forzato. MA niente potrà mai distogliermi dal vero endgame. Dopotutto anche se in questo capitolo Rosa non c'è, in realtà la sua presenza è palpabile. Prima di arrivarci però, vorrei sottolineare un'altra cosa: Edward si sente in colpa.
Non stava facendo nulla di male, eppure ha sperato con tutto se stesso che non fosse Natalie. Strano pensiero da fare sulla tua ragazza, soprattutto se sei pronto a dirle cose che non dovresti dire. Strano pensiero da fare appena dopo aver visto un'altra ragazza e averci scherzato. Non stava facendo nulla di male no? Lascerò meditare i posteri sul perché si sente tanto all'angolo. E la risposta non è perché Nat odia Jane, o meglio, non è completa. E anche fosse, si deve dare una calmata, perché il fatto che il suo ragazzo abbia paura solo pensandola non è sano.
Spezzo una lancia in favore della ragazza però. Edward è una casa carut e fa i conti senza l'oste, quindi non sappiamo se è solo una sua para. Do il beneficio del dubbio.
Però poi arriva Jonathan e rincara la dose. Edward è geloso. Sono sicura che sia anche preoccupato o protettivo, ma qualcosa puzza e puzza molto di bruciato, ma andiamo avanti.
Ed eccola. Povera Nat, più ci prova più non ci riesce. Forse sono io ma non riesco a vederli complici, gli unici momenti in cui sembrano sulla stessa lunghezza d'onda sono quelli in cui il sangue di Edward non è al cervello. Ma più che altro... possibile che non abbia voglia di fare altro ogni tanto? Non so, sono all'inizio della conoscenza. Un pic nic, una cena, un giro per il campo, una passeggiata, andare a nuotare, non so. Qualsiasi cosa. Sembra quasi un raporto con benefici. Anzi, mi espongo, una mistress e il sub. È strana e dicotomica questa mancanza di volersi conoscere o di avere altre attività e allo stesso tempo andare vicino a dirsi una cosa così importante come quella che quello scemo voleva dirle.
Giustifico col fatto che sia la prima esperienza, però... non so. Come puoi stare per dire ti amo a una ragazza e cinque minuti prima sei stato sotto l'influenza di un'altra?
Non che lei cerchi di approfondire la relazione da un punto di vista più emotivo o mentale. Capisco che questo non è uno shoujo e non è il focus della storia, giustamente, ma per ora sembra questo. Almeno a me. Diciamo che se continuerà, secondo me le fondamenta dovrebbero essere più salde di come sono ora.
Ho lasciato l'ultima parte per tornare al mio endgame. Rosa non compare, ma si respira. (bimba)
È la prima persona a cui Edward pensa quando si chiede se potrà mai avere una vita normale; non viene mai catalogata tra i suoi amici, ma sempre a parte, per prima e parlando del loro rapporto molto stretto. Non appare, ma la pensa almeno quattro volte e sempre in priorità rispetto agli altri. Non posso farci nulla, per me loro due sono la perfezione. Non mi interessa se sono fratelli. Lei sa come farsi rispettare, ma senza essere una despota. Quando Ed la pensa non ne ha paura. Non ha paura di perderla con una cazzata, perché sa che davvero lei sarà sempre lì per lui. Al massimo sbuffa perché non ha voglia di lavorare. Ha sempre cercato il dialogo con lui ed è quella con cui gli scambi sembrano più naturali. Li voglio sposati con tanti bambini. E se non lo fai tu, lo scrivo io.
Non so, mi sembra indicativo il fatto che così, naturalmente, lui la pensi e la tenga molto in considerazione, anche quando non avrebbe senso il ritirarla fuori. Non pensa a Jane, benché abbia un bel feeling. Non pensa a Nat. Non ha pensato a Nat mentre si allenava, ha pensato a Rosa.
Bene, direi che ho finito finché non mi verrà un'ulcera gastrica leggendo il ti amo chiamatissimo. Mannaggia a te.
Aggiorna presto, che preparo l'omeprazolo e il bismuto subcitrato. Flexo.
Alla prossima!
xx C |