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Autore: Liberty89    14/04/2013    5 recensioni
Fan Fiction vincitrice del 3° Gold Fiction Contest, indetto dal Fan Fiction World Forum.
Questa storia è stata catalogata come un "must", ed è pertanto consigliata a tutti i lettori.

Il Regno massimo
Chiamerà l’ultimo cuore prescelto.
Un cuore in costante pericolo
Perché il confine che lo separa dal buio
È fragile,
Come il cristallo.
La Via del Tramonto
Sarà accompagnata da una chiave oscura,
Creata dal Regno supremo stesso,
Poiché il tramonto conduce alle tenebre.

-Dal capitolo 24-
Un nuovo nemico minaccia la pace dei mondi e i prescelti del keyblade partiranno per una nuova avventura, in compagnia di un nuovo custode, un personaggio inventato (o quasi) dalla mia pazza mente!In questa fic s'incroceranno le trame di alcuni noti anime e film d'animazione, per cui saranno presenti spoiler su di essi, in ogni caso avviserò quando verrà l'occasione. Come generi ho messo i principali, ma qui dentro ci sarà di tutto: dalla drammaticità alla demenza pura xD nonché alcuni cenni di vita reale ^^ Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sclero di una notte di mezza estate'
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Buona sera a tutti! Eccoci con l'ultimo capitolo di questa lunghissima fan fiction! Non mi perdo via in discorsi inutili e vi lascio direttamente alla lettura, cirivediamo giù :3



Capitolo 80: Grida x Sconfitta x Inizio

.: L’inizio della caduta :.

Quando il Tramonto inizierà la discesa,
Un primo buio lo schiaccerà
Allontanandolo di un passo dalla Luce
E spingendolo sulla linea di confine.
L’Emissario giungerà
E sarà l’inizio di una notte nera
In cui nessun bagliore potrà brillare.


Cowboy Bebop - Session #23

Sulla piana erbosa era calata una calma irreale e inquietante, gelida e opprimente come un banco di nebbia, accompagnata da un silenzio fatto di respiri sospesi e piccole speranze, che tremavano ridotte quasi all’impotenza, minacciando di spegnersi e soffocare, come la flebile fiamma di un cerino chiuso in un barattolo di vetro. All’interno della cupola rossa, però, stava avvenendo l’esatto contrario e i compagni del mezzodemone e della custode del Tramonto potevano solo immaginare il fragore di quelle fiamme terribili che avrebbero potuto far scempio di tutti loro senza alcuna difficoltà.
Il Ritornante vestito di bianco, superata la sorpresa per quella vista infernale, s’incamminò più svelto che potè per ricongiungersi al resto del gruppo, infrangendo quella fredda stasi con i suoi pesanti e stanchi passi, attirando l’attenzione del keyblader castano che lo raggiunse e lo sostenne, aiutandolo a sedersi.
-Non badare troppo a me… sono giusto un po’ ammaccato…- mormorò, stringendo i denti a causa di una fitta di dolore proveniente dall’addome. -Dovete correre da Jessie!- esclamò col poco fiato rimastogli, richiamando ogni sguardo su di sé. -Marluxia la attaccherà!-
-Quando la barriera si romperà, Jessie sarà senza forze!- intervenne Kairi, rammentando con orrore gli effetti negativi di quella tecnica.
-Allora non c’è un minuto da perdere!- affermò il monaco, stringendo il rosario di perle azzurre che gli avvolgeva il polso destro. -Sango, tu rimani qui con la Divina Kagome.-
-D’accordo Miroku, ma sta’ attento.- pregò la ragazza, ricevendo un assenso.
-Kairi, Pippo, anche voi restate qui.- sentenziò Sora.
-No! Vengo anch’io!- ribatté la rossa, stringendo i pugni. -Potrò essere d’aiuto con il Lux Sacra!-
-Ha ragione.- s’intromise il Tiratore Libero, recuperando la benda dalla tasca dei pantaloni per coprire nuovamente l’iride destra. -Portati la principessa e non discutere, a fare la guardia alle retrovie ci penso io, posso sempre aprire un varco, ma stanco come sono vi sarei solo d’impiccio e quel mezzo cagnolino non farebbe altro che lamentarsi.-
-Va bene.- acconsentì il keyblader dopo qualche secondo. -Andiamo!- aggiunse poi, rivolto ai due che lo avrebbero accompagnato per poi iniziare a correre in direzione del campo di battaglia.
Topolino li osservò attentamente con i suoi occhi neri come la pece e deglutì, quando avvertì un brivido lungo la schiena, che gli fece agitare le orecchie tonde.
-State attenti.- mormorò, attirando lo sguardo del suo cavaliere che, nonostante tutto, sorrideva ancora, pienamente fiducioso nella forza dei suoi amici.

Non avevano compiuto che pochi, rapidi, passi quando il fuoco iniziò ad arretrare, diventando sempre più docile, come una belva ormai sazia che si ritira nella sua tana per godersi il meritato riposo dopo la caccia. Intravidero la figura di Inuyasha, rannicchiato su se stesso e completamente avvolto dalla sua veste, che poco dopo si rialzò, restando immobile a fissare avanti a sé, mentre anche la custode del Tramonto riemergeva da quel distruttivo palcoscenico. L’istante dopo, delle fiamme scarlatte non era rimasto altro che il tetro ricordo e la castana si girò del tutto, mentre la barriera s’incrinava per poi infrangersi e perdere pezzi come un vecchio strato d’intonaco che per troppi anni aveva coperto un’anonima parete. E nel momento in cui l’ultima traccia dell’incantesimo svaniva nell’etere, la sua evocatrice esaurì definitivamente le proprie energie e persino Inuyasha si rivelò troppo lento a soccorrerla.
La videro cadere e afflosciarsi come un fiore che appassisce in pochi istanti, dopodiché la lunga radice purpurea di Illvilja entrò nel loro campo visivo, raccogliendo la keyblader e portandola lontano da loro a una velocità incredibile, che li lasciò tutti di sasso.
-Dannazione!- imprecò il mezzodemone, furioso per essersi lasciato sorprendere con tanta facilità. -Maledetto vigliacco!-
Lo seguirono immediatamente quando scattò per andare in aiuto della ragazza, che ora si trovava tra le braccia pallide della lobelia, esattamente di fronte al Leggiadro Sicario, che nonostante le ferite sembrava ancora in grado di nuocere. Specialmente sull’inerme e stremata keyblader, che non poteva fare nulla per difendersi.
Scorsero lo sguardo blu dell’unica iride visibile del Ritornante oscuro puntato su di loro, ma non ne compresero il significato, finché la terra non prese a tremargli sotto i piedi. Ovunque, spuntarono radici, larghe e sottili, sguscianti come serpenti nell’acqua, sistemandosi in una fitta ragnatela circolare ed emettendo, l’istante dopo, un gas viola da ogni singolo foro di cui quella coriacea pelle vegetale era dotata. In poco tempo, tutta l’area coperta dalle compagini della bionda creatura fu appestata e invasa da una densa nebbia purpurea.
Il mezzodemone frenò la propria corsa a pochi passi dalla cupola di gas e digrignò i denti, mentre si copriva il viso con la manica della veste.
-Dannato Naraku.- mormorò con un ringhio, assottigliando lo sguardo per cercare di scorgere le figure che si trovavano al centro del muro tossico, senza però riuscirci.
-Inuyasha!- chiamò il monaco, fermandosi al suo fianco. -Questo è…?- domandò, sospettando già la risposta quando percepì l’aura demoniaca di cui era intrisa la nube.
-Veleno di Naraku. Non possiamo entrare.- affermò con rabbia l’argenteo. -E non posso nemmeno spazzarla via con Tessaiga, rischio di colpire anche lei.-
-Sora…- intervenne la principessa della Luce, attirando l’attenzione dei compagni. -Forse, la magia Tornado potrebbe…-
Il castano rifletté velocemente. -Possiamo provarci!- rispose, impugnando la Catena Regale, imitato dalla rossa che richiamò il Flower Key.
-Cosa avete in mente?- chiese Miroku.
-Vogliamo usare un incantesimo per creare un vortice d’aria, con quello dovremmo riuscire a- la spiegazione del custode, però, fu bruscamente interrotta da un grido.
Un grido acuto, pieno di dolore, che fece accapponare la pelle a tutti, persino al resto del gruppo, che nonostante la distanza riuscì a udire perfettamente quello sfogo straziante, grazie all’assenza di qualsiasi altro suono o rumore. Fermatosi per un solo innocente attimo, l’urlo scoppiò una seconda volta, come se l’aguzzino stesse infierendo su una ferita già profonda e sanguinante, finché non si spense di nuovo, zittendosi definitivamente.
Sconvolta e impallidita, Kairi allentò la presa sul keyblade, che cadde a terra con un breve tintinnio, prima di svanire in una scia di luci, e si portò le mani al viso, contorto in un’espressione di terrore. Soffocò un singulto, mordendosi il labbro inferiore, e sbatté le palpebre sulle iridi lucide, mentre il suo cervello non riusciva a fare altro se non produrre pensieri funesti.
I tre ragazzi sgranarono gli occhi, impietriti e sconvolti di fronte all’anteprima di una possibile quanto probabile disfatta. Furente, Sora strinse la presa sull’elsa della propria arma per sollevarla al cielo notturno, pronta a scagliare la magia, mentre il suo sguardo celeste si faceva determinato e incrollabile.
-No.- pronunciò grave, gettando un’occhiata alla compagna e intuendone le tetre riflessioni. -Non pensarlo neppure.- aggiunse con un tono rigido, che non ammetteva repliche, stringendo i denti per non cadere lui stesso in conclusioni terribilmente negative. -Jessie è viva, ne sono certo.-
-E fai bene giovane prescelto.- intervenne una voce femminile poco distante, facendoli voltare tutti e quattro verso il punto in cui era comparso un vortice di polvere nera. -Non è di certo mia intenzione perdere la custode del Tramonto.- aggiunse con tono divertito, segnalando l’ovvio.
-Chi diamine sei tu?- domandò Inuyasha, sfoderando gli artigli e assottigliando lo sguardo.
-Quello è il nostro nemico.- rispose Sora, trattenendosi a stento dal correre e fare a fette la fonte dei loro problemi. -L’ultimo Emissario dell’Oscurità.-
-Tsk! Perché non mostri a tutti il tuo brutto muso, eh?- sfidò l’argenteo.
L’essere celato dalla nube vorticante ridacchiò, sinceramente divertito da quella manifestazione di rabbia e odio. -Se lo facessi, dove starebbe il divertimento? Verrà il momento in cui mi mostrerò, mezzodemone, ma tu non sarai lì ad ammirarmi, mi spiace.- disse con fare civettuolo.
-Ti faccio passare io la voglia di ridere!- gridò Inuyasha, sguainando nuovamente la propria spada e lanciandosi rapidamente verso la nuvola nera per trapassarla con un fendente.
Tuttavia, la polvere si disperse come uno sciame infastidito per poi spostarsi di qualche metro e riunirsi in un vortice compatto e ronzante, accompagnata da una risata agghiacciante.
-Quanti sforzi inutili, mezzodemone… ora capisco perché Naraku si diverte tanto con uno come te!- esclamò, continuando a ridere.
-Maledetta…- ringhiò l’argenteo, rialzandosi e mettendosi in posizione d’attacco. -Troverò il modo di farti a fette!-
-Smettila Inuyasha!- lo riprese Sora, fissandolo negli occhi. -Non dobbiamo sprecare le energie!-
-Quanta determinazione custode del Giorno e che sguardo…- commentò l’Emissario con tono serio. -Il tuo predecessore ne sarebbe fiero.-
-Cosa state facendo a Jessie?- domandò lui, ignorando quelle parole. -Cosa le avete fatto?!-
-Come sei scortese… quest’individuo a metà sta avendo una brutta influenza su di te.- asserì la ragazza dai capelli blu, con tono dispiaciuto, senza rivolgersi minimamente a Inuyasha che stava per assalirla di nuovo, ma che fu trattenuto dal monaco. -Per rispondere alla tua domanda: come ho detto prima, non ho intenzione di perdere la custode del Tramonto, ma conquistarne la forza.- svelò, enigmatica. -Avrei potuto farlo semplicemente eliminando il custode dell’Alba, ma è ancora presto… e non sarebbe stato altrettanto divertente.-
L’ultima rivelazione ebbe lo stesso effetto di una doccia fredda per i due keybladers, che per la prima volta tremarono di fronte alla loro avversaria, comprendendone finalmente le reali capacità. L’Emissario poteva decidere della vita di chiunque a seconda dei propri capricci, come un ordigno a orologeria ideato dalla fredda e calcolatrice mente di un folle che fa del mondo il suo giardino in scatola.
-Potete stare tranquilli, liberare la scacchiera dalla vostra presenza non rientra nei miei progetti, non ora almeno.- aggiunse, zittendosi l’attimo seguente a causa di un’arma che squarciò la nuvola di polvere, attraversandola e disperdendola di nuovo, per poi conficcarsi nel terreno.
-La Via per l’Alba!- pronunciò Kairi in un fiato, girandosi immediatamente verso la direzione da cui era provenuto il keyblade, oltre il nugolo frusciante di sabbia scura, trovandovi la malferma figura dell’amico dai capelli argentei. -Riku!- chiamò, preoccupata, cercando di scorgere il suo viso tra le ombre delle ciocche chiare.
-Oh, non credevo che saresti stato in grado di raggiungerci, custode dell’Alba.- disse l’Emissario, ricomponendo la propria copertura a pochi passi dal punto in cui era stata colpita. -La piantina di Marluxia ti ha ridotto proprio male…- lo schernì, mentre il gruppo si riuniva attorno al compagno sfinito, di cui saltarono all’occhio le precarie condizioni.
-Cosa sei venuto a fare, stupido?- domandò Inuyasha, mettendosi al suo fianco con la spada in pugno, mentre Riku richiamava la propria chiave. -Mi chiedo come diamine sei riuscito ad arrivare fino qui, e perché te l’hanno permesso, visto che ti reggi a malapena in piedi.- commentò, guardandolo di sfuggita.
Il ragazzo non rispose sia perché impegnato a concentrare la poca forza rimastagli nelle gambe sia perché la gola gli bruciava terribilmente e il solo respirare gli procurava un dolore non indifferente. Sul lato scoperto si posizionò Sora, che lo fissò con aria di rimprovero e occhi preoccupati, ma mai come quelli della principessa del cuore, che temeva di vederlo crollare da un momento all’altro. Cercò di sorriderle, ma gli riuscì solamente una smorfia tesa, che si spense allo scoppio d’ilarità dell’Emissario.
-Davvero, non sarebbe stato divertente eliminarti anzitempo giovane Alba. E se penso a ciò che ti aspetta… quello sarà uno spettacolo decisamente esilarante!- esclamò con tono acuto, completamente delirante.
Riku ringhiò, riducendo gli occhi a due fessure e muovendo un tremante passo in avanti, in un sicuramente vano tentativo di attaccare la donna che si celava tra le spire di polvere nera e farla tacere una volta per tutte, mettendo così fine al suo strafottente discorso. Tuttavia, si fermò l’attimo dopo, perché accanto al turbine ronzante si era aperto un varco oscuro da cui uscì l’ex numero XI, evidentemente stanco, ma ghignante come una soddisfatta iena che è riuscita a rubare il pranzo al fiero leone; e tenuta sottobraccio, al pari di un tappeto arrotolato, stava la keyblader del Tramonto, mortalmente immobile e abbandonata sull’arto che la reggeva.
-Jessie!- urlarono Sora e Kairi, coprendo il soffio liberato dalle labbra del loro amico, che aveva cercato di chiamare la propria compagna, fallendo miseramente e procurandosi un’ulteriore fitta di dolore.
Il Leggiadro Sicario allargò il suo sorriso, che s’inarcò maggiormente sul lato destro, quindi inclinò il capo per mostrare totalmente la propria espressione gioiosa e appagata, liberando la parte sfigurata del suo pallido volto.
-Scusate se vi ho fatto aspettare…- disse, prima di gettare innanzi a sé il corpo della ragazza, che impattò con un tonfo sordo sul terreno, come un’inanimata bambola di stracci, e rotolò fino ai piedi del gruppo di compagni, fermandosi su un fianco e volgendo loro il viso bagnato di lacrime e le palpebre schiuse, nascoste da una ciocca di capelli.
Cadendo letteralmente in ginocchio, Riku si sporse verso la castana con sguardo addolorato e colpevole, muovendo le labbra per pronunciare il suo nome e scostandole i capelli, per poi inorridire alla vista dei suoi occhi. Opachi e fissi nel vuoto, appannati come il vetro di una fredda finestra. Spaventato, le posò una mano sulla guancia umida, concedendosi un breve sollievo nel sentirla calda come la ricordava, poi scese al collo per sentire i battiti del cuore, avvertendoli lenti e deboli, ma comunque segno di una vita ancora presente che stava lottando per non spegnersi.
-È stato difficile controllarmi. Le sue urla erano così dannatamente eccitanti…- riprese il Ritornante. -Mi prudevano le mani e la ferita che mi ha lasciato bruciava come se fosse nuova…- sibilò, sfiorando lo sfregio con la punta dell’indice.
-Siete dei mostri!- sputò Kairi, furente, stringendo i pugni e gli occhi. -Era debole e non poteva difendersi! Siete dei vigliacchi!-
-Bada a come parli ragazzina!- tuonò Marluxia, sollevando il braccio destro per evocare la falce.
-Fermo.- s’intromise l’Emissario con tono autoritario e inflessibile, impedendogli di compiere azioni impulsive. -Non è il caso di prendersela per così poco… anche se una delle principesse dal cuore puro non dovrebbe riversare tanta rabbia.- continuò, terminando con fare accomodante.
-Cosa le avete fatto?- ripeté Sora, portando la rossa dietro di sé.
-Ti lascio un indizio custode del Giorno, svelarti il mio progetto per intero sarebbe troppo semplice.- provocò la donna, ottenendo più di uno sguardo colmo d’astio. -Desidero il potere della custode del Tramonto, quindi la sfinirò, lentamente, e non potrà sfuggirmi, finché non cederà e sarà lei stessa a implorarmi di accoglierla tra le mie braccia. Come intendo raggiungere il mio scopo, lo lascio indovinare a voi.-
Ancora una volta si prese gioco di loro, trattandoli come topolini indifesi intrappolati tra gli artigli di un gatto, guardandoli dall’alto in basso come esseri inferiori e impotenti di fronte alle sue subdole armi.
-Quella di oggi non è che una spintarella, un primo passo verso ciò che la attende dietro l’angolo…- proseguì all’improvviso, attirando anche l’attenzione delle iridi del keyblader dell’Alba, costringendole a lasciare la figura inerme stesa al suolo. -Questo è solamente il principio, l’orlo di un baratro profondo fatto di disperazione e suppliche inascoltate.- dichiarò con ferma convinzione, lasciando che le sue parole si diffondessero nell’aria, marcando ogni particella con la minaccia che celavano.
-Te lo impediremo!- ribatté il Maestro del keyblade all’improvviso, avanzando di un passo. -Jessie non cadrà mai nelle tue mani!-
-Molto eroico da parte tua.- rise l’Emissario. -Vedrò con i miei occhi come intenderai fermarmi, soprattutto ora, che è già cominciata.- avvertì. -Ma si è fatto tardi… è venuto il tempo di andarcene, statemi bene d’accordo?- salutò giuliva, prima di svanire nel nulla, proprio com’era arrivata, insieme a Marluxia che indietreggiò all’interno del varco oscuro, che lo inghiottì e si chiuse senza lasciare alcuna traccia di sé e del suo passeggero.
Lo stesso accadde alla nube di veleno liberata da Illvilja. La bolla di venefico gas si ritirò verso il proprio centro, convogliandosi nel corpo della lobelia, che fissò i guerrieri con le iridi scarlatte e rivolse loro una tetra risata, mentre si puliva le labbra sporche di sangue con il dorso della mano, già lorda sulle dita, per poi leccarlo via, assaporandone ogni goccia. Dopodiché, richiamò le lunghe radici e scomparve rapidamente sottoterra, lasciando dietro di sé una profonda buca e un silenzio teso e pesante, pieno d’angoscia e stagnante di sconfitta.
Fu Miroku il primo a ridestarsi, chinandosi sulla custode del Tramonto per valutarne le condizioni, sotto l’attento e preoccupato sguardo del giovane dai capelli argentei. Con gesti rapidi ma delicati, per evitare di procurarle altro male, la fece stendere sulla schiena e solo in quel momento notò i profondi fori che aveva sul collo, da cui colava un misto di sangue e un denso liquido scuro.
-Maledizione!- imprecò, quando ne avvertì l’odore pungente e l’aura negativa, per poi guardare le iridi spente della giovane, priva di sensi e probabilmente inconsapevole delle sue gravi condizioni.
Le abbassò le palpebre e rivolse lo sguardo al cielo, scorgendo la luna ben oltre la metà del suo percorso, ma fortunatamente lontana dal tramontare, come la luce dell’aurora che ancora non aveva fatto capolino dall’orizzonte orientale.
-Bisogna far presto!- esclamò, attirando lo sguardo di tutti. -Il veleno è già in circolo e dobbiamo provvedere a coprirle gli occhi, la luce del sole potrebbe danneggiarli ancora di più.- spiegò, gettando nel panico i tre custodi. -Inuyasha…-
-Ho capito.- rispose prontamente il mezzodemone, inginocchiandosi per prendere la castana tra le braccia e scattare verso il resto dei compagni, all’oscuro di quanto accaduto negli ultimi minuti.
Sentendosi impotente più che mai, Riku osservò con ansia il ragazzo dagli occhi ambrati che correva via, veloce come il vento. Strinse i denti e serrò le palpebre, tirando un pugno al terreno con un gemito di rabbia e dolore, e accusando se stesso e la sua debolezza.
-Non darti colpe che non hai.- mormorò il monaco, posandogli una mano sulla spalla. -E soprattutto, non è il momento. Anche tu hai bisogno di cure.- aggiunse, donandogli un sorriso rassicurante e facendogli passare un braccio intorno alle proprie spalle. -Sono certo che la signorina Jessie si riprenderà.-
-Miroku ha ragione.- concordò Sora, afferrando l’altro braccio dell’amico per sollevarlo. -Abbiamo perso, ma di certo non ci arrenderemo.-
Riku guardò entrambi per un istante, dopodiché si limitò ad annuire e concentrarsi per mettere un piede avanti all’altro, stando attento a non inciampare nei propri passi e a non intralciare i compagni che lo sostenevano. Nel frattempo, una parte della sua mente non poteva fare altro che riflettere sulle parole dell’Emissario, che oltre all’impronta della minaccia erano marchiate dall’ombra della promessa. Una promessa indelebile, di cui nessuno avrebbe potuto ostacolarne il compimento.
Il custode della Catena Regale macinava un pensiero dietro l’altro, senza mai smentire quanto aveva detto poco prima all’amico. Non si sarebbero arresi, mai. Erano caduti, ma si sarebbero rialzati e avrebbero ripreso la lotta dove l’avevano interrotta. Erano forti, tutti loro, e insieme, fidandosi l’uno dell’altro, ce l’avrebbero fatta. Quella notte l’avrebbero ricordata per sempre, ma non potevano permettersi di farsi schiacciare. Rivolse uno sguardo all’argenteo, trovandolo stanco nel corpo e nell’animo, e si ripromise di sostenerlo e aiutarlo a tornare in piedi, poi si voltò verso la custode del Flower Key, che gli camminava accanto e ne incontrò le iridi blu mare, cupe e abbattute. Le sorrise, incoraggiante e determinato, facendole capire che non l’avrebbe mai lasciata sola.
Kairi ammirò il sorriso del suo compagno, leggendone il messaggio e invidiandone la determinazione ma comprendendo di doverla prendere come esempio. Aveva promesso ad Andrea che sarebbe stata accanto a Jessie, che avrebbe sconfitto la sua paura e nulla al mondo le avrebbe impedito di adempiervi. Durante quegli ultimi minuti, s’era fatta prendere dallo sconforto e aveva ceduto ai suoi timori, ora però doveva metterli da parte, perché da quel momento in avanti non ci sarebbe stato più spazio per la debolezza.
Il pensiero dei tre prescelti confluì a loro insaputa in un'unica frase, terribile e pericolosa come la punta di una freccia a cui bastano pochi centimetri per trafiggere il cuore del suo bersaglio.
-Siamo solo all’inizio.-






Quindi eccoci.
Me lo sono chiesto per un sacco di tempo quando e se sarebbe mai arrivato questo momento, la fine dello Sclero.
Non voglio annoiarvi con paroloni o chissà quali frasi, quindi, mi limiterò a dirvi grazie. Grazie per avermi seguita fino a qui, per avermi incoraggiata, sgridata quando sono stata troppo autocritica, e per tutte le recensioni che avete lasciato, che sono state il mio carburante. Se non ci foste stati voi a leggere, dubito che sarei arrivata a questo punto. Per cui, grazie.
Concludo con la solita formula.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi soddisfi.
Ci rivediamo al prossimo aggiornamento, con il primo capitolo di "Le fiamme del Tramonto".
Già che ci siete, ditemi se questo titolo vi piace xD
See ya!





L'angolino dedicato a voi ù.ù

darkroxas92: Darky my dear :3 Eh, insomma, Xigbar ha tirato fuori l'occhio fiammeggiante e ha ricevuto i poteri di Luxord, per equilibrare le cose ho dovuto fargli secca una pistola. Altrimenti mi diventava troppo power player xD Sophia se n'è andata... ti dirò che un pò m'è dispiaciuto <.< La sua presenza mi ha illuminata in quanto a idee ù.ù Non sei l'unico che odia Marluxia di pari passo con l'andare dei capitoli xD Non so in quanti quante volte mi hanno scritto "Il mio odio verso Marluxia continua a crescere" xD Il finale sinceramente speravo di farlo meglio di così (sì avevo in mente qualcosa di ancor più violento ù.ù).  Chissà come la prenderà Riku... mah ù.ù Lo vedrai presto... forse ù.ù Grazie per il commento :3

Lizzie Sora: Gemellina mia cara :3 Tutte le tue recensioni ultimamente cominciano con un "Oh mio Dio! D:", devo preoccuparmi? xD Ora hai scoperto cos'ha fatto Marluxia a Jessie, forse, ma ti starai domandando cosa farà l'Emissario... muahahahah ù.ù Sono contenta che lo scontro, la scena delle fiamme e la decisione di donare a Xigbar i poteri di Luxord ti siano garbate ù.ù Spero che anche questo finale ti abbia soddisfatta :3 Grazie del commento!

Frenz93: Figlio mio!!!! *^* Quale gioia vederti tra i miei lettori in questo luogo remoto *^* Parlando seriamente, mi hai lasciato una recensione bellissima che mi ha commossa. Vedere che la fan fiction a cui ho dedicato (e continuo a dedicare) energie, pensieri e progetti continua a piacere mi dà una grandissima soddisfazione, che mi stimola a dare sempre il massimo e a migliorarmi dove ancora magari sbaglio (perché capita eh!). E vai tranquillo, i pregi si fa sempre in tempo a elencarli, ma i consigli sono importantissimi, vedi di ricordarteli! ò_ò Spero che l'ultimo capitolo ti sia piaciuto :3 Grazie del commento!




Per concludere, ringrazio Kingdom500 per aver messo la fic tra le preferite; LaHire per averla messa tra le ricordate; Alister2410, EnricoZapping e Kingdom500 per averla messa tra le seguite.
Inoltre, ringrazio tutti quelli che leggono soltanto, come sempre siete tantissimi e non posso che esserne contenta! Spero che mi seguirete anche nella prossima fic! :3
Detto questo, alla prossima!
See ya!
  
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