Recensioni per
Lasciarti da parte non si può
di Chiccaxoxo

Questa storia ha ottenuto 96 recensioni.
Positive : 96
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/08/21, ore 16:12

Eccomi, finalmente. Dunque, per ora il capitolo della storia che mi è piaciuto di più in assoluto è stato il primo, ma questo devo dire che mi lascia incerta. Si capisce molto bene la situazione di Kisame: le sue riflessioni in casa, dai suoi, e il suo cercare di restare ottimista, di fare qualcosa per capire, di avere delle spiegazioni. Kisame è solido, è una roccia che resiste a tutte le tempeste, lo adoro. Ma, allo stesso tempo, è in preda a contrasti molto intensi. Non sa cosa sia successo a Madara, quel ti amo gli gira in testa (e come non potrebbe?), e cerca di sistemare le cose, di sistemare sé stesso e di… essere neve a dicembre.
Il titolo del capitolo ha subito colpito la mia attenzione: mi hai viziata abituandomi a immagini naturali molto belle e poetiche e anche qua hai confermato tutto. La neve è “lenta e leggera”; già l’accostamento di queste due parole, proprio per come suonano insieme, mi piace un sacco, restituisce un’atmosfera di calma e di stasi, ma anche di attesa e di mistero.
Kisame sta pensando al suo passato, alle sue scelte, a come ha impostato il suo rapporto con gli altri finora e a chi è, e questo si riflette nell’immagine della sua camera da ragazzino, che è conservata dalla madre come un mausoleo (quando si lascia la casa di famiglia fra l’altro è spesso così! La mia è ancora così XD). Kisame si paragona a un disastro naturale e questo fa pensare al suo impeto acquatico nella storia originale, agli tsunami che produce. Però qua non ha combinato niente: non è colpa tua, Kisame, a volte la vita è cattivella e basta e serve un tempo per trovarsi che sembra infinito. E mi piace un sacco che non porti rancore ;)
Mi piace molto la presenza dei suoi gioielli che entrano in risonanza con le sue sensazioni che siano in qualche modo vivi: il charm col teschietto e di Madara e il quarzo opalino. Ho adorato anche la descrizione dei suoi capelli blu, spessi e forti.
La descrizione del salotto addobbato e di lui che lo guarda e torna indietro nel tempo mi colpita molto: è una descrizione molto umana, molto vera e che ha saputo parlarmi e coinvolgermi, mi sono rivista in tanti dettagli e sono sicura di non essere la sola. Nonostante tutto, Kisame si sforza : “questa volta gli sembravano molto più belli di tutte le occasioni precedenti messe insieme”, ci prova, e c’è questa atmosfera di pseudo quiete familiare e gioia natalizia mista a malinconia che secondo me può essere, in molti casi, tipica delle feste di Natale. Feste in cui, se le cose vanno bene, va tutto benissimo, se le cose vanno male invece è molto peggio che in altri momenti dell’anno, perché “bisognerebbe” essere felici. Ma chi l’ha detto, poi? E Kisame è un po’ in preda a sentimenti diversi, tutti mescolati, come gli addobbi sull’albero che ha fatto sua madre. E come lui è fiero di quell’albero “unico e irripetibile” (ti cito) spero che possa essere presto fieri di sé stesso.
Kisame è talmente buono e altruista che riesce persino a pensare a Sasori! (sono curiosissima anche io). Ho adorato i dolcetti al cocco e la mamma di Kisame, descritta in tre frasi: attenta, elegante, silenziosa anche per lui che è così acuto e sensibile. E quanto gli vuole bene a Kisame! Si vede che anche lei, presa in mezzo al figlio e al marito, vorrebbe tanto cercare di sistemare le cose nel miglior modo per tutti.
Poi “erano tutti tornati normali” questa frase è piena di significato. Cos’è normale? Kisame guarda suo padre e cerca di capirlo. Lui non normale fino in fondo non si sente, ma ci sta provando ad adattarsi a quella che “dovrebbe” essere la normalità, cioè la neve che non cade ad agosto. Quest’immagine che ritorna e richiama costantemente il titolo mi piace moltissimo.
Mi spezza il cuore Kisame che continua a pensare a Madara e spera che lui gli scriva, e aspetta che il telefono suoni, sensazioni familiari. Il messaggio di Sarada invece è stato una sorpresa, eccola che spunta di nuovo fuori! Un personaggio molto allegro e che non molla mai, mi piace.
Un’altra frase che mi ha colpita: “gli stava facendo capire che avrebbe dovuto smetterla di deludere e far soffrire le persone, soprattutto la sua famiglia”. Io direi che Kisame delude in primis sé stesso, perché si nega quello che vorrebbe realmente e si sforza di accontentare gli altri. Perché chiaramente non è bello vedere soffrire gli altri per causa propria. E tra questi due sentimenti si crea un profondo contrasto che caratterizza tutto il capitolo, molto brava, davvero.
Le risatine e faccine nei messaggi di lei mi hanno fatta ridere ma ho anche pensato “che palle” per Kisame ahahah! E l’ho immagino chiedersi: “ma che ho fatto?” Stupenda e degna della sua finezza la descrizione dell’espressione del padre, di quel sorriso non del tutto sincero. E agghiacciante quello che viene dopo: che bello una ragazza! E invece no. Quello che rende felice gli altri, non rende felice lui, anzi. Sono addirittura troppo felici questi genitori, ansiosi di un ritorno a quella che per loro è la normalità. E la vogliono talmente tanto che Kisame non può che essere convinto di deluderli costantemente e da tempo. Però in questo capitolo ho l’impressione che lui davvero stia cercando di dare una svolta almeno al mistero Madara, per esempio prende il coraggio e decide di parlare con Obito.
Molto bella l’immagine di un pensiero che “scava la mente”, molto immaginifica. Ma forse non quanto Kisame come lo hai vestito per uscire: ma che fico! Come la via addobbata e “Non è la strada a cambiare, sono io”, sono le emozioni che fanno da filtro al nostro sguardo sul mondo, talvolta. Mi piace anche Kisame ci provi, a uscire con una ragazza – strana creatura!- ma che no, proprio non e la fa: deve almeno sapere come sta Madara (anche io lo vorrei sapere!) perché è di lui che è innamorato. Il paragrafo sullo shopping mi ha fatta morire dal ridere: “Pensò che Sarana fosse semplicemente come tutte le donne, non si accontentano mai di niente e prima di scegliere qualche cosa impiegano un’eternità, sorrise pensando che a lui capitava questo soltanto di fronte alla vetrina del gelataio.” Ottimo per sdrammatizzare, esilarante il paragone col gelataio!
Una domanda: Kisame pensa di vedere il fantasma di Madara ovunque. Ora i fantasmi mi fanno pensare a qualcuno che e morto: Kisame parla di fantasmi perché, inconsciamente, ha rinunciato a Madara, al suo amore? Vuole solo sapere come sta? (direi di sì, per la frase che chiude il capitolo)
Molto carino il locale dove vanno insieme: immagino che tu l’abbia visto davvero ;) che cos’è, nel caso? Tra l’altro, mi piace molto che i tuoi personaggi mangino, le descrizioni del cibo. Li rendono più reali, più umani, facevo questa riflessione proprio oggi. In Naruto e in altri manga che mi piacciono queste scene quotidiane ci sono sempre (i cavalieri dello zodiaco per esempio no, non si capisce come fanno a campare XD), e i protagonisti (Goku, Naruto, Rufy di One Piece per dirne alcuni) sono perennemente affamati e questo li caratterizza. Come potrebbe essere altrimenti?
Ci credo che Kisame a ricevere un regalo da lei si senta senza via d’uscito: perché ha capito perfettamente i sentimenti di lei ma non li può ricambiare. Sono curiosa di sapere se glielo dirà, o se lei lo scoprirà ed eventualmente come. Ti sei ispirata a qualcosa per questo braccialetto? Mi piace in ogni caso la coincidenza e lui che risponde che non c’è problema perché ha due polsi! La domanda del secolo “cosa fai a Capodanno?” non so te, ma l’ho sempre odiata ahaaha! Ma per Kisame è una rivelazione, scopre che Sarada conosce Kiba! Come si conoscono questi due? In ogni caso, ottima idea, già vedo la festa di capodanno e sono molto curiosa di leggerla (sai anche perché eheheh).
E per finire, le riflessioni di Kisame: come sarebbe frequentare Sarana? La starò sfruttando solo perché voglio dei chiarimenti? Eppure ne ho il diritto (e certo che sì!). Questo paragrafo riassume tutti i dubbi venuti a galla, tutte le riflessioni del capitolo. È un capitolo che segna l’inizio di una riflessione, di un cambio di direzione, lento e incerto ma mi pare di vederlo. E rimane comunque la tensione: vedrà Obito e gli latri? E con Sarana come farà? Forza, Kisame. TU puoi fra nevicare in qualsiasi stagione! Mi è piaciuto un sacco, grazie per questa bella lettura, ancora brava!

Recensore Junior
16/08/21, ore 23:27
Cap. 5:

Questo quinto capitolo mi è piaciuto moltissimo anche se devo ammettere che mi ha un po’spezzato il cuore! Sei stata bravissima a gestire la tensione: dall’inizio drammatico, alla riconciliazione tra Kisame e Madara e sul più bello, quando pensavo che tutto finalmente stesse andando bene per Kisame… Niente, è finita, e mi è dispiaciuto un sacco, ma lo so che alla fine lo tratterai bene XD
Mi è piaciuta molto la riappacificazione tra Kisame e i genitori, e la figura della madre che fa da mediatrice… Così ora conosciamo meglio anche le dinamiche familiari che avevi accennato nel primo capitolo e che sono una tematica sensibile. Davvero molto bella la scena della mamma che smette di lavare i piatti e gli dice che in fondo assomiglia un po’a suo padre.
Si capisce anche molto bene perché non affronta l’argomento con Madara: ogni volta che lo guarda gli mancano le parole, e a chi non è mai successo di mandare giù di tutto quando si è innamorati? E il momento in cui resta solo con sé stesso pur essendo tra le braccia di Madara… Fantastico, bellissima immagine. La scena di Kisame in autobus che guarda con estrema malinconia la città in modalità natalizia è stata la prima cosa che mi ha spezzato il cuore: perché le feste di Natale possono essere bellissime ma anche molto tristi se si è in una situazione come la sua. Le coppiette… gli addobbi… E lui che sente di non averle pur essendo cose “da poco” (in realtà non lo sono affatto!), mi è un sacco dispiaciuto per Kisame, e ci credo che poi cedo. Lo svenimento arriva in un istante, fantastica la frase : “fino a che le sfere blu e bianche che decoravano l’abete posizionato in sala non avevano iniziato a perdere la loro forma in un alone luminoso”, continua il leitmotif delle decorazioni che si ricollegano in qualche modo a vari stati d’animo e stati fisici. Kisame solo in pronto soccorso, seconda fitta al cuore: che str… i suoi colleghi che lo hanno lasciato solo, non ci posso credere! Ovvio che pianga e che si sfoghi di tutto quanto: ha cercato di essere sé stesso ma nel modo sbagliato, e adesso sente che i suoi sforzi sono stati vani o fatti nella direzione sbagliata. Poi però quando è arrivato Madara il mio cuore si è ricomposto all’istante, perché la scena che viene dopo è di una dolcezza estrema, mi sono veramente sciolta, adoro questo genere di scene. A cominciare dai capelli di Madara, stupendi come sempre, che sfiorano Kisame e poi “se vuoi rimango qui con te tutta la notte”: bravo Madara, finalmente hai capito, bravissimo! Meglio tardi che mai ma ci speravo così tanto! E poi dormono tutta la notte abbracciati… Oddio, bellissimi questi Kisame e Madara insieme, non li avevo mai immaginati ma sono una bomba! Il dettaglio di Madara che gli stacca gli adesi dal petto anche tenerissimo e piaciuto un sacco.
Poi l’indomani, la passeggiata attraverso i ricordi e il bar… E ora iniziamo veramente a capire cosa pensa Madara, l’occhiolino che “non l’o fatto alla classe, era per te” Sì, ci speravo un sacco! Ed ecco che, magicamente, l’atmosfera natalizia è completamente differente pure lei, è stata una splendida trovata e spero che riesca a “parlare” ad altri lettori. Bella la pensata di Kisame sul regalo di Obito e la sua riflessione sul mettere in valore i punti forti; domanda: il maglione è anche lui un occhiolino all’anime? Se sì aiutami che non ho ben capito quale XD E azzeccatissimi anche i regali per mamma di Kisame, Naruto e Kiba! E poi finalmente si scopre cosa passa per la testa a Madara e quale sia la relazione con Obito: secondo me, se tu la volessi approfondire ancora, sarebbe interessante! Poi vabbé, il regalo di Kisame, con il teschietto che è… Il manico di Samehada! (giusto?) Fantastico, immagino che tu ti sia divertita un sacco a scriverla, bellissima trovata! (e torna la meravigliosa pelle dello squalo che piace tanto a Madara e pure a no eheeh!). Altra frase piaciuta tantissimo: “Dicembre costringeva il sole a tramontare velocemente”, che non c’entra molto ma mi ha colpita.
La scena erotica improvvisa è fantastica pure lei, così come i capelli di Madara aperti a ventaglio su cuscino e “Tizzoni ardenti e ghiaccio, entrambi ustionano a modo proprio.” bellissima e verissima! Però, quella sensazione nel diaframma… Lascia immaginare che succeda qualcosa di non proprio bello, il vuoto d’aria, la porta aperta. E infatti… Ecco che arriva Obito. Un po’me l’aspettavo, però mi è dispiaciuto un sacco. Non ce lo facevo così tirannico Obito, devo dire la verità, addirittura lanciare il povero Madara contro il tavolo. E infatti dopo Obito “finisce le batterie”. E in effetti… perché “sei stato?” Già la domanda che si pone Kisame continua a far presagire il peggio. Ma Kisame è veramente un grande, nonostante tutto riesce a dire a Obito, che si è per giunta comportato malissimo, delle cose molto belle e molto lucide. E spero, come Kisame, che per Obito ci sia una sorta di lieto fine un giorno! Poi vabbé, leggevi con il fiato sospeso e il gran finale, co il “ti amo” di Madara e “fu l’ultima volta che lo vide”… Nooooo! L’ho pensato, e lì mi si è di nuovo spezzato il cuore. Come mai Madara rinuncia a Kisame? E Obito? Cosa succederà? Oddio, tantissima tensione, come dicevi, hai risposto ad alcune domande ma ce ne sono un sacco di nuove! Aspetterò col fiato sospeso il seguito, bellissima storia e gestione della suspense veramente mozzafiato!

Recensore Junior
14/08/21, ore 14:47

Eccomi qua! Inizio subito con una domanda sul titolo del capitolo, “durerà per sempre”: fa riferimento al fatto che Kisame pensa che durerà per sempre, o il fatto che le cose vanno avanti nello stesso modo (che in fondo a lui non va) e non sembrano cambiare? O un po’tutte e due? In ogni caso lo trovo appropriato!
Mi piace il piccolo approfondimento che fai su Obito all’inizio e mi fa pensare che questo personaggio abbia ancora qualcosa da dire, e mi ha fatta sorridere la cosa del cambiare nome alla domenica, rende bene l’idea! Come Kisame, penso anche io che Obito nasconda qualcosa che può scoppiare da un momento all’altro, e mi piace il mistero intorno a questo personaggio. Il quarzo opalino ritorna anche lui e come sia lo apprezzo molto ;)
La metafora del pallone che sbuca dall’acqua bellissima anche lei, richiama sia lo sport che l’acqua, l’elemento di Kisame, splendida idea! Descritto benissimo anche il modo in cui la routine si ripete e Madara sembri tenere Kisame fuori da una parte della sua vita, rende perfettamente l’idea. E la domanda subito sorge: perché? Anche Madara nasconde qualcosa? Sono super curiosa! Sembra che sia una relazione basata solo sul sesso, non fanno praticamente nessun’altra attività insieme eppure Madara è molto dolce e gentile con Kisame… Che merita di più chiaramente e spero che lo abbia presto o tardi! Bello il piccolo intermezzo erotico, da ritmo e questi due sul divano del monolocale, in mezzo a montagne di cuscini, sono semplicemente splendidi da immaginare!
Mi spiace un sacco che Kisame si senta inadeguato e che si faccia tutte queste domande, ma almeno sta cominciando a rifletter ee a prendere iniziative con Madara per sbloccare la situazione. Madara, starai mica usando Obito come scusa per qualcos’altro? Il mistero infittisce.
La cosa con i genitori e il fatto che inizi anche a pensare al futuro è molto interessante. Qui, ti dico la verità, l’avrei un pochino approfondita forse, soprattutto il lato omofobo dei genitori e lo scontro che è su un duplice fronte, quello della carriera e quello della sessualità. Ma magari hai in serbo qualcosa per dopo :) E mi piace anche che qui emerge il Kisame più impulsivo, che se ne va sbattendo la porta, sbollisce la rabbia e sfrutta l’adrenalina per prendere anche l’iniziativa con Madara. Che anche qui è… misterioso: sembra turbato quando vede Kisame ma poi gli dice che ha fatto benissimo a venire e lo bacia: adoro questa tensione e questi atteggiamenti ambigui di Madara.
Poi vabbè, le comparse le adoro e mi sorprendono sempre: Kiba non me lo aspettavo ma ci sta tantissimo, posso chiederti come mai hai scelto lui? La scena al tavolo della cucina, le chiacchere… tutto perfetto e molto reale, e soprattutto perfetto Naruto: solare, chiacchierone, travolgente: “sai qual è la cosa più importante, Kisame? Non perdere mai il sorriso e la positività qualunque cosa ti succeda.”: bellissima frase, proprio da lui! Un night che si chiama Susanoo e “sapessi che manzi ci sono”: son caduta dalla sedia, mi ha fatta ridere XD Come ti è venuta l’idea? E Kisame che nota che Madara non lo tocca, che non lo chiama il suo compagno… Forse starà iniziando a pensare a Naruto?
La scena erotica con Kisame passivo mi è piaciuta TANTISSIMO: i suoi pensieri, le luci della stanza come stelle, le cui punte non sono reali… E qui si capisce il titolo del capitolo, forse? (correggimi se sbaglio), quando Kisame pensa “durerà per sempre, deve farlo”: ma tranquillo Kisame che esistono un sacco di latri uomini per te! Quello che viene dopo l’ho adorato, i gesti con cui Madara lo rassicura, la descrizione dell’atto: molto, molto bello, e stupendo il pensiero di Kisame “Grazie per avermelo insegnato.”. Poi il capitolo si chiude con una domanda che si fanno anche i lettori: perché c’è l’impressione che manchi qualcosa? Cosa pensa Madara? Obito nasconde qualcosa? Kisame prenderà l’iniziativa? Ti devo fare ancora tantissimi complimenti per la gestione della tensione, davvero. Non vedo l’ora di continuare, storia da fiato sospeso anche questa!

Recensore Junior
13/08/21, ore 14:01

Finalmente riesco a commentare come si deve e come merita questo terzo capitolo!
L’infatuazione di Kisame per Madara è descritta benissimo, succede così spesso a quell’età, e ho adorato il dettaglio del nome inciso sulla foglia del fico d’india: ecco le piante che tornano, molto poetico e molto bello come sempre :) Anche Kabuto descritto benissimo, il lampo sugli occhiali che si vede nell’anime lo hai reso alla perfezione!
Kisame molto coraggioso: nonostante l’infatuazione folle che sta vivendo pensa a idee che funzionino per l’assemblea, certo per farsi notare da Madara (ce lo vedo benissimo nel ruolo dell’affascinante rappresentante d’istituto! Anche io mi ero presa una cotta per il mio all’epoca ahaha!), ma le idee che ha sono lucide, sensate e intelligenti. Il fatto che inventi racconti in cui Madara è il protagonista per fantasticare su di lui è molto tenera e romantica e mi è piaciuta un sacco: si vede che è un tipo che nonostante le fantasie romantiche è un tipo concreto e riesce a diventare il protagonista dell’azione al momento opportuno. Sta benissimo con i jeans rossi e la camicia nera, adoro! E adoro anche il quarzo opalino che è una presenza costante, come se fosse vivo, come se fosse un mini-personaggio anche lui!
Ora una domandona: chi è Sarana nel manga? Esiste o l’hai inventata tu? È molto carina e mi piace: prende l’inziativa, vuole farsi invitare a cena e non demorde! Peccato che Kisame non credo la ricambierà… Sono curiosa di sapere se avrà un qualche ruolo nella storia! Mi piace il richiamo al sorriso di Sasori, la sua presenza aleggiante e il ricordo di questo personaggio inquietante sempre vivo in Kisame, spero di rivederlo nei prossimi capitoli! Mi ha fatta sorridere Kisame che pensa al possibile disastro de Madara lo vede a braccetto con lei, così come la sua riflessine sul suono della propria voce che esce dal microfono ahaha, come lo capisco! Poi molto bella tutta la descrizione dell’assemblea, della tensione che monta in Kisame… Chi sarà il misterioso moro di spalle di cui Kisame è palesemente geloso? Il fiocco di neve caduto per sbaglio in agosto immagine magnifica, e complimenti a Kisame per il suo coraggio! Non è certo da tutti, gli perdoniamo l’esitazione iniziale senza alcun dubbio! La tua finezza nell’osservare i comportamenti umani è un po’ovunque nella storia ma l’osservazione di Kisame che esce con lo zaino e “fece capire a entrambi che si era riservato il diritto di cambiare idea” è davvero sottile: brava davvero.
Ritorna anche il pensiero dei riflessi blu, tinti o naturali che richiama i capitoli precedenti, anche questo mi è piaciuto e soprattutto… Che sorpresa! Non me lo aspettavo che Madara sarebbe subito andato a cercare Kisame (vero, Kisame è irresistibile), è veramente un sogno! Poi le cose vanno super veloce: lo invita a fare una bevuta di mattina, lo copre perché salta delle lezioni… Incredibile, altro che lento! Un bel colpo di scena. Kisame che ha uno tsunami dentro è un’immagine azzeccatissima che richiama la storia originale, anche questa bella trovata, così come la conversazione tra i due, i pensieri di Kisame che si sovrappongono a quello che dice, la sensazione di sciogliersi con l’alcool… E finalmente ne sappiamo di più su Obito. Sono curiosa di vedere cosa combinerà più avanti nella storia, mi affascina pure lui, non so come ci riesci ma… Ci riesci! Madara è descritto benissimo, un figo assoluto, gli hai dato proprio quello che si merita, grande!
L’eccitazione di Kisame lascia un po’intravedere quello che succederà dopo e fa montare ancora e ancora la tensione… la gestisci molto bene, complimenti. E ancora il confronto con le case di Sasori e Kabuto, l’associazione e i confronti con le persone che fa Kisame funziona perfettamente, così come la descrizione degli ambienti molto visiva che, ormai lo so, è uno dei tuoi punti forti ;) Ho un’altra domanda: come mai Madara si interessa di chirurgia plastica? C’è una ragione o hai scelto la serie così, ispirandoti a tante che esistono di questo genere? Il rappresentante di istituito che si fa una canna usando il cocco del gelato… Dio mio, mi hai sbloccato centinaia di ricordi! Madara è un po’un alternativo ma non perde la sua eleganza e raffinatezza, fantastico. E poi… Inizia l’azione. Mi piace molto, gli sguardi, il notare i particolari, Madara che inizia a toccare Kisame e il quarzo “quasi uguale ai tuoi occhi”, fantastica immagine, non potrebbe essere altrimenti! La scena va avanti lentamente, si scoprono piano piano nella penombra della stanza, e quel bacio… Fantastico, sommersi dai capelli di Madara e dal loro profumo, mi è piaciuto un sacco! “Se impazzire è così piacevole sarò ben lieto di andarmene al manicomio!”questa frase mi ha fatta sorridere e l’ho trovata molto appropriata, in generale i pensieri di Kisame che ritmano l’azione mi piacciono, un altro che mi ha colpita è “Ma ora non sono più l’accontenatore degli altri, ora sto accontentando me stesso”perché è proprio così: bravissimo Kisame, te lo meriti, e finalmente hai capito quanto vali e quanto sei interessante! (E figo ;) ) Scena erotica bellissima, eccitante e tenera allo stesso tempo e Madara che alla fine si sdraio sopra di lui e lo “accarezza con i capelli” è perfetto, sai che io adoro i capelli ovunque ehehe! E la riflessione finale di Kisame: il protagonista adesso è lui, "il momento è ora", coem dice il titolo del capitolo, quindi il lettore si chiede: cosa combinerà il nostro protagonista adesso, come proseguirà la storia con Madara? Molto bello anche questo capitolo, valeva certamente la pena rileggerlo e prendere il tempo di commentarlo con calma! E adesso… Via con il prossimo ;)

Recensore Junior
03/08/21, ore 11:11

Eccomi qua! Dunque... Anche questo capitolo fantastico. Mi hai immediatamente conquistata con la storia delle pietre e del quarzo, ho ben presente il tipo di bancarelle e le pietre come sai sono la mia passione. L’hai descritta benissimo e Kisame ce lo vedo proprio, pronto a ripartire con la carica positiva e l’ottimismo tipici di lui. Anche i vestiti del primo giorno di scuola gli stanno a pennello! Molto bello il tuo Kisame AU, continua a piacermi!
Poi Madara. Per un secondo ho pensato potesse essere Itachi perché hai iniziato a descriverlo dai capelli ma poi mi sono ricordata della scaletta. Bravissima per aver creato suspense comunque, e bellissimo Madara e la sua entrata in scena con l’occhiolino, è super fico e non vedo l’ora di vedere vederlo ricomparire in scena.
Kabuto azzeccatissimo, dai vestiti all’atteggiamento e al fatto che la gente sembri non gradire il parlare con lui, la tua solita finezza di analisi ;) le riflessioni di Kisame mi piacciono un sacco, soprattutto quella sui capelli: perché tingerli con cura se poi sono in disordine? Poi povero Kisame, incontra solo matti, come dice lui stesso, davvero, eppure ce la mette tutta!
Se volevi fare un Kabuto inquietante, centrato in pieno. La cosa dei cyborg e del cervello dell’anguilla è incredibile, fa accapponare la pelle ti giuro, degna di Stephen King! È lui sputato, lui è il suo covo (ops, appartamento!) sporco e disordinato. Perfetto, fantastico nel suo essere inquietante. Questa volta però Kisame scappa e prende una decisione: le alternative esistono. Bravissimo Kisame, mi piace sempre di più, come pensa e come agisce, tutto molto naturale. Sì è un accontentatore ma adesso si sta a poco a poco svegliando. Si vede benissimo l’evoluzione del
Personaggio soprattutto
In questa età delicata che è il passaggio tra medie e superiori e L’adolescenza. Non vedo l’ora di andare avanti!!
Perdona la brevità della recensione ed eventuali errori ma sono col telefono, spero di essermi ricordata di tutti i bellissimi particolari che hai scritto. Ancora brava e attendo il
Seguito con impazienza! (Relativa eh, tranquilla eheh!) A presto!

Recensore Junior
29/07/21, ore 14:32

Eccomi qua. Capitolo mozzafiato, inizia fortissimo questa storia, mi piace un sacco. Il titolo sono ovviamente curiosa di sapere a cosa si riferisce ma so che avrò la risposta andando avanti ;)
Kisame che apre una palestra e ha studiato scienze motorie: non potrebbe essere altrimenti. La descrizione della polvere bianca che si infila ovunque e non se ne va è molto bella e molto poetica, allo stesso tempo molto reale, mi è piaciuta un sacco e mi è sembrato di vederla. La descrizione di Kisame, dei capelli e del fisico funziona benissimo: rapida, immediata, qualche dettaglio e già lo vedi mentre si fa la doccia. I capelli mi sono piaciuti, non me li ero mai immaginati senza gel, ma è vero che in effetti sarebbero lunghetti! E… blu! Li tinge da solo quindi, o parrucchiere? Eheh! Ti è venuto bene questo Kisame più “umano”, davvero! Ti è piaciuto descriverlo, ti sei divertita? Anche la macchina, che mi pare sia stata anche di Madara in una storia precedente (ma magari sbaglio!) è troppo sua, e soprattutto il suo ottimismo, Kisame è un grande, incrollabile. Bellissima la frase con cui torni ai ricordi di lui: “si sentiva realmente felice da... da quando?” Così come quella dopo, la metafora della fotografia è fantastica, ottima idea! Mi permetto un consiglio: visto che “cambi argomento” (nel senso che torni indietro nei ricordi di Kisame), potresti andare a capo e lasciare uno spazio per aumentare la suspense, però non so, magari l’hai fatto e il sito in html ti ha cambiato tutto XD Ma è un appunto da niente, davvero.
Il modo in cui ragione Kisame da piccolo (che sei un po’tu, credo!) sui bambini maschi che giocano tra loro è semplicemente perfetto. È molto naturale, è perfetto, ti è uscito veramente benissimo perché poi, da donna, non è facile scrivere di personaggi maschi. Veramente, veramente brava. Le prime risposte costane sempre care, anche quando te le da qualcun altro, questo è verissimo, hai fatto un personaggio di grande spessore e umanità.
Sasori: perfetto il tuo Sasori, ha anche le lentiggini e gli stanno benissimo, non ci avevo mai pensato, ma sono assolutamente sue! “Si limitava ad annuire sorridendo eternamente” mio Dio, come ce lo vedo, e quell’ “eternamente”, stupendo, riunisci il manga con l’AU in modo sottile ma super efficace. Sei un genio! Ce li vedo: uno super silenzioso e uno che parla a ruota libera. Mi sono chiesta come mai Kisame viene evitato dagli altri compagni e si siede da solo: hai pensato a qualcosa? Si scopre dopo? Il rapporto di dipendenza emotiva da una persona, anche in amicizia, è una tematica interessante, e il fatto che Kisame sia geloso se Sasori esce con altri amici, e che abbandoni tutto il resto per una persona: sono dinamiche che in gioventù esistono e purtroppo fanno male.
Domanda da ignorante: che cos’è una cantoniera? Ti sei ispirata a qualcosa in particolare per la casa di Sasori? La descrizione dei burattini nascosti sotto le scale mi ha stesa: è degna di un film horror, ho deglutito di angoscia come Kisame. E c’è questo contrasto tra la calma di Sasori e la casa inquietante che mi piace un sacco, fa salire la tensione, l’hai gestito benissimo, il boato die treni ci sta, è perfetto. Tra l’altro una mia amica di infanzia abitava vicino a una ferrovia e mi hai fatto tornare in mente un sacco di ricordi! I pensieri di Kisame che piano piano sente che qualcosa non va anche sono gestiti molto bene, fino ad arrivare a “È oscuro e inquietante come la sua casa”, frase perfetta, e mi è molto piaciuta anche l’immagine della “fotografia vivente”: qui ritorna l’eternità, bravissima. Mi è venuta voglia di dire a Kisame “Scappa!” Ma chiaramente se fosse scappato non ci sarebbe stato il resto che è… Incredibile. “Dai, spogliati”: la frase a bruciapelo dopo la descrizione degli ambienti ci sta un sacco, è da Sasori e fa entrare subito nel vivo dell’azione. Ti vorrei chiedere a cosa ti sei ispirata per le manie di Sasori, se hai letto o visto qualcosa a riguardo. Si possono avere delle ossessioni di questo genere già a 12 anni? Non ne ho idea, è una curiosità. Se lo volevi fare inquietante Sasori ci sei riuscita in pieno, potresti scrivere dei gialli o delle cose del genere, sono rimasta inchiodata a leggere. Poi bellissima la frase: “quello che sentiva serpeggiargli dentro era l'inizio del terrore” perché non ci ho mai pensato, ma il terrore può avere un inizio, non è per forza immediato, e forse quando inizia è peggio. Le riflessioni di Kisame interrotte dai treni… Ci stanno tutte, è buono e accontentatore come dici tu, e anche congelato dal panico, spera che magari il suo amico, l’unico, si rinvenga, perché come dice è prigioniero di sé stesso. E Sasori senza vestiti… Sembra una marionetta anche lui, pezzi di legno (e qui ti cito!). Tutta la scena erotica, per quanto assurda, è di una realtà disarmante. Spero che Kisame avrà occasione di rifarsi dopo questa tremenda prima volta. La corsa in biciletta nel buio è un altro tocca da maestro. So che l’horror non è il tuo genere ma un horror psicologico (esiste questo genere? Spero di essermi spiegata!) ti uscirebbe alla perfezione. E Kisame che si rimprovera… Capisco, capisco tutto: che età veramente infame, menomale si cresce mi viene da dire! Menomale che alla fine si concede un sospiro di sollievo quando Sasori scompare per farsi curare. Sarei molto curiosa di sapere se ritornerà in scena in un modo o nell’altro: a dire il vero un po’ci spero pure perché è un personaggio interessante e vorrei sapere di cosa soffre e se riesce a farcela. Sono contenta che per Kisame sia finita, ho avuto l’ansia per lui ti giuro. Questo capitolo l’ho letto due volte: ieri sera tutto d’un fiato e oggi per commentartelo come si deve, e ti dico la verità: rileggendo ho scoperto altri dettagli e mi è piaciuto ancora di più, c’è una finezza di analisi psicologica degna dei migliori romanzi: con poche frasi rendi tutto quanto, da brividi. Sei bravissima con l’AU, sul serio, ti faccio tantissimi complimenti. Sono curiosa di andare avanti a leggere, avrò tutta la pazienza del mondo ma questa storia mi piace già tantissimo. Brava, brava e ancora brava, e grazie per questa bella lettura!

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