1. Colazione a letto.
Era
il primo sabato del mese di dicembre e Hermione Granger
si concedeva il meritato riposo avvolta in morbidi guanciali, ma la
pace per
lei durò poco.
Infatti,
alle nove in punto il campanello della sua
casa Parigina suonò ininterrottamente per svariati e
interminabili minuti.
Din
Don.
La
ragazza, agguantò uno dei cuscini e se lo mise
sul viso cercando di ignorare il suono, assai fastidioso del suo
campanello.
Din
Don.
Lo
scocciatore mattutino insisteva, sfidando la
pazienza della strega più dotata degli ultimi
vent’anni.
Din
Don.
Esasperata
e alquanto alterata si alzò in piedi
dirigendosi a passo di marcia verso il portone d’ingresso,
incurante della mise
succinta che indossava.
Aprì
di scatto la porta senza guardare lo spioncino
e non si stupì nel trovarsi di fronte quel grandissimo rompi
pluffe del suo amico,
nonché collega al ministero della magia Francese da ben due
anni.
L’uomo
era: Alto e magro, con capelli lisci e fini
di un chiarissimo biondo che ricadevano morbidi e incolti sulla fronte,
i suoi occhi
erano azzurri tendenti al grigio, il naso appuntito, la mascella era
pronunciata, il portamento elegante, fine e curato; In due parole:
Draco Malfoy.
-Granger-
la salutò il biondo con un gesto della
mano. Hermione, invece, lo guardò malissimo e si
scansò appena per non sbattere
sopra al mago che senza aspettare alcun invito entrò.
-Malfoy-
disse piccata la riccia chiudendosi la
porta alle spalle, -Stavo dormendo-.
-Ancora-
rispose Draco, girandosi di scatto verso la
ragazza rimanendo solo per un attimo turbato dagli striminziti
indumenti che le
celavano a mala pena le parti più nascoste del suo corpo.
Draco
si rigirò quasi subito aprendo con malcelata
foga una busta di carta che poco prima teneva tra le mani.
-Ho
portato la colazione- disse subito dopo
estraendo due grandi e invitanti croissant.
-Faccio
il caffè, tu vai a...-
-vado
a farmi una doccia veloce- l’anticipò Hermione
scomparendo oltre la porta della cucina.
-si
quella che mi ci vuole a me in questo momento-
disse tra i denti Draco, ormai sicuro che lei non l’avrebbe
più sentito.
Hermione
fece in un attimo, si lavò e si cambiò, mentendosi
qualcosa di più lungo, celando così le sue
forme.
Draco
contemporaneamente, preparò il caffe e lo
versò in due tazzine, una rossa per la Granger e una verde
per lui, su un
piattino mise i croissant e due bicchieri di succo d’arancia
e li portò nella
stanza da letto della Granger.
Lì, infatti,
aveva deciso il biondo, avrebbero fatto
colazione.
La
Granger lo guardò stranita ma non fece domande
osservando il ricco vassoio sul suo letto si accomodò anche
lei al fianco del
biondo amico che si era elegantemente adagiato sull’ancora
caldi guanciali.
-Allora
a cosa devo questa visita mattutina- chiese Hermione
afferrando la tazza rossa che il biondo le porse con gentilezza.
-Devo
aver un motivo particolare per voler far
collazione con un’amica- rispose Draco osservando scocciato
la neve che cadeva
lentamente fuori dalla finestra.
-La
tua amichetta, immagino sia rientrata a Londra-
disse Hermione interrompendo i pensieri del biondo che si
girò di scatto e
quasi li cadde il caffè sul braccio.
-Indovinato-,
disse soddisfatta la Granger.
-non
vedo cosa c’entri ora che Pansy è rientrata a
Londra-
-centra
invece- rispose seria, -l’hai accompagnata a
prendere la passaporta e immagino ti sia svegliato presto e
poiché eri sveglio,
avrai pensato. Ora vado a svegliare Hermione-
Draco
sbuffò.
-Indovinato!-
gridò ancora Hermione.
-Indovinato-
ripeté Draco canzonandola.
-peccato-
aggiunse il biondo- che Pansy abbia preso
un aereo-.
Hermione
lo guardò stranita.
-si
Pansy Parkinson si è data ai mezzi di trasporto
babbani e per tua informazione è partita ieri
pomeriggio-concluse il biondo.
-quindi
povero Dracuccio eri tutto solo-
-smettila-
gli intimò Draco e Hermione lo guardò trattenendo
a stento una risata, ma alla fine si trattenne riservando la sua
attenzione
sull’inventate croissant pieno di crema pasticcera che Draco
le aveva preso
ricordandosi quanto lei li amasse.
-hai
letto il giornale questa mattina-chiese ancora
Draco cercando di mantenere un tono distaccato.
-No
– rispose Hermione prima di addentare
soddisfatta il dolce.
-non
ti è arrivata l’edizione del sabato della
gazzetta?- chiese ancora Draco mentre la Granger per niente interessata
al
quotidiano si dedicava anima e bocca al suo dolce preferito.
-bene
– disse Draco prendendo il bicchiere di succo
d’arancia buttandolo giù tutto d’un
sorso. Hermione si girò a guardarlo un
attimo.
Era
stano quella mattina, il suo sguardo era indecifrabile
anche per lei che con il tempo aveva imparato a conoscere ogni sguardo
ogni
espressione dell’ex nemico.
-è
successo qualcosa ?- chiese infine la Granger
pulendosi la bocca dallo zucchero con una salvietta di carta.
-No!
niente di importante- rispose Draco ma quella
risposta non la convinse e i suoi sospetti vennero confermati dal salto
felino
che il biondo fece per agguantare la coppia del sabato della gazzetta
del
profeta.
-dammela
Draco- disse Hermione saltando a piedi
uniti per raggiungere il giornate che Draco teneva a una spanna dalla
sua testa
bionda quindi irraggiungibile a Hermione che era decisamente
più bassa.
-No,
fidati è meglio di no-rispose prontamente
Draco.
-Dammelo!-
ripeté con voce grave la Granger.
-NO!-
rispose serio in biondo.
-guarda
che l’ho visto chi c’è in prima pagina-
Draco
abbasso un attimo le braccia e Hermione fu
lesta ad agguantare il giornale strappandoglielo con forza.
La
soddisfazione per l’impresa durò un attimo, il
tempo di vedere in prima pagina il suo ex fidanzato Ron Weasley
annunciare
raggiante il matrimonio con Lavanda Brown.
L’aveva
lasciato meno di un anno e lui già si
sposava e per di più con quella cretina di Lavanda.
-fidati,
ci hai guadagnato- disse prontamente Draco
intuendo i suoi pensieri, Hermione sorrise un attimo.
-se
lui è felice, lo sono anche io- disse di rimando
mostrando un sorriso che sapevano entrambi, essere finto.
Draco
si adagiò nuovamente nel letto e dopo poco
anche Hermione; rimasero zitti per interminabili minuti. Draco a
fissare il
soffitto bianco e Hermione a leggere avidamente gli articoli che
Calì Patil, migliore
amica della sposina, aveva scritto sul giornale.
-mia
madre- disse Draco a un tratto – il ventidue
dicembre organizza un ricevimento per raccogliere i fondi per gli
orfani della
guerra- enunciò il biondo senza smettere per un solo attimo
di guardare il
soffitto.
-mi
chiedevo se ti andasse...-
-No-
rispose secca Hermione.
-credo
sia una cosa di cattivo gusto, ci saranno
tutti ed io non me la sento di...-
-di
presentarti con me- concluse Draco alzandosi in
piedi di scatto Hermione abbassò un attimo il giornale ma
non fece in tempo a
dire nulla che il biondo era già scomparso dalla stanza.
Sentì solo il
portoncino blindato del suo appartamento al centro di Parigi, sbattere
con
violenza e annunciare cosi che Draco Malfoy era appena andato via senza
nemmeno
salutarla.
Questa è la cretinata della sera, siate clementi ve ne prego.
Un bacio care.