Larry AU. High school AU, per essere precisi. Per essere ancora più precisi vi dirò che in questa storia i nostri ragazzi entreranno a far parte del glee club della loro scuola e diventeranno amici, ovvio. E non solo. Perché in qualsiasi dimensione Harry e Lou sono destinati a stare insieme, no? Have fun!

Ma ad un certo punto alza gli occhi dallo schermo e i nostri sguardi si scontrano per un solo istante, e diamine questi occhi sono la cosa più bella che abbia mai visto.
Sono di un assurdo azzurro cielo e irradiano una luce capace di oscurare tutto il bar, ma perché no tutta Londra.
E per me rappresentano due calamite da cui mi è impossibile sottrarmi, mi avvicino al suo tavolo come stregato e lo vedo sorridere tranquillo, mentre si passa una mano fra i capelli, ed i suoi occhi diventano due fessure di mondo in cui rifugiarsi quando fuori fa troppo freddo.
Cosa cazzo sto dicendo?
Diamine, Harry ricomincia a pensare alla biondina di poco fa, perché analizzi questo ragazzo con questa ossessione? Pensa alle sue labbra sue tue, al suo corpo fra le tue mani, e a tutto il resto.
“Cosa desidera?” La voce è pari ad un sussurro, non riesco a spiegarmi nulla di tutto questo, sono attirato da questo ragazzo in un modo malsano ed esagerato, e non so nulla di lui, nemmeno il suo nome. E diamine io sono etero.
“Se possibile, vorrei sposarti subito.”

"Hanno scelto di guardare un film horror perché si sentono abbastanza grandi e coraggiosi."
Baby!fic (accenni Larry)
Scritta per la AU Challenge (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=4642&f=4642&idd=10521545)

[Larry]
Harry Styles è costretto a trasferirsi con sua madre a Doncaster. Lì deve iniziare il secondo anno di università, ma non vuole: i cambiamenti lo intimoriscono, anzi, lo terrorizzano. Capiterà nella classe di Niall, ragazzo espansivo e divertente, di Liam, ragazzo intelligente e simpatico, e di Louis, nipote della segretaria della scuola, che però è diverso dagli altri, in molti sensi, soprattutto in un senso in particolare.
Dal testo:
Louis si asciugò delicatamente le mani affusolate con un fazzoletto, poi me ne porse una, che io prontamente strinsi. Era fredda, probabilmente perché se l’era sciacquata con l’acqua ghiacciata.
«Piacere, Louis» disse, puntando i suoi occhi azzurri nei miei, quasi prepotentemente.
“Lo so”, volevo rispondergli, ma mi morsi il labbro inferiore per evitare di dire sciocchezze.

-Non voglio che tutto questo finisca, che qualcuno ti porti via da me o peggio…-mi lascio terrorizzare dai miei stessi pensieri-Che tu ti stanchi di me-