Eccomi, questo settimo capitolo mi ha fatta sognare e già lo sai, ma è giunto il momento di commentarlo in dettaglio. Forse batte anche il primo in termini dei capitoli che ho più apprezzato, ma sono di parte, perché c’è Deidara.
Andando con ordine. Bellissimo l’inizio, l’armonia quasi irreale – per Kisame– i suoi che sono felici, il regalo del padre: forse pensano che Kisame sia tornato sulla “retta via”? E Kisame ci prova ad accontentarli, ma nel profondo non può negarsi la sua essenza. Molto bella la cosa che dici sui messaggi di Sarana : “lui si credeva felice di riceverli”. Ci sta provando, ma in modo come inconsapevole, e da questo “credersi felice” parte tutta un’evoluzione del personaggio lungo tutto il capitolo che mi è piaciuta un sacco. E già la frase sul telefono di Madara spento, poco dopo quella sui messaggi di Sarana, mette subito in luce i contrasti interiori che sta vivendo e che lo trascinano. Essere quello che gli altri si aspettano da te: una tematica fortissima e che hai esplorato con grande acutezza, come scrivi “trasforma” i suoi pensieri su Madara e cerca di godersi il presente e il fatto di essere cercato e apprezzato da qualcuno. La madre di Kisame è un personaggio molto tenero, preoccupata per il figlio anche se in modo sbagliato per lui (cercare la presunta normalità): traspare tutto l’amore che prova per lui.
La scena di quando suona a casa di Obito e Madara e vede una sagoma dietro la tenda, che non gli apre, è super reale e mi è piaciuta un sacco. Chi era quella persona? Lo scopriremo? E qui suspense, che adoro come sai. E poi il suo dirsi che ha una vita davanti e deve passare oltre: in quanti ce lo diciamo alla fine dell’anno, quante volte l’abbiamo fatto? Ci si può proprio immedesimare nel personaggio, bellissimo. E bellissima quest’atmosfera di passaggio che si sente – e a volte la si sente in modo quasi obbligato – quando finisce l’anno. Lo dico ora ma, lungo tutto il capitolo, l’hai resa alla grande.
Kiba impellicciato mi fa spaccare, e adoro il dettaglio quasi paranoico di Kisame, che si fa prendere dall’ansia, sul perché non indossa la pelliccia che gli ha regalato (forse) Madara. Questi pensieri e queste congetture le ho fatte miliardi di volte e come me, sicuramente, tante altre persone.
Mi è molto piaciuto anche il dettaglio della manina, come dici tu, di Sarana che si posa sulla guancia: molto visivo, come sai fare tu. E Kisame non le sorride: “incurva le labbra carnose”, perché comunque questa serata per lui è fonte di interrogativi e suspense – domande senza risposta. Bellissima trovata, grande.
Viaggio e oggetti che sono sballottati nel bagaglio anche iper realistico, così come la casa e la sua descrizione (il campo brullo di erba secca piaciuto un sacco, così come tutto il paesaggio che, suppongo, tu conosca, così come l’interno della casa ;) ). Ti giuro che ho pensato a qualche festa di capodanno a cui ho partecipato da giovane. E tutto questo realismo è mescolato ai pensieri di Kisame che punteggiano la descrizione e mi piace molto, da movimento e genera tensione.
Naruto stupendo, con il suo sorriso che illumina tutto e la sua camicia azzurra, la sua ironia e le sue battute, la sua allegria. “persino quella casa solitaria fosse felice di essere così animata quella sera” ho adorato questa frase. Mi è piaciuto tanto come tu abbia inserito in questo capitolo tanti personaggi in modo molto naturale: ci stanno davvero tutti, e tani non li ho letti spesso (Kiba, Tayuya). Kisame, felice di godersi la serata ma attendo a captare i segnali e intenzionato ad avere le informazioni che cerca, è perfetto: tutta la scena si visualizza perfettamente. E adoro il modo in cui cerca di convincersi che Sarana gli piaccia: alla fine questo castello di carte crolla ma hai costruito una situazione molto reale, ambigua e poco chiara, anzitutto nella testa di Kisame. Bellissima frase, a questo proposito : “come avrebbe dovuto comportarsi con quella ragazza, con tutte le ragazze”. E mentre parla con Sarana, appiccicata accanto a lui, si scambia sguardi di intesa con Naruto.
Poi, dal niente, la donnola. Ho una vaga idea di chi tu stia parlando ma sono curiosa da morire! E il suo manager spilorcio, non sarà mica un certo Kakuzu? Così, naturalmente, hai glissato fra el righe un altro mistero, forse il più importante per il seguito della storia.
L’entrata in scena di Tayuya e la descrizione: perfette, è lei, ho amato leggerla, non c’è mai, e tu l’hai resa alla grande! E Hinata, che sembra u pesce fuor d’acqua nella gabbia di matti, e che si siede davanti a Naruto per guardalo, anche lei mi è piaciuta un sacco, se volevi metterla in contrasto, sei riuscita perfettamente. Adoro l’acutezza di Kisame che pensa che non abbia speranze (e c’ha ragione eheh!) e Naruto che vuole diventare sindaco- Hokage.
Kabuto: dovevi restare a casa XD Scherzo, ci stava pure lui. E anche il conto alla rovescia con la TV non poteva mancare, è un dettaglio super reale che abbiamo, credo, sperimentato quasi tutti nella vita.
Poi arriva Deidara. Ma… Altro che comparsa! La descrizione dei capelli “folti e lunghissimi”, bellissima, si sente quanti ne ha “madre natura ci aveva messo del suo”, già, è proprio così. E l’espressione “particolare” lascia spazio a tutta l’immaginazione (Ah!). Anche il cappotto verde secondo me gli sta bene, così come i dettagli in pelle nera. Poi vabbé, ha portato una bomba, e la offre come un regalo prezioso con un ghigno sarcastico: è tutto lui e, come dice Kisame non potrebbe mai, ma proprio mai passare inosservato, eheeh! Domanda: perché Kisame, quando vede Hianta sgranare gli occhi, vuole sperare che sia solo una sua impressione? Poi, sempre du Deidara, pezzi unici e creazioni fatte a meno, sguardo da folle… Ci sta tantissimo. L’ho dipinto diversamente ma questo lato di lui c’è e lo vedo, e mi piace.
Ho riso sui muscoli facciali di Kiba e anche su quello che gli dice Deidara sull’apprezzare l’arte: Deidara fa sempre ridere, anche con un sorriso beffardo (tutto suo). E il dettaglio della sua pelle rosata che si arrossa per il caldo e l’eccitazione l’ho adorato. Tutti i dettagli, i vestiti, i gesti… Bellissimo.
Molto bella anche la dinamica a tavola, i giochi di sguardi, e Kisame, preso fra Sarana e Naruto, che osserva tutto e con i suoi “sensi di squalo” non si fa sfuggire niente. Hinata ha un debole per i biondi XD.
Quello che dice Deidara a Hinata è bellissimo: “Baby, un artista dà la sua stessa vita per lo show, egli mette l’anima dentro le sue opere, e io adesso non posso fare a meno di mostravi e di vivere io stesso la mia anima.” Mi sono quasi commossa perché è un rompiscatole Deidara ma questa frase riassume in colpo solo un tratto saliente e molto profondo della sua personalità e delle sue idee. E quello che gli risponde Naruto mi ha fatta cadere dalla sedia XD così come Deidara che lo chiama biondino, perché sono biondi tutti e due (una cosa da niente forse, ma ho riso lo stesso). Sono curiosa di sapere perché vedi le sue pupille dilatate: perché è invasato? Ed è bello e sorprendente che acchiappi Hinata fra tutti: perché si è reso conto di come lei lo guarda? Adoro: prendi questo, quello e andiamo, e via, un leader nato XD. “Svalvolato” e “polveriera con le ruote” anche mi hanno regalato sorrisi. Così come la descrizione di quello che viene dopo col karaoke, tutti IC e tutit bellissimi, una scena che sprizza allegria. E ambiguità, tra quello che pensa Kisame di Sarana e quello che sente per Naruto. La descrizione dei pensieri condivisi in quei dici secondi che precedono la mezzanotte, la sensazione di “rest”… Toccante. E come l’hai gestita bene: ho veramente apprezzato tantissimo i numeri “contati” in corsivo (e il corrispettivo di chi pensa) e l’alternarsi dei pensieri di tutti, se non ci fosse stato Deidara sarebbe stata la mia parte preferita del capitolo, credo ;) Sarana, fantastica: hai capito tutto. Davvero bello questo passaggio, in poche righe hai dato più spessore a tutti quanti, ne hai svelato l’intimità mettendo il lettore in una posizione quasi di voyeur, ci hai dato la possibilità di capirne l’intimità e la complessità al di là di una bella serata. Non so come spiegarlo ma mi ha parlato, mi ha colpita davvero tanto. E crea anche tensione: tensione che aumenta col brindisi, con le domande di Kisame sul mantenere la magia “per tutta la vita”, che bel pensiero, così come quello che rivolge a Madara. Sei una grande.
La descrizione delle esplosioni di Deidara, e dei botti è fantastica e super in linea con la storia originale, e da quel tocco magico da capodanno, quasi irreale: “era una serata da ricordare, farla rimanere impressa nelle loro menti quasi un dovere e Deidara aveva trovato il modo di farlo”. Eh sì, perché è un artista e, come hai detto, non passa mai inosservato. Vorrei tanto vederla io una cosa del genere! Altra frase che mi ha fatto battere il cuore: “Erano talmente tante e luminose che parvero cancellare il mondo intero.”Chi altro ci poteva riuscire? La luce, il rumore, i colori, il sole di notte… magnifico, descrizione bellissima e mozzafiato. E il richiamo al quarzo opalino è veramente una sottile, l’ho apprezzato tantissimo! Ci credo che Deidara faccia un immenso sorriso rientrando in casa!
Ho molto apprezzato la finezza con cui Kisame analizza il vestito di Tayuya, che alla fine non le sta così bene perché non è “il suo”. Chi altri avrebbe potuto avere un occhio così? Che birichina Tayuya! Poi vabbé, la scena erotica Deidara/Hinata. Questa coppia non me la sarei ami aspettata ma infondo, perché no? Immagino che Deidara abbia ceduto senza troppi problemi ai suoi sguardi ammirativi. Non può che fare del sesso acrobatico Deidara, e il contrasto tra i due è reso benissimo. Il sedere magro e tonico e le gambe scolpite nel marmo mi hanno fatta impazzire. E qui, grazie a questa scena, esplode il contrasto dentro Kisame: cerca di guardare Hinata ma non ce la fa, guarda Deidara (eh, conquista tutti lui!). Questo sesso perfomance lo trovo davvero molto adeguato perché Deidara ce l’ha una componente bestiale e prepotente, ce l’ha eccome. E penso che, un pochino, sia contento di essere stato visto nel bel mezzo dell’azione, e non ha paura di niente. E amo che tu, in quest’azione, abbia inserito il pensiero di Kisame: adesso sa chi rendere felice -o infelice- e aspettiamo di vedere quale sarà la risposta. È un pensiero lampo, di quelli che si formulano in contesti del genere.
E una risposta già c’è quando Tayuya – veramente senza pudore! – ci prova con lui. Poche, pochissime righe ma con un infinità di contenuti e di tensione: da Kisame che non vuole toccarla, a Sarana che passa di sfuggita (sono suoi i capelli castani, vero?) e poi la risposta che le da Kisame: “Io forse non conosco bene me stesso, non abbastanza, non ancora”. Applausi per vaer forumlato una risposta così chiara ed onesta in questa situazione, e per l’ammissione che fa a sé stesso: si sta cercando ancora Kisame, dopo averne passate tante e aver provato a imboccare diverse strade. Il suo pensiero, la sua evoluzione, sono costruite magistralmente e secondo me in questo capitolo raggiungono un punto altissimo: descritte in equilibrio tra l’immediatezza e la spontaneità dei pensieri e la sensazione dell’ “ho capito” che ha chi legge.
La recensione più lunga che abbia mai scritto ma davvero, mi è piaciuto da morire per tutte le ragioni che ho elencato sopra e che spero siano chiare. Sono tante e ho scritto tanto, tipo flusso di coscienza. Brava, bravissima! Ti superi sempre, non ho parole. (e se mai tu decidessi di farmi rivedere Deidara, non sarei altro che contenta!) |