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Autore: MiakaHongo    12/08/2023    1 recensioni
Hai mai desiderato di partecipare in maniera attiva ad una fic, determinando il destino dei personaggi che ne fanno parte? Bene allora ti diamo il benvenuto agli hunger games crossover interattivi, il famoso gioco mortale dove solo uno ne uscirà vincitore o forse due...
Perché crossover? Perché i protagonisti saranno estratti da vari fandom esistenti, scelti e votati dai lettori.
Perché interattivi? Perché i lettori potranno influenzare gli eventi, suggerire agli strateghi strategie o trappole mortali da adottare nell'arena e perché potranno agire come veri e propri sponsor salvando il loro favorito da morte certa (ma attenti ad usare con saggezza questa possibilità e a non sprecarla dato che ne avrete una sola)
Allora che aspettate? leggete il regolamento e fiondatevi in questa nuova avventura
Genere: Avventura, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovi Tributi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per le interviste era stato allestito un palcoscenico apposito con una platea semicircolare: nei posti davanti al palco erano seduti nelle prime file gli sponsor, nelle restanti gli spettatori. Sul palcoscenico erano situate cinque poltrone rosse, mentre nella parte destra era situata una specie di stanza a vista che conteneva armi e oggetti di vario tipo.
La presidentessa Ice fece il suo ingresso in un'elegante ma pratico vestito blu con dei punti luce situati ai bordi, avanzò fino al centro del palco, quindi con un gran sorriso si rivolse alla platea.
"Salve a tutti! Come ben sapete questa é una serata speciale... é arrivato il momento delle interviste ai nostri 26 tributi estratti in questa speciale edizione! Ma lasciate che vi spieghi: verranno chiamati sul palco ogni volta tutti i tributi di ogni distretto, quindi saranno intervistati insieme su domande scelte da noi o dai nostri cari sponsor, in modo da conoscerli meglio. Poi i tributi avranno la possibilità, se vogliono, di mostrare agli sponsor cosa sanno fare ed infine potranno salutare, per quella che sarà forse l'ultima volta, i propri cari! Preciso che i restanti distretti non assisteranno alle interviste o prestazioni del distretto che si troverà sul palco, quindi distretti diversi avranno modo di conoscersi solo nell'arena" la presidentessa fece una pausa e sorrise prima di continuare: "Ma c'é un'altra sorpresa per voi: non sarò io a intervistare i tributi. Molti degli sponsor lo hanno richiesto e sono sicura tutti i presenti approveranno... signore e signori ecco a voi Caesar Flickerman!"
Caesar fece il suo ingresso sul palco con un sorriso sgargiante: il pubblico applaudì entusiasta della sua presenza, cosa che lui ricambiò con un leggero inchino. Aveva i capelli scuri raccolti in un codino e colorati con delle leggere striature dorate che si intonavano con il colore del suo completo. Raggiunse la presidentessa, esibendosi in un'elegante baciamano che fece sorridere Ice. Poi entrambi si sedettero sulle due poltrone rosse affiancate sulla sinistra.
"Bene Caesar, devo dire che é un piacere ed un onore averti qui!"
"Ti ringrazio Ice, ma devo confessarti che l'onore é mio: trovo l'idea di questi nuovi Hunger Games davvero elettrizzante!"
"Ne sono felice! Vuoi già iniziare le interviste?"
Caesar sorrise furbamente.
"Certo che lo voglio! Ma prima di intervistare i nostri cari tributi, avrei queste da leggere!"
Caesar mostrò un foglio.
"Cosa sono?" chiese incuriosita Ice.
"Sono le domande che i nostri sponsor volevano farti, che ho personalmente selezionato e che mi trovo quindi in dovere di farti!"
"Spero non siano troppo sconvenienti!" scherzò Ice.
"Oddio, spero proprio di sì invece!" ridacchiò lui, generando una risata generale.
"Iniziamo da una curiosità mia: come ti é venuta l'idea per questi giochi?"
"Bé adoro gli Hunger Games originali e ho pensato che mi sarebbe sempre piaciuto assistere come spettatrice ad una delle varie edizioni. Dato che questo non era possibile mi sono detta: Ehi, perché non crei un'edizione tutta tua, con le tue regole, dove tutti potranno interagire attivamente? Così l'ho fatto! Inoltre credo che questa esperienza possa essere istruttiva per i tributi che ne fanno parte!"
"In che modo?" chiese Caesar.
"Bé, vedi mio caro Caesar, inutile dire che gli Hunger Games siano un'esperienza che ti cambia. Ma non solo é un'esperienza negativa, come molti pensano...io credo che una situazione del genere tiri fuori un lato delle persone che nemmeno loro sapevano di avere. In situazioni estreme di questo tipo può succedere qualsiasi cosa: scopri di avere una forza che non credevi di possedere, tiri fuori i sentimenti migliori di te, oppure i peggiori...chissà. Ma sicuramente apprendi cosa conta davvero e cosa vuoi dalla vita, cose o capacità che normalmente sottovaluti o a cui non dai il giusto peso. Ecco credo che gli Hunger Games servano a questo!"
"Wow, incredibile davvero, non l'avevo mai vista in questo modo! Comunque passiamo alle domande degli sponsor: sei soddisfatta dei tributi scelti? C’è qualche distretto o tributo che avresti preferito al posto di quelli estratti?"
"Sono molto soddisfatta dei miei 26 tributi! Sono tutti particolari e con un carattere molto diverso: penso che sarà molto interessante osservare come si comporteranno nell'arena! Gli sponsor hanno fatto davvero un ottimo lavoro di selezione. Nonostante questo ammetto che avrei trovato interessante in alcuni casi anche altri tributi o distretti tra quelli votati”
“Ci puoi fare qualche esempio?”
“Tra i distretti votati penso potesse essere interessante anche la casa di carta e death note. Infondo personaggi come il Professore, L e Light penso che avrebbero potuto dare del filo da torcere ai nostri tributi… ma sono sicura che quelli scelti non siano da meno!”
“Già, penso anche io che questa edizione riserverà ottime sorprese! Ed invece hai delle preferenze tra i tributi estratti?”
Tra quelli estratti ho di certo alcuni per i quali ho una preferenza maggiore, ma sono talmente tanti, che moriranno sicuramente! Inoltre puntualizzo che ovviamente non verranno fatti favoritismi di nessun genere, io e gli strateghi ci impegneremo molto per mettere in difficoltà tutti allo stesso modo"
"Bene! Non so quanto questo possa essere rassicurante per i tributi, ma sicuramente é un'ottima notizia per noi!" disse sorridendo, poi aggiunse "Non trova dei giochi mortali un’idea un po’ sadica?...Ok giuro che questa domanda l'ha fatta uno sponsor, io non centro nulla! Quindi se stai pensando ad una seconda edizione dei giochi, pensa a loro, non a me!" ironizzò lui indicando gli sponsor.
Ice sorrise.
"Come mai tutti credono che sia fredda e sadica?" disse con sguardo complice a Caesar.
"Temo che l'organizzare un Hunger Games non abbia aiutato!" rispose lui scherzoso, suscitando le risate di molti, compresa la presidentessa.
"Ok, ho capito...la prossima cosa che organizzerò saranno le Olimpiadi della pace, contenti?"
Caesar rise: "Questo si che é un evento a cui vorrei offrirmi come tributo!"

"Bene, grazie presidentessa per aver risposto gentilmente alle nostre domande! Ma adesso direi che é il momento dei nostri cari tributi, iniziamo dal primo distretto: facciamo entrare Hermione, Bellatrix e Draco!"
I tre entrarono e si sedettero sulle tre poltrone posizionate di fronte a Caesar e Ice. Indossavano, come tutti i tributi, una tuta aderente nera con dettagli argento.
"Benvenuti! Bene Draco, tu sei stato l’ultimo ad essere estratto, te lo aspettavi?"
"Sono un Malfoy e un purosangue, era ovvio che scegliessero me!"
Questa frase fece alzare gli occhi al cielo di Hermione.
"Draco, spieghiamo bene ai nostri sponsor: voi siete maghi che frequentate la scuola di magia di Hogwarts, cosa intendi con purosangue?"
Draco usò un tono glaciale e seccato, come se stesse spiegando qualcosa di ovvio.
"I purosangue sono maghi nati da un mago ed una strega, quelli nati invece da un mago e un babbano, sono detti Mezzosangue" pronunciò quest'ultima parola come se fosse una malattia "Ah dimenticavo i babbani sono quelli che voi definireste 'persone normali', senza poteri insomma! Infine ci sono i nati babbani" rivolse uno sguardo di disprezzo a Hermione "quelli come lei, con entrambi i genitori babbani!"
Hermione lo fissò furiosa: odiava quel termine per indicarla, era considerato dispregiativo nel suo mondo, soprattutto nel modo in cui lo stava dicendo Draco.
"Oh fantastico Malfoy, davvero ottimo lavoro! Se prima gli sponsor volevano supportarci, grazie al tuo encomiabile comportamento, non lo faranno più!"
“Stavo solo spiegando per loro, come mi è stato richiesto da Caesar, ma forse preferivi tu stare al centro dell’attenzione, come al solito!”
Replicò lui con un tono ironico e uno sguardo di sfida che fecero innervosire Hermione, ma lei fece del suo meglio per controllarsi il più possibile, non voleva fare brutta figura con gli sponsor e decisamente non poteva contare su Draco, per quanto riguardava Bellatrix non ci sperava nemmeno.
Data l’aria di tensione Caesar decise di romperla porgendo una domanda a Draco.
"Draco, ho un'altra domanda per te: c'é qualcuno che ti aspetta nel tuo distretto? E per qualcuno, intendo qualcuno di speciale!"
"No" rispose immediatamente lui, con tono freddo. Ma abbassò leggermente gli occhi, Hermione lo fisso dubbiosa, sembrava quasi che la cosa lo dispiacesse...impossibile, Draco non era di certo un sentimentale!
"Non mi dirai che é perché é qui presente...no, perché mi é già capitato!" disse Caesar ironico, facendo ridere molte persone tra il pubblico.
"Assolutamente no!" protestò lui arrossendo, seccato di una tale battuta.
"Le regole della scuola sono niente magia fuori da Hogwarts... come farete?"
"Dal regolamento sono esclusi casi eccezionali, e questo sicuramente lo é!" rispose prontamente Hermione.
“Hermione, ad Hogwarts tu sei famosa per essere la migliore del tuo corso, uno dei nostri sponsor vuole sapere se pensi che questo potrà esserti utile anche qui!”
“Beh, sinceramente non so bene cosa aspettarmi, affronteremo persone ed ostacoli che non conosciamo quindi dovremmo essere molto cauti ma sicuramente la magia potrà esserci molto utile, soprattutto se i nostri avversari non la sapranno usare!”
“E noi non vediamo l’ora di vedervela usare!” Il pubblico applaudì entusiasta ma Caesar li fermò con un gesto della mano “Ma non è ancora il momento, c’è un’altra domanda dei nostri sponsor ed è un po' irriverente e come tale incuriosisce tremendamente anche me ovviamente, ormai mi conoscete!” Caesar sorrise alle risatine del pubblico e con sguardo curioso e si avvicinò ad Hermione “Sappiamo che stai insieme a Ronald Weasley ma hai mai pensato che anche Harry Potter potesse fare al caso tuo?”
Hermione arrossì come un pomodoro e prima che potesse dire qualcosa fu Draco a farlo, preceduto da una risata.
“Potter e Granger insieme? Questa si che è bella! Non so, da una parte mi fa morire dal ridere, dall’altra ammetto che sarebbe comunque sempre meglio dello stare con un Weasley!”
Hermione strinse saldamente il pungo sulla sedia per trattenersi dal darlo dritto in faccia a lui, come aveva già fatto una volta in passato.
“Sai Malfoy, non tutti giudicano le persone solo dal loro cognome o dalla purezza del loro sangue!”
“Oh scusami, tu per cosa le giudichi? Per il quantitativo di litigi che ci fai? Perché con Weasley io vi ho visti solo litigare! Forse hai quella che i babbani definiscono sindrome della crocerossina”
“Se l’avessi dovresti piacermi anche tu e dato che piuttosto preferirei mangiare un secchio di lumache vive, temo proprio che ti sbagli!” Hermione approfittò di averlo finalmente zittito per rispondere a Caesar “Io ed Harry siamo migliori amici da sempre, ho un ottimo rapporto con lui e ci siamo sempre l’uno per l’altra ma penso che entrambi abbiamo sempre avuto la mente impegnata su altre persone, almeno in quel senso”
Balbettò un po' sulle ultime parole, non sapeva nemmeno lei il perché.
“Capisco… grazie Hermione ma ora passiamo a Bellatrix, tu sei una mangiamorte, potresti spiegarci cosa vuol dire?”
Bellatrix era stata fino a quel momento con aria distratta ed annoiata a fissare il vuoto mentre gli altri due si beccavano, ma a sentire quella domanda il suo volto si illuminò e in un attimo la sua espressione diventò raggiante e rivolse lo sguardo entusiasta a Caesar.
“Ma certamente! Essere un mangiamorte è il più grande onore che ci possa essere! I mangiamorte sono maghi e streghe purosangue scelti personalmente dal Signore Oscuro per servirlo utilizzando la magia oscura, senza seguire quelle cose futili e ridicole come le legge magica”
“Molto interessante! Le tue parole mi hanno ricordato una domanda di uno dei nostri sponsor: se fossi insegnate ad Hogwarts o ministro della magia che materie preferiresti insegnare e quali aboliresti?”
“Semplice: eliminerei tutta quella robaccia stupida ed inutile che insegnano a scuola e sostituirei tutto con la magia oscura, ben più utile nella vita vera e penso che una maledizione cruciatus potrebbe essere molto più educativa di altre bazzeccole! Vuoi mettere poi il divertimento del sentire contorcersi dal dolore quelle bestioline ignoranti?”
Hermione si dovette mordere la lingua per non ribattere, il solo pensiero dell’utilizzo di un incantesimo senza perdono su dei ragazzini la disgustava. La maledizione cruciatus come le altre maledizioni senza perdono erano infatti proibite agli studenti o anche il solo insegnarle a loro. Per fortuna fu Caesar a cambiare argomento per lei.
“Bè anche questo è un punto di vista immagino! Ma ho un’altra domanda per te mia cara, a quanto pare i nostri sponsor vogliono sapere se ‘Tu Sai Chi’…oh scusatemi morivo dalla voglia di dirlo!” era il modo nel quale nel mondo magico veniva chiamato il signore oscuro ovvero Voldemort, i maghi infatti preferivano non pronunciare il suo nome! “dicevo: vogliono sapere se tra te e Tu Sai Chi c’è una qualche relazione che vada oltre il professionale. Non te la prendere con me giuro che è una domanda loro!”
Bellatrix sgranò gli occhi e si rizzò sulla sedia con aria tra l’imbarazzato ed il furioso.
“Come osa un babbano o chiunque altro chiedermi una cosa simile? La mia devozione totale verso il Signore Oscuro è indubbia, il resto non vedo come possa essere di minimo interesse per chiunque che non voglia trovarsi un braccio e la lingua mozzate!”
“Ok dato che mi sento di dire di tenere a qualsiasi mio arto o lingua passerei all’ultima domanda: riuscirete tu e Draco a mettere da parte i vostri pregiudizi sui mezzosangue per collaborare con Hermione durante i giochi?”
Ci fu qualche attimo di silenzio, che presto fu interrotto da una risata di Bellatrix.
“Collaborare con la mocciosetta? Spero tu stia scherzando!”
Hermione sospirò spazientita.
“Anche io non salto dalla gioia all’idea ma siamo uno dei due distretti ad aver avuto la fortuna di avere l’estrazione di un tributo in più, dovremmo collaborare e sfruttare questo vantaggio a nostro favore!”
“Io non ho bisogno della tua collaborazione, sono una mangiamorte e posso vincere questi giochi anche da sola”
“Sarebbe stupido da parte tua, non hai idea di che capacità possano riservare gli altri distretti o l’arena, insieme avremmo molte più possibilità di vincere. Possiamo rimandare i nostri scontri a fine giochi”
“Osi chiamarmi stupida? Cos’è, hai paura marmocchia? Beh hai ragione ad averne perché la prima cosa che farò ad inizio giochi sarà farti soffrire così tanto che implorerai di farmi smettere!”
“Tu…!”
Hermione stava per replicare ma furono interrotti da Caesar.
“Gli animi si stanno scaldando qui! Vi consiglio di utilizzare questa energia sul palco per mostrarci cosa sapete fare!”
"Qualcosa che serva giusto a dare un'idea...non vorrete far esplodere il palcoscenico spero! Ci sono ancora 23 tributi che vorrebbero esibirsi!" aggiunse Ice, con pungente ironia.
I maghi si recarono all'espositore delle armi e presero ognuno, rispettivamente, la propria bacchetta.
Hermione fece vorticare la sua e urlò l'incantesimo: "Wingardium Leviosa"
Una serie di coltelli si alzarono dalla mensola e si misero a volteggiare in aria al comando della ragazza.
Draco puntò verso di lei e disse: "Expelliarmus"
In un attimo Hermione sentì la bacchetta che gli schizzava via dalla mano, i coltelli, che erano sospesi prima in aria dal suo incantesimo, caddero a terra in un attimo.
La ragazza fissò Draco con rabbia e indignazione. Lui le accennò un sorriso furbo.
"Che c'é? Dovevamo mostrare cosa sapevamo fare, no? Cosa meglio di un incantesimo di disarmo?"
Lei si avvicinò con passo rabbioso verso di lui e gli sussurrò: "Malfoy giuro che se morirò in questo gioco, tu lo farai prima di me!"
Bellatrix prese entusiasta la sua bacchetta ma Ice frenò il suo entusiasmo “Bellatrix nessun incantesimo contro i tuoi compagni o contro di noi e nessuna maledizione senza perdono, non abbiamo vittime vive da sottoporti. Puoi però spiegare cosa sai fare!”
Bellatrix sbuffò seccata “con la maledizione cruciatus posso far contorcere dal dolore le mie vittime, con la maledizione imperius posso fargli fare quello che voglio, con l’avada kedavra…beh non ci sarà più una vittima!”
Esclamò queste ultime parole con una fredda gioia da far accapponare la pelle.
“Ora posate le armi e andate a salutare i vostri cari che vi aspettano ai bordi del palco per l’ultimo saluto!”
Detto questo posarono tutti le loro bacchette e si diressero verso l'estremità del palcoscenico. Hermione vide Ron e Harry, i suoi migliori amici, corse da loro e li abbracciò entrambi contemporaneamente.
"Volevano venire anche altre persone, ma ci hanno detto che non potevamo essere più di due..." affermò Harry.
"Mi mancherete ragazzi!"
"Hermione non dirlo nemmeno per sogno: sei la più sapientona al mondo, sei una strega potentissima, li sconfiggerai tutti in un attimo! Se fosse stato Ron al tuo posto avrei avuto i miei dubbi...ma dato che sei tu, sono sicurissimo!"
"Grazie Harry!" disse ironicamente Ron fissandolo di traverso, cosa che fece ridere Hermione.
I due iniziarono a scambiarsi frecciatine, ma qualcos'altro attirò la sua attenzione.
Era Draco.
Era poco distante da loro, ma l'unica persona venuta a salutarlo era suo padre. Non erano venuti nemmeno i suoi amici serpeverde! Non riuscì a sentire cosa si stessero dicendo, ma le loro espressioni non erano per niente rassicuranti.
Draco fissava suo padre: sembrava imbarazzato, come uno che cerca di rimanere serio e distaccato nonostante la situazione. Era venuto solo lui...nemmeno Tyger e Goyle erano venuti a salutarlo.
"Draco, sei un Malfoy, un serpeverde e un mangiamorte...ce la farai sicuramente, cioé devi farcela, non vorrai macchiare il nostro buon nome vero?"
Le trovò curiose come ultime parole da parte di un padre, che forse, non avrebbe più rivisto suo figlio.
"Non ti deluderò" si limitò a rispondere lui.
Voltandosi per andare via Draco non notò che il padre sembrava volesse dirgli altro.
Parole che non riuscì a pronunciare.
Bellatrix invece aveva avuto la visita di Voldemort in persona.
“Mio signore è un onore avervi qui di persona, non vi deluderò”
“Non ho motivo di crederlo, sono venuto io perché gli altri mangiamorte a volte sono totalmente inaffidabili e poi molte delle loro identità è meglio che restino segrete!”
Affermò, anche se non era proprio tutta la verità, infondo teneva a Belletrix e voleva salutarla, ma non lo avrebbe mai ammesso così pubblicamente.
“Distruggerò qualsiasi patetico avversario pur di tornare a servirvi a partire da quell’inutile amichetta di Potter, non vi lascerò da solo nella battaglia contro il vostro mortale nemico!”
“Non mi aspetto di meno da te, sai cosa fare nell’arena e con Draco…”
“Certamente”
Un glaciale sorriso pervase il suo volto.
Ice disse che il tempo a loro disposizione era finito.
Hermione fissò Harry e Ron negli occhi con sguardo incerto.
Poi fece una cosa che nemmeno lei si aspettava: diede un velocissimo bacio a Ron, si girò e corse via.
Non sapeva perché lo avesse fatto, probabilmente perché sapeva che quella era forse l'ultima volta che li avrebbe visti. Ma se ne pentì subito: era diventata rossa paonazza e aveva azzittito l'intero pubblico degli Hunger Games.
Si sorprese nel vedere Draco che la stava aspettando.
Fantastico. A quanto pare anche lui aveva assistito al bacio: non bastava che lei partecipasse a quel gioco, ora si sarebbe dovuta sorbire tutte le sue battutine acide su loro due!
Ma, al contrario di quanto pensasse, Draco non disse nulla. Doveva essere stata davvero una scena imbarazzante per zittire pure lui, o almeno era questo che pensò.
Bellatrix li raggiunse, posò una mano sulla spalla a Draco e gli bisbigliò una cosa nell’orecchio ma Hermione non riuscì a sentire di cosa si trattasse, poi due uomini li scortarono fuori dal palco.

“Passiamo adesso al distretto 2, ecco a voi Simbad e Eris!"
I due entrarono e si misero a sedere. Simbad aveva l'aria seccata, mentre Eris sembrava al settimo cielo.
"Eris é una mia impressione o mi sembri felice?" chiese stupito Caesar.
"E' una tua impressione perché non sono felice...sono ENTUSIASTA! E anche impaziente che inizino i giochi! E' tutto così eccitante!"
"Davvero? Vuoi dirmi che ti piacciono gli Hunger games? Devo dire che raramente mi capita una cosa simile!"
"Assolutamente sì! Io sono la dea del caos e della discordia, cosa ci può essere di più divertente di un gioco simile? Già me li immagino: amori infranti, tradimenti, amicizie rinnegate, promesse violate, odio, inganni, invidia!" affermò con voce suadente e aria sognante.
"Sono felice di sapere che qualcuno apprezzi i miei giochi!" affermò ironicamente la presidentessa.
"Simbad, tu non mi sembri altrettanto felice, come mai?" chiese Caesar.
"Puoi dirlo forte! Sono il capitano di una nave, a quest'ora già dovrei essere alle isole Fiji, hai presente? Donne, sabbia, pace, drink esotici con tanto di ombrellino...e invece mi ritrovo bloccato qui, in questo gioco!"
"Non farci caso Caesar lui é il solito guastafeste! E' molto carino lo ammetto, ma in quanto a materia grigia, siamo messi male" esclamò Eris.
"Ehi, cosa vorresti dire?"
"Osi parlarmi in questo modo dopo quello che mi hai fatto?" disse Eris, mimando la faccia più da innocentina che riusciva a fare.
"Quello che ti ho fatto io? Stai scherzando, spero!"
"Peccato sembravi un giovane così promettente, un così bel tipo: arrogante, egoista e subdolo. E cosa fai alla fine? Rovini i miei piani cambiando di colpo, decidendo di diventare un bravo ragazzo!" pronunciò queste ultime due parole come se fossero una colpa orribile e con un tono di chi le avesse ricevuto un torto inimmaginabile.
"Oh, scusami tanto Eris, se alla fine ho deciso di non morire, di non tradire più il mio migliore amico, la donna che amavo e di non porre fine per sempre alla pace a Siracusa!"
"Io mi fidavo di te, le mie promesse le ho sempre mantenute! Sei un uomo orribile SIMBAD!"
"Bue che dà cornuto all'asino, incredibile!" protestò lui.
"Ok, vedo che c'é mare mosso tra voi due...ne approfitto per farvi una domanda degli sponsor: se potreste scegliere tra i tributi estratti un'altro compagno, chi scegliereste?"
"Mi sembra ovvio: la donna del distretto 3 o quella del distretto 5!"
"Come mai?" chiese Caesar.
"Bé perché sono davvero molto belle!"
"Solo per questo?" chiese Caesar alzando un sopracciglio.
"Mi sembra un ottimo motivo!" rispose lui, con un gran sorriso.
"Uomini!" disse seccata Eris, alzando gli occhi al cielo.
"Bene, sentiamo i tuoi allora!" gli propose Simbad con tono di sfida.
"I maschi carini dei distretti 1,3,5,7,12!"
"A parte che sono una marea...ma mi sembra che le tue motivazioni siano molto simili alle mie!"
"Oh ma loro non sono solo carini, mi sembrano anche quelli con più potenziale, lo stesso che avevi tu un tempo, caro mio! Sono sicura che con molti di loro avrò motivo di divertirmi parecchio!"
"Ti faccio una domanda dei nostri sponsor Eris: cosa faresti se scoprissi che altri tra i concorrenti sono divinità?"
Eris scrollò le spalle “Alla mietitura ho visto che nessuno di loro è uno degli dei greci principali che io conosco e questo mi basta!"
“Cosa non ti piace degli dei principali?”
"Tutti si ricordano di loro: Zeus, Poseidone, Ade...manco avessero fatto chissà cosa rispetto agli altri. E dei poveri dei minori chi si ricorda? Te lo dico io mio caro Caesar. Nessuno! Nessuno si ricorda di una dea minore come Eris, nonostante la sua influenza abbia generato scontri memorabili, nonostante abbia portato all'evoluzione stessa del genere umano. La discordia é guerra, la guerra é potere, solo i più forti e i migliori sopravvivono!"
"Bé, sono sicuro che dopo questi giochi si ricorderanno tutti di te!" disse Caesar.
"Puoi giurarci!" rispose lei, con un ghigno subdolo e inquietante.
"Bene...mostrateci pure cosa sapete fare!"
Simbad si recò nell'area delle armi e prese subito due spade, impugnandole in entrambe le mani.
"Uso le spade e i pugnali da sempre, so usare molto bene anche due armi contemporaneamente" spiegò rivolto al pubblico.
Con mosse molto rapide e agili scattò tra i manichini lì presenti, in pochi attimi colpì uno al petto, ad un'altro troncò le braccia e al terzo conficcò entrambe le spade nel torace.
"Un gioco da ragazzi!" esclamò, facendo poi un leggero inchino rivolto agli spettatori.
Era il turno di Eris, ma lei si rivolse direttamente alla platea.
"Sono la dea della discordia e del caos, posso usare i miei poteri per fare molte cose interessanti, ma penso che vi mostrerò nell'arena di cosa sono veramente capace. Vi basti sapere che una delle mie armi preferite é l'astuzia, una cosa non facilmente dimostrabile qui!" disse, ed un largo sorriso soddisfatto si fece strada sul suo volto.
"Hai dimenticato le tue qualità migliori: l'essere subdola, egoista e spietata!" puntualizzò ironico Simbad.
"Oh Simbad, tu si che sai adulare una donna! Sai é un vero peccato...una volta erano anche le TUE qualità migliori!" disse carezzandogli il viso, per poi recarsi verso l'uscita ad aspettarlo, già sapendo che nessuno era venuto di certo a salutarla.
Simbad invece posò le armi e si recò da Proteo e Marina. Rispettivamente il suo migliore amico e la sua attuale fidanzata, la donna che amava da sempre. Il loro passato non era stato dei migliori, soprattutto perché prima lui era molto diverso, Maria era promessa a Proteo e lui aveva derubato il suo migliore amico. Ma per fortuna tutto alla fine si era risolto per il meglio e ora loro erano venuti a salutarlo per augurargli buona fortuna.
Il primo fu Proteo, che gli strise la mano.
"Forza, amico mio, fai vedere a tutti cosa sai fare!"
"Devo ballare e raccontare barzellette?"
"Ah ah, spiritoso!"
"Ma é quello che so fare meglio!" disse con un sorriso.
"Stai solo attento ok?" disse Marina, visibilmente molto preoccupata, Simbad stava per risponderle, ma lei lo abbracciò. Lui ricambiò l'abbraccio, poi afferrò il suo viso e le asciugò una lacrima.
"Andrà tutto bene, faremo quel viaggio che ti avevo promesso!"
"Mi importa solo che ritornerai intero!"
"Ma certo, sennò che viaggio sarebbe?"
"Sei il solito stupido!" disse, poi lo baciò.
"Controlla tu la ciurma in mia assenza, soprattutto Lercio! Ma lo so che con te come capo non avranno nulla da obiettare" le sorrise e aggiunse "Mi raccomando al mio ritorno voglio visi più felici: voglio un'atmosfera perfetta per il viaggio alle Fiji che ci attende!"
Lei si sforzò di annuire e lo salutò, mentre andava via con Eris.

“Facciamo entrare adesso Anakin e Padme del distretto 3!”
I due entrarono sul palco e presero posto a sedere sulle proprie poltrone, Padme sfoggiava un energico sorriso che aveva imparato a mostrare in senato anche quando le situazioni erano delle più critiche, invece Anakin era molto più serio e freddo.
“Finalmente ho qui due persone molto legate tra di loro, pensate che questo legame vi sarà utile nell’arena?”
“Io e Ani ci conosciamo da quando eravamo piccoli, siamo sempre stati molto legati e abbiamo anche combattuto insieme in alcune occasioni e penso questo possa essere indubbiamente un vantaggio”
Rispose Padme con aria cordiale e colloquiale, mostrando ancora una volta le sue doti da senatrice.
“Nell’arena io e Padme staremo sempre insieme e proteggerla sarà il mio principale compito”
Rispose lui, Padme si voltò quindi verso Anakin con aria leggermente contrariata.
“Ti ricordo Ani che so cavarmela anche io!”
“Lo so bene, ma ricordati anche che non conosciamo i nostri nemici o gli ostacoli che potrebbero presentarcisi nell’arena, quindi come Jedi il mio compito è quello di proteggerti!”
“Come Jedi…certo…”
Si limitò a dire lei alzando un sopracciglio ma prima che lui potesse replicare Caesar fece un’altra domanda.
“Anakin puoi spiegare ai nostri sponsor cosa vuol dire essere un Jedi?”
Anakin ringraziò mentalmente Caesar per la domanda in quanto lo sguardo che gli aveva rivolto Padme lo aveva messo in soggezione.
“I Jedi sono una classe ristretta di individui sensibili alla Forza, una forma di energia cosmica da cui traggono poteri come telecinesi, precognizione e un generale aumento delle abilità fisiche. I Jedi utilizzano solamente quello che noi chiamiamo il lato chiaro della Forza e perseguono degli ideali di purezza, armonia, rispetto per tutte le forme di vita ed elevazione individuale. A tal fine seguono un rigido codice di condotta, che regola la vita comunitaria, il loro comportamento, la loro dottrina e il loro sistema di valori.”
“Quindi c’è anche un lato oscuro della forza?”
“Sì, e chi lo persegue è detto Sith. Per questo per i Jedi sono proibiti la ricerca di potere e di ricchezza personale, i legami affettivi come il matrimonio e le emozioni negative quali odio, rabbia e paura, che portano un individuo a cedere più facilmente al lato oscuro della Forza”
Sulla parola ‘matrimonio’ sorvolò velocemente dato che lui e Padme in realtà si erano innamorati e sposati di nascosto, nonostante questo lui era convinto di riuscire comunque a perseguire il lato chiaro della Forza.
“Wow non deve essere facile essere un Jedi! Il tuo maestro è stato Obi-Wan, pensi che quanto insegnato da lui possa esserti utile qui?”
“Il mio maestro è il Jedi più ligio alle regole che io conosca! Sicuramente i suoi insegnamenti mi sono stati molto utili a diventare quello che sono ma penso che in una situazione estrema come questa forse qualche strappo alla regola potrebbe rivelarsi necessario”
“Anche nel vostro mondo siete in guerra, quindi non ti è del tutto nuova comunque una situazione del genere, giusto?”
“Esatto, come Jedi andiamo in guerra solo con lo scopo di ripristinare la pace e normalmente non attacchiamo mai per primi ma rispondiamo agli attacchi dei nemici”
“Ti pongo l’ultima domanda dei nostri sponsor: qual è un motivo per cui un Jedi in questa circostanza dovrebbe avere maggiori vantaggi rispetto ad un Sith?”
“Beh un Sith è mosso da sentimenti come rabbia, odio, rancore… potrebbe sembrare un vantaggio in situazioni simili, ma come direbbe il mio maestro: tali sentimenti possono anche offuscare la capacità di giudizio delle persone e portarle a fare dei passi falsi, rendendosi distruttivi per la persona stessa che li prova”
“Grazie delle risposte Anakin, prima di mostrarci cosa sapete fare chiedo a Padme se lei si sente all’altezza di questa avventura o se si sente un po’ fuori posto”
“Come ho detto ad Ani non sarò un Jedi ma so cavarmela: so usare bene i blaster e sono abbastanza veloce ed agile!”
“Ed allora non vi trattengo oltre: mostrateci di che pasta siete fatti!”
Caesar si alzò in piedi con entusiasmo indicandogli il lato del palco dedito alla dimostrazione. Padme scorse tra le armi fino ad impugnare un blaster, quindi chiese ad Anakin se poteva posizionargli dei bersagli. Il ragazzo vide che infatti erano presenti dei bersagli tra i vari armamentari del palco da posizionare in appositi alloggi sul muro. Decise però di sfruttare i suoi poteri in modo da mostrarli anche agli sponsor, quindi tese una mano ed usò la Forza per farli galleggiare in aria.
Padme prese la mira e sparò con precisione ai quattro bersagli in fila colpendoli quasi tutti al centro, la prestazione sorprese anche Anakin.
“Ricordami di non farti arrabbiare!”
Commentò lui ironico, quindi prese la sua spada laser, arma tipica dei Jedi, la attivò e con un fendente preciso tagliò a metà tutti i bersagli facendoli poi ricadere per terra.
Il pubblico applaudì, i due posarono con dispiacere le loro armi e si diressero quindi all’estremità del palco dove li attendevano Obi-Wan e Ashoka, l’apprendista padawan di Anakin.
Ashoka sembrava entusiasta dell’esibizione a cui aveva appena assistito.
“Complimenti maestro e anche tu Padme, siete stati bravissimi! Penso che tutti faranno il tifo per voi adesso!”
“Grazie furbetta!”
Rispose Anakin con soddisfazione ma Obi-Wan sembrava meno entusiasta, infatti lo fissava di sbieco con le braccia conserte.
“Anakin, non avresti dovuto usare la Forza per una cosa simile, noi Jedi ricorriamo alla Forza solo in caso estremo e per difenderci o salvare qualcuno, e lo sai bene!”
“Lo so maestro ma penso che questa situazione possa considerarsi un’eccezione, infondo uno dei modi per difenderci è ottenere la protezione degli sponsor e quale modo migliore di farlo mostrando tutte le nostre capacità?”
Lo sguardo di Obi-Wan fece capire a Anakin di non averlo affatto convinto con tali parole ma a quanto pare, per sua fortuna, sembrava voler passare avanti.
“Stai attento Anakin, non sapete cosa vi attende nell’arena e questa potrebbe offrirti dei buoni propositi per cedere al lato oscuro, ma ricorda sempre che la via più semplice non è la migliore e anzi a volte può portare alla distruzione più facilmente di quanto immagini”
“Non ti preoccupare maestro, mi comporterò da Jedi come ho fatto già finora in guerra e proteggerò Padme fino alla fine tornando trionfante con lei a casa”
“E ci mancherebbe maestro, senno poi con chi faccio a gara per il numero di droidi sconfitti in battaglia? Il maestro Obi-Wan si rifiuterebbe sicuramente!”
Rispose Ashoka alludendo al gioco che lei e il suo maestro facevano in guerra.
“Ma certo furbetta, tornerò in tempo ber batterti come al solito!”
“Sarà meglio, non ho intenzione di sorbirmi un altro padawan ribelle ed incurante delle regole, mi sei bastato tu Anakin!”
Si intromise Obi-Wan con tono ironico e scherzoso.
Padme e Anakin salutarono quindi i loro amici e si scambiarono tra di loro un dolce sguardo di intesa prima di uscire dal palco.

“Signore e signori, è il momento di avere con noi Drax e Mantis del distretto 4!”
Drax entrò con le braccia alzate come a raccogliere gli applausi del pubblico mentre Mantis li salutava più timidamente con la mano, poi entrambi si sedettero sulle sedie a loro assegnate.
“Sono emozionato: è la prima volta che conosco delle persone che non siano terrestri! Voi inoltre fate parte dei guardiani della galassia, dico bene?”
“Si è esatto! Siamo un equipaggio che si mette a disposizione della galassia o di chi richiede il nostro aiuto!”
Rispose prontamente Mantis.
“Molto nobile da parte vostra! Ma Drax volevo sapere…”
“Drax ‘il distruttore’ è così che mi chiamano”
Lo corresse lui.
“Oh non lo sapevo, non pensi che questo nome cozzi un po' con il termine ‘guardiano della galassia’?”
“Per niente, trovo piuttosto che la tua ridicola acconciatura cozzi con quella buffa giacca d’oro”
Caesar si fissò un po' dispiaciuto da tale affermazione.
“Ne deduco che il mio aspetto non è considerato di moda nel tuo pianeta!”
“Sei orribile da guardare”
L’affermazione fatta con una semplicità e naturalezza fuori dal comune lasciò letteralmente tutti senza parole. L’unica tranquilla era Mantis che nel vedere l’espressione esterrefatta di Caesar gli mise una mano sulla spalla in segno di supporto.
“Oh non ti preoccupare trova orrenda anche me, ma è una cosa buona! Drax dice che le persone brutte come noi sono fortunate in quanto siamo sicure che le persone che ci amano lo fanno per quello che siamo. Le persone belle non sanno mai di chi fidarsi”
“Ah… questo è sorprendentemente profondo…”
“Vero? E poi guarda il lato positivo: sei un presentatore mica un attore!”
Disse con naturalezza Mantis come se avesse appena nominato il mestiere universalmente riconosciuto come il peggiore della galassia.
“Disgustosi gli attori!”
Concordò Drax.
“Come mai non vi piacciono gli attori?”
Chiese sorpreso Caesar. Mantis fece una smorfia di disgusto prima di rispondergli.
“Sono così falsi, mentono continuamente e non sanno davvero fare tutte quelle cose! Una volta ne abbiamo regalato uno a Peter ma non ha gradito molto…”
“Certo che non ha gradito, gli hai regalato un attore, non un vero eroe!”
“Hai ragione Drax ma era lui che ne parlava sempre io pensavo fosse uno fico!”
“Aspettate voi avete regalato una persona ad una persona? No, forse non voglio saperlo… forse è meglio cambiare argomento: Drax tu sei un Kylosiano corretto?”
Chiese Caesar visibilmente sconvolto dalle loro strane affermazioni. Fu Mantis a rispondere per lui.
“Oh sì, la caratteristica dei Kelosiani è quella di avere la pelle molto resistente e di essere molto agile nonostante la sua stazza. Inoltre come kylosiano non conosce i concetti metaforici o di costume ed è brutalmente onesto”
“Beh questo spiega molte cose, ora si che molti nodi tornano al pettine!”
Esclamò ironicamente Caesar riferendosi alle fredde affermazioni che Drax aveva effettuato prima.
“Io non vedo nessun pettine e i suoi capelli mi sembrano senza nodi… Mantis, il buffo uomo d’oro dice cose senza senso!”
Caesar rise rendendosi appena conto di quanto fosse vero ciò che le aveva detto Mantis: ovvero che ai kylosiani era sconosciuto il concetto di metafora.
“Tu Mantis invece cosa puoi dirmi di te?”
“Io? Vediamo… mio padre è un celestiale ed ho scoperto da poco di avere un fratello per metà umano che è anche il capo dei Guardiani, si chiama Peter Quill”
“Porgo anche a voi una domanda dei nostri sponsor: se poteste scegliere un altro tributo tra quelli presenti alla mietitura, chi scegliereste?”
“L’uomo dio”
Rispose prontamente Drax.
“Drax si riferisce a Thor del distretto sette, in effetti concordo: lo abbiamo conosciuto ed è molto forte”
“Oh non sapevo che vi conosceste già! Beh questo potrebbe essere un vantaggio per voi. Ma il tempo delle chiacchiere è finito: mostrateci le vostre capacità!”
Drax fu il primo ad esibirsi.
“Mi chiamano distruttore perché la mia possenza è leggendaria!”
Prese in mano un piccolo blocco di cemento e lo lanciò con forza a terra distruggendolo in mille pezzi, prese quindi in mano le sue due daghe.
“Eccello anche nell’uso delle armi bianche ma una capacità davvero incredibile che ho è quella dell’invisibilità!”
“Oh no!”
Esclamò Mantis, corse quindi a posizionarsi davanti a lui per evitare che facesse ciò che stava per fare.
“Allora la mia abilità è quella di poter percepire tramite il tocco le emozioni delle persone o di trasmettere quelle che voglio. Inoltre posso indurre le persone a dormire o a svegliarsi, guardate!”
Toccò quindi Drax e le sue antenne si illuminarono.
“Dormi!”
E Drax cadde improvvisamente in un sonno profondo con un sonoro tonfo per terra.
“Ops!”
Mantis si chinò su di lui e lo toccò di nuovo.
“Sveglia!”
Drax si svegliò e si guardò intorno.
“Che è successo?”
“Abbiamo appena finito di mostrare le nostre abilità ora dobbiamo salutare i nostri amici, guarda ci sono gli altri Guardiani!”
I due andarono dagli altri: erano presenti Peter Quill, Rocket, Nebula e Groot.
“Ehi ragazzi come va? Siete sicuri di sentirvi pronti per tutto questo?”
Chiese Quill.
“Non fate caso a lui, è solo geloso!”
Esclamò Rocket il procione umanoide.
“Ehi, non sono geloso!”
“Certo che sei geloso: hanno scelto l’uomo dio e la coppia di squinternati mentre nessuno ha nemmeno votato te!”
Replicò con tono pungente Nebula.
“Primo: non ci tengo assolutamente a partecipare ad un gioco mortale. Secondo: potresti usare un modo più carino per rivolgerti ai nostri compagni e terzo: l’uomo dio non ha niente che io non ho!”
“lui ha gli addominali”
Puntualizzò Drax.
“Anche io ho gli addominali!”
Il resto del team si mise a ridere.
“L’uomo dio ha addominali che sembrano scolpiti da un angelo, i tuoi sembrano scolpiti da un mendicante cieco!”
Affermò ironicamente Rocket.
“Forse se lo è mangiato il mendicante cieco!”
Affermò Drax facendo nuovamente ridere tutti tranne Peter.
“Non fa ridere! Comunque siamo qui per salutare e augurare in bocca al lupo a Drax e Mantis!”
“Perché ci auguri di finire nella bocca di un lupo?”
Chiese perplesso quanto irritato Drax.
“Oh no… è un modo di dire… vuol dire ‘buona fortuna’ è molto usato… davvero!”
“Io sono Groot!”
Era l’unica frase che sapeva pronunciare Groot ma i Guardiani avevano imparato ad interpretarla e sapevano che in quell’occasione voleva dire ‘Buona fortuna amici!’.
I due lo ringraziarono e si diressero verso l’uscita del palco.
“Pensate che sopravvivranno?”
Chiese Peter mostrando solo adesso quanto fosse realmente preoccupato, ci fu qualche secondo di silenzio ma poi fu Nebula a parlare.
“Ma certo Peter, se saranno fastidiosi la metà di quanto lo sono tutti i giorni con noi sono sicura che gli altri si uccideranno piuttosto di sopportarli un minuto di più!”
Nonostante la frase fredda ed ironica anche lei in parte era preoccupata e sperava di rivederli presto.

"Facciamo entrare adesso gli sfavillanti tributi del distretto 5: Beatrice Prior e Tobias Eaton!" canzonò Caesar.
I due entrarono e si sedettero ai loro posti. Erano tesi, ma sembravano calmi.
"Allora ragazzi, faccio una piccola spiegazione per i nostri sponsor: nel vostro distretto la popolazione é divisa in cinque fazioni, voi siete entrambi in quella degli intrepidi ovvero soldati coraggiosi, forti e senza paura, che proteggono i cittadini"
"Esatto! Ma entrambi siamo in realtà dei divergenti, ovvero abbiamo dimostrato di avere caratteristiche comuni a più fazioni, il che non é visto molto bene dalle nostre parti! Comunque da quando entriamo in una fazione ci scegliamo un nome nostro, rinnegando il vecchio, quindi se puoi chiamaci Quattro e Tris" rispose Tobias
"Ok, come volete ragazzi, ma ho delle domande per voi! Prima di tutto: cosa vi mancherà di più del vostro mondo?"
"I miei genitori e i miei amici!" rispose Tris.
Quattro sembrò pensarci su, poi affermò con decisione: "C'é una cosa che mi mancherà davvero troppo nell'arena!"
"Cosa?" chiese curioso Caesar.
"La torta al cioccolato!" affermò con faccia seria, scatenando una risata generale "No, davvero, sono serio! Come potrò vivere giorni interi nell'arena, rischiando pure la vita e di non poterla mangiare più?"
"Mi vuoi dire che tenterai di vincere per la torta?" chiese ironico Caesar.
"Assolutamente!" affermò Quattro, il che fece sorridere nuovamente Caesar, che però decise di passare alla prossima domanda.
"So bene che voi siete una coppia, i nostri sponsor chiedono cosa fareste se uno di voi due dovesse morire nell'arena"
"Farò tutto il possibile per stare accanto a Tris e combattere al suo fianco, assicurandomi che non le succeda nulla. Siamo intrepidi e ce la faremo, vinceremo questo gioco! Se lei dovesse morire...non riesco nemmeno ad immaginare quello che farei!"
"Concordo con quello che ha detto Quattro, insieme possiamo vincere qualsiasi battaglia! Ma se a lui dovesse succedere qualcosa starei malissimo, non potrei sopportarlo"
"Tris, devi promettermi una cosa: se mi succedesse qualcosa, tu devi provare comunque a vincere per me, lo farai?"
"Cosa dici Quattro? Non puoi chiedermi una cosa simile"
"Promettimelo, ti prego!"
"Tu puoi promettermi la stessa cosa?"
"Sì..."
"Bugiardo!"
I due si fissarono in silenzio, un silenzio che fu rotto da Caesar.
"Io sono un tipo che si commuove facilmente, quindi scusatemi ma dovrò interrompere il vostro romantico battibecco, oppure finirò per allagare lo spalto!" indicò quindi l'area con le armi "Mostrateci cosa sapete fare! So che essendo intrepidi siete molto abili nel combattimento fisico e nelle scalate giusto?"
"Esatto! Tris che dici se mostriamo loro qualche mossa?"
Lei annuì ed entrambi andarono nell'area delle armi, lui prese un fucile, spiegando che entrambi erano molto bravi con le armi da fuoco, poi si rivolse a Tris.
"Mostragli la tecnica di disarmo!"
Quattro finse di puntare il fucile rapidamente contro di lei, ma Tris, con un'abile colpo della gamba fece volare il fucile dalla sua presa, entrambi tentarono di riprenderlo, ma lei, con una presa fece ribaltare Quattro su se stesso, quindi prese il fucile e lo puntò contro di lui.
Posò il fucile, raccolse dei coltelli e li diede a Quattro, poi si mise in piedi contro il muro.
"Ora tocca a te Quattro, fai vedere quanto sei abile coi coltelli!"
Quattro la fissò incerto, come a chiederle: 'sei sicura', ma lei annuì. Così lui tirò il primo coltello che si conficcò vicino a Tris.
"Il prossimo più vicino!" disse lei.
Quattro tirò un'altro coltello e finì a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Puoi fare molto meglio, forza!"
Quattro tirò un profondo sospiro, chiuse gli occhi per calmarsi, poi li riaprì, si concentrò sul punto dove voleva far arrivare il coltello e lanciò. Il coltello sfiorò l'orecchio di Tris, conficcandosi proprio accanto ad esso. Il pubblico applaudì, Tris sorrise soddisfatta a Quattro: in fondo era andata molto meglio della prima volta, dove era rimasta ferita all'orecchio, anche se era solo un graffio.
I due si recarono dai loro cari: Christina, Caleb e i genitori di Tris.
I genitori di Tris l'abbracciarono.
"Piccola mia torna presto, lo so che sei forte ormai. Sono sicura che potrai vincere!" disse la madre.
"Ti aspettiamo! Il nostro mondo ha bisogno di te!" aggiunse il padre.
"Tornerò vedrete!"
"Siete due intrepidi, allenati a situazioni davvero estreme. Siete quelli che hanno più probabilità di vincere, quindi non deludetemi!" disse Caleb.
Tris gli sorrise, allungando le braccia verso di lui.
"Almeno per una volta, fratello, abbandona la logica e vieni a darmi un abbraccio!"
Lui sorrise e l'abbracciò.
Fu poi il turno di Christina: era diventata la migliore amica di Tris.
"Amica mia, ti conosco bene, ne abbiamo affrontate tante assieme e questa arena non può fermarti"
Sembrava stesse dicendo altro ma si fermò nel vedere il volto cupo di Quattro.
"Ehi, non fare quella faccia, ovviamente mi riferivo pure a te!"
"Non é questo...pensavo che non é venuto nemmeno a salutarmi...non che io me lo aspettassi!"
"Stai parlando di tuo padre vero? Quattro io credo che..." tentò di dire Tris, ma lui la interruppe.
"Tranquilla Tris, era più che prevedibile!"
"Su col morale, pensa solo a tornare vivo con Tris e vi farò trovare un'ottima torta al cioccolato ad aspettarvi!" affermò Christina.
"Se la metti così dovrò vincere per forza per la torta!" disse lui con un sorriso.
Si salutarono, poi lui e Tris uscirono fianco a fianco.

"E' il turno del distretto 6! Ho l'onore di presentarvi Elsa e sua sorella Anna di Arendelle!"
Le due entrarono e si sedettero davanti a Caesar e la presidentessa.
"Elsa direi che tu sei una persona un po' speciale: hai dei poteri di ghiaccio non é vero?"
"Sì, ci sono nata. Ma la cosa non mi ha reso sempre la vita facile, ho passato quasi tutta la mia vita a nascondermi, per cercare di imparare a controllarli e per farlo sono stata lontana da tutti, pure da Anna. Non volevo fare del male a nessuno, figuriamoci a lei"
"E poi cosa é successo?"
"Un giorno, per sbaglio, ho usato i miei poteri davanti a tutti e ho diciamo congelato l'intero villaggio!"
"Situazione congelata!"
"Già" ridacchiò lei "Ma per fortuna mia sorella mi é venuta a cercare e dopo varie avventure alla fine é riuscita a sciogliere il mio cuore di ghiaccio col suo amore fraterno. Adesso, grazie a lei, ho imparato a controllare i miei poteri!"
"Davvero toccante! A questo proposito gli sponsor hanno molte domande per te. Prima di tutto chiedono se avresti preferito qualcun'altro al posto di Anna al tuo fianco nell'arena e in caso chi?"
"Assolutamente sì! Non voglio che a mia sorella succeda nulla, tra i tributi estratti del mio distretto avrei preferito Hans. Non avrei potuto fidarmi, ma avrei preferito mille volte lui al posto di qualcuno a cui tengo!"
"Molto onorevole da parte tua! Invece cosa faresti se un giorno ti ritrovassi senza poteri?”
“Ho questi poteri quasi da sempre, non nego che in passato delle volte ho desiderato di non averli ma ormai fanno parte di me e pensare di stare senza mi farebbe sentire come se mi mancasse qualcosa!”
“Gli sponsor chiedono pure se hai paura di poter fare del male accidentalmente a tua sorella, come é accaduto in passato"
"Questo no, oramai ho imparato a controllare i miei poteri...ma ho paura di perderla, ecco perché starò al suo fianco per tutto il tempo e la proteggerò, assicurandomi che nessuno le faccia del male!"
"Elsa, posso cavarmela anche da sola, non ti preoccupare! Pensa anche a te stessa nell'arena, non potrei mai sopportare di perderti!" si intromise Anna.
"Oh Anna, ci sono persone che partecipano a questo gioco che sono molto più esperte di noi nel combattimento. Tu non hai poteri, ma io sì: é mio dovere difenderti!"
"Bene, non so voi, ma io già mi sono innamorato di queste due sorelle! Starò male se vedessi una di voi morire nell'arena...quindi vedete di vincere! E a questo proposito, mostrate pure cosa sapete fare ai nostri sponsor!"
Entrambe si recarono nel reparto delle armi. Anna le osservò: in effetti la vita a palazzo non prevedeva l'addestramento con le armi, quindi non ne aveva molta dimestichezza. Ma in passato aveva scoperto di avere una buona dose di forza, così prese una mazza di legno e assestò un colpo forte e deciso alla testa di un manichino, immaginando fosse Hans. Lo fece perché pensò che la cosa l'avrebbe aiutata a colpire più forte e a quanto pare funzionò, perché la testa si piegò di lato.
"Complimenti sorellina!" disse Elsa "Ah, e una volta le ho visto stendere un ragazzo con un pungo...fossi in voi non la sottovaluterei troppo!" disse Elsa, rivolta agli sponsor.
"Ma ora viene il bello, Elsa mostragli cosa sai fare tu" la incitò Anna.
Elsa sbatté un piede a terra ed immediatamente il pavimento che la circondava si ricoprì di ghiaccio. Poi fece un gesto con le braccia e il ghiaccio si frantumò in mille pezzi, che al suo comando, si trasformarono in sottili fiocchi di neve, che fece ricadere dolcemente su se stessa. Era uno spettacolo davvero incantevole e ricevette non pochi applausi dal pubblico. Entrambe fecero un leggero inchino, in segno di saluto verso gli spettatori, poi andarono dai loro amici.
Erano venuti Olaf (il pupazzo di neve vivente, creato dalla stessa Elsa) e Kristoff.
Olaf sembrava sul punto di piangere, era decisamente commosso.
"Ragazze mi raccomando fate le brave!" disse singhiozzante.
"Oh Olaf, torneremo...promesso!"
Entrambe lo abbracciarono e il pupazzo di neve abbozzò un sorriso.
"Amo i caldi abbracci!"
"Anna, avrei voluto essere scelto io al tuo posto...non che io non mi fidi di te si intenda...ma saperti lì mi farà stare in ansia ogni giorno. Ho troppa paura di perderti!" affermò improvvisamente Kristoff.
Anna si alzò, fino ad incrociare il suo sguardo, poi gli prese le mani e gli disse: "Non devi preoccuparti, finché io e mia sorella staremo insieme, potremo affrontare tutto, me lo sento! Poi sai bene che sono una che non si arrende facilmente, no?"
"Bé, questo é poco ma é sicuro!" disse lui, sforzandosi di sorridere.
Lei ricambiò il sorriso e gli diede un leggero bacio.
"Aspettateci, torneremo entrambe e lo faremo il prima possibile!"
"Non aspetterò altro!"
Si salutarono e il ragazzo non staccò gli occhi da loro finché non le vide scomparire dietro gli spalti.

 
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 Angolo autrice:  Ecco finita la prima parte delle interviste! Ho deciso di dividerle a metà a causa della lungezza e per pubblicarlo prima delle mie vacanze. Scusate la lentezza nel postare questo capitolo, ma apparte che é stato faticoso da scrivere, ho avuto poco tempo per scriverlo a causa di un periodo un po’ tosto a lavoro!
Gestire 26 personaggi non é facile, cerco sempre di rispettare il loro carattere e di renderli il più introspettivi possibile. Ditemi voi se ci sono riuscita e se il capitolo vi é piaciuto!
Come al solito se avete consigli diteli pure! Cerco sempre di migliorare!
Se ci sono frasi che non vi sono chiare perché non conoscete alcuni personaggi, o se volete altre precisazioni su alcuni di loro, chiedete pure a me!

Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete:

   - suggerire domande che volete vengano fatte ai singoli tributi rimasti durante le interviste (se vorreste chiedere o sapere qualcosa in particolare su di loro)
   - suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la vostra arena ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà gli strateghi potrebbero prendere spunti da voi!
   - suggerire agli strateghi già delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)
Inoltre vi ricordo la pagina ufficiale Facebook
Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
   
 
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