Alla fine del XIX secolo, la clinica psichiatrica di Moritzburg ospitava nove pazienti. Più una. E Lisbeth Horne non avrebbe mai pensato che sarebbe stata proprio quell'unica paziente, la più irriverente e problematica dell'istituto, a sconvolgerle così drasticamente la vita. E dopo averla conosciuta, con tutti i suoi pregi e i suoi più marcati difetti, Lisbeth dovrà fare i conti con un passato forse troppo cruento da accettare.

500 W | Mary!centric | Riflessioni del pg | Spoiler!
Mary avrebbe voluto vivere felice. Voleva Ib, voleva amici, voleva una vita.
Ib, però, è un'altra persona e ha fatto la sua scelta, distruggendola per sempre.

"Amai un assassino, un bugiardo, un burattino prezzolato. Come potrei pentirmene adesso? Come potrei pianificare – perfino immaginare – una vendetta al pari di ciò che mi hai fatto? Non c’è nulla, a questo mondo, che potrebbe offrire giusto onore al mio popolo, alla mia famiglia. Massacrati."

“smettila di guardarmi come se fossi la tua cena...”
Adam allargò un sorriso, poggiò calmo il calice su di un marmo e scese al suo fianco
“notavo i tuoi capelli, Hans, cominciano ad essere bianchi” soffiò
“Forse è perché ormai ho 46 anni?” ironizzò l'uomo guardandolo, si perse un momento tra i lineamenti sottili del giovane davanti a lui. Giovane... ormai, se non aveva fatto male i conti, aveva quasi due secoli. Sbuffò.
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“perché?” lo urlò, lo urlò forte combattendo ancora con il suo istinto, doveva sapere cosa aveva portato il suo cacciatore a farsi preda tra le sue mani.
Hans allargò le braccia esalando un sospirò stanco, poi, lasciando libera una lacrima da troppo imprigionata nel suo cuore, sussurrò
“perché ti amo”
un vampiro, il suo cacciatore e venticinque anni di scontri. Però forse, in quella notte che da anni è solo loro, vi sarà lo scontro finale.

Più cammino, più cala l’Oscurità, ma io vado avanti, finché non rimane un’ultima luce.
-Questo non è il tuo mondo, Mary-
Una voce rimbomba nell’edificio vuoto e, nonostante la paura che mi attanaglia, sorrido debolmente.
Infondo l’ho capito fin da subito.

-mi chiamo William Black, ho sedici anni e mi sono trasferito in questa città da un mese, piacere- si inchinò cortesemente verso la classe, questo Leon non lo vide, era impegnato a scrivere dolci parole su un quadernino nero.
Eh si, una volta era un romantico.
-grazie William. Dunque vediamo... accanto al signorino Cook c'è posto.-
Leon alzò la testa di scatto
-non ero distratto!-
si trovò gli occhi di metà classe puntati addosso, compresi quelli di un ragazzo sconosciuto, un bellissimo ragazzo sconosciuto: azzurro ghiaccio, parevano brillare di luce propria. Arrossì parecchio e deglutì a vuoto un paio di volte; il battito del cuore stava accelerando.
La professoressa scosse la testa
-lasciamo stare, Black li. Cook torna sulla terra tra noi.-
Leon sbuffò annoiato dai suoi stessi ricordi, girò la testa in cerca di qualche bel ragazzo, possibilmente ubriaco, da sedurre e sfruttare quella notte.
Tra ricordi e presente, Leon dovrà iniziare a vivere di nuovo solo, solo come non era dai tempi della scuola. Un terribile (o forse no) fantasma tornerà a disturbare quella che ormai è la sua quotidianità frivola e lussuriosa.

{GarryxIbxMary}
1. Tutto ciò che accade a Guertena, rimane a Guertena.
2. Tutto ciò che appartiene a Guertena, rimane a Guertena.
3. Tutto ciò che si perde a Guertena, rimane a Guertena.

Sharon è triste, Break per farle tornare il sorriso pensa ad un giochino divertente. Oz e Alice, ignari di essere controllati, cominceranno ad accorgersi l'uno dell'altra. il povero Gil non saprà cosa fare, visto che si ritroverà tra due fuochi ardenti.... di passione!

Se avessero dovuto descrivere l'amore con una parola, sarebbe sicuramente stata Tom.
Se avessero dovuto descrivere l'ingenuità con una parola, sarebbe sicuramente stata Jack.
Tom ama da troppo tempo... ma Jack continua a non vedere.
Forse la tempesta in arrivo riuscirà ad aprirgli gli occhi.

Può una storia d'amore iniziare dalle pagine di un libro? Può un piccolo scrittore innamorarsi a prima vista di un ragazzo tanto bello quanto bastardo?
Si voltò a guardare il moro che stava tornando con una cassetta di primo soccorso
-come ti chiami?- chiese all'improvviso
-Milo, ora poggia le chiappe su quella sedia.-
Milo, è un bellissimo nome... per un cane. Ridacchiò osservandolo ancora, era altissimo e davvero molto magro, le labbra sottilissime si schiusero in un dolcissimo...
-muovi quel culo?? dai che devo lavorare!-