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Autore: FallingInLove    20/06/2011    5 recensioni
Roba da pazzi! Poggiai una mano su un fianco cominciando a gesticolare animatamente con l'altra.
-Punto primo: mi stai rinfacciando tutte le volte che sono venuta a piangere da te? -domandai sentendo il veleno fra i denti -Perché io pensavo di trovare supporto fra le braccia di un amico e non di uno stronzo pronto a portarmi il conto!
-Non sto facendo niente di tutto questo -tentò di difendersi, ma io ormai ero partita come un treno e non mi sarei fermata tanto presto
-Punto secondo: io non sono una guerra che vi giocate tu e Riccardo, non sono una battaglia da vincere!
-Per me invece lo sei -mi interruppe, guardandomi dritta negli occhi; rimasi in silenzio, colta alla sprovvista e lui ne approfittò per continuare -Sei una di quelle poche cose per cui vale la pena lottare.. ed è per questo che non rinuncerò facilmente, soprattutto se ti so con quell'idiota
Avevo detto che non mi sarei fermata? Be' non avevo tenuto conto di questo. Proprio no.
-E punto terzo -aggiunse lui alla mia lista -non hai risposto alla mia domanda
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2. Il viaggio


-..E poi come è andata?

Era estenuante sentire Nadia che mi chiedeva dettagli mentre avevo ancora addosso il malumore della notte prima.

-E poi abbiamo fatto l'amore -tagliai corto

-Grazie, fin lì c'ero arrivata.. ma come è andata? -ripeté petulante

-Già, dicci un po' come se la cava Mr. Figo

Perfetto, ci si metteva pure quel cretino di Mirko (e per giunta con aria decisamente strafottente) a rincarare la dose! Avrei dovuto fare più attenzione nello scegliermi le amicizie.

Eravamo tutti e tre nell'atrio dell'università ad aspettare che iniziassero le consuetudinarie lezioni; Riccardo non era ancora arrivato.

-Normale -risposi, sperando invano di cavarmela così.

Nadia e Mirko si scoccarono uno sguardo scettico.

-Fremevi all'idea, e avevi giurato di raccontarmi tutto -mi ricordò Nadia -perché adesso fai la misteriosa?

-Forse era poco dotato -fece Mirko in un sussurro del tutto udibile che fece scoppiare a ridere Nadia -Poverino, fortunatamente io non ho di questi problemi..

-NON era assolutamente poco dotato -risposi ad alta voce e facendo giare parecchie teste lì intorno -è solo che.. nsonvta

-Eh?? -chiesero i due in coro

Sbuffai rassegnandomi. Che impiccioni! -Non sono venuta -ripetei a voce più bassa

Nadia spalancò la bocca e Mirko scoppiò in una fragorosa risata

-Complimenti a Mr.Figo! -esclamò

-Può succedere -replicai con stizza

-Va be' ma le coccole dopo l'amore? -chiese la carinissima e dolce Nadia che in quel momento avrei volentieri strozzato e trucidato senza pietà -Quelle saranno andate meglio, spero..

-Se ne è andato -risposi a mezza bocca -doveva tornare a casa

Nadia deglutì e Mirko smise di ridere.

-Oh, ma che volete?! -sbottai -Mica potevo legarlo!

-Magari gli sarebbe piaciuto..

Tirai un cazzotto tutt'altro che leggero sulla spalla di Mirko in risposta alla sua allusione per niente velata.

-No, infatti non potevi.. -fece Nadia, sempre con quell'espressione di sconcerto -Solo che.. cavolo..

-Ti ha trattata in modo squallido e non sa neanche usare l'arnese in modo decente: che cavolo ci fai con uno così? -ripartì Mirko, ma stavolta senza la minima traccia di ironia.

-Non lo conoscete, non potete giudicare -replicai -è stato carino per tutta la sera, non è colpa sua se doveva tornare a casa

-21 anni ed è ancora attaccato alle gonnelle di mamma.. wow! -commentò ancora lui

-Eccolo! -esclamai a un tratto, vedendo la sua auto fermarsi in un parcheggio là vicino -Ora vedrete -gongolai soddisfatta

I due si scambiarono un altro sguardo, ma non me ne curai, perché Riccardo stava venendo verso di me con il suo solito sorriso magnifico e perfetto.

-Hey -mi salutò per poi attirarmi a sé e baciarmi con passione, mentre con le mani mi stringeva i fianchi. Io ricambiai con altrettanta passione, e quando mi lasciò andare gli sorrisi

-Come va? Senti scusa, devo scappare ho lezione fra cinque minuti -disse senza neanche darmi il tempo di rispondere alla domanda; il mio sorriso s'incrinò leggermente -Ci vediamo a pranzo?

-Sì.. certo -risposi, ma era già sparito.

Sentivo quattro occhi puntati sulla mia schiena -Non. Una. Parola. -dissi a Mirko e a Nadia senza voltarmi, per poi raggiungere l'aula.


Così non funziona.

Non potevo negarlo. Stavo lì con il piatto già svuotato davanti, mentre Riccardo parlava del torneo di rugby con i suoi due amici, tutti e due grandi e grossi come lui, Ale quello castano e Yan quello bruno.. o forse il contrario, ma non mi importava molto.

Avevo cercato di inserirmi nella conversazione, il rugby mi piaceva anche se non quanto kick boxing, lo sport che praticavo sin dal liceo; ma tutte le mie domande non avevano ricevuto risposta e i miei commenti erano stati ignorati.

Qualche tavolo più in là invece, vedevo Mirko e Nadia conversare vivacemente e sciogliersi molto frequentemente in sonore risate. Dovevo considerarmi anormale desiderando segretamente di essere seduta là con loro invece che con tre rugbisti palestrati?

Forse no, data la situazione.

Avevo deciso, stavo per alzarmi e andarmene: ragazzo dei miei sogni quanto ti pare, ma poi, se oltre ai miei film mentali non succedeva niente, arrivederci e grazie.

Proprio in quel momento però Riccardo posò la mano sulla mia.

-Tutto bene? -mi chiese sottovoce e solo allora mi accorsi che Ale e Yan stavano ancora discutendo

Risposi con una specie di smorfia, che lui interpretò bene.

-Scusa, mi sono fatto prendere dal discorso -disse accarezzandomi il dorso della mano con i polpastrelli -Ti va di fare due passi fuori, solo io e te?

Ragazzo dei mie sogni: +1

Incazzatura: -10

-Perché no? -acconsentii di buon grado

Lui sorrise e si alzò porgendomi la mano: eccolo, il Riccardo che mi piaceva tanto.

La presi e, mentre ci allontanavamo senza che i suoi amici nemmeno se ne fossero accorti, mi voltai verso Nadia e Mirko che non stavano più parlando tra loro ma che ci guardavano, lei speranzosa e lui piuttosto riluttante.

Mentre passeggiavamo nel cortile, mi cinse le spalle con un braccio e io mi appoggiai contro il suo fianco.

-Mi è piaciuto stare con te te l'altra sera -mi disse scoccandomi un bacio sulle labbra subito dopo -Ti va di rifarlo?

E c'era da chiederlo?

-Certo -risposi -ma questa volta il posto lo scelgo io -aggiunsi, per niente felice all'idea di strizzarmi di nuovo in quel vestito troppo elegante per i miei gusti.

-E dove ti piacerebbe andare? -mi chiese

-Mmm.. -finsi di pensarci su mentre mi fermavo davanti a lui e cominciavo a far scorrere lentamente le dita sul suo torace -che ne dici di quel posticino carino vicino a casa mia? Così ceniamo e poi... possiamo gustarci il dessert da me -dissi con un tono di voce che lasciava trasparire chiaramente il doppio senso della frase.

Lui mi accarezzò la vita, risalendo quasi fino a sfiorare i seni; le sue labbra erano vicinissime alle mie quando mi sussurrò -Perché non saltiamo la cena e passiamo subito al dolce?

Eh no, non potevo concedermi in quel modo!

-E dove sarebbe la parte migliore? -chiesi sfiorando con un dito il suo labbro inferiore -quella dell'attesa, quando tutto può succedere..

-Quando non immagini nemmeno cosa mi passa per la testa vedendoti e non potendoti toccare -mi corresse per poi scostare il mio dito e baciarmi con un certo trasporto, mentre i nostri corpi aderivano completamente -Ma se ti fa così piacere farmi impazzire, va bene

Io risposi con un'espressione furbetta, mordicchiandomi un labbro. Quella sera avremmo fatto l'amore come si deve.

-Passi a prendermi alle otto?


°°°


-Andate a pagina 365; come vedete la funzione, è..

-Hey?

Distolsi lo sguardo dal professore che spiegava, e mi girai verso Nadia, nel posto accanto al mio che cercava di attirare la mia attenzione

-Che c'è? -le chiesi

-Sei taciturna oggi. Che succede?

-Sto cercando di seguire

-Come no -rispose scettica ammiccando al mio foglio pieno di scarabocchi e disegnini anziché di appunti. Be' ho detto che stavo cercando di seguire, non che ci stavo riuscendo ..e come avrei potuto con tutti i pensieri che mi portavano inesorabilmente e copiosamente nella stessa direzione?

-C'entra la misteriosa seconda serata con Riccardo?

-Perché misteriosa? -evitai di rispondere

-Perché è stato una settimana fa, se non sbaglio, e non sono riuscita a cavarti di bocca nemmeno un piccolo riferimento

E ti credo: ero andata avanti tutta la settimana evitando domande sue, di Mirko o di chiunque altro.

-E cosa ti fa credere che ci riuscirai oggi? -ormai ero bravissima

-Perché mi sono rotta le scatole di questo tuo giochetto e del tuo continuo malumore. Rispondi: cosa c'è che non va con Riccardo?

Ok, forse non ero così brava come credevo.

Sospirai rassegnata lanciando un'occhiata furtiva al professore. In fondo se non a Nadia a chi potevo parlarne? -Non è andata.. benissimo

-Cioè?

-Shhhhht! -fece una ragazza qualche fila più avanti, voltandosi a guardarci male; le risposi con una linguaccia, stile bambina di due anni.

Anche Mirko, seduto vicino a Jason, il bassista del loro gruppo, si voltò incuriosito verso di noi, ma la mia attenzione era rivolta a Nadia.

-Cioè -risposi, a voce più bassa- a cena è stato carino come al solito e voleva pagare anche la mia parte ma gliel'ho impedito. Poi però.. -sbuffai -come l'altra volta

-Che vuol dire come l'altra volta?

Ok, se fossi stata con Mirko a questo punto mi sarebbero saltati i nervi, perché lui avrebbe sicuramente cominciato a prendere in giro sia me che “Mr. Figo”, ma anche Nadia non scherzava: possibile che mi dovesse proprio far dire tutto senza arrivarci da sola?!

-Non sono venuta. Di nuovo.

-Oh.

Alleluia.

Corrugò le sopracciglia -Ma è davvero così svelto?

Sbuffai -Non.. non voglio parlare di questa cosa. Ma più del fatto che usciamo solo quando vuole lui. Per esempio giovedì gli avevo chiesto di venire da me.. ma aveva da fare. Allora gliel'ho richiesto venerdì, ma aveva da fare anche quella sera

-E non ti ha detto cosa aveva da fare?

-Devi proprio sottolinearlo?

-Scusa

-No, scusa te -mi massaggiai una tempia -Sono isterica e non è nemmeno il periodo del ciclo! Che bella fregatura, eh?

Nadia soffocò una risata, mentre l'ultima lezione del pomeriggio finiva e il prof si congedava.

Uscimmo in cortile e ci salutammo.

-Se vuoi posso venire da te -si offrì, premurosa come sempre

-No, grazie Nadia -risposi riconoscente -Oggi mordo, è meglio non starmi intorno

-Come ti pare.. ma se vuoi compagnia, chiama

-Va bene

La guardai allontanarsi, fino a quando sobbalzai a causa di una voce alle mie spalle

-Hey!

-Che diavolo..?! -esclamai per poi voltarmi -Mirko! -e chi poteva essere?

-Tutto ok?

-Prima che mi spaventassi a morte sì -risposi con una certa acidità

-A cosa stavi pensando?

-Niente -mentii ma, ovviamente, a Mirko non la davo a bere.

Mi guardò storto, poi finse di guardarsi in giro per un po' -Dov'è Mr. Figo?

Se fossi stata una tigre gli avrei ringhiato contro -Ma volete lasciarmi un po' in pace con questa mania di Riccardo?! -sbottai

-Ok, ho centrato il nocciolo della questione

-Non ci voleva un genio -ribattei con una faccia da schiaffi, poi distolsi lo sguardo, sperando di impedirgli così di leggermi tutto l'amaro che avevo dentro.

Lui rimase in silenzio, e dopo qualche secondo la cosa cominciò a preoccuparmi.

-Ce l'hai una giacca pesante? -mi chiese a un tratto.

-Cosa?

-Una giacca pesante -ripeté, paziente -ti voglio portare in un posto, ma fa più freddo di qua. Ce l'hai?

-Emh.. sì, a casa -risposi colta alla sprovvista

-Perfetto -commentò avviandosi

-Ma.. cos'hai in mente? -gli chiesi seguendolo

Lui scrollò le spalle -Hai bisogno di distrarti, e io ti aiuto a farlo.

-E ci vuole una giacca pesante per farlo?

-E un biglietto del treno -aggiunse -lo facciamo sul momento, non ti preoccupare

-Ok, non ci sto capendo niente

-Non importa

I miei nervi tesi si agitarono pericolosamente, ma non arrivarono al punto di rottura: se da un lato sottostare ai malefici e sconosciuti piani di Mirko mi irritava, dall'altra parte mi incuriosiva. Dove mi stava portando?

-Potrei sapere almeno dove siamo diretti?

-A casa tua a prendere la giacca

-Sì, ma dopo?

Sorrise, enigmatico -Credi davvero che te lo direi?

O mi impuntavo fino a fargli sputare il rospo o mi rassegnavo a seguirlo; optai per la seconda, senza però risparmiarmi di assillarlo per tutto il tempo cercando di scoprire la nostra destinazione ignota.

Non cedette per tutto il tragitto fino alla stazione e non sembrava nemmeno infastidito dalla mia insistenza; sembrava si stesse.. divertendo.

Mi chiese un tot di euro, tirandone fuori a sua volta la stessa cifra e poi andò da solo a fare i biglietti; timbrò anche il mio senza mai lasciarmi spiare la destinazione.

Quando fummo sul binario e ci fu l'annuncio d'arrivo del nostro treno, appresi che eravamo diretti verso nord.

-Ma non me lo vuoi proprio dire? -tentai ancora un volta quando ci fummo seduti, cercando di sottolineare quanto fosse crudele da parte sua tenermi all'oscuro.

-No -rispose tranquillo, più a suo agio che mai. Si sistemò meglio sul morbido sedile imbottito e lanciò uno sguardo fuori dal finestrino -Si parte -annunciò -Ti va di giocare a UNO?

-Come?

Lui mi rispose tirando fuori il mazzo di carte.

Giocare a UNO era il nostro passatempo per eccellenza quando ci aspettavano viaggi del genere. Da ogni camposcuola ad ogni vacanza con gli amici, durante il viaggio era d'obbligo per noi fare almeno una partita.

Sentii dipingersi un sorriso sul mio volto -Come ai vecchi tempi

-Quali vecchi? -mi chiese accigliato cominciando a mescolare -Sono attualissimi e sempre lo saranno

-Ok!

Eravamo 5 a 3 per me (con sua grande disperazione) quando mi disse che dovevamo scendere. Non avevo nemmeno fatto caso all'annuncio appena passato così, appena fummo scesi, mi affrettai a leggere su un cartello: Milano centro.

-Ta-daaa -fece lui con un mezzo sorriso

-Milano -ripetei più a me stessa che a lui -è dove sei cresciuto

Mirko aveva una storia abbastanza incasinata alle spalle, di cui non parlava molto nemmeno con me. Sapevo solo che qualche anno dopo la nascita di Nick, il padre li aveva abbandonati e la madre si era trasferita con loro in un'altra città (quella dove tutt'ora vivevano).

Strano che avesse deciso di portarmi proprio lì.. da quel che avevo capito, l'infanzia non era stata un bel periodo per lui.

-Già: Milano -rispose con uno sguardo imperscrutabile -Andiamo? -chiese poi più allegro, sorpassandomi e dirigendosi verso l'uscita mentre il treno ripartiva

-Ma dove? -gli chiesi seguendolo

-Ti farò vedere che questa non è la città squallida che tu pensi.

In effetti non avevo mai parlato bene di quella città. Il punto è che c'ero stata solo una volta con i miei da piccola, ed era stata la vacanza più brutta della mia vita; ma forse avevano giocato tanto anche il fatto che allora ero piccola e lagnosa e che non aveva smesso un attimo di piovere.

Quel giorno invece c'era un bel sole, anche se faceva piuttosto freddo (ecco perché la giacca pesante!).

-Il Duomo l'ho già visto -informai

-Chi ha parlato del Duomo? -rispose, poi controllò l'orario -Abbiamo qualche oretta.. il treno di ritorno parte alle undici e mezzo -disse poi tirando fuori i biglietti di prima che, evidentemente, erano andata-ritorno.

-Ok -risposi -e che facciamo in tutto questo tempo?

-Come sei scettica -mi rimproverò -vedrai -e, inaspettatamente, prese una viuzza sulla sinistra appena usciti dalla stazione.

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Rieccomi qua :)

Che ve ne è sembrato di questo capitolo??

Mirko, da bravo amico, cerca di tirare su Ludovica, decisamente a terra per colpa di Riccardo, e lo fa a modo suo con un viaggio a Milano, la sua città natale.

Ovviamente io non ho niente contro questa città, mentre a Ludovica non piace molto.. riuscirà Mirko a farle cambiare idea? E come?

Spero di avervi messo una pulce nell'orecchio con questa storia del passato di Mirko.. vedrete che è più complicato di quanto sembri! ;)

Grazie a kia_85 e Alessionix per aver inserito la storia fra le preferite e grazie a EleanoRigby, _bea_, _Scarlet, epril68 e Marti_18 per averla inserita fra le seguite :D

Un bacione a tutte, al prossimo capitolo!

Ps: mi ero scordata di dirvi che rispondo alle recensioni con messaggi privati! Ciaociao!


  
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