Storia partecipante all'iniziativa "Black Madness? Black Present" indetta dal forum Sasusaku - Under the same sky.
Dalla storia: «...non c’è niente di male a mettere tutto da parte ogni tanto».
«Questo lo dici tu», ribatté lui, compunto.
«E per te non conta niente quello che dico io?» Sakura trattenne il fiato quando gli pose quella domanda. Le tremarono le gambe nell’istante stesso in cui si alzò di scatto dalla panchina. La certezza che non avrebbe ricevuto alcuna risposta rischiava di scavarle un buco dentro, di svuotarla di ogni speranza. Si sentiva sfibrata, nuda in un campo di spine in cui ogni spina era uno dei silenzi di Sasuke.

E non ti allontanare da me.
E chi ti dice che voglia starti vicina?
Non puoi dirmi che mi ami e poi volermi stare lontana.
Sakura sgranò gli occhi "Cosa?"
Sasuke la guardò dubbioso "Non ti ricordi?"
" Ricordare cosa?" Sakura era allarmata. Cosa gli aveva detto? E perché non si ricordava?

«Sakura» esordì, «abbiamo un problema».
[...]
Dimmi qualcosa, e poi continuerò a parlare io fino a perdere la voce.
Puoi dirmi tutto. Puoi dirmi quanto ti sia sembrata stupida l’ultima volta che ho tentato di farti mangiare un dolce o puoi dirmi quante volte al giorno innaffi il giardino lì dove Itachi ha fatto di nuovo piantare i crisantemi e se in quel momento hai voglia di sorridere o semplicemente ogni goccia d’acqua ti sembra una lacrima e ogni petalo il viso di…
Non importa Sasuke, puoi dirmi anche che tu in giardino nemmeno ci metti piede; che fosse per te non usciresti di casa per intere settimane, perché senza me e Naruto puoi tirare avanti, ma senza la casa da quando casa significa Itachi non riusciresti nemmeno a respirare.
[...]
Sakura sapeva che soltanto una cosa per lui veniva sul serio prima di tutto. «Cosa c’è che non va con Itachi?»
[SasuSaku; ItaSasu rapporto fraterno un po' ambiguo come nel manga; accenni NaruHina e ShikaIno]

Christmas: Odi et amo.
Sasusaku.

«Sakura», la chiamò, come aveva fatto tutte le volte che si erano rivisti. «Guardami. Non sei venuta qui per questo?»
Dita ferme le sollevarono il viso, scavando dove gli zigomi si ritiravano sul viso consumato dalla fame – fame di lui, di quello che sarebbe stato, se fosse rimasto tra le sue braccia.
«Voglio sapere che c’entri tu in tutto questo».
[...]
Dimmi, Sakura, cos’è più importante della vita di Sasuke?
C’era solo una lacrima sulle sue labbra, quando rispose.

Ho vissuto per anni con la convinzione di essere passata oltre a un amore che ho sempre rincorso. E adesso, dopo tutto questo tempo, è lui a rincorrere me. Ed io sono pronta ad affrontarlo.

Basata sulla canzone di Madonna, Revolver, mi è venuto in mente questa song-fic su Sakura e Sasuke e ho deciso di condividerla con tutti voi! Buona lettura, graditi i commenti! ^_^

Immaginate: caldo, solleone, mare, spiaggia...Naruto, Sasuke, Kakashi e Sakura...Il caldo farà strani effetti su ciascuno di loro.

“Saske-kun, ti piacciono i ciliegi in fiore? Sai io sono nata proprio in quel periodo mentre i petali rosei cadevano leggeri coprendo tutto quanto. A me piacciono tanto forse è per questo che mi hanno chiamato Sakura, te l’avevo mai detto che Sakura vuol dire fiore di ciliegio?”

Il fuoco e il fiore possono toccarsi solo una volta.
Scritta per il compleanno di Sakura, un po' in ritardo.

Sospirò di piacere quando sentì le labbra del ragazzo posarsi sopra le sue; quelle di Sasuke sapevano di rabbia, di dolore, di morte e di sconfitta. Quei particolari sapori si mischiarono al sangue che continuava a colare copiosamente dal taglio che Sakura si era procurata; era il bacio migliore che si fossero mai scambiati. Era il più disperato, il più appassionato, quello che rendeva ufficiale la loro condanna agli inferi. Sapeva di peccato e di desiderio, di odio e di amore, di vendette mancate e di sogni irrealizzabili. [SasuSaku (L) - Primo tentativo di lemon]
Questa storia partecipa al The One Hundred Prompt Project indetto da BlackIceCrystal con uno dei cinque prompt a scelta libera: Distruzione.