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Autore: kymyit    10/12/2011    1 recensioni
Quando Leek entrò a Fairy Tail, mise in moto un gran numero di eventi. Cosa nasconde nel suo passato? Chi è il giovane effeminato che la scorta come farebbe la più efficente Body Guard? Cosa sono i Tarots e perchè la famiglia Blackberry non prova simpatia per i maghi degli Spiriti Stellari? Quale tesoro millenario stravolgerà il mondo? E Loki che segreto nasconde? Elfman riuscirà a dimostrare di essere un vero uomo? Natsu morirà salendo sull'ennesimo strampalato mezzo di trasporto o per mano di Elsa? Vi ho incuriosito? Leggete e fatemi sapere che ne pensate ^^ (ho messo l'avvertimento spoiler, ma potre toglierlo per i prossimi capitoli, dipenda se sarò più veloce io o l'edizione italiana) Scritta per il contest "Per il buon nome di Fairy Tail" di Ghen e Marian. AVVERTENZA: Ho modificato il 6° capitolo, perché, a causa di una mia svista ho sbagliato la scena finale.
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10: Far ciò che si ritiene giusto

 

Ci son persone che sono troppo razionali per comprendere cosa sia giusto fare o meno. Perché a valutare i pro e i contro, talvolta è deleterio. Si esita e soggiunge la paura.
E allora si agisce senza pensare al se e al ma. Si sbaglia, forse, ma si cerca di tirarsi fuori dal nuovo guaio in cui ci si è cacciati. Passo dopo passo, volta dopo volta.
Leek sapeva di aver sbagliato, ma anche di non poter fare altrimenti.
Tentò di isolare la propria mente quando, con Yue, transitò in Beel Street e c’era Natsu che litigava con Strenght.
-Ho detto che ti sfido io!- esclamò il Dragon Slayer del Fuoco –E smetti d’insistere o ti faccio girare la testa sul grill!- ringhiò con gli occhi felini e la linguetta birichina sventolante. Inutile dire che Strenght non accettò la sfida.
-Io ti sfido e non insistere, o sarò costretto a farti fuori!-
E via discorrendo. Poi il Tarot della Forza si era pietrificato nel vederla.
-Leek…- disse piano.
Ma Yue glielo faceva apposta? Lo vide sogghignare al suo indirizzo, mentre Leek lo fissava triste in volto. Natsu si accorse di lei e da principio non comprese. Ma poi vide White Hierophant che giaceva svenuto sulle spalle del tizio misterioso e aggrottò le sopracciglia.
-Cos’è successo?- chiese dapprima, stranamente calmo. La pioggia cadeva copiosa sferzando la sua pelle. La percepì solo in quel momento: bruciava come fosse fuoco.
-Leek, chi è quello?- chiese ancora. E lei, Leek non seppe cosa rispondere. In fondo era un problema suo. Aveva sentito tante belle cose sull’amicizia, ma sinceramente di fatti ne aveva visti ben pochi. Il grande potere tanto decantato dai più non aveva aiutato White Hierophant.
O forse lui, lei e Cam non erano stati considerati come effettivi membri di Fairy Tail? Allora il discorso era un altro.
Però… l’amicizia non aveva salvato Advieh e in quel momento Strenght stava con Vinegar.
Perché?
Cos’era successo?
L’evocatrice doveva sapere.
Perciò rispose a Natsu –Non preoccuparti.- e superò Yue, fermandosi a guardarlo appena. –Andiamo, per favore.- disse.
E quello continuava a ridersela fra un orecchio e l’altro. A Natsu tutto ciò non piacque e si lanciò furente verso il quartetto.
-Aspetta, Leek!- esclamò correndo come un ossesso, pestando ogni pozzanghera, ignorando ogni schizzo d’acqua. –Che diavolo significa questa storia?!-
“Storia? Quale storia?” pensò la ragazza. Non aveva nulla da spiegare. Fairy Tail era lì per la sparizione di alcuni maghi, lei per incontrare suo zio e vendicare i suoi cari uccisi.
Per capire.
In quel momento Natsu era solo d’intralcio e con lui tutta Fairy Tail, compreso Elfman.
Yue schioccò la lingua.
-Aspetti un ordine scritto, Strenght?- disse.
L’altro s’irrigidì e strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche. Un attimo e Natsu si ritrovò a volteggiare in aria, con la guancia dolente e un dolore atroce alle ossa del viso. Cadde rovinosamente sul terreno bagnato spruzzando fanghiglia ovunque.
-Ugh!- gemette.
-Natsu!- gridò Happy precipitandosi verso di lui.
-Fermo!- esclamò il Dragon Slayer del Fuoco, ancora carponi al suolo per lo stordimento, alzando un braccio verso il piccolo felino. –Segui Leek e il prete, sbrigati!-
Il gattino ceruleo tentennò di primo acchito, ma obbedì. Spiegò le sue aluccie candide e si precipitò al seguito della piccola delegazione scomparsa oltre il vicolo.
Leek li aveva appena degnati di uno sguardo di scuse, perché si comportava così? Non riusciva ancora a capirla bene, ma doveva trovarla. Tuttavia, non andò molto avanti. Infatti, un’onda dorata lo investì in pieno, trascinandolo diversi metri oltre le spalle di Natsu.
-Happy!- esclamò Dragoneel mentre il felino roteava per aria confuso e nauseato. Tentò di rialzarsi, ma si scoprì invischiato in qualcosa. –Ma cosa diavolo…?!-
Era sabbia.
Sabbia dorata.
Tentò di liberarsi con uno strattone, ma ottenne solo di sollevare la rena ancora invischiata al suo arto, come fosse una massa informe di colla. E il selciato si sollevò anch’esso, grondante di tanti piccoli granelli.
-Certo con la pioggia non è un granché… - commentò Strenght avanzando mesto verso il Dragon Slayer –Ma è nelle avversità che la vera Forza di ognuno è portata allo scoperto, o sbaglio?-

 

L’acqua scrosciava feroce come una belva furiosa. Il corpo di Lluvia, interamente mutato nel suo elemento, si era innalzato nel cielo notturno e come un potente maremoto era pronto a inghiottire Fortune, troppo basita per potersi mettere al riparo. Gli occhi della maga dell’acqua ardevano d’ira e non vedevano altro che il corpo nudo di Gray ancora imprigionato nel suo stesso ghiaccio. Inerme.
Lui aveva perso la vita per salvare lei, una maga di Phantom. Un’ex maga di Phantom, un'ex nemica. Una persona per cui nessuno avrebbe mai fatto nulla. E, invece, lui fin dal principio aveva sempre fatto tanto per Lluvia. Grazie a lui lei era cambiata, aveva uno scopo nella vita: entrare in Fairy Tail. Prima era solo affiliata a Phantom, ma quanti la amavano davvero? Quando lei era in gilda, li vedeva i loro volti scontenti per la pioggia.
La pioggia che anche lei era arrivata ad odiare nel profondo del cuore.
La pioggia che era giunta a conoscere grazie alla sconfitta infertale da Gray.
Perché, dopo la disfatta, si era resa conto che la sua disgraziata abilità di portarsi dietro la pioggia era semplicemente empatia con le acque.
Del cielo e della terra.
Il cuore di Lluvia era stato ferito e piangeva in continuazione e più gli altri la respingevano, più esso si colmava di lacrime, mutando in un abisso di disperazione.
E il cielo piangeva con lei.
Ogni giorno.
Ogni ora.
Ogni minuto.
Fin quando Gray Fullbuster non aveva congelato le sue lacrime salvandole la vita.
Molti erano stati così egoisti da abbandonarla solo perché dava loro fastidio tutta quell’acqua.
Ma lui no. E lei aveva rapito Lucy, la sua rivale in amore, le aveva fatto del male… non si meritava che di morire infranta in mille gocce d’acqua. Ma Gray l’aveva afferrata saldamente, le aveva sorriso con dolcezza.
L’aveva definita “compagna” e, infine, era morto per lei.
Chi aveva commesso tale orribile delitto nei confronti di una persona così buona non meritava di vivere.
Lluvia ruggì sotto la pioggia e s’abbatté rovente contro la nemica.

-Aaaaaaah!- Fortune tentò di schivarla disperatamente, ma invano. La sua agilità fu del tutto inutile in quel frangente. La belva d’acqua divorò ogni cosa.

 

 -Natsu, avrei voluto proseguire la nostra sfida di dichiarazioni di sfida, ma non mi è più possibile.- disse il Tarot della Forza mestamente. Caricò un calcio e la sua gamba sinistra colpì lo stomaco di Natsu con potenza.
-Uuugh…- il Dragon Slayer trattenne a stento l’impulso di vomitare per il dolore. Respirò affannosamente, tentò di liberarsi.
Inutile, più tentativi faceva, più quella strana sabbia lo risucchiava. Tutta la piazza somigliava ad un’enorme vasca di sottile polvere d’oro. E la sentiva scorrere fra le dita, inesorabile. Si sentì trascinare verso il basso, senza scampo.
-Dannazione!- esclamò, inghiottito ormai quasi per metà corpo –Dannazione!-
-Mi spiace Natsu.- disse ancora Strenght –Avrei voluto…- Una potente fiammata lo colpì in pieno volto, facendogli ingoiare le parole che stava per pronunciare. Il Tarot gridò per la sorpresa e il dolore e con le mani spense freneticamente le fiamme.
-Così impari a fare troppo lo spaccone, deficiente!- esclamò Natsu sogghignando –DAI!- esclamò con gli occhi spalancati e le pupille strette e dispettose –POSSO SCONFIGERTI ANCHE IN QUESTO STATO, CRETINO!-
Strenght s’incupì ancora di più.
-Lascia stare.- disse mesto–Rimandiamo la sfida a quando tutto sarà finito.-
Il suo volto giovane non presentava tracce di bruciature o lividi o graffi o quant’altro.
-Io voglio sfidarti ora!- affermò Natsu.
-Ma io no.- ribatté l’altro –Avrei voluto farlo, ma in questo momento non mi soddisferesti, quindi stai buono un altro po’.- disse “Almeno finché il rito non sarà terminato. Allora potrò rivedere Advieh.” Strenght sorrise, immerso nei suoi pensieri –Ti verrò a cercare io, Natsu, anche se tu forse non mi riconoscerai.- concluse e gli voltò le spalle.
Il Dragon Slayer capì meno della metà di quella sorta di monologo e ciò lo fece infuriare ancora di più.
-Prima sembra che muori dalla voglia di combattere, poi te la fai sotto!- ruggì, ancora lottando contro la sabbia per liberarsi. Era sommerso fino alle spalle e si contorceva come un serpente. –Cos’è questa storia!?- sbraitò. Era furioso, ma il culmine dell’ira giunse quando urlò
–E dove diavolo state portando Leek!?-
-Non è affar tuo.- troncò il discorso, piatto, il Tarot.
-Oh, si che lo è!- insistette Natsu, ormai con la sabbia al collo –Lei è… una… compagna… HAPPY!-
Il gatto si riscosse.
-Natsu!- esclamò e sbatté le sue ali con forza, ma non riusciva a liberarsi neppure lui. Le sue piume erano appesantite dalla rena che si era infiltrata fra esse. –Natsu!- esclamò ancora. –Natsuuuu!-
I suoi sforzi furono pressoché vani.
Strenght si risedette sul bordo della sua fontana, in attesa, muovendo un poco le gambe, come un bambino sperduto.

-Attenti!-
Fu l’ultima parola che sentì pronunciare da Advieh. Che sconsiderato: non l’aveva evocato e lui non aveva potuto proteggerlo. Strenght si ritrovò fuori della sua carta senza poter fare nulla. Il soffitto aveva ceduto. Una trave aveva colpito Advieh che tentava di far da scudo ai gemellini ma in seguito era crollata parte della volta e il cedimento aveva travolto tutti, nessuno escluso.
Intorno a lui vi erano solo cadaveri.
Ruby e Yue, alle sue spalle, erano gli unici scampati a quell’eccidio.
-Perché state facendo questo?- domandò con gli occhi gonfi di lacrime –Cosa c’entravano loro?-
Yue fu schietto con lui. -E’ stato solo un incidente.- ammise.

-Un incidente?!- il Tarot della Forza ribolliva di rabbia. Il suo volto era contorto in una smorfia furiosa –Questo lo chiami solo un incidente?!-
Ruby si sistemò i capelli, mentre Yue sorrise. E il suo sorriso era terrificante.
Lui, la Forza, non combatté neppure.
La Luna lo colpì allo stomaco con potenza, costringendolo a piegarsi in due. Il suo potere vanificato da un sol colpo. Tutta la sua decantata forza dov’era finita?
Che ironia.
-Torneranno.- disse Lilith, suadente –Torneranno tutti.- fece una pausa studiata –Se ci aiuterai, Strenght, torneranno oggi stesso.-
E spalancò gli occhi, consapevole di star per sottomettersi a due demoni.

-Non avevo scelta…- disse piano ostentando un sorriso.
Natsu era ormai un triste ricordo, l’ultimo di una lunga serie. Come tutto ciò che amava, era stato semplicemente insabbiato.
Per Vinegar.
D’un tratto però, la piazza tremò e la sabbia s’agitò come un mare in tempesta. La pioggia continuava a cadere, ma il fango veniva sommerso da altra sabbia, in continuazione, in un continuo ciclo di rinnovamento. Tuttavia, quel flusso infinito di sabbia s’arrestò. Alte fiamme circolari s’innalzarono nel cielo, incuranti dell’acqua che avrebbe potuto soffocarle ed Happy assistette sconvolto a quello spettacolo grandioso.
-Na-Natsu!- esclamò con un filo di voce.
E là, in piedi, furente, lui, il Dragon Slayer del Fuoco.
-Alzati da lì.- disse fermo, con gli occhi ardenti di rabbia -Combattiamo seriamente, senza distrazioni.-
Il suo tono non ammetteva repliche e la sua determinazione fece sussultare Strenght che fu tentato, come la falena alla fiamma, di lottare.
Lui amava lottare…
Quali erano gli ordini, dopotutto? Fai quello che ti pare del Dragon Slayer ma non farlo avvicinare alla torre. Una cosa del genere.
-E va bene.- disse sorridendo.
Alla fine voleva davvero sgranchirsi i pugni, sfogarsi, non pensare a quanto stava per accadere a Leek e Chive. Voleva soltanto non riflettere, sentire l’ardere dei pugni sulla pelle, il rumore secco delle ossa infrante, il dolore dei muscoli lacerati. Voleva sentirsi vivo senza dover morire dentro per le proprie colpe.
Chiedeva poi molto?

Natsu liberò il piccolo felino azzurro con un’altra potente fiammata e bastò un semplice gioco di sguardi fra loro per decidere sul da farsi.
-Mi raccomando!- esclamò Happy volando lontano dalla piazza alla velocità massima che riusciva a raggiungere. Strenght tentò di fermarlo con altra sabbia, ma lo fece con poca convinzione, perché la sua attenzione era tutta rivolta verso Natsu, il quale fu su di lui in un istante e affondò il braccio nel suo addome, in tutta la sua lunghezza, trapassandolo.
-Eh?- esclamò sbalordito il mago –Che storia è questa?!-
Non riusciva ad estrarre l’arto dal corpo dell’altro, perché Strenght sembrava essere fatto di sabbia lui stesso.
-Fammi divertire, Natsu.- gli chiese, quasi supplichevole, prima di elargirgli una potente ginocchiata in pieno petto.
Natsu sputò sangue e cadde in ginocchio. Strenght lo liberò dal proprio corpo e fece per colpirlo con un pugno alla tempia, ma il Dragon Slayer lo afferrò con la mano ricoperta di fiamme. Il Tarot strinse i denti per il dolore, ma riuscì a non bruciarsi grazie alla sabbia che lenì l’effetto delle fiamme. Il seguente pugno alla mascella, però, lo avvertì, tanto che barcollò.
Sogghignò.
Di nuovo, non aveva ferite visibili.
Natsu però sorrideva a sua volta, esaltato.
“La sabbia ammortizza i colpi, la puoi tagliare, ma si ricompone.” pensava “Semplice ma efficace. In pratica, è apparentemente invincibile.”
Eh, sì… era davvero esaltato, tanto che le sue fiamme arsero alte nel piovoso cielo notturno.

 
Elfman si chinò sul bastone che White Hierophant aveva lasciato cadere.
Lisana era morta per colpa sua. Era una cosa che non poteva e non doveva dimenticare.
Strinse il pugno attorno all’asta ametista e digrignò i denti. Non avrebbe lasciato morire anche Leek senza muovere un muscolo.

“Questa volta sarà diverso!” pensò correndo senza una meta precisa, affidandosi al suo istinto. “Questa volta la proteggerò!”

 

La furente ondata d’acqua bollente si chetò con un ultimo rabbioso e spumeggiante ruggito. Lluvia cadde esausta in ginocchio. I suoi occhi blu scuro piangevano, così come anche il cielo si disperava rassegnato.
-Gray-sama…- sussurrò alzando lo sguardo verso l’uomo che amava e fu allora che vide Fortune ergersi malferma sulle proprie gambe, accanto al blocco di ghiaccio che custodiva il corpo di Gray.
-Sei ancora viva?!- sussurrò terrorizzata la maga dell’acqua.
Fortune era visibilmente debole, segno che la sfuriata di Lluvia aveva sortito un certo effetto, tuttavia era ancora in grado di combattere, tantoché si riarmò dei suoi chakram e li fece roteare minacciosamente.
-Mi semblava di aveltelo già detto.- disse-Io sono la Foltuna e il tuo ellole è stato quello di volel comunque ploteggele il maniaco mutandone!-
Lluvia chinò il capo… alla fine non ne faceva una giusta.
Voleva solo non dissacrare il corpo del suo amato con la propria furia e, invece, si era condannata a morire stupidamente. Strinse i pugni, dandosi mentalmente della scema chissà quante volte.
Fortune iniziò ad avvicinarsi a lei, minacciosamente e con scherno, quando qualcosa le bloccò il piede, impedendole di proseguire.
-Eh?- Lluvia tremò, la Tarot osservò prima il proprio arto, poi il ghiaccio alle sue spalle e lo vide.
Nudo.
Libero.
Vivo.
Gray Fullbuster era ancora in piedi sotto il piovigginare triste del cielo, il corpo attraversato da sottili rivoli d’acqua, gli occhi di ghiaccio che sembrava volessero ferire l’avversaria. Avanzò verso la meravigliata Fortuna che indietreggiò.
-Ma come?!- esclamò –Tu… io ti avevo spalato!-
Effettivamente, nella fronte di Gray vi era un proiettile, incastonato come una gemma in una crepa di ghiaccio e sangue scarlatto. I cristalli d’acqua congelata gli ricoprivano il colto come una maschera sfregiata e lui, avanzando impettito e sicuro, verso le due donne, sembrava tanto un cavaliere maledetto dal gelo. Un barbaro nudo che nulla teme se non la morte e, infatti, non si curò affatto di come potesse presentarsi, né del dolore e neppure del chakram che gli sferzò il viso veloce come il vento.
-L’acqua ha sciolto il ghiaccio.- disse semplicemente componendo le mani per realizzare l’ultima sua creazione alchemica.
-Ice…- disse fra sé, senza distogliere lo sguardo dalla Tarot.
-Fe-felmo!- esclamò quella, vacillante per il proprio fallimento –Felmo ho detto!-
In un ultimo impeto disperato afferrò Lluvia, sollevandola di peso e circondandola con i suoi cerchi, annientando così la sua magia. Inoltre la giovane freelance era esausta, magia o no, non avrebbe potuto far molto.
-Non vollai colpile anche lei, velo?-
-…make…-
-Hai sentito o no, maniaco senza pudole?!-
Gray esitò e desistette. Il suo sguardo scorse dalla creatura magica alla maga.
-Lluvia.- disse lui, calmo, e l’interpellata sussultò, rossa in volto.
-S-sì?- chiese.
-Tu, ti fidi di me?-
E lei pianse, pianse di nuovo, di gioia. Con le guance arrossate e un sorriso solare e colmo d’amore profondo, non esitò a dire –Sì, Gray-sama…-
-Ehi… ehi! Che stai facendo?- sbottò Fortune strattonando la maga dell’acqua –Lei molilà, sai? Non sfidale oltle la Foltuna!-
-Se c’è una cosa che ho imparato oggi…- disse il mago del ghiaccio sorridendo –E’ che noi uomini siamo capaci di far volgere la fortuna dalla nostra parte.-
L’ulteriore stupore della creatura magica mutò in incredulità totale. Nemmeno in quel momento, quando una lancia gelida la trafisse, riuscì a crederci, eppure…
-…Bishamonten!- concluse Gray all’altro capo dell’arma bianca. E, fra loro due, vi era Lluvia, anch’essa incredula, eppure illesa, protetta da una pagoda di ghiaccio, come uno scrigno situato a mo’ di nodo lungo l’asta della lancia.
Fortune cadde a terra, sanguinante, forse ancora viva, ma a Gray e Lluvia non importava più. Neppure si resero conto del fatto che si dissolse tornando ad essere una carta. La maga dell’acqua era divisa fra la sua commozione sentimentale e l’imbarazzo per la vista audace del suo Gray-sama nudo e crudo e lui, a sua volta, tentava invano e comicamente di coprirsi le intimità.

-Aaaaaah! Gray-sama, ti prego copritiiiii!- si nascose il viso fra le mani, lei.
-Non mi guardareeeee!- urlò di rimando, lui, con gli occhi spalancati. -Ma dove sono i miei vestiti?!-
-Puoi anche rimanere nudo, in effetti…-
-Cosa?-
-Non ti girareeeeee!!-

Ormai il cielo era limpido e sgombro di nubi, così come il cuore di Lluvia ma quel momento di pace, d’allegria, di leggerezza, fu solo un istante di calma prima della tempesta.

 

Il Tarot della Luna condusse Leek sino al centro della città dei divertimenti, ove sorgeva la torre, tanto suggestiva quanto inquietante, che n’era simbolo.
Entrarono da una porticina secondaria seminascosta sul retro, poiché l’ingresso principale era chiuso a chiave a quell’ora della notte.
-Ti ordino di lasciarmi!- comandò per l’ennesima volta White Hierophant e Yue, per la prima volta in vita sua, obbedì, scaricandolo al suolo all’interno dell’edificio con la delicatezza di uno scaricatore di porto, dopodiché lo afferrò per il braccio, costringendolo ad alzarsi in piedi. Il Gerofante era troppo debole per reagire, nonostante ostentasse la solita arroganza, perciò Leek, infastidita dal comportamento manesco di Yue, s’intromise fra i due.
-Smettila!- gli ordinò, come se fosse stata nella posizione di poterlo davvero comandare. Il suo sguardo ferino la intimidì al punto da costringerla a chinare il capo e raddolcire i toni –Portami da Chive, ti prego.- chiese allora.
Yue, compiaciuto, lasciò andare l’altro Tarot. Se c’era una cosa che desiderava in quel momento, era chiudere i conti con quell’effeminato perfettino, trascinarlo nella polvere e godere del suo volto disperato, delle sue urla di dolore. E avrebbe potuto davvero esaudire quel desiderio, mancava così poco. L’avrebbe tenuto stretto fra le braccia forti e si sarebbe nutrito della sua rabbia frustrata mentre…
Mentre Leek moriva.
La piccola Leek, con i suoi grandi occhi verdi e i suoi modi di fare un po’ da bambina. Davanti a sé aveva, in quel momento, una giovane donna che sbocciava rapidamente, come le rose, le quali, poco tempo aver aperto i loro setosi petali, appassivano.
Era sicuro che, sebbene non ne fosse consapevole, la ragazza intuisse cosa le sarebbe accaduto e che l’avesse accettato, ma forse era solo una sua impressione, causata più che altro dalle continue insistenze di W. Hierophant e Cam che tentavano di ostacolare l’avanzata della loro protetta.
-Ferma, Leek!- le ordinò, infatti, il felino –Non devi seguirlo!-
-Hime…- tentò a sua volta il Gerofante –Hime, ti prego!-
Ma lei proseguiva imperterrita, con le lacrime agli occhi.
-Scusate, ma devo proprio andare.-
-No, non devi!- protestò White Hierophant –Ascolta, Hime, se andrai, sarò costretto a ucciderti!-
A quell’affermazione, la ragazza rimase spiazzata e il Tarot colse il suo turbamento, perciò si affrettò ad aggiungere.
-Hime… dovrò ucciderti per risvegliare il Mondo, perché occorre un tributo. Influenzando lo scorrere del tempo, s’interferisce anche con la vita delle persone, alcune delle quali potrebbero non venire più al mondo. In confronto alle migliaia di esistenze che muteranno, alcune in maniera spiacevole, una vita è un sacrificio più che legittimo.-
Leek rimase in silenzio, a riflettere su quanto il compagno le aveva appena detto, spaventata da quell’evenienza. Yue, allora, s’intromise nel discorso, posandole una mano sulla spalla, come a rassicurarla.
-Torneranno in vita tutti, Hime, tu compresa. E poi, White Hierophant non ti riserverà una morte dolorosa, vero?-
Guardò l’interpellato con aria di sfida, enfatizzando quel “vero” con malizia. Il Gerofante dovette annuire a capo chino.
-Non ti farei mai soffrire.- ammise. Non aveva con sé il bastone, tantomeno le forze necessarie per utilizzare alcun’arma contro il Tarot della Luna, tuttavia non poteva permettere che Leek compisse tale leggerezza. –E non voglio farti del male, figuriamoci ucciderti.-
Lei strinse i pugni.
-White, ti prego…- disse piano –Io… ora voglio solo parlare con mio zio e capire.- gesticolò per esprimersi al meglio –Io lo odiavo, perché ha ucciso tutti, ma ora scopro che li vuole resuscitare e non sto davvero capendo più nulla. Voglio solo sapere. Nessuno mi ha mai detto nulla. Non conosco neppure i segreti della mia famiglia!-
Lui fece per interromperla, ma lei lo zittì chiudendogli la bocca col palmo della mano.
-Voglio scoprire la verità e prendere le mie decisioni da sola.- socchiuse gli occhi e chinò appena il capo –E se decidessi di morire, tu non avrai colpa White.-
E il Gerofante crollò.
Pianse e non gli importava di farlo.
In quel momento desiderava soltanto che tutti accorressero: Elfman, Natsu, Elsa, Lucy, anche quel maniaco perso di Gray Fullbuster. Perché Leek aveva ragione, ma era anche tale ad un tenero virgulto che cresce rivolto verso una direzione imposta da altri perché troppo ingenuo per capirlo e scegliere da solo da che parte maturare.

 

Fine Capitolo 10

Note: Duuuunque.... da cosa inizio? Da Bishamonten!! Pare che fosse un dio della fortuna e la piccola pagoda che regge in mano è un divino forziere col tesoro che egli custodisce... immagino si capisca dove volevo andare a parare e che si capisca anche com'è la tecnica.
Effettivamente all'inizio volevo far gridare a Gray: Ice Make Shakespear!  (o scuoti lancia). perché volevo che trafigesse Lluvia conscio del suo potere, poi mi sono ricordata dei cerchi.
Allora ho optato per l'Ice Make Clover, ma Gray crea solo armi od oggetti.
Dopo aver cestinato anche l'Ice Make Horseshoe ho optato per le divinità et voilà XD

La tecnica di Natsu è una versione imperfetta di una delle nuove tecniche, anche se ora non ricordo il nome.
Diciamo che la sta sperimentando.

A parte ciò, spero abbiate gradito il capitolo e vi saluto, mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate, anche con due parole ^_____________^

Kiss kiss!

   
 
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