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Autore: LadyPalma    24/12/2021    4 recensioni
Post settimo libro, what-if.
James Andrews, il nuovo professore di Difesa, ha due missioni per questo Natale: diventare amico di Severus Piton e farlo mettere insieme a Charity Burbage.
Cosa può andare storto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charity Burbage, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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– Capitolo 3 –

 



Per i giorni successivi, quelli subito precedenti al Natale, Severus Piton prese tutti i passi avanti che aveva fatto rispetto ai suoi sentimenti e li gettò dritti dritti nel camino – insieme agli strampalati consigli di James e, forse, a qualsiasi speranza gli fosse mai rimasta per la felicità. Dopo essersi esposto fino a un punto così lontano dal suo punto di partenza, non aveva potuto far altro che battere in ritirata e tornare su terreni più sicuri: la fuga, l’isolamento, l’autocommiserazione.

Nel castello, era diventato un fantasma più fantasma del Barone Sanguinario: disertava i pasti e ogni altra occasione sociale, si chiudeva nelle sue stanze uscendo solo per le ultime lezioni e per togliere qualche punto random ai malcapitati Grifondoro che incrociavano il suo cammino. Nessuno dei professori lo vide per quattro giorni interi e l’unico che si era arrischiato ad andare a fargli visita – chi altri se non James? – si beccò in risposta solo una sequela di intimazioni e di insulti.

E quando alla fine Charity, con il bagaglio alla mano, gli domandò senza guardarlo in faccia se volesse bere qualcosa con lei prima della sua partenza per King’s Lynn, lui non lasciò trapelare nessuna emozione mentre affermava che, purtroppo, aveva un impegno improrogabile.

 
***
 

Una musica discutibilmente assordante, un whisky scadente e una folla di "uomini" in calore: non era certamente quello l'evento improrogabile che aveva in programma. Eppure, visto che di impegni in quella malinconica sera del 23 dicembre non ne aveva affatto, aveva scelto all'ultimo di seguire la strana voce interna che gli aveva suggerito di prestare più attenzione al volantino che era rimasto sul pavimento del suo studio. Un night club Babbano di Londra, quanto poteva essere terribile? Per quanto squallida fosse la situazione, Severus doveva ammettere che rientrava comunque nel limite delle sue aspettative.

Aveva lanciato una singola occhiata di sufficienza alla sfilata delle ragazze che si erano spogliate dimenandosi su un palo, ma per parte sua si era limitato a controllare l'orologio al polso e ad attendere. Soltanto quando il locale si era gradualmente svuotato e il ritmo incessante delle casse aveva lasciato il posto a una melodia natalizia, si era deciso ad avvicinare il barman. 

«Mi scusi, sto cercando la signorina Lily Occipinti». 

Il barman, un mingherlino con gli occhiali e gesti goffi un po' fuoriluogo in un posto del genere, accennò un sorriso divertito. «Ah, Lily. Tutti la cercano, ma le dico già che non è disponibile per nessuno e-». 

Si zittì di colpo, abbassando lo sguardo, proprio nello stesso momento in cui Severus si accorse di un brusco colpo sulla sua spalla sinistra. 

«È Lily Occhipinti, non occi. Che poi sarebbe Liliana». Fu la prima cosa che la ragazza disse, in tono quasi di sfida. 

Severus si prese un momento per osservarla. Questa era la famosa Lily, dunque, e la prima cosa che inconsciamente notò era che della sua Lily non aveva proprio niente. Era alta, magra eppure con le curve al posto giusto che si notavano anche dalla vestaglia rosso Natale che indossava al momento, e aveva un viso leggermente allungato con occhi grandi e scuri, labbra piene e lunghi ricci castani. C'era qualcosa nel complesso – tra i lineamenti e l'aria furba e vivace – che la facevano assomigliare a una volpe. 

«Ha origini italiane, deduco». 

«Sì, e lei deve essere Severus, l'amico di James, il professore di chimica, deduco. Mi ha parlato a sufficienza di lei per identificarla e poi… beh, nessuno è mai venuto a un mio spettacolo senza guardare. Che le ha mandato a dire, mh?»

Il mago sollevò un sopracciglio già alla sua presunta identificazione – amico di James e professore Babbano di chimica – ma lo stupore più grande gli proveniva da quella schiettezza che aveva svelato le sue carte e gli imponeva ora di ricalibrare il suo approccio, inizialmente ipotizzato come molto più sottile. 

Alla fine, fece un piccolo ghigno. «Volevo solo dare un'occhiata alla donna che ha ridotto il mio amico a uno strofinaccio per asciugare i piatti. James non è il migliore degli uomini, ne sono consapevole, ma da parte di una donna immagino ci voglia crudeltà per rifiutare una simile attenzione». 

Lily apparve per un attimo ferita, ma quella prima fugace impressione sfumò in una risata priva di allegria. «E certo, perché io sono una spogliarellista, no? Beh, caro il mio professorone, non tutti hanno la fortuna di trovare un lavoro migliore di questo, non tutti hanno la fortuna di andare avanti negli studi o di avere i soldi per pagarseli! Solo perché mi spoglio, dovrei accettare le avances indesiderate di ogni uomo? Ho una dignità, signor Severus, e a dispetto di quanto la sua piccola mente borghese può pensare non sono una puttana!»

Severus interiormente si morse la lingua, offenderla non era stata mai nelle sue intenzioni – in qualche modo voleva sottolineare le qualità del suo amico più che sminuire la ragazza. Tuttavia, di fronte a quello sfogo, non chiese scusa, né si scompose. 

«Ed è questo che ha fatto James, mh? Avances indesiderate

Adesso, solo adesso, Lily sembrava davvero irritata. «Non si azzardi neanche a dire una cosa simile, James non è così. Sa quanti uomini mi aspettano dopo gli spettacoli per chiedermi se sono interessata a una notte, un'ora, con loro? E James… James si è avvicinato, invece, una sera per chiedermi se volevo mangiare un hamburger. E io mi sono chiesta è una metafora per… ma era un hamburger, davvero, e una birra, e una passeggiata. Non mi hai mai fatto nessuna proposta indecente, non mi ha mai giudicata, ma è tornato sempre due volte a settimana… non ha più guardato nessuno spettacolo, mi aspettava però fuori ogni martedì e ogni venerdì, e trascorrevamo poi tutta la notte a chiacchierare, solo a parlare e parlare, accidenti quanto sa parlare bene… Nessuno mi ha fatta mai sentire così, nessuno è come James».

Nel tempo di quella risposta, il viso le si era pian piano addolcito. Non a lui, però, il quale aveva a stento trattenuto l'impulso di alzare gli occhi al cielo. 

«Come dicevo prima, lei è davvero crudele, signorina Occhipinti» commentò, scandendo con eccessiva enfasi il cognome straniero. «Stando alle sue parole, James si è comportato da perfetto gentiluomo e a lei non sono dispiaciute affatto le sue attenzioni, quindi come mai ora si rifiuta di vederlo, se non per capriccio? Mi lasci dire che sputare sulle belle occasioni che ci vengono offerte nella vita mi pare un comportamento proprio da idioti». 

Lily fece un profondo sospiro, poi lentamente si sedette su uno sgabello a pochi passi da lui e fece un cenno muto al barman. In pochi attimi un bicchierino colmo di liquido trasparente era davanti a lei. Gin probabilmente, il suo solito sicuramente. Ne prese un lungo sorso prima di voltarsi verso di lui. 

«Lei ha mai fatto qualche errore nella vita, Severus? Ha mai pensato di non poter meritare di essere felice?»

Mentre pronunciava quella frase lo guardò dritto negli occhi e, sebbene mascherare i suoi sentimenti non era mai stato difficile per Severus, si ricoprì a pensare che in fondo farlo non ne valeva la pena. Di certo Lily aveva questo in comune con James: non avevano timore di dire le cose come stavano e, senza alcun Legilimens o Veritaserum, riuscivano a strapparti via le maschere elaborate per una vita, giorno dopo giorno. Era il potere dei semplici di mente, pensò Severus con il consueto sarcasmo, oppure invece dei cuori che nel profondo sono sempre rimaste pure.

«Vede, come forse saprà bene anche lei, James è una di quelle rare persone che credono di poter salvare gli altri, che se vedono un cane randagio se lo raccolgono anche prima di chiedersi se possa avere o meno la rabbia… Ma è proprio per questo che penso lui meriterebbe molto meglio che perdere tempo dietro una come me o di farsi carico dei miei problemi e della mia vita sgangherata».

Severus rimase in silenzio per un po’, considerando a fondo quelle parole. In effetti, non faceva proprio fatica a riconoscere il suo collega in quella descrizione – non era la stessa cosa che aveva fatto anche con lui? Eppure, se la domanda anche un po’ seccata “Perché vuole essere mio amico?” non aveva trovato finora risposta, adesso nel vedere la situazione da fuori gli sembrava all’improvviso palese la dinamica che lui aveva con Lily.

«Ah, questa è una cosa che non la riguarda, a dire il vero. James è ben consapevole di chi è lei, e la vuole lo stesso. Forse è uno sconsiderato, un pazzo, un testardo – tutti e tre insieme gli aggettivi, a mio modesto parere – ma è capace di intendere e di volere. Non sta a lei chiedersi perché non vuole qualcun’altra, perché ama i randagi con la rabbia e non i dalmata di razza. L’unica domanda è: lei vuole avere James nella sua vita?»

Irritazione, ironia, tristezza: mille emozioni erano passate negli occhi scuri della donna, ma adesso c’era spazio solamente per una vibrante speranza. Non aveva mai considerato la cosa da quel punto di vista: il punto di vista non di un egoista, come poteva sembrare, al contrario di una persona matura capace di non imporre agli altri le proprie scelte e di accettare liberamente l’amore di qualcuno.

«Certo, certo che lo voglio» affermò con decisione, prima di alzarsi in piedi quasi di scatto. «Grazie signor Severus, spero che un giorno qualcuno faccia per lei quello che lei ha appena fatto per me».

Il mago rimase lì, immobile e solo per svariati minuti, fino a che il barman lo risvegliò dalla sua trance con l’offerta, prontamente rifiutata, di un altro giro di Wishy.

James è ben consapevole di chi è lei, e la vuole lo stesso. 

Non sta a lei chiedersi perché non vuole qualcun’altra, perché ama i randagi con la rabbia e non i dalmata di razza.

Quelle parole, che lui stesso aveva pronunciato, aveva aperto una traiettoria del tutto inesplorata anche nel suo animo. Vedere James e Lily non era stato altro che un modo per vedere, in fondo, se stesso e Charity.

Se lei era pronta ad accettarlo così com’era, chi era lui per mettere in dubbio il suo interesse e, soprattutto, per sputare sulle belle occasioni che ci vengono offerte nella vita?

«Oh, signorina Occhipinti, lo ha appena fatto» mormorò tra sé e sé, prima di uscire dal locale a sua volta.

La valigia per la solitaria Spinner’s End lo aspettava a Hogwarts, ma prima di fare ritorno a casa avrebbe fatto una piccola deviazione.












 
NDA: Purtroppo i miei piani sono andati, come spesso accade, in frantumi. L'ultimo capitolo della minilong arriverà entro la fine dell'anno, mentre per la Vigilia vi saluto con il penultimo.
Vorrei precisare che la frase spero che un giorno qualcuno faccia per lei quello che lei ha appena fatto per me 
è presa dalla serie tv Lost, fonte per me di innumerevoli ispirazioni.
Che ne dite del personaggio di Lily? È adatta a quell'idiota di James?
Per completezza, vi lascio i tre prestavolti che mi sono immaginata durante la stesura.
Charity – Joanne Frogatt (sempre lei, in tutte le mie storie).
James – Josh Holloway 
Lily – Stefania Spampinato

Vi auguro buone feste di tutto cuore, ci vediamo dopo Natale. Baci!
   
 
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