Sono Max Dover amico, e mica si scherza. Conosci il mio nome, non la mia storia.
P.S. Con la partecipazione di Justin Bieber.

II Storia per la serie "Prenditi cura di me" - Collocazione temporale: sette mesi dopo l'epilogo di "This Ain't Love".
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Dal Capitolo 1: La portiera del furgoncino si aprì e Nigou ululò.
Kuroko abbassò lo sguardo sul cane, ignaro.
Un uomo grosso e nerboruto, completamente vestito di nero e con un passamontagna a coprirgli il viso, si sporse dal furgone e allungò un braccio.
Akashi sgranò gli occhi.
“KUROKO!” urlò, ma tutto ciò che ottenne fu un baluginare rapido delle iridi azzurre di Tetsuya che posavano su di lui prima che l’uomo alle sue spalle gli afferrasse tutto il viso con una sola mano.
Corse.
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KUROAKA/AKAKURO con apparizioni neanche troppo fugaci di AoKise e MidoTaka.
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ATTENZIONE: Descrizioni Grafiche di Violenza; Menzione di una passata relazione abusiva, non-con, violenza (tutti gli avvisi riguardanti This Ain't Love possono essere menzionati nella storia). Fate attenzione, insomma.

-COME HAI POTUTO NASCONDERMI UNA COSA DEL GENERE, JEN?- urlò sbattendo la mano chiusa in un pugno sul tavolo.
-Tu non hai il diritto di arrabbiarti.- pronunciò calma.
-NON MI HAI DETTO DI MIO FIGLIO! COME CAZZO DOVREI REAGIRE?- le urlò in faccia, spaventando la ancora di più.
-Oltre ad avermi abbandonato ed ad avermi amato per finta, mi hai anche portato via mio figlio.- sussurrò, con disgusto, ritrovandosi subito cinque dita sulla guancia.
-Tu...Tu non immagini neanche quanto io ti abbia amato, Louis! Dio solo sa quanto! Vuoi sapere il perché? Perché non avresti avuto questa stupida vita che tanto bramavi! Volevi la fama, diventare un cantante, no? Eccoti nella vita più bella in cui chiunque vorrebbe stare! Ora puoi fare tutto quello che vuoi, ma in questo mondo non farai entrare ne me, ne mio figlio.-
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-Quando mio padre aveva gli occhi lucidi quando lo abbracciavo o gli davo un bacio sulla guancia, io non capivo.
Quando mi stringeva a sè e mi sussurrava che ero la cosa più bella che gli fosse mai capitata, non capivo, ma ora so.
So che sentirmi chiamare papà è la nota più bella esistente nel brano musicale della mia vita.-

I suoi occhi ardevano, ancora di un colore indefinito, mentre mi fissava con astio.[...] Il mio sguardo rimase intrappolato dal suo, mentre tentavo di identificarlo alla luce fioca della stradina male illuminata. Era giovane, poteva avere pochi anni più di me, ed era inspiegabilmente minaccioso[...]
“Adesso vai a casa. E corri, se non vuoi che qualche altro ubriacone ti violenti” allungò una mano, sfiorando con le dita una ciocca dei miei capelli e sistemandola dietro l'orecchio.[...]“Stavolta non vengo a salvarti, principessina” rise prendendo fra le mani i lembi del mio vestito di jeans per poi sollevarlo fino al ginocchio. Tremai a quel contatto, congelandomi. Sentivo le morse del panico attanagliarmi le viscere, e i muscoli diventare improvvisamente spugnosi. Poi le sue dita mi lasciarono e le sue labbra premettero sulla mia mascella. Le gambe risposero e allora mi voltai e corsi via, incespicando sulle pietre sconnesse della strada.
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"Posso?" sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra. [...]
"Harry..."cercai di richiamarlo. [...] Non volevo che mi baciasse, non ero pronta. Ma lui si avvicinava sempre più, chiudendo gli occhi...
"Ti prego" implorai.
NUOVO TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=0KJdI3SHd7o&feature=youtu.be

"Misaki si sentì invadere dalla tristezza, non voleva credere a quello che aveva visto. Odiava essere così insicuro, Akihiko gli aveva ripetuto centinaia di volte quanto lo amasse, facendolo arrossire ogni volta, eppure una parte di lui aveva paura"

Cap. 1: Aomine sapeva che al mondo succedevano cose brutte ed esistevano persone più simili a bestie che ad esseri umani, il suo lavoro glielo ricordava ogni giorno, ma come tutti aveva ingenuamente pensato che quelle cose e quelle persone non lo riguardassero da vicino, che non avrebbero mai potuto toccare lui o i suoi cari. Probabilmente fu per quello che si trovò bloccato sulla porta di una stupida ed anonima stanza del reparto di terapia intensiva, troppo sciatta e bianca, a fissare l’unico letto e la minuscola creatura sotto le lenzuola che non riusciva a riconoscere.
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ATTENZIONE: Come suggerisce il titolo, questa storia parla di una relazione di tipo abusivo, contiene pertanto VIOLENZA e anche NON-CON. Chiedo scusa a chi eventualmente non si trova a proprio agio con questi temi.
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Coppie principali (esterne a quella violenta): AkaKuro - MidoTaka - AoKise.

Era accaduto tutto troppo repentinamente, non aveva avuto modo di reagire. Quello doveva essere un sogno, anzi, un incubo. Haruka non riusciva a comprendere le motivazioni di Makoto, ma una sola cosa gli era chiara, che era in procinto di perdere il suo migliore amico. Probabilmente se lo meritava. Non aveva mai capito nulla di loro due. Né i sentimenti di Makoto, né i propri.
[Coppia: Makoto/Haruka]

Ogni sabato Haruka sentiva quel ricordo più forte di ogni altro giorno. Il ricordo di quel giorno terribile.
Il giorno dal quale smise completamente di parlare e nel quale perse ciò che di più caro aveva al mondo.
Ogni sabato andava in quel luogo maledetto.

La paura può renderti cieco quasi quanto l'amore. Quando la tragedia colpisce, Spencer è costretto a fronteggiare paure che non sapeva di possedere. Ora che l'orrore della malattia aggredisce la sua mente, lui non è certo esista una forza più trascinante, ma Morgan non si arrende a dimostrargli quanto l'amore possa salvare. Il suo amore.
[1° Classificata al Multifandom Contest - Oneshot indetto da eos_92 sul forum di EFP.]

“Tetsuya, cosa stai facendo?” chiede, aggrottando la fronte.
[...]“Akashi-kun, ti vergogni di essere il passivo?”
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“E poi,” dice con un briciolo d’entusiasmo nella voce solitamente atona, “tu non sembravi sentire tanto dolore durante la nostra prima volta.”
Il problema è che Akashi non risponde.
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KUROAKA
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Scritta per dixie175, per richiesta da Tumblr ;)

E' una storia senza pretese scritta di getto dopo aver visto la 5 21, non fa nessuno spoiler particolare, è solo una cosa carina che mi è venuta in mente. È la mia prima fanfiction su questa serie tv che mi sono riscoperta ad amare, non siate troppo duri.

AKAKURO! Post-High-School!AU
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“I-Io… Io…”
“Sì, Miyu-san?”
“Io… Io m-mi…mi…”
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Una serata di gala, luci, vestiti, gioielli e, soprattutto, una ragazzina di quindici anni con un cognome importante sulle spalle. Tra la folla, un certo fantasma disposto a tutto pur di tenersi stretto il suo capitano dai capelli rossi.
Perché qualcuno abbia il suo lieto fine, a volte qualcun altro deve perdere il proprio.
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Che dire, so che fa abbastanza schifo come introduzione, ma è un po' difficile descrivere questa storia senza spoilerare subito tutto XD
Attenzione: presenta un Kuroko leggermente Dark :)

Partecipante al Contest "Progetto: Ripopola Fandom" indetto da __Bad Apple__ su EFP Forum.
AKAKURO
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Akashi odia le discoteche, profondamente, e il fatto che un certo Fantasma, al suo compleanno, sembri stare esagerando con l'alcool non aiuta per niente il suo umore.
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Due capitoli per due compleanni, il diciassettesimo e il diciottesimo, di Kuroko: quindi, da immaginarsi subito dopo la fine del manga. SPOILER per chi segue solo l'anime. (Ho messo l'avviso Raccolta perché potrei aggiungere altri capitoli in futuro, ma quelli partecipanti al Contest sono SOLO i primi due)

Quando un eroe diviene il peggior nemico dell'umanità, quando ogni indizio conduce allo smantellamento di una maschera di bontà, quando è il cacciatore a divenire preda, chi potrà essere ancora dalla sua parte? Se Spencer Reid, un giorno qualunque, si risvegliasse con le mani sporche di sangue, chi potrebbe salvarlo dall'oblio? Tra lo spettro della dipendenza e qualcosa di molto diverso e più oscuro, la strada per la soluzione dell'enigma non potrà essere percorsa in solitudine.
Dal testo
Sangue. Nella nebbia della droga si era chiesto, tre o forse quattro anni prima, che odore potesse avere il sangue di un'altra persona sulla sua pelle. Possibile, si era chiesto, che le molecole odorose di qualcun altro, mischiate alle mie, possano dare come risultato un buon aroma? Soprattutto lo incuriosiva il pensiero che la morte, a contatto con la sua pelle, forse avrebbe avuto l'odore della vita.

«Dovresti dirlo a Makoto.» un’occhiata di Haru, per nulla convinta, esortò Rin a continuare il suo discorso «Il perché vai a vederlo in piscina, non pensi sia venuto il momento di mettere le cose in chiaro? Se aspetti che lo faccia lui probabilmente ci vorranno ancora secoli.»
«Non mi pesa aspettare.»
[Makoto/Haruka]