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Autore: Nene_92    11/10/2016    10 recensioni
Gli studi sono conclusi e i MAGO terminati.
Come se la caveranno i protagonisti nella vita di tutti i giorni?
(Piccola raccolta di One shot sui personaggi della storia principale "Grimm | Jager der Dunkelheit" che fa parte della serie "Grimm")
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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5

- Caos e Virginia -


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3 anni dopo


Virginia gettò un'occhiata all'orologio a pendolo presente sulla mensola e imprecò mentalmente.
La pozione sulla quale stava lavorando l'aveva presa talmente tanto che non si era resa conto dello scorrere del tempo.

Caos sarebbe tornato dalla Romania entro l'ora successiva e lei doveva ancora sistemarsi!
Ci teneva a farsi trovare al Ministero - dove il ragazzo sarebbe atterrato con la passaporta - per dargli il bentornato.
Quindi doveva proprio sbrigarsi!

Non seppe mai come ci riuscì, ma neanche mezz'ora dopo si era materializzata nell'Atrium del Ministero, dove non fece fatica a trovare la numerosa famiglia del fidanzato intenta ad aspettarlo a sua volta.
Così come non potè evitare l'abbraccio di gruppo al quale la sottoposero non appena la videro.
Ormai aveva imparato ad accettarlo: se entra un Pagano nella tua vita, entrerà anche tutta la sua infinita famiglia.

"Ehy! Pensate di lasciarmi un pezzettino della mia fidanzata o me la consumate tutta voi?" Risuonò la voce di Caos da un punto indefinito dietro di loro.
Presi com'erano ad abbracciare Virginia, nessuno si era accorto del suo arrivo.
Come un sol uomo, tutti i membri della famiglia Pagano si girarono verso il ragazzo e ben presto fu lui ad essere travolto dall'abbraccio collettivo.
"Ok, ok, ho capito: la prossima volta sto zitto e sgattaiolo via in silenzio alle vostre spalle." Commentò lui divertito, mentre passava dall'abbraccio di suo fratello Dionisio a quello di sua zia Althea.
Enea invece, appena riuscì ad afferrarlo, gli prese entrambe le guance e iniziò a tirargliele emettendo suoni strani e senza senso. "Pucci pucci uh! Ga ga ga!".
Almeno finchè Ercole non gli tirò uno scappellotto sulla nuca.

Virginia, davanti a quello spettacolo, non potè far altro che ridere divertita.
Per lei che era stata cresciuta solo dai nonni era stato molto strano abituarsi alla presenza di quella numerosa e alquanto strana famiglia.
Eppure, mentre Caos riusciva finalmente a liberarsi di tutti loro e finalmente a raggiungerla per stringerla e abbracciarla, si ritrovò a pensare che non avrebbe desiderato assolutamente nulla di diverso.

Neanche se questo avrebbe significato evitare i sonori fischi che Enea aveva emesso appena Caos l'aveva attirata a sè per baciarla.

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"Ti va una caccia al tesoro?"
Virginia, intenta a leggere un libro, alzò lo sguardo per fissare perplessa Caos, sul quale era semi sdraiata. "Come scusa?"

Ok, era abituata alle stranezze del fidanzato. Ma le cacce al tesoro le faceva quando era una bambina di cinque anni, non si metteva di sicuro a farle in quel momento che ne aveva ventuno!


"Ti ho chiesto se ti va di fare una caccia al tesoro." Ripetè lui con il tono più tranquillo del mondo. Più o meno come se le stesse chiedendo se voleva un caffè.
"Ehm... ok." Si arrese alla fine davanti allo sguardo da cucciolo abbandonato che Caos aveva assunto. Mise un segno al libro che stava leggendo e lo ripose sulla mensola. "Hai una mappa già pronta?"
Il ragazzo, di fronte alla disponibilità della ragazza, tramutò l'espressione da "cucciolo ferito" a "sorriso a 32 denti". Poi le allungò un foglio piegato in quattro e, prima che lei potesse emettere un suono, si smaterializzò.

Virginia roteò gli occhi al cielo ma aprì comunque il biglietto. Dentro, nella tipica calligrafia di Caos, c'era scritta una frase.

Vai nel recinto e prendi Joel.

Joel era lo snaso preferito di Caos.
Il ragazzo aveva veramente realizzato un allevamento, come aveva sognato di fare tante volte ai tempi di Hogwarts. Ma non si era fermato lì. Per fortuna che i Pagano avevano un cortile molto grande, o tutti gli animali che il ragazzo portava puntualmente a casa non ci sarebbero mai stati.

Dopo aver indossato un leggero mantello, Virginia uscì in cortile e si diresse verso il recinto.
Joel evidentemente sapeva perfettamente dove doveva andare, perchè appena lo mise a terra si diresse zampettando verso un punto ben preciso del cortile. Lasciando così alla ragazza solo la possibilità di seguirlo incuriosita.

Fu così che l'ex Tassorosso venne condotta in un punto riparato del cortile dove l'attendevano una coperta e un cestino da picnic. Ma non c'era alcuna traccia di Caos.
Joel tuffò il muso dentro al cesto, invitandola così a fare altrettanto.
All'interno era presente una scatolina blu con un nastro dorato, che Virginia prese in mano incredula.

"Il percorso in realtà era molto più articolato e lungo, ma Joel ti ha portato subito qui." Risuonò la voce di Caos alle sue spalle.
Virginia si girò, trovandoselo così alle spalle. Inginocchiato.
"Ma la sostanza non cambia: vuoi sposarmi?"

Beh, di sicuro con uno snaso come alleato la caccia al tesoro poteva solo essere fruttuosa.

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"Caos no!"
"Ma..."
"No!"
"Ma io..."
"Ho detto no!"
"Zia..."
"Se dico no è no." Ripetè per l'ennesima volta Althea Pagano guardando di traverso il nipote e piazzandosi davanti alla porta. "Tu non andrai nella stanza di Virginia solo per controllare che non sia scappata il giorno delle vostre nozze. Almeno oggi che ti sposi, comportati da persona normale."
"Ma la conosco, starà andando nel panico!" Provò a convincerla lui.
"A me sembra che ci stia andando tu, nel panico." Constatò la donna sbuffando. "E di là con lei c'è Daniel, quindi sono sicura che se avrà una crisi di panico sarà in ottime mani."
Ma anzichè rassicurarsi, il ragazzo sembrò agitarsi ancora di più. "Appunto! Daniel non l'accompagnerà mai all'altare! La aiuterà a scappare!"

Per Virginia il matrimonio ideale sarebbe stato essere accompagnata all'altare da suo nonno. Ma il signor Petronovik era ormai talmente anziano da far fatica a restare in piedi per più di qualche minuto.
Così, dopo un breve litigio tra i fratelli Pagano per accaparrarsi tale privilegio, la ragazza aveva decretato che, per non scontentare nessuno dei tre, si sarebbe fatta accompagnare dal fratello che aveva sempre avuto per scelta: Daniel.

"Se non è scappata fino ad ora - e ne avrebbe avuto tutte le ragioni - dubito che lo farà oggi." Commentò Althea, non sapendo neanche lei se ridere o piangere per le assurdità del nipote. "Merlino dammi la forza!"

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"Aaaaaaah!"
"Aaaaaah!"
"Aaaah! AIUTO!" 
"..."
"Aaaaah!
AIUTO!"
"Caos..."
"Aaaaah! VIRGINIAAAA! SCAPPAAAAA!"

"Caos!" Ripetè Virginia, guardando suo marito con un sopracciglio innarcato.
"Aaaaah! Aaaaaahhhh!"
"CAOS PAGANO TI VUOI DARE UNA CALMATA?"
"Aaa.. eh?" Si bloccò lui a metà urlo, sgranando gli occhi e fissando stralunato la moglie. "Gin... sei tu?" Domandò alla fine con un filo di voce.
"No, sono il mostro di Loch Ness." Commentò ironicamente lei. "Si può sapere che diavolo ti è preso?" Chiese alla fine, notando con un sospiro di sollievo che Caos sembrava essersi calmato.

L'aveva appena incrociato nel corridoio. E lui si era messo ad urlare come un pazzo. In un primo momento aveva urlato anche lei per la sorpresa.
Poi si era resa conto dell'assurdità della situazione.

"Che fine ha fatto il tuo viso?" Domandò lui tornando ad impanicarsi.
"Come sarebbe a dire 'che fine ha fatto il mio viso'?" Chiese incrociando le braccia al petto e assotigliando gli occhi.
"E' verde!" Spiegò lui puntandole il dito contro. "Io non ho sposato un ET!"

Ah ecco.

"Caos... ti sei davvero messo ad urlare come un pazzo per la mia maschera di bellezza mensile?"

Mentre sospirava rassegnata per le assurdità del marito, Virginia si chiese come avrebbe fatto: se si spaventava per una sciocchezza come una maschera di bellezza, chissà come avrebbe reagito sapendo che era rimasta incinta.

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"Papà!"
Caos non fece in tempo a smaterializzarsi nel cortile della loro villetta che due bambini lo raggiunsero correndo, attaccandosi rispettivamente alla sua gamba destra e sinistra.
Ares, il suo secondo genito di appena tre anni, lo lasciò andare quasi subito per iniziare a rincorrere una creatura magica che zampettava a pochi metri di distanza - ormai la casa che divideva con Virginia era diventata una specie di zoo.
Giovanni invece rimase ancorato a lui: tra i due figli era quello più calmo, tranquillo, dolce e pacato.
Perciò l'ex Tassorosso si piegò per prenderlo in braccio e iniziare a trasportarlo in modo buffo verso casa, riuscendo in poco tempo a farlo ridere.
Nel tragitto agguantò anche Ares, che a sua volta si trascinò dietro la gallina sputafuoco che era appena riuscito a catturare.
Fu in cucina che trovò la moglie, intenta come al solito a rimescolare una delle sue pozioni.
"Indovina amore?" Chiese allegro mentre appoggiava entrambi i bambini a terra. "La famiglia si sta per allargare di nuovo! Ho trova..."
"Già, hai proprio ragione." Lo interruppe però Virginia. "La famiglia si sta per allargare. E questa volta è una femmina."

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Alla prossima!
Ciaoo! ;)
  
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