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Autore: SaraJLaw    26/06/2014    10 recensioni
I distretti si sono ribellati contro la tirannia di Capitol City, guidati dal 13. Katniss Everdeen e Peeta Mellark sono dei ragazzi normali, che non hanno mai partecipato agli Hunger Games, e che sopravvivono alla distruzione del distretto 12. Costretti ad abbandonare la loro casa e a rinunciare a tutto ciò che avevano, riusciranno a conoscersi e ad amarsi, nonostante gli orrori della guerra che incombe su di loro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I


Odiavo le luci al neon, da sempre. Avrei preferito che la stanza fosse illuminata da una misera candela, la cui fiamma avrebbe almeno trasmesso calore, piuttosto che da questi apparecchi. Non facevano che aumentare la freddezza della grande stanza adibita a mensa. Sedevo al solito tavolo insieme a mia sorella Prim, che giocava distrattamente col cibo che aveva nel piatto. Per nessuno era stato facile abituarsi alle rigide regole della nostra nuova casa, specialmente per i più piccoli. Nel distretto 12 non avevamo nulla, riuscivamo appena a mettere qualcosa sotto i denti, ma godevamo di una certa libertà, seppur apparente. Io ero l'esempio lampante di quella situazione: da quando mio padre era morto, avevo iniziato a scavalcare la recinzione che delimitava il distretto per addentrarmi nei boschi e cacciare con arco e frecce. Una parte delle prede la tenevo per me, Prim e nostra madre, ma la maggior parte la vendevo o la barattavo al Forno. I Pacificatori chiudevano un occhio, anche perché erano i primi a fare affari lì dentro. Dopo l'Edizione della Memoria, pochi di noi sono riusciti a scappare e a essere salvati dagli hovercraft mandati dal distretto 13 a seguito dei bombardamenti da parte di Capitol City, e di tutto ciò che conoscevamo non rimaneva più niente. Mi capitava spesso di perdermi in quei pensieri, specialmente quando mangiavo, e il più delle volte finivo per incupirmi più di quanto non fossi già. Per fortuna avevo mia sorella che riusciva sempre a strapparmi un sorriso e a farmi comportare in maniera accettabile davanti alle altre persone. O quasi. Le porte della mensa si aprirono ed entrarono Johanna Mason, distretto 7, e Finnick Odair, distretto 4, entrambi vincitori degli Hunger Games e tributi per l'Edizione della Memoria. Finnick teneva per mano Annie Cresta, anche lei vincitrice dei Giochi; Johanna aveva la testa rasata e uno sguardo tormentato e triste. Era stata salvata una settimana prima da una squadra di soccorso che si era recata a Capitol City, e di quel gruppo faceva parte anche il mio amico Gale Hawthorne. Non lo vedevo da un paio di giorni, era sempre impegnato nel centro di comando e non avevamo modo di stare insieme come quando eravamo a casa. Mi mancavano le nostre giornate di caccia all'aria aperta, il nostro rapporto profondo, senza complicazioni. La guerra aveva cambiato anche quello purtroppo.

Katniss? Hai finito?”

La voce di Prim mi riportò alla realtà e mi affrettai ad annuire e ad alzarmi. “Sì, andiamo.”

Ci dirigemmo verso il bancone per posare i vassoi, passando fra i tavoli. Mentre camminavo, alzai la testa, guardandomi brevemente intorno, e notai due occhi incredibilmente azzurri che mi fissavano. Appena i nostri sguardi si incrociarono, il ragazzo tornò a chinare la testa sul suo piatto, facendo finta di nulla. Si chiamava Peeta Mellark ed era l'ultimo dei tre figli del fornaio che abitava nel 12. Aveva la mia età e avevamo frequentato la scuola insieme, anche se lui stava sempre con i figli dei commercianti e io con i ragazzi del Giacimento. Non ci eravamo mai parlati, eppure condividevamo una sorta di legame speciale e segreto: quando mio padre morì, saremmo morte di fame se Peeta non mi avesse dato, o meglio lanciato, due pagnotte di pane destinate ai maiali, perché troppo bruciate per essere vendute. Quel gesto, che inizialmente credevo di aver soltanto sognato, mi dette speranza e la forza per rimboccarmi le maniche; avrei voluto ringraziarlo il giorno dopo a scuola, ma non trovai le parole adatte, come al solito. Da allora lo sorpresi più volte a guardarmi con discrezione, pronto a distogliere lo sguardo appena me ne accorgevo. Il fatto che non avesse perso questa strana abitudine mi rincuorava in un certo senso, mi dava l'illusione che la vita che avevo a casa non fosse cambiata del tutto, ma così non era. Non capivo il motivo di tutto quell'interesse nei miei confronti, ma non mi importava più di tanto.

Cosa ti dice il programma?” domandai a Prim, fermandomi per rifarmi la treccia.

Devo aiutare la mamma in ospedale.” rispose lei, come se fosse la cosa più bella che una bambina di tredici anni potesse fare. “Tu?”

In teoria l'addestramento, ma credo che rimarrò a gironzolare.”

Prim incrociò le braccia sul petto e mi guardò in tralice. “Perché ti ostini a non voler fare quello che ti viene detto?”

Non voglio diventare un soldato, lo sai.” dissi mentre passavo la mano su una piega inesistente dell'uniforme grigia fornita dal distretto 13. “Andiamo forza, altrimenti farai tardi paperella.”

Le feci il solletico e lei rise sia per quello sia per il nomignolo. Si girò per contrattaccare, cogliendomi di sorpresa, e feci due passi indietro per difendermi, finendo per andare a sbattere contro qualcuno che mi afferrò per le spalle, evitando di farmi cadere.

Scusami, io...” cominciai a dire voltandomi, però mi bloccai appena riconobbi il ragazzo che continuava a stringermi le braccia.

Non ti preoccupare.” disse Peeta sorridendomi, mettendo poi le mani in tasca.

Grazie.”

Lui annuì, ci superò e aprì la porta della mensa per farci passare. Prim gli regalò uno di quei sorrisi che potrebbero far sciogliere la neve, e Peeta fece altrettanto, spostando poi lo sguardo su di me.

Ci vediamo Katniss.”

Io non feci altro che un cenno con la testa per ringraziarlo e mi incamminai verso la mia stanza, confusa da quel semplice gesto di pura cortesia e incapace di togliermi dalla mente il suo volto che mi sorrideva timidamente.




Buonasera! :)

Sono tornata con una fanfiction Everlark che spero vi piaccia. Questa storia è nata da una mia curiosità: se nessuno dei due fosse stato estratto per gli Hunger Games, se Katniss non fosse stata il volto della ribellione e Peeta non fosse stato depistato, come avrebbero potuto conoscersi? E così ho buttato giù questo primo capitolo dove i nostri piccioncini sono due ragazzi qualunque, sopravvissuti alla distruzione del distretto 12.

Spero che sia di vostro gradimento, sarei contenta se me lo faceste sapere, i vostri giudizi sono importantissimi :)

Alla prossima ragazzi!

Sara


  
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