Lei, la ragazza dai capelli corvini, continuò a torturare quel povero lecca-lecca rosso.
Inutile dire che attorno a loro ormai si era creata una piccola cerchia di persone, che osservava divertita lo spettacolino che stavano mettendo in scena.
Continuai a fissarla insistentemente, la osservai leccare il dolciume, toglierlo per poco dalla bocca, per giocherellare col piercing che portava sulla lingua. Nell’istante in cui i suoi occhi raggiunsero il mio sguardo, poggiò il leccalecca rotondo sulle sue labbra, facendolo girare con l’aiuto della stecchetta di plastica.
Lo infilò in bocca, spostandolo sulla sua guancia sinistra, permettendomi di vedere la protuberanza sporgere dalla sua carne.
Desideravo quella ragazza più di ogni altra cosa.

DAL CAPITOLO 16.
Non riuscii a fargli la domanda, perché un tuono squarciò il cielo, facendoci sobbalzare.
Portammo tutti e due lo sguardo verso i nuvoloni neri sopra di noi e in quel momento una pioggerella fitta cominciò a bagnarci.
-Non ci posso credere!- esclamai, allargando le braccia. Lui scoppiò a ridere di gusto, avvicinandomi a se.
-Che dicevi a proposito che siamo a Luglio e che…-
-Oh, zitto.- lo interruppi con una risata. Lui si scostò i capelli bagnati dalla fronte e si chinò su di me.
-Non provare a baciarmi, Payne. Sarebbe troppo da film.- gli dissi divertita. Lui fece una smorfia.
-Così rovini l’atmosfera.- si lamentò. Io scoppiai a ridere e mi allontanai da lui.
Lui non mi lasciò andare tanto lontano, mi afferrò per i fianchi e mi riavvicinò a se, stringendomi forte.
-Dai, è sempre stato il mio sogno.- piagnucolò. Scoppiai di nuovo a ridere e vidi un sorriso spuntare all’angolo delle sue labbra imbronciate.

Si allontanò poco da me e mi indicò la sua erezione “Guarda cosa hai fatto..” mi disse esasperato.
“Oh poverino..” dissi scendendo dal tavolo della cucina e inoltrandomi su per le scale.
“Dove vai?” mi chiese stranito guardandomi.
Mi tolsi la maglietta con un rapido gesto e la lasciai cadere per le scale “Non lo so..” e entrai nella mia stanza.

“Ti sembra che io son piccola solo perché non l’ho mai fatto Zayn?”
“No.. ma perché tu non sai neanche di cosa stiamo parlando..”
“Perché, tu sì?” gli chiedo, con aria di sfida.
“Io te lo posso insegnare..” dice, avvicinandosi pericolosamente.. "Tu non ti rendi neanche conto di cosa potrei farti provare io..”
Gli sorrido, un sorriso di sfida.
“Ma smettila..”
“Lo vedremo..”
“Ti piacerebbe!”
“E’ una promessa.”
Zayn mi aveva appena promesso che avrebbe fatto l'amore con me?

'Adesso spiegami, come fai ad innamorarti di qualcuno che neanche conosci? Dannazione.'
'Non lo so, non so come sia successo; So solo di esserne innamorato; MERDA.'

Zayn prese il telecomando dello stereo e lo accese. Musica classica. Strano, non sembra il tipo.
-Fammi vedere quello che sai fare" disse malizioso.
Sorrisi, ero incappata in un guardone.

Aveva il fiato corto e respirava affannosamente. Si tirò in piedi, i capelli le arrivavano fino al sedere ed erano lisci ma arruffati. I fianchi piccoli e le gambe magre così come il ventre. Essendo nuda e sporca, Liam non poté fare a meno di non dare una vaga occhiata al seno della donna. Liam si accorse che la ragazza, sembrava molto spaesata così la invitò in casa sua.
ATTENZIONE: Genere erotico con descrizione di atti sessuali espliciti. Non leggere se non ti piace.!

Entrò nella palestra con lei e si avvicinarono a un ragazzo che era di spalle, molto alto e riccio. Il ragazzo indossava una canotta grigia che gli risaltava le spalle forti e muscolose, e dei pantaloncini neri che arrivavano fino al ginocchio, che fasciavano due gambe toniche e sode… e ammettiamolo, anche un bel fondoschiena. Quando si girò pensò veramente di star sognando, cavolo era perfetto. Capelli ricci e indomabili circondavano il suo viso da cui spiccavano due pozze verdi smeraldo. A completare il tutto, due bellissime fossette ai lati delle labbra che in quel momento formavano un sorriso magnifico. “Harry, lei è Diana e si è appena iscritta” si girò verso la ragazza “Diana, lui è-come avrai intuito-Harry, l’istruttore a cui sei stata assegnata e che ti seguirà per i prossimi quattro mesi”

Non spoilero. OS rossa dalla prima all'ultima parola, non aprite se non apprezzate il genere.

Karen odiava Zayn Malik, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa e antipatica che avesse mai conosciuto.
Tanto stronzo quanto misterioso.
Ed era il fratello della sua migliore amica.
**
Cinque ragazzi, il divertimento, il sesso e una scommessa.

Ma che cazzo avevo fatto? Andare a letto con il mio migliore amico è davvero inammissibile,ma non vi nascondo che mi è piaciuto parecchio. In fin dei conti sapevo che Harry ci sapeva fare. Ma che sto dicendo? No,è stato tutto sbagliato,un errore,un errore madornale.

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.

«Quando ti abituerai all’aria inglese non vorrai più andare via, soprattutto se conoscerai qualche bel giovanotto. A me accadde la stessa cosa con tuo nonno, ricordo come fosse ieri la prima volta che lo vidi alla stazione centrale di Milano, per cinque minuti non mi fece pensare all’afa che c’era in quella calda giornata di Agosto.»
Bla bla bla. Ogni volta che veniva a prenderla all’aeroporto ripeteva la stessa cosa, però in sedici anni Emma di giovanotti inglesi che le hanno fatto perdere la testa non ne aveva trovati.
I ragazzi erano tutti uguali. Neri, bianchi, gialli, italiani, inglesi o eschimesi. Stronzi tutti.

Los Angeles, estate 1983.
L’odore sottile e quasi impercettibile della farina si diffuse nella cucina stretta e per niente ventilata e, voltandomi, mi accorsi che l’aveva messa già tutta sul tavolo. Infilò le dita in quella che sembrava essere una candida montagna e, con movimenti circolari, prese a scavarvi un buco all’interno, come ad aprirvi un varco, una possibilità.
«No me ayudas?» mi sorrise, facendomi cenno di avvicinarmi a lei.
Non appena fui accanto al tavolo, mi passò davanti per prendere la ciotola con l’acqua, strusciando il retro dei suoi consueti shorts contro il cavallo dei miei pantaloni. La reazione spontanea del mio corpo fu decisamente troppo percettibile. Ed io iniziai ad avere caldo.

Giada vuole solo sesso e incontra il suo tipo ideale,al quale proporre un'intesa del genere:Diego.
Le vicende narrate si posizionano più di un anno prima rispetto a quelle narrate ne "I disegni dell'amore". E' la storia di Giada e Diego,ma si può leggere svincolata da I disegni dell'amore.
-Ok...allora diciamo che accetterò il tuo invito solo ad una condizione-gli rispondo.
-Ho capito che non me la dai...-mi risponde veloce Diego.
Rido.-Non è proprio quella la condizione. Anzi...diciamo che quella è una condizione trattabile. Dopotutto stasera sarebbe la seconda volta che ci vediamo-. La terza per me se conto anche la volta che l'ho visto all'officina.
-Sei senza pazienza...-mormora lui.
-E tu sei noioso-gli rispondo indietro velocemente.
-Allora, questa condizione?-mi chiede.
-L'età...-dico,mordicchiandomi un 'unghia. Mi arriva una cuscinata in faccia. Guardo Silvia che mi sta lanciando un'occhiata truce. Le sue labbra, ancora una volta mimano qualcosa, che non avrei capito se non avesse accompagnato il suo mimo con un gesto molto eloquente.
-Ti mordo un orecchio-significava il suo movimento incoerente di labbra.
Io rido e smetto di torturarmi le dita.
-E' un gioco da ragazzine? Tipo...uscirò con te solo se la somma dei numeri del tuo anno di nascita e del tuo giorno,fanno il numero esatto che sto pensando in questo momento...-.
Rido ancora. E' più simpatico di quello che pensavo questo ragazzo.
-In realtà mi basta sapere il tuo anno di nascita. Per il resto ho già mandato i nostri due nomi per messaggio a quel servizio telefonico che ti rimanda come risposta la percentuale di riuscita del nostro amore-scherzo.
-E quale sarebbe il responso?-mi chiede.
-Tre percento-sparo.-Però sembra che avremo un'alchimia sessuale pazzesca- azzardo.