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Autore: kannuki    19/02/2010    4 recensioni
La prima cosa che vide Angela, fu il suo sguardo cupo e accigliato. La seconda, le mani sporche di sangue. Non aveva neppure pensato di lavarlo via. Gli serviva a ricordare chi era. Lo convinceva d'aver fatto la cosa giusta. “La tua adorata nipotina disturbava il mio stile di vita. Non l'avevi previsto, vero?"
"Non ho controllo sulle mie premonizioni..."
“Te ne faccio io, una. Prevedo che morirai fra atroci tormenti. Ma non sarà oggi, ne domani. Verrò, prima o poi, e te la farò pagare per tutto quello che hai fatto" ringhiò arrivando quasi a sfiorarla. "Sta sempre attenta, Angela... non saprai mai quando un respiro sarà l'ultimo!”
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela Petrelli, Claire Bennet, Meredith Gordon, Sylar
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'effetto farfalla'
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Non possiamo procedere alla lettura del testamento senza la signorina Bennet.”

Il notaio era inflessibile e la sua rigidità disturbava Angela. “Mia nipote è scomparsa da sei mesi” spiegò compita un'altra volta. “Stiamo rimandando la lettura del testamento già da tre!”

Senza un certificato che ne attesti la morte...” Una bussata leggera interruppe l'uomo la sua reprimenda “avanti.”

Claire fece capitolino nello studio con aria tirata “scusate il ritardo.”

La scomparsa signorina Bennet?”

Già...” sussurrò chiudendosi la porta alle spalle. C'erano proprio tutti. E la guardavano come se fosse un fantasma. “Le spiegazioni più avanti” mormorò mettendosi seduta accanto a Peter che la guardò con un sorriso che stentava a nascere. “Ma dove sei stata?”

A spasso nel Multiverso” sussurrò sostenendo con odio lo sguardo allibito di Angela. “Noi fenomeni da baraccone facciamo un sacco di cose strane.” Guardò Nathan con aria di scuse “mi dispiace d'avervi fatto preoccupare...”

Me lo racconterai dopo, ora... sentiamo le ultime volontà di nostro padre. Un'altra volta” ironizzò distendendo di poco la muscolatura. Le afferrò la mano e la strinse “sei stata inclusa nel testamento di Arthur.”

Che bellezza...” sussurrò fra i denti. Angela la guardava ancora. Claire la fissò con astio e si appoggiò alla poltroncina. Stava per succedere qualcosa di inaspettato.


Era assurdo, pensò dieci minuti dopo aggrappandosi ai braccioli e sporgendo il busto verso il notaio “può rileggere... la parte dell'erede universale... non l'ho capita.”

Ha capito benissimo. Il signor Petrelli le ha lasciato tutto il suo patrimonio.”

Ma...” indicò i due uomini attorno a lei e fece una smorfia “ma loro sono...”

E' stata disposta una quota più che adeguata per i figli… ma niente per l'ex moglie..” sussurrò scorrendo una nota. “Strano.”

Ma io non ne so niente di questa roba! Sono una ragazzina, non so gestire patrimoni, non so governare un impero! Devo ancora andare al college!” Quel figlio di puttana l'aveva fregata!

Può fare una rinuncia, è nei suoi diritti. In questo caso l'intera eredità passerebbe ai figli e ai discendenti...”

No” esclamarono i due uomini in coro. Claire li guardò allarmata “perche no?!”

Io sono un infermiere” mormorò Peter rilassato “mi piace il mio lavoro e non intendo cambiarlo.”

Idem per me. Studierai, avrai i migliori insegnanti e consulenti al tuo fianco. Farai un ottimo lavoro. Nessuno si aspetta che tu sappia gestire una società dall'oggi al domani. Pensi che capisca ogni singola manovra governativa?”

Claire si aggrappò ai braccioli e scosse la testa “ma io...”

Oh... manca una persona. Scusatemi” mormorò prendendo il telefono.

Claire voltò la testa verso il notaio e lo guardò sorpresa. “Un altro parente? Qualcuno che sappia come si gestisce un'azienda?”

Eppure la raccomandata è stata consegnata...” disse una volta messo giù la cornetta. “Anche il signor Gray è scomparso come la signorina Bennet?”

Quella era l'ultima goccia. Si guardarono l'un l'altro senza riuscire a dire una parola. Claire sentì la rabbia montarle dentro. Un'altra partita a scacchi! “Non è scomparso, è...”

La porta si aprì silenziosamente e uno sfattissimo Gabriel in jeans laceri e maglietta irruppe all'interno della stanza. Li guardò interrogativo, poi abbassò lo sguardo su Claire e girò gli occhi sul notaio “non sapevo ci volesse l'abito da sera.”

Gabriel Gray?”

Vuoi vedere la carta d'identità?” sibilò sarcastico.

Si sieda, giovanotto!” eruppe rimediando un'occhiata feroce. Gabriel piombò a sedere accanto ad Angela e fece un sorriso smagliante “come va, strega?”

Il tuo fetore appesta l'aria della stanza” sibilò arricciando il naso. “Spostati, mi dai la nausea!”

Il notaio si schiarì la voce per attirare la sua attenzione “lei è stato incluso nel testamento del signor Petrelli come consulente della signorina Bennet.”

Che bello... adesso mi pagano per fare il babysitter...” sibilò intrecciando le dita dietro la testa e stravaccandosi meglio.

Ti piaceva di più Guardiano?” domandò a bassa voce l'interessata. “Lui ne sa meno di me di come si muove una baracca di questa portata” disse diretta al notaio infastidito dalle continue interruzioni.

Il signor Petrelli ritiene che lei sia l'unico in grado di indirizzare le scelte della signorina Bennet nella giusta direzione.”

Gabriel lasciò scivolare le mani avanti e scompigliò le ciocche che fino a quel momento erano state impeccabili. “Non ho capito bene. Cosa diavolo volete da me?”

Volente o nolente, Arthur ci ha fregato” mormorò Claire voltandosi dalla sua parte. “Mi ha nominato erede universale..”

L'uomo fece una smorfia e sorrise “così la smetterai di brasare la carta di Noah...”

... ma sembra che tu, dovrai darmi una mano...”

E se non volessi partecipare al carosello?”

In tal caso, il beneficio decadrebbe e la gestione dell'azienda passerebbe ad Angela Petrelli.”

Gabriel guardò il notaio e l'espressione perplessa di Claire. Poi si voltò verso la donna che sembrava aver ingoiato un limone. “Dove metto la firma?”

Le sopracciglia di Angela fremettero e quando lo guardò negli occhi, Gabriel lesse solo disprezzo. E la cosa gli piacque tantissimo. Sogghignò e con la coda dell'occhio vide Claire rabbuiarsi. “Non puoi mettere nei guai me per fare un dispetto ad Angela!”

E tutto il discorsetto che mi hai fatto sei mesi fa? Te lo sei dimenticato?”

La ragazza scosse la testa e si appoggiò alla poltroncina “no. La penso tutt'ora in quel modo...”

mordicchiò un labbro strofinandolo lentamente con le dita. Era un gesto nuovo che non le aveva mai visto fare. Anche la postura era diversa.“E allora...” sospirò tamburellando le dita sullo stomaco. “Posso andarmene?”

Non abbiamo finito. Il signor Petrelli ha disposto che la signorina Bennet entri a far parte dell'amministrazione al compimento del ventitreesimo anno di età.”

Mi sembra saggio” commentò Nathan guardando la figlia “così avrai tutto il tempo per studiare ed entrare nel meccanismo.”

Se lo dici tu” commentò pacata “che altro? Devo anche sformare un marmocchio?”

Entro il venticinquesimo anno di età” confermò facendola sbiancare. Claire rise una volta, poi sogghignò, infine la sua voce si fece isterica e si mise in piedi, appoggiando le mani sulla scrivania dell'uomo “mi lasci indovinare chi dovrebbe essere il padre...”

Il temine esatto è 'marito'” corresse stupito dalla sua reazione. Claire rise un'altra volta e piombò a sedere “voi siete pazzi... e tu non dire niente, mi raccomando!”

Sono raggelato” ammise immobile quando la furia di Claire si abbatté sulle sue spalle “la premonizione mi ha fatto meno paura.”

In caso contrario, cosa succederebbe?” domandò stentando a trattenere l'ira.

Il notaio si fece serio e sventolò una lettera chiusa. “La risposta è qua dentro” le porse la lettera che Claire strappò con attenzione. I suoi occhi volarono fra le righe e si inchiodarono su un punto che la lasciò a bocca aperta. “Ci sono riusciti...”

Cosa c'è?” Peter si piegò verso di lei e occhieggiò il documento. Claire si alzò, afferrò Gabriel per la maglietta trascinandolo sulle rotelline della sedia e quando furono fuori, la guardò divertito. “Leggi!” sbottò mettendogli la lettera a pochi centimetri dalla faccia. Crollò a sedere sulle sue gambe mentre parlottava a bassa voce. “Qui!”

Togli il dito...”

Più giù!!”

L'uomo sollevò la testa e la guardò allibito “come hanno fatto?!”

Claire sollevò le braccia e le lasciò ricadere. “Non lo so ma io non ci sputerei sopra...”

E già...” mormorò abbracciandola e allargando un po' le gambe per farla stare più comoda. “Posso sacrificarmi per una cosa del genere.”

Idem. Chi potrebbe sopportarti per tutta l'eternità?”

Gabriel la fissò con aria cupa “e se fosse una trappola?”

Lo scopriremo fra qualche anno” sbottò togliendogli la lettera di mano. Si piegò da un lato e fece una smorfia “maledetto ciclo, mi sento uno schifo.”

La guardò e per un attimo Claire vide passare qualcosa che sembrava delusione “te l'avevo detto!” La smorfia che fece la rabbuiò “tu saresti capace di sposarmi e mettermi incinta domani stesso per avere la cura all'immortalità!”

La sua reazione non fu quella che si aspettava. La fissò e basta senza dire una parola.

C'è una cosa che devi sapere. Noah mi ha detto che tuo padre è morto pochi giorni fa.” Forse doveva smetterla. Non respirava e non batteva nemmeno le palpebre.

Dovrei esserne contento” mormorò d'un tratto “ma non me ne frega niente.”

Mentiva e anche male. Gli appoggiò una mano sulla spalla e quando la prese e la baciò, Claire capì che stava per congedarsi. “Ci gettiamo nella tana del Bianconiglio?”

Non abbiamo niente da perdere” mormorò rimettendola in piedi. “Quella è meglio tenerla segreta.”

La cassaforte a tempo si aprirà fra sei anni, il giorno del mio compleanno” borbottò scorrendo le righe della lettera. “Pensi che riusciremo ad aprila prima con qualche trucchetto?”

Non ho alcuna fretta.”

Claire lo guardò. Sembrava stranamente assente. Aveva bisogno di isolarsi. “Torno dentro a reclamare il patrimonio. Spero che i loro consulenti siano dannatamente bravi come dicono...”

Tuo padre sa dove è stato seppellito quel bastardo?” domandò distraendola dalle sue elucubrazioni.

Sicuramente” rispose restando a guardarlo “posso accompagnarti?”

Vuoi rovinarti la giornata?”

Sono stata nella stessa stanza con Angela per venti minuti. Un cimitero sarà più divertente!”

- - -

Pensavo peggio” mormorò guardando una tomba simile a tante altre. “Vabbè, è andata!” sospirò allegro strappandole un mezzo gemito di sorpresa. “Andiamo a mangiare, ereditiera?”

Non chiamarmi così” borbottò abbracciandolo alla vita. “Vuoi vedere una cosa carina?”

Certo.”

In tutti gli universi in cui sono stata, questo è quello che mi è piaciuto di più” mormorò indicando la testa “assorbi e preparati al botto!”

Un bisonte impazzito avrebbe fatto meno rumore, pensò alzando la testa dal rettangolo di tessuto nero sul quale era posato un meccanismo piuttosto semplice da riparare “che vuoi?”

Claire sta per partorire” esclamò fermandosi di fronte al tavolo. La sorpresa che gli lesse sul volto fu sufficiente a fargli capire che non ne sapeva nulla. “Vieni o resti a giocherellare con gli orologi?”

Gabriel lo guardò ammutolito e non mosse un muscolo.

Non mi importa se avete litigato, non lascerai quel bambino crescere da solo” sbottò cattivo “tu non sei come tuo padre.”

Su tesoro, non fare quella faccia” mormorò Sandra stringendogli un braccio “e non svenire.”

Non svengo” borbottò lasciandosi condurre verso una serie di poltroncine “non ancora... io non ne sapevo nulla” disse a sua difesa quando Noah lo incenerì con un'occhiata “non mi ha detto niente!”

Avrei dovuto ammazzarti quando ne avevo la possibilità!” sibilò tappandogli la bocca.

Noah, sta buono” lo redarguì la ex moglie “non siamo qui per litigare.”

Salve!” La donna sobbalzò quando l'infermiera arrivò presso di loro “chi è il padre?!” Li guardò a turno e si concentrò su Gabriel che era sbiancato. Padre. Lui. Alla sua età.

Complimenti! Sono due gemelli!” esclamò stringendogli la mano con forza.

Sono bellissimi, li vuole vedere? Mai avuto bimbi così belli in tutto il reparto!” L'infermiera continuava a parlare incessante e Gabriel quasi non l'ascoltava “e... Claire...”

Sta benissimo, mai avuto una paziente così forte. Ha giurato di ucciderla la prossima volta che si sarebbe avvicinato a lei, ma sono cose che le partorienti dicono normalmente!” scherzò scambiando un'occhiata con Sandra che annuiva. Gli mise una mano sulla spalla e lo scrollò. Era rigido come il marmo. “Noi andiamo da Claire, tu vai a vedere quelle due meraviglie e fa amicizia con loro.”

Gabriel annuì basito e seguì la donna fino a reparto. Lui. Padre. Alla sua età. E non gli aveva detto niente. Scoccò un'occhiata al di la del vetro e vide due esserini minuscoli con gli occhi chiusi e i pugnetti stretti che dormivano placidi nelle loro culle.

Sono un maschio e una femmina! Così non abbiamo scontentato nessuno!” ridacchiò la donna prendendone uno fra le braccia. “La madre sta ancora decidendo i nomi, lei ha qualche suggerimento?”

Nomi. Bambini. Due. Aveva due figli. La guardò con la stessa espressione che ha una mucca che osserva i fari della macchina che si avvicina. “No” mormorò concentrandosi su quell'esserino che si era svegliato e sorrideva. Sorrideva a lui. Il fagottino mugolò qualcosa di incomprensibile.

Non facciamo distinzioni, eh” borbottò mettendogli in braccio anche l'altro. “E' la mia preferita. Non dovrei dirlo perché sono adorabili entrambi... ma guardi che carina! Così piccola...” mugugnò mentre Gabriel la fissava come se fosse impazzita. Le donne, sospirò osservando la piccola. Era minuscola, gli scatenava un terribile senso di protezione. “Virginia” mormorò senza pensarci “come mia madre.”

E' un bellissimo nome!” ribattè infermiera “però deve stare attento a lei, quando piange... beh fa piuttosto rumore.”

Cosa?” domandò senza capire.

Onde sonore piuttosto alte. E' il suo potere” mormorò accarezzando la testa della piccola. “E si rigenerano entrambi” concluse con un sorriso smagliante “che c'è? Non è contento?”

Annuì meccanicamente e glieli rimise in braccio. “Forse devo parlare con la madre...”

'Non lo farei, fossi in te...'

Chi ha parlato?”

'Il figlio senza nome... cominciamo già a fare distinzioni?' Domandò una vocina infantile nella sua testa. 'Chiamami Noah e facciamola finita.'

Noah è un bel nome!” esclamò l'infermiera annuendo.

Gabriel li guardò a turno, poi si concentrò sul piccolo che aveva aperto gli occhi. Erano grigi e assonnati. Aveva i capelli neri. 'La mamma è arrabbiata. Ha detto che l'hai abbandonata quando più aveva bisogno di te e ha giurato di fartela pagare appena finita la gestazione.'

Questo non è carino” mormorò l'infermiera restando appoggiata alla culla 'non essere crudele con tuo padre.'

'Sei davvero mio padre?' Gabriel annuì e lo guardò. Il piccolo sorrise. 'La mamma ha detto che sai fare un sacco di cose, oltre a farla impazzire di rabbia.'

Eggià” sospirò allungando un dito che afferrò saldamente fra le manine.

'La mamma ti ama ancora.'

'E io amo lei' gli sorrise e sentì una specie di risolino nella testa. 'Sei il più sveglio fra i due, quindi dovrai badare a tua sorella' lo avvisò preventivamente. 'Vado a vedere come sta... tu... fai quello che fanno i bambini appena nati.'

'Sarebbe?'

Non lo so. Piangi. Fa la cacca. Dormi...” propose un po' divertito da quella follia.

'Sono un genio e sono dotato di una lunga memoria. Ricomincia!' esclamò quando la sorella si mise a piangere. Gabriel dovette tapparsi le orecchie, sentendo il cervello esplodere di dolore. “Zitta!” urlò nella sua direzione. La bimba smise di piangere all'istante e l'infermiera lo guardò ammirato. “Mano ferma, bravissimo! Ha già capito come si allevano i figli!”

'Papà...'

Che c'è?” borbottò in direzione di Noah 'dio, mi ha sfondato un timpano!'

'Mi prendi un braccio un'altra volta?'

La sua vocina era esitante. Sorrise, arreso a quella tenerezza che lo invadeva. 'Certo.'

'L'imprinting dice che devo assorbire gli odori dei miei genitori' spiegò facendolo ridere 'quindi scordati che ti richieda di rifarlo tanto presto.”

Quando avrai il pannolino sporco, lo cambierai da solo, va bene?”

Quando sarà sporco, te ne accorgerai. Adesso mettimi giù, ho incamerato le informazioni che mi servivano' ordinò con voce ironica. 'La scimmietta antropomorfa ne ha bisogno più di me. E' un'empatica e ha sofferto tanto, quando la mamma piangeva perché le mancavi. Mi ha angosciato per mesi! Non sai cosa significa stare in uno spazio tanto stretto con una piagnucolona attaccata alle chiappe.'

'Non s'è mai degnata di cercarmi' borbottò a sua difesa abbracciando la bambina che frignava 'non sapevo fosse incinta.' Il corpicino della bimba gli si adagiò addosso lasciandolo senza parole. Si limitò ad accarezzarle la testina coperta di capelli neri.

'Virginia dice che ti vuole bene. Nella sua mente minore non ha idea di cosa significhi. Ma non stiamo a polemizzare.'

"Tu fai un pò troppo il superiore, ragazzo" lo sgridò con voce tenera. Era minuscola, era nata per ultima. Avrebbe dovuto proteggerla dal mondo esterno. Cominciava a capire le parole di Noah. Le accarezzò la schiena e la bimba frignò contro di lui. Gabriel la guardò, sembrava gli chiedesse qualcosa. “Che c'è, piccola?” Virginia mosse le braccine contro di lui e gli agguantò un dito portandolo alla bocca. Lo ricoprì di saliva e la cosa lo fece sorridere.

'Santo cielo... è amore a prima vista' sospirò il bimbo 'sarà una lunghissima infanzia...'

Sei troppo ironico per uno appena nato.”

'Passa tu attraverso un'esperienza del genere! O svieni o sviluppi subito senso dell'umorismo!'

Strangolando una risata, camminò lentamente fino alla stanza di Claire con i due piccini in braccio e quando Sandra lo vide ululò di gioia, mentre Noah restò raggelato. Non quanto Claire che sbiancò, come se avesse visto un fantasma. “Non farli cadere!” esclamò come prima cosa “che diavolo ci fa qui?”

Secondo te?” domandò ironico sentendo un risolino infantile nella testa.

Claire lo guardò e non rispose “mi hanno detto che si rigenerano...”

Fosse solo quello!” scherzò accarezzando la schiena della piccola che passò delicatamente a Sandra che uggiolava di felicità. “Lui è un genio e abbiamo appena fatto un discorso niente male. Si è anche scelto il nome” ridacchiò passando il piccolo Noah al 'nonno'. “E si chiama come te!” esclamò dandogli il colpo di grazia. “Virginia spacca le vetrate e i timpani quando piange... ed è empatica!”

Scegli i nomi senza consultarmi?” domandò seccata e nervosa “mi piace Virginia...”

Mia madre” mormorò sedendosi accanto a lei “perchè non me l'hai detto?”

Ero arrabbiata con te.”

Come va la conduzione dell'impero?”

E' difficile” ammise stringendosi nelle spalle “studio cose che non capisco... ma migliora ogni giorno...”

Bene” mormorò guardandola. Allungò una mano e le accarezzò il viso. Subito la vide chiudere gli occhi con piacere “potreste...” si voltò ma i due erano già spariti. Chiuse la porta con un gesto. “Claire se sei arrabbiata con me, va bene, ma lasciami vedere quelle due meraviglie.”

Non te lo impedirei mai” lo rassicurò con voce debole. “Mi sei mancato tanto...”

Anche tu” sussurrò baciandola sulle labbra un po' screpolate “io ti amo ancora...”

Claire lo guardò e non rispose. Nei suoi occhi c'era un interrogativo.

C'è.... un uomo nella tua vita?” non aveva calcolato quella possibilità.

Una negazione. “Anche io ti amo. E ho bisogno di te. So che non vuoi essere intromesso nella faccenda, ma potresti... fare il padre mentre conduco l'impero?”

Certo...” le sorrise e Claire si illuminò e gli gettò le braccia al collo.

Scusate, penso che questa piccolina abbia bisogno della mamma...” mormorò Sandra rientrando discretamente nella stanza.

Claire allungò le braccia e la strinse a se. Gabriel le passò un dito sulla testolina e il piccolo Noah sospirò ironico 'cominciamo col complesso di Elettra!' esclamò agitandosi in braccio al nonno 'è passata dal volerti bene all'essere innamorata di te.'

'E' giusto' ridacchiò prendendolo in braccio “cosa ne sai tu del complesso di Elettra?” domandò diretto al bimbo.

'Sono un genio, so tutto. Non chiedermi come faccio, ma posso dirti anche quanti peli hai nella barba.'

Sentiamo.”

'Tremilasettecentocinquantasette. Sulla guancia destra' affermò compito.

Tuo figlio mi fa paura” mormorò diretta a Claire che li aveva guardati per tutto il tempo con una strana espressione di dolcezza che non le aveva mai visto.

'Non l'ho chiesto io, sono nato così!' ribattè aprendo la bocca e gorgogliando saliva 'dio, odio quando succede!'

Cambio” borbottò la ragazza “sta dormendo, sta attento...”

Ho mai lasciato cadere te?”

No” mormorò stampandogli un bacio sulle labbra.

'Ci sono dei minori qui!'

Sta zitto” borbottò “fa l'infante.”

Amore, stai parlando con un bimbo che ha poche ore di vita... non è normale” gli fece notare preoccupata “sicuro che la paternità non ti ha dato alla testa?”

Gabriel si staccò con un gemito mentre Claire si massaggiava la testa. “Ma un metodo indolore non l'hai ancora trovato?” lo guardò di sottecchi e ammutolì. Era commosso? Ma lui voltò la testa e le spalle e si incamminò per il cimitero da solo. Preoccupata, gli andò dietro in fretta e quando lo afferrò alla vita, la strinse contro di se. Gli fremevano i muscoli. “E' la cosa più bella che abbia mai visto...”

E' solo uno dei futuri ipotetici, ce n'erano altri meno strappacuore e molto più realistici...”

Mi piace questo” mormorò con gli occhi lucidi. “Voglio questo!”

Sembrava un bambino impunito. “Non cominciamo con le pretese! Ho pianto come una fontana quanto ti ho visto con la bimba” mugugnò a sua volta. “Sarai un padre schifosamente bravo e premuroso ed io una madre lavoratrice e stressata che dimentica il compleanno dei figli...”

Avrai una segretaria che te lo ricorderà.”

Piuttosto mi sparo un colpo alla nuca.”

Non ti avevo detto di spostare il punto debole?”

Ma dove lo metto?!” esclamò fermandosi in mezzo alla strada. “Ma quando muti forma...” Claire lo guardò con un sorrisetto malizioso e attese.

Sei pessima...”


Squillino le trombe! È finita! Deo gracias! Grazie a tutti coloro che hanno seguito e recensito. Ci si vede alla prossima!

  
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