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Autore: ChocoCat    17/08/2013    1 recensioni
Mucchi di scatole racchiudono strani oggetti, ma Anariel che ha degli occhi molto buoni si china a raccogliere un libro con la copertina di cuoio rosso.
Cos'è? Affascinata, si siede su un vecchio materasso che esprime tutti i suoi anni su una maglia di ferro cigolante, e incomincia a leggere.
Cosa succede quando un Babbano invece di ignorare un luogo magico "travestito" da dimora disabitata decide di esplorarlo? E se trovasse il diario di un mago? E se quel mago fosse Fred Weasley?
17 racconti, e poi un mistero, un nodo incompreso da risolvere.
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K.Rowling.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'HOGWARTS: CRONACHE DAL BASSO'
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Alza gli occhi alla finestra, c'è ancora chiaro in cielo.
Anariel si tranquillizza e, dopo aver voltato pagina, si rimette a leggere.


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Maggio 1996

E così il Magirilievo si animò.

I gemelli rimasero estasiati davanti a quella visione: capelli biondi, occhi azzurri, viso caparbio; no, non era una Veela e nemmeno una strega con la scopa in un certo posto proveniente da Beaubatons. E non era per la sua bellezza che entrambi si erano prodigati in fior di sorrisi. Dietro di lei c'era anche Katie Bell.

"Alicia! Katie!" disse George saltando sull'attenti e togliendosi un cappello invisibile.

"Ragazzi! Non sapete quanto ci mancate!" esclamò la ragazza con un gran sorriso.

"Si, infatti... non sareste dovuti partire" aggiunse Katie, mordendosi un labbro, un po' emozionata.

"Ma siamo appena partiti, suvvia; e poi guardate qui cosa vi abbiamo lasciato?" ammiccò George facendo lo spaccone "Come vanno le cose?"

"Lasciamo perdere, guarda! Passando a cose più interessanti, di chi è stata quest'idea geniale? È così bello, sembra di essere davvero con voi. Devo assolutamente parlarne con Angie..."

"Ehm, ecco, a proposito di quello" cominciò Fred, portando una mano alla nuca con imbarazzo.

"Oh, Alis. Lo sai vero, che lui ha una cotta colossale per lei?" disse George con un'occhiolino sapiente.

"Per chi mi hai presa" ridacchiò lei sorniona. Katie scoppiò in una grossa risata irrefrenabile e l'amica dovette darle qualche colpetto sulla schiena per farla calmare.

"Alle ultime notizie il negozio va benone, per cui..." cercò di distrarli lui, per niente a suo agio.

"Insomma, Alicia! Non ci racconti niente?" disse George salvando suo fratello.

"Oh, nulla. La Umbridge ne combina una alla settimana, ma le cose sono cambiate da quando avete fatto saltare in aria la Sala Grande. Gli esami si avvicinano di nuovo e non sappiamo come si risolverà la situazione... la scuola è in subbiglio, non sanno più come gestire le cose. Ah, e per finire, Lee è diventato depressivo" aggiunse poi, come niente fosse. Aveva appena sganciato una bomba nucleare nei loro cuori di legno.

"Ma no, non ci crediamo" disse Fred "lui è un grande... non ha bisogno di noi"

"Oh, beh! Puoi pensare quello che preferisci, caro" ribatté Katie con asprezza "Lo sai cosa l'ho sorpreso a fare l'altro giorno?"

Gli occhi dei gemelli s'illuminarono di una luce pazzamente malvagia.

"Ma dopo dovrete darci qualcosa in cambio" disse Alicia sorridendo mesta.

"Ma certo, ragazze! Allora, parlate! PARLATE" tuonarono i gemelli con entusiasmo.

"Era un pomeriggio di lezioni ma lui aveva un'ora buca, stava camminando per i corridoi e sapeva che recentemente c'erano stati dei problemi tra Pix e Gazza, tanto per cambiare; il problema è che la Umbridge sta cercando seriamente il modo di mandarlo fuori dalla scuola, sai..."

"Lurida ibridofoba" ringhiò Fred.

"E quel giorno Pix ne aveva appena combinata un'altra delle sue: ha convinto i cuscini di un dormitorio intero delle prime a scoppiare in mezzo alla gabbia delle scale davanti alla Sala Grande! Non c'erano molti studenti, per fortuna. Era abbastanza perchè la Umbridge lo facesse imprigionare, Gazza l'aveva incastrato con uno strano retino probabilmente incantato fornito dalla rospa in persona, quando..."

"Sì?" chiese George con bramosia.

"Vi ricordate il prototipo di palude che gli avevate lasciato?"

"Non l'avrà mica..."

"Sì. L'ha aperta ai piedi di Gazza e si è nascosto. Pix è riuscito a sfuggire a quel maledetto leccapiedi, e quando siamo arrivate vicino a lui l'abbiamo sentito dire con le nostre orecchie <<  questa volta io, la prossima volta tu, schiappa  >>. Proprio così!"

"Un barlume di lealtà alla Poltergeist" disse Fred fingendo di togliersi una lacrimuccia con la punta dell'indice.

"Grandioso, ragazze..." continuò George, con occhi sognanti.

"Si, però quello è stato l'ultimo scherzo di Pix per quest'anno. Non ci ha più riprovato!" disse Katie sconsolata.

"Non dire così, vedrai che quando se ne va quel mostro di... essere ignobile... quella strega...indicibile, quella rospa della Umbridge, lui tornerà a creare caos a scuola!" disse Fred con forza. Non poteva essere altrimenti!

"Oh, non ne dubito" convenne Alicia "Ragazzi, vorremmo sapere qualcosa in cambio. Per favore, siate sinceri"

"Di che si tratta?"

"Lee. Cosa dobbiamo fare per tirarlo su? È in uno stato terribile, fidati. Nessuno gli dà più corda nei suoi attimi di follia. Si è dovuto alleare con Pix... non so se rendo l'idea!"

"Glielo dobbiamo" dissero i gemelli, scambiandosi un'occhiata alla Weasley.

"Katie, ci hai fatto un pensierino? Non è affatto male come ragazzo" disse Fred, spezzando l'atmosfera grigia che cominciava ad aleggiare sotto ai rami del Platano.

"Fred, sei un rinnomato idiota e questo te lo accordo, ma insomma! Sono anni che Oliver le va dietro, non puoi proporle..."

"MERLINO, COSA STATE DICENDO? SIETE IMPAZZITI?!" ululò lei, rossa in volto e con gli occhi stravolti.

"Katie, dai su. Lo sapevo anch'io" mormorò l'amica tentando di consolarla e fulminandoli con lo sguardo.

"Ci abbiamo preso in pieno, come al solito" sogghignò Fred, che conosceva il fratello e sapeva il vero motivo della sua affermazione: tiriamo un petardo e guardiamo se scoppia!

"Scherzetto! In realtà non sapevamo niente... ma quindi la cosa è ricambiata, eh?" continuò poi, ammiccante e simpatico come un gatto appeso ai cosiddetti.

"Certo che la è" gli rispose suo fratello in tono perentorio.

"Bravi, siete proprio buoni solo a spalare cacca di drago! Riprendetevi, e lo dico con affetto" s'inasprì Alicia, accarezzando meccanicamente la testa dell'altra come per calmare un cagnolino impaurito.

"Lee... vecchio mio... per quanto mi riguarda... devo pensarci su" disse Fred, e si mise a pensare.

"Dovrebbero esserci ancora degli snasi, da Hagrid, o sbaglio?" chiese George che aveva sempre strane idee per la testa.

"No, e comunque li ha liberati tutti nell'ufficio della Umbridge recentemente, se non erro" ricordò Katie.

"Lui? Mamma mia, un grand'uomo Lee. Un grand'uomo. La cosa migliore per lui sarebbe svagarsi! Portatelo a fare una gita nelle cucine"

"Sei fuori come un balcone! E se ci beccano? Siamo al sesto anno ti ricordo, razza di... di..."

"Ti faccio perdere l'eloquenza, mia cara?" chiese Fred, fascinoso, sbattendo le ciglia ripetutamente.

"Io so andare alle cucine, ma non ci sono mai entrata" ammise Alicia meditabonda.

"Chiedete di Dobby, l'elfo libero. Si farà un piacere di preparargli una torta. La preferita di Lee è il clafoutis di ciliegie, me lo diceva ogni volta che mangiavamo la crostata al rabarbaro. Ne prendeva sempre due porzioni a cena ma non era mai soddisfatto. Fidatevi di me! E poi andateci tutti e tre insieme, vedrete che sarà contento..."

"Certo non siete alla nostra altezza in quanto a compagnia, ma si può rimediare"

"Come no" ringhiarono le ragazze.

"Altrimenti fate man bassa nelle scorte di Piton per una pozione Polisucco e fatevi mandare una ciocca dei nostri capelli dai gemelli veri. Saranno lieti di mandarveli via gufo" snocciolò George.

"Io? Nel tuo corpo? Bleah" gli fece verso Katie tirando la lingua.

"Insomma, ragazze. Stategli appresso. Ha bisogno di voi"

"Si, infatti. Non abbandonatelo, che razza di amiche siete?" le rimproverò Fred, subito fulminato da un'occhiataccia di Katie e Alicia.

I gemelli non parlarono per un po'. Nonostante fossero solo intagli sul vecchio Platano, sentivano le budella attorcigliarsi per i sensi di colpa.

Avevano abbandonato Lee.

Stupidi gemelli veri!

Le ragazze si guardavano e sembravano comunicare telepaticamente; non volevano cedere, ma erano dispiaciute per Lee e per i fratelli Weasley.

Dopo qualche istante, sembrava che avessero finalmente preso una decisione.

L'aria risoluta rasserenò rapidamente Fred e George, che ritrovarono il sorriso - anzi, il ghigno.

"Oh e va bene. Vada per la gita nelle cucine" sentenziò la prima, riavviandosi i capelli chiari.

"Per me non c'è problema" rincarò l'altra.

"Ragazze, chapeau. Non esitate a tornare, ci farebbe piacere sapere come l'ha presa. E..."

"Si?"

"Ditegli che noi siamo qui, sull'albero, se c'è bisogno"

"NON GLIEL'AVETE DETTO?"

Fred portò le mani alle orecchie per tapparle e George squittì atterrito; decisamente, quel giorno, le ragazze non erano di buon umore.

"Perchè avremmo dovuto? Non sapevamo ancora se avrebbe funzionato"

"Si che lo sapevamo" s'inalberò George, ferito nell'orgoglio; dopotutto era stato lui a fare l'incantesimo.

"E io ti dico di no!"

"Si invece!"

"Merlana e Morgino! No, ti dico!"

Si azzuffarono come ragazzini, in un modo che ricordò alle altre due quando avevano tentato una pozione invecchiante per il Torneo Tremaghi. Un fallimento totale. Eppure li avevano avvertiti! Risero di gusto entrambe.

"Ciao, ragazzi"

"EHI! Un attimo!" gridarono, mentre loro posavano delicatamente un bacio gentile sulla corteccia e si voltavano verso il sentiero poco lontano.

Alicia e Katie erano già andate via, e loro sparirono, gli occhi fissi verso quei due puntini sulla collina che avanzavano piano piano verso il castello.

___________________________________


Sono tornate una settimana dopo: la gita si è rivelata un successone! Dobby ha preparato due torte, una da mangiare sul posto e l'altra da portare in dormitorio... "in caso di necessità, signor Jordan, signore! È così gentile, Lee Jordan, signore... Dobby non ha parole per descriverlo! È un piacere, un piacere aiutare gli amici di Harry Potter! Se ha ancora bisogno, viene da Dobby!"

A buon intenditore...
Con affetto, Fred.







   
 
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