Recensioni per
La dama di luce e la dama d'ombra
di controcorrente

Questa storia ha ottenuto 108 recensioni.
Positive : 108
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Ho pochissimo tempo, quindi la recensione sarà breve. Belli questi ultimi due capitoli.
Mi è piaciuto molto come hai descritto l'incontro tra Rosalie e Oscar; senza aver mai nominato madamigella per nome, hai saputo aggiungere una dose di mistero sul nobile dai capelli d'oro. Questo capitolo è decisamente più triste e drammatico, ma è da questo momento che cambia davvero la vita per Rosalie. Spero che metterai l'accento sul suo desiderio di vendetta, un elemento molto forte nella piagnola. Curiosa la figura del gitano.
Complimenti.

Recensore Master

La piccola Rosalie ha subìto la goccia che ha fatto traboccare il vaso, da qui in avanti, la sua vita prenderà la sua risalita inesorabile, questo dimostrerà l'infondatezza delle parole del vecchio gitano: la sorte, prima o poi, cambia per tutti, in peggio o in meglio.

Recensore Master
23/06/12, ore 00:28

In un momento tanto buio, la piccola Rosalie riceve dal Cielo una luce, e vi si aggrappa innamorandosene, senza sapere che si tratta di una donna; è naturale che abbia delle fantasticherie, anche per via della sua giovane età; i sogni l'aiutano nei momenti più difficili, e le danno coraggio, mentre la realtà che la circonda è fatta di miseria e povertà.

Recensore Master
11/06/12, ore 01:11

Lo sviluppo di questa storia continua a piacermi molto, e mi piace come rendi Rosalie, meno piagnona del solito.
Da questo capitolo si intuisce che è una Rosalie più matura che sta ricordando gli eventi della sua vita, e la frase sul fatto che ora è madre, chiarisce ulteriormente questo particolare che ammetto, non avevo notato nei capitoli precedenti.
Fersen invece, all'epoca del loro primo incontro (quando quasi la investe con la carrozza) se non ricordo male, non aveva ancora incontrato Maria Antonietta, quindi non poteva essere il suo amante, ma è un dettaglio trascurabile, e i pensieri di Rosalie sul conte di Fersen potrebbero essere quelli effettivi.
Nell'anime la scena è stata censurata, ma Rosalie davvero cerca quasi di prostituirsi e dai dialoghi originali si capisce; nell'incontro col nobile debosciato - Mirabeu se non sbaglio - Rosalie tentenna tra la necessità di sopravvivere e il suo senso morale; si tratta di un compromesso amaro e realistico a cui prima o poi sarebbe stata costretta a cedere, se non avesse incontrato Oscar... mi chiedo, adesso: la carrozza che Rosalie ha fermato sarà quella di madamigella, o cambierai i giochi?
Sono curiosa... Complimenti sinceri. Un capitolo scritto direi molto bene e piuttosto coinvolgente.

Recensore Master
11/06/12, ore 01:01

La povera Rosalie ha rischiato davvero una brutta disavventura, se non avesse incontrato Oscar.. certo, Girodelle o Fersen non erano proprio come il nobile da lei incontrato!! E' stata fortunata a imbattersi in Oscar, sarà l'inizio della sua risalita; Il rimorso di Nicole è la molla che sta distruggendo la vita di tutte e due, peggiorando la sua malattia e le responsabilità che cadono su Rosalie, che qui è più forte del consueto.

Recensore Junior
10/06/12, ore 23:31

Sei riuscita a rendere molto bene la lotta interiore di Rosalie, il suo sapere che quello che le viene proposto è sbagliato ma anche la consapevolezza che se non si abbasserà a tanto lei e la madre potrebbero morire di fame e stenti. Riesci presentare molto bene il dibattito su cosa diventa morale e immorale se visto da un altro punto di vista. Ho sempre pensato che se la nostra "piagnona" non avesse incontrato Oscar sul suo cammino, sarebbe finita inesorabilmente per finire su quella strada... oppure sarebbe morta nel tentativo di vendicare Nicole.
E' un aspetto della storia della Ikeda che nessuno prende mai in considerazione. La miseria porta a fare cose che altrimenti ci risulterebbero inconcepibili e, in quel dato periodo storico, non devono essere state poche le giovani ragazze nella condizione di Rosalie che hanno ceduto alla possibilità di mettere qualcosa nello stomaco concedendo il proprio corpo.
Ancora complimenti per come sai trattare determinati argomenti non rendendoli banali, ma prospettandoci una visione diversa.

Recensore Master
08/06/12, ore 21:47

Un bel capitolo, mi è piaciuto molto, efficace, realistico senza essere eccessivo. Nelle descrizioni hai reso tutta la crudezza di quelle immagini che si vedono nell'anime, Qui è tutto raccontato dal punto di vista di un' ingenua Rosalie che tenta ancora, dopo l'aggressione di Nicolas, di giustificare la perfidia della sorella. Attenta sempre all'uso di certe espressioni che appartengono alla realtà di un mondo che Rosalie non può ancora conoscere, come quando parla della piccola nobiltà che non ha accesso a Versailles (a meno che lei non stia ricordando tutto, e allora la prospettiva cambia, anche se non mi pare che la narrazione sia incentrata sul ricordo, ma sul tempo presente. Se mi sbaglio scusami...)
Questa indubbiamente è la Jeanne che tutte conosciamo, disillusa, cinica, disposta a tutto per arrivare dove vuole, anche dimenticare una sorella nell'indigenza e una madre gravemente malata. Molto diversa da quella che ci avevi presentato nei primi capitoli, ma una vita di miseria e povertà l'ha resa quella che è ora, e fatta la sua scelta, sappiamo che Jeanne la seguirà fino all'estremo. Complimenti, aspetto il seguito.

Recensore Master
08/06/12, ore 18:22

Da dottor Jackyl a mister Hide ( e chiedo scusa se ho scritto male i nomi, ma non ho studiato l'inglese, bensì il francese ). Questa dunque è diventata la sorella maggiore di Rosalie, un vero mostro di cattiveria, più che di insensibilità. A lei non sarebbe bastato umiliare la povera sorellina, doveva terrorizzarla e al contempo traumatizzarla, di modo che non le sarebbe mai più venuto in mente di tornare a cercarla in quella sua nuova vita patinata. Povera piccola Rosalie, deve essere stato atroce ammettere che non si era trattato di un equivoco, e che la sorella alla finestra che se la rideva malvagiamente era segno che La Motte era stato mandato da lei per darle una lezione.
Ora credo debba arrivare il momento per la giovane sfortunata di incontrare la nobiltà, quella vera, quella d'animo, ovvero Oscar.

Recensore Master
08/06/12, ore 01:39

Il cambiamento di Jeanne è la dimostrazione di come il dolore e la delusione possano cambiare l'animo delle persone: la ragazza sognatrice delusa è diventata una donna senza scrupoli, che non vuole perdere ciò che ha conquistato, ad ogni costo. E' il turno di Rosalie di subire una triste delusione, allora; lo shock dell'incontro con De La Motte le ha mostrato la realtà dell'animo di sua sorella.

Recensore Junior
08/06/12, ore 01:01

Anche questa volta ho letto tutto di volata. La trasformazione di Jeanne è resa perfettamente, così come l'animo ingenuo di Rosalie. La nostra "piagnona" credeva di conoscere le brutture del mondo, ma non aveva ancora capito in pieno l'animo umano e questo è dovuto alla sua giovane età.
Per quel che riguarda Jeanne, è uno di quei personaggi come la du Barry. Fondamentalmente non erano cattive, ma la povertà e il desiderio di rivalsa le hanno trasformate rendendole cattive, avide e aride. Argomenti non facili da trattare e che spesso vengono presi sottogamba, non rendendo giustizia ai personaggi.
Mi complimento con te, sicuramente queste non sono situazioni semplici da rendere con lo scritto.

Recensore Master
06/04/12, ore 00:53
Cap. 6:

Ho letto questi ultimi capitoli e li ho trovati davvero interessanti; quest'ultimo lo trovo più lineare e sciolto rispetto agli altri.
Forse ti ha dato meno difficoltà che ho percepito altrove.
Apprezzo questo tuo tentativo di mantenere un certo realismo e di far sembrare tutto verosimile; ti stai cimentando in una storia decisamente impegnativa e non facile, con personaggi piuttosto complessi - e qui parlo di Jeanne, non di Rosalie - hai parlato della miseria e delle difficoltà che devono affrontare Rosalie e sua madre, hai voluto insistere molto su questo, però secondo me, rischi di ripetere un po' troppo spesso certi concetti (non prenderla come una critica, ma un consiglio per evitare di appesantire la lettura). Trovo curioso il tuo modo di rappresentare Jeanne, perchè stai cercando di mettere in luce la sua figura con uno spirito di abnegazione e sacrificio, che sono davvero difficili da immaginare in lei; presumo che questa sia la Jeanne prima della caduta nelle tenebre, che diventerà molto più dura e cattiva quando avrà raggiunto i suoi obbiettivi e dovrà lottare per mantenere ciò che avrà conquistato con astuzia e fatica.
Inconsueta, eppure è una chiave di lettura davvero valida, ma anche qui, attenta a dosare i giusti equilibri; Jeanne credo abbia pochissime luci e molte ombre, non è mai stata un' anima innocente e nel tuo racconto a volte mi sembra tale. Ho qualche perplessità sulla reazione di Nicolle quando scopre Jeanne fare la mendicante; capisco la vergogna e forse una velata umiliazione, ma chiedere l'elemosina non è un comportamento disonesto, qui Jeanne ancora non ruba e lo farà in ben altro modo più avanti.
Invece trovo quasi intatta l'ingenuità di Rosalie che confonde la sapienza - dono che si acquisisce nel tempo e con l'esperienza - con il saper leggere e scrivere.
Attendo di leggere il seguito di una storia tanto inconsueta e curiosa.

Recensore Veterano
31/03/12, ore 04:09
Cap. 1:

bene bene cicina, un bel capitolo...brava...ora aggiorna le altre fic! ahhhhh....scusa se non sono più dettagliata, ma sono a lavoro e sono distrutta e sono solo le quattro...IO HO SONNO! Comunque la frase finale è parecchio ad effetto. Molto ben costruita. La parte sui sentimenti per Nicole, che non è molto facile perchè si tratta di sentimenti molto sfruttati, usati, è resa bene...c'è un passaggio dove non mi trovo: nobili...sedotto...anche nicole...sembra tutto dipendere da quel sedotto che con Nicole non c'entra...vedi tu...per me son sempre le quattro...ancora 4 ore...baci

Recensore Master
30/03/12, ore 18:27
Cap. 6:

Questa è la miseria più miseria che abbia mai letto. Ci mancava solo che la madre di Rosalie sbottasse in quella maniera con la sua datrice di lavoro, e i giochi sono fatti, persa l'unica fonte di sostentamento! E' normale suggerire la prostituzione in quelle condizioni, di sicuro quella sarà stata l'unica fonte di un tozzo di pane per almeno la metà della popolazione femminile dei borghi poveri di Parigi. Lo so che è abietta la sola idea, ma deve essere stata la realtà.
Quanto a Rosalie, in queste prime pagine la descrivi come una ragazzina ancora parecchio ingenua e sprovveduta, una che ancora viveva in un bel mondo incantato, tutto suo, a cui mancava la forza d'animo e la durezza necessaria ad affrontare quel genere di vita. Ma è in linea col suo personaggio reale. Vedremo poi nell'evoluzione della storia come farai in modo che la bimba cresca.

Recensore Master
29/03/12, ore 22:43
Cap. 6:

Una situazione davvero miserevole, e oltre al danno ci sono pure le cattiverie delle lavandaie, che vorrebbero mettere Rosalie in una casa di piacere! Jeanne sta cercando la sua strada, ma non ha idea come le cose siano precipitate per la madre e la sorella.

Recensore Junior
29/03/12, ore 22:42
Cap. 6:

Complimenti, riesci a trasmettere benissimo il senso di impotenza e l'angoscia di Rosalie. Trovo questa parte del racconto molto attuale (viste le condizioni economiche in cui verte il nostro Paese) e decisamente credibili. Si riesce a percepire la disperazione e la miseria che aleggia nell'aria e quel senso di rassegnazione che molti hanno davanti a cose che non credono di poter cambiare.
Aspetto impaziente il nuovo capitolo e ti faccio ancora i complimenti.