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Autore: mikilily    11/04/2012    10 recensioni
Salve, questa è l'ennesima Dramione che la mia mente malata sforna, ancora non so se sarò una long o una semplice one shot...vediamo cosa dice il pubblico sovrano.
La guerra magica è ormai alle spalle,i maghi hanno ripreso le consuete attività. Due in particolare, hanno trovato fortuna a Parigi e lì, hanno scoperto che infondo dall'odio può nascere qualcosa di buono come l'amicizia e forse... Questi sono: Draco Malfoy e Hermione Granger.
Se vi va' passate, Kiss.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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1.     Colazione a letto.

Era il primo sabato del mese di dicembre e Hermione Granger si concedeva il meritato riposo avvolta in morbidi guanciali, ma la pace per lei durò poco.

Infatti, alle nove in punto il campanello della sua casa Parigina suonò ininterrottamente per svariati e interminabili minuti.

Din Don.

La ragazza, agguantò uno dei cuscini e se lo mise sul viso cercando di ignorare il suono, assai fastidioso del suo campanello.

Din Don.

Lo scocciatore mattutino insisteva, sfidando la pazienza della strega più dotata degli ultimi vent’anni.

Din Don.

Esasperata e alquanto alterata si alzò in piedi dirigendosi a passo di marcia verso il portone d’ingresso, incurante della mise succinta che indossava.

Aprì di scatto la porta senza guardare lo spioncino e non si stupì nel trovarsi di fronte quel grandissimo rompi pluffe del suo amico, nonché collega al ministero della magia Francese da ben due anni.

L’uomo era: Alto e magro, con capelli lisci e fini di un chiarissimo biondo che ricadevano morbidi e incolti sulla fronte, i suoi occhi erano azzurri tendenti al grigio, il naso appuntito, la mascella era pronunciata, il portamento elegante, fine e curato; In due parole: Draco Malfoy.

-Granger- la salutò il biondo con un gesto della mano. Hermione, invece, lo guardò malissimo e si scansò appena per non sbattere sopra al mago che senza aspettare alcun invito entrò.

-Malfoy- disse piccata la riccia chiudendosi la porta alle spalle, -Stavo dormendo-.

-Ancora- rispose Draco, girandosi di scatto verso la ragazza rimanendo solo per un attimo turbato dagli striminziti indumenti che le celavano a mala pena le parti più nascoste del suo corpo.

Draco si rigirò quasi subito aprendo con malcelata foga una busta di carta che poco prima teneva tra le mani.

-Ho portato la colazione- disse subito dopo estraendo due grandi e invitanti croissant.

-Faccio il caffè, tu vai a...-

-vado a farmi una doccia veloce- l’anticipò Hermione scomparendo oltre la porta della cucina.

-si quella che mi ci vuole a me in questo momento- disse tra i denti Draco, ormai sicuro che lei non l’avrebbe più sentito.

Hermione fece in un attimo, si lavò e si cambiò, mentendosi qualcosa di più lungo, celando così le sue forme.

Draco contemporaneamente, preparò il caffe e lo versò in due tazzine, una rossa per la Granger e una verde per lui, su un piattino mise i croissant e due bicchieri di succo d’arancia e li portò nella stanza da letto della Granger.

Lì, infatti, aveva deciso il biondo, avrebbero fatto colazione.

La Granger lo guardò stranita ma non fece domande osservando il ricco vassoio sul suo letto si accomodò anche lei al fianco del biondo amico che si era elegantemente adagiato sull’ancora caldi guanciali.

-Allora a cosa devo questa visita mattutina- chiese Hermione afferrando la tazza rossa che il biondo le porse con gentilezza.

-Devo aver un motivo particolare per voler far collazione con un’amica- rispose Draco osservando scocciato la neve che cadeva lentamente fuori dalla finestra.

-La tua amichetta, immagino sia rientrata a Londra- disse Hermione interrompendo i pensieri del biondo che si girò di scatto e quasi li cadde il caffè sul braccio.

-Indovinato-, disse soddisfatta la Granger.

-non vedo cosa c’entri ora che Pansy è rientrata a Londra-

-centra invece- rispose seria, -l’hai accompagnata a prendere la passaporta e immagino ti sia svegliato presto e poiché eri sveglio, avrai pensato. Ora vado a svegliare Hermione-

Draco sbuffò.

-Indovinato!- gridò ancora Hermione.

-Indovinato- ripeté Draco canzonandola.

-peccato- aggiunse il biondo- che Pansy abbia preso un aereo-.

Hermione lo guardò stranita.

-si Pansy Parkinson si è data ai mezzi di trasporto babbani e per tua informazione è partita ieri pomeriggio-concluse il biondo.

-quindi povero Dracuccio eri tutto solo-

-smettila- gli intimò Draco e Hermione lo guardò trattenendo a stento una risata, ma alla fine si trattenne riservando la sua attenzione sull’inventate croissant pieno di crema pasticcera che Draco le aveva preso ricordandosi quanto lei li amasse.

-hai letto il giornale questa mattina-chiese ancora Draco cercando di mantenere un tono distaccato.

-No – rispose Hermione prima di addentare soddisfatta il dolce.

-non ti è arrivata l’edizione del sabato della gazzetta?- chiese ancora Draco mentre la Granger per niente interessata al quotidiano si dedicava anima e bocca al suo dolce preferito.

-bene – disse Draco prendendo il bicchiere di succo d’arancia buttandolo giù tutto d’un sorso. Hermione si girò a guardarlo un attimo.

Era stano quella mattina, il suo sguardo era indecifrabile anche per lei che con il tempo aveva imparato a conoscere ogni sguardo ogni espressione dell’ex nemico.

-è successo qualcosa ?- chiese infine la Granger pulendosi la bocca dallo zucchero con una salvietta di carta.

-No! niente di importante- rispose Draco ma quella risposta non la convinse e i suoi sospetti vennero confermati dal salto felino che il biondo fece per agguantare la coppia del sabato della gazzetta del profeta.

-dammela Draco- disse Hermione saltando a piedi uniti per raggiungere il giornate che Draco teneva a una spanna dalla sua testa bionda quindi irraggiungibile a Hermione che era decisamente più bassa.

-No, fidati è meglio di no-rispose prontamente Draco.

-Dammelo!- ripeté con voce grave la Granger.

-NO!- rispose serio in biondo.

-guarda che l’ho visto chi c’è in prima pagina-

Draco abbasso un attimo le braccia e Hermione fu lesta ad agguantare il giornale strappandoglielo con forza.

La soddisfazione per l’impresa durò un attimo, il tempo di vedere in prima pagina il suo ex fidanzato Ron Weasley annunciare raggiante il matrimonio con Lavanda Brown.

L’aveva lasciato meno di un anno e lui già si sposava e per di più con quella cretina di Lavanda.

-fidati, ci hai guadagnato- disse prontamente Draco intuendo i suoi pensieri, Hermione sorrise un attimo.

-se lui è felice, lo sono anche io- disse di rimando mostrando un sorriso che sapevano entrambi, essere finto.

Draco si adagiò nuovamente nel letto e dopo poco anche Hermione; rimasero zitti per interminabili minuti. Draco a fissare il soffitto bianco e Hermione a leggere avidamente gli articoli che Calì Patil, migliore amica della sposina, aveva scritto sul giornale.

-mia madre- disse Draco a un tratto – il ventidue dicembre organizza un ricevimento per raccogliere i fondi per gli orfani della guerra- enunciò il biondo senza smettere per un solo attimo di guardare il soffitto.

-mi chiedevo se ti andasse...-

-No- rispose secca Hermione.

-credo sia una cosa di cattivo gusto, ci saranno tutti ed io non me la sento di...-

-di presentarti con me- concluse Draco alzandosi in piedi di scatto Hermione abbassò un attimo il giornale ma non fece in tempo a dire nulla che il biondo era già scomparso dalla stanza. Sentì solo il portoncino blindato del suo appartamento al centro di Parigi, sbattere con violenza e annunciare cosi che Draco Malfoy era appena andato via senza nemmeno salutarla.

 


SPAZIO AUTRICE.
Questa è la cretinata della sera, siate clementi ve ne prego.
Un bacio care.

   
 
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