Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Hufflebubble    25/06/2016    7 recensioni
Dopo la fine della Seconda Guerra Magica, Hermione e Severus si incontrano in libreria. Cosa succederà dopo quell'incontro?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap6

Capitolo 6



Dopo aver consumato un pranzo veloce, Hermione aveva passato il pomeriggio in biblioteca, e per le 6 scese nei sotterranei. Bussò alla porta dell'ufficio di Piton, il quale arrivò subito ad aprire.
Si sedette sulla solita poltrona, e aspettò con una leggera ansia che il professore le chiedesse di dirle cosa aveva trovato sul fiore di luna in biblioteca. Aveva sì passato le ore precedenti a sfogliare libri, ma come al mattino la sua testa era stata altrove, e non aveva trovato nulla che avrebbe potuto interessare Piton.
L'uomo si versò un bicchiere di acquavite e andò a sedersi nella poltrona accanto alla sua. La ragazza cercò di nascondere lo zigomo livido con i capelli, con un movimento che voleva far sembrare casuale, anche se era sicura che Piton avrebbe capito che quel gesto era tutt'altro che casuale. Pazienza, pensò lei, speriamo solo che la serata finisca in fretta così me ne vado a letto!
Come previsto, Piton le chiese che cosa avesse scoperto sul fiore di luna. A Hermione si chiuse lo stomaco. Non si era mai sentita così nervosa davanti a quell'uomo, neanche durante gli esami quando frequentava Hogwarts.
"Ehm… Il f-fiore di l-luna sboccia d-di notte…"
"Geniale Granger, sicuramente una risposta degna di un 'Oltre ogni previsione'!" commentò sarcastico Piton. "E dove cresce? Come si usa nelle pozioni? Quali proprietà ha?"
"Ehm…"
Per la prima volta, Hermione non aveva la risposta pronta. Vide Piton esibire uno dei suoi migliori ghigni, dietro a cui si intravedeva una grande soddisfazione.
"Ecco dunque Granger, la ragazza So-Tutto, che non ha alzato subito la mano!"
"M-mi dispiace, è che…" ma non seppe come continuare. Si sentiva nervosa, tesa, stanca. Temette di scoppiare in lacrime da un momento all'altro, ma riuscì a trattenersi. Fece un respiro profondo.
Piton finì la sua acquavite senza più dire nulla, ma gli rimase per tutto il tempo sul volto quel sorriso sarcastico. Anche Hermione non disse più nulla, e rimase in silenzio sulla poltrona tenendo la testa bassa.
Quando il bicchiere fu svuotato, Piton la guardò e le chiese se sapesse effettuare una smaterializzazione congiunta. La risposta fu affermativa.
"Bene, Granger, almeno qualcosa lo sai fare! Domani sera ci troviamo alle 10 davanti al cancello di Hogwarts" disse Piton, "e per stasera è tutto. Puoi andare. E vedi di dormire stanotte, così eviti di addormentarti quando è ora di lavorare!"
"V-va bene" rispose lei tenendo sempre la testa bassa. "Buonanotte, professore."
Quella notte riuscì finalmente a dormire.
 
Il giorno seguente fece quello che non aveva fatto il giorno prima. Andò in biblioteca e cercò tutte le informazioni possibili sul fiore di luna.
I fiori di ipomea bianca crescevano solo in alcune zone di brughiera, una delle quali si trovava non troppo lontana da Hogwarts. Hermione pensò che quella sera sarebbero andati lì. Per ottenere la massima efficacia nelle pozioni dovevano essere raccolti in una notte di luna piena, e recisi con un coltello dalla lama di argento.  Soprattutto, affinché non perdessero il loro potere, dovevano essere aggiunti il prima possibile agli altri ingredienti.
Felice di esser riuscita a recuperare tutte le informazioni possibili, Hermione pensò di prendersi il pomeriggio libero e riposarsi, in modo da riuscire a reggere tutta la notte in piedi.
Si recò allora sulla torre di Astronomia. Non si era mai recata lassù di giorno, e per un momento rimase senza fiato per la bellezza del paesaggio che circondava il castello. Il Lago Nero rifletteva le nuvole, le brughiere erano smeraldine. L'aria fredda di ottobre le scompigliò i capelli, e per un momento provò una sensazione di reale felicità. Sorrise tra sé.
Poi le tornò in mente Ron, e si accorse che non aveva più avuto notizie di lui da quando era arrivata al castello, né una lettera né altro.
Pff, si starà godendo la solitudine con una bottiglia di Whiskey Incendiario e magari con un'altra donna.
Ci mise un po' a rendersi conto che il pensiero di suo marito tra le braccia di un'altra non le provocava alcuna emozione: né rabbia né gelosia. Anzi, era forse sollievo quello che sentiva?
Ma come abbiamo fatto a ridurci così?
Non trovò una risposta.
Visto che quei pensieri la mettevano di malumore, decise di pensare alla serata imminente. Perché Piton le aveva chiesto se era capace di fare la smaterializzazione congiunta? Di sicuro ne era capace anche lui, anzi molto meglio di lei. Ma se gliel'aveva chiesto un motivo ci sarà sicuramente stato.
Poi realizzò che uscire di notte, in mezzo alla brughiera, con Piton, sarebbe stato un po' inquietante. Con una fitta di malinconia pensò a come ne avrebbero parlato se fosse stata a scuola, con Harry e Ron che gli avrebbero dato del pipistrello gigante.
Ecco, di nuovo che penso a Ron. Dannazione!
Suonarono le 5, e tornò nella sua stanza. Chiamò Cripy e si fece portare qualcosa da mangiare. Mancavano ancora alcune ore alle 10, così decise di stendersi un attimo sul letto, in modo da arrivare alla sera ben riposata.
Si rilassò, ma ben presto chiuse gli occhi e le palpebre si fecero pesanti. Ron popolò i suoi sogni.
Un forte schiocco la fece svegliare di colpo con un sussulto. Era Cripy, trafelato.
"Il padrone ha detto di venire qua da te a chiamarti, Signorina Granger. Il padrone non vuole che lo si faccia attendere! Mi ha detto di portarti da lui!"
Le 10 e un quarto! Hermione imprecò tra sé, afferrò al volo il mantello e si precipitò fuori. Corse il più rapidamente possibile, fino a quando non raggiunse il cancello della scuola, sormontato dalle due grandi statue dei cinghiali alati. Piton era là, un'ombra ancora più scura della notte, e anche da distanza si vedeva che non era affatto felice di aspettare.
"Granger, non ti avevo detto che ci saremmo dovuti trovare alle 10?" chiese con voce bassa ma tagliente.
"S-sì, professore, è-è s-solo che m-mi sono add-dormentata e n-non ho visto l'ora…" rispose Hermione rossa dalla vergogna. "Chiedo scusa…"
Piton disse qualcosa tra sé e sé a bassa voce, ma c'era abbastanza silenzio da far capire alla ragazza che aveva sussurrato qualcosa come "il matrimonio le ha fatto male…", e si trattenne a fatica dal rispondergli male.
Piton le spiegò dove si sarebbero dovuti recare. E disse che avrebbe dovuto smaterializzarsi lei portando lui con sé, perché, aggiunse con un'espressione che indicava che gli stava costando moltissimo fare quella rivelazione, lui era ancora troppo debole per riuscire a smaterializzarsi.
Hermione fece un respiro profondo, si aggiustò il mantello e si preparò a smaterializzarsi. Era abbastanza nervosa, sia perché Piton era arrabbiato, cosa che la metteva ancora più in soggezione sia perché aveva paura che qualcosa andasse male durante la smaterializzazione. Già una volta Ron si era spaccato…
E di nuovo Ron…
Piton le si avvicinò. Non se l'era mai trovato così vicino. Vide che la stava osservando, e lo sguardo comprendeva anche il livido sulla guancia. Distolse lo sguardo. Il professore le prese un braccio, anche lui pronto.
Il suo tocco era stranamente delicato.
Oh mio Dio, non starò pensando veramente a quanto sia delicato Piton nel prendermi il braccio vero? Sono veramente impazzita!
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hufflebubble