La baita! E' bastato leggere di questo luogo nella presentazione per incuriosirmi, perché devo ammettere che è uno di quegli scenari che, sulla carta, mi ha sempre affascinata e che spero ancora di poter vedere realmente nella serie. Pensate che sognavo un matrimonio natalizio proprio alla baita ed invece mi dovrò accontentare di vederlo a breve chissà dove!
Comunque, veniamo a noi: c'è la baita, abbiamo detto, ma c'è anche, e finalmente aggiungerei, un Jim Beckett protagonista attento ed indagatore, c'è una Beckett ferita non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente e c'è uno dei periodi più bui e difficili del rapporto tra i Caskett, un periodo di distacco forzato e mai affrontato pienamente tra di loro ed a cui, per me colpevolmente, non si è mai neanche accennato.
Quello che non c'è è Josh e questo è un bene, perché la sua, nella vita di Beckett, è sempre stata una presenza saltuaria, ma ingombrante ed in questo momento, invece, sembra già uno sbiadito ricordo.
Quello che non c'è, inoltre, almeno per il momento, è Castle e la sua, al contrario di quella di Josh, è davvero un'assenza ingombrante, perché, pur non essendo presente fisicamente alla baita con i Beckett, è presente sicuramente nei mille pensieri di Kate, ma anche in quelli di Jim, da tempo abituato a sentir parlare delle "follie" che lo riguardano e che, indubbiamente, fino a quel momento, hanno permesso alla figlia di riacquistare un po' di quella spensieratezza di cui era stata privata con la morte della madre e che rischia ora di azzerarsi nuovamente dopo questa terribile esperienza del ferimento.
Quella che ci presentate è una Beckett stanca, apatica ed isolata da tutto e da tutti, tanto è vero che i suoi amici del Dodicesimo, Lanie e perfino Zia Theresa sono obbligati a contattare Jim per avere, indirettamente, notizie di lei.
Non chiedetemi perché, ma, appena ho letto di questa sua condizione, mi è venuto in mente il terzo film di Sissi, quello in cui alla giovane imperatrice viene diagnosticata una grave malattia, che la costringe ad allontanarsi dai suoi affetti, cosa che, se possibile, la fa stare ancora peggio, fino a che la madre non la raggiunge e, con la sua ventata di allegria, la sprona a combattere ed a rimettersi in sesto sia fisicamente che psicologicamente.
Bene, se posso lanciarmi in un'ipotesi, direi che Castle potrebbe rappresentare per Beckett quello che la madre ha rappresentato per Sissi! E, già che ci sono, azzardo anche a dire che credo che sarà Jim a contattare lo scrittore per invitarlo tra le montagne: mi sembra improbabile, infatti, per lo stato emotivo in cui si trova, che possa essere Kate a trovare il coraggio di chiamarlo e lui, da quello che avete lasciato intendere, sta rispettando totalmente la lontananza imposta dalla volontà di lei, per cui serve assolutamente una terza persona che prenda in mano la situazione e provi a farli riavvicinare e quella persona, al momento, mi sembra proprio papà Beckett!
Insomma, gli ingredienti per una storia interessante mi sembra ci siano tutti, per cui sono davvero curiosa di andarmene a passeggio insieme ai Caskett tra le stradine di montagna (ben rappresentate nel banner!) e tra i ricordi recenti e passati racchiusi in quei luoghi :)
A presto e bentrovate! |