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Autore: piccolo_uragano_    01/11/2018    4 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Con un rapido colpo di bacchetta, Martha rimise le tazze di Harry, Ron ed Hermione nella credenza.
Erano le abitudini che l’avevano sempre fregata. L’abitudine di preparare la colazione anche per loro, e ora non sapeva quando sarebbero tornati. L’abitudine di addormentarsi accanto a Sirius, e di credere alle sue promesse fino al momento in cui le aveva detto che sarebbe tornato prima dell’alba. Ma lui non era tornato. E lei, per dieci anni, si era dovuta addormentare senza di lui. L’abitudine di cercare James e Lily in mezzo alle riunioni dell’Ordine perché il loro parere contavo più di quello di Silente, per lei. Eppure loro questo Ordine non lo avevano mai nemmeno conosciuto.
Remus entrò nella Tana con aria stanca. Lei alzò gli occhi, senza dire nulla.
«Sapevo che ti avrei trovata qui» le disse.
Lei fece spallucce. «Non mi è esattamente data la possibilità di viaggiare, ultimamente»
«Buongiorno, signora Padfoot.»  sorrise lui, per rispondere alla sua ironia.
«Perché hai lasciato il tuo nido d’amore, Moony?» domandò lei, mentre lui prendeva posto al tavolo.
«Avevo bisogno di fare un passeggiata.» le disse.
Lei lo scrutò. E decise di non credergli.  «Ti sembro una che se la beve?»
«Avrei bisogno di parlarti.»
Lei annuì, versando del tè ad entrambi.
«Vorrei che tu, tuo marito e i tuoi figli mi accompagnaste a fare una cosa, oggi.»
Martha lo guardò con espressione seria. «Mi devo preoccupare?»
«No, è una cosa bella. Ah,ehm … Ninfadora vorrebbe che ci fossero anche Gabriel, Nicole e Damian.»
Martha corrucciò la fronte e si morse il labbro. Scrutò di nuovo l’espressione del suo amico. «Kayla deve partire per Hogwarts, domani.»
«Infatti non sarà una cosa che durerà fino a domani.» precisò lui, lasciando che lei lo passasse ai raggi X.
«Hai intenzione di spiegarmi?»
Remus scosse la testa.
«Ti spezzo tutte le ossa
«Non lo faresti.»
«Vuoi scommettere?»
Remus accennò un sorriso. Approfittò del fatto che lei fosse seduta davanti a lui per prenderle le mani.
«Per favore»
«Maledetto il giorno in cui mi sono avvicinata a voi Malandrini.»
Stava per continuare ad insistere, quando vide Robert scendere le scale con Anastasia in braccio e Gabriel per mano. I due indossavano la camicia buona, mentre Anastasia aveva un vestito rosso con un cerchietto. Robert pareva avere l’aria distrutta, e in quel momento sua madre lo avrebbe seguito ovunque, perché per la prima volta da giorni, il suo primogenito sembrava avere una luce negli occhi. Qualcosa che, straordinariamente, assomigliava alla gioia.
Svegliò Sirius di fretta e trovò Kayla già sveglia. Damian e Nicole la guardarono con aria sospetta, ma quando uscirono dalla Tana e videro Ninfadora Tonks in un lungo abito bianco sporco, non poterono fare a meno di commuoversi.
I due sposini li portarono poco lontano da lì, in un punto dove tutto il resto del mondo sembrava non esistere, non avere peso o importanza. Martha evocò dei fiori da mettere nelle tasche delle giacche di Sirius, Robert, Damian e Gabriel, e le bastò un altro colpo di bacchetta per pulire l’abito di Remus e mettere a Nicole un cerchietto uguale a quello di Anya.
«Non sarà nulla di tradizionale» annunciò Tonks, più impacciata che mai in quel vestito. «Semplicemente, aspetto un bambino. Stiamo per diventare una famiglia, una di quelle vere, e voglio fare le cose come si deve»
Sirius scoppiò a ridere, Robert cercò di nascondere una lacrima, mentre Kayla e Martha corsero ad abbracciare i due sposi, visibilmente commosse. Damian rimase a guardare la scena, scambiando con i due uno sguardo compiaciuto, mentre Gabriel non si staccava dalla gamba di Remus.
«Vorremmo che Padfoot celebrasse la cosa» continuò Remus.
«Si dice matrimonio» gli disse Kayla, sistemando la gonna di Tonks.
«Che Martha fosse la mia testimone, e Robert quello di Ninfadora» continuò, indisturbato.
Martha annuì, sistemandosi accanto a Remus, mentre Sirius si passava nervosamente la mano nei capelli.
«Non … non ho idea di come si faccia una cosa del genere. Come si fa una cosa del genere?»
«Beh» sorrise Damian «devi fare un discorso su quanto sia bello essere sposati e poi chiedere loro se vogliono diventare marito e moglie»
«E lo fate fare a lui?» domandò Robert, con un sorriso nervose.
«Sicuramente è il più sincero» le rispose il francese, facendo un buffetto sul naso a Nicole. «Mi piace come scelta.»
Tonks lo ringraziò con un sorriso.
Sirius smise di passarsi le mani nei capelli e si girò verso i due. «Okay. Sono pronto. Almeno credo. Voi siete pronti?»
«Da sempre.» rispose Tonks, guardando Remus, e in quel momento, si commosse anche Damian.
«Perfetto» iniziò Padfoot. «Allora, sposarmi è stata la cosa più folle che io abbia mia fatto. Dico sul serio, e Remus qui, che oggi fa la bella faccia nella camicia buona, può confermare che io di cose folli ne abbia fatte moltissime. E tutte, o quasi, con lui che mi diceva che non era saggio, che era pericoloso, che lui non condivideva. Eppure lui era sempre lì, pronto a farmi la paternale e a farmi ritrovare il senno, quando lo perdevo – e succedeva spesso. Era lì per dirmi che certe cose non si fanno, non perché qualcuno un giorno lo abbia detto o scritto, ma perché è così e basta. La sera in cui ho conosciuto mia moglie, beh, ha smesso di dirmi che certe cose non si fanno. Perché avevo qualcosa da perdere, da quel momento in poi. Lui e James ci sarebbero stati sempre, comunque, dopo ogni follia, li avrei trovati lì. Ma lei, lei avrei potuto perderla con un solo gesto sbagliato. Meritava molto, molto di meglio, e lo sapevamo tutti. Per questo dico che mettermi in questa relazione meravigliosa è stata la cosa più folle che io abbia mai fatto. Perché è da folli scegliere di svegliarsi tutte le mattine accanto alla stessa persona, e, in pieno possesso delle proprie facoltà mentali, avere l’ardente desiderio che i giorni insieme non finiscano mai, che la vedrai invecchiare e la troverai comunque meravigliosa, che la sentirai arrabbiarsi ogni giorni per una cosa diversa, eppure ringrazierai Merlino e Morgana con il sorriso sulle labbra, perché anche se ha passato la giornata ad arrabbiarsi, la sera ti darà un bacio e ti confermerà che anche lei vuole questa vita. Sposarmi è stata la cosa più folle che io abbia mai fatto, ma è anche una di quelle cose di cui non mi pentirò mai, mai e poi mai. Abbiamo quattro figli testardi e arroganti e un futuro incerto, ma non cambierei mai neanche una virgola di tutto questo. Vi auguro di addormentarvi l’uno accanto all’altra ogni sera con la consapevolezza che il tempo che avete davanti è ancora infinito, che vi amate almeno quanto io amo mia moglie, e che questo figlio sia un dono, che vi farà mettere le mani nei capelli, ma che non saremmo nessuno, senza certi tipi di amore.»
Sirius si schiarisce la voce, e si concede di guardare Martha, che gli sorride con le lacrime agli occhi mentre stringe la loro quartogenita, che sembra davvero divertita da tutto quel discorso.
«Alla luce del fatto che non avrei mai detto che ti saresti sposato, ma che avrei scommesso le palle sul fatto che Tonks sarebbe riuscita a farti cadere ai suoi piedi, perché, mi dispiace, ma aveva ragione Rosalie ...»
«Fai in modo che non ti senta» gli risponde Damian «o appena la rivedi te lo rinfaccia per l’eternità
A Robert basta alzare gli occhi verso le nuvole bianche che impediscono al sole di accecarli per averne la certezza: Rosalie è lì. È lì in moltissimi modi, talmente tanti che spiegarli sarebbe superfluo. È lì, e lo sanno tutti. E tanto basta.
«Dunque» riprende Sirius, cercando di ignorare il fatto che anche lui, come tutti i presenti, possa chiaramente sentire Rosalie che se la ride. «Ninfadora Tonks, vuoi prendere il qui presente Remus John Lupin, come tuo sposo?»
Kayla è sicura di non aver mai visto gli occhi di Tonks splendere così tanto.
«Lo voglio.»
«Con tutte le rotture di palle, le precisazioni, le pignolerie, le discussioni, e le lune piene?»
Tonks annuisce.
«Volevo solo esserne sicuro.» si giustifica, prima di voltarsi verso Remus. «Vuoi tu, Remus John Lupin, prendere come tua sposa la qui presente Ninfadora Tonks?»
Remus pare pensarci. Poi, sorride. «Sì, lo voglio» risponde poi, sorridendo.
«Con tutte le grida, la goffaggine, i colori di capelli assurdi, e i suoi ragionamenti assurdi?»
«Lo voglio moltissimo.» precisa lui.
«Oh, buon Godric! Allora vi dichiaro fregati
«Sirius!» lo richiama la moglie.
«Fregati, fortunati e folli. Ma prima di tutto, io vi dichiaro marito e moglie
Robert scuote la bacchetta, e nel momento in cui Remus si avvicina alla sua sposa per baciarla, sulle loro teste cadono leggeri decine di petali di rose bianche.

«… E vissero per sempre felici e contenti»
Anastasia e Nicole si sono addormentate da un pezzo quando Damian finisce di leggere la storia, ma lui ci teneva a finirla: sa che c’è sempre qualcuno che ascolta, in un modo o nell’altro. Chiude con delicatezza la porta della stanza per ritrovarsi in salotto, dove trova  Sirius, Aaron, Martha e Ninfadora che ridono di qualche aneddoto.
«Ha detto di avermi sposato perché sono mezza matta»
«Ti ho fatto un discorso bellissimo» si difese Sirius.  «E questo è tutto quello che ti ricordi?»
Ninfadora non smetteva di ridere. «Me lo ricordo anche io»
«Beh meno male! Ti ho tenuta in braccio tutto il tempo!»
Damian si aggiunse a quello strano quadretto con una punta di imbarazzo. E, con tutta la semplicità del mondo, Sirius gli passò una Burrobirra.
«Ti saresti divertito anche tu, Damian» gli disse Padfoot, sorridendo. «E alla fine eravamo tutti ubriachissimi
«Tranne quella povera disgraziata della sposa incinta!» precisò Martha.
«Eri incinta?» domandò Aaron, guardando la sorella.
Lei lo guardò con aria infastidita. «Sono rimasta incinta prima della fine della scuola e ci siamo sposati subito dopo gli esami.»
«I Potter sono rimasti senza parole per una mezz’ora buona!» aggiunse Sirius.
Damian sorrise sorseggiando la sua birra. «Quando Isabelle è rimasta incinta di Gabriel aveva ventitré anni» raccontò, con un filo di voce «e quando lo ha detto ai suoi, sua mamma è rimasta a bocca spalancata, letteralmente, per due ore.»
E per la prima volta, Damian si raccontò. Raccontò di un amore folle, contro tutti e contro tutti, di una casettina tutta blu e di una donna graziosa. Raccontò con tenerezza, mettendo da parte quella timidezza per cui era conosciuto. Tonks si commosse di nuovo e Sirius avanzò un paio di domande, titubanti. Gabriel era il nome di un artista di strada che i due adoravano e lei era devota alla scienza, alla chimica in particolare. Lui rise dicendo che lui, nonostante si fosse sforzato più volte, di chimica non ci aveva mai capito nulla. Si creò un’atmosfera nuova e gradevole. Persino Aaron, visibilmente non gradito da Martha per una questione di puro orgoglio, si sentì a suo agio e si concesse delle risate.
Era tutto strano, nuovo: era un ambiente gradevole, nonostante tutto. Era chiaro che alle porte ci fosse una nuova battaglia, un guerra già vista, e sempre temuta. Eppure, in quel momento pareva lontana, e l’idea di poter vincere per la seconda volta non era un’utopia. Se Damian poteva aprirsi, Remus poteva sposarsi, Martha poteva accogliere Aaron, allora loro, forse, potevano vincere di nuovo.


La mia fan più adorata, adorante e adorabile mi aveva chiesto di pubblicare ieri, ma io sono stordita e pubblico oggi. 
Spero che l'atmosfera sia piaciuta anche a voi. Le svolte arriveranno, non temete! Per ora, vista la ricorrenza, mi andava di darvi qualcosa di cui sorridere. 
A presto!

 
   
 
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