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Autore: kannuki    28/04/2011    4 recensioni
Sapeva di non potergli sfuggire per il resto dell'eternità, ma non si era mai posta il problema di quanto tempo sarebbe durata, la sua fuga.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Jenna, Sommers, Katherine, Pierce, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Uau, l'ultimo capitolo! Abbiate pazienza, ma certe storie nascono e finiscono in breve tempo. =)
Alesomerhalder96: non è detto che non mi cimenti in un'altra composizione come questa. Elijah è un personaggio troppo interessante per non essere approfondito.
Ili91: anche le più forti cedono e Kat non è la roccia che vuole far credere.
Frantzin: Damon/Kat sono la mia coppia preferita. Grazie per aver dato spazio anche al commento sulla scrittura, per me molto importante, mi aiuta a crescere.
Joy: forse ho reso bene i loro sentimenti perché mi sono sentita coinvolta.. a chi non è successo di essere amato e non ricambiato? =)
Buona lettura, ci sentiamo alla prossima!


Tu vorresti impedirmi di vederlo?” La voce di Jenna era irrisoria, quasi sprezzante. “Per quale motivo?!”

Non è in se, al momento.” Elena aveva molte spiegazioni da dare, ma nessuna che eludesse l'argomento 'il tuo ragazzo è posseduto dallo spirito di un vampiro e sta cercando di uccidermi'. “La comparsa di Isobel l'ha sconvolto...”

Klaus posò la spazzola con cui stava accarezzando i capelli color miele di Jenna e sorrise dentro di se. “Venire a sapere che la propria moglie è un vampiro, sconvolgerebbe chiunque” mormorò osservandola dallo specchio.

Elena impallidì fino ad assumere una tinta cinerea.

Rick deve volerti proprio bene” continuò avvicinandosi alla ragazza. “La tua somiglianza con Katherine è così irritante che quello stupido corpo non ha avuto la benché minima reazione” ammise con un sospiro ironico e sconsolato. “Ma non sono qui per una visita di piacere. O meglio. Non 'piacere' in quel senso.”

K-Klaus...” bisbigliò quasi ammutolita e incapace di muoversi.

Sorpresa!” sghignazzò accarezzandole i capelli. Le colpì il mento con un gesto affettuoso ed Elena si rese conto di essere rimasta a bocca aperta. Allargò ancora di più gli occhi e si impose di non guardare alle spalle della donna. Ma non poteva permetterlo.

No!” esclamò spingendo Jenna da un lato. Elena finì sul pugnale, sentì la lama trafiggerle lo stomaco e aprì la bocca in un grido muto mentre tratteneva il braccio di Elijah con entrambe le mani.

Jenna si avventò sul vampiro ma la sua prontezza di riflessi la fermò. Elijah la scaraventò a terra e premette la carotide fino a farla svenire. Poi si voltò verso la ragazza che ansimava penosamente, i palmi premuti contro lo stomaco e il pugnale. Con un gesto brusco lo estrasse ed Elena gridò di dolore. Non esitò neppure un istante: si squarciò il polso e lo compresse contro le labbra di Elena che bevve, così come aveva imparato a fare con Stefan. Il dolore diminuì fino a scomparire. Elijah la fissò un po' riprovevole. “Non farlo un'altra volta” mormorò infilando un braccio sotto la schiena e uno sotto le ginocchia piegate di Elena.

La ragazza si ritrovò sballottolata contro la giacca elegante del vampiro. Se l'avesse lasciata a terra, sarebbe stato meglio. “Non potevo lasciartelo fare...”

Credevi l'avrei uccisa?”

Avevi un pugnale in mano” mormorò dubitativa.

Elijah socchiuse gli occhi e alzò appena il labbro sinistro. Era l'equivalente di una scrollata di spalle.

Puoi mettermi a terra?”

Ti senti bene?”

Benissimo” mormorò un po' imbarazzata, riacquistando la posizione verticale. “Jenna come sta?”

Elijah la guardò, fissò gli occhi sulla donna a terra, sistemò i polsini della camicia e tornò a guardarla dopo un breve battito di ciglia. “E' svenuta.”

Elena trattenne un 'ma va', mentre si chinava sulla zia. “E'... posseduta? E' un doppione?”

Corda da bucato.”

Cosa? Elena lo fissò battendo le palpebre a lungo.

Per legarla” sussurrò carezzevole come se parlasse ad una bambina particolarmente stupida.

Elena fece una breve considerazione sul fatto che Elijah fosse ben peggiore di Damon in fatto di ironia e, senza far rumore, si diresse in cucina in cerca di qualcosa di più adatto di una corda da bucato... che non aveva mai visto in vita sua, disponendo di fantastici stendini per la biancheria! “Del filo elettrico andrà bene ugualmente?” urlò ad alta voce.

Benissimo” rispose sorridente ad un'infuriatissimo Klaus che aveva ripreso i sensi e lo guardava con i grandi occhi castani di Jenna digrignando i denti fra la labbra carnose.

Niente filo elettrico, ma dell'ottimo.... spago” sussurrò bloccandosi di fronte alla scena: Elijah tratteneva Jenna a terra con una mano mentre la donna lo fissava scalciando.

Hai fatto una gran cazzata!” esclamò arrochendo la voce. “Te la farò pagare, fratello!”

Elena si bloccò sul posto e arretrò verso la parete.

Elijah voltò solo la testa sfiorandola con lo sguardo. “Lo spago andrà benissimo.”

***

L'aveva stretta troppo. Le sarebbero rimasti i segni. Elena si morse le labbra e li guardò a debita distanza. Jenna - Klaus – era legata come un salame alla sedia del salotto ed Elijah di fronte a lei – cioè, lui – lo studiava, tormentando i polsini della camicia. Erano sporchi di sangue e la cosa lo disturbava. Elena si accorse che anche la sua maglietta era costellata di macchie rosse. Si allontanò due minuti per cambiare abbigliamento e quando tornò, la situazione era cambiata impercettibilmente. C'era un nuovo partecipante all'interrogatorio muto. “Stefan!”

Stai bene?”

S-sì” bisbigliò omettendo il breve salto sul pugnale “come hai fatto a sapere...”

Katherine ha avvertito Damon e lui ha chiamato me” mormorò spostando lo sguardo sulla donna legata. “Fa venire Bonnie.”

Oh, non è morta?! Eppure ero sicuro di averla uccisa!” esclamò la voce imbronciata di Jenna.

Beh, non l'hai fatto, pensò guardando Stefan con un assenso. Il ragazzo l'afferrò per la vita e la trattenne, un bacio di incoraggiamento e d'affetto che lenì la paura appena provata.

Jenna/Klaus – sorrise. “Sono così carini, insieme... non sono carini?”

Molto carini” mormorò Elijah eliminando la giacca e arrotolando le maniche per mascherare le striature di sangue.

Anche tu eri molto carino con Katerina, lo ricordi, fratello?”

Elijah sorrise ma non cambiò espressione. “Molto carino” ripetè a bassa voce. “Dove nascondi i tuoi stregoni?”

Dove nascondevi quel pugnale?”

Ruota a terra.” Elena si bloccò in mezzo alla stanza. Il ghigno di Klaus era insopportabile. “Bonnie è bloccata e Damon non risponde al telefono.”

Vado a prenderla, tu resta qui” sussurrò gettando un'occhiata alle sue spalle “e sta attenta.”

Elena annuì sibilando un fra i denti. La sua attenzione era presa fra il sorrisetto di Jenna/Klaus e l'impassibilità di Elijah. Quei due erano come Stefan e Damon e, a quanto sembrava, anche loro avevano ceduto al fascino di Katherine. Che diavolo aveva per farli impazzire tutti a quel modo? Elena incrociò le braccia un po' seccata. Vide il pugnale posato sul tavolino e lo rigirò fra le mani, pulendolo del sangue rimasto. Sedette sulla poltrona, molto distante dalla coppia che seguiva ogni suo spostamento e posò la lama sulla gamba sinistra, la punta rivolta verso di loro.

***

Ora chi lo pulisce, il disastro?”

Tu.”

Scordatelo, principessa...”

L'acqua si era raffreddata. Katherine si voltò fra le braccia di Damon, nell'immensa vasca di marmo bianco e l'acqua traboccò un'altra volta a terra.

Ah, non mi piace...”

Cosa?”

Tu. Cosa stai escogitando?” Damon bloccò il bacio della donna con un dito. Katherine aprì le labbra e accarezzò il polpastrello con la lingua. “Nulla.”

Vuoi farmi credere che... questo non ha alcun fine?!”

Il piacere.”

Sarebbe stato bello, se fosse stato vero. Damon mugugnò fra i denti, fissò i capelli raccolti con un sorrisetto e Katherine lo minacciò con lo sguardo prima di tornare ad accucciarsi sul suo petto. “Credi sempre che abbia un piano in mente...”

Povera piccola! Pura come un giglio, lei...”

Katherine accennò una minuscola linguaccia ad occhi chiusi.

Fai sul serio?” Damon era rigido e analizzava ogni cambiamento con occhio clinico.

Hai abbandonato la tua cara Elena per stare con me...” sussurrò “come hai potuto?”

Elena ha il suo ragazzo, mentre tu devi avere una commozione celebrale o uno sdoppiamento di personalità” mormorò scostandola da se.

Katherine lo guardò battendo piano le palpebre. “Non è quello che hai sempre voluto?”

Non l'aveva mai vista così dolce, carina e condiscendente. E falsa. Come una banconota da trenta dollari o una pepita di pirite. “Bah!” sbottò uscendo dalla vasca. Katherine restò ad osservare il corpo perfetto del suo amante e sospirò, appoggiando le braccia al bordo “non sto prendendoti in giro...”

Rivestiti e vattene” le ordino laconico, togliendole le parole di bocca. “E torna in te, mi stai facendo paura” la prese in giro scoccandole un'occhiata. Katherine aveva un'espressione remota e assente. Annuì sovrappensiero, afferrò l'asciugamano e se lo drappeggiò attorno al corpo. “Salutami Stefan.”

Damon percepì una minima esitazione nella sua voce. Sta per dire 'Elena'.

***

Perché tutti i vampiri che conosceva le porgevano la mano a quel modo? Elena teneva le braccia incrociate e le gambe accavallate, in un totale atteggiamento di chiusura. Guardò Elijah con un interrogativo negli occhi.

Il pugnale.”

Elena battè le palpebre e tirò giù la gamba. Il pugnale scivolò fra i jeans e il tessuto della poltrona. Improvvisamente non si fidava più di lui e la paura cominciava a farsi pressante. “Tiralo fuori da Jenna ed io...” la voce si ridusse in un miagolio quando lo ritrovò a pochi centimetri dal viso.

Non puoi contrattare con me” mormorò spostandole gentilmente il ginocchio da una parte e infilando la mano sotto la coscia destra.

Elena ghiacciò all'istante e i suoi occhi si fecero grandi e immobili.

Ti ho dato la mia parola. Non ti basta?”

La risata di Klaus scoppiò fragorosa. Elijah si accigliò lievemente e fissò Elena negli occhi, scivolando lungo il ciondolo protettivo.

Non ci sei riuscito cinquecento anni fa, credi che stavolta sarà diverso?”

Elena spostò lo sguardo dal viso contratto di Elijah alla donna che ridacchiava. Lo trovava veramente spassoso. “Il tuo umorismo è pessimo” mormorò notando con una certa sorpresa il movimento di stupore del vampiro di fronte a lei. Elena recuperò il pugnale – ignorando il fatto che fosse seduta sopra la sua mano - posò cortesemente il palmo sulla spalla di Elijah e si alzò, sentendo due paia d'occhi puntati addosso. “E' tuo fratello.”

E' un traditore.”

Non condivide il tuo folle piano e per questo...” Elena ammutolì quando vide il viso di Jenna trasfigurarsi in una smorfia dura e arrabbiata. Stava per riguadagnare il suo scudo protettivo – ancora inginocchiato a terra con un'espressione remota sul volto – quando il campanello suonò. Non poteva essere Stefan. Neppure Damon. Loro non usavano la porta. Alaric, pensò voltandosi verso l'ingresso. Jenna aveva appuntamento con Rick.

Vai” mormorò una voce dietro di lei.

Elena studiò il vampiro per un lunghissimo momento. Non era molto bravo a nascondere i suoi sentimenti. Guardava lei e vedeva Katherine. Elena ne ebbe compassione. Quella donna era un flagello, lasciava il segno e distruggeva rapporti consolidati dalla nascita. “Non darle tutto questo potere” mormorò mentre il campanello suonava per la seconda volta.

Elijah la fissò senza espressione. Aprì bocca ma qualcosa lo fermò. Il visitatore sconosciuto, la donna alle sue spalle o il suo sorrisino di incoraggiamento? Sogghignò e scosse la testa, voltandosi verso il fratello. Passeggiò dietro la sedia e premette con decisione la bocca con la mano. Jenna/Klaus gli scoccò un'occhiata incandescente mentre Elijah gli faceva cenno di restare in silenzio e mugolava qualcosa in una lingua incomprensibile.

***

Da quando sei così gelosa di Elena?”

Le domande di Damon. Sempre così inopportune e stupide. Katherine si era rivestita – proprio con gli abiti della sua 'nemica' – e stava acconciando i capelli di fronte allo specchio. Non si degnò di rispondere. “Addio, Damon” mormorò spostando dietro l'orecchio una ciocca.

Si dice arrivederci” la corresse con un piccolo ghigno.

Katherine si fermò per un istante, strinse gli occhi e mormorò un 'grazie' che smorzò il suo riso. Damon si incupì definitivamente, le bloccò l'uscita strattonandola per un braccio. “Grazie di cosa?”

Le domande insopportabili di Damon. Katherine torse il braccio e lo spinse via. Era facile, ora. Era di nuovo in forze ma non aveva voglia di... la porta si spalancò alle sue spalle. Stefan le riempì la vista e Katherine percepì un restringimento al cuore che le bloccò il respiro. Tutto il tempo passato ad amare il fratello sbagliato...

Stefan li guardò a turno, un po' sorpreso.

Andava di corsa. La beneamata Elena era nei guai. La visione di Bonnie la estrapolò dai suoi pensieri. Erano alla resa dei conti con Klaus. Sapeva già ciò che stava per dire. “Addio, Stefan.”

Il vampiro la lasciò passare, Bonnie non la guardò neppure e Katherine sbuffò di derisione e amarezza.

Aspetta un attimo.”

Katherine udì la voce di Damon ma non si fermò, dovette fare parecchi passi prima di raggiungerla. Quando la voltò su se stessa, Katherine lo fissò annoiata ma quando Damon le sfiorò il viso, si tirò indietro, indurendo lo sguardo. “Non sai mai quando smetterla” sibilò evitando di guardarlo negli occhi.

Prova a dire che non conto niente per te...”

Tu non sei niente per me!” Katherine aveva sputato le parole a fatica. “Amo Stefan. Lo amo e lo amerò per sempre. Tu sarai sempre l'eterno secondo, il bambolotto con cui giocare quando sei annoia...” morse il resto della frase quando Damon la baciò sulla fronte e le alzò il mento stampandole un bacio tenero sulle labbra.

Ti amo anche io.”

Katherine si accorse di aver chiuso gli occhi mentre la baciava.

Dimmi che mi ami o ti riporto da Klaus.”

Mentirei.”

Damon sogghignò e gli occhi azzurri balenarono nei suoi. “Hai sempre mentito.”

Katherine si allontanò facendo due passi indietro. Gli diede le spalle e sorrise. Aveva sempre mentito. Fin dal suo primo vagito.


  
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