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Autore: Neko    21/06/2015    4 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 75: quanti casini!

 

Rufy fece un respiro profondo e con gli occhi chiusi e tutto di un fiato disse “Nami, mi vuoi sposare?”

Nami lo fissò sorpresa, nonostante avesse già compreso cosa volesse chiederle, dato il giro di parole che stava facendo.

Sentiva il cuore battere all’impazzata. Era vero, non era proprio come se l’era immaginato, ma solo per il fatto che credeva che non si sarebbe mai sposata. Non sapeva nemmeno se i pirati si sposassero.

Da bambina non ci aveva mai fantasticato sul matrimonio. Era cresciuta con Bellmer, che non aveva mai avuto bisogno di un uomo per andare avanti e pensava che anche lei avrebbe fatto una vita simile alla sua, in quella piccola isola a coltivare mandarini. Poi quando era stata rapita da Arlong, non aveva tempo per sognare. Pensava addirittura che non sarebbe mai arrivata alla maggiore età, per colpa di quel pirata o semplicemente perché si sarebbe tolta la vita lei stessa.

Non si immaginava cosa il destino aveva in serbo per lei.

Quando incontrò Rufy, mai e poi mai avrebbe pensato anche solo di mettersi insieme a lui, figuriamoci di viverci insieme per sempre.

Poi crescendo e affrontando avventure spericolate al suo fianco, aveva imparato a conoscerlo e a capire che nonostante sembrasse stupido e un bambino nella maggior parte del tempo, lo era solo quando se lo poteva permettere. Invece, quando doveva comportarsi da uomo, ecco che cambiava, diventava serio e calcolatore, mantenendo sempre quella punta di spericolatezza che lo caratterizzava.

Aveva conosciuto le sue debolezze e paure e anche il suo lato romantico.

Rufy a prima vista poteva sembrare uno sciocco con poco cervello, ma solo chi lo conosceva veramente poteva affermare che Rufy non era solo quello. Era complicato, come tutti gli esseri umani e nascondeva diverse sfaccettature.

Aveva imparato ad amarlo sia nei pregi che nei suoi difetti. Lo trovava perfetto, anche quando la faceva esasperare.

Tutto questo le passò per la mente in quel momento, senza rendersi conto che aveva lasciato Rufy senza una risposta e quest’ultimo aveva preso ad agitarsi.

Il ragazzo si portò una mano alla fronte, chiuse gli occhi e disse “Che stupido, avrei dovuto inginocchiarmi e…e…e…” non terminò la frase che sentì una carezza sul viso.

Spalancò gli occhi e vide il voltò di Nami avvicinarsi al suo per dargli un leggero bacio.

La ragazza poi si allontanò lentamente e gli regalò un sorriso dolce e con voce emozionata disse “Si, lo voglio!”

Rufy spalancò gli occhi e incredulo disse “Cosa? Davvero?”

Nami annuì.

“Ma davvero, davvero? Ne sei sicura? Non è che poi cambi idea, vero?”

Nami scosse la testa sconsolata e con un tono ironico cominciò a dire “Forse me ne pentirò, ma…” poi facendosi nuovamente seria disse “No, non cambierò idea. Voglio essere tua moglie Monkey D. Rufy!”

Il ragazzo sorrise a trentadue denti e prendendola per i fianchi l’alzò in aria, facendo una giravolta e poi cadere sulla sabbia insieme.

Nami si sollevo leggermente da terra per poter guardare l’uomo sdraiato vicino a lei. Gli mise una mano sul petto e disse “Non credi di dover finire il lavoro? Insomma, non mi puoi mettere l’anello al dito, ma…”

Rufy si mise a sedere e imbarazzato disse “Oh si, certo!”. Prese il braccialetto che Nami teneva in mano e glielo  mise al polso.

La ragazza ridacchiò e guardando poi Rufy negli occhi disse “Tu riesci a rendere bizzarre anche le situazioni più speciali!”

Rufy alzò le sopracciglia “Ed è un male?”

Nami sembrò pensarci “Uhm…no, almeno se mai qualcuno  mi chiederà come mi hai proposto di sposarti, non dovrò raccontare la solita versione, ma potrò sbalordire tutti!”

Rufy sorrise “Sai, non credevo che mi sarei mai sposato, o almeno non lo credevo fino al nostro viaggio nel futuro!”

“Nemmeno io!” disse Nami con un sorriso sul volto.

“Davvero? Ma le femmine non pensano a come sarà il giorno più bello della loro vita da quando nascono?” chiese Rufy curioso.

“Di solito si. Nojiko ci pensava. Io pensavo a disegnare le terre del mondo, non è che la vita si sia prospettava molto rosea per me fino a quando mi hai salvato dalle grinfie di Arlong!”

“Quando abbiamo scoperto che avremmo condiviso il futuro insieme?” chiese curioso.

“Sinceramente, pensavo che saremo rimasti solo compagni!” disse Nami sincera appoggiando la testa e guardando l’enorme luna.

Cadde il silenzio tra i due, ma a un certo punto Rufy dubbioso disse “Allora cosa ti ha spinto a dirmi di si, oggi?”

Nami lo guardò sorpreso “Avevo qualche motivo per dire di no?”

Rufy sospirò “Bhe a mio avviso molti motivi. Insomma non è che io sia…” Nami gli mise un dito sulla bocca e disse “Sssh, non rovinare tutto! Io ti amo per quello che sei e voglio sposarti. È questo che conta!”

Rufy sorrise e abbracciandola annuì.

Rimasero a fissare le stelle e la luna per un po’, in silenzio, godendosi quel momento di relax tutto per loro, ma ad un certo punto Rufy disse “Nami, ho chiesto a Shanks se ci vuole sposare!”

Nami sgranò gli occhi e si mise a sedere di scatto “Cosa? Ma…ma…ma…”

Rufy si mise a sedere come la compagna e confuso disse “Bhe, ci vuole un capitano per questi avvenimenti e dato che io non posso fare tutto da solo, ho pensato che fosse una buona idea, ho fatto male?”

Nami gli diede un pugno in testa “Certo che si! Mi sta bene essere sposati da Shanks, ma cosa pensavi? Che ci saremo sposati domani mattina senza avere niente di pronto? Non ho nemmeno un vestito, non abbiamo la torta o la nave decorata. Non abbiamo niente di organizzato e…insomma come ogni donna voglio le cose fatte per bene e non sposarmi con i nostri nakama vestiti come degli zoticoni!” disse imbronciata e poi rattristandosi disse “Facendo le cose così di fretta, sembrerà un semplice festeggiamento, quando dovrebbe essere un giorno speciale. Vorrei anche che ci fosse Nojiko, ma questo so che è impossibile!”

Rufy la guardò e disse con un semplice sorriso “uhm, allora diremo a Shanks che non si fa niente e aspetteremo un momento più adatto!”

Nami sospirò “Così passerei per un’egoista. Per te è importante che ci sia Shanks al matrimonio!”

Rufy si mise a guardare la luna e disse “è vero che mi piacerebbe che Shanks fosse presente, ma è anche vero che ho preso questa decisione senza consultarti e…”

Il ragazzo non riuscì a terminare la frase, che un improvviso moto della terra lo destabilizzò facendolo cadere a terra e Nami con lui.

La terra cominciò a tremare in modo sempre più violento e nonostante quella scossa non durò che una decina di secondi, per i ragazzi sembrò un’eternità. Gli alberi con le radici meno salde, vennero sradicati e il rombo provocato dalla terra che si muoveva era fortissimo e angosciante. Poi quell’assordante rumore cessò, lasciando tutto intorno una calma pesante e apparente perché Rufy e Nami pensarono esattamente cosa avrebbe potuto significare un terremoto in mezzo al mare, infatti, le loro paure si manifestarono davanti ai loro occhi, pochi secondi più tardi.

Le acque del mare, inizialmente calme, cominciarono a ritirarsi ad un ritmo incredibile, cogliendo di sorpresa anche moti pesci, i quali, non riuscendo a seguire la corrente, rimanevano sulla terra a boccheggiare, soffocati dalla troppa aria che gli arrivava nei polmoni.

Se non fosse stato per la gravità della situazione, Rufy ne avrebbe approfittato per rifornire la dispensa, invece, si ritrovava a correre verso il resto della ciurma, insieme a Nami, il più veloce possibile.

“Sta arrivando un maremoto!” urlò Nami, quando raggiunsero gli altri, ma si sentì un pelino sollevata, nel vedere che i suoi compagni e la ciurma di Shanks, avessero già compreso l’imminente pericolo e si erano dati da fare per ritirare il possibile.

Vi era un problema però. Con le acque ritirate, le navi delle due ciurme poggiavano a terra, prevalentemente su un lato e, in assenza di acqua, non avrebbero potuto allontanarsi dall’isola.

“Capitano, come facciamo a scappare!” chiese un membro della ciurma di Shanks al suo capitano.

L’uomo dai capelli rossi, sapeva di trovarsi in una brutta situazione. Aveva affrontato mille pericoli tra cui molte minacce causate dal mare, ma finche si trattava di tempeste o vortici d’acqua, per quanto pericolose, la loro nave poteva muoversi e con un po’ di fortuna uscivano dalle situazioni più disperate, ma in quel momento erano in balia della natura e solo un miracolo avrebbe potuto salvarli.

Quanto stava per accadere, confermava quella sua teoria su cui molti uomini ridevano sopra.

L’uomo può anche essere intelligente, avere capacità straordinarie e avere poteri inimmaginabili, ma nessun essere vivente sarebbe mai riuscito a vincere contro la natura quando questa si sarebbe arrabbiata sul serio.

Lo dimostrava il fatto che due tra le più potenti ciurme tra pirati stavano rischiando di morire. Nemmeno l’haki sarebbe servito a niente, né i frutti del mare, dato che nessuno possedeva qualcosa con cui contrastare la potenza del mare.

Eppure in cuor suo si sentiva tranquillo.

Shanks, lega la tua nave alla Sunny!” urlò Rufy, mentre si avvicinava a lui.

Lo aveva visto consultarsi con Franky e comprese che il ragazzo, aveva probabilmente ideato qualche via di fuga da quel pasticcio.

Comprese il motivo della sua tranquillità. Se c’era qualcuno che poteva veramente tirarli fuori da quella situazione era lui, o per meglio dire la Sunny. Aveva sentito parlare della nave del suo pupillo come una nave speciale, che fosse addirittura in grado di volare. Non credeva che quelle voci fossero del tutto esatte, pensava fossero storie un po’ ingrossate grazie alla tecnologia presente su di essa e che in genere altre navi non avevano, ma qualcosa di speciale quella nave doveva pur averla.

“Bene, fammi vedere cosa sai fare Sunny!” bisbigliò, per poi urlare ai membri della ciurma, che erano rimasti sul ponte, di aggrapparsi forte a qualcosa e di stare attenti. Franky lo aveva messo al corrente velocemente di cosa sarebbe successo, mentre Usopp e Zoro, rimasti sulla nave di Shanks sotto ordine di Rufy, gli fornirono gli altri dettagli.

Intanto un’onda anomala si stava avvicinando a grande velocità, ed essendo quell’isola molto piccola, erano circondati da un muro di acqua che diventava sempre più grande. Da un metro, divenne di due, da due crebbe a tre metri, man mano che si avvicinava le dimensioni dell’onda aumentavano, creando un muro d’acqua invalicabile.

I mugiwara entrarono tutti in coperta, dove avrebbero evitato di cadere in mare e lasciarono tutto nelle mani del loro carpentiere.

Franky era nella cabina di controllo dove stava caricando la nave per un coup de bust, ma oltre a dare alla Sunny una spinta per prendere il “volo”, doveva riuscire a creare anche un’apertura nelle acque abbastanza grande da farci passare le navi, cosa fattibile solo per metà e lui lo sapeva bene.

Usando il cannone di prua, quello che si trovava dentro la bocca del leone, avrebbe dato il tempo di passare attraverso il muro d’acqua solo alla Sunny, perché poi il mare si sarebbe richiuso immediatamente, travolgendo la nave di Shanks.

Fu qui che sarebbero intervenuti Zoro, Usopp e alcuni membri della ciurma del rosso.

Con l’abilità dello spadaccino, che era in grado di tagliare qualsiasi cosa, avrebbe potuto tagliare l’acqua per diversi metri per qualche secondo grazie al supporto dell’haki. Usopp lo avrebbe aiutato con i suoi semi che sarebbero germogliati subito dopo averli lanciati, creando una specie di tunnel erboso nello spazio vuoto creato da Zoro, che avrebbe aiutato a tenere lontana l’acqua, mentre la ciurma di Shanks si sarebbe occupata degli eventuali detriti che le piante non avrebbero sostenuto e che avrebbero potuto creare molti danni alla nave.

Tutto poteva durare solo un paio di secondi a causa della pressione marina e la non tangibilità dell’acqua, ma quei secondi avrebbero fatto la differenza tra la vita e la morte.

Lo strattone che venne dato alle navi all’azionamento del coup de Bust fu talmente forte, che fece andare a sbattere le persone che non erano riusciti a trovare un appiglio stabile e gli oggetti, non fissati, rischiarono di cadere addosso ai pirati, ferendone alcuni.

I mugiwara furono fortunati in questo. Grazie al potere di Robin, riuscirono a limitare i danni, dato che con le sue braccia, creava una sorta di rete, non facendo andare a sbattere i suoi nakama, contro spigoli e pareti, in più vi era anche Rufy che fungeva da tappeto gommoso.

Quando tutto sembrò terminato, i pirati uscirono sul ponte per vedere cosa il maremoto aveva causato.

Sia la Sunny che la nave di Shanks, avevano subito diversi danni che si potevano notare a occhio nudo. Il fatto di aver legato le due navi non aveva giovato alla Sunny, la quale  aveva dovuto sopportare uno sforzo tale, che le zone dove era presente la corda con cui trascinare la nave di Shanks, era rimasta danneggiata. Un pezzo di balaustra si era addirittura staccata.

Stessa cosa valeva per la nave del rosso, la quale rimase maggiormente danneggiata, dato che non era attrezzata come la Sunny a precipitare in mare senza che essa si procurasse qualche “ferita”. Infatti diverse assi si erano crepate, facendo imbarcare acqua all’imbarcazione, ma grazie a un intervento tempestivo, i pirati erano riusciti a limitare i dannni, anche se erano necessarie riparazioni più appropriate.

Avrebbe retto però fino all’isola successiva, dove avrebbero anche potuto acquistare materiali per rinforzare la struttura navale.

“Sembra che staremo insieme ancora per un po’ eh Usopp!” disse Yasopp, quando sia il navigatore di Shanks, che Nami, si misero d’accordo su quale rotta intraprendere.

“Così potrò finire di raccontarti la storia di come io, tutto da solo, ho messo pace tra i due giganti dell’isola di little garden e di come abbia combattuto a mani nudo un tirannosauro che non voleva saperne di estinguersi!” disse Usopp tutto gasato.

Yasopp sorrise divertito “Non vedo l’ora!” disse, prima di far passare un braccio intorno al collo del figlio.

Zoro tornò sul ponte della Sunny e cominciò a strizzarsi i vestiti zuppi e alzò un sopracciglio quando Tashiji timidamente gli passò un asciugamano.

“Grazie!”  disse, per poi squadrarla “Direi che la sbornia ti è passata!”

Tashiji annuì “credo che la paura del maremoto, sia stata più potente dell’alcol! Spero solo di non aver fatto niente di imbarazzante!”

Zoro sospirò e disse semplicemente “No, non mi pare!”, ma la sua affermazione venne smentita da Brook, che comparendo alle spalle di Tashiji, facendole prendere un colpo, disse “Yohohohoho, state spesso insieme voi due. Mia cara Tashiji, daresti un bacio anche a me?”

Nami intervenne con un calcio, allontanando così lo scheletro, ma una parola non sfuggì al membro della marina.

“A-a-anche? P-perché ha detto anche?” domandò la ragazza rivolgendosi a Zoro, che alzando le spalle, si allontanò.

Nami invece la guardò di sottecchi divertita, ma non disse niente finchè Tashiji non la implorò.

Bhe, diciamo che hai dato spettacolo delle tue capacità di sbaciucchiamento e Zoro è quello che ha imparato più di tutti!”

La navigatrice si avvicinò a Tashiji, la quale era rimasta paralizzata da quanto sentito e mettendole una mano sulla spalla disse “Dai retta a me, la prossima volta che voi due volete fare i biricchini, cercatevi un posto appartato!”

 

L’indomani mattina, i pirati si trovarono a fare i conti con le pulizie. Ogni cabina della nave era sotto sopra e rimettere tutto in ordine non sarebbe stata cosa da poco.

Bhe, direi che la nostra stanza non sia cambiata più di tanto!” disse Rufy sdraiandosi sul letto.

“Ovvio, non tieni mai le tue cose in ordine!” disse Nami, lanciandogli addosso, alcuni dei suoi abiti sparsi in giro “Io non ho nessuna intenzione di mettere a posto il tuo porcile, quindi io riordino le mie cose, tu fa quello che vuoi!” disse, raccogliendo alcune delle sue mappe e risistemando i suoi abiti nell’armadio. Rufy però non era intenzionato a lasciarle finire il lavoro, che afferrandola per un braccio, la trascino sul letto con lei.

Rufy, non è il momento!” disse Nami esasperata.

“Volevo solo parlare. Che ne dici se ci sposassimo sulla prossima isola? Li avrai il tempo di trovare un vestito e avere il matrimonio che vuoi. Inoltre ci sarà anche Shanks!” disse Rufy guardandola negli occhi.

Nami sorrise “Bhe si potrebbe fare. Mi sembra ancora tutto così strano!”

“Ma alla fine non cambierà niente. La nostra vita sarà sempre la stessa!” dise Rufy.

“Lo so, ma…è strano comunque. Insomma, sarò una moglie…moglie…io! Mi suona buffo!”

Rufy scoppiò a ridere.

Nami alzò gli occhi al cielo “E tu, hai intenzione di comprarti un abito?”

“Perché vestito così non vado bene?” chiese Rufy con aria confusa.

La navigatrice prese un cuscino e lo lanciò sul viso del pirata “Prova a presentarti così e ti mollo sull’altare!”

Rufy si mise a sedere “Ma io non me ne intendo!” disse, ma vedendo lo sguardo di Nami imbronciato, replicò “Va bene,  vedrò di inventarmi qualcosa!”

Nami lo abbracciò e buttandolo di nuovo giù nel letto gli diede un bacio.

“Quando lo diremo agli altri?” chiese Nami.

“Perché non ora?” disse Rufy cercando di alzarsi, con insuccesso, dato che Nami lo stava trattenendo.

“No, non mi sento pronta, te lo dirò io il momento giusto!”

 

L’isola successiva era abbastanza lontana e questo implicò un viaggio di diversi giorni.

Durante questo periodo i pirati delle due ciurme ne approfittarono per fare conoscenza e scambiarsi consigli. Zoro aveva approfittato della presenza di uno spadaccino molto ben allenato nella ciurma di Shanks, per mettersi alla prova, anche se entrambi non potevano dare il via libera alle loro tecniche più pericolose.

Usopp insegnò a suo padre il buon utilizzo che avrebbe potuto trarre da alcuni semi, mentre Yasopp aiutò il figlio ad avere maggiore confidenza con la pistola, arma che Usopp considerava troppo brutale e si era sempre rifiutato di usare, privilegiando armi meno drastiche.

Nami lesse il diario di bordo della ciurma, per avere maggiori conoscenze su isole su cui non erano mai state e il navigatore di Shanks fece lo stesso.

Chopper riuscì ad ottenere alcune piante medicinali, che erano rare da trovare, mentre il medico di Shanks ne aveva una grande scorta e così via. Ogni mugiwara aveva approfittato di quel tempo per imparare più cose possibili, da pirati più esperti e che solcavano i mari da quando loro erano solo dei bambini…Brook a parte.

Tashiji era l’unica che non aveva dato troppa confidenza, ma anche lei si allenava, con o senza Zoro. A volte guardava quest’ultimo e lo spadaccino dell’altra ciurma combattere e ne osservava i movimenti con attenzione.

“E questa mossa dove l’hai imparata?” disse Zoro sorpreso, durante una sezione di allenamento con Tashiji.

“Te l’ho vista fare ieri. Allora? Come sono andata?” disse Tashiji sorridendo. Lo capiva dallo sguardo sorpreso di Zoro che aveva fatto bella figura.

“Direi piuttosto bene. Se fossi stato uno spadaccino meno esperto, lo avresti disarmato e messo con le spalle al muro!” disse lo spadaccino per poi sussurrare “Brava!”

Tashiji esultò e dalla gioia non si rese conto di aver abbracciato Zoro.

Quando si rese conto del suo gesto arrossì e alzò il capo, incontrando l’occhio dello spadaccino.

Il suo cuore perse un battito. Si sentiva estremamente imbarazzata, ma i suoi occhi non volevano staccarsi da quelli tenebrosi di lui e nemmeno quelli di Zoro sembravano voler rimanere inchiodati nei suoi.

Solo dopo un po’ Tashiji tornò in sé e si staccò e imbarazzata e allontanandosi disse “S-scusa!”

Zoro la osservò mentre lentamente si allontanava da lui e nella sua mente disse “Oh al diavolo!” e con questo, afferrò il braccio di Tashiji, cogliendola di sorpresa, e la trascinò di nuovo davanti a lui.

I loro corpi si sfiorarono e i cuori battevano all’unisono e senza troppo indugi, Zoro la baciò con passione, un bacio a cui anche la ragazza rispose volentieri.

Ma questa volta niente li interruppe. Presero le precauzioni necessarie e nessuno avrebbe potuto spiarli o entrare per sbaglio nella cabina di allenamento.

 

Diverso tempo dopo, Tashiji entro nella sua cabina e si appoggiò alla porta e sospirò. Non sapeva se essere felice o spaventata. Quello che era successo con Zoro era stato inaspettato, perché per quanto aveva potuto fantasticarci sopra, non aveva intenzione di spingersi troppo in là con lui. Ma non potè perdersi un po’ troppo nei suoi pensieri, in quanto si accorse di non essere sola.

Robin era alla scrivania a leggere un libro e la osservava.

“è durato più del solito l’allenamento!” disse tranquillamente.

Tashij sussultò “b-bhe e-ecco i-io…i-io, cioè Z.zoro vo-voleva insegnarmi u-una m-mossa e…e…e….

Robin si alzò e le si avvicinò e sorrise “Mi chiedo quale mossa ha bisogno che tu ti tolga la maglia!”

Tashiji spalancò gli occhi “C-cosa?”

Bhe, prima di andare ad allenarti, la tua maglietta era nel verso giusto, ora è al rovescio!” disse divertita l’archeologa.

La ragazza sbiancò e cercò di trovare una scusa possibile nella sua mente, ma da come la guardava Robin, comprese che ormai aveva intuito cosa fosse successo.

Sospirò nuovamente e andò a buttarsi nel letto.

“L’ho fatta grossa!”

Robin le si sedette accanto e passandole una mano sulla schiena disse “Lo immaginavo che sarebbe successo e non …

“non doveva succedere Robin, è questo il problema!” disse Tashiji nervosamente.

“Perché tu sei un marine e lui un pirata!” disse semplicemente Robin.

“Esatto. Non doveva succedere che mi innamorassi di un pirata. Mai, nemmeno fra un milione di anni e invece…è riuscito a fregarmi!” disse Tashiji sconsolata “Ma tra me è lui non potrà mai funzionare. Non so come nel futuro possiamo aver avuto una figlia insieme. Cominciò a credere che quella bambina ci ha solo preso in giro!”

“Un modo ci sarebbe, ma questo dipende più da te che da lui!” disse Robin.

“Cioè?” chiese Tashij confusa.

“Un pirata e un marine ovviamente non possono stare insieme, almeno che qualcuno decida di stare dall’altra parte. Zoro non diventerebbe per niente al mondo un marine, ma se anche lo  volesse, per lui sarebbe impossibile, in quanto criminale per il governo, mentre tu…” cominciò Robin, interrompendo il suo discorso, sperando che continuasse la sua compagna.

“Vuoi che lasci la marina per diventare un pirata?” disse Tashiji sorpresa.

Robin scosse la testa “No, io non voglio niente. La scelta è tua. Solo che se vuoi stare con Zoro, questa è l’unica scelta!”

“No, io…io non posso lasciare la marina…io…no! Assolutamente no!” disse Tashiji scuotendo la testa.

Robin sorrise dolcemente, vedendo l’agitazione della ragazza. Le prese le mani    e guardandola le disse “Non devi prendere una decisione ora. Prenditi il tempo che vuoi. Cerca di capire a che livello sono i tuoi sentimenti per Zoro. Se sono solo una infatuazione momentanea o qualcosa di più serio e in base a questo segui quello che ti dice il tuo cuore!”

Tashiji annuì, ma quella notte non riuscì a chiudere occhio.

 

Era ora di colazione e i mugiwara si stavano riunendo in cucina per la colazione.

Nami era già presente da un po’ in cucina e aveva aiutato Sanji ad apparecchiare.

Era nervosa e il cuoco l’aveva notato.

Nami-swan, hai litigato di nuovo con Rufy? Vuoi che gli vieti di mangiare carne per una settimana?” chiese il cuoco premuroso.

“Eh? No, non ho litigato con nessuno!” disse Nami agitando le mani in segno di negazione.

“Allora perché sei nervosa?”

“N-niente!” disse per poi sospirare.

Il casino era sempre più forte in cucina. I ragazzi si litigavano ogni singola brioche o biscotto presente in tavola. Chopper e Usopp si stavano litigando una ciambella e il cecchino l’avrebbe avuta vinta, se il dottore non avesse imbrogliato ricorrendo ai suoi poter, per acquisire maggiore potenza.

Rufy aveva fregato, il cibo  dal piatto di Zoro e quest’ultimo era pronto per tagliargli le braccia, Franky e Brook invece si erano messi a cantare una canzone a squarcia gola.

Robin sorseggiava tranquillamente il suo caffè, felice di vedere la solita routine del mattino.

Tashiji mangiava, cercando di non incrociare il suo sguardo con lo spadaccino e Nami continuava  a battere le dita sul tavolo nervosamente. Era infastidita da tutto quel caos e nemmeno  il croissant speciale che Sanji le aveva preparato per calmarle i nervi era servito a qualcosa.

Guardò uno per un i suoi compagni  e quando non ne potè più urlò “Io e Rufy ci sposiamo!”

Silenzio.

Nami prese la sua tazzina da te e cominciò a sorseggiare, mentre gli occhi erano puntati su di lei.

Rufy si alzò dal suo posto e raggiunse Nami, per poi chiederle vicino all’orecchio, ma comunque udibile a tutti “Questo per te era il momento giusto?”

Nami sospirò “Non riuscivo più a starmene zitta, ok?” disse nervosamente.

Usopp fu il primo a parlare “Ah ho capito. Era uno scherzo per farci tacere!”

“Ha funzionato!” disse Nami semplicemente, facendo scoppiare a ridere Rufy, che intervenne “No, Usopp, non è uno scherzo!”

“Anche questo è uno scherzo?” disse il cecchino.

“No, non sto scherzando sul fatto che il nostro matrimonio non è uno scherzo!” disse Rufy.

“Non ho capito, cosa è uno scherzo?” chiese Brook.

Nami sbatte le mani sul tavolo e alzando disse “Ora aprite bene le orecchie. Io e Rufy ci sposiamo e non siamo mai stati più seri in vita nostra. Chiaro?”

“Auguri!” disse Tashiji emozionata “Che bello, un matrimonio. Ho sempre sognato come sarà il mio!”, detto questo Zoro si strozzò con il caffè.

“Era ora che ti decidessi Rufy! Le è piaciuto il braccialetto?” chiese Robin sorridendo.

“Ma tu come fai a sapere sempre tutto?” disse Nami “Come minimo sapevi quali erano le sue intenzioni ancora prima di me!”

Robin sorrise e annuì.

“Vuoi dire che è stato Rufy a chiederti di sposarti e non viceversa?” chiese Sanji sorpreso.

Rufy mise il broncio “Perché ti sembra tanto strano?”

Bhe fratello, nemmeno io riesco immaginarti mentre ti inginocchi e le mostri il cofanetto con l’anello!” disse Franky.

“Io non vedo nessun anello!” disse Chopper.

Nami sospirò “Appunto perché è Rufy non dovreste aspettarvi un qualcosa di così tradizionale!”

“Ho voluto essere originale e ha funzionato!” disse a trentadue denti.

i mugiwara su complimentarono e alcuni di loro furono ben contenti di mettere a disposizione le loro capacità per rendere quel giorno speciale.

Intanto le navi continuavano ad avanzare, finche non si sentì un urlò gridare “Terra!”

 

  
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