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Autore: imane    07/09/2012    7 recensioni
Malfoy sorrise compiaciuto.
« Io adoro le bevande amare, Granger ».
« Allora sono sicura che rimarrai deliziato dalla tisana che ti stai preparando con le tue stesse mani, Malfoy ».
Lui la guarḍ ghignante prima di cambiare discorso.
« Quelle calze ti stanno male. Tutto cị che indossi ti sta male ».
« Mi piacerebbe dire la stessa cosa di te, peccato che tu non abbia praticamente niente addosso » noṭ Hermione con un sopracciglio alzato.
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Cosa sta succedendo nel mondo magico? Il Ministero della Magia cerca di tenere nascosta a tutti i costi una stazione della metropolitana nel bel mezzo della foresta, un'alchimista non sa ancora chi è alla veneranda età di trentacinque anni e un giornalino irriverente segue strane mode.
Tutto cị mentre Draco ed Hermione cercano di imparare a rispettare e accettare se stessi prima degli altri.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 LO STRETTO DI BERING 
Capitolo V
Smells like teen spirit
 








Load up on guns and bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's over bored and self-assured
Oh no, I know a dirty word





« Settanta falci d’argento Granger, dieci per ogni metro che ho dovuto percorrere per salvarti ».
« Ogni occasione è buona per far soldi eh, Baddock? ».
Mani d’ombra accarezzavano il volto del Serpeverde annegando i suoi tratti inequivocabili – naso aquilino, labbra sottili, occhi alla continua ricerca di oggetti  luccicanti nei paraggi come una gazza ladra -  nell’abisso cupo e oscuro che era quella uggiosa mattinata settembrina. Fuori, humus e acqua piovana si erano mescolati a formare una sottile fanghiglia, viscosa e ben celata da strascichi di nebbia voraci e conquistatori, che rendeva difficoltoso per non dire a dir poco impossibile il percorso in direzione delle Serre dove tra un’ora si sarebbe tenuta la lezione mattiniera di Erbologia.
Hermione notò che alle sue spalle la Signora Grassa si agitava forsennatamente all’interno del suo quadro, sudando copiosamente e facendosi aria con un ventaglio ricamato in seta cinese. Un sorriso largo e radioso le illuminava il volto mentre continuava  a saltellare su e giù su uno sgabello traballante cercando di attirare l’attenzione di una vecchia zitella pochi quadri più in là.
Una mano guantata sorreggeva una collana.
« Sono perle! Perle e argento di squisita fattura! » trillò gioiosamente la vecchia dama quando notò lo sguardo perplesso della giovane Grifondoro. « E me le ha praticamente regalate quel giovane così per bene! Che Merlino lo benedica! Mi ha fatto rivivere i tempi della gioventù quando quel Conte di Rockfeller mi…»
Non prestando attenzione alle sue ciance la giovane si soffermò su un piccolo particolare.
« Praticamente regalate? » domandò al Serpeverde con un sopracciglio alzato ironicamente.
« Granger tutti sanno che sono un giovane dal cuore d’oro » sogghignò poggiando una mano sul petto ad indicare la sua immensa magnanimità.
« Errato, Baddock » replicò prontamente la Grifondoro. « Al massimo potresti essere conosciuto come un umile ladro, un abile truffatore e un generoso voltagabbana ».
Il ghigno di Malcom si ampliò ancora di più marchiandosi profondamente sulla sua pelle giallastra.
« Granger mi sarei aspettato delle parole più gentili nei miei confronti. In fondo ti ho salvata. Sono un eroe ».
« Certamente. Però nei tuoi sogni Baddock, perché solo in quelli puoi vedere un Serpeverde capace di azioni eroiche » sogghignò lei sfidando la sua sfrontatezza. « Ero pietrificata in mezzo al corridoio. Chiunque mi avrebbe liberata, anche gratis oserei dire ».
« Gratis. Che orribile parola! » replicò lui mentre rabbrividiva disgustato. Poi riprendendo in mano il filo del discorso iniziale continuò « Prego, i settanta falci Granger ».
La Grifondoro sbuffò contrariata mentre si accingeva a mettere mano alla borsa in cerca del suo portafoglio. Una volta trovato non ebbe neanche il tempo di dare l’addio alla consistente somma dato che il Serpeverde si era avventato famelico sul suo denaro, strappandoglielo di mano e mettendolo al sicuro nella sua borsa.
« Perfetto » esclamò estasiato mentre le ultime vibrazioni che il suono stridente delle monete in collisione avevano prodotto ferivano l’aria.  « Comunque non sono venuto solo per i soldi ma anche perché ho un affare da proporti ».
« Un altro ancora? » sussultò la Grifondoro mentre il suo portafoglio incantato cercava di scavarsi una fossa all’interno della sua tracolla, lontano dalle mire inquietanti di Baddock. Le parve di udire anche il rimbombo di un gemito straziante.
« Questo è un affare davvero conveniente » illustrò Malcom con gli occhi che brillavano maliziosi.
Hermione evitò di chiedergli per chi fosse conveniente quell’affare.
« Si tratta degli elfi domestici » rivelò mentre il capo ricciuto e ingovernabile della sua interlocutrice scattava in alto chiaro sintomo della sua improvvisa attenzione. « Ho sentito parlare del tuo C.R.E.E.P.A in malo modo in varie occasioni. E trovo che sia davvero un peccato perché sarebbe un progetto davvero proficuo ».
L’interesse improvviso di Hermione ghiacciò. « Proficuo? »
« Sì, proficuo. Nel senso che se venissero liberati tutti gli elfi domestici la preside sarebbe costretta ad assumere nuovi inservienti » notando che la Grifondoro non riusciva a cogliere il punto della questione continuò. « Nuovi inservienti significa più persone da ricattare. E più persone da ricattare significa più entrate per il sottoscritto ».
« Incredibile. Pensi veramente solo al denaro, tu? » esclamò lei esasperata anche se non del tutto incredula.
L’altro la ignorò bellamente. « Comunque ci ho pensato un po’ su, e mi è subito risultato lampante il motivo per cui molti sono contro il tuo C.R.E.E.P.A: il tuo progetto è impopolare. Vergognosamente impopolare ».
« Ma come osi? Non è affatto vero al contrario » iniziò boccheggiante dall’ira prima che l’altro la interrompesse.
« Lascia le menzogne a chi le sa dire Granger » sibilò Malcom pungendole gli occhi con uno sguardo sicuro e perfettamente a conoscenza dei fatti.
Hermione lo guardò a lungo, lo sguardo vivace e scoppiettante alla luce delle fiaccole che illuminavano a giorno il corridoio di fronte alla Signora Grassa. Sospirò davanti alla cruda realtà: era vero, il suo progetto era terribilmente, indicibilmente impopolare. Non solo perché gli studenti cialtroni preferivano avere sempre intorno gli elfi domestici – creature considerate infime e rivoltanti, il gradino più logoro e inutile della scala dell’evoluzione magica – ma anche perché il progetto era partito da lei, Hermione Granger, la Mezzosangue sapientona, l’amica di Potter, la forse fidanzata di Weasley.
Mezzosangue. Potter. Weasley.
Tutto ciò che era e che sembrava veniva sempre collegato inevitabilmente a quelle tre parole. Parole scottanti come fiamme capaci di risaldare le cavità orali fredde e impietose dei suoi compagni.
Parole false.
Scottanti e false.
Mai una volta che qualcuno si rivolgesse a lei come Hermione Granger una ragazza di diciotto anni che amava i libri, la magia e le Api Frizzole. Un’adolescente come tante altre che ogni giorno si alzava, si guardava allo specchio e osservava la sua massa indomita di capelli e quel viso che sembrava impermeabile ad ogni aggettivo, lontano da ogni definizione, né bello né brutto. O forse il termine giusto c’era ma era nascosto ai suoi occhi da un muro compatto e robusto coperto da una fitta edera mista a seriche ragnatele.
E loro, i compagni. Un branco di ragazzini in piena crisi ormonale pronti a emulare il primo modello negativo che li veniva posto davanti senza mai porsi alcuna domanda a riguardo. Per non parlare poi delle mode continue e strampalate: e ieri andavano di moda i nastri cambia-colore, oggi va la Colorlozione Capelli in Technicolor e domani solo Merlino sa cosa sarà in voga.
 E poi le feste, i pettegolezzi, i vestiti.
« Dannazione » imprecò a bassa voce lasciando intendere dal tono basso e confuso della sua voce molto più di quello che sembrava.
« Questa è l’adolescenza Granger. Non accettarla per quel che è rappresenta un enorme sbaglio. Anche se non te ne accorgi tu stessa fai parte della massa, sei un’adolescente come gli altri ».
« Parli come se tu sei già fuori da tutta questa storia » replicò Hermione passandosi stancamente una mano sul volto.
« Infatti ne sono già fuori » .
« Allora potresti indicarmi la strada per uscirne ».
« Certo, Granger. La soluzione è accettarsi semplicemente per quel che si è ».
                                                                                       
***
 
 
 
With the lights out, it's less dangerous 
Here we are now, entertain us 
I feel stupid and contagious 
Here we are now, entertain us

 
 
 
 
Gocce gelide e trasparenti imperlavano il volto di Draco scorrendo rapide comlo scarico fino a scomparire per sempre.
I pugni chiusi sul bordo in marmo del lavabo, le palpebre tremanti, il Serpeverde cercava di respirare profondamente in cerca dell’autocontrollo perduto.
« Draco che succede? » proruppe Blaise Zabini alternando lo sguardo tra il giovane Malfoy e Moon Rimblings, quarto anno Serpeverde.
« Leggi tu stesso » ringhiò Draco indicando con un largo gesto della mano un libretto gettato per terra rimasto miracolosamente intatto di fronte alla minaccia delle  pozzanghere che bagnavano il pavimento del bagno dei maschi.
Una volta avvicinatosi Blaise notò sorpreso che quello gettato per terra era il nuovo numero dell’Hogwarts in Vogue.
 
 
Tenetevi stretto l’elastico delle mutande perché fra poco lo sentirete vibrare: oggi alla solita ora si terrà l’evento più spettacolare, più sensazionale, più magnanimo che sia stato mai organizzato negli ultimi dieci anni della storia dei festini clandestini di Hogwarts. Per chi di voi se lo stesse chiedendo, no non ci sarà l’impiccagione pubblica di Mastro Gazza che dopo le sue ultime disavventure contro noi studenti, festa d’inizio anno ed Hermione Granger, è stato inserito nella nostra lista speciale dei “Cento Uomini più Barbosi e Inutili il cui parto è stato un errore madornale”. E no, per chi se lo stesse chiedendo non ci sarà nemmeno la falsificazione gratuita dei voti dei test perché come sapete quella si tiene solo a Febbraio e Giugno e alla modica cifra di due falci a testa.
Abbiamo di meglio da offrirvi.
Molto di meglio.
Stasera si terrà una lezione di cucina.
Non una lezione qualsiasi ma una ideata e supportata dai nostri amici del C.R.E.E.P.A., il cui scopo è quello di sensibilizzare il popolo studentesco ai gravi e irrisolvibili problemi cui vanno incontro quotidianamente gli elfi domestici di Hogwarts, problemi inquietanti come quale detersivo usare, che forma scegliere per la spugna e con quale frequenza stringere la suddetta al fine di rilasciare più prodotto possibile.
La lezione sarà intitolata “Il piatto dell’elfo vicino è sempre più facile da sgrassare” una frase che lascia già presagire molto dall’evento.
In conclusione siamo sicuri che parteciperete in molti anche perché chi si rifiuterà di intervenire verrà escluso dalle prossime feste per il resto dell’anno. Vi invitiamo a vestirvi comodi e ad affrettarvi a trovare un modo per sgattaiolare fuori dai vostri dormitori. Ultima cosa, la lezione si terrà nella stessa aula della scorsa volta e la parola segreta la conoscerete grazie al passaparola.
 

 
La redazione dell’Hogwarts in Vogue
 

    
« Io, Draco Lucius Malfoy, erede dell’inestimabile fortuna dei Malfoy, purosangue di prima categoria, brillante come il sole e più bello della luna sarò costretto ad insudiciarmi  le mani per sapere cosa provano quelle dannate creature! ».
« Suvvia Dracuccio » iniziò Moon Rimbling, la quale lo aveva seguito fino a lì, posandogli una mano paffuta e ben curata sul suo avambraccio. « Sarà un’esperienza super-mega-fantasmagorica! Daremo forma all’impasto con le nostre mani intrecciate insieme dalla forza impareggiabile del nostro amore, cuoceremo tanti biscotti con l’ardente passione che nutre i nostri cuori ed infine li impacchetteremo sotto la guida dei nostri animi complementari. Verrà fuori un pacco. Un gran bel pacco » terminò maliziosa tirando una sculacciata al Serpeverde.
Quest’ultimo si girò di scatto puntandole addosso i suoi occhi di ghiaccio.
« Non ci provare mai più Rimblings se non vuoi ritrovarti con le mani amputate a lavare i piatti al posto di quegli elfi dei miei stivali ».
La Rimblings gli restituì uno sguardo perplesso.
« Come faccio a lavare i piatti se mi amputi le mani? ».
« Usa la tua immaginazione » ghignò malevolo facendola arretrare spaventata di qualche passo.
Blaise intanto guardava divertito la scena.
Ammirava la Rimblings. Di ragazze così tenaci ne aveva viste davvero poche: era dalla fine della seconda guerra magica che continuava a perseguitare imperterrita Draco Malfoy mandandogli gufi recanti strani messaggi che il Serpeverde aveva in seguito definito come Profondamente rivoltanti e Straordinariamente imbarazzanti. Moon non aveva speranze non solo perché Malfoy evitava accuratamente ogni contatto con soggetti femminili da lui ritenuti stupidi e impuri – il che includeva gran parte della popolazione femminile di Hogwarts – ma anche perché aveva avuto molto a cui pensare negli ultimi anni tra armadi svanitori, tatuaggi di pessimo gusto e un certo disoccupato voglioso di conquistare il mondo. Niente di che insomma. Roba comune da adolescenti.
In più c’era la questione irrisolta della Mezzosangue che occupava i pensieri dell’amico notte e giorno in un modo a dir poco inquietante.
« Ricordati che non possiamo farci niente, siamo costretti: o ci andiamo o saremo esclusi da qualunque altra festa » illustrò freddamente Blaise.
« Non mi importa. Non ho alcuna intenzione di unirmi a quel branco di somari. Troverò un modo efficace per inoltrarmi a tutte le feste ».
Blaise lo fulminò con lo sguardo. « Non essere stupido. Sai bene che senza la parola segreta non si va da nessuna parte ».
« Mi basterà minacciare qualche studente del primo anno. Oppure me la darete tu o Theodore, in fondo a cosa servono gli amici se non per dare una mano nel momento del bisogno? ».
« Ti sbagli Draco, gli amici non servono proprio a niente » sogghignò Blaise. « Non quando aiutando il loro compagno testone rischiano di essere espulsi da ogni evento mondano ».
Draco strinse i denti cercando di lisciarsi con indice e medio la pelle delicata e corrugata della fronte pallida. Intorno a loro regnava un silenzio grave e ovattato, interrotto di tanto in tanto dal suono del respiro pesante della Rimblings, ancora eccitata all’idea di partecipare alla lezione di cucina insieme al suo amato Malfoy.
Blaise notando che l’amico non accennava a cambiare idea aggiunse noncurante. « Ci sarà di sicuro anche la Granger ».
« E allora? » domandò l’altro mentre un lampo violento si faceva strada al suo interno illuminando di crudeltà ogni suo tratto.
« E allora non hai qualche vendetta maggiore da compiere? In fondo non mi risulta di averti mai visto annoiato in sua compagnia ».
Draco lo fissò a lungo. « E sia, verrò. Non potrei mai perdermi una buona occasione per umiliare la Granger e fargliela pagare per questa trovata ».
Di tacito accordo i due Serpeverde uscirono dal bagno dirigendosi verso l’aula di pozioni, terza materia di quel giorno.
Nell’oscurità intanto Moon Rimblings stringeva i pugni.
 
***
 
 I'm worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group (tribe?) has always been
And always will until the end
 
 
 
Raggi lunari riscaldavano il folto capo di Hermione, giocando con i suoi riccioli e rischiarandole leggermente il collo ambraceo. Rapida, la strega percorse il corridoio in granito prima di fermarsi nel punto in cui due giorni fa aveva incontrato quello scherzo della natura che era Draco Malfoy.
Piatti!, pensò ed immediatamente apparve una porticina laminata in netto contrasto con il solido battente in legno massiccio della scorsa festa. Un’edera strisciava leggermente tra le sbarre intarsiate dell’ingresso emettendo un suono simile al basso sibilo di un serpente. Hermione si avvicinò cauta notando stupita che non vi era alcuna maniglia né tantomeno una serratura. Intanto la pianta aveva preso a vibrare sempre più facendo dondolare gentilmente dei boccioli bianchi tenacemente serrati. Ne toccò uno; dalla corolla del candido fiore sbucò a sorpresa un elfo domestico.
« Sono Cilly, un elfo domestico e se mi tocchi ti mastico » sottolineò il verso aprendo le fauci sdentate e facendo finta di dare un enorme morso all’aria. « Tutto il giorno lo passo a sgrassare e come ricompensa non mi danno niente da mangiare » si pulì una lacrima mentre Hermione lo guardava commossa. « Tutto il giorno lo passo a pulire e quando chiedo una ricompensa mi dicono di andare a dormire ».
La Grifondoro, col cuore spezzato, osservò quella che era a tutti gli effetti la miniatura magica di un vero e proprio elfo domestico. Ogni dettaglio era stato riprodotto alla perfezione: a partire dal grembiule blu in tela grezza che pendeva floscio e macchiato in vari punti da quella che sembrava essere la salsa tonnata del pranzo di quel giorno, una sostanza che dopo otto ore aveva cominciato a rilasciare un odore leggermente nauseabondo fino ad arrivare al copricapo vittoriano che pendeva obliquo sul capo perfettamente pelato della creatura.
Che orrore anche gli elfi domestici seguono la Bombay Bilt!, pensò disgustata osservando l’accessorio che in quelle poche settimane aveva imparato ad aberrare.
« Granger chespiacevole sorpresa ».
Non ebbe neanche bisogno di voltarsi per sapere a chi apparteneva quella voce fredda e strascicata. « Potrei dire la stessa cosa di te, Malfoy ».
« Che succede Mezzosangue? La tua mente limitata non riesce ad elaborare un modo per aprire una banalissima porta? » ghignò il Serpeverde.
Hermione sorrise dolcemente. « Suvvia, non sono di certo Draco Lucius Malfoy. Perché solo un essere stupido, vanesio, egocentrico e arrogante come lui non riuscirebbe a trovare un soluzione così ovvia ».
Draco assottigliò gli occhi nel gesto che Hermione ormai aveva imparato a riconoscere come preambolo della sua furia. Fulminea, decise che la migliore difesa era l’attacco.
 « Visto che sei così tanto furbo perché non la apri tu Malfoy? ».
Il soggetto in questione mise una mano in tasca e ne tirò fuori la bacchetta. Scostò la Grifondoro con una indelicata spallata mentre cercava di concentrarsi senza prestare attenzione alla ridicola creatura che continuava imperterrita la sua lagna.
« Spazzo e ordino e alla fine cado sul letto come un domino ».
« Taci! » ringhiò Draco mentre puntava la bacchetta contro la porta. Ignaro non si accorse che Hermione alla sua destra stava facendo la stessa identica cosa.
« Oppugno ».
Improvvisamente l’espressione sofferente e tenera indossata dalla piccola creatura fino a quel momento cambiò così rapidamente da far credere che un soffio d’aria l’avesse portata via, lontana dalle mura di Hogwarts e dai due giovani.
Sotto lo sguardo pietrificato di Malfoy gli occhi grandi e lacrimosi dell’elfo divennero rossi e si iniettarono di sangue mentre il timido sorriso sulle sue labbra screpolate si trasformava in un ghigno sornione che batteva di gran lunga la migliore delle crudele espressioni di Lucius Malfoy in persona. Cilly infilò una mano in tasca e ne tirò fuori un coltello da cucina ben affilato.
« Cilly è sempre stato dell’idea che un Purosangue sia più utile da morto che da vivo » tirò fuori la lingua verdognola e la passò lascivamente sulla lama affilata dell’arma prima di passare ferocemente all’attacco.
« Dannato verme! » gridò Draco mentre cercava di evitare la creatura che mirava alla vena pulsante nell’angolo ombroso tra spalla e collo. Confuso su quale linea di difesa utilizzare optò per un semplice Schiantesimo, il quale venne prontamente evitato dal malvagio elfo.
Quando quest’ultimo impugnò più strettamente il suo coltello con l’intenzione di affondarlo definitivamente nella fredda pelle del Serpeverde, Hermione decise che quello era il momento giusto per porre fine all’incanto.
« Finite Incantatem » mise fine all’agonia di Malfoy mentre l’elfo sorrideva.
« Ci voleva proprio » le sussurrò quest’ultimo strizzandole l’occhio.
« Cosa ti è saltato in mente Granger? Volevi uccidermi? » la accusò Draco mentre una nota isterica vibrava lampante nella sua voce.
« Affatto Malfoy. Se avessi voluto ucciderti non avrei posto fine all’incantesimo, non ti pare? ».
Il tempo sembrò cristallizzarsi intorno a loro mentre Draco stringeva fino allo spasimo la bacchetta in vite, ruvida e nodosa sotto il palmo della sua mano. La osservò attentamente sotto la luce lunare mentre un’espressione disgustata prendeva il sopravvento sui suoi lineamenti alla vista degli abiti spudoratamente Babbani che la giovane aveva scelto per la sciagurata occasione: indossava un banale maglioncino la Mezzosangue, un paio di  pantaloni neri in jeans assolutamente fuori moda e un paio di infantili ballerine.
Nell’insieme era davvero patetica.
Come al solito, del resto.
« Non hai proprio gusto per la moda eh, Granger? ».
« La moda è solo per i manchevoli di immaginazione, Malfoy » replicò Hermione stizzita.
« A me sembra che quella manchevole d’inventiva sia proprio tu Granger, visto il modo mediocre con cui ti vesti » l’espressione nauseata che aveva ostentato fino a quel momento si scolpì ancora più a fondo sui suoi lineamenti pronunciati. « O forse sotto a questa robaccia nascondi un completino intimo degno delle più perverse fantasie di Goyle? » sogghignò.
Fiamme indispettite danzarono sul volto della strega tingendo di scarlatto le sue guance morbide, lasciandola boccheggiante e ansimante.
« Taci, Malfoy » ordinò ritrovando la voce. « Almeno i miei occhi non sono gonfi come quelli di un ridicolo pollo da quattro soldi » sibilò a denti stretti ribattendo con una frase che a dir la verità non c’entrava molto con il discorso di partenza.
Con una sola falcata lui si avvicinò a lei.
Un suono scattante seguito da una luce accecante interruppe la loro disputa, quando la porta senza maniglia si spalancò lasciando intravedere i diversi banconi all’interno della stanza.
« Granger lo sai che ho intenzione di vendicarmi di tutti i problemi e gli inconvenienti che mi hai causato finora, vero? ».
« Lo so » replicò lei sicura di sé. « E non ho paura. Perché qualunque cosa tu faccia o dica non riuscirà mai a distruggermi, Malfoy ».
Draco non rispose ma entrò nella vasta cucina.
Hermione non sapeva ancora che quella sera sarebbe stata l’inizio della sua disfatta.
 
 
 
 
NirvanaSmells like teen spirit
 
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1- Moon Rimblings è un personaggio di mia creazione. Come Malcom Baddock, il suo nome compare negli annuali di Hogwarts ma non si sa niente su di lei. Ho provveduto a darle un carattere, una storia e un volto.
3- Draco sta meditando vendetta e posso assicurarvi che questa volta sarà qualcosa di davvero crudele. Sarà davvero la disfatta di Hermione.
Restate sintonizzati e lo scoprirete!
4- La parola chiave di questo capitolo è: Moon Rimblings. Ebbene sì è un personaggio davvero molto importante! Acuite sguardo e intelletto nel paragrafo dove si parla di lei.
5- Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e mi scuso per il ritardo. Donzelle, dimostrate l’affetto che avete per questa storia e lasciatemi sapere cosa ne pensate. Questa volta in palio c’è Cilly, il tenero elfo domestico! Spazza, pulisce e cucina come nessun servo saprà mai fare.
 
 
A presto,
imane.

 
   
 
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