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Autore: Dark Moon    12/10/2011    28 recensioni
"Ci fermammo a un semaforo e io appoggiai la testa sul bordo del finestrino.
E… in quel momento successe, quel qualcosa che forse sarebbe capitato.
Vidi un ragazzo bellissimo, il più bello che io avessi mai visto."
Lui non è il tipico eroe delle favole, ma lei si innamorerà lo stesso di lui, perdutamente. Un amore che lui non aveva mai avuto, ma Damon saprà mettere da parte gli amori passati e darsi completamente a lei? Accetterà che una "piccola umana" gli sconvolga in quel modo la vita? E se nel momento più inaspettato un attraente corteggiatore cominciasse a demolire le certezze di Damon e cercasse di rubargli qualcosa che ormai considera suo?
"Lei è mia, lo è sempre stata e se ti azzardi a metterti in mezzo, ti distruggo"
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28: Epilogo







Era passata una settimana, una settimana da quando mi ero ritrovata nella camera da letto di uno sconosciuto e che la mia vita era cambiata totalmente.

Mi sembrava tutto incredibile, ancora non riuscivo a credere che avessi dimenticato un anno intero della mia vita, ancora non riuscivo a credere che avevo dimenticato la morte di mia madre.

Vagavo in quella che doveva essere stata casa mia e dal profumo familiare, dovevo trovarmi nella camera di mia madre.

Sfiorai la superfice del mobili con le dita, vedendo le sue cose sparse per la casa: i suoi profumi, i suoi cd, i suoi vestiti.

Presi tra le mani una felpa che era appoggiata sulla poltrona e me la portai al viso: c'era ancora il suo odore.

Sentii formarsi un groppo alla gola e le lacrime che credevo aver esaurito da quando quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio mi aveva detto che lei era morta, si riaffacciarono ai miei occhi.

Non era possibile, non poteva essere vero.

Mia madre non poteva essere morta e io non potevo aver dimenticato tutto.

Asciugai una lacrima con il dorso della mano e mi sedetti sulla poltrona, con ancora la sua maglia tra le mani.

Adesso ero sola, sola al mondo, avevo perso la persona più importante della mia vita.

Con la mente ritornai a quando avevo ripreso conoscenza...

Inizio Flashback

-Io non conosco nessun Damon. Non ho la più pallida idea di chi sei!-


-Cos'è l'ultima cosa che ricordi?-


-Mia madre che mi diceva che ci saremmo trasferite a Mystic Falls.-


-Non ricordi nient'altro?-


-Assolutamente nulla.- feci, spaventata.


Ma chi era quel ragazzo? E perché mi guardava con un misto di delusione e incredulità?


Dove mi trovavo? Perché avevo quell'indescrivibile mal di testa?


Troppe...troppe domande e nessuna risposta.


-Non posso crederci che hai dimenticato tutto.- continuò, abbandonandosi sulla poltrona.


-Ti prego...- sussurrai. -Non farmi del male...-


Il ragazzo scattò verso di me, con una velocità che non era nemmeno umana. Mi prese il viso tra le mani, guardandomi dolcemente. -Io non ti potrei mai fare del male, sei al sicuro con me. Tu non ricordi chi sono io, ma io so bene chi sei tu.- mi lasciò andare, restando però sempre vicino a me.


-Dov'è mia madre?-


Il suo sguardo si incupì. Lo vidi aprire la bocca più volte, per poi richiuderla. -Ecco...- tentennò. -Angel...tua madre è...è morta...-


COSA?!


-Non è vero! Non è vero!- mi alzai a sedere come una pazza. Non ci credevo, non poteva essere possibile!


Mia madre doveva essere viva, io l'avevo vista appena il giorno prima!


Il ragazzo mi afferrò per le spalle e mi fece sedere di nuovo. -Calmati...ti sto dicendo la verità...-


-No, no, no! Lei è viva, è viva!- cominciai a piangere, singhiozzando e portandomi le mani nei capelli.


Mi sembrava di impazzire, tutto era surreale. Io non avevo potuto perdere mia madre e non ricordare nulla.


Quel ragazzo, Damon se ricordavo bene il suo nome, mi afferrò per un braccio e mi attirò a lui, facendomi sfogare contro il suo petto.


Senza sapere perché, sentivo una strana sensazione crescermi dentro, come se non era la prima volta che mi ritrovavo quel ragazzo così vicino. Il suo profumo mi sembrava così familiare...


Piansi, come una bambina, non riuscendo a capire come avess fatto a dimenticare la morte della persona più importante della mia vita.


-Calmati...- mi sussurrava. -andrà tutto bene...-


Ma io lo sapevo: niente sarebbe andato bene. Adesso ero sola al mondo, con un vuoto dentro che sentivo essere incolmabile.


Ancora piangendo, seppur di meno, mi staccai da...Damon e, asciugandomi le lacrime con il dorso della mano, cercai di farmi più forza possibile.


-Come è successo?-


Lo vidi tentennare e cercare qualcosa da dire, come se la verità fosse qualcosa di non raccontabile. -Lei...lei è stata uccisa da...da dei ladri che sono entrati in casa.-


Sgranai gli occhi. In un paesino di dieci abitanti c'erano dei ladri?


La cosa mi sembrava ancora più impossibile e una strana sensazione mi diceva che le cose non erano andate così.


-E io dov'ero?-


-Tu eri qui. La fidanzata di mio fratello Stefan, Elena, è la tua migliore amica.- mi informò.


-Posso...posso chiederti un favore?-


-Quello che vuoi.-


-Mi porti da lei?-


Lui annuì, per poi tendermi la mano. Dovevo prepararmi psicologicamente e sentimentalmente che avrei visto la tomba di mia madre.


Fine Flashback



Ripensai a quel ragazzo.


Ero certa di non conoscerlo, a stento ricordavo il suo nome, ma ogni volta che incontravo i suoi occhi, senza sapere il perché, sentivo una strana sensazione nello stomaco e quando mi aveva abbracciato mi era sembrata la cosa più naturale del mondo, come se quello fosse il mio posto.


C'era qualcosa che non sapevo, qualcosa che mi portava verso Damon, un qualcosa che faceva sì che fosse sempre nei miei pensieri, qualcosa che mi faceva tremare il cuore.


Mi alzai dalla poltrona, abbandonando la maglia di mia madre e, sempre più confusa, ritornai nella mia camera.


Mi bloccai sulla soglia: appoggiato alla finestra c'era quel ragazzo, Damon.


Perché avevo la sensazione che non era la prima volta che lo trovavo nella mia camera?


-Come sei entrato?-


-Se ti sforzi te lo ricordi.- mi disse, venendo verso di me.


-Cosa vuoi?-


Lo vidi sorridere. -Possibile che ogni volta che vengo qui, mi fai sempre questa domanda?-


-Ogni volta?-


-Se ti sforzi ancora, ricordi anche questo.- si avvicinò ancora di più a me, appoggiandomi una mano sulla guancia.

Io istintivamente scostai la mano, guardandolo confuso.


Damon divenne serio. -Fino a poco tempo fa non sfuggivi al mio tocco, anzi.-


-Peccato che io non ricordi nulla...-


Damon si allontanò da me, andando a sedersi sul letto.


-Sai, mi sta bene.- cominciò serio. -Posso accettare che in cambio della tua vita tu abbia perso i ricordi. Questa è l'unica cosa che conta.-


-Ma cosa ho dimenticato?!- feci stizzita, avvicinandomi a lui.


Damon si alzò. -Hai dimenticato che eri follemente innamorata di me.-


Divenni rossa tutta d'un colpo e il mio cuore accelerò i battiti.


-Io e te stavamo insieme?- feci allibita.


-No, ma ti sarebbe piaciuto.- fece, ghignando.


-Ti prego, non dirmi che ero una di quelle ragazzine idiote che sbavano dietro al ragazzo più grande.-


Damon sorrise e io mi incantai a guardare i suoi perfetti denti bianchi. Quel ragazzo aveva una presenza magnetica.


-Lo eri, ma diciamo che non lo dimostravi. Però...-


-Però?-


-Ecco...diciamo che mi hai fregato, angioletto.-


Quel nomignolo mi fece bloccare. Angioletto...ricordavo quel soprannome...ricordavo lui che mi chiamava così.


-E cosa avrei fatto?-


-Non lo ricordi, quindi è inutile dirlo.-


-Solo una cosa: che significa la mia vita in cambio dei miei ricordi?-


-Nulla, non ha più senso ormai. L'unica cosa che conta è che tu non ricordi più le cose brutte e che sei felice, a questo punto anche senza di me, non importa...-


Si avvicinò a me, prendendomi la testa tra le mani. -Cosa...-


-Sei stata la parentesi più bella della mia vita.-


Detto questo appoggiò le sue labbra sulle mie, prima con delicatezza, poi cercando con la lingua accesso alla mia bocca.


Istintivamente risposi al bacio, senza sapere il motivo, sapevo che era quello che desideravo.


Le nostre lingue si incontrarono e io potevo giurare che conoscevo il suo sapore, sentivo che era stampato dentro di me.


Damon si staccò da me, anche se non del tutto. Mi guardava negli occhi, come se volesse catturarmi l'anima.


Perché sentivo di amare quegli occhi?


-Io...io lascerò la città.- gli dissi, anche se non capivo perché. Non aveva senso dirgli quella cosa adesso.


-Allora...addio, angioletto.- detto questo mi lasciò lì e dopo pochi secondi sparì dalla mia vista, lasciandomi con un milione di domande.


Quella notte sognai. Sognai una macchina ferma a un semaforo, sognai due occhi azzurri che mi scrutavano, sognai Damon, sognai di amarlo. Sognai un angelo dagli occhi blu e un vampiro dai freddi e cattivi occhi verdi.


Quella notte sognai di essere sua.


Mi alzai di scatto a sedere, sudata e con il fiatone. Guardai l'orologio: le due di notte.


Mi alzai dal letto e cominciai a vestirmi.


Io ricordavo.


Io ricordavo tutto.





Ero appena arrivata davanti casa Salvatore e, uscendo dalla macchina, corsi verso la porta.


Mille immagini invadevano la mia testa e avevo le guance bagnate, anche se non mi ero accorta di star piangendo.


Arrivai al porticato, ma ancora prima che riuscissi a suonare, la porta venne aperta, trovandomi di fronte Damon, il mio Damon.


Vedere il suo viso dopo che avevo ricordato tutto era una sensazione completamente diversa: il suo viso era adrenalina pura.


Lo guardavo con gli occhi lucidi, la faccia tutta rossa e il fiatone.


Dal canto suo, Damon era appoggiato alla porta e mi guardava con un'espressione di stupore stampata in faccia.


-E' successo qualcosa?- fece preoccupato, spostandosi di lato per farmi entrare.


-Stefan?- chiesi, non rispondendo alla sua prima domanda.


-Dorme da Elena. Angel, sei strana. Cosa è successo?- ripetè per la seconda volta.


Io avanzai verso il camino, dandogli le spalle.


Guardai per un attimo le piccole fiamme, per poi voltarmi verso di lui con un mega sorriso e il cuore a mille.


-Ridimmelo-


-Cosa?- mi disse confuso, venendo verso di me.


-Come cosa? Merito di sentirmi dire ti amo da te solo in punto di morte?-


Lo vidi aggrottare le sopracciglia, e guardarmi senza capire, per poi sgranare gli occhi.


Corse verso di me e mi afferrò per le spalle. -Angel, tu...-


-Sì, adesso ricordo tutto. Ogni cosa. Ricordo che ti amo, Salvatore.-


Damon sorrise, anzi no, rise, forse per la prima volta e, afferrandomi per la vita, mi alzò da terra per poi cominciare a girare.


-Damon, mi fai girare la testa!- dissi, tra le risate.


Lui mi mise giù, ma dopo pochi secondi mi attirò al suo petto, stringendomi così forte che quasi non riuscivo a respirare.


Si staccò da me, prendendomi il viso tra le mani. Io gli sorrisi, il sorriso più bello che avessi mai potuto fargli.


Amavo quel vampiro e solo quando stavo per morire, avevo capito quanto.


-Allora.- dissi. -Merito o no di sentirmelo dire?-


Damon si avvicinò così tanto a me, che i nostri nasi erano in contatto. Aveva i suoi incredibili occhi azzurri puntati nei miei e con i pollici mi accarezzava le guance.


-Ti Amo.- mi disse, con il tono più dolce e allo stesso tempo deciso che avessi mai sentito.


Sentii ancora una volta le guance rigate dalle lacrime. -Ti amo anch'io.-


Damon mi sorrise e di slancio mi bacio. Un bacio che fin da subito fu violento e passionale, un bacio fatto di ricordi ritrovati, di parole mai dette, di sentimenti assoluti, di amore eterno, un bacio fatto di noi.


Le nostre lingue si scontravano e i nostri corpi si cercavano.


Senza staccarsi da me, mi prese in braccio e due secondi dopo ci ritrovammo in camera sua.


Mi fece stendere sul letto e solo in quel momento si staccò da me, guardandomi intensamente negli occhi.


-Io ti amo, adesso lo sai, ma questa decisione spetta solo a te.- fece, accarezzandomi una guancia.


Il mio cuore aumentò i battiti e il mio viso andò in fiamme. -Io sono sempre stata tua, solo...-


-Solo?-


-Io...ecco...io...io non l'ho mai fatto...-sussurrai, abbassando lo sguardo.


Damon mi sorrise, costringendomi a guardarlo. -Vuoi che sia io il primo?-


-Sì...- sussurrai, tremendamente rossa in viso.


Sai...per secoli sono stato l'incubo di molta gente, ma se mai mi fosse concesso di essere un sogno, vorrei essere il tuo.-


Si abbassò verso di me e poggiò le sue labbra sulle mie. -Ti amo...- sussurrò.


Il bacio divenne più intenso, divenne ricambiato, divenne passionale.


Le mani di Damon cominciarono a vagare per il mio corpo, fino ad arrivare all'orlo della mia maglia. Me la sfilò, lanciandola chi sa dove nella stanza.

Mi accarezzava la pancia e i fianchi, mentre con le labbra era sceso a baciarmi il collo.


Io chiusi gli occhi, mentre sentivo mille brividi attraversarmi il corpo. Senza che me ne rendessi conto, mi sfilò anche i pantaloni, così che restai solo in intimo.


Chiuse le mani a coppa sul mio seno, tracciando una scia di baci dal mio collo all'orlo delle mutandine. Mi sentivo tremare e man mano un enorme piacere stava crescendo in me.


Mi slacciò il reggiseno e mentre con una mano mi accarezzava un seno, con la bocca mi torturò l'altro.


Io cominciai a gemere, sempre più in estasi per le sue attenzioni. Solo in quel momento mi resi conto che io ero praticamente nuda, mentre lui ancora perfettamente vestito. Con il briciolo di lucidità che ancora avevo, invertii le posizioni, così che mi ritrovai a cavalcioni su di lui.


Damon mi guardava intensamente, con gli occhi velati dal desiderio.


Gli sfilai la maglia, tracciando piccoli baci su tutto il suo torace. Ero un po' impacciata, non sapevo cosa fare, cercavo solo di seguire il mio istinto e di non sembrare goffa. Gli sfilai anche i pantaloni, trovando sotto di me il corpo di un dio greco.


Tutti i muscoli erano sodi e tesi e dai boxer si delineava il segno della sua eccitazione. A quel punto Damon invertì di nuovo le posizioni e cominciò a baciarmi. Con una mano mi sfilò le mutandine, arrivando poi con le dita al cuore della mia intimità.


Gemetti ancora di più, finchè non decisi anche io di togliergli i boxer.


Damon mi baciava il collo, portandomi in estesi totale. Poi si fermò un attimo, mi spostò i capelli sudati dal viso e mi guardò intensamente negli occhi.


Io capii il suo gesto e annuii.


Poco dopo Damon entrò dentro di me, con una spinta decisa, mentre le sue mani si intrecciavano con le mie.


Sentii un dolore acutissimo, che quasi mi faceva piangere, ma lui cercava di essere il più delicato possibile.


-Guardami.- mi sussurrava, mentre le sue spinte aumentavano sempre di velocità. -Ti amo, Angel, ti amo.-


Dopo qualche minuto il dolore passò, lasciando il posto a un intenso piacere, che dalle mie gambe si stava espandendo in tutto il mio corpo.


Le spinte divennero sempre più veloci e ormai eravamo in due ad emettere sospiri di piacere.


Raggiungemmo insieme il culmine del piacere e dopo un leggero bacio, si staccammo.


Damon si lasciò andare, ancora ansante, per poi tirarmi per un braccio e attirarmi sul suo petto.


Mi fece appoggiare di nuovo sul letto, senza staccarsi da me, tenendomi ancora stretta a lui.


Aveva la testa nell'incavo della mia spalla e io potevo sentire il suo profumo.


I nostri corpi si incastravano alla perfezione, come due pezzi fatti apposta l'uno per l'altro.


-Ti amo...- sussurrai.


-Ti amo anch'io.- sussurrò anche Damon e dopo pochi minuti cademmo nel sonno più totale.




Mi svegliai in quel momento e, tenendo ancora gli occhi chiusi, cercai con la mano il corpo di Damon al mio fianco.


Non lo trovai.


Aprii gli occhi, constatando che lui non era davvero al mio fianco. Guardai l'ora: erano le 14.30. Avevamo dormito così tanto?


Mi avvolsi il lenzuolo attorno al corpo e uscii dalla stanza, alla ricerca di Damon.


Chiamai più volte il suo nome, ma nulla, mi rispondeva solo l'eco silenzioso di una casa vuota.


Che fosse successo qualcosa?


Arrivai in cucina, non trovandolo nemmeno lì. Cominciai ad allarmarmi, temendo che gli fosse capitato qualcosa, quando notai un foglio ripiegato sul ripiano della cucina.


Mi avvicinai.


Per Angel.


Aggrottai le sopracciglia e lo aprii.


Per riuscire a capire davvero cosa ci fosse scritto, dovetti rileggerlo più e più volte, per poi sgranare gli occhi.


Angel...forse sarò un vigliacco ad andarmene così,ma non ho avuto il coraggio di svegliarti e interrompere il tuo sogno. Ti guardavo dormire, eri così beata, così felice e mi chiedevo cosa avessi fatto mai per meritarmi tanta felicità. E la risposta è niente. Niente, come quello che posso darti. Questa è stata la notte più bella della mia vita, ma io non voglio essere il responsabile della tua dannazione. Saprei renderti solo infelice e a causa mia il sorriso che tanto amo vedere sul tuo viso, sparirebbe a poco a poco. Vado via, prima di infettarti con la mia anima marcia. Devo aiutare Stefan, devo aiutare Elena, glie lo devo, perché lei ha salvato me. Elena deve imparare ad essere un vampiro, un vampiro migliore di quanto lo sia stato io. E' a causa mia che è diventata così e in questa città non può vivere la sua vita da vampiro. Prima di renderti infelice, prima di farmi odiare preferisco andare via e fare qualcosa di utile aiutando mio fratello, che mi ha supplicato di andare con lui. Voglio che tu sappia che sei stato il pezzo di vita che porterò per sempre nel mio cuore e che non amerò mai nessuno come ho amato te.

Addio Angel...perdonami se puoi.

Damon.



Sgranai gli occhi, mentre la lettera mi cadeva dalle mani.

Mi accasciai a terra, cominciando a piangere. Singhiozzando e Urlando.


Non ci potevo credere, tutto quello non poteva essere vero, non dopo la notte che avevamo passato insieme.


Damon se n'era andato, mi aveva lasciato ancora una volta da sola, aveva scelto che tra me e aiutare Elena e Stefan era più importante lei.


Era stato un vigliacco. Mi aveva strappato il cuore, facendolo in mille pezzi.


E io lo odiavo.





...MI APPARTIENI: THE END...





Ciaooooo! ^^


Oh mamma...la storia è davvero finita...ho scritto davvero the end?! O mamma mi viene da piangere!

Spero che a tutte voi il capitolo finale sia piaciuto e che tutto sommato la storia vi abbia lasciato qualcosina. Molte di voi non approveranno il finale, ma vi dico non disperate: grazie ad esso il seguito di mi appartieni ci sarà!

Non so a quante di voi possa fare piacere o quante direte “Mamma mia che palle, speravo di essermela torta di torno!”.

Volevo solo ringraziarvi tutte di cuore e dirvi che senza di voi, senza le vostre meravigliose recensioni, io non sarei mai arrivata a questo punto.

Mi avete spronato a dare sempre di più, mi avete supportato, incoraggiato, fatto ridere ed emozionare.

Siete tutte davvero delle persona favolose e io sono ONORATA di avervi conosciuto.

Grazie a voi sono cresciuta e affrontare quest'avventura con voi è stato un qualcosa di magico.

Spero di ritrovarvi tutte nel sequel di mi appartieni, che non so quando sarà pubblicato, anche perché non l'ho nemmeno incominciato XD

Vi ringrazio ancora di cuore per tutto quello che mi avete dato!

Vi adoro...tutte! <3

Baci...dalla vostra Dark Moon! <3

   
 
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