“Strano come quattro mura possano essere un rifugio e al contempo una prigione. E quel cielo là fuori, incantevole e spaventoso. E oltre quel cielo, oltre quelle nuvole, altro spazio che non ci è permesso vivere. Cosa siamo noi, in confronto a ciò che c’è là fuori? Granelli di sabbia che si mescolano costantemente, giorno dopo giorno, in balia delle onde di un mare a noi sconosciuto. Ogni nostro timore, ogni nostra speranza o preoccupazione, è davvero reale? Qual è il motivo che mi fa alzare ogni mattino? Cosa mi spinge a sopravvivere in questo mondo?”.

Sai Sasuke, a volte, di notte, le mie mani ti cercano ancora tra le lenzuola.
Segretamente, spero sempre in un tuo improvviso ritorno.

Teresa e Isabella solo legate l'una all'altra da un affetto profondo, pur sapendo che il loro rapporto non ha futuro in una società bigotta e crudele con chi non rientra nei canoni della normalità.

Sasuke continuava imperterrito a fotografare da ogni angolo il volto di Naruto, gli occhi chiari, la bocca così perfetta.. “Ehi Sasuke, se continui così finisci un altro rullino!” le sue dita avevano smesso di arpeggiare “Zitto, Naruto, zitto... continua a suonare.” Naruto riprese a suonare lo strumento, con un sorriso stampato sul volto. Ti amo, Sasuke.

Che mi succede? Naruto è proprio qui, vicino a me. Eppure non lo avverto. Non sento niente.

Naruto era in mezzo alla neve. Il suo corpo completamente abbandonato sulla materia fredda. Gli occhi semichiusi, come beato. E, nonostante tutto, sorrideva.

La sua pelle era bagnata. Milioni di piccoli cristalli abbandonavano il suo corpo, sfiorando le mie carni semi scoperte.

Dedicata a te, a quel fresco mattino sotto la pioggia.

Che ne sarà di queste tue mani,uniche che hanno il dono di toccare la mia pelle?

Sei qualcosa che non può mancare nella mia esistenza. Renditene conto. O forse già lo sai?

Cattive, lacrime, quasi malvage.

La luce era perfetta. Creava delle ombre sul corpo, meraviglioso in ogni dettaglio. La posizione rendeva le curve sinuose e poetiche. Quella creatura, così liscia e chiara, era meravigliosa da riprodurre sulla tela. Il pennello sembrava danzare, percorrendo le linee dei muscoli uniti alla carne soda.

Tutti i miei pensieri, le mie emozioni, vanno a te.

Corinne non aveva mai visto niente del genere. Quella creatura le sembrava irreale, ma in fondo non le importava tanto. Il calore che emanava le bastava a credere che fosse realmente lì, con lei.

Emily non tornò più a casa. Non potè più uscire col suo primo amore. Niente più emozione del primo bacio. Tutto finito. La sua vita spappolata sul cemento. Solo perchè quel giorno voleva vestirsi più carina.