Mi tastai stupidamente le tasche appurando che se loro lo avevano in mano era assai impossibile che il telefono fosse nelle mie tasche.
Niall stava piangendo ancora più forte, in un modo così orribile che mi si strinse il cuore.
Louis e Harry invece si fissavano tra di loro, stringendosi in un abbraccio.
Liam invece levò il suo sguardo penetrante su di me, facendomi inghiottire a vuoto.
Liam:- Ci sono cose che devi spiegarci: " Ricorda la mia ultima", "Tesoro, vedo che sei cambiata. Sei ancora più bella di come ti ricordavo... perdonami, ma non posso dire che tu sia cambiata internamente: sei sempre la solita bastarda di una volta... forse è per questo che mi piaci tanto...", " Sappi che questa è l'ultima volta che permetto che lui ti tocchi. La prossima volta lo rivedrai attraverso una foto: quella della sua tomba".
Jade, che cosa non ci stai dicendo?
Niall singhiozzò ancora più forte e mi avvicinai a lui, con ormai le lacrime agli occhi.
Lui mi respinse, cosa che mi fece letteralmente cadere. Mi sedetti accanto a Zayn, tenendomi la testa nelle mani.
Liam:- Jade... Ti ricordo che Niall è stato quasi investito e che la macchina di Louis è conciata peggio di quando passa la parata di carnevale quindi...
Io:- E' lui... - sussurrai con gli occhi sbarrati che fissavano il vuoto - è di nuovo lui!
Zayn:- Ma lui non era al riformatorio?
Io:- Non so... avrà scontato la sua pena...
Liam:- Da quanto va avanti questa storia?
Io:- Da quasi un mese...
Niall:- Un mese? - sussurrò lui, facendomi voltare.
Mi ero scordato di quanto quel ragazzo fosse bello - ti fai minacciare da un mese?
Louis:- Che vuole da te?
Louis era serissimo, cosa davvero preoccupante.
Io:- Quello che voleva tempo fa: che io morissi…
Niall si lasciò andare ad un grido strozzato, alzandosi come una molla dal divano e buttandosi praticamente sul pavimento davanti al divano.
Niall:- Cosa?
Disse con un fil di voce.
Io:- Hai capito perfettamente... non sarà felice finché non sarò morta... forse posso facilitargli il compito...
Niall:- NO!
Urlò come un forsennato, buttandosi nelle mie braccia.
Liam:- Voglio sapere tutto… nei minimi particolari!
Io:- …Ok…
Liam:- Ok?
Lo vidi voltarsi verso Zayn e sussurrargli qualcosa che capì benissimo … “la sta prendendo meglio di come credevo”.
Io:- Che… che volete sapere?
Liam:- Tutto…
Io:- Tutto cosa?
Louis:- Tutto quello che è successo quel giorno!
Io:- E va bene… Sapete, all’epoca avevo una sola amica: Rosie.
Avevo lasciato tutti e mi ero trasferita qui… Rosie è stata l’unica con la quale ho legato… avete visto, non sono particolarmente socievole.
Giochicchiai un po’ con la manica della felpa di Niall ancora attaccato a me.
Io:- Il giorno in cui mi misi con quel ragazzo, lei mi fece i complimenti, ma era strana… avevo visto nei suoi occhi un’ombra di preoccupazione… se me ne fossi accorta prima, forse…
Harry:- Probabilmente ti avrebbe fatto del male ugualmente…
Io:- Probabilmente sì… comunque, dicevo: trascorse, quanto, due settimane… sì, due settimane, e fu allora che cominciò a cambiare… era diventato ossessivo.
Dove vai?
Con chi parlavi ieri?
Vuoi che ti riaccompagni a casa?
Vuoi che ti dia una mano con i compiti?
E altro…
Ovviamente, credevo che fosse molto protettivo, che non volesse che mi accadesse qualcosa, ma lui cambiò nuovamente: divenne improvvisamente violento.
Non solo con gli altri, ma anche con me…
Louis:- Ma questo lo sappiamo…
Zayn:- Louis…
Gli lanciò un’occhiata torva, come per dirgli di tacere, perché quei ricordi erano brutti… e non posso dargli torto.
Io però gli sorrisi, per nulla arrabbiata.
Io:- Lo so Lou… ma devo iniziare dal principio, quindi è meglio che vi racconti tutto a grandi linee…
Niall mi osservava incantato, mentre Liam non aveva ancora aperto bocca, assorto nei suoi pensieri.
Io:- Bene… non mi ha mai picchiata, no… o almeno, non ancora… Mi trattava solo in modo rude, brusco, freddo, neanche gli avessi fatto il torto più grande del mondo.
Mi strattonava di qua e di la e se, per qualche motivo, rifiutavo un suo eventuale accompagnamento a casa, allora mi trascinava per strada per un braccio e una volta davanti a casa mia mi lasciava il braccio, mi stampava un bacio sulla guancia e se ne andava.
Neanche il tempo di chiudere gli occhi che era già sparito…
Era una sorta di ombra ossessiva… non sapevi se c’era o no, ma una volta che lo vedevi, sapeva imporre la sua presenza.
Un giorno, però, mi vide parlare con un mio compagno di classe, nonché suo amico, lui mi dette una leggera pacca sulla spalla, e l’altro si infuriò… molto… fu la prima volta che mi mise le mani addosso… Un ceffone in pieno viso…
Liam:- Quante altre volte è successo…?
Io:- Tante… forse troppe… Non sapevo più che scusa inventare per i lividi ai polsi o le guance perennemente chiazzate di rosso…
Harry:- E??
Io:- E… poi è avvenuto l’inevitabile…
Niall:- Cioè?
Io:- Rosie mi aveva detto da tempo di lasciarlo, di farmi rispettare, ma io morivo di paura, avevo paura che questa volta mi facesse male seriamente… dissi chiaramente a Rosie che non saremmo potute più essere amiche… non fu una scelta mia, fu lui che mi costrinse, diceva che quella ragazza mi avrebbe rovinato.
Un giorno, comunque, decisi di mettere in pratica quello che Rosie mi aveva suggerito…
Decisi chiaramente di lasciarlo…
*Flashback*
Io:- Basta, Ryan, finiamola…
Ryan:- Come?
Socchiuse gli occhi, minaccioso.
Stavo già pentendomene, quando capii che se non lo avessi fatto non sarei mai più stata libera…
Io:- Hai capito benissimo…
Ryan:-… Ok… ma prima, vediamoci nel parco dietro la scuola alla fine delle lezioni, ok?
Io:- Ok…
Avevo accettato tranquillamente, aveva un sorriso rassicurante e uno sguardo sereno.
Credevo che volesse evitare di far sentire a tutti.
La campanella della fine della giornata arrivò in un lampo.
Abbandonai la folla festante che si preparava a festeggiare il venerdì pomeriggio, e mi diressi nel retro.
Erano ormai le quattro e dieci.
Sedetti su una panchina.
Diciamo che feci appena in tempo a sfiorarla che balzai in piedi, avendolo visto arrivare.
Gli sorrisi e lui mi sorrise di rimando, prima di mollarmi un cazzotto talmente forte sul naso da strapparmi un urlo.
Lui mi tappò la bocca e si premette un indice sulle labbra…
Ryan:- Shhh… così togli tutto il divertimento… tranquilla, non ci annoieremo…
Concluse stringendo nuovamente la mano a pugno…
*fine*
Io:- Non ricordo molto… Molto evidenti sono i pugni… Non so quanto tempo passò… forse una ventina di minuti…
Poi sentì qualcuno arrivare gridare e la pressione sul mio corpo che diminuiva.
Niall aveva gli occhi sbarrati, come la prima volta: avevo cercato di raccontare tutto nei minimi particolari.
Io:- Mi mollò un ultimo cazzotto, in mezzo alle costole e poi sparì, sibilandomi una frase “ peggio per te, puttana.” Il rumore delle scarpe sull’asfalto e qualcuno che mi alzava la testa, voci confuse, degli strilli e una voce che mi diceva che avevano chiamato un’ambulanza e la polizia… il rumore delle sirene e poi nulla… il vuoto…
Liam aveva lo sguardo basso, fissava la punta delle sue scarpe come se le trovasse interessanti...
Io:- Non hai nulla da dire?
Rimase immobile, per poi scattare come una molla e venire ad abbracciarmi.
Liam:- Che è successo dopo?
Mormorò perso in una ciocca riccia dei miei capelli.
Io:- Nulla… mi sono risvegliata in ospedale con i miei genitori lì vicino e in più c’era il bidello, con un mazzo di rose – sorrisi ricordando l’uomo panciuto con quel sorriso contagioso, che si era levato il berretto e mi aveva salutato – è stato lui a trovarmi… lui ha denunciato Ryan, che nel frattempo era stato preso… a quanto pare ero caduta in coma, per tre settimane, con tre costole rotte, una incrinata e il naso ridotto ad una sfoglia di pan di spagna.
Louis:- E…
Io:- Basta… la mia storia finisce qui… non mangiai per giorni, ero diventata una specie di ameba, non mangiavo, non dormivo, ma vivevo e respiravo, e, negli ultimi tempi, ero
predisposta a manie suicide…
Mentre tutti abbassavano tristi la testa, Niall ne approfittò per farmi sentire un po’ di amore, che sembrava essere trapelato via dalle finestre di quella stanza.
Niall:- Non sei sola, ci siamo noi qui con te!
Io:- Sì… ma per quanto ci sarete Niall?
Zayn:- Per sempre… o almeno fino a quando tu ci vorrai tra i piedi…
Sorrisi, felice.
Louis:- Dai mettiamoci tutti stretti che si dorme qui sul divano.
Ci sistemammo in modo da non gravare troppo l’uno sull’altro, e ci coprimmo con una coperta, per poi sprofondare in un sonno privo di sogni.
“ Ora si gioca a carte scoperte, piccola”.
Recitava il messaggio appena aperto.
Scorsi cinque teste che si giravano verso lo schermo per poi, sorridere tristemente e consolarmi dal pianto disperato in cui ero caduta…
Ok, questo capitolo e' fantastico, come la storia dal tronde, ma questo mi ha colpito particolarmente!
Spero che continuerai presto perché non sto nella pelle nel sapere come prosegue!!!
Baci e notte
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