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Autore: Letizia25    11/06/2015    4 recensioni
C'è Michael che riceve amore da chi crede di non volere.
E c'è Becky che nonostante tutto non versa mai una lacrima perché si vuole troppo bene.
C'è Lara che non riesce ad aprirsi abbastanza.
E c'è Ashton che si sente solo perché è anche troppo sincero.
C'è Nina che pensa troppo e che ogni tanto vorrebbe prendersi una pausa.
E c'è Luke che ha bisogno di qualcuno che riempia il suo vuoto.
C'è Calum che è troppo paziente per tante cose.
E c'è Karen che è la più testarda di tutti.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=y5HUGJ0iRm8
*
Sequel della mia One Shot Imprevedibile di cui consiglio la lettura.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A volte va così'
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5.
Pensieri

 
 
Nina è seduta sul tetto di casa Clifford. Ha detto agli altri che sarebbe andata un attimo in bagno, ma in realtà aveva solo bisogno di un posto tranquillo dove poter riordinare tutte quelle idee che le affollano la testa. Idee soprattutto riguardanti lei e la sua amicizia con Luke, con quel biondo che ogni giorno le sconvolge la vita senza rendersene neppure conto. E lei vorrebbe davvero poter aprirsi di più con lui, vorrebbe parlargli di tutti quei dubbi che la assillano, dubbi su quello che prova per lui. Ma non lo fa, non si apre, non dice niente, a nessuno. Non l’ha mai fatto, per paura di rovinare una delle poche cose belle che ha nella vita. Perché Nina ha una paura folle di perdere la sua amicizia con Luke. Ha paura perché, senza di lui, lei non ci sarebbe, la sua vita non avrebbe senso. E non è solo per dire. Nina tiene troppo a quel ragazzo per permettersi di perderlo. Ed è anche per questo che ancora non si è decisa a dirgli quello che prova per lui da tutta una vita.
«Sapevo di trovarti qui.»
Una voce proveniente dalle sue spalle la riporta sulla Terra. Una voce che ben conosce e che la fa sorridere.
«Luke, mi conosci meglio di chiunque altro al mondo. Non avresti avuto difficoltà in ogni caso.» replica la ragazza, divertita, con il sorriso sulle labbra, facendogli cenno di sedersi accanto a lei.
Lui non se lo fa ripetere due volte e, nella frazione di un attimo, eccolo seduto con la schiena della castana che poggia sul suo petto e con le mani unite sul ventre di lei, come a volerla tenere più vicina, come a non volerla perdere, come a non voler far andar via l’unica persona che riesce a renderlo completo, del tutto.
Perché, per Luke, Nina è seriamente l’unica che riesce a colmare quello strano vuoto che sente dentro da sempre. Un vuoto che non è mai riuscito a spiegarsi, ma che è sempre stato lì, dentro al petto, dentro al cuore, come a non volerne uscire per nessuna ragione al mondo. Solo che… Con Nina quel vuoto si riempie. Nina lo rende vero, lo rende vivo, in un modo che Luke non è mai riuscito a capire, proprio come quella ragazza troppo importante per lui che adesso è tra le sue braccia e sorride verso il cielo illuminato di quella note.
Nina si lascia stringere, si lascia cullare da quelle braccia forti che l'hanno sempre sostenuta, in ogni occasione, che l'hanno sempre fatta sentire a casa, benvenuta, in un modo che non avrebbe mai creduto possibile o immaginabile. Lascia che Luke le entri dentro e prenda secondo dopo secondo un pezzo del suo cuore. Lascia che quel biondo metta a tacere quel turbine di pensieri che ha dentro la testa. Almeno fino a che…
«Cos'hai?»
A quella domanda, la ragazza sussulta un po', presa completamente alla sprovvista, mentre il cuore continua a batterle veloce nel petto e mentre le guance le si colorano un po’ di rosso.
«Perché?» chiede cercando di trattenere la sua sorpresa. E, come al solito, ci riesce così bene che Luke non si accorge assolutamente di niente. O almeno, questo è ciò che pensa lei.
Perché il realtà il biondo nota tutto, più di quanto la castana voglia ammettere. Lo nota, e non ha la benché minima idea di cosa fare. O almeno, crede di notare tutto. Perché se c’è una cosa che Nina sa fare davvero bene è nascondere i suoi sentimenti, soprattutto verso di lui.
«Sei più silenziosa del solito.»
Nina ride un po’, per alleggerire la tensione che ha dentro. «Ma se lo sono in ogni caso!»
Luke ride a quell’esclamazione, e abbraccia ancora più forte la sua migliore amica, posando la testa sulla spalla di lei e concentrandosi sulla visuale che ha di Londra, completamente illuminata dalle luci. Una visione che gli ha sempre mozzato il respiro in gola e che lo ha sempre reso orgoglioso di vivere lì.
«Io ho bisogno di sentire la tua voce, Nina… Sempre.» ammette, dopo un po’.
A quell’affermazione che la prende del tutto impreparata, lei non sa proprio cosa rispondere, mentre il cuore continua a batterle forte nel petto senza lasciare un minimo di lucidità. Perché quelle poche parole le sono entrate troppo dentro. E non hanno la minima intensione di andarsene.

Becky è andata un attimo fuori ed ora è seduta sulle scale che danno su quella strada poco trafficata della periferia londinese. Scale fatte in legno e dipinte di un acceso color verde, a cui tuttavia la luce fioca del lampione non rende giustizia. Un verde che, volente o meno, le ricorda automaticamente la tonalità più chiara di quel colore chiarissimo, quel colore che hanno gli occhi di Michael.
E sospira, la bionda, scuotendo impercettibilmente la testa. Perché sta seriamente iniziando a preoccuparsi, perché non si era mai sentita così e non vuole, non vuole cadere per qualcuno che potrebbe spezzarle il cuore da un momento all’altro. Non vorrebbe provare quelle sensazioni, quelle emozioni che le fanno perdere la cognizione di tutto, che non la fanno ragionare, che le fanno perdere le staffe con poco.
E pensa, Becky. Pensa pur di non aver solo in tenta Michael o qualsiasi altra cosa lo riguardi.
E pensa, Becky. Pensa a come è nato tutto una settimana prima, a come loro otto si stiano pian piano unendo in un qualcosa di unico e bellissimo che non vuole perdersi per nessuna ragione al mondo. Pensa a come quei quattro ragazzi un po’ scemi siano sempre loro stessi, in ogni circostanza. E si ritrova a sorridere, quasi timida, con i suoi occhi blu rivolti alle stelle che brillano anche quella sera e che la rincuorano un po’.
«Sono fortunata.» si ritrova a dire a voce alta, senza rendersene conto, facendo nascere una piccola risata alle sue spalle. Una risata che lei conosce troppo bene e che la fa voltare di scatto, con il cuore che le balza in gola. Perché che Michael fosse lì, non se lo sarebbe mai aspettata.
Michael, che invece si sta domandando da una decina di minuti buoni il perché sia lì, ad osservare da dietro quella ragazza che è come un’incognita. Non riesce a capirla, Becky. Non riesce a capire perché gli vada dietro nonostante lui sia perso per Lara. O almeno, così crede. Perché lui sa che per Lara prova una forte attrazione, ma non saprebbe descriverla. Sicuramente non ha a che fare con i sentimenti. E allora perché si ostina a stare dietro alla rossa, quando è tremendamente evidente che lei ha occhi solo per Ashton? Non lo sa, non vuole saperlo, Michael. Non gli importa. Ha solo bisogno di avere nella testa qualcun altro o qualcos’altro che non sia il viso di Becky, i suoi occhi grandi e belli, al sua risata cristallina.
Perché lui non ha alcuna voglia di iniziare qualcosa di serio. Non se la sente, perché sa che lui non potrebbe mai meritare nessuno per com’è fatto. Perché ha un po’ paura dell’amore, Michael. Ha paura dei sentimenti e di tutto ciò ad essi connesso. E, ancor di più, ha paura dell’affetto degli altri. Perché non sa se poi verrà ferito o meno, se verrà usato per poi essere gettato via. Ecco perché si concede solo qualche sveltina ogni tanto. Perché lui e l’amore sono due universi completamente diversi. O almeno, così crede lui.
«Che ci fai qui?» le chiede allora, cercando di non pensare più a tutte quelle cose che gli intasano la mente e lo rendono molto meno lucido di quanto già non sia.
«Potrei farti la stessa domanda.» risponde Becky, con un sorriso lieve sulle labbra. Un sorriso causato dal semplice fatto che Michael Clifford ha iniziato una conversazione con lei per la prima volta. E la cosa non potrebbe renderla più felice.
Lui abbassa la testa e sorride a sua volta. Perché, cazzo, Becky è bella, bella davvero, soprattutto quando ride o – come in questo caso – quando sorride. È seriamente la cosa più bella al mondo. Solo… Perché sta pensando tutte queste cose? Perché non si limita a risponderle alla cazzo e a trattarla come suo solito? Perché non vuole allontanarla?
Ed è mentre che si siede alla bionda, che le parole di Lara gli tornano in mente.
«Non rigettare l’affetto di qualcuno che tiene davvero a te
E sorride, Michael. Sorride nello stesso modo in cui sorride Becky, anche se non vorrebbe, anche se sa che non dovrebbe fare niente del genere.
Sorride, mentre i loro cuori continuano a battere velocemente, indisturbati nei loro petti.
 
Calum è convinto che forse dovrebbe smetterla di pensare a Karen. È convinto che forse sia meglio smetterla di farsi mille film mentali al giorno su un ipotetico qualcosa tra loro due che nella sua testa è la cosa più bella che possa esserci su tutta la faccia della Terra e che in realtà non si realizzerà mai.
E quella brutta sensazione, lui proprio non riesce a spiegarsela, non ce la fa. Semplicemente la sente dentro, nella testa, nel cuore, anche se il comportamento di Karen nei suoi confronti dimostra seriamente un interesse verso di lui, un interesse forte a cui lui tuttavia si aggrappa, a cui si tiene con tutte le sue forze.
Perché Calum a Karen non vuole, rinunciare, per nessun motivo al mondo.
E se ne frega di quella brutta sensazione che presto sparirà, non gli importa.
L’unica cosa che gli interessa davvero è poterle stare vicino anche se solo per poco, soltanto per conoscere un po’ di più quegli occhi scuri che non riescono a lasciarlo stare, che non lo lasciano in pace neppure per un secondo. Occhi scuri che vanno a fargli compagnia durante la notte o che si presentano dentro la sua testa nel bel mezzo di una lezione.
E lui lo sa che tutto questo dura da molto prima che loro due si conoscessero. Dura da parecchio, la sua cotta colossale per Karen Dawson. Che poi… Forse la sua adesso una semplice cotta non lo è più. Ma Calum non è sicuro, non ancora per lo meno. Deve capire, deve esserne sicuro al mille per cento, perché l’ultima cosa che vuole è ferire Karen. Perché non vorrebbe farle male, mai, per nessuna ragione al mondo.
E mentre pensa a tutta quella miriade di cose, mentre si logora il fegato e il cervello per cercare di trovare una soluzione a quel casino e a quella piccola grande preoccupazione che ha dentro e che lo rende veramente troppo nervoso, insicuro, due braccia esili eppure forti allo stesso tempo lo stringono da dietro, facendo incontrare la schiena del ragazzo con il petto di Karen e facendolo sorridere come mai prima di allora.
«Dawson.» la saluta lui con voce divertita, mentre cerca di nascondere la sorpresa causata dal gesto della mora. Sorpresa che, tuttavia, la ragazza nota bene e che la fa sorridere timidamente, anche se mille voci stanno tornando ad infastidirla.
Voci che non fanno altro che far crollare ogni muro che con fatica immane era riuscita a costruire attorno al suo cuore, pur di proteggerlo, pur di proteggerlo da chiunque avrebbe potuto avvicinarsi troppo. E pure quelle stesse voci non fanno altro che ripeterle che forse sarebbe l’ora di smetterla di difendersi, le ripetono che forse buttarsi con qualcuno ancora una volta.
Ripetono che buttarsi con Calum potrebbe essere la volta giusta, per mettere a posto tutto ciò di rotto in lei.
Però non fa in tempo a chiedersi altro o a fare altro, che proprio il punto centrale dei suoi pensieri si volta tra le sue braccia, con un sorriso così felice che Karen non gli aveva mai visto addosso, mai durante quei pochi giorni in cui stanno imparando a conoscersi
«Hood.» lo saluta, sorpresa da quell’espressione che, in anni passati ad osservarlo da lontano ogni tanto, non aveva mai potuto apprezzare in tutta la sua bellezza.
Perché per Karen, Calum è davvero bello, non è mai riuscita a negare un pensiero simile. Ma, nonostante quell’interesse verso quel moro che non riesce a contenere, lei ha paura. Karen ha troppa paura di cadere ancora una volta, benché sappia che Calum non la tratterebbe mai male. Ha paura di farsi più male di prima perché non vuole più mettere insieme la polvere del suo cuore.
Eppure… Quel sorriso non sembra volerla ferire, non sembra volerla ridurre in cenere dopo una scottatura troppo grossa per essere spazzata via. Niente di quel ragazzo moro che adesso le sta baciando lievemente la fronte le fa pensare che potrebbe accadere qualcosa di brutto.
Calum non vuole farle male, di questo Karen ne è certa. Ma ancora non è sicura, non si fida, di nessuno. E sa che ragionare in questo modo non le fa affatto bene. Ma non sa cos’altro fare per proteggersi.
E lui, Calum, proprio non riesce a capire da chi o cosa lei debba proteggersi, o da cosa voglia scappare.
Vorrebbe… Di preciso non sa neppure lui cosa sia giusto fare per aiutare quella ragazza che gli sta a cuore più di quanto voglia ammettere, con se stesso e con tutti gli altri. Vorrebbe… Vorrebbe solo che quell’ombra negli occhi della mora sparisse, per non tornare più.
«Domani sera ci sarai?» le chiede, abbracciandola stretta e inebriandosi del suo profumo dolce e intenso, proprio come lei, facendole battere fortissimo il cuore nel petto e facendola fremere e rabbrividire nella frazione di un secondo, facendole sentire uno strano calore dentro.
Un calore così dolce e così confortante che… Forse potrebbe aiutarla un po’ a sciogliersi con Calum. Perché in fondo una sera vissuta con occhi e sentimenti diversi
«Certo, ci sarò.»

Ashton non avrebbe mai creduto che il verde sarebbe diventato uno dei suoi colori preferiti. O almeno, lo pensava prima di conoscere gli occhi grandi e intensi di Lara. Occhi sinceri e bellissimi che adesso lo stanno osservando curiosi e che lo stanno facendo sentire il re del mondo, o almeno, del mondo di Lara.
E ci spera, Ashton, spera davvero di essere importante per quella rossa che non riesce a togliersi dalla testa e a cui pensa sempre, per cui lotterebbe pur di vederne un sorriso, uno di quelli che fanno sciogliere chiunque, soprattutto lui e il suo cuore.
Un sorriso che ha adesso proprio davanti agli occhi e che lo fa sentire dannatamente bene.
E ancora non capisce, Ashton, perché quella rossa lo faccia sentire in quel modo. Ancora non si spiega il perché voglia vederla e starle vicino il più a lungo possibile, o perché voglia vedere sempre in quegli occhi luminosi una luce che adora, con tutto se stesso.
«Sei completamente perso.» gli direbbe Calum.
Ed Ashton sa che l’amico ha ragione, ha seriamente ragione da vendere.
Vorrebbe… Vorrebbe soltanto avere qualcosa di più, con Lara. Vorrebbe poter esserle vicino in un modo diverso da quello che li lega adesso, vorrebbe che il loro rapporto diventasse qualcosa di più. Anche se di quel più lui ha un po’ paura.
Perché lui è impulsivo e diretto e in pratica troppo sincero, che ha paura di dire cose a sproposito, cose di troppo, cose che potrebbero seriamente cambiare drasticamente tutto quello che sta nascendo tra loro due. E ad Ashton, i cambiamenti, non piacciono per niente.
Soprattutto, non vorrebbe che niente tra lui e Lara cambiasse. Perché gli piace tutto di loro due, di quei pochi momenti che passano insieme, delle poche parole che pian piano lei gli rivolge sempre più spesso, sempre più apertamente. Non vorrebbe in alcun modo porre fine alle loro risate o a quello che li lega così tanto.
Spera solo che non accada niente di brutto.
Ed è mentre continua a rimuginare su ogni cosa, che Lara sorride e gli prende la mano tra le sue.
«Ehi campione, cos’hai?» gli chiede, davvero incuriosita e – soprattutto – preoccupata per lui, perché non l’ha mai visto così pensieroso o distante, con quegli occhi così simili all’oro che non brillano come al solito.
Occhi brillanti in cui Lara adora perdersi ogni volta che può, ogni volta che sono insieme. Adora la sensazione che le provocano quando si posano su di lei più a lungo del normale, una sensazione di benvenuto, di accoglienza che non aveva mai provato e che le dona una sicurezza di cui mai avrebbe avuto alcuna idea.
Perché Lara, con Ashton, si sente bene, sta davvero bene quando sono insieme. E mai potrebbe cambiare quello che li unisce. Perché a lei piace quello strano legame che sente tra loro, è un qualcosa di assolutamente unico, bellissimo e pazzesco che non riesce a capire fino in fondo.
E le sta bene, le sta davvero bene così. Non vorrebbe cambiare proprio niente di tutto quello che stanno costruendo insieme. Non vorrebbe mai cambiare o perdere quell’amicizia così importante, per nessuna ragione al mondo. Perché per lei, Ashton è un amico davvero molto speciale anche se non lo conosce da molto.
«Non è niente, sul serio. Solo troppi pensieri.» risponde il riccio, facendola sorridere.
Perché un po’ ha imparato a conoscerlo, e sa che quando non vuole o non se la sente di parlare di qualcosa bisogna lasciargli tempo affinché riesca a farcela da solo o affinché si decida a parlarne apertamente con qualcuno. E Lara spera vivamente nella seconda ipotesi, spera che Ashton voglia aprirsi con lei, renderla partecipe della sia vita o di qualsiasi altra cosa lo riguardi.
«Io…» inizia lui, facendola sorridere un po’. Poi però si ferma.
Perché avrebbe una cosa da dire, una piccola domanda da fare. Però… Non gli è mai capitato di fare una cosa simile: invitare una ragazza, ad uno dei loro concerti, per giunta! Che poi, invitare non è forse la parola giusta. Oppure sì… Non riesce a capire più niente! Eppure… Vorrebbe tanto sapere la sua risposta.
«Tu?» chiede Lara, troppo curiosa di sapere cosa volesse dirle.
«Vorresti venire al nostro concerto domani?»

 




Letizia
Ciao bellissimi! <3
Scusate per questo relativo ritardo (?), ma il capitolo l'ho finito solo adesso, scusatemi! <3
Bene bene bene, che vogliamo commentare?
I Nuke adfndklsfnksa, piccini, si vogliono troppo ma hanno paura di rovinare tutto, come Ash e Lara (a proposito, secondo voi come risponderà lei alla domanda del riccio? ;)).
Mike e Becky... FINALMENTE MIKE HA FATTO IL PRIMO PASSO! Alleluia! *^*
Calum e Karen... Io... piccolini loro, Karen soprattutto *^*.
Io boh, giuro che tutti questi personaggi sono adkfbaldkj, mi fanno sclerare in una maniera assurda, non posso farcela, prima o poi mi faranno andare di matto *^*.
E forse è meglio se mi fermo qui per oggi. Ripeto solo gli aggiornamenti per tutto giugno (scusate, davvero, ho solo paura che possiate confondervi con tutte le storie che ho in corso):

- ogni lunedì e giovedì (aka, DUE VOLTE A SETTIMANA) aggiornerò Insegnami a vivere.
- ogni mercoledì aggiornerò Links.

- ogni giovedì aggiorno pure Inatteso.
- ogni sabato aggioernerò The only reason e Give me love and fill me in, tanto manca poco alla fine di entrambe queste storie u.u

Grazie per ogni cosa, sul serio, per ogni cosa: per recensioni, per preferiti | ricordati | seguiti, siete meravigliosi ed io vi voglio troppo bene, vi amo troppo! Siete fantastici! <3
A presto, un bacione ed un abbraccio grandissimo, Letizia <3
   
 
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