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Autore: _Gia    20/02/2016    2 recensioni
''Sarebbe venuto a prendermi, a salvarmi.
E questa, era una consapevolezza che neanche la più deviata delle menti avrebbe mai potuto eliminare. ''
[ Capitolo I ]
'' Mi sentivo in trappola, come un orso finito in una tagliola, come una tigre dietro il vetro di uno zoo.
Ma forse, dopo tutto quello che mi era stato fatto, la similitudine che più mi si addiceva era quella con un variopinto pappagallino, privato dei suoi sgargianti colori, dell’allegria che essi gli conferivano. ''
[ Capitolo 2 ]
'' Avevo quasi dimenticato la sensazione di inettitudine che si provava dinanzi alla paura.
Era tutto così disonorevole, che a morire mi sarei vergognata di meno. ''
[ Capitolo 3 ]
Raccolta | Drabbles | During Mockingjay
Brevi pensieri di chi, per amore della Rivoluzione, ha sofferto e subito le più atroci sofferenze: quelle del cuore.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Annie Cresta, Johanna Mason, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo


La stanza si riempì di fumo, che immediatamente Flavius associò al vapore presente nelle numerose saune a cui aveva preso parte. Passi decisi, ma al contempo  incerti, risuovano forti sul piano. Passi diversi, più cauti rispetto alla sicurezza e alla prepotenza usuale dei carcerieri, passi che destarono Annie dal proprio sonno, che le diedero la forza per alzarsi in piedi e, balcollando, arrivare alle sbarre, al quale si appese per trovare sostegno. Non si avvertiva altro che circospette presenze avvolte nel fumo.
Non il rumore di un arma, né di nessuno che opponesse resistenza.
 Johanna, come una barchetta di carta, si sentì libera di poter vagare tra le acque, pur sapendo che il suo destino sarebbe stato ad ogni modo inevitabile, pur sapendo che prima o poi la carta di cui era costituita, a contatto con l’acqua, si sarebbe sgretolata, dissolta, nell’infinita vastità del Oceano.
Octavia sentì il rumore del ferro che scricchiolava, violentemente strattonato da chi doveva aprire quella cella ma senza essere in possesso della chiave, da chi forse non aveva alcun diritto o autorità per farlo.
Flavius, come in un battito di ciglia, sentì su di se la leggerezza della libertà, come se il pappagallino precedentemente ferito fosse stato curato e, adesso, avrebbe potuto nuovamente spiccare il volo verso quell’arcobaleno che, Octavia, si rese conto avrebbe potuto rivedere ancora, nonstante le sarebbe apparso molto diverso, ora: ancora più felice, dai colori e dal significato inestimabile della libertà.
Annie sentiva il metallo freddo contro la sua pelle, contro il suo volto, mentre l’ombra imponente del suo salvatore, del suo eroe, le faceva riscoprire la dolcezza delle carezze.
Felici di quella libertà tanto agoniata, si godevano la freschezza dell’aria che si andava ad infrangere sui loro volti.
Tutti, meno che Peeta.
Lui sarebbe stato libero solo e soltanto nel momento in cui avrebbe ucciso Katniss Everdeen.
   
 
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