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Autore: Angele87    02/11/2004    11 recensioni
...Sono passati quasi 10 anni da quel bellissimo girono di fine estate. Da quel periodo della vita in cui non si sa nulla né di sé, né degli altri. Da quell’ intervallo della vita in cui tutto ti sembra ingiusto e avverso. Da quel momento della tua crescita in cui vorresti correre a nasconderti e non uscire più fino alla fine del mondo. Da quell’attimo magnifico che ti regala le sensazioni più belle, dalla difficile parte di vita chiamata adolescenza...spero vi piaccia. Un bacio. Angéle. E' una storia incompiuta e se, entro qualche mese, non avrò ispirazione per completarla la cancellerò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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TeenAgers

TeenAgers

 

Tutti i personaggi di questa storia appartengono ad Angele87. Fatti ed eventi sono puramente immaginari, l’autrice, quindi, non si assume nessuna responsabilità di omonimie e somiglianza di avvenimenti.

 

“Ringrazio tutta quella gente meravigliosa che mi ha ispirato personaggi altrettanto stupendi, e una riconoscenza, ancora più particolare, a tutti coloro che me ne hanno suggeriti degli altri drasticamente negativi.”

 

Un grazie enorme a quelle grandi persone che sono le mie amiche, le prime a cui ho parlato di questo progetto.

 

AngéleJ

 

 

 

Il leggero vento fresco di fine estate mi accarezza con trasporto le mie gote rosa. Quella brezza frizzante e terribilmente rilassante, porta con sé l’odore del mare.

Se solo chiudessi gli occhi potrei rivedere il lungo litorale della mia cittadina natale. Se mi concentrassi meglio potrei scorgere una coppia di amanti abbracciata, potrei risentire il rilassante scroscio delle onde, la bellissima sensazione della sabbia umida sotto i piedi nudi.

L’emozione di quella giornata incredibile la porto ancora segretamente custodita nel mio cuore. In un posticino remoto e invalicabile della mia anima, nascosto in uno scrigno segreto, così che nessuno me lo possa rubare.

 

Sono passati quasi 10 anni da quel bellissimo girono di fine estate.

Da quel periodo della vita in cui non si sa nulla né di sé, né degli altri. Da quell’ intervallo della vita in cui tutto ti sembra ingiusto e avverso. Da quel momento della tua crescita in cui vorresti correre a nasconderti e non uscire più fino alla fine del mondo. Da quell’attimo magnifico che ti regala le sensazioni più belle, dalla difficile parte di vita chiamata adolescenza.

 

Mi volto con sicurezza avvicinandomi, silenziosamente, all’elegante culla bianca un po’ più lontana dalla finestra.

Il vento fresco non disturba il sonno del mio bambino.

Mi appoggio con dolcezza al bordo morbido del piccolo letto e osservò quella creatura dormire.

Il pancino soffice, fasciato dalla leggera tutina di colore blue, si alza ed abbassa ad un ritmo regolare. I piccoli pugni rosa sono stretti e tenuti con fermezza contro il petto.

Scosto il leggero velo che lo ricopre e con titubanza gli accarezzo la testolina piccola e priva, quasi, di capelli.

 

-Cosa sogniamo, piccolo principe mio?- gli sussurro consapevole di non poter ricevere alcuna risposta.

Il bambino si sposta di lato cercando nel sonno qualcosa o semplicemente qualcuno.

 

Sorrido, anche suo padre si comporta nella stessa, identica maniera.

 

-Che cerchi?- continuo accarezzandogli la guancia. Come per rispondermi, apre i suoi bellissimi occhioni nocciola striati da intensissimi tratti verdi. Non piange, si limita a scrutarmi con quelle pozze espressive ereditate da suo padre.

 

Gli faccio un piccola linguaccia ottenendo come risultato un suo sorriso sdentato. Alza una manina verso i miei capelli ricci e bruni. Semplicemente li adora.

 

-Vuoi tirarmi i capelli?- gli chiedo prendendolo in braccio senza più resistere. Si accoccola contro una mia spalla.

 

Lo sente ridere ancora mentre con una mano cerco di afferrare il leggero lenzuolo di lino. Glielo sistemo addosso coprendolo ben bene.

Mi avvicino alla finestra sedendomi sulla comoda sedia a dondolo.

 

-Sai che dovresti dormire?-gli chiedo cullandolo con calma. Lui ride ancora, afferrando una ciocca di capelli. –Ahia!- esclamo togliendogliela. –Così mi fai male…-  

 

Per tutta risposate ride ancora facendo dei piccoli versi eccitati.

 

-Non è questo lo spirito d’avere alle 21, 30 della sera…- gli sussurro sfiorandogli con le dita il nasino.

 

-Dormi?- gli chiedo ancora dopo averlo cullato per un paio di minuti. I suoi occhi dolci ed espressivi sono ancora svegli e pimpanti. –Evidentemente no…- dico in un soffio, sospirando.

 

So come farlo dormire. Adora il suono della mia voce mentre gli racconto le favole.

 

-Vuoi che ti racconti una storia?-

 

Ride.

 

Lo guardo contenta rispondendomi da sola. –Lo prenderò come un sì.-

Lo accoccolo meglio tra le mie braccia. –Questa non è una fiaba. Non è una fantasia. Non è una storia immaginaria. Questa è solo la vicenda di me e tuo padre. La storia di come io e lui ci siamo innamorati.-

 

 

-Elizabeth!- la voce imperiosa ed antipatica del mio capo mi risvegliò dallo strano trance in cui ero accidentalmente caduta. Mi riscossi un attimo prima di posare i mie occhi verdi su di lui.

 

-Mi dica, John…- gli dissi continuando a sistemare i CDs nei ripiani rossi.

 

-Sei un po’ distratta in questo periodo.- mi rispose indicandomi una ragazza, appena entrata, che curiosava tra gli scaffali. –Ricordi il nostro motto, vero?- mi chiese.

 

Sospirai. Come avrei mai potuto dimenticarlo. Quando ancora non lavoravo lì lo trovavo divertente.

 

-Se l’aiuto non c’è, il prezzo è fai da te!- recitai con un sorriso falso.

 

John allargò le sue labbra in un sorriso. –Esattamente, Lily.- mi spinse con poca grazia verso la ragazza. –Fai il tuo dovere…- mi disse in un soffio tornando ad occuparsi del suo dannato computer.

 

Osservai la ragazza per un paio di minuti. Mi mostrava le spalle, ma quei capelli tanto lisci e perfetti li avrei riconosciuti tra mille. Quel coloro tanto biondo e particolare si individuava facilmente.

 

Lara McHintash.

 

La ragazza più antipatica ed odiosa che mai avrei potuto incontrare. La più popolare. La più carina. La più perfetta. La più stronza di tutte.

Avrei tanto voluto voltarmi e scomparire per non dovermi abbassare a servirla. Ma lei in quel momento era una cliente e come tale avrei dovuto rispettarla fino alla fine.

 

Sospirai prima  di avvicinarmi e chiederle: -Hai bisogno di una mano?-

 

Si voltò con un sorriso dolce quanto falso, stampato sulle belle labbra rosee. I suoi occhi azzurri si fissarono nei miei verdi. Ci irrigidimmo entrambe.

 

-Elizabeth…- mi disse ritrovando la sua adorabile falsità.

 

Le sorrisi.

 

-Lara.- sillabai portandomi le mani nelle tasche dei jeans scuri.

 

-Lavori qui? Da quando?- mi domandò ancora.

 

-Da quasi un anno.- fui telegrafica. –Hai bisogno di una mano?-

 

Lara incassò il colpo ravvivandosi i capelli, come faceva sempre ogni volta che s’innervosiva. Mi poggiò una mano sulla spalla. –Axios festeggia il compleanno tra un po’.-

 

Sentire il nome del mio migliore amico trattenersi sulle sue labbra mi fece correre dei brividi su per la schiena. –Sì, lo so.- risposi con astio inumidendomi la bocca.

 

-Vorrei comprargli un CD.- continuò osservando qualche copertina. –Mi consiglieresti?-

 

Mi trattenni a stento dallo scoppiare a ridere. Lei voleva che io le consigliassi un CD per il mio migliore amico?Come poteva mai pensare che le dessi dei consigli giusti… avrei rischiato di farle fare una bella figura.

 

 -So che tu lo conosci molto meglio di me.-

 

In effetti. 17 anni di amicizia non sono niente rispetto a tre anni di flirt.

Sospirai abbandonando ogni mia idea di vendetta e le sorrisi. Axios l’avrebbe saputo e non ci avrebbe sprecato nulla ad arrabbiarsi con me, se il regalo non gli fosse piaciuto.

 

-Certo.- iniziai. –Seguimi. Celine Dion e Chrisitna Aguilera non sono proprio il suo genere.-

 

 

Il primo chap è corto. Ma è giusto che sia così. Quando una storia è nuova è meglio iniziare con chap brevi e di facile comprensione. Fatemi sapere se l’inizio vi ha intrigato, o disgustato, o appassionato, o deluso.

 

Grazie.

 

AngéleJ

 

  

 

 

 

   
 
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