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Autore: cola23    01/04/2013    6 recensioni
Si fà yubikiri quando si unisce il propio mignolo a quello di un altra persona per sancire una promessa solenne, e successivamente le due dita si separano al unisono.
Un semplice gesto come questo può essere il simbolo di un cambiamento, e l'inizio della felicità.
perchè è sbagliato suidicidarsi?
in realtà a volte ho pensato che non sarebbe male morire.....
prometti di non farlo.......
promettimelo........
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Marco, Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hola ragazze! chi non muore si rivede eh? chiedo persono per questo ritardo dovuto a una compreta mancanza di iepirazione, spero che non ricapiti più per un periodo così lungo!

ps:Questo capitolo è stato corretto solo in parte da una beta quindi chiedo scusa per eventuali errori, purtroppo    al momento sono anche senza beta perchè quella che mi aiutava non è più dispnibile per ragioni personali, se per caso qualcuno sarebbe disposto a prendere il suo posto me lo comunichi, gli farei un monumento!


capitolo18:
 
Ruota panoramica,tramonto, e situazioni imbarazzanti 
 
 
-La ruota panoramica?- esclamo sorpreso spostando il mio sguardo dal attrazione a lui, guardandolo sbalordito
 
-E' qui che volevi portarmi?!-
 
-Si, perchè non ti piace?-
 
-...-
-Ace?-
 
-Non è che non mi piace,solo che...Che senso ha andarsene, se poi dobbiamo tornare indietro? Non era meglio andarci subito invece di fare due volte la stessa strada?-
 
-No,prima non potevo portarti, non era ancora il momento-
 
-Eh?- chiesi non capendo la sua risposta-che cambiava farlo prima o adesso?-
 
-Cambiava tutto-
 
-Ma tutto che?!-
 
-Tutto!-
 
-Argh! basta ci rinuncio quando fai così  sei davvero antipatico sai?- 
 
ribatto, incrociando le braccia.Lui per nulla colpito dal mio insulto si mette a ridere,fregandosene alla grande della mia irritazione.
-E non ridere! guarda che se continui mi arrabbio sul serio!-fà spallucce
 
-Pazienza mi farò perdonare-
 
-Scusa?- domandai non capendo di nuovo
 
-Mi farò perdonare sulla ruota panoramica- 
 
mi dice ridendo e io non ho nemmeno il tempo di chiedergli cosa intende dire, perché mi rendo conto che mentre parliamo, la coda si è mossa ed è arrivato finalmente il nostro turno.Saliamo su una cabina ,che tra l’altro è parecchio grande.
Dopo pochi minuti la ruota parte e iniziamo a salire sempre più in alto,lentamente, molto lentamente. In effetti ho sempre trovato il giro sulla ruota  piuttosto lungo, ma davvero rilassante.
Ricordo che quando ci salivo da bambino, chiudevo gli occhi e mi sembrava quasi, di essere cullato come tra le braccia della mamma. Lo trovavo così rilassante, che prima di accorgermene, mi addormentavo profondamente.
Ho sempre avuto il sonno facile,riesco ad addormentarmi in qualsiasi momento e in qualsiasi posto, dovunque, anche nel bel mezzo del caos più assordante,come a un concerto, si una volta sono riuscito ad addormentarmi persino lì.Spero che non mi succeda anche stavolta, in parte è colpa della mia narcolessia e chi lo sa, ormai, non ci fa più caso, ma è comunque imbarazzante addormentarsi di colpo, davanti a qualcuno.
Poi per com’è Rufy non avrebbe perso occasione per sfottermi al infinito! Per sicurezza avrei tenuto le palpebre, ben spalancate.
Per maggior sicurezza mentre Rufy si siede, su uno dei due sedili ai margini della cabina, rimango in piedi ad osservare il panorama fuori dal finestrino, un panorama che non conosco molto, visto che non metto più piede su quest attrazione  da quando avevo 12 anni.
Dopo dieci minuti abbondanti in cui  abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, mi sposto dalla mia postazione, andando a sedermi vicino a Rufy, fissandolo intensamente.
 
-Che c’è?- mi chiede, accorgendosi del mio sguardo su di lui.
 
 -Niente- gli rispondo, ma non sembra molto convinto dalla mia risposta .
 
-Sembri preoccupato per qualcosa.-
 
-È leggermente imbarazzante.-
 
-Di cosa stai parlando?-domanda non capendo.
 
-Soffro un po’ di vertigini- dico serio.
 
Rufy mi guarda, sgranando gli occhi e un secondo dopo, cogliendomi alla sprovvista, scoppia a ridermi in faccia.
-Lo trovi divertente?- domando, quasi offeso della sua reazione.
 
-Dai Ace, smettila di scherzare- riesce a dirmi, con difficoltà, tra una risata e l’altra.
 
-Dovresti cercare di distrarmi, invece che ridere-.
 
-E cosa dovrei fare, scusa?- mi domanda stando al gioco.
 
-Che ne so, qualunque cosa. -
 
-Spiacente, ma non ti bacerò, se è questo era il tuo intento-.
 
-E che cazzo però, nei film funziona la scusa delle vertigini- 
 
mi lascio scappare, facendo il finto offeso e dandogli la conferma che aveva ragione, nel non aver creduto alle mie parole.
 
-Ah! Lo sapevo!- esclama infatti,puntandomi un dico accusatore e sfoderando un ghigno soddisfatto.
-Tra tutto quello che potevi dire,questa è la cosa più assurda e divertente , troppo divertente, ma che fosse una bugia bella e buona, non c’erano dubbi!-
 
Non gli rispondo, limitandomi a sbuffare per essere stato scoperto così facilmente.
Sono il primo a rendermi conto che, è stata una bugia piuttosto pietosa, ma non pensavo che se ne accorgesse, è più sveglio di quanto sembra.
 
-Ma dai, mi spieghi come avrei mai potuto credere che soffrissi di vertigini, se sei stato dieci minuti buoni a guardare il panorama lì fuori? Non credi che se volevi inventare questa scusa dovevi pensarci prima?-
 
mi domanda, sarcastico, mentre ancora se le ride per il mio tentativo fallito. 
Hai capito che acuto osservatore! Lo dicevo che la sua ingenuità è tutto un bluff.
 
-Una volta in un film ha funzionato. Come distrazione il bacio era perfetto. Quello lì ha chiesto anche il secondo giro nonostante soffrisse davvero di vertigini-spiego, ricordando una puntata di OC.*
Lui continua a ridacchiare.
 
-Magari avresti potuto semplicemente chiedermi un bacio, se era quello che volevi, senza perdere tempo a inventarti fobie.-
 
-In effetti hai ragione, ma i baci non si chiedono- 
 
gli faccio notare convinto, pensando a quanta verità ci sono in quelle parole, riferite al mio solito modo di fare.
Fino a ora quando volevo qualcosa, me lo prendevo e basta, così con le ragazze che mi piacevano, così come in tutti gli aspetti della mia vita.
Sono abituato da sempre a prendermi quello che voglio, senza guardare in faccia a nessuno, l'unica cosa di cui mi importa è ciò che voglio io, se per farlo ferisco o irrito qualcuno, non m’importa.
Però con Rufy è tutto diverso, tutto, non solo perché è un ragazzo, forse per quello non sono riuscito ancora a baciarlo, nonostante l'idea non mi dispiaccia.
Il punto è che sono abbastanzza certo di volerlo io, ma non sono altrettanto sicuro se lo voglia anche lui,a volte ci scherziamo sopra come fino a poco fà, ma poi se per lui fossa davvero tutto solo uno scherzo e sono solo io quello che pronto a passare ai fatti? non voglio fare qualcosa, per cui finisca per odiarmi.
E spesso mi sento disorientato e confuso e non so come comportarmi, perche non sono mai stato abituato a farmi tutti questi problemi quando mi piace una ragazza, ma allo stesso tempo non sono abituato a desiderare così tanto qualcuno, come sta succedendo con lui.
È la prima vilta che mi importa cosa pensa qualcuno di me, mi chiedo perché mi succede solo adesso e proprio con lui.
-Giusto,...credo- sento che mi risponde.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, poi mi volto nuovamente a guardarlo.
 
-Me l’avresti dato se te l’avessi chiesto?- chiedo. Dato che da solo non ci arrivo, tanto vale chiederglielo direttamente. Visto che è un tipo diretto, magari mi risponde.
 
-Cosa?-domanda, probabilmente non capendo davvero a cosa mi riferisco, mentre si alza per avvicinarsi al vetro.
 
-Un bacio-
 
-Uhmm....può darsi di si,può darsi di no. Non lo saprai mai, ormai- risponde facendomi la linguaccia e gli occhi da cucciolo.
 
-Monkey D.Rufy tu giochi un po’ troppo con il fuoco per i miei gusti-dico, alzando un sopracciglio.
 
-Oh, davvero?- mi domanda con fare innocente.
 
-Be sai com'è, il fuoco mi ha sempre affascinato-mi fa l'occhiolino.
 
-Ti conviene smetterla- è la mia unica risposta.
 
-E se non lo faccio?- mi domanda curioso.
 
-Non risponderò delle mie azioni. Sei avvisato-.
 
-Oddio che paura- mi prende in giro.
 
Mi sta provocando davvero, lo riconosco .Mi fissa, mentre mi alzo e mi avvicino pericolosamente a lui, e con sorpresa e soddisfazione sembra che la cosa non gli dispiace per niente, anzi noto che il suo corpo sembra bramare il contatto con il mio, quanto me.
Quando gli sono talmente vicino da poter sentire il suo respiro sulla pelle...la ruota si ferma, sospesa in alto. Segno che sarebbe stata ferma, per permettere ai passeggeri di ammirare il paesaggio. Così senza darmi il tempo di fare nulla, Rufy ne approfitta per allontanarsi, facendo un piccolo salto al indietro, andando a sedersi dal lato opposto della cabina, sorridendomi beffardo.
Non gli dico niente, ma lo guardo male, decisamente male.
 
-Questo è per le montagne russe,non è bello essere illusi e poi fregati, vero Ace? Adesso siamo pari!- mi fa la linguaccia.
Stavolta incasso il colpo, consapevole che infondo me lo merito e non aver elementi validi per ribattere,però chi si aspettava che ci pensasse ancora? ecco un’altra cosa che non sapevo di Rufy:
Ti perdona subito, ma appena abbassi la guardia, si vendica! 
Quindi senza dire niente vado dal suo lato e mi metto con le spalle contro il finestrino, accanto a lui.Inaspettatamente per quanto ci sia rimasto male, mi volto a guardarlo e mi
scappa un sorriso sincero e quasi compiaciuto.
 
Perché mi guardi così?- mi chiede, sbattendo le palpebre.
 
-Perché inizio a capire che è per questo che mi piaci-.
 
-Per questo cosa?-
 
-Per il fatto che non sei mai prevedibile, che bisogna sempre stare con gli occhi e le orecchie aperte con te, ma soprattutto per il fatto che stando con te riesco a sentirmi al tuo stesso livello- dico, sincero.
 
-Che intendi dire con il fatto che ti senti al mio livello?- domanda, inclinando la testa, con un espressione ancora più confusa.
 
-Non fraintendermi. Non voleva essere un’offesa- mi affretto a specificare.
 
-Dico solo che tutte le ragazze  con cui sono uscito, di solito mi mettono su un piedistallo, mi trattano come se fossi una specie di divinità e mi fanno sentire superiore a loro e credevo che questo mi piacesse. Con te non succede invece e mi sto accorgendo che stare su un piedistallo, non è poi così divertente, come stare alla pari- gli spiego, sincero.
Mi guarda e mi sorride.
 
-Mi fa piacere che ti senti così allora- mi confida, seriamente contento.
 
Non aggiungo altro,mi limito solo ad allungare un braccio, per scompigliargli affettuosamente i capelli.
E visto che sembra apprezzare, da come mi si strofina contro la mano, come un gatto che fà le fusa, non la ritraggo subito, ma rimango un po’ così ad accarezzarlo.
Finché a un certo punto lui si scosta saltando su,  come scottato,  facendomi prendere un colpo.
-Ehi! guarda che bello! Da qui si vede il tramonto!- esclama con la faccia e le mani attaccate al vetro.
Mi giro anch'io, e in effetti vedo che a queta altezza offre un ottima visuale, non solo del parco, ma di tutta la città, e del sole, che sta tramontando lentamente come se venisse risucchiatonel mare,vedere i suoi raggi che si riflettono sul acqua creando giochi di luce è davvero uno spettacolo bellissimo,sembra un dipinto .
 
-Non potevamo venire prima perchè solo adesso il sole tramonta vero?-
 
chiedo voltandomi di scatto nella direzione di Rufy, ricordando le parole di prima.
 
-Indovinato! non trovi che sia uno spettacolo bellissimo? quando posso dalla veranda della mia stanza lo vedo ogni sera,guardando il mare che «risucchia» il sole portandoselo via mi fà sentire come se anche il dolore e i problemi  sparissero, assieme alla lucelasciando spazio alla tranquillità della notte .-
 
lo sento sorridere mentre parla, senza distogliere lo sguardo dal finestrino o staccare la fronte dal vetro. annuisco certo che lo noti anche da quella posizione,
 
-Si,anche a me piace molto il sole al tramonto ma non mi ero mai soffermato a riflettere sul perchè.Ma mi piace la tua spiegazione-
 
La sua unica risposta è una risata particolarmente allegra.
 
-Ehi lo sai che da qui si vede anche casa mia? è quella laggiù- gli indico indicandogli un punto con un braccio, sporgendomi dal finestrino aperto della mia parte.
 
-No!-
 
Urla improvvisamente Rufy lanciando un grido che mi perfora i timpani e mi spaventa facendomi sussultate e arretrare di un passo, stordito, sia per la potenza del rumore sia per la vicinanza da cui lo sento.
E' un attimo,non faccio neanche in tempo a emettere una sillaba che mi sento spingere di schena da una presa ferra fino al sedile,dove mi ritrovo seduto, non riesco a trattenere un gemito di dolore quando anche la mia testa sbatte violentemente contro la tastiera.
Per un attimo o un moto istintivo di paura, prima di realizzare che non sono caduto da solo perchè la ruota ha ripreso a muoversi,o perchè ho perso l'equilibrio,ma che la causa è Rufy, che mi si è gettato contro, atterrandomi adosso.
E' successo tutto così in fretta...un attimo prima sto cadendo al indietro,l'attimo dopo mi ritrovo tra le sue braccia, che mi circondoano la vita stringendomi forte,quasi come se non volesse lasciarmi andare più.Il suo viso incastrato nel incavo fra il collo e la spalla è così vicino che mi permetterebbe quasi di affondare il naso tra i suoi capelli, a pochi centimetri dal mio viso.
Non posso fare a meno di respirare ancora una volta il loro profumo fresco e intenso.
Profumano come al solito di fragola, mischiato al odore di biancheria pulita e a un qualche sapone della sua pelle.
E' inebriante.E' così piacevole che per un momento mi storidisce quasi più della botta sulla testa.
A un tratto mi risveglio da questo breve stordimento quando finalmente sento qualcosa pesarmi sulle gambe.
Noto solo in quel momento che Rufy mi è finito in braccio,con le gambe aperte hai lati, seduto sulle mia ginocchia,il suo inguine vicinissimo al mio.
Arrosisco imbarazzatissimo, realizzando la posizione equivoca in cui siamo finiti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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