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Autore: Rosebud_secret    21/08/2014    3 recensioni
Jim si alzò dalla poltrona e sparì nel turboascensore. Aveva parlato molto poco in quelle ultime ore, e quasi esclusivamente con gli ammiragli. Bones l'aveva seguito come un'ombra, al punto di farsi cacciare in malo modo dalla plancia non più di mezz'ora prima.
Il capitano se lo ritrovò di fronte non appena le porte della cabina si furono aperte. Gli rivolse solo uno sguardo, prima di superarlo, ma reagì quando l'amico gli avvicinò l'analizzatore alla testa: strappatoglielo di mano lo fracassò contro la parete senza aggiungere neanche una sillaba.
Il dottore non poté far altro che seguirlo in silenzio, decidendo di tenere ancora per sé le proprie ansie.
Nella sala teletrasporto Jim non esitò a mostrare il proprio disappunto nel vedersi comparire davanti l'ambasciatore Spock.
“Sono rammaricato per la tua perdita.”, lo udì dire.

Minilong di tre capitoli, spero che vi piaccia, se vi va lasciate un commento! Buona lettura!
Ros.
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Movieverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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III


Spock si risvegliò di soprassalto. Nonostante l'avessero curato, gli incubi erano ancora insostenibili. Riusciva a dormire per un paio d'ore per notte, e fare meditazione era ancora difficoltoso. Si alzò dal letto e passeggiò per la stanza, cercando di placare le orribili visioni di devastazione che avevano riempito il suo stentato riposo. Non era prigioniero su quel falco romulano. Non formalmente, quanto meno. Gli avevano messo a disposizione un alloggio da cui poteva andare e venire a piacimento, ma sempre sotto la stretta supervisione di due uomini della sicurezza. Ejiul, il secondo di Desus, si era dimostrato molto meno aperto nei suoi confronti, ma non aveva comunque disobbedito agli ordini impartitigli dal suo capitano.
Uno scossone lo costrinse ad appoggiarsi alla parete per non finire a terra. Era ancora piuttosto debole per via del sangue che aveva perso, quindi quel viaggio tutt'altro che confortevole lo stava provando. Come ovvio, non aveva idea di dove si trovassero, ma aveva capito che stavano viaggiando da ormai trentatré ore all'interno di una fascia di asteroidi. Si sedette alla scrivania e si versò un po' d'acqua. La scelta di un itinerario tanto difficoltoso lo insospettiva, non ne vedeva il motivo. Da chi, o cosa stavano cercando di nascondersi?
Guardò con rinnovato interesse il terminale dell'alloggio. Se n'era tenuto lontano sino a quel momento perché aveva logicamente supposto che lo avessero disattivato. Fu l'istinto di un momento a portarlo a premere il pulsante d'accensione.
Con sua sorpresa scoprì che era già stato impostato in vulcaniano, una versione approssimativa della lingua, ma che lui era in grado di comprendere in modo agevole. Vide l'icona di un filmato sullo schermo e ne ordinò la riproduzione nella sua lingua natia.

Spock. O almeno lo spero. Avevo impostato il computer perché diramasse questo video solo alla seconda attivazione.”, cominciò Desus, “Se non sei Spock, probabilmente mi hanno già ammazzato da qualche altra parte, per cui non prenderti il disturbo. Bene, stando ai miei calcoli dovreste essere quasi fuori dalla fascia di asteroidi. Spero che tu ti sia ripreso, perché il bello viene adesso...

Il vulcaniano ascoltò con estrema attenzione la contorta spiegazione di Desus, arrivando a chiedersi in più circostanze se fosse un genio o un folle.

Credo che sia tutto chiaro. Troverai la tua divisa, un PADD e le tue nuove generalità dentro il materasso. Ti consiglio di muoverti, Spock, non hai molto tempo. Ah, se tutto questo va bene, e non mi azzardo a fare previsioni, hai mai considerato..? ..Ahhh, lascia stare, ne parleremo se ci rivedremo. Sappi solo che mi piacerebbe averti come secondo. Ci sono troppi idioti nell'Impero. Pensaci, e buona fortuna.

Spock fece appena in tempo a cambiarsi e ad armarsi con il phaser che le luci dell'intera nave saltarono, sostituite da quelle rosse d'emergenza. La voce del computer parlò poco dopo, ma non aveva bisogno di una traduzione per sapere che cosa stava avvenendo.
Spalancò la porta e sparò alle due guardie, poi corse via lungo il corridoio. Doveva scendere di tre livelli e aveva solo due minuti per farlo. Fu costretto a sparare ad altri uomini, lungo il percorso, ma lasciò a dopo l'onere di crucciarsene. C'era troppo in ballo per farsi frenare dagli scrupoli. Non gli piaceva agire in quel modo, non ora che aveva riottenuto il raziocinio, ma era necessario.
Entrò nella terza navicella di soccorso, l'unica che, sapeva, avrebbe funzionato, e cominciò la procedura di allontanamento. Dei colpi di phaser si susseguirono contro la paratia che dava sul corridoio. Affrettò la manovra di uscita e la navetta si staccò dalla nave con un bruco sobbalzo. Prese i comandi e, con la serafica calma che solo un vulcaniano è in grado di mantenere, accelerò in mezzo alla fase terminale di quel banco di asteroidi. Pochi secondi dopo il falco romulano si autodistrusse.
L'onda d'urto fu devastante ed investì la navetta con una potenza sconsiderata. Spock volò in avanti, andando a sbattere malamente contro la consolle di navigazione.
Si rialzò con fatica, dolorante ma vivo, e si sedette sulla poltrona, prima di impostare la rotta che Desus gli aveva rivelato.
Chiuse gli occhi, reclinando indietro il capo sullo schienale. Si ripeté che il bene dei molti contava più di quello dei pochi, ma non riusciva a non provare vergogna per le persone che aveva ucciso e per quelle che non aveva avvertito. Era illogico, date le circostanze, ma non poteva farci niente. Forse era colpa del Trellium-D, forse della sua metà umana, ma non riusciva ad affrontare quel che stava accadendo con fredda logica. Desus aveva detto:
Ci rincontreremo presto, se riuscirò a trovare un capitano abbastanza folle da seguirmi.
Sapeva che c'era un solo capitano che corrispondesse a quelle caratteristiche e aveva mandato Desus proprio da lui... Sospirò, ripensando a tutto il caos dell'ultimo mese.
Non incontreremo Khan tutti i giorni...
Infatti: poteva esserci molto peggio; anche se in quella circostanza non era poi così fiero di aver avuto ragione. Si perse nel considerare i pro e i contro dell'offerta di Desus: andare con lui su Romulus avrebbe comportato lasciare l'Enterprise, abbandonare Jim, ma forse avrebbe potuto portare alla costruzione dei primi pilastri di una pace duratura. Nonostante quel che Nero aveva fatto al suo pianeta, e quel che l'ambasciatore Spock non aveva potuto impedire nella sua linea temporale, lui credeva ferventemente nella possibilità di pacificare i due quadranti. Forse con i romulani sarebbe stato persino più semplice che con i klingon. La risposta più logica a quel dilemma era più che mai evidente, ma nonostante la sua razionalità non riusciva ad accettarla senza provare un disarmante dolore. I suoi sentimenti erano ancora confusi, sia quelli nei confronti del capitano, che quelli nei confronti di Desus.
Si impose di nuovo la calma, per quanto possibile: c'erano ancora troppe cose in ballo per poter volare avanti con le aspettative. Doveva restare concentrato e fare quel che era giusto nell'immediato.




Avanti.”

L'ambasciatore entrò negli alloggi del capitano, trovandolo, come prevedibile, sveglio e nervoso. Sprecare fiato per ribadirgli di riposare sarebbe stato inutile, quindi si limitò a sedersi al tavolinetto e ad accarezzare la scacchiera con uno sguardo nostalgico.
Ho ragione di credere che tu abbia frainteso lo stato delle cose.”

Non ho voglia, né tempo di parlare di questo.”

Io devo parlare con te. Non il contrario, Jim.”

Oh, certo, come al solito!”, esplose il giovane, “E' il ritornello di ogni dannato istante passato con Spock! Perché mai con lei dovrebbe essere diverso?”

Non puoi incolparlo per essere spaventato. A maggior ragione perché ha molti più motivi di esserlo lui di quanti ne avessi io alla sua età. Ha perso il suo pianeta, sua madre, ha quasi perso persino te. Sei umano, non puoi capire quanto sia disarmante per un vulcaniano provare sentimenti che non può controllare.”

Quindi non dovrei neanche rimproverargli di essere un completo imbecille? Non so quali siano state le dinamiche tra lei e il suo Jim, né tra lei e quello stronzo in cella. Francamente neanche mi interessano, ma non posso sopportare di essere calpestato in questa maniera! Io... ha solo una vaga idea di come mi sia sentito in queste settimane? Non ho neanche fatto in tempo a rallegrarmi che sia vivo! Ho dovuto subito preoccuparmi che possa... possa... con un romulano! Cristo! Senza contare che l'unica cosa che ci separa da una guerra è questa nave! E Spock che fa? Che fa? Il cagnolino di Desus! Chissà dov'è, adesso, di certo non su Romulus ad aspettarci!”

L'ambasciatore si alzò e lo fronteggiò con raggelante severità, zittendolo con un cenno.
Tu credi che l'intero universo ruoti attorno a te, e per quanto questo possa essere un vantaggio in molte circostanze, non lo è in questa. Spock sta vedendo per la prima volta la possibilità di costruire una pace che gioverebbe a due quadranti. Non puoi pretendere che non consideri l'idea.”

E dovrei credere che Desus non c'entri affatto? Non mi prenda per stupido!”

L'anziano scosse il capo.
Desus è un grande uomo, ma resta comunque secondo.”

Jim irrigidì la mascella, furioso.
Ed è il suo punto di vista.”

Se credi che tre settimane con qualcun altro possano aver spento i sentimenti che prova per te, allora di lui hai compreso ancor meno di quanto pensassi. Per usare un lessico colloquiale terrestre: è meglio che ti svegli.”, sentenziò Spock, avvicinandosi alla porta.

Lui dovrebbe svegliarsi! Non può sempre nascondersi dietro alla scusa di essere vulcaniano per scappare a gambe levate da ogni situazione scomoda! Lei non sa quante volte ho tentato di riaprire il discorso con lui...”

Io? Io non lo so?”, esclamò l'altro, voltandosi incredulo, “Le dinamiche sono state profondamente diverse, è vero, ma credi che il tuo corrispettivo non mi abbia mai causato sofferenza?”

Jim abbassò lo sguardo e scosse il capo.
Oh, bhe...”

Spock ha perso troppo in troppo poco tempo per non temere che tutto ciò a cui tiene gli possa esser strappato via. Ritengo di aver detto fin troppo sull'argomento. Ti attenderò in plancia. Tra 3.2 ore saremo fuori dal banco di asteroidi, cerca di riposare.”
L'ambasciatore premette il tasto di apertura.

Il tuo Jim... è ancora là fuori, da qualche parte, ad aspettare il tuo ritorno?”

Spock si fermò senza voltarsi.
No.”


Rimasto solo il capitano si stese sul letto, ma ci rimase per poco. Ritornò nel suo ufficio e ordinò che Desus venisse condotto da lui.

Lasciateci e che nessuno ci disturbi.”, disse poi.

Il romulano si guardò intorno, prima di sedersi sulla poltroncina di fronte alla scrivania.
La tua nave è molto bella.”

Risparmiati i convenevoli. Cosa ci aspetta dall'altra parte?”

Desus si guardò le manette e scrollò le spalle.
Dipende... Ora ascoltami bene...”

Parlarono a lungo, raggiungendo dei compromessi che al capitano piacquero molto poco. Non sapeva a che gioco stessero giocando Spock e quel romulano. Non sapeva neppure se poteva ancora fidarsi del suo primo ufficiale, date le circostanze, ma liberò Desus dalle manette e diramò quel pesante comunicato a tutta la nave.

Resterai con me. Tutto il tempo.”, sentenziò, poi, scortandolo fuori dall'ufficio sin nell'alloggio di Spock.

Lo osservò pareggiarsi i capelli con il rasoio laser del suo primo ufficiale. Dopodiché il romulano si spogliò in tutta naturalezza, proprio come se quell'alloggio fosse suo e, pertanto, gli fosse tutto dovuto. Quando però raggiunse l'armadio, Jim lo fermò, infastidito:
Te la prendo io. Non frugherai nella sua roba.”, sibilò, spalancando l'anta e afferrando una delle divise di Spock.

Dovrai essere un po' più accomodante di così, se vuoi essere credibile. La gelosia non è il sentimento più saggio.”, lo rimproverò il romulano, divertito, vestendosi in fretta.
Comoda.”, commentò, rimirandosi allo specchio.

Sei tu a non essere credibile.”

Desus sbuffò.
Ti prego: non ho neanche cominciato!”
Chiuse gli occhi per qualche istante, richiamando alla memoria gli atteggiamenti, la postura e il tono di voce di Spock. Raddrizzò quindi la schiena e cancellò ogni forma di espressione mimica dal proprio volto, prima di riaprirli. Jim si ritrovò ad avere un parziale ripensamento: Spock e Desus si assomigliavano; avevano la stessa corporatura e lineamenti tanto simili da farli apparire fratelli. Ad una rapida occhiata sarebbero pesino potuti sembrare la stessa persona. Questo, tuttavia, non scacciava il profondo ribrezzo che provava per la situazione in sé. Quell'uomo non era Spock, era solo un bravo attore e forse un bastardo.

Suggerisco di raggiungere la plancia, capitano.”

Tieni il tuo colpo di teatro per quando sarà necessario.”, sbottò Jim, precedendolo fuori dall'alloggio, “Sei davvero sicuro che nessuno possa riconoscerti?”

Che Spock ce l'abbia fatta o meno, le persone che potrebbero farlo sono lontane dal campidoglio. Tutto dovrebbe andare bene.”

Come direbbe l'uomo che stai cercando di impersonare: bene è una condizione inaccettabile.”

Dovrò solo raggiungere il Pretore, è a lui che rispondo. Non me lo permetterebbero se apparissi un romulano. Mi taccerebbero di tradimento per aver condotto una nave federale sin quasi al pianeta e verrei giustiziato all'istante. Ho un rapporto da fare, Jim, immagino tu possa capirlo.”

E lo capiva, certo, ma c'erano comunque troppi segreti.

Gli ultimi istanti all'interno del banco di asteroidi vennero trascorsi in un teso silenzio da tutto il personale di plancia. Sulu appariva provato dalla lunga traversata di quasi tredici ore consecutive. Persino l'ambasciatore Spock sembrava meno serafico del solito: continuava a lanciare sguardi a Desus, seduto alla postazione del suo corrispettivo.

Ci siamo.”, comunicò il pilota.

L'attacco che ricevettero fu violento, benché aspettato. Gli scudi ressero quell'avvertimento con un indebolimento del 0.5%.

Una chiamata in arrivo.”

Jim si alzò.
Sullo schermo.”

Il volto di un romulano di mezza età apparve.
La vostra presenza in questo settore è da considerarsi una dichiarazione di guerra. Arrendetevi, o vi distruggeremo.”

Veniamo in pace.”, si affrettò a dire il capitano. “Il nostro intento è quello di prevenire una guerra, non quella di iniziarne una. Ci è pervenuto un messaggio da uno dei vostri comandanti, Desus, che ci indicava la via d'accesso al vostro spazio attraverso il banco di asteroidi. È stato un lungo viaggio, e siamo soli. Non era nostra intenzione celarci in alcun modo ai vostri sistemi di rilevamento. Richiediamo un incontro con il Pretore Vrih per impedire il palesarsi delle ostilità. La nostra flotta è a conoscenza dell'operazione, pertanto, se non riceveranno notizie sulle nostre condizioni in sette giorni rivaluteranno l'ipotesi di uno scontro diretto. A dimostrazione della nostra buona fede, adesso abbasseremo gli scudi, ma devo ammonirla: se il computer registrerà la presenza di anche un solo romulano a bordo, la USS Enterprise si autodistruggerà, vanificando l'operazione stessa. Vi sconsiglio, pertanto, di tentare un abbordaggio.”

Desus trattenne a stento un sorriso. A quanto pareva quel Jim era meno sprovveduto di quanto sembrasse. Dal momento che i romulani erano del tutto all'oscuro sul funzionamento delle navi federali, quel bluff reggeva alla perfezione.
A un cenno del capitano, Chekov abbassò gli scudi e Jim riprese la parola:
Richiedo di essere accolto a bordo della vostra nave con un piccolo contingente.”

Il romulano fece un cenno e i loro cannoni ad antimateria vennero disarmati.
Accordato. Abbasseremo i nostri scudi solo per il tempo necessario al trasferimento.”

Il capitano chiuse quindi la comunicazione e rifletté qualche istante, prima di chiamare l'infermeria.
Bones, vieni in sala teletrasporto.”

Le proteste che si era aspettato non arrivarono, quindi si rivolse a Desus e all'ambasciatore Spock e insieme entrarono nel turboascensore.

Complimenti per la trovata, capitano.”

Jim non si prese la briga di rispondergli. Proseguì lungo il corridoio a passo spedito.
Scendi dalla piattaforma.”, ordinò a McCoy, una volta in sala teletrasporto.

Che?”

Non verrai con noi. La nave è tua.”

COSA?!”

Il capitano lo guardò dritto negli occhi.
Sulu è troppo stanco, e comunque mi serve al timone. Scotty è fondamentale in sala macchine. Tu sei la sola persona rimasta di cui mi fidi ciecamente e che, salvo imprevisti, avrà ben poco da fare. Ho bisogno di te. Se non ricevi notizie entro dodici ore, evacua l'equipaggio e distruggi la nave. Prigionieri è meglio che morti.”

Sei completamente fuori di testa!”, esclamò il dottore.

Già. Grazie per averlo notato.”




Comandante Ejiul, non l'aspettavo tanto presto.”

Spock si voltò con naturalezza, smettendo di guardare le stelle al di là del finestrone. Chinò il capo con deferenza.
Senatore Tael.”, rispose in perfetto romulano. Aveva impiegato ore per ultimarne l'apprendimento, ma l'esito era stato comunque soddisfacente.
Il capitano Desus si trova su una nave della Federazione e, a questo punto, dovrebbe averla già condotta nel nostro spazio, creando un incidente diplomatico. Mi scuso per essermi presentato a bordo di una navetta, ma il capitano l'ha ritenuto meno rischioso.”

Tael sorrise.
Non importa. Mi segua, le mostrerò la sua postazione.”

Spock annuì, calmo all'apparenza, in realtà erano molti gli interrogativi che lo scuotevano: aveva seguito il piano di Desus, ma poteva davvero fidarsi di lui? Ora che la sua condizione psicologica era meno instabile si poneva dei legittimi dubbi sull'attendibilità dello strano compagno. Desus sapeva troppo. Questo poteva derivare dal fatto che facesse parte del Tal'Shiar, come da quello che non avesse detto tutta la verità.
Ed ora, con una probabilità del 99.8% si trovava con Jim.
Ripensare al capitano gli provocò una morsa dolorosamente fisica. Si sentiva in colpa per quel che provava per Desus, e per quel bacio che si erano scambiati. Oltre a questo, l'idea che Jim, o lui stesso, potessero morire senza che si fossero chiariti lo fece sentire sporco e colpevole. Aveva sbagliato tutto. Avrebbe dovuto dare l'opportunità al capitano di esprimere i suoi sentimenti. Avrebbe voluto sentirle quelle parole, almeno una volta.
Mi dispiace...”, pensò, rievocando piccoli quanto dolorosi ricordi: le loro partite, il sorriso del capitano, e quel brillio nello sguardo che donava solo a lui.
Allontanò tutto questo quando si sedette alla consolle indicatagli da Tael: doveva scoprire le dinamiche di quella che Desus aveva definito “Fase 3” e, possibilmente, trovare il modo di riferirle al comando centrale dell'Impero.
Non l'avrebbe fatto.

Voglio che pianifichi la rotta più rapida e sicura per raggiungere la flotta federata. Entro due ore.”, gli ordinò il senatore.

Sta commettendo un errore, signore.”

Tael apparve infastidito dal suo zelo, ma da uomo intelligente qual era, si trattenne.
L'ascolto.”

Se gli uomini a bordo della nave che Desus ha portato a Romulus fossero in grado di guidare il Pretore verso un accordo pacifico, il nostro attacco alla flotta federata risulterebbe un'evidente mossa dissidente. Ho una soluzione: c'è un nemico che ha trascurato, signore, e che potrebbe portare la situazione al punto di rottura che ci occorre.”

Qo'noS1...”, mormorò il senatore.

Esattamente. So che la sua contenuta flotta dispone di navi federate, acquistate da Garreth. Se noi raggiungessimo il pianeta natale dei klingon e attaccassimo proprio con quelle poche navi, la Federazione si troverebbe a combattere su due fronti. A quel punto sarebbe semplice stipulare un temporaneo trattato di alleanza con Qo'noS, sconfiggere la Federazione, ed occuparci in seguito dei klingon, le cui armate sarebbero già provate dalla guerra.”

Tael gli rivolse uno sguardo indecifrabile e Spock temette di aver azzardato troppo. Era stata la sua non completa fiducia nei confronti di Desus ad indurlo a rimescolare gli schieramenti, ma non sapeva se il senatore lo avrebbe seguito, né, tanto meno, se il suo piano avrebbe funzionato.

Ha ragione, comandante. Tracci una rotta per Qo'noS.”

Molto bene.”

Due ore, Ejiul. Non un minuto di più.”

Spock aprì diverse carte spaziali e iniziò davvero a progettare una via sicura per raggiungere Qo'noS. Tutto quel che gli serviva era una strettoia, un punto in cui le navi sarebbero state tutte abbastanza vicine. Quando fu certo di non essere più sotto osservazione, utilizzò il codice che gli aveva dato Desus per inviare un messaggio al governo Romulano. Sperò che Jim fosse davvero lì, perché difficilmente qualcun altro avrebbe potuto interpretarlo con la corretta chiave di lettura.
Impiegò altri dieci minuti per ultimare il percorso, e lasciò il tempo restate al mettere a punto una formula. Il suo piano era un azzardo, nulla più che un'intuizione, ma era l'unica possibilità per prendere tempo e salvare il salvabile.
Inserì il nuovo codice nella subroutine del computer centrale, poi si alzò e raggiunse Tael al centro della plancia.

L'itinerario è completo, senatore. I klingon non si accorgeranno di noi sino a quando non sarà troppo tardi.”

Mostramelo.”

Obbedì all'ordine e si sentì sporco nel ricevere dei meritati complimenti per il lavoro svolto: se non avesse funzionato, lui sarebbe risultato l'artefice di una guerra totale e disastrosa.
Lui, un vulcaniano, un portatore di pace.




Jim venne spintonato dentro una grande sala, dove i generali dell'Impero si erano riuniti. Desus era al suo fianco insieme all'ambasciatore Spock. Non appena le porte si furono chiuse alle loro spalle si scatenò un caos di urla, fino a che una voce più forte delle altre le mise a tacere.
Il capitano guardò in direzione di quell'anziano romulano, e capì immediatamente di trovarsi di fronte al Pretore in persona. Non si scompose ed avanzò.
L'altro impartì un altro ordine e i generali si alzarono e uscirono dalla sala, accompagnati dalle guardie.

Non c'è molto tempo...”, cominciò Jim.

Silenzio. Non perderò il mio tempo con un strumento come te.”, lo zittì il Pretore, rivolgendosi poi a Desus: “Dunque, comandante: le ho lasciato orchestrare tutta questa messinscena per conto di Tael solo per riuscire ad evitare una guerra, e guardi dove mi ha portato!”, urlò, schiaffeggiandolo.

Il giovane non fece una piega e sollevò lo sguardo fiero.
Ad avere qui l'ammiraglia della Flotta Stellare, signore. La nave più avanzata che possiedono. Siamo ancora in tempo per impedire l'irreparabile. Tuttavia, se vorrà agire altrimenti, mi dia dieci minuti e le metterò in piedi una squadra che smonterà l'Enterprise da cima a fondo, così da sapere tutto quel che occorre sulla loro tecnologia.”

FIGLIO DI PUTTANA!”, urlò Kirk, ma Desus fu più veloce a colpirlo e a sbatterlo a terra.

E questo te lo dovevo.”, sibilò, restituendogli quel calcio in faccia.

Basta! È sicuro che l'uomo che ha inviato da Tael sia in grado di ucciderlo?”

Non gli ho dato queste direttive, ma si renderà conto da solo che è l'unica soluzione. È dalla mia parte.”

Non ucciderà nessuno.”, intervenne l'ambasciatore, “Lo conosco.”

Tu? Un vulcaniano?”, si sorprese Vrih. Poi a Desus: “Hai inviato un federato?!”

Ho dovuto lavorare con quel che avevo, signore. Garantisco personalmente per Spock. È il mio secondo in comando, mi fido di lui.”

L'anziano Spock trasalì, memore di una situazione simile. Desus stava giocando una partita molto pericolosa, ma l'ambasciatore era oltremodo certo che non volesse davvero quella guerra, nonostante le apparenze. Non aveva mai dubitato del rapporto d'affetto creatosi tra lui e il suo Desus, pertanto riteneva profondo e reale anche quello tra i due giovani corrispettivi. Guardò Jim che, a terra, appariva l'incarnazione della disfatta. Aveva già visto quell'espressione negli occhi del suo capitano e il rievocarlo gli provocò un sordo dolore.

Una consolle alle loro spalle trillò, e una voce concitata comunicò l'arrivo di un messaggio. Il Pretore si avvicinò allo schermo.
Desus, cosa vorrebbe dire?”, chiese.

L'altro romulano lo raggiunse e lesse a sua volta il messaggio, corrugando le sopracciglia.
Jim, credo sia per te.”, disse, infastidito.

Il capitano si riscosse.
Non leggo il romulano.”

Desus si schiarì la voce:
25:Se il vostro avversario ha un carattere iroso, dovete tentare di irritarlo, se è arrogante, provate a incoraggiare la sua arroganza. 13: Colui che è in grado di muovere il proprio avversario lo fa creando una situazione che indurrà il nemico a compiere una certa mossa.
48:La configurazione tattica eccellente, dal punto di vista strategico, consiste nell’essere privi di configurazione tattica, ossia nella condizione “senza forma”. Quando si è senza forma, neanche gli agenti segreti più profondi sono in grado di spiarci, né gli uomini più intelligenti di tramare progetti.
81: Questi i cinque pericoli del combattente: essere troppo pronto a morire, troppo preoccupato di vivere, troppo portato dall’ira, troppo attaccato all’onore, troppo emotivo.

Il capitano tacque per qualche istante.
Sun Tzu, L'Arte della Guerra... Klingon, Spock sta parlando dei klingon. 25' 13' 48' 81' sono coordinate.”, disse.
L'ambasciatore, alle sue spalle, annuì.

Il Pretore attivò lo schermo così da visualizzare il punto. Si trattava di una zona pericolosamente vicina a Qo'noS, precisamente tra i satelliti del pianeta più esterno del loro sistema. Né lui, né la sua intelligence avevano previsto che Tael sarebbe stato tanto folle da coinvolgere persino l'Impero Klingon. Era stato un tragico incosciente a lasciare che fosse Desus a gestire l'intera faccenda. Avrebbe dovuto uccidere suo figlio Tael ai primi sospetti, piuttosto che attendere di avere delle prove fondate.
Scrutò con sospetto il giovane comandante che appariva così a suo agio in quelle vesti federali.
Mi dica perché non dovrei ucciderla all'istante!”, urlò.

Si metta in coda...”, sfuggì detto a Jim.

Desus per la prima volta parve perdere un po' della sua convinzione.
Non ero al corrente che Tael puntasse ad intromettere Qo'noS. Non...”

Zitto, idiota! Guardie!”
Quattro romulani entrarono nella sala.
Portatelo via.”

No!”, esclamò l'ambasciatore Spock con decisione, “Lui ci serve. L'unica cosa che ci separa da una devastazione totale è il collegamento tra Desus e l'uomo che ha inviato da suo figlio Tael.”

Non sappiamo neanche da che parte stiano. È troppo rischioso. Quella di Qo'noS potrebbe esser stata una loro iniziativa.”

No. Non la è. Mi metta al comando di una flotta, con la mia nave. Se Desus e Spock tenteranno di tradirci, li distruggerò.”, intervenne Jim.

E perché dovrei fidarmi di te, chi sei?”

James T. Kirk, la sua miglior carta da giocare. Se un vostro contingente venisse scoperto a violare i confini della Zona Neutrale, la guerra sarebbe inevitabile. Fintanto che ci sarà l'Enterprise, tutti saremo al sicuro.”

Vrih parve soppesare con attenzione le sue parole, poi annuì e Desus venne rilasciato.
Scortateli alla sala teletrasporto. Una volta in orbita, capitano Kirk, attenda disposizioni.”

Sì, signore.”

Desus, resti. Li raggiungerà a breve.”

Il giovane romulano annuì. Nel passargli accanto l'ambasciatore Spock azzardò un sussurro appena udibile:
“Sei abbastanza intelligente da salvare tutti. Persino te stesso.”

Solo quando i due federati furono usciti, il Pretore parlò ancora:
Rivoglio l'Enterprise, quando il problema con i klingon sarà risolto. Portamela e avrai salva la vita, fallisci e non ci sarà posto nella Galassia dove potrai rifugiarti.”




Spock guardò nervoso il monitor, mancavano pochi minuti a quella strettoia tra pianeta e satelliti che, all'apparenza, doveva servir loro da scudo; il computer era impostato su un timer prestabilito e criptato, per evitare che Tael potesse risalire alla piattaforma che aveva inviato l'ordine. Tutto sembrava andare secondo i piani, non restava che un'estenuante attesa.
Erano a poche centinaia di chilometri dal confine del sistema Klingon, quando un'inaspettata raffica colpì i loro scudi di poppa. Era stata la nave accanto alla loro, che, ricalcolando la posizione attraverso la concentrazione di ioni, era uscita per un istante dalla dissimulazione e li aveva attaccati. Tael ordinò l'allarme rosso e l'immediato arresto della loro avanzata. Si mise quindi in comunicazione con le altre ventiquattro navi, per cercare di circostanziare i traditori. Senza successo, dal momento che risposero e si discolparono tutti.
Spock chiuse gli occhi: tutto era perduto, la vicinanza delle navi era fondamentale per la buona riuscita del suo piano. Un secondo attacco li colse e, finalmente, il falco romulano si palesò e schizzò a tutta velocità all'interno della zona neutrale, vanificando anche i progetti di Tael di far incolpare la Federazione.
L'intervento delle navi klingon fu rapido e micidiale: non chiesero spiegazioni, con le raffiche di tre incrociatori distrussero il falco. Forse i suoi occupanti erano altri infiltrati come lui, forse solo una fazione avversa al senatore... il vulcaniano non lo sapeva, e dubitava di poter ottenere risposta.
Tael era in piedi di fronte allo schermo, furibondo. Non temeva un attacco diretto, dal momento che le loro navi, federate comprese, erano dissimulate, ma era in palese smarrimento. Spock decise quindi di fare un ultimo disperato tentativo: si alzò e lo affiancò.

Raduniamoci e andiamo via! Siamo ancora in tempo!”, esclamò, senza aver bisogno di fingere di aver paura.

No! Sienae, al mio comando, attaccate gli incrociatori.”, disse, comunicando l'ordine ad una delle navi federate.

Pronti all'attacco, signore.”, ribatté la donna.

Adesso!”

Una vecchia classe Prometheus uscì dalla dissimulazione e si scagliò contro il più vicino incrociatore. Aveva appena lanciato i primi siluri, quando la silenziosa esplosione programmata da Spock detonò nel reattore ad antimateria della loro ammiraglia. Aveva sfruttato la differente impostazione dei motori romulani per simulare, in scala ridotta, la pioggia quantica che aveva ridotto all'impotenza i motori dell'Enterprise mesi prima. L'invisibile onda d'urto si propagò per un raggio di alcune centinaia di chilometri. Le luci della nave sfarfallarono un poco, prima di spegnersi del tutto. Quasi l'intero contingente di Tael era ormai allo scoperto appena al di là del confine del sistema, e non dietro al pianeta e ai satelliti, come aveva calcolato Spock. L'unica fortuna era che anche due degli incrociatori klingon erano rimasti bloccati.
Il senatore urlò di rabbia e di frustrazione in quella completa oscurità.

Ejiul!”, sbraitò, e Spock temette di essere stato scoperto, “Fa' ripartire tutto, adesso!”

Il vulcaniano tornò al terminale, conscio che ci fosse ben poco da fare. Con un po' di fortuna forse sarebbe riuscito a ripristinare il sistema di supporto vitale prima che fosse troppo tardi per tutti, lì dentro, ma anche solo per la propulsione ad impulso sarebbero occorse almeno 27.8 ore. Si mise comunque al lavoro con solerzia. Riuscì a riaccendere le luci, a garantire il ricambio d'ossigeno e a rendere operative le comunicazioni a corto raggio. I capitani delle altre navi non ebbero la stessa fortuna, e stando ai suoi calcoli, erano già morti all'arrivo dei rinforzi ai due incrociatori klingon. Gli alieni non si misero in comunicazione e repentinamente abbordarono la nave, teletrasportandosi a bordo armati e risoluti. A Tael non rimase altra scelta che capitolare in una vergognosa resa.
Vennero catturati, tutti, e rapidamente trasferiti su Qo'noS. Molti dei sottoposti vennero giustiziati all'istante, solo Spock, Tael e i pochi altri presi sulla plancia del falco romulano vennero risparmiati e portati per direttissima di fronte all'Alto Tribunale riunito.
Il senatore fu il primo ad essere interrogato dai giudici, dopo una breve quanto efficace introduzione dell'avvocato accusante, ma a stento parlò: dal momento che era stato catturato dai klingon, i suoi sogni di ottenere il potere si erano infranti e non aveva molto da dire.
Spock venne spintonato avanti con malagrazia, ma non esitò a guardare giudici e giuria con vulcaniana fermezza.

Ejiul, è questo il tuo nome, romulano?”

No. Il mio nome è Spock, di Vulcano, matricola S 179-276 SP, primo ufficiale della USS Enterprise NCC-1701. Stavo agendo sotto copertura in un'operazione segreta per conto dell'Impero Romulano. Il mio compito era neutralizzare la flotta d'attacco del senatore Tael diretta a Qo'noS, per sventare una guerra disonorevole per tutti gli schieramenti. Era mia ferma intenzione fermare i terroristi poco entro il vostro sistema, di modo che un contingente misto potesse arrestarli e raggiungere con voi un compromesso pacifico. La Federazione dei Pianeti Uniti e il governo imperiale sono innocenti. Le fallimentari azioni belliche ai vostri danni sono state pianificate e messe in atto dal senatore Tael e da un terrestre di nome Malcom Garreth. Non c'è ragione, quindi, di considerare questi fatti un'aggressione interplanetaria, ma bensì l'azione di un ristretto gruppo di folli privi di onore. Essi non miravano ad altro che ad aizzarvi contro il nemico sbagliato, insultando la vostra intelligenza e considerandovi alla stregua di belve. Ho personalmente sabotato la flotta del senatore, rendendo inoperative la maggior parte delle sue navi. Mi dolgo che due dei vostri incrociatori siano rimasti coinvolti, e mi dichiaro colpevole per la morte dei vostri uomini. Fermo restando, tuttavia, che nessuna azione, volontaria o involontaria, sarebbe mai stata mossa ai danni del vostro impero, se Tael fosse stato capace di rimanere al proprio posto, piuttosto che ambire ad una reggenza per la quale è indegno.”

Ci fu qualche istante di attonito silenzio, seguito poi dalle urla furibonde di avvocati, giuria e spettatori, mescolate a quelle dei pochi romulani sopravvissuti. Tael cercò di scagliarsi contro Spock, ma venne fermamente bloccato e percosso con violenza. Il giudice dovette suonare il gong più volte per riportare l'aula alla calma e ritirarsi con la giuria. Ci misero diverse ore a raggiungere un verdetto. Quando rientrarono, il vulcaniano sperò di essere riuscito nel suo intento.

Questa corte condanna gli imputati a morte. L'esecuzione avverrà tra due tera'Hong2. Trascorrerete questo tempo nella colonia penale di Rura Penthe3.”

E in merito alla Federazione?!”, domandò Spock, quasi urlando.
Non gli importava della propria sorte, ma aveva bisogno di sapere che quella guerra era stata scongiurata. L'unica risposta che ottenne fu un violento colpo in faccia che lo fece stramazzare a terra, privo di sensi.




Non rilevo nulla, signore...”, comunicò Nyota, inviando ancora quel messaggio pacifico.

Jim si alzò, nervoso, e guardò Desus che, pochi passi dietro di lui, appariva altrettanto preoccupato. Non c'era stato bisogno di chiedergli se avesse concordato con Spock di andare a pestare i piedi proprio ai klingon: la sua faccia sbigottita nella sala consiliare del campidoglio gli era bastata. Entrambi gli uomini non capivano quella mossa suicida, ed erano confusi, disperati e furiosi allo stesso modo.

Dov'è?”, domandò il romulano, “Siamo vicini, ormai, perché non c'è niente?”

Dovresti dirmelo tu. Adesso è il tuo secondo, non il mio.”, ribatté il capitano, aspro.

Ho come l'impressione che Spock non sia più il secondo di nessuno. Forse la cura per il Trellium-D non ha avuto effetto, forse ora la vuole questa guerra...”

Forse non avresti dovuto mandarlo dai terroristi! Potrebbero averlo scoperto, ucciso ed essere da tutt'altra parte a quest'ora!”

E' una possibilità...”, fu costretto ad ammettere Desus con disarmata rassegnazione.

Una chiamata in arrivo, capitano!”, esclamò Nyota all'improvviso, “E' un incrociatore klingon!”

Sullo schermo.”

Il capitano federato incaricato di risolvere la situazione, immagino. Non ci sarà alcun dialogo fintanto che le navi romulane che vi seguono non saranno uscite dalla dissimulazione. Venite meno a questo accordo e sarà guerra.”

Desus intervenne, affiancando Kirk e comunicò l'ordine. Le cinquanta navi alle loro spalle comparvero una dopo l'altra.
Abbiamo accondisceso, ora parliamo.”, sentenziò il romulano.

Abbiamo catturato una nave romulana, le altre quattordici sono andate distrutte, insieme alle nove federali. Siamo a conoscenza che né l'Impero Romulano, né la Federazione siano direttamente implicati in quel tentativo d'attacco. I criminali superstiti sono stati processati e condannati a morte. Potrete riavere i loro corpi tra tredici giorni terrestri. Ritiratevi, ora, o considereremo la vostra presenza entro i nostri confini come una dichiarazione d'intenti.”

Un attimo!”, tuonò Kirk, “Che ne è stato del comandante Spock?”

E' stato condannato, come tutti. Sua è la responsabilità della morte di due equipaggi. Non sappiamo come abbia annientato i supporti vitali, ma questo segreto morirà con lui. La sua condizione, come quella degli altri prigionieri non è negoziabile. Non abbiamo altro da dirci, capitano.”
Il klingon chiuse bruscamente la comunicazione.

Che diamine hai fatto, idiota?”, bisbigliò Desus, coprendosi il volto con una mano.

Jim non si diede il tempo di caricare altra disperazione a quella che già portava sulle spalle. Dopo aver dato ordine di ritirarsi oltre il confine, si era messo immediatamente in comunicazione con il comando perché smuovesse le acque. Ricevette risposta dopo pochi minuti e fu tutt'altro che confortante: Spock si era dichiarato colpevole per la morte di quei due equipaggi, pertanto il governo imperiale pretendeva la sua condanna a morte. Un costernato Archer gli ordinò di rientrare: la Federazione non poteva rischiare una guerra con i klingon per salvare un solo uomo.

Capisco...”, commentò il capitano con tono grave.

Non è il momento di fare pazzie, Kirk. Torni sulla Terra e basta. Archer chiude.”

Jim si lasciò cadere sulla sedia, privo di energie. Quelle poche che gli erano rimaste le aveva impiegate per reggere il gioco sino a quel punto. Non ne aveva altre, e non aveva altri assi da giocare. Si sentiva svuotato anche di ogni sentimento.
Rievocò quel che gli aveva detto Spock:
Quel che sto cercando di dire, capitano, è che qualora si presentasse una situazione analoga non posso e non potrei garantire di essere in grado di prendere quel tipo di decisione. E se lei è animato dallo stesso dubbio nei miei riguardi, allora abbiamo un problema che può risolversi solo attraverso il nostro allontanamento.

O con la sua accettazione...”, mormorò.

Si coprì gli occhi per nascondere le lacrime al personale di plancia. Una rabbia cieca e incontrollabile si era impadronita di lui, effetto più che prevedibile di una mente portata allo stremo della sopportazione: Spock aveva compiuto la sua scelta definitiva; aveva deciso di fidarsi totalmente di un uomo che non era lui, forse c'era persino andato a letto; ed ora, ultima ma non ultima, era ancora una volta ad un passo dalla morte.
Sedotto, infangato e abbandonato nel più brutale dei modi, Jim non poteva fare niente per aiutarlo. L'unico conforto, se tale poteva essere definito, era che non l'avrebbe visto andarsene via con quel romulano.
Quando si alzò in piedi per dare l'ordine di rientro, quasi inconsciamente cercò Desus alla postazione di Spock.

DOV'È?!”, tuonò, trovandola vuota.

Nessuno seppe dargli la risposta. Desus aveva approfittato della temporanea confusione per lasciare la plancia. Il capitano si infilò nel turboascensore, animato da un presentimento, e, una volta fuori, corse a rotta di collo verso l'hangar navette.
Troppo tardi.
Quando lo raggiunse, la Galileo era già un piccolo puntino al di là del portellone, e l'ambasciatore Spock la osservava dal limitare della stiva.

Glielo dovevo.”, fu la sua unica giustificazione.

La dichiaro in arresto, ambasciatore. Mi segua, o sarò costretto a chiamare una squadra di sicurezza.”

Non allontanarti troppo, Jim. Il dottor McCoy è andato con lui.”




Spock si strinse con forza nella pelliccia che gli avevano dato. Faceva freddo in quella prigione, ma questo era l'ultimo dei suoi problemi. Tael e gli altri romulani gli stavano dando la caccia per ucciderlo. Sapeva che era illogico, dal momento che ignorava il come, ma era convinto che da un momento all'altro Jim sarebbe saltato fuori dal nulla per tirarlo fuori da quell'Inferno. Confidava in lui, animato da una folle speranza. Finalmente si sarebbero rivisti, avrebbero chiarito, e la loro vita avrebbe potuto proseguire serenamente.
Si appiattì contro la parete di roccia, quando un gruppo di tellariti gli bloccò il passo, e tenne lo sguardo basso per non attirare su di sé attenzioni indesiderate.
Si sedette quindi in un angolo buio e si guardò le mani, lacerate dai tre giorni di massacrante lavoro nelle miniere di dilitio dell'asteroide.
Sospirò. Con il passare delle ore gli risultava sempre più chiaro il suo errore nell'essersi lasciato tanto andare con Desus. Era stata l'ebrezza di un momento, una leggerezza terribilmente umana che, con il senno di poi, si pentiva di aver commesso. Non sapeva cosa il romulano si aspettasse da lui, ma una cosa era certa: non lo avrebbe seguito su Romulus. Non era da una situazione come quella che si poteva costruire una pace duratura. Avrebbe quindi atteso, con la certezza che nell'Impero avrebbe avuto qualcuno che era più di un amico dalla sua parte, un giorno.
Da principio, quando i klingon avevano catturato lui e i terroristi, non avrebbe pensato di riuscire a risolvere ogni cosa solo dicendo la verità ed autoaccusandosi, ma, stando ai discorsi delle guardie, era bastato: il trattato era stato ristabilito.

Era talmente perso nei suoi pensieri che si accorse solo con tremendo ritardo di essere rimasto solo in quella grotta. Si alzò, allarmato e si liberò della pelliccia, pronto a combattere, all'occorrenza. Scorse tre ombre sopraggiungere dalla cavità di fronte a lui. Due erano alte, possenti, sicuramente appartenenti a klingon, l'altra era più minuta. Rimase comunque teso quando le due guardie lo raggiunsero: non poteva sapere chi si celasse sotto il cappuccio di pelliccia che copriva il volto della terza figura. Poteva essere Tael, o un suo sicario...

D-Desus!”, balbettò, sorpreso, quando lo sconosciuto si scoprì il capo. “Desus.”, ripeté.

Il romulano sorrise, gli si fece incontro e lo strinse in un abbraccio che Spock non ricambiò.

Sono qui per portarti via.”, lo udì dire.

Non si tirò indietro al suo bacio, ma gli rispose con incertezza. Desus gli rivolse una lunga e strana occhiata.
Devo confessarti delle cose.”

Spock rivolse uno sguardo nervoso alle guardie, incerto.

Non ti curare di loro, li ho pagati a sufficienza da concederci qualche minuto. Io...”, il romulano abbassò lo sguardo, “...ti devo delle scuse. Ero a conoscenza del piano di Tael da ben prima che cercasse di renderlo operativo. Ero stato incaricato dal Pretore di coadiuvare il senatore in tutto, per poterlo incastrare una volta ottenute prove concrete. Sono stato io ad ordinare di attendere per catturare te, piuttosto che il tuo inutile capitano, sempre io a seguire le trattative con Garreth, a scegliere quel mercantile, e a calibrare la giusta dose di Trellium-D a bordo con la quale intossicarti per... per... Eri solo un nome nella mia agenda, mesi fa. Avevo bisogno che tu ti fidassi di me. Rhiana non sapeva che per il senatore ero anche Nniol, prima ancora che Desus. Ho fatto sì che mi torturassero perché potessimo legare. Solo in quel modo avremmo potuto lavorare insieme e sventare definitivamente questa guerra! Non mi aspettavo che...”

L'altro si fece indietro, interrompendo ogni contatto fisico.
Mi hai quasi fatto impazzire... mi hai...”

Non avevo idea di chi tu fossi, prima di conoscerti! Avresti fatto lo stesso!”

No...”

Mi dispiace, Spock.”

Il vulcaniano gli diede le spalle e chiuse gli occhi.
Avrei dovuto prevederlo: tu menti a chiunque, perché con me avrebbe dovuto essere diverso?”, commentò, retorico.
Si sentiva uno stupido, lo guardò di nuovo con fredda rabbia.
Perché me lo stai dicendo?”

Perché solo uno di noi uscirà da qui. I klingon vogliono che scorra del sangue e non sarà il tuo a farlo. Mi è bastato guardare il tuo capitano per capire che non avrebbe mosso un dito per tirarti fuori da qui. Fammi solo la cortesia di dire all'ambasciatore che, alla fine dei giochi, non sono poi così intelligente.”

Spock sbarrò gli occhi, colpito. Scosse il capo con forza, sentendo una desolata disperazione riempirgli cuore e mente.
Non posso permettertelo.”, disse con un filo di voce.

Desus sorrise, ma i suoi occhi erano tristi.
Non ho chiesto il tuo permesso.”
A un suo cenno le due guardie bloccarono Spock e il romulano si tolse dalla cinta un hypospray. Si avvicinò a Spock che, inutilmente, stava cercando di liberarsi.

NO! Desus! No! Dev'esserci un'altra via!”, esclamò, “Non voglio che tu...”

Quel che vuoi è irrilevante, Spock. Sono già un morto che cammina: avevo l'ordine di riportare l'Enterprise su Romulus, una volta risolta la situazione con i klingon. Non posso e non voglio farlo, e, anche lo volessi, un uccellino mi ha detto che mi andrebbe male. Lasciami almeno il diritto di scegliere come morire. Al di là di quel che è stato, tu sei prezioso. So che prima o poi riuscirai davvero a stipulare quella pace. Entrambi i nostri popoli ne hanno bisogno. Lunga vita e prosperità, mio pazzo vulcaniano, mi hai davvero sorpreso nel venire sin qui, hai avuto fegato.”

Non gli diede tempo di ribattere ancora e, con mano ferma, gli insufflò l'hypospray nel collo. L'ultimo ricordo cosciente di Spock fu la mano di Desus che gli carezzava il volto prima del buio.

Il romulano scambiò i loro vestiti, poi guardò uno dei due klingon.

Sono pronto.”
La guardia gli si scagliò contro, colpendolo ripetutamente al viso con la chiara intenzione di sfigurarlo. Se era vero che Spock e Desus si somigliavano, lo era anche che, se si fosse presentato di fronte al plotone di esecuzione con il viso tumefatto, nessuno avrebbe notato lo scambio, né si sarebbe posto domande. Dentro Rura Penthe i pestaggi erano all'ordine del giorno.

Crollò a terra, esausto.
A-andate... adesso...”, gemette, “Garreth vi darà il resto della somma che vi spetta.”

I due klingon trasportarono Spock fuori dalla prigione, ma non in superficie, e lo chiusero dentro una delle casse di dilitio grezzo estratte nella miniera. Solo quando il loro cargo fu sufficientemente lontano dall'asteroide, chiamarono il terrestre e gli concessero di adagiare più comodamente il vulcaniano sulla branda della Galieo.
Il dottor McCoy, che più volte si era dato del completo imbecille per aver deciso di seguire quel romulano, quasi si avventò su Spock per la preoccupazione. Gli bastò guardarlo per capire quanto fosse provato: aveva perso peso, la sua pressione arteriosa, già piuttosto inesistente in quanto vulcaniano, era a livelli follemente bassi, come lo erano i suoi battiti che, a stento, raggiungevano i 180 al minuto.
Gli somministrò subito una flebo di nutrienti, ma non lo risvegliò, spaventato che potesse stressarsi troppo.

Siamo quasi arrivati.”, disse un uomo, affacciandosi al portello della navetta.

Bones si alzò, nervoso.
L'Enterprise è in vista?”

L'altro, Garreth, sorrise.
Non sono un suicida. Vi lasceremo solo abbastanza vicini. Abbiamo un accordo, McCoy: la vita del vulcaniano e lei dimenticherà di averci visti per il tempo necessario.”

Il dottore annuì e si sedette al timone. Tuttavia, tirò un sospiro di sollievo solo quando la Galileo fu fuori dalla portata delle armi di quel pirata.
Vennero recuperati dall'Enterprise mezz'ora dopo e Bones diede subito ordine di trasferire Spock in infermeria.


Il dottore tenne il vulcaniano sotto stretta osservazione per una settimana, non permettendogli di lasciare il letto per nessun motivo. Sfortunatamente, però, non aveva potuto impedirgli anche di pensare. Nonostante le sue condizioni fisiche fossero tornate quasi alla normalità, era più che evidente che Spock stesse male. Aveva parlato meno del solito, e persino le mirate provocazioni lanciategli dal dottore non erano riuscite a distrarlo. Il fatto, poi, che Jim non si fosse neanche degnato di scendere a fargli visita di certo non era stato d'aiuto.

Preferirei tenerla qui ancora per qualche giorno...”, sospirò Bones, osservandolo vestirsi.

Non sarà necessario.”

Spock... mi dispiace per Desus. In realtà mi dispiace più per lei che per lui...”

Non ha più importanza, dottore.”, lo interruppe il vulcaniano, lasciando l'infermeria.

Invece ne aveva, ne aveva sin troppa. Per quanto fosse logico considerare chiusa l'intera vicenda, la scelta di Desus l'aveva profondamente scosso. La sua prossima morte era un'altra da aggiungere alla lista delle sue numerose perdite, e, nonostante tutte le premure del dottore, ci sarebbe voluto tempo per riuscire davvero a passare oltre. Si era aspettato di vedere Jim, durante la sua convalescenza, ma così non era stato. Da principio aveva pensato che fosse particolarmente impegnato con le trattative, poi però i giorni si erano susseguiti. Nyota, Sulu, Scott, persino Keenser erano andati da lui, ma non il capitano.
Si diresse verso il suo alloggio e suonò il cicalino senza alcun ripensamento.

Avanti.”

Jim sedeva alla scrivania. Si era rasato, quella mattina, e, ad un rapido sguardo, sembrava apparire del tutto normale. Fu l'astio nei suoi occhi azzurri a mettere il vulcaniano sulla difensiva.

Ah, sei tu. Dimmi quel che ti serve, Spock, sarò felice di aiutarti. Una navetta? Il teletrasporto? Oh, no. No, no! Ci sono: vuoi che abbassi gli scudi, cosicché i tuoi amici romulani possano prendersi l'Enterprise!”

Perché è in collera con me? Non capisco. Senza contare che quanto ha detto non ha il minimo senso.”

Jim si alzò in piedi, sbattendo una mano sul piano della scrivania.
Non prendermi per il culo! Dov'è il tuo fidanzato? Voglio saperlo!”

Su Rura Penthe. E non è...”

Balle! Puoi farlo credere a McCoy, ma non a me! Ha tirato le fila di questo incubo sin dal principio, e che io sia dannato se non lo catturerò per fargli dire tutto quello che sa!”

Spock gli rivolse uno sguardo glaciale.
Ha preso il mio posto in quella prigione perché potessi essere qui, capitano. Ha fatto ammenda. Non pretendo che lei condivida il mio stato d'animo, ma le chiedo di rispettarlo.”

Per quale motivo dovrei rispettare i tuoi sentimenti, quando non hai fatto altro che calpestare i MIEI? Coraggio, tira fuori dal cappello la scusa di essere vulcaniano, ma ti avverto: ho smesso di cascarci già da tempo!”

Questa conversazione finisce qui.”
Il comandante gli diede le spalle, più che intenzionato a lasciare quella stanza e il suo infantile proprietario. Sobbalzò quando sentì la scacchiera sorvolare di poco la sua testa, e chiuse gli occhi, quando la vide schiantarsi sulle porte. Le pedine si sparsero tutt'intorno con un gran frastuono.

E' finita, Spock.”, sibilò Jim, incattivito.

L'altro gli scoccò un'occhiata piena di risentimento.
Non si può finire qualcosa che non si è neanche cominciato.”

Allora siamo fortunati.”

Mi avrebbe lasciato lì a morire, capitano!”, quella frase gli sfuggì prima che potesse vagliarla adeguatamente, ma, tutto sommato, Spock non se ne pentì.

Non mi avevi lasciato alcuna scelta! Cosa avrei dovuto fare? Scatenare una guerra interplanetaria per salvarti il culo sino alla prossima volta? Per vederti tradire la Federazione e andartene su Romulus?!”

Lasciare la Federazione non è mai stato nelle mie intenzioni, Jim! Per il resto confidavo nella sua intelligenza. Desus non ha alcuna dote più di lei. L'unica logica ragione per cui il suo soccorso è riuscito è dovuto unicamente al fatto che lei non voleva tirarmi fuori da Rura Penthe! L'ho vista fare miracoli, in questi due anni, ma è chiaro che non ne volesse compiere uno per me.”

Ci sei andato a letto?”

Spock si irrigidì, pieno di sdegno e di rancore.
Non vedo come questo possa essere rilevante.”

È un sì?”, ringhiò il capitano.

Se anche fosse, e non è mia intenzione chiarirlo, continuo a non vederne la rilevanza.”

Esigo una risposta!”

Spock sapeva che sarebbe bastato un “no”, per far star meglio Jim, ma non aveva alcuna intenzione di concederglielo. Era ferito da tanta ottusità, ferito dal crollo dell'illusione di poter far andare le cose per il meglio almeno con il capitano, ferito dalla sua ipocrisia, dal momento che lui aveva davvero avuto innumerevoli compagnie da quando Spock si era maldestramente dichiarato, mesi prima, e non si era mai posto il problema di averlo fatto soffrire.
No, non gli avrebbe concesso alcun dannato sollievo.
Non riuscì ad impedire che i propri occhi si inumidissero.

Come ho detto: questa conversazione è finita, e con essa qualsiasi altro rapporto ci fosse tra noi. Rassegno le mie dimissioni.”, sentenziò, roco, prima di lasciare l'alloggio.




Jim non chiuse occhio neanche quella notte, e, alle 4.37 del mattino rinunciò del tutto e si alzò dal letto.

Può salvarlo?”, domandò, dopo aver raggiunto la cella dell'ambasciatore Spock.

L'anziano si sedette e lo guardò quasi con paterna tenerezza.
Posso.”

Il capitano chinò il capo, stravolto da ciò che stava per dire: “Spock... vuole stare con lui. E, nonostante tutto, voglio che sia felice. Abbiamo ancora due giorni per salvare quel bastardo, le do la mia piena collaborazione.”

Il sorriso esasperato sulle labbra dell'anziano vulcaniano lo sorprese.

Hai sentito Spock fare tale affermazione?”

No, ma...”

Sei un tale idiota...”

Jim si strofinò gli occhi.
Ci siamo scontrati, pesantemente. È finita.”

L'ambasciatore si risedette e sollevò un sopracciglio.
Ma davvero? Lascia che ti dica una cosa: sarà finita un'infinità di altre volte, ragazzo, e non lo sarà per altrettante. Non avrei mai pensato che, visto dall'esterno, tutto potesse apparire così... ridicolo.”

Ha rassegnato le dimissioni. Questa volta ho la sensazione che mi scavalcherà, se gliele respingerò.”

L'anziano si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato.
Tu fallo, si renderà conto da solo di aver sbagliato, ma non pensare che non te le ripresenti, in futuro. In fin dei conti è sempre stato così: Jim diceva “è finita”, io rassegnavo le dimissioni per ribadire il medesimo concetto, e alla fine nessuno dei due era davvero così convinto delle proprie posizioni.”

La fa sembrare semplice.”

Perché è semplice. Potrei dirti uno per uno i problemi che incontrerete, ma sarebbe inutile: siete entrambi così talentuosi che riuscireste a crearvene senz'altro di nuovi.”

Forse sarei più felice con lei, allora.”, si sforzò di scherzare Jim.

L'anziano scosse il capo, divertito.
Pensiamo a Desus, adesso.”

L'ascolto.”

Avrò bisogno del signor Scott.”


Epilogo:


Quando il capitano lo chiamò, due giorni dopo, Spock era sicuro che fosse per accettare le sue dimissioni. Per tutto quel tempo non aveva richiesto la sua presenza in plancia, pertanto la sua scelta doveva essere definitiva. Indossò la divisa e si sistemò i capelli. Una morsa di nostalgia gli strinse lo stomaco nel rivedere la punta della sua frangia. Se non fosse stato per Desus non sarebbe successo nulla, ne era consapevole, ma sapeva anche che senza il romulano non avrebbe mai visto il vero volto del capitano. Finì di chiudere l'ultimo borsone con tutti i suoi effetti personali, prima di uscire in corridoio. Il fatto stesso che Jim lo avesse convocato nell'hangar navette gli aveva tacitamente confermato la sua teoria: quelli erano i suoi ultimi momenti sull'Enterprise.
Si sorprese quando trovò il capitano ad attenderlo di fronte al turboascensore.
Lo guardò, sorpassando la soglia, ma senza proferir parola.

Spock...”, cominciò quindi l'altro, una volta che le porte si furono chiuse.

Questa conversazione è superflua.”

Jim parve esitare, desolato.
Volevo solo... niente. Voglio che tu scelga quel che è meglio per te.”

Non vedo che scelte possano?..”, Spock si interruppe quando le porte si aprirono e, a una decina di metri da lui, vide Desus seduto su una cassa. Il dottor McCoy era chino su di lui e lo stava esaminando, borbottando e lamentandosi sommessamente perché “non sapeva un dannato accidenti della sua fisiologia”.

Me la cavo ancora con i miracoli...”, commentò Jim, tristemente, “E sono ancora capace di fare la scelta giusta.”

Il vulcaniano mosse qualche esitante passo fuori dal turboascensore.
Jim...”, mormorò, voltandosi, ma le porte si chiusero tra loro: il capitano poteva fare molte cose, ma guardarlo andare via non era tra queste.

Spock!”, esclamò Desus, raggiungendolo.

Com'è possibile?”

Non so dove il tuo capitano abbia preso quel proiettore olografico, né come abbia fatto a render tutto così... così reale. È una tecnologia di cui non sappiamo assolutamente nulla su Romulus!”

Il vulcaniano sollevò un sopracciglio.
E non ne dovranno sapere nulla.”

Desus sorrise.
Non tornerò nell'Impero. Se venissero a sapere che sono ancora vivo, non avrei scampo. Restare ufficialmente morto è l'unica via, per il momento.”, gli strinse le mani con forza: “Vieni con me, Spock. Potremmo fare grandi cose, insieme. Vrih è vecchio, una volta che sarà morto potremmo rientrare a Romulus. So come infiltrarmi nei giochi di potere, la pace non è mai stata tanto vicina!”

Spock guardò McCoy, che sembrava starlo pregando con lo sguardo di rifiutare. Deglutì e tirò indietro le mani.
Non posso...”

Il sorriso di Desus si affievolì ma non si spense.
Dovevo fare un tentativo. Ma se cambi idea, chiedi al vecchio bastardo, lui sa dove sto andando.”

Spock inarcò un sopracciglio.
A chi ti stai riferendo?”

L'altro rise.
Lo sai perfettamente. Ora è meglio che vada, prima che il tuo fidanzato ci ripensi.”

Jim non è...”, scosse il capo, “Cerca di restare vivo. Tu sei... importante.”

Puoi contarci. Quello stronzo di un umano mica vivrà per sempre, merito una seconda possibilità!”, ironizzò l'altro.

Vivrà il più a lungo possibile, come tutti noi.”, il vulcaniano accennò un pallidissimo sorriso, “Sarò felice di rivederti, quando sarà il momento.”, disse, sollevando la mano per salutarlo.

Desus si guardò le dita, cercando maldestramente di imitarlo.
Alla malora!”, esclamò, abbracciandolo, e poi posando la fronte contro la sua, “La prossima volta che ti viene in mente di suicidarti, augurati che non lo scopra, o verrò a prenderti a calci.”
Si allontanò da lui e, levando la cassetta medica dalle mani di McCoy, muto spettatore, salì sulla navetta klingon che avevano usato per trasportarlo lì. Un istante dopo era sparito fuori dal portello.

Spock guardò il dottore, che sembrava sollevato dalla sua decisione.

Se non avesse scelto di restare, sangue-verde, ero pronto a tirarla giù da quella navetta con la forza, solo per non trovarmi nella spiacevole situazione di provare nostalgia.”

Sarebbe mancato anche a me, dottore.”

Ma come le è venuto in... aspetti: cosa?!”

Non mi ripeterò.”, sentenziò il vulcaniano, risalendo sul turboascensore.

Si affrettò a raggiungere gli alloggi del capitano ed attese con nervosismo il suo permesso, dopo aver suonato il cicalino. L'unica risposta che ottenne fu un urlato:
Voglio restare solo!”

Non tentò una seconda volta e bypassò il sistema di sicurezza per aprire le porte. La prima cosa che vide fu la scacchiera, di nuovo sulla scrivania, con quasi tutte le pedine al loro posto. Colpì con il piede l'alfiere nero e si chinò a raccoglierlo.

Il capitano, intento a cercare la pedina mancante sotto il letto, non si voltò neppure.
Bones, non voglio parlarne. Più tardi verrò in infermeria. Non darmi il tormento...”

Ho io l'alfiere nero.”

Jim si rialzò immediatamente, il viso trasfigurato dalla sorpresa.
Spock!..”, ma la sua espressione mutò subito, “Se sei qui per...”

Voglio ritirare le mie dimissioni.”, lo zittì il vulcaniano.

Non ricevette una risposta.
Le sue spalle urtarono con forza contro la parete per l'impeto con cui Jim gli si era buttato addosso. Sentì le sue mani carezzargli, concitate, i capelli e il viso, e guardò i suoi disperati occhi blu, ad un palmo dai propri.

Lo so che...”

La bocca di Spock lo zittì, inaspettata, in un bacio caldo, carico di un desiderio colmo di incertezze.
Jim lo strinse ancora, afflitto dal terrore che, da un momento all'altro, potesse scivolargli via dalle dita e sparire per sempre. Per tutta la vita aveva avuto il terrore della solitudine, della mancanza di controllo. Per questo aveva cercato di tenersi lontano dal fuoco, ma ormai stava bruciando e non poteva più tornare indietro. Sperava solo che Spock restasse il più a lungo possibile.

Fine


Note:

1) Qo'noS: Kronos, il pianeta natale dei klingon.

2) Due settimane terrestri.

3) Sempre da Wikipedia: Rura Penthe è un asteroide impiegato come colonia penale dall'Impero Klingon, posizionato circa al bordo dei confini della Federazione dei Pianeti Uniti. Esso è ben noto anche con il soprannome di "il cimitero degli alieni". La temperatura sulla superficie è estremamente bassa e l'asteroide è completamente rivestito di ghiacciai. Senza un abbigliamento adeguato, nessuna forma di vita può sopravvivere sulla superficie, per questo motivo la maggior parte delle attività di estrazione sono svolte nel sottosuolo. Uno scudo magnetico circonda la miniera e una vasta area circostante, impedendo che i prigionieri possano essere teletrasportati. Non ci sono ulteriori misure di sicurezza, poiché sono largamente superflue dato il rigido clima di superficie.

NdA: Eccoci qui, giunti alla fine ^^, spero che la storia vi sia piaciuta e di non aver fatto troppi strafalcioni vari ed eventuali. Lo scriverla in sé non è stato difficile, riuscire a sgarrare solo (?) di quindici pagine, invece, è stata una vera sfida. In venti, purtroppo, non ci sarebbe stata. Ringrazio Lara (la Giudice) e le altre partecipanti per aver chiuso un occhio sulla mia effrazione. Ovviamente ringrazio anche tutti quelli che hanno seguito la storia qui su EFP e chi l'ha recensita. In cantiere c'è un ipotetico seguito (che sia Neimann che Baldr stanno riguardando passo per passo, cercando di confortarmi in ogni paranoia. Fanciulle, avete tutta la mia vulcaniana gratitudine!). Al momento non so ancora se vedrà la luce, nel caso lo farà solo ed esclusivamente quando avrò finito di scriverlo, perché ho già fin troppe storie in sospeso e non voglio lasciarne altre.
Grazie a tutti, un bacione,
Ros.
   
 
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