Film > Pirati dei caraibi
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Autore: Laura Sparrow    22/05/2007    10 recensioni
Due giovani donne sole in uno sperduto paesino dei Caraibi, ma determinate ad inseguire i loro vecchi sogni di libertà, l'incontro con un pirata prigioniero che cambierà la vita di entrambe. Mentre un bizzarro gioco del destino riporta a Laura Evans una nave nera che sembrava solo un ricordo di infanzia e una minacciosa maledizione torna da un passato che sembrava dimenticato, Will sceglie di infrangere per una e una sola volta la promessa che lo lega a Calipso per rivedere Elizabeth ancora una volta. Laura Evans e Faith Westley si trovano davanti ad una svolta: voltare le spalle a tutto ciò che è stato e seguire l'unica strada di chi rifiuta le regole: la pirateria. (ULTIMO RINNOVAMENTO COI FATTI RIALLACCIATI AD AWE)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO


All'orizzonte si poteva già scorgere la cittadina di Oyster Bay ergersi sopra la costa fra il verde smeraldo della vegetazione. Jack corresse appena la rotta imprimendo un leggero movimento al timone: la costa era bassa e sabbiosa e il fondale era troppo basso per permettere loro di attraccare, perciò ai Turner sarebbe servita una scialuppa per tornare a terra.
Un rumore di passi lo avvertì di William che stava salendo le scale del cassero di poppa per raggiungerlo: quando gli fu accanto Jack si voltò verso di lui e gli rivolse un cenno del capo: - Ci siamo quasi, anche se dovrete remare un po'. -
Will annuì senza parlare: sul ponte, sotto di loro, David stava giocando a sfuggire a sua madre, tuffandosi fra il cordame e zigzagando con un'agilità sorprendente che stava dando filo da torcere ad un'affannata Elizabeth. - Sembra che il tuo marmocchio stia meglio. - commentò Jack.
Lui sorrise, poi, dopo un attimo di esitazione, gli rispose: - Volevo ringraziarti, Jack. Davvero. -
Il capitano rimase per qualche istante con lo sguardo fisso sull'orizzonte, quindi, senza cambiare espressione, replicò: - Non c'è di che. -
- Mio figlio... - Will abbassò gli occhi sul bambino che ancora una volta sfuggiva ridendo agli agguati di sua madre. - ...è tutto quello che ho, insieme ad Elizabeth. Non ti ringrazierò mai abbastanza per averlo salvato. -
- Hm mh. - Jack girò un poco il timone mentre Will si scostava di qualche passo andando ad appoggiarsi al parapetto mentre osservava Oyster Bay farsi più vicina.
- E ora che ci penso non ti ho ancora... - si interruppe per un attimo, quindi terminò: - ...non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la vita quella volta, tre anni fa. -
Stavolta Jack si voltò verso di lui corrugando la fronte: - Abbiamo passato due giorni chiusi insieme in una cella senza trovare un accidente da fare e tu mi fai questi discorsi adesso?- esclamò, fissando sconcertato il giovane che a quelle parole scoppiò improvvisamente a ridere. - Be', come dire... avevo la testa altrove in quel momento! Comunque sento davvero di doverti ringraziare. - aggiunse tornando serio. - Mi hai salvato la vita e hai fatto di tutto per salvare quella di David. Grazie. -
- Va bene, va bene... ho capito. - sbottò il capitano incominciando a sentirsi curiosamente a disagio. - Non mi aspettavo così tanta gratitudine considerata la situazione in cui ti avevo messo. Comunque... sono contento di vederti di nuovo tutto intero. In... - si picchiettò un pugno sul petto, a sinistra dello sterno. - ...tutti i sensi. -
William annuì, abbassando gli occhi sulle assi del ponte – Già. Sai... avrei tanto voluto che David almeno conoscesse suo nonno. -
L'espressione del capitano si addolcì un po', comprendendo che cosa passasse per la testa del ragazzo. - Sputafuoco sarà un buon capitano, e sarà ancora più felice di svolgere il suo compito sapendo che tu sei felice. - la sua voce assunse una nota divertita ripensando al vecchio amico il cui destino aveva rimescolato le carte in un modo che nessuno di loro due si sarebbe mai aspettato. - Allora, adesso ti aspetta una vita con la tua mogliettina e col tuo Turner in miniatura su questa bella isoletta? Sei così sicuro che riuscirai a riprendere una vita normale dopo essere stato, pensa te, capitano dell'Olandese per tre anni?-
William tenne gli occhi bassi finché non emise un lungo sospiro, rialzandoli. - Lui mi mancherà, e molto anche. Però devi capire... il mio posto è ad Oyster Bay adesso, abbiamo fatto una scelta. E soprattutto... io non posso più rischiare le vite di coloro che amo. Non voglio. Non proprio adesso che al di là di ogni speranza siamo di nuovo insieme. Io devo... be'... conoscere la mia famiglia. Ho un vuoto di ben tre anni da colmare, e non sarà facile. - sul ponte, Elizabeth era riuscita a catturare David che ora rideva a crepapelle, divincolandosi nel tentativo di liberarsi. Jack annuì, tamburellando le dita sul timone. - Buona fortuna. - disse, inclinando il capo all'indietro.
In quel momento altre risate attirarono la loro attenzione: io e Faith eravamo uscite sul ponte e ci eravamo unite alla battaglia di Elizabeth contro David che non pareva affatto intenzionato ad arrendersi: dall'alto Jack mi guardò e scoprì i denti in un sorriso.
Con espressione sorpresa Will guardò lui, poi guardò me.
- Aaahhh... - fece senza riuscire a trattenere un'espressione divertita, riportando gli occhi su Jack con l'aria di chi la sa lunga. Jack tornò rapidamente serio e voltò di scatto la testa verso di lui aggrottando le sopracciglia. - “Ah” cosa?- fece in tono indispettito.
- Allora sei cambiato davvero. - commentò William con semplicità.
Lo sguardo del capitano guizzò ancora per un attimo su di me quasi per sbaglio, quindi lui strinse gli occhi fissando Will di sbieco. - Non capisco di cosa parli. -
- Certo che capisci!- insistette il ragazzo, godendosi l'idea di tenere il pirata in scacco. - Oh andiamo, non ne sei contento?-
- Non sono affari tuoi!- scattò lui, desiderando mordersi la lingua l'istante dopo.
William rise silenziosamente, avviandosi verso la scaletta. - Fai attenzione, capitano Jack Sparrow. - gli disse in tono vivace, fermandosi col piede sul primo gradino e voltandosi verso di lui. - Potresti anche finire per imparare qualcosa. -
Jack lo seguì con lo sguardo sforzandosi di trovare qualcosa di abbastanza tagliente da rispondergli, ma non gli venne in mente nulla di appropriato, così dovette rassegnarsi a lasciarlo scendere sul ponte con quell'irritante espressione compiaciuta. Dopo qualche istante scrollò le spalle e alzò gli occhi al cielo: William poteva anche sapere più di quanto lui stesso volesse ammettere, poco male; lui non avrebbe confermato né negato nulla. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione.
Aveva pur sempre una reputazione da difendere.
Dopotutto era il capitano Jack Sparrow.

*

- C'è qui un bambino che non vuole fare il bravo?- William arrivò in mezzo a noi tre e acchiappò rapido David, sollevandoselo sopra la testa mentre lui scalciava e rideva. - Questa è insubordinazione, signorino Turner! Che ne dite di appenderlo all'albero maestro?-
- Sì!- esclamammo io, Faith ed Elizabeth all'unisono agitando i pugni in aria.
- Per quanto la cosa potrebbe essere divertente... temo che dovremo rimandare. - Jack ci si avvicinò a passo di marcia, dondolando le braccia. - Siamo il più vicino possibile alla spiaggia, ma non possiamo trattenerci a lungo. -
Con un finto sospiro di delusione, Will rimise a terra il figlioletto. - Ti è andata bene, David. Adesso si torna a casa. -
- Nooo!- protestò il bambino con delusione ben più autentica.
Abbracciammo e salutammo Elizabeth e William almeno una decina di volte, senza riuscire a credere di doverci davvero separare: improvvisamente mi sentivo le lacrime agli occhi. - Promettete che ci scriverete!- mi disse Elizabeth stringendomi in un altro abbraccio.
- Lo farò!- promisi, soffocando una lacrima che già minacciava di superare il livello di guardia. - Ogni volta che sarà possibile!-
Abbracciai anche Will, forse con fin troppo trasporto perché lo feci arrossire, poi quando ci separammo mi mise le mani sulle spalle come un fratello e mi disse a bassa voce: - Ti darà del filo da torcere. -
Aggrottai le sopracciglia senza capire. - Chi?-
Will accennò col capo a Jack alle nostre spalle, e stavolta fui io ad arrossire, ma lui continuò, molto serio: - Tu sei una ragazza forte, Laura. Restagli vicino... sempre. Lui ha bisogno di te più di quanto non ammetterà mai. - e con una stretta affettuosa alla spalla mi lasciò andare.
Fu preparata una scialuppa mentre noi restavamo sul ponte ad assistere alla partenza dei nostri amici: mentre William faceva salire David, Elizabeth si voltò indietro. - Jack!- lo chiamò, avvicinandosi. Lui sollevò un sopracciglio: - Sì?-
Cogliendolo completamente alla sprovvista, Elizabeth gli gettò le braccia al collo e lo abbracciò stretto. - Grazie. - disse con fervore appoggiando il mento sulla sua spalla. - Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. -
Il capitano sgranò gli occhi, con le mani rimaste a ciondolare a mezz'aria accanto alle spalle di lei, indeciso se ricambiare l'abbraccio. - Prego. - rispose in tono un po' sconcertato, come chiedendosi se ne bastasse uno.
Si separarono, Elizabeth montò sulla scialuppa insieme a Will e David e i pirati li calarono in mare.
Li guardai remare in direzione del porto, e intanto un turbine di domande mi tormentava. Come se la sarebbero cavata a casa? Elizabeth non avrebbe potuto chiedere di meglio che riavere Will dopo tutto quel tempo, ma tre anni di separazione avevano inevitabilmente lasciato il loro segno. Il piccolo David aveva subito riconosciuto con trasporto in Will il padre di cui Elizabeth gli raccontava da quando era nato, ma entrambi avrebbero avuto bisogno di tempo per imparare a conoscersi. La prossima sfida di Will ed Elizabeth si combatteva sulla terraferma, in quella che sarebbe stata la loro casa: era una cosa che dovevano affrontare da soli. Ma non potei fare a meno di immaginare un futuro con loro, i miei più cari amici, con noi sulla Perla Nera, per condividere la nuova vita che ci eravamo scelte. Anche se purtroppo si trattava di un sogno destinato ad infrangersi come l'acqua sotto i remi che sotto la spinta di Will riportavano la scialuppa verso Oyster Bay, a riconquistare tutta la vita che si era perso in quei tre lunghi anni.
- Uomini!- gridò Jack ad un certo punto rivolto alla ciurma, distogliendomi dai miei pensieri. - Lasciamo questo porto, svelti. Ma prima... - posò le mani sulla mia spalla e su quella di Faith, e fece accostare a noi Michael. - Date il benvenuto definitivo ai nostri nuovi pirati: Faith e Michael Westley... - spinse gentilmente entrambi avanti mentre gli uomini della ciurma li salutavano gridando: - Aye!-
Mi stavo chiedendo perché ci presentasse uno alla volta dato che tutti e tre avevamo deciso di diventare pirati definitivamente quando Jack fece fare un passo avanti anche a me. - E salutate Laura Evans. - proferì in tono solenne. - Capitano in seconda della Perla Nera. -
- Cosa?!- la mia voce coprì perfino i commenti stupefatti dei pirati mentre mi voltavo bruscamente verso di lui. - Ma sei impazzito?-
- Neanche un po'. - replicò lui pigramente. Sconcertata mi girai nuovamente verso i pirati che dal canto loro mi fissavano come se fossi il diavolo in persona piombata sul ponte, infine Gibbs portò la mano alla fronte in segno di saluto ed esclamò: - Aye, capitano!-
Gli altri lo imitarono facendomi il saluto: - Aye, capitano!-
Jack sorrise soddisfatto, quindi mi voltò le spalle diretto al timone dicendomi semplicemente: - Su, partiamo!- Per un attimo rimasi ferma dov'ero senza sapere bene che cosa fare, con i pirati schierati sul ponte che sembravano confusi quanto me, infine presi coraggio e gridai: - Avanti, issare le vele e virare di prua!-
Come se il mio ordine li avesse bruscamente risvegliati gli uomini sussultarono e corsero rapidi alle loro postazioni per issare le vele e portare la nave lontano da lì: mentre osservavo il loro operato con un certo orgoglio notai Faith al mio fianco, istintivamente aprii la bocca per dirle qualcosa ma mi resi conto di non trovare neanche una parola. Per tutta risposta lei sorrise e portandosi la mano sul cuore mi fece un inchino. - Aye capitano!- disse con aria maliziosa prima di incamminarsi lungo il ponte.

*

E così quel giorno sancì definitivamente il nostro ingresso nella pirateria. Non sentii nostalgia di tutto ciò che mi lasciavo alle spalle con quella scelta.
Viviamo sulla Perla ormai da alcune settimane, e sembra che finalmente abbiamo trovato la nostra casa. Michael è il beniamino della ciurma, ha cominciato anche lui a darsi da fare lavorando come mozzo: secondo Gibbs ha le carte in regola per diventare un ottimo pirata.
Faith si è innamorata di Ettore. A quanto pare la sorte non ha ancora finito di portare imprevisti nella nostra vita, anzi, a me pare che abbia appena cominciato. Forse avrei dovuto capirlo già da quell'indole bonaria che neppure il suo aspetto di rude pirata riusciva a dissipare, o dalla delicatezza con cui ci aveva sempre trattate mentre eravamo prigioniere sulla nave di Beatrix. E' un brav'uomo. Sono tanto contenta per Faith.
Una sera stavo al timone: finalmente avevo ottenuto quel privilegio e ne approfittavo ogni volta che potevo, anche se sospettavo che Jack ne fosse in un certo senso geloso. Però si fidava di me: me lo aveva detto lui stesso; ero l'unica che guardava la Perla con lo stesso affetto che lui esprimeva anche semplicemente toccandone quasi per caso il legno nero. La nave scivolava libera sotto i miei comandi, il ponte era quasi deserto, e nella luce e il silenzio del tramonto mi sentivo assolutamente libera. In quel momento qualcuno salì dalle scalette del cassero di poppa: mi bastò uno sguardo alla svolazzante bandana rossa per riconoscere Jack, che mi si avvicinò con una curiosa espressione soddisfatta. - Ehi, tesoro, molla il timone e vieni qui un attimo!- mi ordinò agitando una mano verso di me. Il mare era calmo e non c'era nessun ostacolo intorno a noi, così lasciai il timone e mi voltai verso di lui: mi tese i due pugni chiusi.
- Ho una cosa per te, ma devi indovinare dov'è. - disse, esibendo il suo migliore sorriso malizioso: stetti al gioco e osservai i pugni chiusi, cercando qualcosa che potesse aiutarmi a scegliere mentre lui dondolava pigramente sul posto come suo solito.
- Bada che se non indovini al primo colpo me lo tengo io!- aggiunse lui, poi prese ad accennare con la testa alla sua mano destra, mormorando fra i denti: - ... è questa... è questa!... -
Naturalmente scelsi la sinistra. - Giusta!- esclamò lui, stavo per prenderlo in giro per quanto ci si può fidare dei pirati quando aprì le dita ed io rimasi a bocca aperta. Era un anello, grosso, con una larga fascia di metallo decorata con elaborate spirali e con incastonata una pietra azzurra perfettamente ovale; Jack se lo fece saltellare sul palmo una volta per poi riacchiapparlo, quindi me lo porse. - Grazie!- esclamai mentre lo prendevo, quasi commossa da quel gesto assolutamente inaspettato. Mi rigirai fra le dita l'anello, ipnotizzata dal luccichio della pietra che a seconda della luce che catturava mostrava una metà di un azzurro più chiaro o più scuro. Mentre ancora lo ammiravo ammaliata notai un'incisione all'interno della fascia, così strinsi gli occhi e lessi: my Black Pearl.
La guardai. Cosa poteva significare? Niente. Tutto.
- “La tua perla nera”?- ripetei, guardandolo divertita: lui allungò rapido un dito sotto la mia catenella e fece tintinnare la perla, lasciandomela poi ricadere contro lo sterno. - Forse non la sei?-
Sgranai gli occhi e li alzai a guardarlo, e lui inclinò il capo, sorridendo quasi imbarazzato come se si sentisse fuori posto. Spinta da un'improvvisa felicità quasi infantile gli gettai le braccia al collo, lo abbracciai stretto e cogliendolo di sprovvista gli diedi un bacio sulle labbra: - Jack... grazie! E' bellissimo!-
Dopo un istante di esitazione lui mi prese la mano fra le sue e mi infilò l'anello all'anulare sinistro: dovevo averlo lasciato un tantino spiazzato da quell'impeto di affettuosità perché per qualche attimo sembrò incerto su cosa fare, ma poi mi cinse con un braccio tenendomi vicina a lui e sembrò cominciare a rilassarsi. Nascondendo un sorriso appoggiai il capo sulla sua spalla, e rimanemmo abbracciati davanti al timone. - Allora, ora dove si va, mio capitano?- domandai, premendogli il cappello a tricorno sulla testa.
- Possiamo andare ovunque, mia piccola perla! - rispose lui con fare ammaliatore. - C'è tanto da fare in giro: mercantili da saccheggiare, navi della marina a cui far mangiare la polvere, tesori ancora da scovare... Oh, ne ho di cose da mostrarti! Anzi, ora sei capitano in seconda: datti da fare e scegli tu la nostra prossima meta! Sai come si traccia una rotta?-
Mi scostai un po' da lui per guardarlo in faccia. - Non ancora. -
Lui mi regalò uno scintillio dei suoi denti d'oro mentre diceva semplicemente: - Imparerai. - Uno squittio familiare attirò la nostra attenzione verso l'alto, dove la scimmietta si stava dondolando su una cima osservandoci con evidente curiosità. Jack roteò gli occhi: - La prima cosa che facciamo appena approdiamo a Tortuga è restituire quella scimmia. - disse con decisione.
Lo guardai accigliandomi. - A chi?-
Jack alzò le sopracciglia e sogghignò appena con aria misteriosa, prima di lasciarmi andare e scendere a passi lenti le scale del cassero di poppa. Lo seguii con lo sguardo mentre riprendevo il timone: seguii con gli occhi quel passo ciondolante, ipnotico e ora più che mai familiare, il guizzo delle cocche della bandana rossa fra la criniera di capelli arruffati nella brezza che si stava alzando, e in quel momento seppi che sarei stata con lui. Con il capitano Jack Sparrow. Sempre, qualunque cosa fosse accaduto.
Ad un tratto lui si voltò come se avesse avvertito il mio sguardo sulla sua nuca e mi guardò dal ponte mentre stringevo il timone fra le mani. Mi sembrò che ci guardasse entrambe, me e la nave, nello stesso tempo. Poi sorrise, ciondolando il busto all'indietro. - Portateci all'orizzonte. - disse semplicemente, prima di voltarsi di nuovo.
Inarcai un sopracciglio, chiedendogli: - Cosa?- ma lui si stava già allontanando lungo il ponte.
Esitai per un momento, quindi mi strinsi nelle spalle.
Avevamo tutto il tempo del mondo. E tutto il mondo davanti al nostro scafo: c'era qualcosa di meglio? Strinsi un po' più forte il timone; mentre pensavo a dove andare scrutai la linea piatta dell'oceano, dove il sole cominciava ad inabissarsi e fiamme vermiglie divoravano l'orizzonte.





Don't you see the ships a-coming? Don't you see them in full sail?
Don't you see the ships a-coming With the prizes at their tail?
Oh, my little Rolling sailor, oh, my little Rolling he;
How I love my Rolling sailor, when he’s on a Rolling sea.

Sailors they get all the money, soldiers they get none but brass;
How I love my Rolling sailor, soldiers they may kiss my arse.
Oh, my little Rolling sailor, oh, my little Rolling he;
How I love my Rolling sailor, when he’s on the Rolling sea.

How can I be blithe and merry, with my true love far from me,
All those pretty little sailors they’ve been pressed and taken to sea
Oh, my little Rolling sailor, Oh, my little Rolling he;
How I love my Rolling sailor, when he’s on the Rolling sea.

How I wish the press were over and all the wars were at an end;
then everybody sailor Laddie would be happy with his friend.
Oh, my little Rolling sailor, Oh, my little Rolling he;
How I love my Rolling sailor, when he’s on the Rolling sea.

When the wars they are all over and peace and plenty come again
Everybody’s sailor Laddie will come sailing on the main
Oh, my little Rolling sailor, Oh, my little Rolling he;
How I love my Rolling sailor, when he’s on the Rolling sea.

All the wars will soon be over and all our sailors once come home,
Every lass would get her lad she won't have to sleep alone.
Oh, my little Rolling sailor, Oh, my little Rolling he;
How I love my Rolling sailor, when he’s on the Rolling sea.



Note dell'autrice: Storia finalmente restaurata e completa! Che lavoraccio... Comunque annuncio che era l'ULTIMO rifacimento della storia in assoluto.(per fortuna!!!)Per intenderci, nella sventurata possibilità che esca un quarto film (fachenoncisiafachenoncisiafachenoncisia...), non verrà considerato. La mia personale storia dei Pirati dei Caraibi si conclude con AWE e ricomincia nella mia saga. Wind the sails...
Grazie a Peeves per i commenti, sono contenta che questa... fantastic-fiction, come l'hai definita, ti sia piaciuta! La battuta su Ulisse, ora che mi ci fai pensare, non era esattamente voluta: l'avevo messa, ma non avevo proprio pensato ad un possibile doppiosenso su "Calipso". E, pensandoci bene, in effetti in bocca a Jack può suonare anche così!
  
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