Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    18/11/2015    12 recensioni
[Storia ad OC] - [ISCRIZIONI CHIUSE]
Un regno di Fiore tutto nuovo, completamente diverso da quello a cui siamo abituati. I supereroi lottano giorno e notte contro i criminali per far rispettare la pace e per questo si uniscono alle Leghe, in modo tale da aiutarsi a vicenda! Ma... con l'avvento dell'Avatar, i fanatici di Zeref imperversano per le strade scatenando il panico. Sotto ordine del master, Natsu e i suoi amici cercheranno nuovi alleati capaci di affiancarli in questa guerra!
Solite cose: bla bla bla nuova fic bla bla bla spero di avervi incuriositi bla bla bla sono masochista bla bla bla non avevo niente di meglio da fare...
Genere: Azione, Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Makarov, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zeref
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA GUERRA DIVAMPA



Gildarts alzò leggermente gli occhi dal libro di testo. Aveva chiesto a Lucy di continuare la lettura e la ragazza lo stava facendo ma, come tutti gli altri, non sembrava esserci con la testa.

Erano passati già tre giorni dalla morte di Macao e Wakaba e la situazione non era delle più rosee. Natsu e tutti i supereroi con più esperienza erano stati colpiti duramente dalla loro scomparsa e la situazione di Romeo non sembrava migliorare il tutto.

I giovani eroi, d’altro canto, non sembravano troppo devastati. E’ vero, due dei loro compagni erano morti, ma non li conoscevano neanche bene perciò dopo due giorni avevano già superato il trauma.

-La situazione non è delle migliori...- pensò Gildarts -Se dovesse scattare un allarme o che altro, tirerebbero su un putiferio in città...-

Il suo sguardo si osò su Natsu, uno di quelli che l’aveva presa peggio e si domandò se stesse ancora pensando alle parole di Makarov...



[TRE GIORNI PRIMA]

Tutti erano stati riuniti nella sala principale della Lega e la notizia della morte di Macao e Wakaba si era già sparsa tra tutti gli eroi. Dopo qualche minuto di attesa, Makarov salì su un piedistallo davanti a tutti e il suo volto venne trasmesso in vari monitor presenti in tutta la Lega, così che anche i ritardatari potessero seguire il suo discorso.

Figli miei...” iniziò il master “... come sapete, Macao e Wakaba sono morti, anzi, sono stati uccisi e il figlio di Macao, Romeo, giace su un lettino in infermeria. Non è in pericolo di vita, ma la sua vita da eroe è finita oggi stesso. Noi non sappiamo chi sia stato, potrebbe essere stato l’Avatar oppure dei semplici terroristi... ma chiunque sia stato, ha commesso un grosso errore!”

I vari eroi indurirono lo sguardo e alcuni loro si scrocchiarono le nocche, intuendo già come sarebbe finito quel discorso.

Hanno osato sfidarci, anzi, hanno osato fare del male a tre di noi! Questo comportamento non sarà tollerato! Fairy Tail scenderà in guerra! Da oggi in avanti, non importa chi ci troveremo contro, noi lo sconfiggeremo e lo consegneremo alle autorità!”

Come sarebbe a dire?!” si intromise Natsu portando l’attenzione dei presenti su di sé “Quei bastardi hanno ucciso Macao e Wakaba e hanno ridotto in fin di vita Romeo! Come possiamo semplicemente consegnarli alla polizia?! Dovremmo farli fuori e chiudere del tutto la questione!”

Modera il linguaggio Natsu!” lo ammonì all’istante Makarov indurendo lo sguardo “Noi siamo eroi, noi non uccidiamo la gente! Vuoi essere posto sullo stesso livello di coloro che ci hanno attaccati? Vuoi essere considerato un assassino senza scrupoli?”

Natsu serrò la bocca e chiuse le mani, continuando tuttavia a fissare il master che, per quanto la cosa lo facesse imbestialire, aveva ragione.

Tu non ucciderai nessuno e non cercherai vendetta, sono stato chiaro?” domandò Makarov, volgendosi poi verso il resto degli eroi “E lo stesso vale per voi! Nessuno di voi dovrà cercare vendetta!”

Tutti annuirono. Nessuno voleva disubbidire al master ma era anche vero che alcuni di loro non se ne sarebbero rimasti con le mani in mano, semplicemente aspettando delle novità.

Ormai erano in guerra.



Ok Lucy, basta così.” la fermò Gildarts, facendole cenno di sedersi, pochi secondi prima che la campanella suonasse, segnando la fine delle lezioni “Molto bene, per oggi è tutto, vi auguro un buon fine settimana”.

I vari ragazzi salutarono e, dopo aver preso le loro cartelle, uscirono dalla classe, incamminandosi lungo i corridoi della scuola. Archer, com’era prevedibile, era quello meno segnato dai recenti eventi e non si fece problemi a passare davanti a tutti con indifferenza.

Vedete di non farvi ammazzare in mia assenza.” commentò l’antieroe con un leggero ghigno, ricevendo svariate occhiate di fuoco da parte dei suoi compagni di classe che però non fiatarono, consci di non poter iniziare una rissa nel bel mezzo di un corridoio.

Quando tutti furono usciti, alcuni di loro si incamminarono verso il centro della città, mentre altri cercarono rapidamente un luogo nascosto dove poter attivare il teletrasporto per la Lega.

Oggi a chi tocca la ronda?” domandò Neren camminando di fianco ad Alex e Alissa, non proprio interessata alla cosa.

Tocca a me e Alissa, dobbiamo pattugliare la zona industriale insieme a Levy e Gajeel, mentre te devi andare con Yugure, Sora ed Emily nella zona nord, vicino al parco.” spiegò Alex leggendo un piccolo elenco sul suo cellulare “Reito, Shino e Deneb oggi sono a riposo, dato che hanno risposto a diverse emergenze durante questi giorni”.

Almeno non si sono dovuti sorbire tutte queste ore di scuola...” commentò Neren sospirando “Mentre per quanto riguarda gli altri?”

Natsu, Lucy, Gray e Juvia pattuglieranno la zona a sud-ovest. Gli altri resteranno in stand-by alla Lega per ogni evenienza.” rispose Alex chiudendo poi il cellulare “Meglio andare a riposarsi, sarà una lunga notte...” e, una volta che furono certe di non essere viste, attivarono il teletrasporto.



§ § §



Sigma si risvegliò completamente frastornata. Aveva un forte mal di testa e, per qualche strano motivo, l'occhio robotico non funzionava, era come spento.

Cercò di muoversi ma si accorse di alcune cinghie che la tenevano legata ad un lettino di ferro leggermente imbottito. La ragazza iniziò ad allarmarsi nello stesso momento in cui non avvertì né le sue ali né il braccio meccanico né tanto meno la gamba.

Oh, sei sveglia”.

Con l'unico occhio buono, Sigma guardò alla sua sinistra e vide una una ragazza dall'aria familiare.

Ryo... che cosa stai facendo?” domandò Sigma con una nota di rabbia nella voce.

Nulla di che, ti sto solo potenziando un po'.” spiegò Ryo con una scrollata di spalle. Solo in quel momento Sigma si accorse degli occhi della sua compagna, dato che non aveva più il visore integrale, infatti quello sinistro era azzurro mentre quello destro, che venne subito coperto da una strana benda nera, era rosso.

Allontanandosi dal lettino, tornò dopo pochi secondi con il braccio di Sigma stretto tra le mani e la cyborg si accorse subito delle modifiche dato che ora non era più un arto scheletrico ma era più grosso grazie a delle placche metalliche nere che sembravano quelle di un'armatura.

Ora ti spiegherò che cosa ho modificato.” la rassicurò Ryo con uno strano bagliore negli occhi, collegando poi alcuni cavi nella schiena della cyborg, il cui occhio robotico si accese di colpo “Per iniziare, l'occhio. Ora ti ho integrato diversi tipi di visione, inoltre potrai anche vedere attraverso alcune pareti usufruendo di un po' di energia. Posso anche rendertelo umano, se ti interessa”.

Sigma si limitò a scuotere la testa, per quel che poteva scuotere.

Seconda cosa, il braccio. Ora ha lo stesso spessore del tuo braccio umano e questi spessori qua sono delle speciali placche robotiche che ti garantiranno maggiore protezione e potenza durante l'utilizzo delle tue modalità, inoltre, se mai vorrai camuffarti, sembrerà un braccio reale da lontano”.

Detto ciò, posò il braccio su un piccolo tavolino di metallo e afferrò la gamba “Stesso discorso per questa, inoltre le ho inserito un piccolo propulsore sotto al piede così da poterlo usare per salti più ampi senza l'uso delle ali... ah, ora il piede ha cinque dita, ma ho lasciato gli artigli da rapace, non si sa mai.” spiegò Ryo posando l'arto meccanico “Per concludere, le tue ali. Non sono state modificate, ma ho fatto qualche ritocco alle tue modalità e sono sicura che le apprezzerai”.

Per un solo istante, a Sigma parve di vedere un piccolo sorriso soddisfatto sulle labbra della meccanica.

Non c'è bisogno che mi ringrazi, infondo siamo compagne.” commentò Ryo.

Non avevo alcuna intenzione di farlo.” ribatté Sigma con tono piatto “Ora slegami”.

Calmati, ora devo attaccarti i nuovi pezzi e poi potrò liberarti.” disse Ryo ma la porta del suo laboratorio si aprì in quel momento e Solaris fece il suo ingresso “Ryo, Alan vuole vederti, ha detto che è...”

I tre si fissarono in silenzio per qualche secondo.

Non voglio sapere i tuoi gusti fetish in fatto di sesso o robotica... o di sesso e robotica, ma comunque sia, è urgente.” commentò Solaris e Ryo, senza batter ciglio, annuì, avviandosi verso la porta. Quando fu di fianco al ragazzo, gli diede il braccio di Sigma “Finisci tu di assemblarla per me.” e se ne andò.

Solaris guardò prima il braccio e poi Sigma, ripetendo il gesto un paio di volte “Cos'è che dovrei fare io...?”



§ § §



Makarov si massaggiò il petto, cercando di calmarsi. Il master era seduto su una poltrona nel suo ufficio, con lo sguardo volto all'enorme vetrata dalla quale si poteva vedere la Terra in tutto il suo splendore.

Tutto bene?”

Makarov si voltò lentamente, incrociando lo sguardo con quello di Polushka.

Sì, solo una piccola fitta... credo sia normale visto il periodo che stiamo attraversando.” la rassicurò l'anziano, lasciandosi andare ad un lungo respiro.

Hai fatto la cosa giusta Makarov.” proferì la donna “Se li avessi trattenuti troppo, probabilmente le cose sarebbero precipitate”.

Lo so ma il fatto è che... maledizione, tra di loro ci sono dei ragazzi che non hanno mai ucciso né hanno mai visto morire qualcuno! Chi sono io per dirgli 'Il sogno è finito, ora andate in guerra e uccidete'?!”

La donna ascoltò in silenzio le parole del master e alla fine posò una mano sulla sua spalla “Calmati... non gli hai detto di uccidere e loro non lo faranno. Tutti ubbidiranno alla tua volontà di non uccidere e si limiteranno a fare ciò che fanno gli eroi: salveranno le vite degli innocenti”.

Spero davvero che tu abbia ragione... se dovessero superare quella linea, il mio cuore non reggerebbe...” sussurrò Makarov prima una forte sirena risuonasse per tutta la Lega.

Attenzione! Rilevate minacce multiple di classe A o superiore in tutto Fiore. Tutti gli eroi a rapporto! Ripeto, tutti gli eroi a rapporto!”

Makarov balzò giù dalla sedia e, con un rapido gesto, azionò un pannello con schermo fissato alla parete. Il volto di Mira apparve dopo pochi secondi “Mira, assegna tutti gli eroi disponibili disponendoli secondo livello di minaccia e tempo stimato per neutralizzarla, inoltre manda una richiesta anche alle altre Leghe, non possiamo rischiare!”

Ricevuto Master!” annuì Mira chiudendo poi la chiamata, mentre Makarov andò davanti ad una parete e, toccando un tasto nascosto, fece aprire un armadio segreto dove vi era conservato un costume nero abbinato ad un cappotto lungo bianco e dorato.

Cosa intendi fare?” domandò subito Polushka, intuendo le sue intenzioni.

Secondo te? Scenderò in campo anch'io, è tempo che Avatar e tutti quei fanatici capiscano contro chi stanno combattendo!” spiegò Makarov iniziando ad indossare il costume “Fammi un favore, chiama a raccolta tutti coloro che hanno poteri curativi o conoscenze mediche, meglio essere sicuri”.

La donna annuì e uscì dalla stanza con passo svelto, dirigendosi verso l'infermeria, sperando di cuore di non dover accogliere nessuno al suo interno.



§ § §



Cosa? Minacce multiple?” domandò Neren sorpresa ed Emily annuì, leggendo le informazioni ricevute dalla Lega su un piccolo palmare.

Stando agli ordini, dobbiamo concludere la ronda e poi unirci al resto degli eroi per debellare tutte le minacce.” spiegò la più giovane del gruppo.

Bene, allora sbrighiamoci che ho voglia di menare le ma...!” prima che Neren potesse finir di parlare, Yugure l'afferrò per la tunica e la scagliò lontano, così come Sora prese per un braccio Emily e fece un rapido scatto all'indietro, evitando un raggio di energia accecante che colpì il tetto, creando una grossa esplosione.

Dopo lo stupore iniziale, le due ragazze ripresero il controllo e si guardarono attorno velocemente, individuando, in cima ad un palazzo dall'altra parte del parco, una ragazza con delle strane ali meccaniche.

Di fianco a lei, videro un ragazzo dai vestiti chiari con il volto coperto da una maschera bianca.

E quelli chi sono?!” domandò Neren creando due grosse ali di sangue per poi librarsi in volo.

Non lo so, ma non sono amici.” ipotizzò Emily librandosi a sua volta in aria con i suoi poteri. Senza dire nulla, Sora scattò alla velocità del suono verso i due nemici, riuscendo a correre come se niente fosse sulla parete dell'edificio, mentre Yugure venne sollevato in aria da Emily.

Il ragazzo del suono arrivò in un battito di ciglia sull'altro tetto e i due avversari si girarono verso di lui.

Li hai mancati... e dire che Hakkabot ti ha potenziata.” commentò Solaris con voce calma.

Non sono abituata ad usare questa modalità di notte. L'energia immagazzinata non era sufficiente.” spiegò Sigma con voce piatta, mentre le sue ali si ripiegarono, compattandosi sulla schiena.

Sona spostò lo sguardo da Solaris a Sigma e viceversa, finendo col puntare un dito contro la ragazza “Ti conosco... il tuo profilo era già presente nel database della Lega. Stando a quelle informazioni, dovresti lavorare da sola”.

Nessuno dei due gli rispose e lui si limitò a scrollare le spalle “Oh beh, non che mi riguardi infondo... tanto tra poco di voi non si sentirà più parlare.” e, di colpo, tutti i suoni svanirono.

Sigma e Solaris sgranarono leggermente gli occhi e il ragazzo si alzò di diversi metri dal terreno, notando che Emily, Neren e Yugure si stavano avvicinando e ben presto si sarebbero ritrovati in uno scontro due contro quattro.

La sua compagna, invece, fece cambiare forma al suo braccio meccanico, trasformando la mano nella lama di falce con cui aveva decapitato Macao giorni prima, ma la mancanza di suoni era una novità per lei che, in quel momento, poteva udire solo il battito del suo cuore.

TU-TUM...

Sora inclinò leggermente il collo a destra e poi a sinistra, spostando leggermente in avanti il piede sinistro.

TU-TUM...

Sigma piegò il braccio armato in modo tale da poter avere più opzioni di attacco e, seppur in modo impercettibile, si inclinò in avanti.

TU...

Sora svanì completamente nel nulla, riapparendo davanti a lei e colpendola con un pugno teso sullo sterno.

TUM...

La cyborg vomitò una grossa quantità di sangue e la forza dell'impatto la scagliò all'indietro, facendola precipitare in strada.

-Fuori una...- pensò Sora, sapendo comunque che, essendo solo al quinto piano, quella caduta non era letale al cento per cento ma contava molto sui danni inferti dal suo colpo. Spostando lo sguardo su Solaris, lo vide intendo a creare delle lame di vento circolari ma prima che potesse usarle, Sora aprì la bocca emettendo un fortissimo rumore acustico che stordì completamente l'avversario.

Solaris si tappò le orecchie con entrambe le mani ma il rumore non accennò a diminuire e, urlando a squarciagola, precipitò in strada come Sigma.

Sora chiuse di scatto la bocca, giusto in tempo per evitare che i suoi compagni venissero colpiti dal suo attacco sonoro.

Sora, li hai già sistemati?!” esclamò Neren atterrando di fronte a lui “Che tu sia maledetto! Volevo combattere anche io!”

Non vedo il problema. Ho semplicemente risolto in fretta la questione.” si giustificò Sora con noncuranza, facendo imbestialire Neren, mentre Emily si limitò a sbuffare “Allora sei utile a qualcosa, dopotutto”.

Tra lei e Sora scattarono occhiate di fuoco che vennero tuttavia ignorate da Yugure, concentrato sul cornicione del tetto. Con un movimento fluido del braccio, impugnò l'elsa della katana che portava appesa alla schiena, catturando l'attenzione dei suoi compagni.

Qualcosa mi dice... che la questione è lungi dall'essere risolta.” commentò lo spadaccino estraendo lentamente la sua lama, mentre diversi robot umanoidi si arrampicarono sul tetto senza alcuna difficoltà.

All'inizio parvero solo dieci, ma poi ne salirono ancora e ancora, finché i quattro eroi non si ritrovarono circondati da una sessantina di robot, tutti perfettamente uguali.

Siamo finiti in Terminator?” domandò Neren con sguardo confuso, riconoscendo i robot tipici del film. Emily si sollevò in aria, mentre i suoi tre compagni si misero schiena contro schiena, creando una sorta di triangolo.

Credo proprio che non sia un film...” commentò Emily ruotando lentamente su sé stessa.

Ma che acuto spirito di osservazione.” proferì una voce femminile proveniente da tutti i robot attorno a loro “Mi piaceva il design, ma sono sicura che non vi interessi”.

E questa chi sarebbe?” chiese Emily, individuando una grossa cisterna dell'acqua su un tetto non troppo lontano.

Dev'essere Hakkabot, stando ai dati in nostro possesso è una ragazza che opera a distanza mandando avanti le sue macchine.” spiegò Neren rivestendo le mani col suo sangue, creando degli affilati artigli.

Bene, siete informati, sarebbe stato noioso spiegarvi tutto.” dissero i robot all'unisono, iniziando ad avanzare lentamente “Sono contenta comunque... con quattro cavie come voi, potrò sbizzarrirmi con i miei esperimenti”.

Devi solo provarci.” sibilò Sora svanendo all'improvviso per poi colpire rapidamente tre robot con il palmo delle mani, creando delle potenti vibrazioni che fecero esplodere all'istante i bersagli.

Nell'istante successivo, Neren e Yugure scattarono in avanti così come tutti i robot, mentre Emily, sfruttò i suoi poteri per sollevarne una decina, alzandosi in quota a sua volta.

Distendendo le braccia, divise i robot in due gruppi da cinque e, con un movimento secco delle braccia, chiuse le mani a mo di maglio, facendo schiantare i nemici tra di loro, generando una grossa esplosione a mezz'aria.

Sotto di lei, Neren si abbassò di scatto per evitare le braccia di due robot e, ruotando su sé stessa, recise le gambe ai due bersagli più ad altri tre rimasti troppo vicini.

Subito dopo, l'eroina del sangue balzò in alto e, scendendo in picchiata, conficcò gli artigli nel corpo di altri due robot che esplosero all'istante, provocandole delle bruciature sulle braccia ma Neren non se ne curò troppo e si lanciò addosso ad altri nemici.

Poco lontano, una serie di kunai colpirono in mezzo agli occhi una mezza dozzina di robot che si accasciarono al suolo, mentre Yugure, quasi come se stesse danzando, si spostò tra i nemici, decapitando i più vicini, finché ai suoi piedi non si trovò i resti di venti robot.

Sora fissò per un solo istante la scena, facendo poi esplodere un altro robot ma in realtà era preoccupato per qualcosa, qualcosa che non aveva sentito.

Nell'istante in cui aveva scagliato Sigma di sotto, non aveva udito alcun suono che potesse indicare ad un impatto col suolo o con qualcos'altro.

Sigma non aveva colpito nulla. Non era precipitata. Si era lasciata cadere per un motivo.

A causa del rumore di esplosioni attorno a lui, si accorse troppo tardi di un suono incredibilmente leggero, quasi inudibile. Girandosi di scatto, si ritrovò la faccia serrata in una mano meccanica e, in men che non si dica, fu trascinato in cielo da Sigma.

Emily fissò la scena sgranando gli occhi e, spostando lo sguardo sui suoi compagni, vide che ora erano anche impegnati con Solaris, il quale non sembrava troppo provato dal precedente attacco.

-Loro due possono farcela.- si disse la ragazza per poi inseguire Sigma aumentando la velocità della sua levitazione.

A svariati metri di altezza, Sora afferrò il braccio della sua avversaria la quale lo lasciò andare all'istante e, con una velocità inumana, lo colpì alla bocca dello stomaco con un pugno ben piazzato spezzandogli il fiato e facendogli sputare saliva mista a sangue.

Il colpo di prima, mi ha dato fastidio.” sibilò la cyborg trasformando la mano metallica in una lama di falce e tenendo Sora per la gola con l'altra mano. Alzando il braccio, si preparò a decapitare il ragazzo ma una strana forza le bloccò l'intero corpo, impedendole di muoversi.

Appena in tempo...” sospirò Emily con le braccia distese verso Sigma. Con dei leggeri movimenti delle dita, fece dischiudere la presa dal collo del compagno e lo fece levitare vicino a sé “Sei in debito con me”.

Il ragazzo sbuffò leggermente massaggiandosi la gola “Tu fammi tornare coi piedi a terra e poi parleremo di eventuali debiti...”

Ricevuto, ma prima concludiamo lo scontro.” ordinò Emily volgendo il suo sguardo verso Sigma, per poi entrarle nella mente. Si ritrovò nel bel mezzo di una sequenza caotica di immagini e suoni, senza alcun filo logico tra di loro.

La mente di Sigma era troppo caotica per quella di Emily che fu costretta ad abbandonarla dopo pochi secondi, ansimando leggermente “Ora è completamente sotto il mio potere, ma posso al massimo farla stare ferma... la sua mente è troppo instabile”.

Il compagno annuì lentamente, cercando di restare in "piedi", quando sgranò gli occhi all'inverosimile, avvertendo nell'aria un rumore fin troppo pericoloso.

Elettricità.

Volse lo sguardo verso Sigma, ma la cyborg era svanita nel nulla.

Di fianco a lui, Emily strillò a pieni polmoni a causa del dolore generato dal colpo dell'avversaria che, con una velocità superiore a prima, si era portata davanti alla ragazza.

Le ali, l'occhio e gli arti meccanici erano completamente rivestiti da una grossa quantità di elettricità che aveva folgorato Emily nel momento stesso in cui Sigma le aveva afferrato la gola con la mano robotica.

Sona avvertì il potere della sua compagna svanire ma, prima che la sua caduta iniziasse, Sigma scese in picchiata trascinando con sé Emily e distendendo il braccio verso il basso.

Nel giro di due secondi, le due si schiantarono nel tetto dove stavano ancora combattendo Neren e Yugure. La cyborg sfruttò il corpo di Emily per distruggere anche il pavimento del piano inferiore e di quelli sotto ancora, finché non creò un grosso cratere nel pavimento del piano terra.

Solo in quel momento, Sigma tornò in sé, guardandosi attorno con aria confusa, finché non spostò lo sguardo sulla ragazza sotto di sé, il cui corpo era ricoperto di brutte ferite tra cui un ampio taglio sulla fronte dalla quale stava fuoriuscendo una grossa quantità di sangue.

"Ma cosa..."

"Pilota automatico." spiegò Ryo tramite un piccolo auricolare "Avevo previsto che ti avrebbero fermato con dei poteri mentali così ho inserito un sistema di controllo remoto che entrerà in funzione ogni volta che controlleranno la tua mente, combattendo al posto tuo".

Sigma non parve molto contenta della cosa ma quel 'Potenziamento' le aveva salvato la vita, perciò evitò di replicare.

"Solo una cosa..." riprese Ryo "... occhio sopra di te".

Sigma sgranò all'istante gli occhi e distese all'istante il braccio robotico verso il cielo. Il suo pugno impattò violentemente contro quello di Sora, il cui sguardo ora era visibilmente pervaso dalla rabbia.

Dei sonori 'CRACK' si udirono nell'aria e una smorfia di dolore si formò sul viso di Sora che però non cercò di allontanarsi, aprendo la bocca per un nuovo attacco sonoro. Tuttavia, il suo udito lo avvertì della presenza di due civili in quella stanza, rannicchiati in un angolo.

"Tsk! Muovetevi! Andatevene di qui!" urlò Sora distraendosi quel tanto che bastò a Sigma per sibilare "Electrical Demon Mode On".

Le sue parti meccaniche vennero di nuovo pervase dall'elettricità e Sora venne folgorato allo stesso modo di Emily, urlando per il dolore. Sigma non batté ciglio e, dopo averlo afferrato per una caviglia, ruotò su sé stessa, scagliandolo poi contro una parete.

L'impatto disintegrò il muro e Sora si schiantò contro la fiancata di un SUV posteggiato lì davanti, la cui carrozzeria di deformò pesantemente.

Sigma uscì dal buco appena creato e si avvicinò con passo calmo a Sora, ancora riverso a terra. Lentamente, protese in avanti una mano per afferrarlo, ma all'ultimo ebbe un ripensamento e alzò la gamba meccanica, spostando il piede sopra alla gamba destra di Sora.

Con incredibile violenza, calò il piede e un orribile rumore di ossa rotte si udì nell'aria, seguito a ruota dall'urlo inumano di Sora che iniziò ad agitarsi come un dannato a terra, tenendosi la gamba ferita.

Sigma lo fissò per qualche secondo e sibilò "Fuori due..." dopodiché si alzò in volo e raggiunse il tetto dove una nuova esplosione allargò il buco creato da lei poco prima.

Con dei movimenti rapidi, Neren tagliò di netto tre robot con una falce di sangue ma cadde in ginocchio subito dopo, a causa delle ferite che ricoprivano il suo corpo. Nuovi avversari le si lanciarono addosso e, malgrado i primi due furono subito tagliati a metà, gli altri riuscirono a bloccarla, ricoprendosi a loro volta di elettricità.

Neren urlò a pieni polmoni ma alla fine strinse i denti sibilando "Lasciatemi... andare...!" e dal suo corpo fuoriuscirono svariate lame di sangue che trapassarono i nemici da parte a parte, facendoli esplodere.

Sigma si avvicinò lentamente e Neren fuoriuscì dal fumo venutosi a creare, barcollando e con il corpo ricoperto di ustioni. Senza esitare, la cyborg l'afferrò per la testa e la schiantò al suolo, crepandolo, per poi gettarla nel buco dietro di lei, facendola cadere sopra ad Emily, ancora svenuta.

Una folata di vento catturò l'attenzione di Sigma che spostò lo sguardo su Solaris, ancora intento ad affrontare Yugure e, con sua somma sorpresa, notò che lo spadaccino non aveva molte ferite.

"Muoviti a finire." lo ammonì Sigma e Solaris, sbuffando, ribatté "Perché non ti rendi utile invece?"

Sigma si limitò a trasformare la sua mano in una lama per poi scagliarsi addosso a Yugure che, notandola con la coda dell'occhio, ruotò su sé stesso per intercettarla con la sua katana.

Normalmente, una persona non si sarebbe potuta fermare con uno slancio come quello di Sigma, ma lei non era una persona normale e, conficcando le unghie nel cemento, si fermò all'istante.

Yugure non riuscì a fermare l'attacco e il suo fendente andò a vuoto, lasciandolo completamente scoperto, cosa che fu subito notata da Solaris il quale lo colpì alla schiena con due lame di vento, creandogli una X di sangue sulla schiena.

Lo spadaccino digrignò i denti per il dolore ma riuscì comunque ad alzare la guardia per parare un fendente di Sigma, che riuscì comunque a spezzargli la katana, aprendogli in seguito un lungo taglio sul torace.

Yugure indietreggiò di qualche passo estraendo due pugnali ma un robot semi distrutto lo afferrò per la caviglia e, quella singola distrazione, bastò a Solaris per colpirlo nuovamente con una pioggia di lame di vento.

Il membro di Fairy Tail barcollò per qualche secondo ma alla fine si accasciò al suolo. Sigma gli fu subito sopra e alzò la lama per finirlo, ma un raggio di luce bianca la colpì in mezzo alla schiena, scagliandola contro Solaris che la bloccò con un piccolo turbine.

Il ragazzo volse lo sguardo verso il cornicione opposto al suo e vide due ragazzi pressoché identici ma mentre il primo aveva degli abiti scuri come i capelli, il secondo indossava vestiti chiari come i suoi capelli biondi.

"Sembra proprio che siamo arrivati appena in tempo, eh Rogue?" domandò il biondo.

"Così parrebbe." convenne il moro fissando con sguardo torvo Solaris "Ora occupiamoci di loro e poi portiamo i feriti a Fairy Tail".

"I Draghi Gemelli di Sabertooth." disse Solaris "Non credevo che Fairy Tail avesse chiesto il vostro aiuto".

"Beh, normalmente Fairy Tail si sarebbe occupata di gente come voi da sola, ma c'è un momento in cui non possiamo restare a guardare..." sibilò Sting indurendo lo sguardo.

 photo b79d2f195bbf0c1ed5dadead20267f1dff19409440ac9f932cf1ab94_zpsfggymfjz.png

Solaris non batté ciglio e, mentre Sigma si rimise in piedi, delle violente esplosioni si udirono nel parco che venne ben presto divorato dalle fiamme "Il nostro lavoro era solo creare un po' di panico, ma sono contento che quegli... eroi..." ed indicò Yugure "... si siano uniti alla festa".

Alle loro spalle si creò un portale e Sigma fu la prima ad entrare, seguita dai pochi robot rimasti intatti.

"Ehi aspettate!" urlò Sting creando una sfera di luce ma anche Solaris lo attraversò senza esitazione. Il portale si richiuse all'istante e il ragazzo, girandosi, li avvertì "Non preoccupatevi, ci ricorderemo di voi..."

Sting e Rogue si scambiarono una rapida occhiata ma alla fine decisero di pensare ai feriti. Rogue si caricò in spalla Yugure e saltò nel buco, atterrando vicino a Neren ed Emily, mentre Sting aiutò Sora, l'unico ancora cosciente che, seppur in modo seccato, attivò il teletrasporto e, in un istante, tutti e sei svanirono nel nulla.



§ § §



"Ottimo lavoro con quei quattro." si complimentò Ryo, girandosi leggermente verso i suoi compagni appena rientrati che si andarono a sedere su un divanetto per riposarsi.

"Di certo mi aspettavo qualcosa di meglio." commentò Solaris tornando alla sua forma normale.

"Ti consiglio di abbassare la cresta. Il livello di potenza di Sting e Rogue è superiore al vostro." spiegò Ryo indicando la benda nera che le copriva l'occhio rosso "Vi avrebbero spazzato via".

"Ne sei certa?"

"Le mie invenzioni non sbagliano mai e il misuratore di potenza è una delle cose di cui vado più fiera." ribatté Ryo con voce fredda, tornando a concentrarsi sui monitor davanti a lei "Ora scusatemi, ma questa zecca mi sta dando parecchie rogne".

"Di chi si tratta?"

"Di un ragazzo desideroso di morire che va in giro a scagliare frecce di cristallo contro i miei robot".



§ § §



Archer evitò l'ennesima presa da parte di un robot e lo tagliò di netto all'altezza della vita con una spada corta di cristallo. Subito dopo, impugnò il suo arco e, creando delle frecce di cristallo, le scagliò tutte addosso ai nemici più lontani, che esplosero pochi istanti dopo.

"Uff... e quelli erano gli ultimi." disse Archer sistemandosi l'arco sulla schiena "Mi chiedo chi li abbia mandati e a che scopo... oh beh, io li ho distrutti perciò non ha più importanza".

Il ragazzo fece per girarsi ed incamminarsi lungo un vicolo, ma all'ultimo, su un palazzo non molto lontano, notò un altro robot, simile a quelli appena distrutti ma, a differenza loro, aveva come un cuore rosso acceso al centro del petto.

-Che sia una sorta di comandante?- si chiese il ragazzo per poi impugnare nuovamente l'arco ma il robot si allontanò all'istante, correndo sul tetto della fabbrica.

Archer scagliò diverse frecce nel muro e, correndo incontro all'edificio, saltò su di esse per arrivare fino in cima, dove vide il robot ormai molto distante ma ciò non gli impedì di corrergli dietro.

Il robot balzò di fabbrica in fabbrica, con Archer dietro di lui, finché non si fermò sopra ad un grosso magazzino abbandonato isolato rispetto alle altre fabbriche.

Con uno scatto, Archer lo colpì in pieno con una spada di cristallo e lo fece cadere attraverso una vetrata nel soffitto che andò in frantumi. L'impatto si udì nell'aria e Archer saltò giù a sua volta, ma del robot nessuna traccia.

Il ragazzo era ormai prossimo ad andarsene ma le luci si accesero tutte nello stesso momento, rivelando l'interno spoglio del magazzino. Vi erano solo alcune casse, alcuni tubi di ferro e un grosso telo nero che copriva una sezione della stanza.

Davanti al suddetto telo, vi era il robot con una mano sulla ferita procuratagli da Archer, che si avvicinò a lui con un ghigno sul volto.

Game Over.” sibilò il ragazzo alzando la lama ma una voce femminile disturbata si udì nell'aria attraverso alcuni altoparlanti posti negli angoli del magazzino “Ma che bravo, mi hai tolto le parole di bocca”.

Archer si guardò attorno confuso e, in quel momento, il robot strappò via il telo, facendogli sgranare gli occhi per la sorpresa.

Davanti a lui si parò un mech. Un fottutissimo mech alto sei metri ed armato di tutto punto, viste le quattro mini-gun montate sulle braccia e le due postazioni missilistiche posizionate sulle spalle.

Il mech era completamente nero e sprovvisto di mani o di qualsiasi cosa potesse essere usato come mano, inoltre le gambe, diversamente da quelle umane, avevano le articolazioni delle ginocchia invertite, infatti si piegavano all'indietro. Dopo alcuni rumori poco amichevoli, il mech si alzò in tutta la sua altezza e, senza esitazione, alzò un piede e schiacciò all'istante il robot superstite.

Le cose iniziano a farsi interessanti.” commentò Archer creando un'alabarda di cristallo e la voce, stavolta udibile in modo più chiaro, si udì dall'interno del mech “Ti consiglio di non sopravvalutarti, non puoi sconfiggere questo capolavoro da solo”.

Per tutta risposta, Archer scattò in avanti per colpire le gambe del mech che, grazie a delle spesse placche di metallo, riuscirono a sopravvivere alla prima raffica di colpi, costringendo il ragazzo ad indietreggiare.

-E' molto resistente...-

Dopo qualche secondo, le due mini-gun superiori del mech iniziarono a girare sempre più velocemente e Archer fece appena in tempo a creare uno spesso scudo di cristallo prima che una pioggia di proiettili si abbattesse contro di lui, spostandolo di peso a causa della forza dei colpi.

Archer cercò di fare forza sulle gambe ma non ci fu verso di fermarsi e, in pochi secondi, si ritrovò con la schiena contro la parete del magazzino. Il mech smise di sparare e fece alcuni passi in avanti.

Dunque? Ancora convinto di essere un dio?”

Tsk, rilassati, è solo il primo tempo!” urlò Archer per poi scagliare l'alabarda contro la cabina di comando del mech che però ruotò il busto di centottanta gradi, deviando così l'arma del ragazzo che intuì come quel punto fosse più vulnerabile. Dopo aver creato due pugnali, si lanciò nuovamente all'attacco ma, contro ogni previsione, il mech aveva un jet-pack montato nella schiena e lo usò per sollevarsi e spostarsi all'indietro, portandosi alle spalle di Archer.

Il ragazzo si girò all'istante, giusto in tempo per vedere due razzi partire diretti contro di lui. Prima dell'impatto, un'armatura di cristallo ricoprì interamente il suo corpo ma le due esplosioni lo scagliarono con violenza contro la parete opposta, distruggendo la sua protezione.

Archer sputò un po' di sangue ma si rialzò subito, creando un nuovo scudo di cristallo, che usò subito per proteggersi da una nuova pioggia di proiettili.

Intanto, alle spalle del mech, dietro alla parete, due occhi cremisi fissarono attentamente lo scontro.

Io dico di entrare ora!” sbottò Gajeel rivestendo il suo pugno di ferro.

No Gajeel! Dobbiamo pensare ad un piano, quel mech è troppo pericoloso!” obiettò Levy .

Non ci serve un piano, la mia corazza unita alla difesa di quell'idiota faranno da diversivo e voi colpirete il nemico. Fine! Vittoria per noi.” spiegò Gajeel agitando una mano, mentre Alex e Alissa assistevano in silenzio allo scontro verbale, finché una nuova esplosione non fece tremare il magazzino e Archer non venne scagliato contro un'altra parete.

Il mech si girò verso di lui, volgendo il lato destro verso Gajeel e gli altri e, per il moro, quello fu il momento perfetto per entrare in azione.

Trasformando l’avambraccio destro in uno spadone di ferro, fece a pezzi la saracinesca ed entrò rapidamente nel magazzino, gettandosi contro il nemico che tuttavia, avendo dei sensori posti lungo tutto il corpo, percepì la sua presenza e con una breve spinta del jet-pack, si spinse verso sinistra, evitando un affondo.

Gajeel intuì le intenzioni del mech e rivestì l’intero corpo con delle scaglie di ferro, preparandosi a ricevere i proiettili nemici che arrivarono puntuali come un orologio, permettendo così ad Archer di rialzarsi e tentare un nuovo attacco.

Come prima, creò un’alabarda di cristallo ma, non appena fu vicino al mech, questi girò il torso verso di lui e sparò altri due missili. Archer balzò in alto e l’esplosione lo scagliò direttamente contro il soffitto, permettendogli di afferrare delle travi pericolanti.

Gajeel provò ad avanzare ma fu colpito in pieno da un missile che lo scagliò all’indietro, distruggendo ulteriormente la saracinesca. Levy fissò preoccupata il compagno che però si rialzò non curante del colpo e si lanciò nuovamente in avanti.

Alex, Alissa, per favore, andate sul tetto e aspettate il momento giusto per attaccare… io entro e cerco di aiutare Gajeel!” ordinò Levy e le due compagne annuirono. Alex iniziò a levitare grazie ai suoi poteri mentre Alissa, dopo aver allungato le unghie, le conficcò nella parete di metallo ed iniziò ad arrampicarsi verso l’alto.

Levy fece un profondo respiro ed entrò a sua volta nel magazzino.

Davanti a lei, Archer scoccò una freccia di cristallo, conficcandola in una delle mini-gun del mech, distruggendola. Gajeel, invece, stava venendo schiacciato dal piede destro del robot che non sembrò preoccuparsi molto dell’arma persa.

Gajeel!” urlò Levy correndo incontro al ragazzo ed attivando nel mentre i suoi speciali guanti che, grazie ad un nuovo tipo di tecnologia, potevano creare ciò che lei pensava, seppur in piccole quantità “FIRE!”

Muovendo velocemente le dita, la piccola ragazza creò delle fiamme davanti a sé che si avventarono contro il mech, il quale indietreggiò lasciando andare Gajeel che si rialzò tossendo un po’ di sangue.

Gajeel dobbiamo ritirarci!” propose Levy aiutandolo ad alzarsi ma il ragazzo, ricoprendo di nuovo la pelle di ferro, la spinse via con malagrazia, beccandosi poi una raffica di proiettili in pieno petto.

Non dire stupidaggini!” inveì Gajeel non appena la raffica fu terminata “Possiamo batterlo senza problemi! Prima o poi finirà le munizioni!”

Dietro al mech, nel mentre Archer creò una spada di cristallo e la usò per squarciare il corpo del nemico sulla schiena. Dal taglio creato fuoriuscì del denso fumo nero misto a scintille ma ciò non impedì al robot di ruotare rapidamente il busto colpendo il ragazzo in pieno con una delle mini-gun, scagliandolo contro una parete.

Vedendolo a terra, il mech tornò a concentrarsi su Gajeel ma all’ultimo si girò lentamente verso Levy. Il moro sgranò gli occhi per la paura e scattò in avanti per impedirgli di aprire il fuoco.

Il mech sparò una nuova raffica ma si girò nuovamente verso Gajeel che bloccò i primi proiettili unendo le braccia davanti al volto per proteggersi meglio.

-Scacco matto.- pensò Ryo, inclinando leggermente l’angolazione delle mini-gun rimaste.

Gajeel fece un passo in avanti, fiducioso di potersi avvicinare a sufficienza ma non appena un urlo carico di dolore squarciò l’aria, sovrastando il rumore delle armi del mech, tutta la sua fiducia svanì nel nulla.

Archer si riprese in quel momento e la prima cosa che vide fu Levy cadere a terra. Una mano stretta sul fianco dove stava sgorgando parecchio sangue. Un’espressione di puro dolore sul volto della ragazza.

LEVY!!!” urlò Gajeel a pieni polmoni ignorando completamente il mech che lo colpì in pieno con un razzo, scagliandolo fuori dal magazzino. Il moro provò a rialzarsi ma la sua pelle di ferro svanì lentamente e le forze lo abbandonarono lasciandolo in balia del dolore.

Tsk, idiota. La tua pelle di ferro è ottima per deviare i proiettili, basta calcolare la nuova traiettoria e posso colpire anche altri bersagli.” commentò Ryo con voce fredda voltando il mech verso Levy.

Dopo averla agganciata, sparò due missili che però si fermarono a pochi centimetri dalla ragazza, girandosi poi verso il mech. Di colpo, entrambi i razzi saettarono contro il robot esplodendo contro la sua corazza e distruggendo interamente il braccio destro mentre, dal tetto, Alissa si gettò a peso morto sulla schiena del mech, conficcando le sue unghie nel corpo del nemico.

Il mech iniziò a muoversi in maniera convulsa mentre Alex levitò vicino a Levy cercando di aiutarla.

Non le sento!” urlò Levy col terrore negli occhi “Non sento le gambe!!!”

Alex sgranò gli occhi per lo shock e girò delicatamente l’amica su un fianco, notando un foro di proiettile nel fianco sinistro, all’altezza dell’ombelico. La bionda scosse violentemente la testa “C… cerca di calmarti! Adesso proverò a curarti!” ma la voce di Archer la fermò all’istante “Voi due levatevi da lì!”

Alex si girò di scatto e vide il mech avanzare verso di lei, cercando ancora di levarsi Alissa di dosso, con la ragazza ancora intenta a trafiggerlo in più punti con le sue unghie. Archer si frappose tra le due ragazze e il robot e, dopo aver creato un grosso martello di cristallo, colpì violentemente la gamba sinistra del nemico, facendolo vacillare.

Diversamente da quanto sperato, però, il mech rimase in piedi e sparò diversi missili a caso, facendo esplodere parte del magazzino. Diverse macerie cascarono dall’alto e Alex, alzando le braccia, urlò “Azarath Metrion Zinthos!!!”

Tutti pezzi di metallo si fermarono a mezz’aria e Alex, sfruttando i suoi poteri mentali, li gettò lontano, allontanandoli dallo scontro. Davanti a loro, il mech piantò i piedi nel terreno e azionò dei propulsori posizionati davanti ma non si spostò neanche di un millimetro.

Keh, deve essere impazzito! Continua a colpirlo!” urlò Archer ad Alissa, iniziando a colpire la cabina di comando con delle frecce di cristallo, ma per la Alex qualcosa non andava. Perché mai si sarebbe dovuto fermare in quel modo? I danni di Alissa avevano davvero mandato in corto circuito i suoi sistemi?

Solo dopo qualche istante Alex si accorse di una cosa. Il mech aveva dato le spalle all’unica parete ancora integra, quella più resistente.

Alissa! Scendi subito di lì!!!” urlò a pieni polmoni ma nello stesso istante, il mech schizzò all’indietro schiantandosi di schiena contro la parete, lasciando Archer e Alex senza parole.

Archer scattò in avanti nello stesso momento in cui il mech riprese ad avanzare ma era nettamente più lento di prima, perciò il ragazzo non ebbe alcun problema a passargli di fianco, individuando Alissa riversa a terra con delle orribili ferite lungo tutto il corpo.

Sopprimendo un'imprecazione, Archer l'affiancò subito e si passò un suo braccio intorno al collo per aiutarla ad alzarsi, mentre il mech tornò a concentrarsi su di loro.

Oh andiamo, dammi un po' di tregua!” sbottò Archer rivestendosi con la sua armatura di cristallo per poi mettere Alissa dietro di lui ma, prima che il mech potesse sparare, una spranga di ferro venne scagliata nella sua schiena e si conficcò nel jet-pack, facendolo esplodere.

Alex si girò verso l'origine del colpo e vide Gajeel appoggiato contro la parete ma con il braccio ancora disteso verso il mech. Archer colse l'occasione e, dopo aver lasciato andare Alissa, saltò contro la cabina del mech e mandò in frantumi il vetro con un pugno ben assestato, scoprendo che non vi era alcun pilota al suo interno.

Il mech parve riprendersi dal colpo subito e provò a ad indietreggiare ma Alissa, seppur con diverse ferite aperte e sanguinanti, allungò ancora di più le sue unghie, trasformandole in vere e proprie lame affilate e, con un movimento secco delle braccia, tagliò di netto la gamba destra del robot, poco sotto il ginocchio, facendolo crollare al suolo.

Ormai in completo cortocircuito, il mech sparò gli ultimi missili che colpirono sia il terreno che le pareti, facendo tremare il deposito. Un missile esplode davanti a Gajeel, scagliandolo oltre la parete ed ustionandogli gran parte del corpo, mentre gli altri evitarono i suoi compagni.

Tuttavia, nel giro di pochi istanti l'intero edificio collassò sotto al suo stesso peso e Gajeel fece appena in tempo a rialzare la testa che una forte onda d'urto lo investì in pieno, costringendolo a coprirsi il volto con un braccio. Quando lo spostamento d'aria fu cessato, il ragazzo si rialzò in piedi, fissando la desolazione davanti a lui.

Levy! Ehi! Ragazze! Rispondetemi!!!”

Siamo... qui...” sussurrò Alex alle sue spalle facendogli prendere un colpo. Il ragazzo si girò verso la compagna e la vide a terra esausta di fianco a Levy, ormai svenuta per il dolore “Dov'è Alissa?”

Gajeel non seppe risponderle ma un improvviso rumore metallico riportò la sua attenzione verso l'edificio crollato. Assottigliando lo sguardo, vide alcuni pezzi di metallo muoversi e da essi fuoriuscirono Alissa e Archer, entrambi feriti gravemente, con parti delle loro corazze, ossea per lei e di cristallo per lui, ancora attaccate ai loro corpi.

Voi... portate solo guai...” sputò Archer andando a sedersi vicino agli altri per poi guardare Alex “E te come sei uscita?!”

Mi sono teletrasportata...” spiegò Alex riprendendo fiato, mentre si dedicava alle cure di Alissa la quale la fermò subito, spostando lo sguardo su qualcosa che non le piaceva per niente.

Una decina di robot si stava avvicinando a loro.

Alissa imprecò a bassa voce e si alzò in piedi. Archer fece per rialzarsi a sua volta, ma la ragazza lo spinse a terra “Riposati, saresti inutile ora come ora...” e si incamminò verso gli avversari, piegando le braccia all'indietro.

Quando i robot le scattarono incontro, Alissa attese finché non furono abbastanza vicini, dopodiché distese in avanti le braccia e le sue unghie si allungarono di scatto, trafiggendo con rapidità tutti i bersagli in mezzo agli occhi, che si spensero lentamente.

I corpi di metallo si accasciarono al suono con dei violenti tonfi e Alissa tornò dai suoi compagni scrocchiandosi il collo “Non mi ero ancora scaricata bene”.

Tsk, come ti pare. Ora vi saluto, ho di meglio da fare che stare con gente come voi.” sibilò Archer incamminandosi verso la città ma Alex lo fermò “Aspetta, sei ferito!”

Non rompere! Ho subito di peggio!” ribatté Archer senza neanche girarsi.

Lascialo stare, abbiamo un problema più grosso.” la richiamò Gajeel sollevando con sguardo distrutto Levy, ancora scossa da leggeri spasmi per il dolore. Alissa e Alex si avvicinarono e la prima tirò fuori il dispositivo di teletrasporto, portandoli all'istante alla loro Lega.



§ § §



Devo dire che il mech è servito a molto.” scherzò Solaris abbandonandosi ad una leggera risata, mentre Ryo si rigirò nervosamente un lecca-lecca alla fragola tra i denti “Quei dannati insetti, stanno distruggendo tutte le mie creazioni”.

Con la coda dell'occhio, notò qualcosa alla sua sinistra e, girandosi, sussultò leggermente nel vedere Sigma in piedi davanti ad un monitor dov'era presente un'immagine di Gajeel durante lo scontro col mech.

E' stata colpa sua.” sibilò la cyborg confondendo Solaris e Ryo “Se si fosse ritirato, la sua compagna non sarebbe stata colpita”.

Beh, tanto meglio per noi.” commentò Ryo con una scrollata di spalle “Lo hai notato anche tu vero?”

Sigma annuì per poi colpire il monitor con un violento pugno, mandandolo in frantumi “E' solo colpa sua...”

Non sapevo che potessi provare la rabbia.” si intromise Solaris, avvicinandosi alle due.

So che cos'è ma non so dirti se la sto provando in questo momento.” disse Sigma, andando poi ad accomodarsi sul divanetto per poi collegarsi un cavo al braccio meccanico “Ryo, passami tutti i dati in nostro possesso di tutti loro”.

Agli ordini.” sbadigliò Ryo con voce poco convinta, mentre passava in rassegna gli ultimi monitor, dove altre battaglie erano ancora in corso e una in particolare era il fulcro di quell'assalto multiplo.



§ § §



Un enorme muro di ghiaccio bloccò il vicolo, impedendo ai robot di raggiungere la strada e, alle loro spalle, un’enorme fiammata li investì in pieno, facendoli esplodere.

Ottimo lavoro Gray-sama!” si complimentò Juvia avvicinandosi al suo adorato, mentre il muro di ghiaccio iniziava lentamente a sciogliersi a causa del dolore.

E anche questi sono finiti.” sbuffò Gray togliendosi, senza accorgersene, la giacca. Natsu e Lucy si avvicinarono avanzando dal vicolo e il rosato ebbe subito da ridire con il suo compagno “Io direi purtroppo! Questi robot sono deboli! Io voglio qualcuno di più forte!”

Lucy lo colpì con un leggero colpo sulla nuca, sbilanciandolo in avanti, dato che indossava uno speciale equipaggiamento, composto da guanti, stivali e cintura, che poteva darle diverse caratteristiche, per un totale di dieci poteri diversi. In quel caso aveva scelto il potere del “Toro” che le garantiva una forza erculea.

Non ne abbiamo bisogno! La città è già caotica a causa di questi robot!” lo canzonò la bionda, quando una forte esplosione fece saltare in aria una serie di auto della polizia poste in fondo alla strada come blocco stradale.

I quattro eroi si girarono verso quella direzione e un gruppo di grossi animali simili a leoni, ma dall’aspetto grottesco, ruggì al loro indirizzo e alcuni di loro sputarono fuoco come a dimostrare il loro potere.

Dopo i robot ora arrivano gli animali mutanti?” domandò Gray preparandosi a combattere, quando le bestie, ruggendo con più forza, assunsero lentamente una forma umanoide mantenendo l’aspetto animale.

Oh ecco qualcosa di interessante!” gioì Natsu infiammando i pugni mentre i suoi compagni si limitarono a sospirare. Senza esitare, i quattro si lanciarono contro le belve che scattarono nella loro direzione in contemporanea.

Alcuni di quei mostri fecero un ampio balzo per attaccarli dall’alto, ma Juvia generò de potenti getti d’acqua dalle manie li colpì al volo, facendoli schiantare al suolo. Nel mentre, Gray creò diversi spuntoni di ghiaccio dal terreno, rallentando così l’avanzata nemica.

Natsu venne lanciato in aria da Lucy e, gonfiando il petto, colpì i bersagli con un enorme cono di fiamme, ma la maggior parte dei mutanti schivò l’attacco scattando di lato.

Il rosato digrignò i denti vedendoli avanzare verso Lucy ma la ragazza non ci mise molto a pensare ad un piano e, afferrando una frusta che teneva intorno alla vita, colpì il primo dei leoni, scagliandolo contro gli altri a causa dell’impatto.

Dall’altra parte, Gray creò altri muri di ghiaccio, costringendo alcuni nemici a passare in mezzo ad essi e, quasi come se fosse stato invitato a farlo, Gray li colpì in pieno con un ariete di ghiaccio spedendoli contro alcune macchine.

Dietro di lui arrivò Juvia che intrappolò gli ultimi rimasti dentro a delle sfere d’acqua, le quali vennero congelate all’istante da Gray.

Fiuuuu… e anche i gattini sono sistemati.” si rincuorò Lucy avvicinandosi ai compagni ma un laser colpì il terreno davanti a lei, generando una forte esplosione che la scagliò all’indietro.

Lucy!!!” urlò Natsu volgendosi poi verso l’origine, digrignando i denti nel vedere altri robot ma armati più pesantemente.

Tsk! Ne arrivano ancora!”

Gray creò all’istante un arco di ghiaccio e scagliò innumerevoli frecce contro i robot più vicini ma tutte vennero distrutte da dei proiettili. L’eroe del ghiaccio scrutò attentamente i nemici, notando che, oltre ad essere più corazzati, erano armati con mitragliatrici, lanciarazzi e c’erano anche quattro di loro armati con dei grossi laser.

Poco lontano Natsu aiutò Lucy a rialzarsi e la andò a posare in un vicolo laterale. La ragazza tossì un po’ di sangue ma riuscì comunque a rialzarsi “Posso farcela Natsu…”
Il ragazzo la fissò con sguardo serio e fece per opporsi all’idea ma Lucy gli tappò la bocca con una mano “Natsu, anche io faccio parte di Fairy Tail”.

Udendo quelle parole, Natsu non poté ribattere e Lucy si lanciò di nuovo in strada, colpendo il terreno con la frusta, creando una grossa crepa dove cascarono tre robot. Il rosato fece per seguirla ma avvertì una strana sensazione lungo la schiena.

Si girò di colpo, scrutando il vicolo, ma ciò che gli stava trasmettendo quell’orribile sensazione non si trovava nel vicolo, bensì sul tetto dell’edificio infondo ad esso.

Una figura completamente avvolta in un mantello nero e una ragazza dall’abito bianco osservavano in silenzio Natsu che sgranò gli occhi con orrore nel notare che cosa stava tenendo in mano la ragazza.

La testa di Macao.

L’unica cosa che non era stata ritrovata del suo corpo, visto che quella di Wakaba era stata fatta esplodere.

Gli bastarono pochi secondi per capire. Erano stati loro. Erano loro i responsabili della morte dei suoi due amici e del destino di Romeo.

L’intero corpo del ragazzo venne avvolto da imponenti fiamme “Macao… Wakaba… sembra proprio che non dovrò aspettare molto per potervi vendicare!”

Una nuova esplosione si udì dalla strada, dove Gray aveva creato un muro di ghiaccio per proteggere lui e Juvia da alcuni missili. La ragazza creò una sfera d’acqua e la scagliò oltre i resti della protezione. Non appena la sfera ebbe toccato un robot, lo inglobò completamente fino a mandarlo in corto circuito.

Juvia può mandarli in corto ma deve concentrarsi sulle loro parti interne!” spiegò la ragazza creando altre sfere, mentre Lucy spezzò a metà un robot con una frustata. Un robot le si portò alle spalle e alzò il braccio per colpirla, ma venne congelato del tutto, sorprendendo Juvia, Lucy e anche Gray.

Sembra che tu abbia bisogno di una mano, Gray.” proferì una voce maschile alle loro spalle e il moro non dovette neanche girarsi per riconoscere il proprietario della voce “Leon…”

Non sembri molto contento di vedermi ma non importa… perché io sono felicissimo di poter rivedere la mia Juvia!” esclamò Leon inginocchiandosi davanti alla ragazza che indietreggiò all’istante, spezzandogli il cuore “Il mio amore non ti ha ancora raggiunta… ma sono certo che un giorno lo farà!”

Juvia preferirebbe che il suo amore raggiungesse il suo amato Gray-sama!” fu di tutt’altro avviso Juvia, mentre Gray si limitò a volgere lo sguardo altrove, individuando una ragazza alle spalle di Leon “Noemi? Cosa ci fai qua?”

La ragazza salutò i suoi compagni con una mano, avvicinandosi in volo “Ero impegnata a sconfiggere alcune strane creature mutanti insieme ad Elfman e Lisanna quando Leon è arrivato da noi e ci ha chiesto dove vi trovaste, così l’ho seguito!”

Juvia scoccò un’occhiata di fuoco a Noemi ma, prima che potesse minacciarla in qualunque modo, dall’alto cascò un robot che distrusse un’auto col suo peso.

Ah, lungo la strada ho trovato lui e ha detto che ci aiuterà solo per stavolta.” spiegò Noemi sorridendo, mentre Cloud si affacciò sul cornicione del tetto “Non posso permettere che questi orribili robot, che hanno osato distruggere un mercato e le sue olive, restino impuniti!!!”

Gray, Juvia, Lucy e Leon alzarono un sopracciglio, visibilmente interdetti dall’arrivo di quell’antieroe che, solo qualche giorno prima, aveva quasi fatto saltare in aria Alissa.

Cloud saltò giù e, dopo essersi appeso ad un lampione, atterrò sul corpo immobile del robot, indicando i nemici in avvicinamento “Distruggiamoli e facciamo casino!”

Visto lo stupore dei suoi compagni, Noemi fu la prima ad agire e, senza difficoltà, sollevò due macchina semi distrutte, scagliandole addosso al grosso dei robot, i quali fecero fuoco all’istante, distruggendole.

Cloud ne approfittò subito e creò una cupola di gas attorno ai nemici. IL gas, vista la presenza delle fiamme delle auto distrutte, diede vita ad un’esplosione enorme che mandò in frantumi tutti i vetri dei palazzi vicini, costringendo Gray e gli altri a ripararsi dietro ad uno spesso muro di ghiaccio.

YEAH! Esplosione!!! Così imparate a uccidere delle povere olive!!!” urlò Cloud abbandonandosi ad una grassa risata.

Mio dio… è più pazzoide di testa di cerino…” commentò Gray facendo sorgere una domanda nella mente di Lucy -Dov’è Natsu?-



§ § §



Finalmente avete deciso di mostrarvi…” sibilò Natsu avvicinandosi a Dyvern e X, posizionati dall’altro lato del tetto.

Non ci stavamo mica nascondendo. Siamo rimasti qua tutto il tempo”.

Natsu ignorò le parole della ragazza, avvolgendosi nelle sue fiamme per poi scagliare una grossa sfera di fuoco contro i due bersagli. X, con un movimento fluido del braccio, si tolse il mantello distendendolo davanti a loro per poi farlo esplodere annullando l'attacco di Natsu.

Dalla colonna di fumo venutasi a creare, il rosato vide uscire X, scrutandolo attentamente. La prima cosa che notò furono i brillanti capelli rossi, più simili a vere e proprie fiamme che a semplici capelli. La seconda fu la strana maschera antigas nera, provvista di due filtri all'altezza delle guance, che copriva interamente il volto del ragazzo, lasciando intravedere due bagliori rossi attraverso le due fessure per gli occhi coperte da delle lenti opache.

Il resto del suo equipaggiamento consisteva in un out-fit militare nero composto da stivali alti, pantaloni, cintura, giacca dalle maniche bruciate provvista di cappuccio e degli spessi guanti di cuoio.

Oh? Esplosioni?” si chiese Natsu ripensando a Wakaba “Sei stato tu ad ucciderlo...”

X non gli rispose, iniziando semplicemente a camminargli incontro. Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di Natsu che si lanciò a capofitto contro il nemico, cercando di colpirlo con un pugno di fuoco. Il nemico, tuttavia, non si fece trovare impreparato e, dopo avergli afferrato il polso con la mano destra, lo fece cadere a terra, bloccandogli la spalla con la mano sinistra per poi torcergli il braccio dietro alla schiena, facendogli digrignare i denti per il dolore.

Quella semplice mossa però non bastò a mettere fuori combattimento Natsu che, emettendo un vero e proprio ruggito, si avvolse ancora una volta nelle sue fiamme, investendo anche X.

Il rosato continuò ad emettere fiamme per diversi secondi e alla fine si voltò leggermente con un ghigno sulle labbra che morì all'istante.

X non aveva subito alcun danno da quelle fiamme e, senza timore, gli slogò la spalla facendolo urlare per il dolore.

X, finiamola qui. Mi sono stancata di stare su questo tetto.” sibilò Dyvern avvicinandosi ai due per poi posare una mano sulla guancia di Natsu “Vediamo come urli quando ti spezzano tutte le ossa del corpo”.

Natsu sgranò gli occhi all'inverosimile e le sue urla diventarono grida disumane, riecheggiando per tutti i dintorni, fino ad arrivare alla strada dov'erano presenti i suoi compagni che, udendolo, corsero immediatamente verso l'origine delle urla.

Dyvern mantenne il contatto con Natsu finché questi, a causa delle urla e del dolore, non perse conoscenza. La ragazza gli mise allora due dita sulla gola “Respira ancora. Prendilo, potrebbe servire a quella pazzoide”.

X si inclinò leggermente in avanti e afferrò Natsu per i capelli, iniziando a trascinarlo lungo il tetto, camminando verso un portale apertosi poco prima.

NATSU!!!”

Dyvern si girò, fissando con sguardo annoiato Lucy, intenta a correre verso di loro, con Gray, Noemi e Juvia dietro di lei.

X...”

Il ragazzo diede un colpo al suolo con un piede e, da esso, si diramarono diverse venature rosse nel cemento, facendo esplodere il tetto. Lucy si fermò giusto in tempo per non cadere nel buco appena creato e, tutto ciò che poté fare fu osservare Natsu mentre veniva trascinato oltre il portale dai loro nemici.

Natsu...”

Gray le mise una mano sulla spalla, fissando il punto in cui il portale si era chiuso “Non preoccuparti, sono sicuro che testa di cerino starà bene e noi lo salveremo”.



§ § §



Makarov si passò una mano sul viso stanco, schiacciando col piede la testa di un robot distrutto.

Intorno a lui, Erza, Reito, Shino e Deneb si guardarono attorno, constatando di aver eliminato tutti i nemici.

Uff... non mi ricordavo che fosse così stancante.” commentò il master dandosi qualche colpo sulla schiena.

Ha combattuto bene però.” si complimentò Erza sorridendogli, quando una strana risata si udì nell'aria e davanti a loro apparve un portale.

Deneb si frappose immediatamente tra il master ed il portale e creò una barriera rossa ma Makarov gli fece un cenno di calmarsi. Oltre il portale, tutti videro un uomo comodamente seduto su una poltrona che li saluto agitando una mano “Buonasera!”

Chi diavolo è?” domandò Shino con sguardo calmo, per nulla impressionata da quello strano individuo.

Oh non mi conoscete? Makarov, dovresti istruire meglio i tuoi allievi!” li canzonò Alan ridendo.

Alan... quindi ci sei tu dietro a tutto questo?” domandò il master con sguardo duro, facendo ridere ancora l'uomo seduto davanti a lui.

Io? Oh certo che no! Sono un uomo morto ricordi? E indovina un po'? Presto lo sarai anche tu!” sibilò Alan con voce seria per poi schioccare le dita, facendo chiudere il portale.

Dopo qualche secondo di silenzio, Erza domandò “Master... chi era quell'uomo?”

Makarov sospirò pesantemente “Si chiama Alan... e un tempo era mio amico. Su, torniamo alla Lega... devo spiegarvi molte cose”.

Un improvviso catturò la sua attenzione e, dopo averlo preso dalla tasca, controllò un piccolo palmare dove brillava l'immagine di Mira. Toccando con un dito l'immagine, l'ologramma dell'albina si materializzò davanti a lui “Master, sono lieta di vedere che sta bene. Volevo informarla che ho richiamato tutti gli eroi dalle loro missioni, presto avremo tutte le nostre forze a disposizione”.

Eccellente, anche lui sta tornando?”

Mira annuì sorridendo “E' già in città”.



§ § §



Sigma osservava con sguardo spento le vie della città avvolta nel caos, mentre nubi temporalesche coprivano il cielo notturno.

E' stata una notte movimentata.” commentò Solaris alle sue spalle. La cyborg non si mosse di un millimetro, fissando delle colonne di fumo non molto lontane. Alle loro spalle, un portale si aprì e Ryo, scortata da due robot, Dyvern e X fecero il loro arrivo.

Come sta il prigioniero?” domandò Solaris, volgendosi verso i nuovi arrivati e Dyvern si limitò a rispondergli con “Non morirà... non ora almeno”.

Solaris si limitò ad annuire, quando un tuono fece tremare il grattacielo, mettendo in allerta i cinque.

Quello non era un semplice tuono.” osservò Ryo e, nello stesso istante, un fulmine colpì il palazzo, abbattendosi pochi metri dietro di loro. Con calma, X e Sigma assunsero una posizione da combattimento, individuando una figura avvolta in un mantello nel piccolo cratere venutosi a creare.

E questo chi sarebbe?” domandò Dyvern assottigliando lo sguardo.

Qualcuno molto sfortunato.” rispose Ryo schioccando le dita, al che i due robot distesero le braccia in avanti e scagliarono due sfere di energia dai palmi, colpendo in pieno la figura ma Sigma capì subito che non erano serviti a niente.

Nell'aria videro i resti del mantello dissolversi, mentre la figura diventava più visibile e le prime caratteristiche saltavano all'occhio.

Capelli biondi. Fisico scolpito. Una cicatrice a forma di fulmine sull'occhio destro.

E' stato un lungo viaggio, ma non avrò problemi a prendermi cura di chi sta attentando alle vite dei miei compagni.” proferì il biondo alzando un braccio ed invitandoli ad avanzare.

 photo 1447845508728_zpsuotufzx0.jpg

























Angolo dell'autore:

Eccomi di nuovo qua! YEEEE! A sto giro sono stato più rapido XD e dire che volevo fare un capitolo corto ma mi sono uscite 30 pagine ^^”

Comunque sia, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vorrei rassicurare i proprietari degli OC apparsi poco: anche loro avranno la loro dose di azione, don't worry u.u

Detto ciò attendo le vostre recensioni e ci vediamo alla prossima!

See you around!

 photo irmri_zpsct8aglhj.jpg
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown