Mai stuzzicare Kidd.
Mai farlo con un LeccaLecca.
*Panda Day*

"Doveva essere forte per entrambi in quei momenti, quando Law faceva cadere le sue maschere e restava solo con i suoi demoni e lui era l'unico che li avrebbe combattuti.
Gli alzò il viso, piantando i suoi occhi dorati in quelli piombo del suo ragazzo, pronunciando delle parole che mai avrebbe detto in condizioni normali, ma che in quell'istante erano necessarie come l'ossigeno."
A volte gli incubi riescono a portare via anche quello che si è riacquistato con fatica.

"-Dovrei tagliarmi i capelli.-
Law alzò lo sguardo dal piatto, rivolgendo un'occhiata interrogativa e abbastanza preoccupata al rosso seduto di fronte a se.
-Tagliare, Eustass-ya?- chiese con voce perplessa."
Eustass Kidd sa come spiazzare il suo chirurgo. Quale sarà il suo piano diabolico?

"-Si risolverà Eustass-ya. Non preoccuparti.-
-E' sempre la stessa storia Trafalgar! Perchè deve sempre succedere?!-
-... Beh Eustass-ya, tutte le cose belle finiscono.-"
Che sarà successo stavolta ai Raimondo e Sandra del Nuovo Mondo?

"E quell'ultimo bacio, sarebbe stato il suo personale addio al mondo.
Perchè in fondo, dentro, Kidd era morto insieme all'unico amore della sua vita."
Fa male, ed Eustass Kidd sa che dopo averlo visto, niente sarà mai più lo stesso.

-Resteremo amici per tutto questo tempo? Schiatterò prima.-
-Potrò usarti come cavia quando accadrà.-
-Seriamente, lo credi davvero?-
-Cosa?-
-Che resteremo amici.-
-Sei il primo amico che abbia mai avuto. Certo che ci credo.-
-Anche io.-
-Bene.-
-Bene.-
-Amici?-
-Amici.-

La notte di natale, tre ciurme decidono di festeggiare insieme. Ma quando un innocente gioco di carte diventa un'occasione per stuzzicare il suo rosso capitano, Trafalgar Law non se la lascia sfuggire.. In fondo si dice sfortunato al gioco fortunato in amore, no?

[dal testo] erano le 03.24 quando una serie indefinita di insulti alle persone più diverse risuonò nell’aria; Eustass Kid, che era appena riuscito a chiudere occhio dopo una discutibile serata passata tra donne, alcol e qualcos’altro, era finalmente riuscito a raggiungere il suo adorato letto. Neanche a dirlo, in meno di due secondi aveva iniziato a farsi avvolgere dalle invitanti spire del sonno… quando il suo cellulare si illuminò all’improvviso e un tono graffiante risuonò nella stanza.

Come diavolo era stato successo?
Come si era ritrovato legato al letto di quella topaia dagli stupidi fili di quell’esaltato fissato con il rosa, bagnati per di più, in modo che non potesse tramutarsi in sabbia e usare il suo Frutto del Diavolo per sfondare il culo al Drago Celeste, ridotto a una marionetta nelle sue mani?
Come?
-… a cosa pensi Croco chan?- si abbassò nuovamente su di lui Doflamingo, leccandogli la cicatrice che gli divideva il volto, mentre con una mano scendeva gli addominali scolpiti dell’uomo, scivolando con fredda lentezza nello spacco dei suoi boxer...
*Panda Day*

Non credeva di aver accettato davvero quella stupida sfida, non se ne capacitava Nojiko.
"Stupido orgoglio che non ti fai gli affari tuoi..."
Parlava da sola mentre vagava in quell'enorme tenuta.
Eustass Kidd era la sua spina nel fianco da quando erano bambini, lo detestava, con quella sicurezza, coi suoi amici e le sue avventure in giro.
Ma convivere sei mesi insieme a lui era stata un esagerazione, tutto perché aveva scommesso centomila berry se riusciva a conviver con lui per sei mesi.
*pandaday*

Perché l'avevano assunta?
Perché una donna?
In un'autofficina una donna era sinonimo di distrazione, guai e chissà cos'altro.
Lo sapeva bene Kidd aveva sudato e faticato, aveva fatto la gavetta.
*pandaday*

Guardava la sagoma sotto le lenzuola che indubbiamente si stava svegliando.
Oramai erano mesi che Eustass Kidd percorreva la sua vita nel solito modo.

Scusate l'ennesima boiata della serie, ma l'avevo promessa per cui adesso ve la beccate tutta! Buona lettura e trucidatemi pure!

"Estuass Kidd."
Ecco, quando pronunciava il suo nome per intero, e non stavano facendo sesso, era sinonimo di guai.

Perché quello stupido uomo dai capelli rossi era in ritardo.
Gli aveva assicurato che sarebbe arrivato puntuale e invece come sempre Law si trovò da solo davanti al cinema.
Mentre aspettava l'amico e fumava la sua amata Lucky Strike.
Nonostante il freddo pungente se ne stava lì fuori come se fosse l'ultima sigaretta della sua intera vita.
Guardò l'orologio.
Venti alle nove.
"Quel bastardo, sempre..."
"Law? Trafalgar Law?"
Non poteva crederci, era proprio lei.