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Autore: Beatris Humble    24/04/2015    4 recensioni
QUESTA È LA REVISIONE DELLA MIA PRECEDENTE STORIA "SOLO IO E TE".
In questa storia troviamo una Lily potter distrutta, senza altro che vuoto. Una Lily fatta delle macerie di quella che era prima.
Una Lily che nessuno vede e che nessuno ha il coraggio di aiutare.
Una Lily che lotta per quelli che ama ma che mai l'hanno amata.
Non fino a quando capiscono che l'hanno irrimediabilmente persa.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 8 

POV LILY

Quelli che passai in infermeria furono i giorni più noiosi della mia vita, soprattutto perché non riuscivo a smettere di pensare a Scorpius, alla sua gentilezza e al calore che avevo provato. 

Non importa quanto sangue il nostro muscolo cardiaco pompa, non importa il numero di riserve che il nostro corpo brucia per farci rimanere caldi, nulla sarà mai all’altezza di quel tepore, di quella serenità che avevo provato. Mi sentivo come amata e protetta, come se qualcuno si fosse deciso ad accettare Lily Luna Potter per l’essere umano che è. 

Eppure non provai più quel calore che agognavo, ma anzi, ottenni solo fredda e tagliente indifferenza dal rampollo Malfoy: nulla era cambiato, i ruoli sarebbero sempre stati quelli e niente al mondo avrebbe potuto mutare lo stato delle cose. 

Potter sarebbe stata sempre Potter, Malfoy sempre Malfoy, perché certe cose sono così e basta e non vi si può porre rimedio. 

Passavo le ore a pensare e anche quando qualcuno, solitamente Lucas, Mattew o Helena, veniva a salutarmi rimanevo immersa in questi pensieri a dispetto di quanto potevo sembrare interessata. 

-Lily, mi stai almeno ascoltando?- disse Matt lievemente accigliato. 

-Uhm, si certo. Che stavi dicendo?-

-Tra poco più di due settimane c’è la prima prova del torneo e tu non hai ancora risolto metà dell’indovinello!- notando quanto poco me ne fregasse aggiunse -Tu sai vero che rappresenti Hogwarts e che in qualche modo rappresenti tutti?-

Sbuffai sonoramente -Mattew, ho tutto assolutamente sotto controllo, prima o poi riuscirò a decifrarlo, per Morgana.- mi venne in mente un’idea geniale - Però farei molto prima se qualcuno mi desse una mano..-

Mi guardò, per un istante parve non capire, ma poi -Lily, stai parlando di Scorpius?- ad un mio impercettibile segno di assenso impallidì -Puoi provare a chiederglielo, penso, ma in questi giorni è molto nervoso e irascibile, quasi come se fosse accorto di poter provare più di un sentimento insieme.- ridacchiò ed io impallidì. 

Non avrei dovuto chiedergli di rimanere con me, cazzo se non avrei dovuto farlo. 

-Ti ringrazio, Mattew.- presi un bel respiro -Vorrà dire che lo decifrerò da sola. Ci vediamo più tardi in sala comune allora.- 

-Oh, okay. A dopo Lily.- e se ne andò senza proferire parola. 

Mi alzai lentamente dal letto, facendolo cigolare, e mi diressi verso un piccolo armadietto dove erano conservate le poche cose che avevo fatto prendere dalla mia camera disabitata: non vedevo l’ora di andarmene da quella camera, il cui solo odore mi dava la nausea. 

Avevo un mal di testa allucinante, anche se ormai avevo capito che sbattere pesantemente la testa non poteva che implicare emicranie ricorrenti e nausee peggio di una donna incinta e quindi non ne facevo più un problema. Corsi più velocemente che potei al bagno e rigettai quel poco di colazione che avevo avuto la forza di ingerire, decidendo dunque che non avrei mangiato altro fino a cena. 

Lasciai l’infermeria salutando e rassicurando Madama Chips, che mi diede l’ultimo analgesico del giorno e mi ricordò che sarei dovuta tornare la mattina successiva prima di colazione. 

Uscire da quel posto infernale dopo una settimana stesa in un letto mi sembrò quasi paradossale e sorprendente, la mia visione della scuola era completamente cambiata: mi venne pure da sorridere, fino a quando non vidi i miei cugini avvicinarsi. 

-Lily, vedo che stai meglio.- disse Rose con tono snob e fintamente interessato. 

-Si Rose, sto meglio.- e feci il miglior sorriso che la mia faccia riuscì a compiere. 

Guardai tutti i miei cugini, pensando tra me e me che forse avevo sbagliato a non scegliere Grifondoro, che avrei dovuto guardare il quadro generale, non solo me stessa: in quel momento avrei tanto voluto un abbraccio da qualcuno che tenesse sul serio a me, che potesse stringermi e dirmi che andava tutto okay. 

Eppure non c’era nessuno che volesse e potesse farlo e io non potevo scegliere Grifondoro. 

Mi sentivo sul punto di piangere.  

-Scusatemi, ora dovrei andarmi a stendere un poco, mi gira un po’ la testa. Mi ha fatto piacere vedervi.- dissi prima di voltarmi e chiudere quel pezzettino della mia anima che sanguinava per il dolore da anni. 

Nulla poteva lenire quel dolore, nulla poteva sistemare quella ferita che si riapriva sempre quando era sul punto di rimarginarsi. Quella volta nessun “chi se ne frega” sarebbe bastato a farmi stare meglio. 

Giunsi nei sotterranei, pronunciai la parola d’ordine ed entrai nella stanza cupa, che faceva a pugni con quel bisogno di luce e amore che stavo provando: era davvero un nuovo colpo allo stomaco. 

Ancora prima di poter salutare i miei amici, feci precipitare la piccola borsetta per terra e mi diressi al bagno di camera mia, che era vicino, per poter rimettere di nuovo. Era una situazione devastante e io mi sentivo distrutta, volevo solo assopirmi e bloccare quella situazione assurda. 

Svenni per poco sul pavimento del bagno e mi risvegliai solamente quando due forti braccia, che avevano il profumo di una colonia familiare, mi raccolsero da terra e mi depositarono sul mio letto freddo e impolverato: aprii gli occhi ma mi sentii incapace di parlare. 

-Oh grazie al cielo!- Helena si precipitò accanto a me e mi accarezzò dolcemente i capelli -Lily fortunatamente ti sei svegliata!-

Dopo qualche secondo, presi un profondo respiro e dissi -ora sto benone,- sorrisi forzata -il mio ematoma al cervello a volte causa attacchi di vomito. Nulla di strano, direi, io sto benissimo.-

-Starai anche benissimo, Potter, ma a me pare che svenire sul pavimento del bagno non sia sintomo di salute.-

-Direi, Malfoy, che non sono problemi che ti riguardano; se Madama Chips e la McGranitt ritengono che sia in salute, ebbene lo sono.-

-Mamma mia, Potter, quanto sei stupida e infantile. Non ti si può fare nemmeno un’osservazione che tu subito precipiti nell’acidità. Inizia a capire che devi cambiare tu per far cambiare gli altri.-

Mi alzai velocemente, forse troppo direi, dal letto e mi aggrappai al legno fortemente per poter fronteggiare Malfoy -Non capisco perché diamine tu ti diverta a trattare così le persone. Prima sembra che ti importi e che tu sia anche una persona decente, poi però torni in te e ti poni come giudice. Svegliati tu Malfoy, che nemmeno hai idea di che diamine voglia dire cambiare o non essere infantile, prima di dire agli altri che devono fare con le loro stupide vite! Se fosse stato per me, mi sarei ammazzata già da un po’, perché sono stanca di non avere un rifugio materiale o psicologico, perché sono stata ripudiata dalla mia famiglia e la solitudine mi devasta. In fin dei conti non cambierebbe nulla a nessuno, Lilian Luna Potter è una variabile trascurabile per il corso degli eventi, è un po’ come comprare un vestito dimenticandosi di averne uno uguale. Possono gettarmi via quando vogliono, potete farlo tutti e dimenticare che sia mai esistita. Allora preferisco gettarmi via io quando voglio, quando posso essere sicura di farlo per prima e per ultima. E ora vattene, non mi serve la tua stupida pietà.- 

Stavo piangendo, stavo fottutamente piangendo e me ne accorsi solamente quando, stesa sul letto con alle spalle Helena, Mattew e Lucas pietrificati, sentii le lacrime bagnarmi il maglione che tanto tempo prima avevo rubato a James. 

Non lo avevo mai lavato affinché conservasse il più possibile l’odore di casa: molto tempo prima di Hogwarts, James era la mia casa. 

James era la persona a cui volevo più bene, la persona più importante e speciale,l’unico che sia mai riuscito a spezzarmi il cuore. 

Il prezzo da pagare per diventare Sempreverde era stato più alto di quanto avessi potuto immaginare e una parte di me se n’era sempre pentita. 

Ma quel maglione era speciale per un motivo ben preciso: avevamo cucito i nostri nomi e una data,  precisamente quella del giorno prima di entrare a Hogwarts. E’ buffo come questa scuola doveva unirci e invece ci aveva separati per sempre. 

Dormii per poco e senza sognare e quando mi svegliai mi accorsi che era già ora di cena; tenni addosso il maglione e mi rifeci il nodo alla cravatta, ormai sfatto. 

Non mi importava di avere un aspetto più orribile di quello che avevo grazie alla testa rasata, tanto sarei stata al centro di attenzione comunque. 

Salii, lentamente e facendo un’immensa fatica, i gradini che mi avrebbero portato alla Sala Grande, con la testa ricolma di pensieri. Anche se non l’avrei mai ammesso ad anima viva o morta, i miei capelli rossi mi facevano sentire protetta e speciale e il fatto di non averli provocava in me una grande dose di vergogna, che si aggiungeva a tutta quella insicurezza che avevo già per conto mio. 

Arrivai in sala Grande e mi sentii avvolta da un silenzio interessato e maleducato: decisi di ignorarlo senza dare peso alla cosa e mi diressi al tavolo Serpeverde senza mai abbassare la testa dolorante e rimanendo sempre fiera, o apparentemente cosi almeno. 

Al posto che avevo occupato vi era come una bustina, che apparve non appena mi sedetti: la aprii, sollevata dal ripristinato brusio generale e lessi tra me e me ciò che il biglietto riportava a bella calligrafia. 

Potter, so che non hai terminato il tuo indovinello per la prima prova, io posso aiutarti. 

Torre di astronomia,stanotte alle 2.

S.H.M

Posso giurare, senza esagerare, che leggere la sigla alla fine mi aveva lasciato una sensazione di incredulità e amarezza: da un lato mi sembrava quasi assurdo che Scorpius Hyperion Malfoy si fosse offerto per aiutarmi, dall’altro il primo pensiero che mi venne in mente fu quello che avrebbe fatto di tutto per potermi screditare dopo. 

Eppure non riuscivo a non fidarmi, era più forte di me: mi sentivo stranamente al sicuro, come se tutto potesse potenzialmente andare bene. 

Lo cercai con lo sguardo, ma costui si era ben nascosto alla mia vista dietro la grossa testa di Nott, e quindi non riuscii a vederlo bene, ma io sapevo che lui era poco distante da me, perché c’era di nuovo quella pace, quella serenità che avevo provato quel mercoledì. 

Mangiai poco e nulla, perché la testa faceva così male da togliermi il respiro e l’attesa di ciò che sarebbe potuto succedere non faceva che acuire quel dolore. 

Uscii dalla Sala Grande in cerca di aria ma come al solito niente va come deve andare, sicché per sbaglio sbattei contro James: era stranamente solo. 

-Scusami tanto James.- dissi stringendo gli occhi per il dolore provocato dall’urto. Rimasi per un secondo con la testa rasata e incerottata appoggiata al calore del suo petto, tentando inutilmente di fermare quel dolore sordo che occupava tutta la mia mente. 

Non mi fermò, ma per un secondo sospirò un flebile -resta-.

Non mi scansai da quel calore familiare, anzi mi strinsi più forte a lui e scoppiai a piangere addosso al suo maglione, bagnandolo delle mie lacrime. 

Rendendomi conto di ciò che avevo fatto e con gli occhi pieni di lacrime, mi allontanai da lui e dissi -mi dispiace, mi dispiace per il maglione e le cose che ho fatto, so che non vuoi questo, è solo che mi fa così male la testa, mi pulsa e io non riesco più a dormire e a mangiare e vomito e svengo e sono da sola. Non volevo spezzare il cuore a nessuno, non volevo davvero.- e svenni tra le sue braccia. 

Mi risvegliai dopo un tempo indefinito in un luogo che mi sembrava estraneo e che sentivo estraneo: aprendo gli occhi fui invasa da una luce calda e avvolgente, tutto attorno a me era caldo e morbido.La testa sembrava leggera. 

Tentai di alzarmi ma una voce conosciuta mi disse -Lily sta ferma distesa, non fare la fottuta superdonna.- Era James, ma non era da solo. 

-Potter 1, per piacere, vorresti spiegarmi chi ti avrebbe eletto capo? No perché non mi pare che qualcuno di noi ti abbia dato il potere di decidere.- 

Un secondo, Malfoy e James nella stessa stanza?

Ma benvenuta nel mondo dei contrari Lily, qui troverai ritratti di Severus Piton con i capelli puliti, James Potter e Scorpius Malfoy che si parlano senza ammazzarsi, famiglie riunite e Hogwarts come campo estivo. 

Che simpatia di merda che hai, coscienza. Seriamente però, fa davvero cagare. 

-Presto detto, figlio del Furetto, io sono la persona più grande in questa stanza serpeverde e sono il fratello di Lily.- 

La sottoscritta, intanto, non paga solo di sentire le voci del battibecco, si era sollevata a sedere guardava la scena incuriosita, non sia mai che io, Lily Luna Potter, mi perda tale spettacolo impagabile. 

-Ah quindi i fratelli spariscono per anni per poi ritornare all’improvviso? No, te lo chiedo solamente, anche perché, Potter 1, io non ho fratelli con cui fare questi tira e molla. Di fatto la mia vita è piuttosto noiosa.- e ghignò, portandomi a fare lo stesso. Il suo ghigno era magnetico e bellissimo, c’era qualcosa di assolutamente adatto al suo viso in quel modo di sorridere. 

Dopo l’asserzione di Malfoy, nella stanza piombò il silenzio e James si lasciò andare sul letto di fronte al mio. 

-Scorpius- non l’avevo mai chiamato così e anche lui se ne sorprese, per poi lanciarmi un’occhiata di avvertimento -puoi lasciarci per qualche minuto?-. Questi annui e se ne andò, senza proferire parola. 

-James…-

-No, Lily, aspetta.- fece un piccolo colpo di tosse -Devo parlare io. Prima di svenire, sei stata in un momento di caos mentale completo e hai detto delle cose, volevo sapere in primo luogo se fossero vere.- 

-Si, lo sono.-

-E poi volevo chiarire con te, una volta per tutte: non ho idea del perché non l’abbia mai fatto prima, però mi rendo conto che nessuno dei due può andare avanti così. Io sono rimasto molto male quando hai scelto Serpeverde, mi sembrava di non essere stato un bravo fratello e invece di averti indicato la strada giusta ti ho portato a quella sbagliata: tutti me lo facevano pesare e si chiedevano del perché tu avessi operato questa scelta. Ed ero così tremendamente arrabbiato, mi sentivo un fallito perché non ero riuscito a farti esplorare la tua natura Grifondoro: così ho iniziato a sfogare la mia rabbia su di te e sugli altri, perché non sapevo come reagire al fatto che forse tu fossi diversa da me, avendo più volte sperimentato come le nostre anime fossero affini. Tu eri e sei la mia casa, la persona più importante e mi rendo conto di aver rovinato tutto con questo comportamento e di averti distrutta. Non penso che riuscirò mai a perdonarmi tutto questo, così come mai ad accettare di non aver capito quanto fossi fragile e umana. E non importa se adesso nulla tornerà come prima, perché so di essere stato io stesso l’artefice di queste sofferenze.- 

-James, vieni qui.- si sedette sul letto accanto a me e io avvicinai la testa pulsante al suo petto, come prima -So perfettamente di aver deluso tutti, so bene di non essere stata perfetta nel mio ruolo, ma ciò che nessuno sa sono le volte ho tentato di farla finita perché non riuscivo più a sostenere la mia vita. Oggi sarebbe stato il giorno perfetto, se non mi fossi incontrata con te probabilmente avrei deciso di impiccarmi con la cravatta perché seriamente sono arrivata al limite; però come vedi le cose cambiano. Io ho bisogno di te, mi sembra quasi stupido da dire, ma ho bisogno di te e di Al, del resto non mi importa, ma voi due siete la mia famiglia e io ho bisogno di voi. Di solito non parlo di queste cose, lo so, ma stasera voglio ricominciare, voglio farcela in qualche modo. E ti voglio con me, perché mi avevi promesso che non mi avresti lasciata mai.- 

-Non lo farò mai più, anche se sei Serpeverde e sei pelata haha.-

-Se mi aspetti devo fare una cosa, torno subito.-

Mi alzai dal letto velocemente, lasciando per un attimo James di stucco, uscii dalla porta e andai in camera di Scorpius. Entrai senza nemmeno bussare e mi ritrovai una visione diciamo piacevole: Scorpius Hyperion Malfoy in boxer e senza maglietta. 

VISIONE DICIAMO PIACEVOLE? MA LILY, TI SEI RIMBECILLITA?

Se dico così, vorrà dire che ho dei motivi, che dici?

-Potter, che diavolo ci fai qui?- disse guardandomi sconcertato: diciamo che ero anche io mezza nuda. -Oh ehm Malfoy sono venuta per ringraziati per la tua offerta di aiuto per la prova.- lo guardai e lui mi esortò implicitamente a continuare -E volevo chiederti se tu potessi posticipare questa offerta a domani pomeriggio, in più mi offrirei per fare qualsiasi cosa legale per te, togliendo il campo diciamo, ehm, sessuale.- e arrossii. 

Quello, ridendo, disse -Posso pensarci, forse. E ora va’ via.- mi indicò con la mano la porta per poi aggiungere -Ah Potter, questi pantaloncini non metterli più.- 

Oh. 

Tornai in camera lentamente, continuando a pensare a quell’apprezzamento, senza capirci nulla comunque: mi sembrava un’assurdità che Malfoy, quel Malfoy, potesse essere geloso del mio corpo. 

Decisi di rimuovere momentaneamente quel pensiero dalla mia mente e concentrarmi sul resto. 

Mi riaccoccolai accanto a James che mi circondò le spalle e mi accarezzò la schiena, senza parlare. 

-Ci sarai quando mi sveglierò?- 

-CI sarò sempre.-

Finalmente mi addormentai, serena. 


 

SPAZIO DELL’AUTRICE
Okay okay so perfettamente di essere sparita per un mese e mi spiace, ma ho avuto un sacco di casini vari e poca voglia di scrivere, perciò eccomi qua dopo tanto tempo. 

Penso che questo luuuuuuuuuunghissimo capitolo si commenti da solo, ma se avete idee/commenti/critiche fatemelo sapere anche con una piccola recensioncina.

Ringrazio chiunque abbia recensito e come mi è stato chiesto, posterò nomi e cognomi degli attori che danno i volti ai personaggi secondo me. 

Tanti bacini 

cami <3


Personaggi e Interpreti

Lily Luna Potter : Yuval Scharf

Scorpius Hyperion Malfoy: in cerca di idee 

Lucas Zabini: Jesse Williams

Mattew Nott: Dylan O’Brien

Helena Nott: Leighton Meeser

James Potter: Andrew Garfield

Albus Potter: Alex Pettyfer

  
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