Recensioni per
Rain Time
di Yoshiko

Questa storia ha ottenuto 113 recensioni.
Positive : 113
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/18, ore 15:07

Hai capito il nostro Julian che risponde alle sue fans. E muore dalla curiosità di sapere come Amy e Benji si siano riappacificati, visto , nonostante tutte le accortezze e paranoie la tua bella ti sfugge ugualmente.
AH!
Pessima idea di andare da Amy anche se mi pare che qua tutti si facciano gli affari propri, Holly per primo che è sgattaiolato da Patty.
E veniamo a Callagan, non è una stanza ma la fiera dell'Est... ha ragione e chiudete quella porta...
non credo che cercheranno droghe, e comunque non so cosa abbia preso, m a dopo tot tempo spariscono queste sostanze, e di tempo mi pare ne sia trascorso a sufficienza.
Spero facciano analisi di altro tipo, non credo sospettino l'utilizzo di sostanze strane.

Palo clamoroso per Salvatore. Oddio poraccio questa se l'era sudata davvero... e Jenny tesoro sono ancora indecisa se sia un bene o male adare avanti in questa convinzione... ma quello che ha subito non è commentabile e non so come reagisce una vittima di violenze.
Jenny le foto private non si fanno, no, no, no, cosa brutta!
Evelyn mi fa troppo ridere, c'ha proprio la fissa eh!?

Clarissa, ci mancava solo lei in questo casino madornale. E se ci mettiamo pure i giornalisti incerca di gossip abbiamo fatto Bingo!

Bill Steiner so che fa il suo lavoro, ma è davvero odioso, e comunque fra tutti ci mettono del loro per dargli materiale su cui lavorare eh!

Povero Tom, mi fa tenerezza con questa storia fumosa e sospesa. Certo che anche Grace e Peter sono in una situazione non ben definta, ma se va bene a loro...

Finalmente Philip trova il coraggio di agire. Però sembra come imbambolato sto figliolo. porca miseria ma ceh domande gli fai? Ovvio che ti mettesse in un angolo con la cara modella, dai callagan puoi fare megliodi così.
E Benji me lo fai sempre adorare, sfrontato e cinico al punto giusto. Perfetto per quel giornalista da strapazzo.

Andrebbero chiusi inuna stanza da soli per 24 ore, solo con cibo e acqua.
Benji pensaci può essere la soluzione a tutto! *_*
Sanae77

Recensore Veterano
14/05/18, ore 21:49

Capitolo emotivamente impegnativo, direi.
Più o meno tutte le coppie arrivano a un dunque della loro storia (Amy che non fa entrare in stanza Julian, Bruce che risponde piccato a Eve su Gentile).
Tom Tom non riesce a "navigare" nel suo cuore.
Se si paragona a Holly-Patty siamo fritti, lei è stata una santa ad aspettarlo per tutto quel tempo.
Nè, d'altronde, dirigersi in direzione Phil-Jenny gli è di un qualche aiuto, visto che la "storia d'amore" per definizione di CT è attualmente tristemente naufragata di fronte ad un ostacolo sicuramente gigantesco quale l'evento che ha colpito la povera Jenny.
Meglio evitare, poi, di seguire la strada di Peter-Grace, nella versione di Peter: finirebbe di fronte ad un palo, minimo.
Niente, il navigatore deve riprendere la strada, ma la strada di Tom. Senza Amelie, credo...
Mi è piaciuto il dialogo tra Mark e Jenny. Il calciatore si dimostra emotivamente preso dalla situazione della ragazza che forse, per la prima volta, dice la verità a qualcuno su ciò che sente e su come si sente.
Philip ha finalmente capito che deve agire e non lasciarsi morire di inedia. Bisogna vedere come Jenny reagirà a tutto ciò.
P.S.:Gentile sovrasta tutti, ancora una volta....

Recensore Master
11/05/18, ore 23:41

E così Philip prende tutto il suo coraggio e glielo chiede, non avrà veramente creduto di risolvere tutto così? Anche se l’ho trovato adorabile, tenero e sincero, lei ovviamente non sa cosa vuole, ha sofferto troppo. Ma in questo capitolo il mio idolo è Benji, cavaliere senza macchia ma con tanto orgoglio, lui precedente scuote Philip e adesso fa una richiesta,assolutamente da lui ,a Jenny consapevole che lei non gli avrebbe mai detto di si, ma forse potrà scuoterla quel tanto che basta per farle capire cosa vuole. La depressione di Tom non l’ho capita, o meglio mi è sembrata fuori contesto, ma forse non gli ho dedicato la giusta attenzione, la rileggerò sicuramente. Ti prego dimmi che darai ad Evelyn la soddisfazione di una notte con Gentile, sta impazzendo povera donna! Lo potrebbe beccare ubriaco o privo di sensi, non so fai tu ma falla sfogare 😂🤣😂😂😂
(Recensione modificata il 11/05/2018 - 11:51 pm)

Recensore Junior
11/05/18, ore 11:52

Questa volta comincio da Jenny perché, in questo capitolo, proprio lei mi è sembrata diventare l’assoluta protagonista e, sebbene Philip e le sue emozioni giochino sempre un ruolo importante, qui lui passa momentaneamente e leggermente in secondo piano. Sarà perché ora si trova nella fase in cui la sua mente macina-che-ti-rimacina e sta elaborando la soluzione che lo porti a raggiungere il suo obiettivo?
Dunque, Jenny.
Quando Jenny appare in questo capitolo, mi ha colpito particolarmente la concatenazione delle sue sensazioni-emozioni-desideri che seguono il risveglio tra le braccia di Salvatore, e trovo che questa scena sia davvero significativa anche se alla fine tutto rimane inalterato. Al primo momento, infatti, Jenny non riconosce Salvatore e si spaventa di quel contatto ravvicinato. Succede proprio quando riemerge dal sonno, quindi mentre l’inconscio ha ancora, in parte, il controllo della sua mente. Jenny non mette subito a fuoco la realtà, e il trauma di Kyoto, che ancora le serpeggia dentro anche se, grazie alla terapia, ha ricevuto la sua dovuta elaborazione, preme nuovamente per tornare in superficie e fa scattare quel campanello d’allarme del quale Jenny ancora non riesce a liberarsi del tutto. Per lo meno fino a quando l’inconscio non viene messo nuovamente a tacere dalla parte conscia, che vuole e si impone di ritrovare quel controllo su cui ha tanto a lungo lavorato, e mediante il quale è riuscita ad andare oltre quanto successo per causa di David.
Passato il primo momento in cui Jenny si spaventa e non riconosce il ragazzo che ha accanto, però, la veglia prende totale possesso di lei e così tutto torna sotto controllo. Non ha nemmeno mostrato a Salvatore il suo momentaneo cedimento. Ora, Jenny si dice che è arrivato il momento di andare fino in fondo con Gentile, che non può più continuare a rimandare. Se ci riesce, dimostrerà a se stessa di aver finalmente superato il trauma di Kyoto.
Perciò Jenny non vuole andare a letto con Gentile perché, in effetti, voglia condividere il momento con lui, o almeno non solo. Forse questa potrebbe essere soltanto una componente: certo Jenny non vuole andare con il primo che capita soltanto per dimostrarsi di essersi lasciata alle spalle il trauma. Ma proprio perché Salvatore le ispira sicurezza e le sembra la persona giusta per abbandonarsi finalmente all’atto fisico, lei può concentrarsi unicamente sul pensiero di darsi una prova personale. Questo forse è veramente indice di quanto, nonostante tutto, Gentile per Jenny sia un punto di riferimento. Jenny, comunque, crede che basti fare sesso con Salvatore per dare a se stessa la prova definitiva di aver superato il trauma della violenza e, qui, sorge spontaneo domandarsi che cosa sarebbe accaduto se a Salvatore non fosse caduto lo sguardo sulla sveglia che gli ha indicato che fosse troppo tardi. Penso che in questo caso Jenny non si sarebbe fermata, e sono quasi sicura che in quei momenti, i ricordi della violenza subita, non sarebbero nemmeno tornati a tormentarla. Questo però non credo sarebbe stato davvero la dimostrazione del superamento del trauma. Jenny avrebbe anche potuto fare sesso con Gentile e tutto sarebbe potuto filare assolutamente liscio ma credo che il trauma sia un qualcosa che non possa essere espulso del tutto, per quanto tenuto sotto controllo e sotto chiave. L’idea di “superare” qualcosa mi dà l’impressione di un avvenimento esterno. Jenny perciò pensa di poter affrontare i residui del trauma della violenza come se si trattasse di qualcosa di lontano, che in qualche modo da lei è scisso. Non vuole interpretare quello che è successo a Kyoto come qualcosa che lei ha dentro, come qualcosa che, volente o nolente, dovrà sempre portarsi dietro e con cui dovrà sempre, anche se in modo velato, fare i conti. Forse questo è ciò che è successo all’inizio: durante la terapia, Jenny ha lavorato sul trauma stesso di modo che questo non le si infossasse completamente dentro, ma di modo da dargli una collocazione precisa, di modo di analizzarlo e affrontarlo. Può essere che questo “esteriorizzare” il trauma, abbia ora portato Jenny a vederlo come qualcosa di esterno e che, quindi, si può “superare”? Forse però è solo una parte di Jenny, quella che crede a questa storia dell’esteriorizzazione e dell’entità esterna … forse è proprio per tentare di dare ragione a questa parte di lei che Jenny sente questa fretta, nonché questa necessità, di dimostrarsi di essersi ormai lasciata alle spalle tutto.
Partendo quindi dal presupposto che Jenny sarebbe potuta benissimo andare a letto con Gentile senza però, per questo, aver superato completamente il trauma, arrivo a chiedermi, quindi, che cosa sarebbe successo “dopo”. O meglio, come Jenny avrebbe reagito. Si sarebbe sentita più leggera? Confusa? Felice? Spaesata? Appagata? Turbata? Forse tutto insieme? Forse sarebbe passata da una sensazione all’altra senza riuscire a decifrarle completamente, senza riuscire a soffermarsi su nessuna di esse? E questa confusione forse già si palesa nel momento in cui Jenny, nell'attimo in cui sfuma l’occasione di andare a letto con Gentile, si chiede se questa interruzione sia stata un bene o un male. In questo suo quesito interiore ci vedo sia una punta di rammarico che una punta di sollievo, e Jenny è nel mezzo. In bilico, si potrebbe anche dire. In questo capitolo, in effetti, ho avvertito diverse volte Jenny come se si trovasse in “bilico”, come se fosse sull’orlo di un cedimento che le urla dentro per farla capitolare ma che lei riesce ancora a tenere sotto controllo grazie alla forza di volontà e allo stesso autocontrollo che ormai ha sviluppato. In questo capitolo ho percepito Jenny come estenuata, spossata, come se la fatica di far collimare quel che prova per Philip e che non prova nemmeno a negarsi, con la sua relazione con Salvatore e con quella che crede essere la realtà dei fatti (quindi di non potersi riavvicinare a Philip, perché non c’è più nulla di recuperabile e lei non vuole più soffrire) le stesse prosciugando ogni energia. Era un po’ che non accadeva, eppure Jenny, in questo capitolo, torna a dirsi di voler fuggire, prende addirittura in considerazione il fatto che, se non fosse andata a Torino, non solo sarebbe stato meglio per lei ma lo sarebbe stato per tutti. Arriva addirittura a dirsi che persino dover accettare di sposare qualche pretendente di quelli che voleva affibbiarle suo padre sarebbe stato meglio che trovarsi nella situazione attuale, che dover affrontare quel continuo turbinio di emozioni che la spinge inesorabilmente verso Philip, che però lei non riesce a riconoscere.
Non apertamente, almeno.
Forse è proprio questo che la spossa tanto: una parte di lei che riconosce qualcosa in Philip c’è ed è proprio per questo che il suo istinto e i suoi sentimenti la conducono ancora a lui, il problema è che Jenny non riesce ad afferrare coscientemente la natura e l’esistenza stessa di questo riconoscimento. Così le sembra, forse, di tradirsi da sola: perché si sente trascinata verso una persona che non è la stessa che ricorda e che ha amato? Perché, se anche lei non è più la stessa di prima? Perché non riesce a contrastare la forza che, per l’appunto, la trascina verso Philip, dal momento che si sente convinta (solo consciamente e per difesa) che tra di loro, di recuperabile, non ci sia assolutamente niente? Forse la risposta a tutto ‘sto intorcigliamento è proprio che Jenny non percepisce e non riesce a cogliere quel micro-riconoscimento che in realtà c’è tra lei e Philip e che, sebbene non potrà mai arrivare a eguagliare il riconoscimento che c’era prima di Kyoto (proprio perché entrambi sono cambiati), potrebbe essere alla base del loro nuovo rapporto.
E forse Jenny non solo non vede questo primo riconoscimento perché, ancora, si tratta di qualcosa di pressoché minuscolo. Forse non lo scorge perché ancora non sa dove guardare, o meglio, perché inconsciamente (perché credo che inconsciamente lo faccia eccome) cerca questo riconoscimento lì dove c’era il precedente, che era palesemente individuabile e che ora è scomparso. È un po’ come tornare sulla metafora del puzzle nuovo, che non corrisponde al disegno sulla scatola. Jenny è spiazzata perché, quando vede o interagisce con Philip, senza volere non può fare a meno di andare a cercare quel punto di incontro tra loro che c’era sempre stato e che lei sapeva perfettamente dove trovare (e che, appunto, lei cerca LI’), ma che invece non solo s’è spostato, ma è pure di dimensioni ridotte, tanto che Jenny è convinta di non vederlo. Senti, posso consigliare a Philip dei segnali luminosi? Tipo una freccia arancione che lampeggia e che segnali “Riconoscimento”, così che Jenny, poveretta, possa finalmente orientarsi … certo, questo a patto che Philip stesso riesca a capire dove questo riconoscimento si trovi in lui e dove possa trovare lo stesso in Jenny. Forse è proprio per questo che entrambi sono così spiazzati: si cercano (e non possono farne a meno) ma non solo non trovano l’altro, ma c’è qualcosa (e molto) di se stessi che non sanno dove sia finito e dove andare a ripescare. E se, quindi, per riuscire a dare modo all’altro di individuare questo nuovo micro-punto di riconoscimento, dovessero entrambi, prima, trovare lo stesso in se stessi di modo da dare un’indicazione all’altro in proposito?
Ora, una breve parentesi: passiamo a Jenny e Evelyn. Non è un po’ strano che Jenny mostri all’amica la fotografia che ha scattato a Salvatore come mamma l’ha fatto, sapendo com’è fatta quest’ultima? Forse l’ha scattata proprio con questa intenzione, già dall’inizio? Insomma, sembra non essere da Jenny, che è tanto riservata, servire a Evelyn su un piatto d’argento la possibilità di tormentarla … e se invece fosse un altro segnale di quel che Jenny vuole dimostrarsi? Non soltanto di aver superato il trauma ma, in questo caso, anche di essere diversa da quella che era nel periodo in cui l’ha subito, nonché nel periodo in cui Philip si è inesorabilmente allontanato da lei. Lo so che questo particolare sembra una piccolezza, ma sai come sono fatta, e io voglio vederci qualcosa anche qui. Perciò ho come l’impressione che Jenny, inconsciamente, provi non soltanto un categorico rifiuto verso i residui del trauma che si porta dentro, ma anche nei riguardi del periodo successivo, anche nei riguardi della se stessa ingenua e riflessiva che era a quel tempo. Ma è anche un po’ come se il rifiuto del suo inconscio si muovesse verso le differenze che percepisce in Philip, a causa delle quali non riesce a riconoscerlo e, quindi, per difendersi da esse e farsi meno male al pensiero che tra loro non si possa recuperare niente, cerchi di convincersi di essere cambiata a sua volta. Jenny, forse, cerca addirittura di aggrapparsi a questi cambiamenti, perché visti come una consolazione (fino a un certo punto). Se fosse soltanto Philip a essere cambiato, mentre lei rimane la stessa, credo che l’idea sarebbe inaccettabile. Se invece si rende conto che il cambiamento ha intaccato anche lei, in qualche modo, la questione le appare più sopportabile, anche se ugualmente dolorosa. Forse, semplicemente, le cause di quello che lei considera un riavvicinamento impossibile, in questo modo le appaiono inevitabili e può sforzarsi di farsene una ragione. E poi non c'è soltanto il suo tentativo di dimostrarsi di essere diversa, ma nel breve dialogo che segue con l’amica emerge anche la vera ed effettiva diversità di Jenny, rispetto al passato.
Ma dicendo ciò non affermo di certo che questo sia un aspetto negativo, né che Jenny sia completamente stravolta. Nessuna delle due cose. Il cambiamento di Jenny è profondo, tanto da condurla a reagire con ironia e spigliatezza lì dove, una volta, forse sarebbe soltanto morta d’imbarazzo, ma credo sia ugualmente in linea con il personaggio. Ne delinea non solo il mutamento, ma anche la crescita, l’evoluzione, perciò trovo che questo sia un aspetto assolutamente positivo, anche se sia Jenny che Philip dovranno fare i conti (e mica pochi) con i cambiamenti di entrambi, a cui non sono abituati. Comunque, anche se Jenny è cambiata, e si vede subito, questo cambiamento non ha un briciolo di forzatura, ma sembra soltanto una conseguenza di quello che Jenny ha passato nell’ultimo periodo. Certo, per Philip, e magari un po’ anche per le amiche, trovarsi davanti a questa nuova Jenny può essere una sorta di trauma, proprio perché si sono “persi dei passaggi”, ed entrano in contatto, direttamente, con la Jenny nuova. Per me che però posso più o meno immaginarmi il percorso mentale-emotivo compiuto da Jenny dopo Kyoto, attraverso la terapia, e sballottata da una parte all’altra del globo alla ricerca di una pace che sembra sempre volerle sfuggire, il tutto appare assolutamente lineare.
Un ultimo appunto sulla questione precedente, riguardante Jenny e Salvatore.
Può darsi che Jenny voglia fare sesso con Gentile non soltanto per dimostrarsi di aver superato il trauma, ma anche per potersi concedere, dopo, di ripensare serenamente alla sua ultima esperienza sessuale? Penserà forse che il rapporto con Salvatore possa dare un definitivo colpo di spugna alla violenza di David, cancellandone ogni residuo? L’ultimo contatto di Jenny con il sesso è stato uno stupro e, forse, guardandosi indietro questo la fa sentire “anormale”. Invece, andando a letto con Gentile, potrebbe credere di cancellare questa anormalità, e potrebbe anche credere di riuscire così a riprendersi il dominio del proprio corpo, tornando a vivere un’esperienza fisica di propria volontà. Ho l’impressione che anche questa sia una componente del suo desiderio di andare fino in fondo, anche se poi, forse, l’andare fino in fondo con Salvatore non le avrebbe fatto poi così bene come lei credeva e sperava. Forse semplicemente perché, dopo quello che ha passato, la cosa migliore per lei sarebbe quella di riscoprire il sesso con una persona che lei ami e che ricambi tale sentimento, piuttosto che con qualcuno con il quale sia soltanto presente attrazione reciproca. Credo però che sia ovvio che Jenny provi questo desiderio di “ripulirsi” tramite un rapporto con Salvatore: le sembra sicuramente la via più semplice, anche perché lui non sa niente di quello che è successo e, a letto, la tratterebbe esattamente come una ragazza normale, quella che Jenny vuole ricominciare a sentire di essere.
Passiamo all'accoppiata “Jenny e Mark”. Pensandoci, in questo capitolo Jenny interagisce un po’ da tutte le parti, e questo mi sembra ricollegabile alla confusione che si sta abbattendo nella sua testa. Insomma, lei è solo una, per di più c’ha dentro e intorno un casino che metà basta, eppure, in qualche modo, si ritrova a dover fare i conti con Salvatore, con Philip, con Clarissa (che secondo me hai presentato benissimo), con il giornalista rompicoglioni, con le amiche, ogni tanto salta pure fuori un tantinello di figaggine *.*.
Il contatto con Mark, però, in questo caso segna un punto di stacco, perché qui è Jenny che finalmente può dar voce al turbinio infernale di emozioni e confusione che le si sta abbattendo dentro. A questo punto, Jenny arriva quasi a un punto di rottura, e si intravede l’instabilità con cui stanno in piedi le barriere che ha costruito in quell’ultimo periodo della sua vita. È qui, soprattutto, che si individua tutta la sua spossatezza, il suo desiderio latente, ma che spinge per emergere, di abbandonare tutto ancora una volta e di tentare di raggiungere nuovamente la tanto agognata pace altrove. In questa parte, c’è una frase che mi ha colpito particolarmente: “Jenny, che non aspettava altro che di potersi sfogare con qualcuno […]”. Anche questo sembrerebbe non essere da Jenny. Lei che, piuttosto che aprirsi, si è sempre tenuta dentro anche le paure, i dolori e le ansie peggiori. Credo che questo non possa essere altro che un sintomo di quanto precario sia ormai il suo limite di sopportazione, di quanto Jenny sia al punto di non poter più andare avanti in questo modo. È arrivata nuovamente a un punto limite, e qui è necessario un nuovo cambiamento, anche se sicuramente Jenny non risolverebbe niente fuggendo un’altra volta, come ha già fatto in passato. Finora Jenny, nel tentativo di trovare una parvenza di pace, si è limitata a cambiare il contesto in cui le cose andavano male, sperando che in un altro luogo sarebbe andata finalmente meglio. Ora, invece, dovrà rendersi conto di dover affrontare ciò da cui sta scappando da troppo tempo: qualcosa che non può lasciarsi indietro semplicemente perché le si è insediato dentro e, ovunque vada, finirà per portarlo sempre con sé. Non so se questo qualcosa sia soltanto il trauma della violenza di David, probabilmente quello ne è l’inizio, il punto di partenza, che poi si è esteso dando vita ad altro, tra cui la rottura tra lei e Philip che, ovunque andasse, la perseguiterebbe comunque, nonché gli stessi cambiamenti che hanno investito lei.
Comunque sia, la necessità che Jenny avverte di sfogarsi si divide in due punti chiave: la confusione, come abbiamo già detto, e la rabbia. La prima a palesarsi è proprio la confusione: una confusione totale, disarmante, ingestibile: “-È questa situazione ad essere un casino… Non so più cosa voglio, non so più cosa sia giusto. Non so più niente.-“. Queste parole escono dalle labbra di Jenny come un fiume in piena, anche se sembra non essere da lei dire una cosa del genere, ma evidentemente non può più contenerle. Però credo che queste parole non siano soltanto un segno puro di confusione, ma anche di quanto questa stessa confusione e i sentimenti che l’hanno generata, siano finalmente giunti in superficie. Jenny ha fatto di tutto per reprimerli, ma non è servito a niente: questi hanno spinto per emergere, per rendersi visibili, come per segnalarle il disagio da cui sta scappando ormai da troppo tempo e che non l’abbandonerà mai, se non prende in considerazione definitivamente queste emozioni. Perciò potremmo dire che, in realtà, questa stessa confusione, di per sé, non sarebbe nemmeno poi così negativa. Vuole essere soltanto uno stimolo ad agire nella direzione giusta, un campanello d’allarme che le segnala la presenza di un problema che, Jenny, non può e non deve più ignorare, perché ormai è arrivato il momento in cui o le cose cambiano, o vanno a scatafascio definitivamente.
Dopo la confusione, è il turno della rabbia. Una rabbia apparentemente rivolta verso Philip, ma che secondo me nasconde anche una collera in relazione con ciò che ha dovuto subire lei come donna, e con ciò che hanno dovuto subire entrambi come coppia. Penso che anche questa rabbia non sia affatto negativa, Jenny deve provarla, ne ha bisogno, e ha anche bisogno di sfogarla in qualche modo, anche soltanto esternandola in poche parole parlando con Mark. Certo è che anche questa dovrà essere poi superata in favore di una soluzione definitiva, perché è veramente arrivato il momento di scegliere se cambiare le cose o lasciarle così come stanno, però trovo assolutamente naturale (e giusto) che, Jenny, ora non possa fare a meno di sperimentare questa rabbia. È giusto che la provi nei confronti di Philip, perché per quanto lui abbia sofferto, non è stato in grado di starle accanto e di capire di cosa Jenny avesse bisogno dopo il trauma tremendo che ha vissuto. È giusto che Jenny provi rabbia, in generale, nei confronti di quello che ha subito, perché non può e non deve più avere dubbi sull’unica figura da incolpare a causa dell’accaduto. È giusto, inoltre, che non sopporti il pensiero che la sua relazione con Philip sia stata sgretolata proprio da questo stesso accaduto, perché questo può aiutarla a capire dove voglia arrivare. Se incanalata nel modo giusto, questa rabbia che Jenny prova non ha senz’altro nulla di negativo: è perfettamente legittima, nonché perfettamente sana.
Passiamo ad analizzare “Jenny e Philip”, però esclusa la scena del bacio, perché quella la riprendo più avanti, a parte.
Il pensiero di Jenny si lega all’ex fidanzato prima ancora del contatto diretto tra i due, con questa frase bellissima che segue lo sfogo con Mark: “Non voleva neppure che soffrisse a causa sua, lo aveva già fatto tanto, troppo.”. Ecco che appare evidente che, ad animare Jenny nei confronti di Philip, non ci sia soltanto la rabbia. Anzi, in queste parole io ho avvertito una sorta di consapevolezza di fondo, da parte di Jenny, nei confronti di ciò che può aver portato Philip a comportarsi come ha fatto. Se Jenny pensa che Philip abbia sofferto “a causa sua”, significa che questa sofferenza, lei, in qualche modo l’ha percepita e la percepisce ancora. Significa che non crede che Philip l’abbia lasciata perché si fosse semplicemente stufato di lei, oppure, con lei ce l’avesse. Jenny in qualche modo deve aver percepito, se non proprio i sensi di colpa che hanno squassato Philip, per lo meno il dolore infinito che si è celato dietro di essi e che Philip non ha saputo esprimere. E, tanto per ribadire il concetto che Jenny è sì cambiata, ma in fondo qualcosa di lei Philip potrebbe riconoscere comunque, con questo pensiero Jenny dimostra di volerlo in qualche modo proteggere. Nonostante Jenny provi della rabbia nei confronti di Philip e, anche a causa di essa non riesca a riavvicinarcisi, vuole ugualmente preservarlo dalla sofferenza che in lui ha percepito e che non vuole assolutamente che si ripeta. Prima ancora che alla propria, Jenny pensa alla sofferenza che toccherebbe a Philip nel caso di un riavvicinamento che le sembra totalmente impossibile, e si premura di evitargliela.
Terminiamo quindi con Jenny e, finalmente, arriviamo a capire chiaro e tondo che cosa la freni dal tornare all’istante con Philip: “Aveva sofferto troppo in quegli ultimi mesi e temeva di dover ricominciare a farlo se avesse accettato la sua proposta.”. Nemmeno per un secondo Jenny pensa di non essere sicura di voler tornare con Philip perché non è certa di quel che provi per lui. Non ha la minima intenzione di negarsi i sentimenti che ce la legano, come non si sogna di mettere in discussione il fatto che tra loro esista ancora qualcosa. È tutto quel che seguirebbe al loro riavvicinamento a terrorizzarla, non tanto il riavvicinamento in sé. Jenny, le cui ferite ancora non si sono completamente richiuse, non ha nemmeno la forza di pensare che potrebbe affrontare questo “dopo”, lo rifugge a prescindere. Mi immagino la sua mente stracolma di domande, di dubbi, di timori, di incertezze che riguardano sia il passato che il futuro. Jenny ancora non sa che, a portare Philip ad allontanarsi da lei e poi a lasciarla, siano stati i sensi di colpa. Certo, forse ha percepito qualcosa a livello inconscio, ma ciò non significa che riesca a darsi una risposta chiara in proposito. Perciò, in fondo, Jenny starà ancora chiedendosi quale sia stato, in effetti, il motivo di questo allontanamento del ragazzo. Ora, partendo da questo presupposto, da questa mancanza di un punto fermo, come può Jenny non avere dubbi a non finire sul futuro? Non solo si accorge che Philip è cambiato così come è cambiata lei stessa (perciò le verrà naturale pensare “come ricostruire quel che c’era una volta, se i pezzi ora sono tutti diversi?”. Solita vecchia teoria del puzzle), ma non sapendo esattamente che cosa li abbia separati (sì, Philip è cambiato dopo quello che lei ha subito … ma perché?), come può pensare di mettere le basi per qualcosa di nuovo? Forse, proprio per arrivare a un nuovo inizio, Jenny dovrà riuscire a chiarirsi tutta quella parte oscura che si è snodata durante l’anno precedente e che ancora la tormenta con la sua natura insondabile.
Ultima cosa: “Provare a riconquistarla? Era davvero questo ciò che stava facendo?”. Mi ha colpito il fatto che Jenny si ponga questa domanda nonostante, le intenzioni di Philip, siano assolutamente palesi. Sono forse proprio tutti i suoi dubbi e le sue incertezze non solo legate al possibile futuro, ma anche e (in questo caso) soprattutto al passato più recente (cioè da quando Philip ha iniziato a cambiare), a spingerla a porsi questa domanda? È, ancora una volta, una sorta di autodifesa dalla sofferenza da cui si sente nuovamente minacciata? È forse un tentativo di scacciare l’illusione in favore di una visione sufficientemente distaccata e pessimistica (nel senso priva di speranze per una loro riconciliazione) che le consenta di preservare il suo equilibrio interiore, già bell’e che precario? E, in ultimo, Jenny sta anche cercando di non pensare al fatto che, anche adesso, anche così, anche in questa situazione di stallo, la sofferenza la colpisce e non le lascia pace? Jenny probabilmente si sente in bilico, tipo sull’orlo di un burrone. La sofferenza di quel che potrebbe essere (se tornasse con Philip e tra loro le cose non si sistemassero) le appare come quel vuoto inesorabile che vede davanti a sé e, nel quale, deve fare di tutto per non cadere (perché non c’è ritorno). Però anche il fatto stesso di trovarsi in bilico, la paura stessa di cadere, sono una fonte insopportabile e ingestibile di sofferenza. Perciò chessifà? Sappiamo che il primo impulso di Jenny è quello di darsi nuovamente alla fuga, ma forse si accorgerebbe che, gira-che-ti-rigira, sulla sua strada un burrone lo troverebbe sempre e comunque. Quindi, se in definitiva non può scappare, non può lasciarsi cadere nel burrone, ma non può nemmeno restare in bilico tra esso e la montagna che ha alle spalle, cosa le resta? Legarsi una corda intorno alla vita, fissarla ad un gancio posto nel punto più saldo della montagna, e calarsi nel vuoto piano-piano, andando a scoprire quel che c’è di sotto (con la paura di quel che potrebbe trovare in ogni zona d’ombra), ma senza più, quindi, il terrore di precipitare? E tutto starebbe nel capire che, la corda, è proprio Philip? La montagna simboleggerebbe a questo punto il sentimento che li unisce (ciò a cui si aggrapperebbero entrambi), e il vuoto la loro nuova relazione, ignota quasi al cento percento. Ma che bella immagine, vero ^_^?
Passiamo a Philip. Come dicevo all'inizio, in questo caso l’ho visto sicuramente meno presente che in precedenza, forse perché adesso è unicamente fissato sul raggiungimento del suo obiettivo, per il quale deve trovare il metodo di raggiungimento. Per questo si trova un po’ in una situazione di stallo, nonostante la sua mente formicoli pari-pari a quella di Jenny. O forse un po’ meno: se non altro, Philip non ha dubbi sul fatto di voler tornare con Jenny, mentre Jenny, in questo dubbio, ci sta annaspando parecchio. In questo senso Philip e assolutamente deciso, tanto che, nonostante noti i cambiamenti suoi e di Jenny, non ha intenzione di farsi fermare da questi ultimi. Lui ha di fronte la meta da raggiungere e, sentendo che non c’è nient’altro che importi quanto questo, non percepisce altro scopo. La calamita che ha dentro e che si è appena riattivata con il suo risveglio lo conduce unicamente a Jenny, imponendogli, forse proprio per non rischiare di fermarsi di nuovo, di tralasciare momentaneamente il resto, anche se credo che i cambiamenti che scorge in entrambi preoccupino in realtà anche lui quanto angoscino Jenny. Perciò Philip punta all’obiettivo, e non si sofferma sulle circostanze che potrebbero seguire, forse proprio perché, ora, la sua mente rifugge tutto ciò che è inattività, e i dubbi non porterebbero ad altro che a questo.
Quindi, come in Philip è pulsante la necessità di raggiungere la meta, altrettanto si riacuiscono in lui le percezioni degli ostacoli veri e propri. E qual è il primo, vero, grande ostacolo? Quello a cui si può dare forma fisica, nonché nome e cognome? Ovviamente, Salvatore. Mi è piaciuto tantissimo come Philip non riesca a sostenere a lungo lo sguardo su Jenny e Gentile insieme, come la gelosia lo torturi e lo spinga a dover distogliere gli occhi per riprendere fiato. Sembra quasi che, ogni giorno, la vista di Jenny insieme a Salvatore sia per Philip sempre più dolorosa, quasi si stesse svegliando solo ora da un’anestesia e, mano a mano che l’effetto si dilegua, in lui si facesse sempre più strada la sensibilità che non potrebbe ignorare neanche volendo. Diciamo così: la vista di Jenny insieme a Salvatore, all’inizio, è stata percepita da Philip sì come una ferita fin da subito, ma provocata su una zona anestetizzata. Ne ha visti subito gli effetti (la ferita, profonda, ha iniziato subito a sanguinare), ma il dolore vero e proprio non c’è stato. Forse una sorta d’incredulità, di impressione, ma al primo momento non di più. Ora però l’anestetico sta perdendo il suo effetto, e Philip sente anche il bruciore della ferita, sente come pulsa, sente quanto sia insopportabile. E forse si accorge anche che, avendola ignorata al primo momento proprio per l’assenza di questo dolore, questa stessa ferita è anche mezza infettata. Ecco che, ora, stimolarla diventa insopportabile. C’è poi stato questo pensiero di Philip, che mi sono subito segnata: “Anche se si erano lasciati, erano stati insieme talmente a lungo che Jenny era senza dubbio più sua che di Gentile.”. Devo dire di aver avvertito una certa dose di presunzione, da parte di Philip, in queste parole. Non che non abbia a tutti gli effetti il diritto di pensare una cosa del genere, di sicuro lui ha condiviso talmente tanto con Jenny da non poter far altro di percepirla ancora come una parte di sé sulla quale vorrebbe continuare ad avere l’esclusiva, però in fondo, nonostante tutto, per quanto Jenny possa considerarsi sempre e comunque “sua”, è stato lui ad essersi allontanato da lei, è stato lui a lasciarla e a creare tra di loro quel divario che ora gli sembra insormontabile ma non può pensare di non provare a colmare. Perciò, mi chiedo, è giusto (nonostante sia perfettamente comprensibile che lo faccia) che Philip pensi una cosa del genere? Forse in parte? Perché se penso a tutta la sofferenza che Philip si è portato dentro dopo Kyoto, e se penso che è stata questa sofferenza a mandare tutto a scatafascio, allora mi dico che Philip ha tutte le ragioni del mondo per soffermarsi su un pensiero del genere. Invece, se mi limito all’analisi puramente obiettiva dei fatti, questa sua convinzione torna a sembrarmi presuntuosa. Sembra davvero che Philip non abbia mai voluto soffermarsi sull’idea che Jenny potesse, dopo averla lasciata, prima o poi appartenere a qualcun altro. Non l’ha pensato perché non ha voluto accettarlo ed è un pensiero che non accetta nemmeno adesso, ma con il quale, volente o nolente, deve fare i conti. E se Philip pensasse una cosa del genere perché, in fondo, anche lui inconsciamente, in quella Jenny del tutto nuova, riconosce comunque uno sprazzo della Jenny che ha conosciuto e amato per anni? Se Jenny gli fosse apparsa ora come COMPLETAMENTE diversa, forse Philip non avrebbe sentito questo lacerante senso d’appartenenza. Forse, a quel punto, il vedersi rimpiazzato con Gentile l’avrebbe soltanto ferito nell’orgoglio. Ma, ovviamente, la sua gelosia nasce principalmente da tutt’altro. Dunque possiamo dire ancora che, questo sentire Jenny “sua” più che di Gentile, sia una convinzione presuntuosa nonché egoista? Non nasce, invece e forse, soltanto dalla sofferenza scaturita vedendo tutti i punti di riferimento spostati? Perciò scorgendo sotto-sotto qualcosa della vecchia Jenny che però non ha una collocazione precisa e quindi Philip, consciamente, non riesce a individuare. Comunque sia, sembra davvero che soltanto adesso Philip si stia svegliando dal suo lungo sonno e si stia rendendo conto che, Jenny, lontana da lui poteva anche ricostruirsi una vita. Forse è su questo che ha sbagliato: per lui Jenny è rimasta, anche una volta che l’ha lasciata, una sorta di suo prolungamento e, l’idea che potesse stare con un altro, non l’ha presa in considerazione perché da un pensiero così insopportabile, in qualche modo, doveva difendersi.
Proseguendo, c’è una frase, che segue la scena del bacio, che mi è piaciuta moltissimo: “Assimilò quei sentimenti e anche gli altri, perché per la prima volta dopo mesi poteva starle così vicino per un tempo così lungo.”. È l’ “assimilò quei sentimenti” ad avermi colpito tantissimo. Mi ha dato l’idea di un momento in cui Philip si rende conto di tutti i sentimenti e tutte le emozioni relative a Jenny che si è lasciato scivolare addosso senza impregnarsene perché non sapeva più dove sbattere la testa, un momento in cui Philip non avverte altro che la necessità di riappropriarsi di tutte quelle emozioni per ricollegarsi direttamente con lei, con quello che hanno lasciato in sospeso, con il legame che li ha sempre uniti e che, Philip, non può accettare possa essersi spezzato. Questo assimilare mi dà l’impressione di un respiro profondo, un respiro che permetta a Philip si farsi rientrare dentro tutto ciò che aveva espulso per via del senso di colpa e di inadeguatezza che l’aveva portato a mandare tutto a scatafascio. È una necessità proprio di riprendersi quel che era suo e che crede gli appartenga ancora: non solo Jenny ma, per l’appunto, anche le emozioni legate a quest’ultima alla quale, ora se ne accorge, Philip non vuole rinunciare. È un po’ proprio come un momento di accettazione definitiva, di “riunificazione” con quanto era stato lasciato indietro e, finora, soltanto cercato freneticamente. Potremmo forse dire che, con questo assimilare le emozioni, Philip sia andato quei due passetti più avanti, nel riconoscimento di Jenny. Se ha fatto proprie le emozioni che scaturiscono dalla sua vicinanza, non può voler anche dire che si è riappropriato anche di qualcosa che non gli è affatto sconosciuto, ma che deve soltanto capire dove collocare?
L’incredulità di Philip sul fatto che Jenny potesse rifarsi una vita lontana da lui, si ripresenta ancora una volta, in questo caso dopo averla baciata. Non può proprio resistere e, dal momento che si è reso conto che questa possibilità invece esisteva (dato che, in qualche modo, se ne trova un assaggio sotto gli occhi), le chiede se sia stata a letto con Gentile. La risposta di Jenny, però, lo inebetisce completamente: “-E tu? Tu ci sei andato a letto con la tua fotomodella?-“. A parte il fatto che Philip sperava che Jenny non sapesse niente di Julie, e ora deve fare i conti con questa nuova consapevolezza, ma mi chiedo com’è che abbia messo su un piano differente la sua relazione con la Pilar rispetto a quella che Jenny, in questo momento, ha con Salvatore. A Philip non sembra strano di aver avuto un’altra relazione, anche se di Julie non gliene fregava e continua a non fregargliene una beata cippa. L’ha vista soltanto come una conseguenza all’inesorabile distruzione in cui era precipitata la sua vita. Come abbiamo detto, invece, che Jenny potesse stare con un altro, finora, non gli era proprio passato per l’anticamera del cervello. Perché questa differenza? E poi, ora che Jenny l’ha gelato con questa risposta che, anziché dissipare i suoi dubbi lo mette di fronte alla sua poca lungimiranza, si renderà conto di dover mettere le due relazioni sullo stesso piano?
Ed eccoci arrivate alla scena del bacio.
Mi è piaciuto moltissimo il loro breve scambio di battute iniziale, con la determinazione di Philip che non può permettersi di lasciarsi scappare Jenny ancora una volta, e con il tentativo di rifiuto di Jenny che cerca disperatamente di restare aggrappata al proprio equilibrio per non rischiare di cadere in quel vuoto di cui parlavo prima e che la terrorizza, perché non sa cosa l’aspetterebbe in seguito alla caduta. Qui, ne sono sicura, nel momento del bacio, un riconoscimento avviene molto più palesemente che la volta scorsa. Certo non è completo, forse proprio perché il tutto si trova ancora a livello inconscio e quindi non esprimibile a parole, ma comunque decisamente più marcato e questo direi che si possa evincere dal fatto che, questa volta, Jenny si lasci andare tra le braccia di Philip. Anzi, è addirittura lui il primo a tirarsi indietro … forse perché spinto a riprendere in mano la situazione sotto tutti i punti di vista? Perciò, ora, il suo istinto gli suggerisce che, dopo questo primo approccio “fisico”, deve passare in fretta alla fase successiva prima che sia troppo tardi. Ecco che quindi Philip torna a parlarle. Questa volta non le dice una frase deficiente come nello scorso capitolo, ma ugualmente tenta, per la fretta, di saltare dei passaggi.
Le dice subito che vorrebbe che tornasse in Giappone con lui e Jenny, per la quale non è tutto così semplice, si ritrova a fare i conti, in un millesimo di secondo, con tutti i dubbi, le incertezze e le paure che ha nella testa e che potrebbero concretizzarsi nel caso si lasciasse convincere a tornare con lui. Che, in fondo, lo vorrebbe anche lei, credo sia evidente. Difatti non gli risponde di no, né sostiene di doverci pensare. Le sue parole, cariche di sofferenza indicibile anche per lei sono semplicemente: “-Non cambierebbe nulla.-“ . In questo momento, Jenny non sta facendo altro che mettere le mani avanti, che premurarsi di mettere una barriera il più solida possibile tra sé e il burrone che si vede davanti, per impedirsi di cadervi dentro. Forse questa risposta non è indirizzata soltanto a Philip. Forse, con queste parole, Jenny si riferisce anche a se stessa e, soprattutto, vuole convincersene una volta per tutte. Davanti a sé ha soltanto l’immagine di tutto ciò che di diverso ormai si è creato tra loro. Certo, tra le braccia di Philip Jenny si è sentita benissimo, ha ritrovato sicuramente quello stesso Philip che le manca visceralmente e che (nemmeno troppo inconsciamente) continua ininterrottamente a cercare, ma probabilmente si dice che basarsi sui sentimenti e sulle sensazioni scaturite da quel bacio non è abbastanza, non è da un bacio che si ricostruisce un rapporto e, se il riconoscimento tra di loro sta soltanto lì, se poi il resto è tutto perduto, allora lei non deve permettersi di impelagarsi in quella situazione, non può permettersi di soffrire come ha già fatto e, forse, non può nemmeno permettere a Philip di farle nuovamente del male. Probabilmente non vuole nemmeno essere lei a farne a lui perché, nel momento in cui le loro differenze fossero veramente insormontabili, Jenny percepisce che Philip ne soffrirebbe quanto lei. Jenny sta cercando di essere realista, di mantenere il controllo e i piedi ben piantati per terra. Jenny non vuole illudersi, nonostante credo che per lei, non farlo al cento percento, sia ormai impossibile. Con queste parole, con questo rifiuto, non sta semplicemente impedendo a Philip di avvicinarsi a lei, ma sta anche impedendo a se stessa di fare altrettanto nei suoi confronti, perché anche il suo istinto la spinge nella direzione di Philip. Quindi, sostanzialmente, è tutto un bel casino. Come farà, Jenny, a convincersi che questo riconoscimento può invece andare anche al di là di un semplice bacio? Come può arrivare alla conclusione che, anche se lei e Philip sono cambiati, a restare identico è il sentimento che li lega e che potrebbe aiutarli a creare un rapporto nuovo? Questa nuova consapevolezza deve giungere da lei, o deve essere Philip a fare qualcosa per smuoverla? L’unica cosa certa è che, adesso, Jenny non riuscirà certamente a trovare pace, esattamente come Philip.
Concludo citando questa frase che fa seguito alla scena del bacio, e che mi è piaciuta moltissimo.
“Il ragazzo non la seguì e quando Jenny se ne accorse tornò indietro, incapace di abbandonarlo.”
Fa anche un po' di tristezza (e quasi un po' di rabbia), Jenny, in questa sua “incapacità di abbandonarlo”. Perché lui l'ha fatto (di abbandonarla), nonostante anche per Philip il periodo senza di lei sia stato una tortura. Ma Philip non ha avuto la forza di stare accanto a Jenny quando lei ne avrebbe avuto bisogno (certo, Philip era messo talmente male che non riusciva a starsi accanto nemmeno da solo), mentre Jenny dimostra di averne sempre più di lui, di forza.
Il fatto che Jenny, nei corridoi dello Juventus Stadium, torni indietro verso Philip perché “incapace di abbandonarlo”, non mi sembra essere un segno di debolezza, ma piuttosto di forza, perché, all'improvviso, riesce a imporsi di affrontare almeno uno stralcio del suo dolore e di non fuggire.
A questo punto, forse potremmo dire che la forza che Jenny dimostra in questo frangente, e che ha sempre dimostrato (anche solo perché è riuscita a “salvarsi” dall'autodistruzione dopo la violenza), la stessa forza che a Philip è mancata completamente, è una forza femminile che ha origine nel suo lato più profondo, quello che Philip, pur essendo un maschio-evoluto, proprio non possiede e non può sviluppare.

Recensore Master
10/05/18, ore 21:24

Speciale encomio a YOSHIKO per aver risposto a tutte le recensioni entro domenica primo pomeriggio. Premio in pronta spedizione, arriverà prima del prossimo episodio.

Si vocifera che per gli illustri TIME AWARDS 2018 la foto di Salvatore scattata da Jenny possa essere fra i candidati in una delle più illustri categorie, ma al momento c’è ancora il riservo.

Nonostante la continua violazione da parte del JAPAN-GROUP dell’Undicesimo comandamento (farsi i cazzi propri) ecco la...

Pagella dell’episodio 15- Quattordicesimo Capitolo

JULIAN- voto 5
Per l’incoerenza. Tanta chiacchiera e nessuna sostanza. Pare aver capito tutto su Philip, fa la scenetta con Tom e poi, una volta che quel poraccio sta dormendo profondamente, vuole svegliarlo?!
Ha capito che Peter nasconde qualcosa, finirà lì? Probabile!
Le paranoie Benji-Amy?! Ti stanno bene!

PETER- voto 5
Non ha idea se sta con Grace o meno, forse bisogna spiegargli la differenza fra dormire e “dormire”.

GAMO- voto 7
Ebbene sì, va premiata l’unica idea intelligente avuta fino ad ora: una visita medica con analisi del sangue a Philip. Almeno si preoccupa per la salute dei suoi giocatori.

PHILIP- voto 5
Ha cominciato ad avere pensieri sensati è vero, ma il cervello continua a non essere collegato alla bocca e alle azioni. Il voto sarebbe dunque stato più alto se non avesse commesso un grave errore: mi ha fatto provare pena (vaga non esageriamo) per Julie.

SALVATORE- voto 7
Qualcosa non mi torna, un uomo che fra il dovere e prendere Jenny...CENSURA...e poi...CENSURA...fino a...CENSURA...dopo una certa astinenza, sceglie il dovere?! Mah forse la sua situazione familiare è più complicata di quello che sappiamo. Apprezzato lo strip-tease al contrario! (E pure il mio t9 che sa solo come si scrive strip-tease)

AMY- voto 7
Sta dimostrando di avere la vista lunga e un grande intuito. Inoltre sta tirando fuori il carattere...e poi dicono che sniffare fa male! Se poi avesse anche lecc...assap...palp... [ehm e ora come ne esco? Certo con un diversivo] probabilmente Nicole sta complottando per farla mettere con Benji [chissà se ha funzionato il diversivo]

EVELYN- voto 5
Non ne combina una giusta...ma se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Non le assegno la sufficienza solo perché è chiaro che persino Bruce ora si è rotto le palle, rischia di essere mandata a quel paese. Le ricordo che non ha permesso a Bruce di farsi rifare l’autografo da Julie (che tanto lui voleva vendere su eBay).
Per consolarla volevo trovarle le date di “Torino erotica” di quest’anno, ma trovo solo quelle del 2016 e 2017 mi spiace.

BRUCE- voto 6,5
Non ha fatto molto è vero, ma nel tono della voce ho percepito qualcosa che prospetta una bella sfuriata a Eve.

DAISY- voto 2
Pure quando non c’è fa danni.

CLARISSA- voto 6
Meno pigna in culo del previsto. Ha ammesso di non essersi comportata bene e non ha provato a rigirare la frittata. Questa però, a naso, nasconde qualcosa di “triste”.

STEINER- voto 5
Nonostante tutto devo ammettere che ha il suo perché. Ha buoni riflessi ma con le parole perde il match con Benji.

BENJI- voto 7+
Raggiungere nuovamente i livelli del post-doccia sarà dura, ora il metro di giudizio cambia visto che sappiamo fin dove possono spingersi le sue performance. Gli suggerisco un “pre-doccia” e un “durante doccia” per replicare il voto precedente, nonostante il rischio di un paragone con Mark, il vetro o tenda del box può comunque fare la differenza. Decisamente sa tenere testa a Joe Serpe, cioè volevo dire a Steiner. Come prende per il culo lui la gente non ci riesce nessuno. Jenny gli deve un favore, certo non poteva credere di convincerla a tornare con Philip così, probabilmente voleva “studiarla”, di sicuro la carta del favore se la giocherà all’occorrenza.

TOM- voto 7
Anche lui, come altri, non ha fatto molto in questo episodio, ma in quel poco mi ha fatto battere il cuore. Ha fatto trasparire una grande dolcezza. Si interroga sui suoi sentimenti senza entrare nel club degli smaronatori.

JENNY- voto 6
Ma mamma mia quanto sei iellata!!! Il tempismo non è dalla sua. Quando vuole le viene impedito, quando non se la sente nessuno la interrompe. Che sia anche questa la legge di Murphy*?!
Che ci provi con Bruce e vediamo che succede.
[* legge di Murphy: quella simpatica legge che ti fa beccate tutti i semafori rossi quando hai fretta e tutti i semafori verdi quando non ne hai]

In RISPOSTA alla domanda di Yoshiko
“Nella classifica dell’allenatore più rincoglionito del 2018 in che posizione si trova Van Saal? Ultima in basso? Perché anche dalle sue parti si riscontra sicuramente un po’ di rincoglionimento. E forse, se non sono rincoglioniti, non ce li vogliamo. La palma d’oro? Fino a poco tempo fa Jeff Turner!
Il mitico!”
VAN SAAL al momento è sospettato di fingersi rincoglionito per interesse personale. Potrebbe quindi gareggiare nella categoria “para-culo” ma gli esperti stanno ancora valutando la situazione.
Si esclude però la presenza di Ray Thompson l’ex allenatore della Toho (grazie a Google perché proprio non avevo idea che si chiamasse così ahah)
Mentre gli allenatori della NewYeam Peter Colby e Jonathan Gunnell (rinnovo il ringraziamento a Google) sono in lizza nella categoria “che ci sta a fare non lo so”.

SPOILER THEORY
1) Benji sa più di quel che dice sulla partenza di Daisy. Già avevo detto quanto mi sarebbe piaciuto che Benji avesse aiutato Mark con la sua situazione, senza farlo sapere al ragazzo. Ora comincio a sperarci...e qualcuno lo beccherà però ahah
2) Julian andando avanti di parodie ma senza decidersi a parlare finirà per vedere anche quello che non c’è, finendo per combinarla grossa.
3) Amelie farà una sorpresa a Tom e cadere il mento ai Japan-boy
4) Un’analisi del sangue che non ha conseguenze?! Impossibile:
a) Philip si troverà nei casini per il rilevamento di sostanze che non dovrebbero esserci
b) si scoprirà un problema di salute che lui non sospettava minimamente
c) per evitare che venga fuori qualcosa cercherà (lui o qualcun altro) di far sparire la provetta o i risultati
d) Philip andrà in paranoia, confesserà qualcosa su ciò che prende a qualcuno, ma poi le analisi saranno tutte negative

DOMANDINE IDIOTE:
-Possiamo presentare Clarissa ad Alan così lui ha qualcosa da fare mentre Benji fa impazzire Julian e Ed smarona tutti?
-in alternativa possiamo presentare Clarissa a Bruce così a Evelyn prende un colpo (figurato ovviamente)?

Ciao Ciao

Recensore Junior
05/05/18, ore 12:44

Come in altri capitoli, anche in questo ho percepito un’atmosfera tutta particolare, un’atmosfera che si confà precisamente ai sentimenti dei protagonisti. In questo caso, però, questa atmosfera così perfettamente in linea con la storia che ci si svolge attraverso me l’ha suggerita il tempo che si avverte in sottofondo. Questo tempo, come lo descrivi tu nel capitolo “incerto e capriccioso”. A differenza dei capitoli precedenti, dove le condizioni atmosferiche hanno avuto meno spazio, qui invece questo tempo “incerto e capriccioso” si propaga per tutto il capitolo, e accompagna i protagonisti come un vero e proprio prolungamento delle loro emozioni. Sembra che ci vada di pari passo, Jenny, con questo tempo incerto, con tutto il casino che ha nella testa, con le sue emozioni improvvisamente in subbuglio. È come se in lei piovesse e smettesse di farlo nello stesso modo in cui questo le avviene realmente intorno. Non ci troviamo di fronte a una pioggia incessante, di quelle che potrebbero creare l’atmosfera giusta per un dolore palesato fino in fondo e che è perfettamente visibile. Qui la pioggia va e viene, sembra non decidersi a scrosciare definitivamente, e questo mi sembra un po’ quello che sta succedendo in Jenny, ma anche in Philip. Entrambi, non sanno cosa fare né sanno che cosa vogliono. O meglio, forse cosa vogliono lo sanno entrambi ma ciò che non vogliono fare è accettare fino in fondo questo desiderio. Farlo (accettare quello che entrambi vogliono per quello che è) vorrebbe dire rendere tutto ancora più difficile, vorrebbe dire dover affrontare tutto ciò che hanno lasciato in sospeso da prima ancora di lasciarsi, forse proprio da quando Jenny ha subito la violenza e Philip si è a poco a poco allontanato da lei perché non sapeva come fare a starle accanto. E, affrontare ciò che hanno lasciato in sospeso, vuol dire dover trovare finalmente delle risposte, vuol dire dover andare fino in fondo. Jenny forse non vuole farlo (di andare fino in fondo) perché non vuole più saperne di soffrire, mentre Philip non vuole farlo perché ancora non ha la forza di “guardarsi allo specchio”.
Partiamo quindi proprio da Philip ma, questa volta, cominciamo dalla fine: “Non sapeva cosa fare e quello era il meno. Il problema principale era che non sapeva cosa voleva. Nella sua mente viaggiavano in direzioni opposte una serie infinita di contraddizioni che non trovavano ordine. Pretendeva che non gli importasse nulla di Jenny, eppure non poteva fare a meno di essere geloso di Gentile. Voleva starle lontano eppure era in ansia quando non la vedeva. Voleva ignorarla e invece non poteva fare a meno di guardarla. Voleva non saperne nulla eppure si preoccupava di qualsiasi cosa la riguardasse…”. Ecco, come dicevo, penso che in fondo Philip sappia quello che vuole, il vero problema è che ancora non è completamente pronto (ma rispetto a prima stiamo già un bel passo avanti) ad accettare, quello che vuole. Trovo infatti molto significativa la scelta del termine nella prima spiegazione delle contraddizioni che gli albergano nella mente: pretendeva. Lui PRETENDE che non gli importi nulla di Jenny. Sembra quasi che se lo voglia imporre, no? Sembra come se volesse obbligare se stesso a non pensare a lei, a non cercarla, a esserle indifferente, e il fatto stesso di non riuscirci lo manda in confusione. Forse, fino ad adesso, si era in qualche modo convinto di essersi lasciato Jenny (e quel che c’è stato tra loro per anni) alle spalle? Finché non l’ha rivista ha potuto credere di poter andare avanti senza di lei, certo, andare avanti e non vivere (questo, forse, Philip non ha nemmeno mai provato a negarselo, tanto era una cosa improponibile), ma comunque di poterle stare lontano, ora invece è cambiato tutto. Quello che vuole veramente gli si è insediato dentro un po’ alla volta e ora spinge per uscire, per renderlo totalmente consapevole di ciò, ed è come se Philip ancora si stesse sforzando affinché questo non avvenga. Dunque, qui bisogna chiederselo: perché Philip vuole ancora obbligarsi a non pensare a Jenny, a starle lontano, quando la sua mente che s’è data finalmente una scossa lo spinge inesorabilmente verso di lei? Cos’è che ancora che lo trattiene? Direttamente dal capitolo: “capì che non era Salvatore Gentile a tenerlo lontano da Jenny, così come non era il fatto che lei fosse ospite di Mark. Era il ricordo indelebile di McFay che gli si era incrostato addosso come fango secco e non veniva via.”. Ma non è che, forse, per Philip è soltanto più facile credere che sia il ricordo di David a tenerlo lontano da Jenny? Non è lui stesso, ancora, a impedirsi di avvicinarsi a lei? Forse sono gli strascichi dei sensi di colpa, forse questo avviene perché ancora si sente inadatto nei suoi confronti, forse perché sente che l’esperienza terribile che ha toccato entrambi ha cambiato Jenny (e ha cambiato anche lui) e, tra di loro, avverte un vuoto che ancora gli appare incolmabile. Certo, tutto ciò, in effetti, è da ricollegare a David, ma forse ciò che sta tenendo ancora Philip separato da Jenny va un po’ più in là del semplice ricordo di quanto accaduto. È come se Philip, ancora, non riuscisse a incastrare i pezzi di quel puzzle perfetto che era la sua relazione con Jenny prima di Kyoto e che, dopo quell’esperienza, è andato in frantumi sparpagliandosi un po’ qui e un po’ là. Anzi, non solo Philip non riesce a trovare tutti i pezzi, ma non li riconosce nemmeno più … è come se si fosse reso conto che, la figura che prima lo costituiva e che lui conosceva perfettamente e che lo rassicurava, ora è totalmente cambiata. Ed è possibile adesso, per lui, mettersi a ricreare questo puzzle nonostante la consapevolezza che dovrà metterci tutto il suo impegno e che, la figura che verrà fuori alla fine, avrà qualcosa di diverso da quella originaria? Non è che Philip è terrorizzato dal pensiero di non essere in grado di trovare tutti i pezzi, di questo puzzle? Insomma, per montarne uno ci vuole la luce accesa e Philip, lo sappiamo, dopo averlo mandato in pezzi, la luce nella sua testa l’ha spenta e l’ha lasciata così per un bel pezzo. Nel frattempo, chissà quante volte Philip si è trovato tra i piedi un pezzo di questo puzzle e, forse senza nemmeno accorgersene, l’ha calciato lontano mentre si muoveva senza sapere dove stesse andando. Ora però la luce nella sua mente, come sappiamo, ha ricominciato a stare accesa, anche se un po’ ad intermittenza. Ecco dunque che Philip comincia a vedere i pezzi del puzzle sparsi qua e là … al primo momento forse ha cercato di far finta di non vederli, ma quando uno di essi a momenti lo faceva scivolare con il rischio di fargli sbattere il grugno perdendo di conseguenza tutti i denti davanti (fortuna che Philip ha riflessi pronti e s’è aggrappato da qualche parte al pelo), ha capito che era una cosa che proprio non poteva ignorare: se l’avesse fatto avrebbe rischiato di cadere altre volte, perché avrebbe continuato a trovare i pezzi di questo puzzle in giro per la sua testa, anche qualora di fosse definitivamente allontanato da Jenny. Poi, se questo fosse avvenuto, a un certo punto la luce sarebbe tornata a spegnersi e, al buio, sarebbe stato un casino triplo. E forse, chissà, Philip si è sentito spinto a riprendere in mano i pezzi di questo puzzle perché si è improvvisamente reso conto che, su una parte di essi (quelli che hanno a che fare con la metà di Jenny), poteva benissimo metterci mano anche qualcun altro, creando una figura diversa ancora; una figura in cui non era contemplata la sua presenza (di Philip). Questo l’ha smosso sicuramente. Da quando Jenny è rientrata nella sua dimensione (quindi da quando Philip ha smesso di percepirla esterna a quel che lo riguardava soltanto perché lei stava con Gentile che con lui non c’entra una cippa), lui si è reso conto che vuole nuovamente avere l’esclusiva su quel puzzle, perché si è reso conto che ciò costituisce ancora il suo centro, quello che da un po’ è andato a scatafascio e senza il quale lui non fa altro, ormai, che girare a vuoto. Ecco che dunque Philip, anche se ancora agitato dalle mille contraddizioni che si sente serpeggiare nella testa, approfitta dei momenti di luce per iniziare a radunare i pezzi che trova sparpagliati intorno e prova a incastrare quello che riesce. Un puzzle, però, si costruisce mettendo prima insieme il contorno: è a questo punto che Philip tenta il primo vero approccio con Jenny, con quel bacio e le parole imbecilli che le rivolge, facendola immediatamente fuggire. Un approccio sicuramente sbagliato, che è ancora troppo superficiale e non dà modo a nessuno dei due, ancora, di riconoscersi. Per l’appunto, si tratta soltanto del contorno del puzzle; forse Philip, in questo contorno, ha notato qualche sprazzo di figura che gli è sembrato di riconoscere, ma manca ancora tutto l’interno, ciò che rende il puzzle Philip-Jenny quel che è sempre stato, unico, e nel quale solo loro possono riconoscersi. Ecco dunque che questo approccio si tramuta in un nulla di fatto, in un contatto in cui i due sembrano scontrarsi anziché incontrarsi. Jenny sicuramente non può e non riesce a riconoscere Philip in quel bacio e nelle sue parole, ma penso che nemmeno Philip abbia potuto fare altrettanto con Jenny. Le si è avvicinato perché gli premeva di farlo, forse perché aveva fretta di accostarsi a lei (che ci sia una sorta di allarme, nella sua testa, che lo spinge verso Jenny prima che la luce torni a spegnersi facendolo ripiombare nel nulla?), di sentirla, di provare a riconoscere in lei qualcosa di loro. Ma, per l’appunto, il contorno di un puzzle non ne delinea la figura, piuttosto ne è solo l’inizio.
Ma nonostante, dopo questo contatto tra i due, Jenny si sia allontanata di gran carriera, Philip non torna a vegetare, non si rinchiude nel suo niente. Al contrario, la sua mente torna a macinare e lui, confuso, si chiede se abbia fatto bene oppure no. Forse non è tanto il fatto che abbia compiuto il gesto in sé ad essere un aspetto positivo, ma lo è senz’altro il fatto di porsi questa domanda. Finché si chiede ciò, significa che Philip non vuole rinunciare al pensiero di Jenny, non vuole rinunciare nemmeno alla luce accesa nella sua mente. Significa che comincia a essere pronto a prendere in mano la situazione, comincia a vedere qual è la strada che deve percorrere proprio come, forse, si accorge anche di aver girato a vuoto fino ad adesso. Forse, Philip non è più disposto a “riaddormentarsi”. E, forse, non ha nemmeno intenzione di lasciare che ciò che scaturisce dal ricordo di David lo freni ancora dall’avvicinarsi a Jenny. Difatti, nonostante ancora Philip si trovi nella confusione più assoluta, si dice finalmente che “L’unica cosa che poteva fare era accettare la sua presenza e i sentimenti che volente o nolente continuava a provare per lei.”. Ora Philip è arrivato sulla soglia di quell’accettazione che finora ha fatto di tutto per evitare. Da qui, finalmente, può partire tutto il resto. Ovviamente deve rendersi conto di non essere che all’inizio e, nonostante il tempo stringa, non può avere la fretta che vorrebbe e che, forse, gli servirebbe. O per lo meno non deve avere fretta nel valutare la situazione, e deve capire da dove cominciare ad affrontarla, quale sia l’approccio migliore per farlo, cosa possa ricreare quel collegamento tra lui e Jenny che si è spezzato ormai da tempo.
Continuiamo a parlare di Philip (non mi sembra il caso di lasciarlo in pace così presto) ma, adesso, proviamo a partire dall'inizio e prendiamo in considerazione il suo graduale risveglio, che a poco a poco lo sta riportando nel mondo dei vivi.
All’inizio, però, ho avuto l’impressione che avessimo ancora qualche rimasuglio del suo vecchio “sonno”. Infatti, quando Mark arriva al campo in orario, Philip si riscopre ad avercela con lui perché, così facendo, l’amico gli ha mandato a monte tutti i piani e lo sforzo incredibile che si è imposto per smuovere le cose. Il fatto stesso che Philip si sia sentito risentito nei confronti di Mark per una cosa del genere, mi ha fatto pensare che in quel momento la sua mente stesse facendo ancora un po’ le bizze. Philip, in questo caso, cerca infatti di scaricare il proprio fastidio e la propria frustrazione su qualcun altro. Finora l’ha fatto non sopportando la presenza di nessuno, fregandosene della squadra, prendendosela in qualche modo anche con Jenny perché lei si trova a Torino, perché si trova ospite a casa di Mark, perché sta con Gentile, perché lui stesso non riesce a dimenticarla quando, finora, non ha fatto altro che tentare di farlo. Ora invece Philip si infastidisce nei confronti di Mark per una cosa inutile, per qualcosa che Mark non sa neanche, e questo mi fa pensare che Philip inizi la giornata impuntandosi ancora nella sua testardaggine e nel suo rifiuto di cominciare finalmente a muoversi davvero. Ma in realtà Philip ha già messo in moto qualcosa nella sua testa e, appena arriva lo stimolo giusto, non può fare a meno di riprendere il suo risveglio graduale. E mi piace tantissimo il modo in cui, nello svegliarsi, Philip si sorprenda di tutto ciò che avviene intorno a lui, quasi come se, davvero, lui si fosse trovato in un’altra dimensione per tutto il tempo, e non si fosse accorto di nulla.
Prima Philip non riusciva ad andare oltre al muro che si era costruito di fronte, ma ora il meccanismo in lui si è riattivato e, anche se da solo forse ribiomberebbe nel suo ormai abituale nulla quasi-catatonico, ora la sua mente inizia a rispondere positivamente agli stimoli che riceve.
Ecco che, quando si ritrova a bordocampo dopo essere stato allontanato dal gioco per essere stramazzato durante l’allenamento, comincia a rendersi conto che c’è qualcosa che non va: qualcosa che non va nella squadra e, soprattutto, qualcosa che non va in lui. E questo è come un campanello d’allarme che lo fa tornare in sé all’improvviso: inizia a realizzare come potrebbero andare le cose se dovesse continuare così e mandare tutto a puttane, si accorge che non ha davanti a sé esattamente una prospettiva fantastica, per quanto riguarda la sua vita. Forse, in realtà, di questo aspetto si era già accorto, con la differenza che prima non gliene fregava più niente, ora invece quest’idea lo terrorizza, sente che deve fare qualcosa per rimediare. Sente che ha bisogno di riprendere la sua vita in mano così come deve riprendere in mano la squadra. Perché se da un lato quest’ultima si muove senza di lui (visto che finora non ha fatto assolutamente niente), in essa c’è comunque qualcosa che non va, le manca l’unione di fondo che, lui che è al momento il capitano, dovrebbe saper ricreare e mantenere. Ecco che, all’improvviso, Philip non scarica più la sua frustrazione su qualcun altro come aveva fatto poco prima nei confronti di Mark. Qui Philip capisce fino in fondo quanto la responsabilità sia sua, di tutto ciò che sta accadendo. Si accorge anche che non può lasciare che tutto vada così come viene, sia nella sua vita che nella squadra stessa. Si accorge anche che, se vuole che qualcosa cambi, questo qualcosa non è altro che nelle sue mani.
Ed eccolo che, quindi, inizia a dare ordini in campo come avrebbe fatto un vero capitano fin dall’inizio. Solo che l’effetto è singolare: a Ed, quando sente la sua voce, a momenti prende quasi un colpo perché, dopo tutti quei giorni di nulla, un’uscita del genere proprio non se l’aspettava. Anche Clifford si intromette e, nelle sue parole sempre cariche di riguardo per il prossimo, usa, riferendosi a Philip, il termine “vegetare”. Qui, è come se Philip avesse ricevuto ben due secchiate d’acqua gelida: finora è stato talmente assente che, ai compagni, sentirlo prendere in mano le redini della situazione fa addirittura impressione e poi, quel che vedevano di lui, non era altro che un essere che si limitava a vegetare. È come se, ora che si trova all’esterno del campo, Philip riuscisse a vedere da questa prospettiva non soltanto la situazione in cui versa la squadra, ma anche quella in cui versa lui come persona e come capitano. E si accorge che, questa situazione, fa veramente pietà.
Infine, arriva Evelyn a dargli il colpo di grazia asserendo : “La nazionale sta andando a scatafascio. Va avanti così da giorni, solo che finora non te n’eri accorto.”. E credo che, Philip, da questa idea sia finalmente piuttosto schifato. Ho proprio come l’impressione che, dal momento che sta riuscendo a valutare ciò che lo circonda dall’esterno, Philip stia iniziando a provare un certo disgusto nei propri confronti che non riesce a sopportare, che lo spinge a ragionare per cercare una soluzione. Ora è chiaro: non può andare avanti così, non ci sono dubbi, qualcosa deve essere fatto, in campo come fuori. E improvvisamente comincia a dirsi che non vuole assolutamente perdere la partita. Credo che questo sia più che altro un simbolo del bombardamento di emozioni che gli si sta abbattendo dentro. Non si tratta tanto della partita in sé (che in fondo è una cavolo di amichevole, non fosse per il pensiero che probabilmente Philip non c’ha mezza voglia di perdere contro Gentile), quanto della sua vita in sé, come uomo e come calciatore. Perdere questa partita vorrebbe dire aver toccato il fondo, dal quale, forse, non potrebbe davvero più risalire, vorrebbe dire che non è più in grado di riprendere in mano le sorti della sua vita, della sua carriera, vorrebbe dire che non ci sono più speranze e, invece, Philip si ritrova improvvisamente (e inaspettatamente) a provarne. È come se, improvviso, in lui fosse nato il desiderio di rialzarsi e trovare finalmente la strada che deve percorrere. A Philip non creava problemi vegetare finché la sua mente era in catalessi, ma ora che si è riattivata non riesce a rimanere inchiodato in quello stato, ha necessità di muoversi, di darsi una scossa. Mi viene in mente adesso l’immagine di una persona che sia rimasta immersa nell’acqua che aumenta di volume senza potersene rendere conto fino a che non si accorge di star per annegare e, invece di lasciarsi andare alla corrente, prenda il sopravvento l’istinto di sopravvivenza che lo spinge a dar fondo a tutte le sue energie per raggiungere la riva e trarsi in salvo. Forse per Philip è avvenuta un po’ una cosa del genere. Che il livello dell’acqua intorno a lui aumentasse sembrava non tangerlo, all’inizio, forse non se ne accorgeva nemmeno. Quando però si è accorto di essere quasi fottuto, nella sua testa è scattato qualcosa che l’ha finalmente portato a reagire. E, ora, credo che questo inneschi una specie di meccanismo a catena, infatti ogni reazione ne stimola immancabilmente un’altra. Anzi, forse questo meccanismo è nato già da prima, da quanto Philip ha iniziato ad accettare quel che ancora prova per Jenny, a rendersi conto che lei fa ancora parte della sua stessa dimensione. Ora, nella sua testa, dopo l’accensione della luce più importante iniziano a farsi vedere delle altre lampadine che si illuminano: prima si accende la sua consapevolezza professionale e personale, che vede sia la squadra, sia la propria carriera, sia la sua vita andare a scatafascio, ed ecco che se ne fa viva un’altra che gli suggerisce che non serve a niente avercela con Jenny perché sta vivendo da Mark e perché sta insieme a Gentile. Quello, in fondo, è un altro di quei casini che ha combinato lui e che, se vuole risolvere, deve darsi un’ulteriore svegliata. Mi è piaciuta molto questa riflessione di Philip: “Per quale assurdo motivo, quando l’aveva lasciata, l’eventualità che si sarebbe messa con qualcun altro non gli era passata per la testa?”. Già, perché non ci ha pensato, in quel momento? Forse perché non ci voleva pensare, o forse perché veramente non l’ha presa in considerazione? Quando quello che c’era tra di loro si è spezzato, è come se Philip avesse sentito Jenny finire in una dimensione diversa dalla sua: forse è da quel momento che ha cominciato a percepirla a quella distanza. Una volta che Jenny non faceva più parte di questa sua dimensione, tutto ciò che la riguardava si è fatto all’improvviso lontano, irraggiungibile, persino inimmaginabile. Perciò la sua mente non ha creato il collegamento con la possibilità che Jenny potesse stare insieme a un altro e questo forse non perché fosse concentrato solo su stesso, ma perché si era creata una barriera insormontabile che lo divideva da Jenny e che lo scaraventava così lontano da lei che, di lei, non poteva più scorgere niente. Ora, però, Philip si ritrova sotto gli occhi il fatto compiuto, perciò Jenny che sta già insieme ad un altro e, adesso che la sente di nuovo far parte del suo mondo, si accorge di quanto questo sia lacerante e insopportabile. Ho l’impressione che questo fatto lo faccia sentire veramente un deficiente, che ha fatto un casino dopo l’altro con le proprie mani e che, adesso, deve sbrigarsi per salvare quel che spera che ancora gli resti.
Allo stesso modo, penso che Philip si senta estremamente deficiente quando persino i compagni di squadra più inutili come Patrick o Diamond si mettono a dargli dei consigli su Jenny. Rendendosi conto che persino loro hanno notato in che situazione penosa si trovi, realizza quanto si sia lasciato andare alla deriva, quanto tutto gli sia sfuggito di mano e quanto cavolo deve far veramente pietà.
Forse, poi, sarà l’insieme di tutte queste considerazioni, anche, a spingerlo al gesto avventato del bacio che seguirà. Forse Philip comincia ad avvertire impellente la necessità di riprendere in mano la situazione, si sentire lui stesso che non sta più vegetando, che c’è, che è presente e che la sua mente funziona. Visto da questa prospettiva, sicuramente il suo gesto non è stato poi una catastrofe. Certo, ha fatto tutto alla rovescia, però c’è di buona di certo l’intenzione di fondo, quella di darsi finalmente una mossa, la recondita necessità di scuotere le cose, di imporsi di nuovo la capacità di agire e, soprattutto, di vedere con più chiarezza quello che desidera. Ovviamente, dovrà lavorare sulla modalità di avvicinamento, a quel che desidera.
E per restare in tema del risveglio graduale di Philip, c'è questa sua riflessione, a proposito dei discorsi che sorgono tra i ragazzi nello spogliatoio: “Perché sempre Jenny, continuamente Jenny e inesorabilmente Jenny?”. E qui mi sono domandata, ma non è che in realtà i ragazzi spettegolano anche su altro, solo che Philip non c’ha fatto caso e, nella sua testa, qualcosa si attiva soltanto quando, nei loro discorsi, salta fuori Jenny? Non sarà, questo, un altro segnale che finora Philip non ha fatto altro che vegetare mentre è soltanto ora che la sua mente si sta riattivando, e lo sta rimettendo in contatto con quel che gli accade intorno? Forse anche prima Philip percepiva i pettegolezzi degli amici a proposito di Jenny, ma questi lo raggiungevano come ovattati, come qualcosa che non aveva granché a che fare con lui e che lui voleva soltanto sforzarsi di ignorare, sperando di poterli mandare giù senza ferirsi troppo per poi riuscire a cancellarli. Ciò che ha sentito dire, però, gli si è depositato sul fondo, ha sedimentato e, ora che non sta più vegetando e non respinge più come prima il pensiero di Jenny e di ciò che prova per lei, la sua mente non può che rispondere a questi stimoli con questa sorta di fastidio, nel sentire i compagni tirare sempre in ballo Jenny. Ho come l’impressione che questi discorsi lo facciamo quasi sentire soffocare, come se fossero un peso quasi insostenibile, per lui. Insomma, perché tutti devono parlare di Jenny quando lei, già di per sé, non fa che pulsargli nella testa “sempre, continuamente e inesorabilmente”? Perché devono tirarla in ballo sempre e proprio adesso che lui è in confusione totale e sta cercando di capire come può fare per salvare qualcosa? È come se questo fosse un altro segnale che Philip non sopporta più la sua condizione attuale, che avverte la necessità di smuoversi, di cambiare le cose, di riprenderne il controllo. E, mentre gli altri spettegolano su Jenny, non fanno che ricordargli quanto lui di controllo non ne abbia, quanto le cose ancora gli sfuggano di mano, quanto Jenny gli sia ancora lontana. Ho l’impressione che ora Philip stia diventando insofferente al caos che gli alberga nella mente, che cominci a sentire la necessità di ricreare un ordine per tutto ciò che vuole recuperare, Jenny in primis.
Ultimo appunto su Philip. Mi è piaciuto il modo in cui, in questo capitolo, Philip scambi ripetuti sguardi con Gentile. Mi è sembrato un ulteriore segno del suo risveglio: è come se si fosse reso conto che Salvatore c’è sul serio, non fa parte di un’altra dimensione (come valeva anche prima per Jenny) come avrebbe voluto credere e, soprattutto, è lui a stare con Jenny. Credo non sia solo gelosia pura e semplice, quella che spinge Philip a questo ripetuto contatto visivo con l’italiano, piuttosto credo che sia una sorta di accettazione. Ovvio, non un’accettazione di ciò che c’è tra lui e Jenny, ma della presenza stessa di Salvatore. Lanciandogli questi sguardi, Philip affronta il pensiero stesso che Gentile ci sia, che stia con Jenny, e il fatto stesso che questo pensiero sia insopportabile. Forse, questo, è un ulteriore segnale che Philip ha finalmente smesso di scappare, che si sta imponendo di tornare in sé, e di fare qualcosa. È un po’ una nuova presa di posizione, dalla quale Philip sceglie ancora di andare avanti.
Jenny.
Anche nel suo caso, come dicevo all’inizio, mi è sembrato che le condizioni meteorologiche che hai descritto nel capitolo si confacciano perfettamente a quello che le accade dentro. Le sue emozioni vengono fuori a singhiozzi (come fa la pioggia) e, nonostante si senta molto la loro presenza, ancora non vengono sfogate nella loro interezza. Quello che Jenny prova è lì, si fa piano piano sempre più strada in lei ma allo stesso tempo le resta intrappolato dentro e si limita a gocciolare lievemente, in silenzio. Eppure, nonostante siano silenziose, latenti e apparentemente ovattate, le emozioni di Jenny si stanno radicando sempre di più in lei e iniziano a imporsi, ad apparirle invadenti. È come se queste ultime si stessero prendendo da sole uno spazio che Jenny non aveva previsto di concedere loro, e che non vorrebbe nemmeno concederle. Uno spazio che destabilizza profondamente il precario equilibrio che Jenny si era creata e che cercava di mantenere con tutte le sue forze. E dov’è che queste emozioni cominciano a manifestare questa loro soffocante invadenza? Nell’inconscio, perciò nei sogni, ovviamente. Se da sveglia Jenny si sta sforzando ancora di mantenere il controllo su quella nuova Jenny che ha creato nell’ultimo periodo della sua vita (quella Jenny che, ormai, è stanca di soffrire), nel sonno è tutto molto più difficile; nel sonno Jenny non ha più barriere da interporre tra sé e le emozioni che sta cercando di soffocare ma che, invece, stanno soffocando lei. Ecco che infatti Jenny è costretta ad ammettere con se stessa: “Ma aveva sognato Philip. Ormai lo faceva in continuazione e ciò la esasperava.” Ti assicuro che mi sembrava davvero di percepire l’esasperazione di Jenny nel realizzare che continua a sognare Philip e, a questo punto, mi chiedo: la sua esasperazione nasce dal fatto di non poter tenere sotto controllo i propri desideri inconsci, oppure dalla consapevolezza lacerante di quanto Philip, in realtà, le sia ancora lontano? Questa esasperazione è da interpretare come un rifiuto o come la conseguenza di un’accettazione? Jenny vorrebbe semplicemente non sognare Philip, oppure il suo desiderio più forte è quello di percepirlo accanto a sé nella realtà piuttosto che nei sogni, e il fatto stesso di dover invece prendere atto della distanza ancora incolmabile tra lei e Philip, le crea questa sensazione di angoscia? Forse entrambe le cose? Forse stiamo tornando sulla solita lotta tra la Jenny inconscia e il suo opposto? Io però comincio a pensare che se in Jenny c’è una parte che vorrebbe scacciare i sogni di Philip per allontanarsi ancora da lui, questa sia in realtà una parte più minima, forse quella che ancora ha troppa paura di soffrire e che ancora di più teme che dall’incontro tra un’altra-Jenny e un altro-Philip (quelli che sono diventati e che non possono tornare com’erano prima di Kyoto). Forse, ormai, la parte predominante di Jenny è quella che è esasperata dai sogni su di lui perché sognarlo non le basta, perché sognarlo la mette di fronte non tanto ai suoi sentimenti nei suoi confronti (che forse ha già riaccettato di provare) quanto all’ansia di sentirlo, così, irraggiungibile. Inoltre, i sogni che Jenny fa su Philip potrebbero essere più spesso di natura ansiosa (come quello in cui cercava di raggiungerlo invano), e questo potrebbe esasperarla proprio perché è costretta a percepire questa distanza che, ormai, per Jenny è insopportabile. Io direi quindi che la parte inconscia di Jenny, quella più profonda, ha sicuramente accettato fino in fondo quel che prova ancora per Philip e anche quali siano i suoi desideri a proposito di loro due. Forse anche la Jenny conscia ha accettato tutto ciò, il problema è che, in questo caso, Jenny deve fare i conti con quello che è cambiato e che non sa se potrà funzionare. A questo proposito, mi piace quest’altra frase proveniente dal capitolo: “Fremeva per andare al centro sportivo e questa smania la infastidiva nel profondo perché stava a dimostrare che non era più in grado di tenere lontano il pensiero di Philip. All’inizio ci era riuscita ma con il passare dei giorni diventava sempre più arduo.”. Che Jenny frema per andare al centro sportivo significa che il suo desiderio di vedere Philip non si ferma a livello inconscio, al contrario ormai è venuto in superficie. Eppure, il fatto di non poter far nulla per contrastare questo desiderio la infastidisce profondamente. Questo può forse essere dovuto alla rabbia che, sicuramente, Jenny ancora prova nei confronti di Philip? Perché è vero che Jenny ormai non può più negarsi quello che prova per lui né il desiderio di averlo vicino, però il modo in cui sono andate le cose tra di loro non cambia, la ferita di Jenny per come Philip l’ha lasciata c’è e brucia ancora e, questo, forse potrebbe frenarla nel desiderio di riavvicinarsi a lui. Per cui, mettendo insieme tutti questi ragionamenti e cercando di comporne uno unico, potremmo dire che il problema, per Jenny, non è dover accettare quel che prova per Philip né il desiderio che non può più soffocare di riavvicinarsi a lui, quanto lo sono, invece, la paura degli aspetti diversi che sono nati in entrambi, nonché la collera (e quindi la diffidenza) che Jenny, sicuramente, nei confronti di Philip prova ancora. Che poi mi domando, ma la diffidenza di Jenny nei confronti di Philip, nasce soltanto dalla collera o anche dalla stessa paura di non riconoscerlo? Forse nascono entrambe (la collera e la diffidenza) proprio da questa paura di Jenny. D’altro canto, se Jenny è ancora in collera con Philip è perché quest’ultimo l’ha lasciata (come l’ha lasciata) proprio quando lei avrebbe avuto più bisogno di lui, perciò in un momento in cui ha smesso di riconoscerlo, perché Philip non si è comportato come il Philip che Jenny ha sempre conosciuto. Perciò qui qual è la formula CT-Jenny-matematica? Non riconoscimento diviso Philip elevato alla Jenny uguale collera e diffidenza? Non è che a Jenny, semplicemente, non torna più il risultato dell’operazione di base (Jenny + Philip) che è sempre stata il centro di tutto? E quindi, quel che dovrà fare Philip, sarà proprio farle capire che anche se qualcosa è cambiato, il risultato finale di questa operazione centrale resta sempre invariato?
Ancora Jenny: “Jenny ne era contentissima perché ogni ora che passava dietro il bancone equivaleva a cinquanta euro che le entravano nel portafoglio.” Leggendo questa frase mi è venuto spontaneo chiedermi se la contentezza di Jenny riguardo al fatto che la squadra si fosse fermata al bar più a lungo per via della pioggia, sia davvero soltanto relativa al guadagno. Certo, Jenny è ben contenta che il suo portafoglio si riempia un po’ (e mica poco), però non è che questa contentezza le deriva anche dalla vicinanza di Philip che si prolunga? Non è che, in realtà, Jenny si sente sollevata perché può continuare a vederlo e, così, calmare proprio quella sua smania di trovarselo vicino? Io ho un po’ l’impressione che, davvero, l’esasperazione di Jenny sia dovuta principalmente al fatto che quel che le è concesso di Philip non le basta: non le basta sognarlo, né le basta quello che ancora prova per lui. È come se Jenny, che all’inizio era rassegnata al fatto che tra lei e Philip fosse finita e non pensava affatto che ci fosse una possibilità di ritorno, adesso non riesca più a imporsi la precedente rassegnazione. Perciò Jenny continua a voler vedere Philip, questo le permette di non doversi fermare ai sogni su di lui (che, probabilmente, la maggior parte delle volte le procurano ansia) né a quel che prova per lui (che, così come stanno le cose, è solo fonte di sofferenza): se lo vede, in qualche modo, crea un contatto reale con lui, e questo contatto si trova nella giusta via di mezzo tra quel che Jenny desidera (riavvicinarsi a Philip) e ciò che invece teme tantissimo (riavvicinarsi a lui e scoprire che sono entrambi così cambiati che, tra loro, non c’è più nulla di recuperabile) e questo, forse, potrebbe darle una certa sensazione di stabilità. Ma ovviamente parliamo di una stabilità precaria: una stabilità che non avrebbe retto per molto nemmeno da sola, perché a un certo punto Jenny si sarebbe accorta che anche quello non era abbastanza, però questa stessa stabilità è venuta a mancare all’improvviso prima del tempo, quando Philip l’ha baciata. Dalla sua via di mezzo tutto sommato rassicurante (ma che, appunto, non sarebbe durata comunque per molto) Jenny si ritrova all’improvviso sbalzata direttamente a quella vicinanza a Philip che anela e che teme al tempo stesso e questo è un po’ come se, d’un tratto, le mancasse la terra sotto i piedi. Philip oltretutto le si è avvicinato, come dicevamo, troppo frettolosamente, spinto solo dalla smania di ritrovarla e di provarsi di riuscire a muoversi e, così facendo, non ha dato modo a Jenny di scorgere il risultato che vorrebbe per la sua operazione base. In quel bacio, in quelle parole, Jenny ha visto di sfuggita (perché è scappata subito dopo) un risultato che non conosce. Ma forse il problema principale non è nemmeno il risultato in sé, il problema è stato proprio Philip, perché è lui che Jenny non ha riconosciuto. E se non ha riconosciuto lui, come poteva avvenire nei confronti del risultato finale? Perciò Jenny, dopo questo contatto (questo sbalzo inaspettato verso ciò che desidera ma che teme), non può far altro che fuggire. “Il bacio di Philip era stato un duro colpo. La corazza che avvolgeva il suo cuore ferito si era incrinata e ora i suoi sentimenti avevano ricominciato a sanguinare.”. Qui, ho avuto davvero l’impressione che Jenny si ritirasse non solo con l’intento di scappare, ma anche con quello di ricostruirsi di nuovo. Ha sentito qualcosa (la corazza) che ha iniziato a crollare, in lei, ed è così dovuta correre subito ai ripari. Forse in quel momento si è anche detta che non c’era davvero più niente da fare, che non poteva più sperare in un riavvicinamento tra lei e Philip, anche qualora anche lui l’avesse voluto, perché lui non è più lo stesso, non è il Philip che conosce, e sicuramente anche lei deve essere cambiata, perché Philip non la vede più come la Jenny che conosceva (Jenny potrebbe pensare una cosa del genere ripensando alle parole che Philip le ha rivolto), perciò, ormai, tanto vale scappare. Jenny si dice che deve fuggire, forse anche per darsi il tempo di ricacciare indietro l’illusione, l’emozione che comunque ha provato, sicuramente lo sconcerto per il gesto e le parole di Philip e, mentre fa ciò, Jenny dovrebbe approfittare anche per rimettere piano-piano al loro posto i tasselli di lei che Philip ha fatto saltar via in un colpo solo.
Probabilmente è per questo che Jenny pensa di stare con Salvatore, quella sera. Io a questo punto mi domando: ci avrà pensato, Jenny, che andando a a casa di Salvatore (se non fosse che poi s’è beccata la botta di culo che lui era troppo stanco ed è crollato all’istante), lui si sarebbe finalmente aspettato qualcosa di più? E se la botta di culo non ci fosse stata, come si sarebbe comportata? L’avrebbe mandato in bianco un'altra volta, considerando che prima ancora di arrivare da lui il suo desiderio di fuggire si stava già attenuando? Che una volta arrivati a casa Jenny si chieda che ci faccia lì? Forse sì. Per quanto abbia superato il trauma, non credo che Jenny possa riuscire ad andare a letto con qualcuno se non se la sente al cento percento perciò, visto i dubbi che in lei hanno iniziato a farsi strada velocemente, probabilmente alla fine si sarebbe rifiutata. E mi piace come tutto questo si sussegua velocemente, in lei: l’emozione e la paura per il gesto di Philip, l’impulso di fuggire, il desiderio di aggrapparsi a Salvatore, il ripensamento che la porta presto a chiedersi che cosa ci faccia a casa dell’italiano. Mi sembra un po’ come dire che, per Jenny, tutte le strade portino a Philip, anche quelle che di primo acchito sembrerebbero potercela allontanare definitivamente. Perché anche se non l’ha riconosciuto nei suoi gesti, anche se non si è sentita riconosciuta da lui per via delle sue parole, anche se quel che ha fatto l’ha atterrita e anche se Jenny ha provato la necessità di fuggire, alla fine c’è qualcosa che la ferma, e la riporta sui suoi passi. Certo, a Jenny servirà ancora del tempo prima di lasciare che Philip le si avvicini sul serio (almeno fino a che non le torneranno i conti;), però non credo che il bacio e le parole di Philip, dopo questa notte, la porteranno a continuare a pensare di voler fuggire. Credo invece che Jenny ricomincerà a provare le stessa smania di recarsi al campo, lo stesso desiderio di vedere Philip dei giorni precedenti. Forse, chissà, in lei c’è qualcosa che la spinge a riprendere in mano l’operazione centrale per capire cos’è che non ha consentito il risultato corretto.
Per concludere con Jenny, due parole sulla sua risposta a Salvatore quando quest’ultimo le chiede se sia lui, a trattenerla dal riavvicinarsi a Philip. Jenny avrebbe benissimo potuto mentire per togliersi l’impiccio, avrebbe potuto cercare di sviare l’argomento, invece sceglie di dire le cose come stanno e afferma: “-No, sono io.-”. Insomma, più accettazione di così. Se Jenny riesce persino ad arrivare a dire chiaramente a Salvatore, che ciò che ancora la trattiene lontana da Philip non è lui, bensì lei stessa, significa che in lei non c’è più traccia di negazione a proposito di Philip. È vero, forse da parte sua non c’è mai stata (mentre sappiamo che Philip sta riuscendo adesso-adesso a darsi una svegliata in questo senso), però credo che in queste parole manchi anche la rassegnazione che l’accompagnava nei primi capitoli. Mi torna in mente quella frase che Jenny aveva rivolto a Salvatore in uno dei primi capitoli dove sosteneva che lei, a Philip, “non interessava più”, ed eravamo giunte alla conclusione che avesse affermato una cosa del genere senza rendersi conto del perché avesse detto questa frase, piuttosto che fermarsi al fatto che tra di loro fosse finita. Qui, invece, non penso che sia l’inconscio a spingerla a pronunciare quel “No, sono io.” In questo caso credo che Jenny sia perfettamente cosciente di averlo detto, difatti ci ha pensato, prima di pronunciare queste parole, e si è detta che tanto valeva che dicesse la verità. Nel caso precedente non era stato così. Forse, se in un altro momento Salvatore le avesse ricordato le sue parole, Jenny si sarebbe sorpresa da sola di averle pronunciate, ora invece è tutto molto diverso: credo che Jenny sia davvero, ormai, ben piantata sulla “strada-di-Philip” e credo anche che, niente, possa più distogliercela davvero. Certo è, però, che Philip si dovrà ingegnare per abbattere veramente le paure e la diffidenza di Jenny, perché lei le ferite se le porta ancora dentro, e Philip deve capire che deve essere lui a lenirle. Non sarà proprio questa consapevolezza a essergli mancata (a causa dei sensi di colpa e di quello di inadeguatezza), dopo la violenza subita da Jenny?
Rubrica “il meglio si tiene sempre per ultimo”. Come si può commentare, secondo te, quella che non conosciamo e abbiamo ribattezzato “la-parte-figa”, se non procurandoci uno strato protettivo anti-sbavo per la tastiera, nonché con una miriade di stelline che, persino all'intera via lattea, fanno un baffo? Ti viene in mente qualcos'altro? Ci sono altre soluzioni? No, vero? Benissimo, visto che qui comunque siamo in pubblico e dobbiamo conservare un minimo di dignità, mi limiterò giusto-giusto a quell'assaggio di stelline che tu sai essere solo l'inizio di quelle effettivamente prodotte in seguito ad ogni lettura di questa scena: *_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*.
Giusto per darti un'idea …
Ma passiamo un momento, anche qui, alle cose serie, perché vorrei analizzare questa parte a proposito della questione “sensi di colpa” che, almeno, due paroline le merita di sicuro.
Ti pare che se Benji è arrivato addirittura a rivolgere a Amy quella domanda a proposito di David, vuol dire che il dubbio gli martella veramente, ma VERAMENTE, il cervello? Per la mia gioia è tornata la pallina nel flipper impazzita, e mi sa tanto che è un bel pezzo che ‘sta pallina non si ferma, vero? E mi sa anche che a Benji rode mica poco di non riuscire a trovare una risposta al dubbio che lo assilla, come probabilmente gli rode anche aver tirato fuori l’argomento (più che altro il fatto stesso di aver dovuto ammettere di essere assillato da questo dubbio). Però, se nonostante questo l’argomento l’ha tirato fuori ugualmente, significa che non poteva proprio farne a meno, che doveva assolutamente avere un parere esterno in proposito. E che dici, gli roderà anche aver dovuto ammettere, in questo modo, di aver bisogno del punto di vista di qualcun altro per darsi una risposta su qualcosa? Uhm, forse sì. Però tutto ciò passa in secondo piano … interessante, no? Dici che Amy, a tutto ‘sto agglomerato di rodimento, ci avrà fatto caso? Secondo me no, non più di tanto almeno, deve aver preso la domanda di Benji per quella che era, ha notato sicuramente quanto in realtà fosse assillato da questo dubbio, ma non quanto deve essergli stato sulle palle doverlo ammettere. Ma diamole un’attenuante, con tutta quella figaggine a distanza ravvicinata mica era facile … nemmeno io ci avrei fatto caso, al posto suo.
Ma l’alternativa che Amy suggerisce quasi per caso e che poi mette il dubbio a entrambi che possa corrispondere a verità (quindi se David possa aver fatto saltare il possibile contratto di Benji con il Bayern), oltre per l’appunto a far nascere il dubbio in Benji che le cose possano essere andate veramente così, gli darà anche modo di convincersi che quel che è successo a Jenny non è una conseguenza di quello che lui ha fatto con Karen? Cioè, se David si fosse vendicato su di lui facendo saltare il suo contratto con il Bayern (o anche solo ci fosse questa possibilità), ciò non escluderebbe la connessione che Benji ha fatto tra sé e Jenny? Un dubbio può averne scalzato un altro? Amy può aver premuto il pulsante giusto perché Benji mettesse una pietra sopra alla domanda che continua a porsi? Da un lato non mi sconfinfera troppo l’idea che basti così poco per convincere Benji ad accantonare un suo dubbio così radicato, dall’altro però non so se dire proprio-proprio di no, perché se ha dovuto cercare un parere esterno per capirci qualcosa, vuol dire che lui proprio non ne veniva a capo, perciò potrebbe dare un certo credito alle parole di Amy.
In conclusione del commento, un altro paio di stelline: *_*_*.

Recensore Veterano
04/05/18, ore 17:36

Direi che, in questo capitolo, troneggia indisturbato su tutti Benji Price...
Bello il dialogo con Amy (anche se avendo letto solo in parte il tuo precedente racconto non sono riuscita a cogliere tutte le sfumature della loro conversazione), molto da cavaliere, poi, la sua scelta di aiutare Phil trattenendo Gentile dal fare qualsiasi cosa, e notevoli, come al solito, le sue scaramucce verbali con Mark.
Peter sbaglia tutto: tempi, modi, parole. Essere i migliori amici alle volte non aiuta a capire. In questo caso, poi, la comprensione è pari a zero e in più Phil rimedia pure un paio di pugni.
Se però i pugni sono serviti a far resuscitare il nostro disperato, allora Peter, per favore, continua!!
Salvatore conserva la sua media altissima: un signore, non c'è che dire... mi sembra quasi di vederle le sue ciocche bionde e la sua barba incolta.. Evelyn non ha tutti i torti in fondo...
Il ritorno alla vita calcistica del vice capitano, che riscopre un briciolo di dignità al pensiero di una imminente, e quasi certa, sconfitta con la nazionale italiana di Gentile, induce i compagni di squadra a guardare Philip con altri occhi. Certo, però, che ricevere consigli amorosi anche da Everett a dai gemelli Derrick non è proprio il massimo.
Comunque l'importante è che Philip abbia cominciato ad agire. E baciare Jenny gli ha fatto capire che il suo cuore è ancora pieno di lei.
Speriamo bene...

Recensore Master
04/05/18, ore 11:37

Intravedo un barlume di ripresa in Philip finalmente.
E' bene che inizi a metetre un po' di pntini sulle I.
e forse il nullaosta che sta per arrivare era meglio che tardasse un altro po', così da vedere se poteva tornare sul giusto binario.
comunque Val Saal e che due palle eh... vero che Tsubasa gli costerà un fottio, ma in nazionale lo deve lasciar giocare e che cavolo...

Ecco ci mancava pure lo svenimento, ovvio dopotutto visto l'allenamento massacrante della sera prima.
E vediamo che finalemente inizia a rendersi conto delle cose e riprendere in mano la situazione... che dio ci aiuti santa pace. Alleluia!

A me fanno ridere in campo, sono passati anni ma hanno ancora atteggiamenti da bambini delle elementari. E sì che il gioco di squadra oramai dovrebbe essere un concetto assodato.

E finalmente il neurone solitario (stile pubblicità dell'acqua Lete. c'è nessunooooo?!?!?) di Callagan torna a funzionare un minimo. Dai che ce la facciamo a recuperare Jenny e pure la nazionale... sono fiduciosa eh!

Peter caro, ascolta a me... sta scenata arriva in ritardo, andava fatta prima e non ora e non di fronte a tutti, ma che cavolo. Che razza di amico si comporta così? No, non ci siamo... 404 spero in uno 0 in pagella...

Senti cara... ma tu vuoi ucciderci con una descrizione di Benji così?
No, diccelo o preparaci prima santa pace!
Amy la felpa rubala, non vedo altre soluzioni. Poi la nascondi a Ross altrimenti sai che attacco di cuore che gli fai venire? Pazza!

Oddio povero Benji che diavolo di idee che ha in testa. concordo con la risposta di Amy. Quel bastardo di David lo avrebbe fatto comunque.
In più si aggiungonio i problemi con l'Amburgo, che palle!

Ma povero Mark gliene succede una dietro l'altra, tanto da confondersi con le lingue ahahaah
Comunque questa non è una nazionale di calcio, ma la nazionale del pettegolezzo ahahahah
Tutti a impicciarsi degli affari degli altri e Philip che schiuma. Poraccio io sarei già sbroccata, altro cjhe colpo sull'armadietto!

Ahhh neurone birichino, francamente il modo di approccio utilizzato da Philip non mi è piaciuto molto. La sberla che gli avrei mollato sarebbe stata epica. non è che se mark e gentile la baciano lui può fare ciò che vuole eh!?
Che modi sono?
Benji è il più sveglio di tutti lì dentro... Ha la mia stima.
E poi la pensa come me sull'approccio quindi siamo in simbiosi.

A Jenny diamo lo scettro per la regina delle fughe.
Fughe che poi la cacciano in situazioni ancora più sgraevoli e complicate.
Ora voglio vedere come se la cava a casa di Gentile...
Ecco dobbiamo solo ringraziare la serata passata con Benji e gli allenamenti massacranti che lo hanno fatto crollare...
Ma il risveglio?
Vedremo.

Evelyn si è superata stavolta, sarà strafottente ma una svegliata al capitano ci voleva.
Dimmi che ci farai dare una sbirciatina a quello che succede... Please...
Alla prossima
Sanae77

Recensore Master
04/05/18, ore 11:29

[ATTENZIONE: pagella modificata dopo “consulto tecnico”, vedi PETER. Ringrazio Sanae77 che mi ha mostrato un altro punto di vista rendendo il quadro più chiaro e completo]
NOTIZIE FLASH
Il party per la partenza di Daisy si terrà a Torino in via San Dentista (per chi non lo sapesse è una nuova via di Torino...vedi “risposta dell’autore” dello scorso episodio) e avrà inizio sulle note della canzone “Mrs Robinson” di Simon&Garfunkel.

Freddie e Gamo, dopo essersi avvicendati in testa alla classifica per diverse settimane, vengono sorpassati in volata dall’allenatore dell’Amburgo. Nonostante il notevole distacco i giochi non sono ancora fatti, chi vincerà il titolo dell’allenatore più rincoglionito del 2018?

Dopo la Coppia D’oro e la Coppia d’argento, finalmente svelata la Coppia di Platino: maglietta maniche corte e profumo del bagnoschiuma mescolato all’odore della pelle di Benji.

ANNUNCIO
Chiunque abbia il dvd di “Amy gli si accostò inspirando il profumo del bagnoschiuma mescolato all’odore della sua pelle.” io lo voglio...e pure la marca del bagnoschiuma grazie!

PAGELLA dell’’episodio 14- Tredicesimo Capitolo

BENJI- voto 10
Si lava e profuma di buono!!! L’antidoping esclude la presenza di feromoni artificiali, sono tutti naturali!

PETER- voto 3+
Sarebbe stato un 10 per aver fatto, quasi, quello che tutti gli spettatori della terza stagione desideravano fare da un bel pezzo. Dico quasi perché io avrei utilizzato un utensile.
Ha però impiegato troppo tempo, forse per comodità, forse perché era più facile tenersi fuori e non esporsi, non fare la figura del cattivo quando tutti compativano Philip, ora che tutti si stanno svegliando ha fatto il Figo della situazione

PHILIP- voto 4=
Nonostante Jason nell’episodio precedente ha mangiato tutte le fette di salame che aveva negli occhi, fino a fargli vedere veramente la situazione della squadra, è precipitato vertiginosamente con “Ti bacio, cos’altro? Lo fa l’italiano, lo fa Landers, non vedo perché non possa farlo anch’io.”
Ricordo inoltre che per quanto Julie sia...bè Julie...comunque Philip è impegnato con lei quindi se prima non la lascia, Jenny diventerebbe “l’altra” se lui ci fa qualcosa e, tentando di baciarla, è stato un tentativo di corna...anzi, tecnicamente, avendoci provato e non si è fermato solo, il nostro Philip è un traditore. Non è un bel modo di tornare con Jenny ed è squallido tenersi Julie di riserva se non gli va bene.

AMY- voto 8
L’affinità con Benji è qualcosa che trascende il tempo e lo spazio...ok, lo so da sola, con questa ho esagerato.
Amy prova emozioni forti, intense e sincere, su questo non ci sono dubbi, visto che le trasmette a noi che li guardiamo insieme.
Esame della vista e dell’olfatto superato alla perfezione!
Non è chiara invece la situazione fisico-psichica: autocontrollo o necessità di esame motorio-articolare per essersi dovuta sedere dopo aver “sniffato” la “fragranza”?

SALVATORE- voto 8
Rimangono costanti le sue performance. Quello che c’è fra lui e Jenny è qualcosa di puro e intenso. Indipendentemente da quello che accadrà è un legame che non dovrà essere spezzato, altrimenti ne soffriranno entrambi. Conosce la lealtà e non dimentica. Aveva un “debito” con Benji e ha ritenuto giusto e corretto ripagarlo. Ora dovrà solo organizzarsi per far fare sesso a Bruce avendolo messo a stecchetto, anche se involontariamente...lui è corretto e responsabile, a costo di farselo lui, non lascerà la cosa in sospeso.

LETTO DI SALVATORE- Voto 10
Sa fare il suo dovere alla perfezione, induce il sonno e culla l’ospite, regalandoci una scena meravigliosa.

HOLLY- voto 3
Ufficialmente: Il solito menefreghista! Una delle migliori amiche della moglie tenta di confidargli un grave disturbo fisico-emotivo che tocca anche un suo carissimo amico e lui stronca la poverina (Evelyn, non voglio sapere quello che fai con Bruce) e nonostante tutto lei lo esorta a passare del tempo di qualità con moglie.
Ufficiosamente: Ma brutto stronzo io lo volevo sapere che stava accadendo e non, fra Evelyn e Bruce! Tenere la boccaccia chiusa e lasciarla parlare per cinque minuti era così difficile?! Se me lo rifai, sai dove te lo ficco il nullaosta?!...ovviamente intendevo dentro un cassetto...

PATTY- voto 6
Si guadagna la sufficienza per la performance generale, ma prima che entri nel club degli “smaronatori” fondato da Ed, che farebbe precipitare il voto, te lo dico io: no, non hai tradito Holly...non ancora!
I suoi dubbi derivano dal fatto che una parte di lei lo desidera o le è piaciuto sentirsi desiderata. Altrimenti si sarebbe arrabbiata e non avrebbe avuto dubbi visto che lei non ha fatto nulla...non ancora.

ED-voto 5=
Ti fai segnare a quel modo e pensi di meritare più di Benji di entrare in campo?! Ma per favore!

JENNY- voto 8
Oltre al miagolio, ha dimostrato altre doti da gattina, per la precisione da “occhi di gatto”, potrebbe unirsi alla banda. Su cosa ha fatto e dove è stata, per ora, non pretendo spiegazioni da lei, meglio non rischiare di abbassarle il voto in una giornata di festa: Daisy si è levata dai co...ndominio!

GAMO- voto 6
Si sta rimontando la testa, ma per ora viene ascoltato...per ora!

EVELYN- voto 6
Certo che voleva rivelare a Holly la sua situazione con Bruce, non le crede nessuno dicendo diversamente. L’amica prevale ancora sulla cacciatrice di scoop, ma attenta a non farlo sapere al report con cui chatti, non prenderebbe affatto la cosa come un pregio...ma questo Bob fisicamente com’è? Mmm Eve che combini?

MARK- voto 6
Dopo una notte di attente valutazioni il voto è stato fissato a 6. La scelta è stata alquanto combattuta fra apici di semi-genialità a crolli inaspettati.

DOMANDA per supporto visivo:
Malaya inizialmente la focalizzavo come una donna sulla cinquantina, tutt’altro che una “panterona”. Ultimamente, guardando delle
foto su google ho cominciato a chiedermi se non fosse invece una giovane studentessa gnocca che maschera la cosa con abbigliamento e altro...
Richiedo gentilmente qualche, anche vaga, indicazione, altrimenti mi parte lo spoiler theory su Mark che improvvisamente si rende conto di aver avuto il grande amore sotto al naso e non essersene mai accorto.

E per questa settimana...forse...è tutto.
Ciao Ciao
(Recensione modificata il 04/05/2018 - 12:23 pm)

Recensore Master
03/05/18, ore 21:25

Ma finalmente... sta tornando, Philip sta tornando, sia come vice capitano che come uomo innamorato. Mi ha molto colpito il dialogo fra Benji ed Emy, lui ... si sente colpevole di quel viscido essere che ha fatto del male a Jenny. L’atteggiamento di Gentile non l’ho compreso, forse il sussurro di Jenny,in preda alla febbre, gli ha fatto capire che lei appartiene a Philip e per quanto Gentile sia uno strafico, non può fare a meno di comprendere il grande amore che li lega? Va bhe attenderò il seguito... la storia comunque è sempre più avvincente! ☺️

Recensore Veterano
27/04/18, ore 22:38

Dalla lettura del presente capitolo alla lettrice sorgono spontanee una serie di domande:
1) Bruce ed Evelyn perchè stanno insieme? lei, in particolare, è veramente insopportabile...
2) l'autrice ha tratto ispirazione da Ombre rosse (la famosa scena dell'assalto alla diligenza da parte degli indiani e il successivo arrivo della cavalleria) per meglio rendere Gentile tipo John Wayne? me lo stai rendendo un uomo senza macchia e senza paura...
La scelta narrativa di far riapparire Mcfay anche se solo in foto ha dato i suoi frutti: Phil è uscito dall'apatia (meglio tardi che mai), anche se il suo eccesso pallonistico viene scambiato da Peter per una ricaduta da stupefacenti (pensano tutti male, ma guarda un pò gli amici...); Jenny, invece, nel delirio causatole dalla febbre cerca Philip... qualcosa vorrà pur dire tutto ciò!!
Tom sembra l'unico savio, al momento.
Dico sembra, perchè l'autrice ha preannunciato un prossimo pesante coinvolgimento del numero 11 nella trama della storia...

Recensore Junior
27/04/18, ore 12:31

So che sei contentissima di sapere che, anche per questo capitolo, ti attende una nuova “bellissima” recensione suddivisa per punti ^_^.
Punto 1: “la febbre di Jenny”. Qui, la prima domanda che mi sono posta, senza poterne fare a meno, è stata: ma non è che Jenny s’è presa la febbre per via di “una reazione a caso” scaturita dall’abbraccio di Philip? A parte questa domanda che nasce direttamente da tutte le nostre follie, passiamo alle motivazioni serie. Perché credo proprio che la febbre, a Jenny, non sia venuta per caso, né perché abbia preso freddo la sera prima, né perché da qualche parte giri l’influenza. La febbre di Jenny, anzi, con l’influenza non ha proprio niente a che fare e, leggendo il capitolo, mi pare che ne sia perfettamente consapevole anche lei. Credo piuttosto che si tratti di una reazione allo stress eccessivo di quei giorni, arrivato poi al culmine la sera precedente, prima vedendo la foto di David, poi trovandosi tra le braccia di Philip. Arrivata a quel punto, dopo il turbinio di emozioni che Jenny non ha saputo dove incanalare, quella sera, il suo corpo e la sua mente non hanno più retto e le è esplosa la febbre. Poi che ne dici: la febbre di Jenny potrebbe collegarsi a questa situazione anche in un altro modo, questa volta un po’ più simbolico. Perché l’arrivo della febbre dà l’idea delle difese immunitarie che si infrangono, delle barriere del corpo che vengono abbattute … e non possiamo dire che, quello che è accaduto la sera prima (sia il vedere la foto di David che il fatto di ritrovarsi tra le braccia di Philip), abbia abbattuto nello stesso modo le barriere interne di Jenny? Prima è stato il turno delle barriere mentali-emotive, poi di quelle fisiche, proprio perché il corpo non ha retto allo stress e all’emozione (quella negativa causata da David e quella positiva ma disarmante causata da Philip). Da qui, mi viene da chiedermi quanto in realtà tutta questa situazione (a partire dal trauma che Jenny ancora si porta dentro e al suo tentativo di arginarlo, fino alle emozioni che le causa la presenza di Philip che Jenny cerca disperatamente di gestire senza dover soffrire di nuovo) abbia fatto accumulare lo stress, in Jenny. Forse tutto ciò che è successo e che sta succedendo ha un effetto molto più dilagante di quello che sembra (e di quello che Jenny stessa percepisce, consciamente), e che l’autocontrollo che Jenny dimostra e che, finora, ha creduto di avere in pugno, non sia in realtà soltanto un’illusione, per lei per prima. In realtà, le emozioni e le angosce, in Jenny, si sono sommate le une sulle altre, si sono accavallate, si sono fatte spazio il più possibile per starle dentro (dove lei faceva di tutto per ignorarle), fino a quando due emozioni insostenibili e impossibili da ignorare hanno fatto esplodere tutto, superando addirittura la barriera emotiva e riversandosi anche sul piano fisico, proprio con la febbre. Eppure credo che, nonostante questa febbre e questa “esplosione” di emozioni che l’ha causata, possano dare un’idea negativa e una sensazione di debolezza, in realtà le cose stiano tutto all’opposto. Perché in questo dilagare, in questo emergere dell’interno verso l’esterno, ci vedo una sorta di liberazione, nonché di purificazione. Con la febbre e il relativo sfogo dello stress che l’ha causata, Jenny può liberarsi dell’insano ammucchiamento di emozioni e angosce di cui parlavo prima, e che le avrebbero fatto solo del male. Forse la febbre e le forti emozioni della sera precedente non sono state un simbolo di debolezza: forse, al contrario, liberano Jenny da quello che le stagnava dentro senza che lei stessa riuscisse a vedere esattamente quello che, dentro, le stava succedendo, dandole anche la possibilità di “ricaricare le batterie” prima di poter riprendere il controllo. Riprendendosi, avrà sicuramente le idee più chiare, e forse sarà anche un po’ più “libera” o, almeno, un po’ più “svuotata” dalle emozioni negative.  
Punto 2: Una domanda fondamentale … “Ma che gli è preso, a Tom?”. Ti dirò che mi ha fatto quasi strano vederlo così infervorato, quasi non sembrava più lui … dov’è finito il placido Tom? Insomma, se sta sclerando persino Tom, vuol dire che Philip non sta facendo veramente una cippa e la situazione è disperata, e in effetti mi sa che è proprio così, al momento.
Punto 3: “La corsa di Jenny nel sogno”. Devo dire che ho trovato molto interessante, e molto appropriata, l’immagine che agita Jenny durante il suo sonno febbricitante. Lei che rincorre Philip senza riuscire a raggiungerlo, lui che corre quando lei corre, che si ferma quando lei si ferma e che, soprattutto, non risponde ai suoi richiami nonostante Jenny tenti disperatamente di attirare la sua attenzione. Quel che di questo sogno mi colpisce, è il fatto che siano presenti sia gli aspetti onirici e quindi irreali scaturiti dal subconscio (perciò proprio questa corsa incessante dove l’obiettivo si presenta continuamente irraggiungibile), sia una sorta di inequivocabile concretezza (Jenny cerca di raggiungere Philip, il suo desiderio in proposito e il suo obiettivo stesso non rimangono offuscati, non si palesano sotto altra forma, non la confondono. L’obiettivo di Jenny in questo sogno è chiarissimo: raggiungere Philip, nient’altro) che credo dimostri la risolutezza, la decisione con cui il suo stesso inconscio si sta imponendo sulla sua parte cosciente, mostrandole chiaro e tondo quello che Jenny sta facendo. E Jenny sta rincorrendo Philip da un pezzo, forse non ha proprio mai smesso di farlo, solo che finora questo desiderio di raggiungerlo era, per così dire, sigillato e bloccato dalla Jenny-cosciente che cercava di non pensarci. In più Jenny corre, per raggiungere Philip, non si limita a camminare. Camminare non sarebbe abbastanza: forse Jenny, in questo sogno, corre proprio perché quello che prova per Philip ha rotto le barriere nella sua mente e vi si è riversato dentro così com’è, incontenibile. Perché ormai Jenny sa concretamente dove vuole arrivare e non può impedirsi di desiderarlo. Jenny corre verso Philip perché il suo inconscio la spinge verso di lui e anche a gran velocità, cercando di farle capire che non può più far finta di non star correndo e nemmeno di non starlo facendo per arrivare a Philip. E mentre Jenny corre e non può fare a meno di correre, ugualmente si accorge di essere stanca di farlo: leggendo questo particolare mi sono immaginata Jenny trafelata e disperata che insegue Philip, e che si rende conto solo in quel momento di ciò che sta facendo. Ma proprio in quel momento, si accorge anche di un’altra cosa importantissima, una cosa della quale si rende conto soltanto in quell’istante: Jenny non ha appena iniziato a tentare di raggiungere Philip, lei sta correndo da tanto tempo e, anche se finora non se n’è resa conto (o ha preferito non rendersene conto) ora che ne ha preso coscienza si accorge anche di tutto il peso, tutta la stanchezza che il fatto stesso di star correndo dietro a un obiettivo che seguita ad allontanarsi la stia sfiancando. In questo sogno quindi vedo una sorta di consapevolezza totale, una presa di coscienza inequivocabile di un fatto inarginabile. Una presa di coscienza dalla quale ora Jenny non potrà più tornare indietro e dalla quale, forse, non vorrà nemmeno più tornare indietro. Infatti Jenny, immersa in questo sogno, nonostante la stanchezza e nonostante la disperazione, non riesce a rinunciare a smettere di correre; non può farlo, non vuole farlo. Da un certo punto di vista, farlo sarebbe stato più semplice, no? Jenny avrebbe potuto scegliere di fermarsi, di tornare indietro e fingere ancora una volta con se stessa di essersi rassegnata a stare senza Philip e, forse, fino a un po’ di tempo fa si sarebbe comportata in questo modo. Ora però non solo una cosa del genere le appare inconcepibile, ma non la prende nemmeno in considerazione. Mentre corre, per quanto sia sfinita, Jenny non pensa mai che potrebbe fermarsi, né che forse farlo sarebbe la scelta migliore. Sente solo la disperazione che si accresce più Philip le sfugge, ma non tenta di sottrarsi ad essa, non cerca di non vederla. Jenny affronta questa disperazione, la fa propria, vi si lascia avvolgere, ci entra dentro senza ripensamenti e, imperterrita, continua a puntare al suo obiettivo. Sicuramente, ora, la mente di Jenny ha raggiunto un nuovo step, ora Jenny ha in sé una consapevolezza in più. Forse da sveglia non la affronterà con la stessa determinazione che l’ha accompagnata durante il sonno, ma sarà in grado di riconoscerla per quello che è, la vedrà sempre più chiaramente e, soprattutto, vi si farà comunque incontro. Ora però veniamo a un altro aspetto di questo sogno, ossia il comportamento di Philip: perché Jenny corre e questo presuppone, come dicevo, una presa di coscienza di quale sia il suo obiettivo, ma Philip compie i suoi stessi movimenti allontanandosi da lei. Perciò è questo che Jenny percepisce, dell’atteggiamento di Philip nei suoi confronti … lei lo sente lontano. Ma se in realtà non fosse Philip stesso a sfuggirle, ma quel qualcosa che tra di loro si è rotto dopo la violenza di David e di cui Jenny non riesce ancora ad afferrare la vera natura? Ossia: nel sogno, la figura di Philip rappresenta sì Philip, ma soltanto in parte. Potrebbe essere anche il simbolo di quel qualcosa di diverso che Jenny avverte non soltanto in Philip, ma anche in se stessa? Jenny sa di essere cambiata, dopo quello che è successo a Kyoto, e sa che quell’esperienza ha cambiato anche Philip, solo che forse ancora non sa che cosa sia effettivamente cambiato in entrambi e, forse, l’immagine di Philip è proprio questo cambiamento che li accomuna e che Jenny non ha ben chiaro (nel sogno non riesce a vedere Philip in volto, così come questo cambiamento si lascia percepire ma non si mostra completamente; Philip è irraggiungibile, così come è inafferrabile l’esatta natura del loro cambiamento). Un cambiamento che però Jenny vuole ugualmente guardare negli occhi e riconoscere, un cambiamento che finora ha sempre temuto, che sicuramente ora teme ancora ma che adesso è disposta ad affrontare come non lo è stata finora.
Punto 4: “La reazione di Gentile”. Salvatore sente Jenny che nomina Philip durante il delirio causato dalla febbre e … qualcosa gli attraversa lo sguardo, come nota Patty. Di cosa si tratterà, effettivamente? Allora, noi sappiamo perfettamente che Gentile non è innamorato di Jenny, come d’altro canto Jenny non lo è di lui, e non abbiamo certo bisogno che qualcuno (*_*) ce lo faccia presente come a Philip, dato che noi stiamo già un bel pezzo avanti, perciò scarterei l’ipotesi della delusione vera e propria, non mi pare onestamente che Salvatore arrivi a provare qualcosa del genere. Potrebbe essere una sorta più lieve di dispiacere? Oppure una certa incredulità mista a una buona dose di orgoglio ferito? Insomma, Gentile s’è già ritrovato in testa un paio di corna dalla sua ex Clarissa, fatto che oltre ad averlo lasciato non proprio benissimo deve anche essergli valsa una notevole umiliazione, ed ecco che quando si trova una nuova ragazza, della quale per carità non è minimamente innamorato, questa pronuncia nel sonno il nome del proprio ex, per di più di fronte ad altre persone, così che gli tocca passare per fesso un’altra volta. La cosa gli avrà dato un certo fastidio, sì, ma in che misura, in definitiva? Forse abbastanza da innervosirlo, facendogli perdere un po’ il controllo anche se, pensandoci, sembra che Gentile sia più irritato da ciò che suppone stia combinando Mark con Jenny, rispetto al fatto che quest’ultima si sia riferita a Philip mentre dormiva. Forse perché, a dispetto della reazione più evidente nei confronti di Mark, in realtà Gentile trova più facile accanirsi contro quest’ultimo piuttosto che contro Philip, perché in qualche modo percepisce la differenza tra i due (perciò, nonostante tutto, sa che Mark per Jenny non significa niente, mentre per Philip non è esattamente così) e, se sa perfettamente come affrontare quel che potrebbe esserci tra Jenny e Mark, non saprebbe da che parte voltarsi per far fronte a ciò che invece c’è stato tra Jenny e Philip. Insomma, come se Salvatore si accorgesse, magari non tanto consapevolmente, ma comunque ha una sensazione in proposito, che tra di loro c’è stato di più e che questo “di più” è completamente fuori dalla sua portata perciò non sa come comportarsi in proposito e tende a lasciar perdere, anche se ha chiaramente sentito Jenny pronunciare il suo nome.
Punto 5: cito dal capitolo “Stare male significava essere costretta a restare chiusa in casa e il pensiero di non poter vedere Philip divenne ad un tratto assurdamente insostenibile.”. Qui, mi viene da ricollegarmi al punto 1 e al punto 3 insieme, cioè alle barriere emotive-mentali abbattute dalla consapevolezza delle emozioni della sera precedente da una parte, che la portano a formulare un pensiero chiaro e concreto su ciò che vuol dire non poter vedere Philip, come fino a pochissimo tempo fa non avrebbe mai fatto, come la Jenny-cosciente le avrebbe impedito di fare. Dall’altro la continua ricerca di Philip, ormai palese, che dal sogno si proietta nella realtà in un sentimento che non solo Jenny non può ignorare ma, mi pare, non vuole più nemmeno ignorare. È come se le due Jenny, quella cosciente e quella inconscia, finalmente stessero iniziando a fondersi, o meglio come se ciò che scaturisce dalla seconda potesse ora passare indisturbato attraverso le barriere semi-crollate della prima. È scattato qualcosa, in Jenny, dopo l’abbraccio con Philip della sera prima, e probabilmente anche dal fatto stesso di essersi trovata davanti alla foto di David: qualcosa che sicuramente ha scombinato i suoi fili posti in bell’ordine, ma che ha smosso in lei anche qualcos’altro, qualcosa di più importante del mantenersi in equilibrio precario, ossia quel che desidera veramente (raggiungere Philip), ciò che si era ormai rassegnata che non potesse più accadere. Però Jenny avrà sicuramente timore a lasciare andare completamente il suo equilibrio precario, a lasciare che i paletti di cui si è circondata per permettersi di andare avanti crollino definitivamente. Sarà un passaggio che non affronterà sicuramente alla leggera, che potrebbe farle desiderare di tornare sui suoi passi, ma questo non perché sia ciò che Jenny desidera veramente, piuttosto perché avrà una paura terribile di trovarsi tra le mani qualcosa di irrecuperabile, e di essere costretta quindi a soffrire ancora, forse anche più di prima. Jenny penserà sicuramente al fatto che, anche qualora lei e Philip dovessero riavvicinarsi, ciò che in loro è cambiato potrebbe costituire un abisso insormontabile. Proprio quel cambiamento che percepisce ma che non riesce a vedere in volto: proprio perché Jenny non ne afferra la natura concreta, potrebbe avere paura che anche qualora anche Philip la ami ancora, il loro rapporto sarebbe comunque irrecuperabile perché entrambi ormai sono diversi da quelli che erano prima di Kyoto. Potrebbe, questa paura, trattenerla dal lasciare che Philip le si avvicini?
Punto 6: questo punto l’ho intitolato così: “Philip nota che Salvatore sembra essere a suo agio in mezzo ai ragazzi, mentre lui è l’unico a sembrare fuori posto.” E qui, mentre leggevo, mi sono posta subito una domanda: se questa sensazione non fosse legata solo a Salvatore, ma fosse una sorta di improvvisa illuminazione sulla propria condizione? In pratica: Philip sta iniziando a svegliarsi? A guardarsi intorno? A rendersi conto finalmente di ciò che lo circonda, sentendosi come se vi fosse piombato in mezzo all’improvviso, provenendo da una dimensione tutta sua? Finora, Philip è stato praticamente un’ameba: non gli importava di niente e di nessuno, percepiva ogni cosa e ogni presenza solo come una scocciatura e lasciava che tutto attorno a lui si muovesse senza che lui provasse a prendervi a parte, provasse ad accettare il fatto di trovarsi lì. Ora, invece, è come se si fosse accesa di nuovo, improvvisamente, la famosa luce nella sua testa che, prima, qualcuno accendeva e spegneva impedendogli di guardarsi intorno e che, durante l’abbraccio con Jenny della sera precedente, è rimasta finalmente accesa per più tempo. Dunque Philip ha di nuovo l’opportunità di guardarsi intorno (e non trascurerei nemmeno la volontà di cominciare a farlo, perché se inizia a rendersi conto di essere “fuori posto”, significa che una certa presa di posizione ormai è presente) e, per l’appunto, di rendersi conto che se c’è qualcosa che non va, in tutto quello che percepisce, questo è dovuto a lui, non a ciò che lo circonda. È lui, è il suo atteggiamento, che stonano. E ora mi domando anche un’altra cosa, avendo ripescato l’immagine dell’interruttore nella testa di Philip: ma non sarà che, la mano che prima accendeva e spegneva la luce impedendogli di vedere, in realtà, non fosse altro che la sua? Potrebbe essere stato lui stesso ad agire così, semplicemente perché non voleva vedere? E se, la sera precedente, la luce fosse rimasta accesa perché, anche se è stato lui a muoversi verso Jenny per stringerla, in realtà è stata la mano di lei a posarsi sulla sua, a portarlo a premere l’interruttore, e a dargli la forza di non tornare a spegnerlo finché lei si è trovata tra le sue braccia? E se, quindi, ora Philip avesse acceso di nuovo consapevolmente la luce, proprio perché, quel che più gli preme, è tornare a vedere per trovare Jenny, nonché se stesso? Se dovessi trovare una parola chiave per questo capitolo, sicuramente opterei per “purificazione”, perché credo che in queste pagine, la purificazione appartenga a entrambi: Jenny che con la febbre che abbatte le sue difese fisiche lascia finalmente che succeda altrettanto per quelle emotive, trovandosi palese davanti agli occhi quel che desidera, e Philip che, per la prima volta, sceglie di voler ricominciare a vedere e, cominciando a mettersi in discussione per i motivi giusti (se c’è qualcuno di fuori posto, lì, questi è soltanto lui), prende in mano proprio quel filo della matassa che, infine, lo porta a sciogliere quel nodo atroce che sta nel centro e che, finora, non riusciva nemmeno a capire da dove partisse. Sai, vedendola così, inizio a credere che Philip non debba arrivare a dare un taglio netto alla sua matassa ma, al contrario, debba trovare davvero il modo giusto di districarla, nodo per nodo. Tagliare via la parte aggrovigliata non vuol dire eliminarla, forse vorrebbe soltanto dire cercare di liberarsene per non doverla vedere più. Ma a quel punto che cosa gli resterebbe? Un filo rotto, che non ha né un inizio né una fine e che sarebbe impossibile ricostruire. Avrebbe in mano i “cocci” della matassa, potremmo dire, dei quali potrebbe soltanto disfarsi buttandoli nel primo cestino che gli capitasse a tiro e, così facendo, non avrebbe risolto niente. Forse, dare un taglio netto alla matassa vorrebbe dire rassegnarsi a lasciare le cose come stanno ma, se Philip invece vuole riavere Jenny, allora dovrà mettersi d’impegno e srotolare uno a uno i nodi malefici che gli invadono la mente.
Punto 7: dal capitolo “Per quanto riguarda le tue rogne, te le sei cercate dalla prima all’ultima!”. Questa frase Philip la dice a Mark, ma ho avuto come l’impressione che la riferisca un po’ a se stesso. Riprendendo quanto dicevo nel punto precedente, Philip sta iniziando a svegliarsi, a rendersi conto a che cosa l’ha condotto l’atteggiamento che ha tenuto fino a quel momento e, quando si rivolge a Mark in questo modo, mi è parso che questa critica, in realtà, si riferisse più a se stesso che all’amico. Ci sento dentro una certa rabbia, un fastidio per una situazione che non può più tollerare così com’è. È un po’ come se volesse darsi una scossa da solo, per convincersi che, effettivamente, deve svegliarsi e cominciare a muovesi. Però non solo questo, in effetti. Da un altro punto di vista, sicuramente Philip sente la necessità di “aggredire” Mark in questo modo, d’altro canto c’è di mezzo anche la solita, vecchia gelosia che torna a farsi sentire (a cui, forse, Philip permette di farsi sentire di nuovo? Insomma, ora che ha ammesso con se stesso di amare Jenny non prova nemmeno più a impedirsi di provarla?), soprattutto perché quel che ha visto al campo il giorno prima, e che gli è stato ricordato dalla foto sulla rivista, gli è totalmente insopportabile. Per cui direi che forse qui abbiamo un 50 e 50: con quella frase, Philip vuole davvero dare contro a Mark perché torna a essere geloso di Jenny esattamente come è sempre stato, dall’altro vuole dare contro a se stesso, perché finalmente ha le idee più chiare e vuole imporsi di darsi una svegliata.
Punto 8, dal capitolo: “Per affrontare Gamo e Marshall aveva fatto una fatica immane, lo scontro con Benji lo aveva sfiancato.”. Qui mi sono vista proprio la mente di Philip che, dopo essere rimasta a lungo inattiva, a lasciare che ogni cosa andasse per conto suo senza che lui dovesse intervenire in qualche modo, ora che improvvisamente s’è svegliata inizia a far funzionare gli ingranaggi ma, proprio perché rimasta inattiva per tanto tempo, questi primi movimenti presuppongono uno sforzo notevole e il risultato è sfiancante. È come se la mente di Philip avesse disimparato a muoversi, ora tutto ciò che fa gli costa il triplo della fatica. Ma penso comunque che anche questa fatica sia un aspetto positivo, è proprio indice di questa riattivazione della sua mente: se quest’ultima non fosse avvenuta, Philip continuerebbe a lasciarsi scivolare addosso tutto ciò che vede e sente, compreso il cazziatone di Benji a proposito di Jenny. Invece è proprio perché ora la sua mente lavora di nuovo, che tutto appare più difficoltoso: le rotelline si sono un po’ arrugginite, hanno bisogno di un’oliatura e di essere utilizzate di nuovo costantemente perché il movimento torni ad essere scorrevole . Che ne dici, adesso a Philip facciamo pure la revisione?
Punto 9: “Philip e il primo scioglimento dei nodi”. Essì, finalmente Philip ci si è messo e, ciò che lo porta a prendere in mano la sua bella matassa e cominciare a lavorare al primo nodo, credo proprio che sia il fatto di mettersi a calciare il pallone immaginando di colpire David. A ogni tiro, mi immagino le dita nella sua mente che, sempre più decise, si avventano sul groviglio di nodi e, scovato il primo a cui dedicarsi, iniziano a scioglierlo. È proprio come se Philip avesse improvvisamente capito qual è la “strada giusta” da seguire, come se avesse invertito il corso del proprio atteggiamento mentale e si fosse illuminato. Finora, la matassa che ha avuto tra le mani era soltanto un groviglio di cui non riusciva a capire nemmeno quale fosse l’inizio e quale le fine: come dicevamo, tirava un filo e, invece di sciogliere un nodo, ne attorcigliava un altro. Ora, è come se invece avesse capito da che parte deve lavorarci, su quali fili (e in quale ordine) deve concentrarsi. La figura di David, nella matassa di Philip, è costituita dal filo centrale a cui si sono aggrovigliati tutti gli altri, ed è proprio quel filo che Philip, finora, ha ignorato perché troppo ingarbugliato, pensando che avrebbe potuto sbrogliare prima tutto il resto, senza dover mai andare a toccare il fulcro del problema. Così facendo, invece, come sappiamo, di grovigli ne ha solo creati degli altri. Ora invece è proprio su di esso che si concentra e, nodo per nodo, inizia a districare l’agglomerato. David infatti è in ognuno dei pensieri che lo accompagnano durante questo continuo tentativo di colpirlo nella propria testa. Anche qui: “La vista di lei insieme a Mark lo stava facendo andar fuori di testa. E a coronare il tutto c’era lo sguardo beffardo di McFay che gli balenava di continuo nella mente”. Indubbiamente l’immagine di Jenny con Mark continua a ronzargli in testa ed è insopportabile, ma anche qui non può fare ameno di arrivare a David. Ormai la sua mente ci si è concentrata e non può distogliersi dal suo pensiero, è proprio come quando ci si impunta a voler disfare un nodo complicato e non si può lasciar perdere fino a che non si ci si è riusciti.
Mentre Philip continua a scagliarsi contro l’immagine di David che gli si para davanti, e mentre continua ad accanirsi sui nodi della matassa nella sua mente, ecco che arriva a questa conclusione “In quell’ultimo anno e mezzo le cose erano andate veramente di merda.”. Io credo che questa sia la prima volta che lo ammette chiaro e tondo con se stesso, che non scappa da questo pensiero e che si rende effettivamente conto di dove l’abbia condotto il provarsi di Jenny. Sì, da Kyoto in poi è andato tutto di merda, non può più impedirsi di guardare in faccia la realtà, le cose stanno così e, proprio perché ora Philip guarda in faccia questa consapevolezza, si rende conto di quanto, effettivamente, essa sia lacerante. E, mentre pensa ciò, si accorge che anche questo filo è annodato con quello di David, perché questo pensiero lo porta inesorabilmente a dare la colpa a quest’ultimo anziché a se stesso, per ciò che è successo. Giungendo a questa consapevolezza, Philip è riuscito a sciogliere un altro nodo che, fino ad ora, gli era sembrato così impossibile da districare da non provare nemmeno a metterci le mani. Ora che però ha cominciato a farlo seriamente non potrebbe mai smettere, fino a che non arriva fino in fondo. David, infatti, è sempre di fronte a lui. Philip continua a calciargli contro il pallone, ma questo non vuole andarsene. Tutti i ricordi di quello che è accaduto si sbloccano nella sua testa, proprio come ha fatto la sua mente stessa che è finalmente riuscita ad azionarsi e, adesso, è come se dovesse affrontarli uno per uno per riuscire a superarli e arrivare, infine, al punto centrale.
Iniziando a districare questi nodi, iniziando a ragionare sull’ultimo anno e mezzo, Philip riesce a sperimentare un'altra emozione importante, un’emozione che mancava concretamente da troppo tempo, e che credo sia il segnale principale della via corretta che ha preso a seguire la sua mente che, ora, finalmente non gira più in tondo: la rabbia nei confronti di David. Finora, Philip forse ci si era concentrato soltanto all’inizio, appena venuto a sapere della violenza ai danni di Jenny, quando si era messo a prendere a pugni l’albero. Da quel momento in poi è come se Philip avesse rifuggito tale sentimento, come se non si sentisse degno di provarlo, perché troppo macchiato nei confronti di Jenny per non averla protetta, da non potersi permettere di concentrarsi sulle colpe di chi aveva perpetrato la violenza. Ora, invece, Philip si è lasciato alle spalle quest’ostacolo che finora è sempre stato insormontabile (è riuscito a sciogliere uno dei nodi principali? Quello che, dicevamo, avrebbe dovuto affrontare con un taglio netto?). Adesso, forse, dopo averlo districato Philip si accorge di quanto ciò che finora si è rifiutato di vedere a causa dei sensi di colpa, in realtà, fosse ovvio. La consapevolezza della colpa di David lo avvolge e lo squassa, e non può fare a meno di pensare che quest’ultimo debba pagare per quello che ha fatto, che sia inaccettabile l’idea che la passi liscia per aver distrutto le vita di Jenny e la sua.
Ad ogni modo, Philip arriva a questa conclusione: “Forse quello era l’unico modo per uscire dalla spirale dei sensi di colpa e ricominciare a vivere. Anche senza Jenny, ma vivere davvero e non limitarsi a tirare avanti e basta, come stava facendo da troppo.”. Sicuramente qui ha sciolto un nuovo nodo fondamentale, anche se credo che ben presto si troverà costretto a constatare che accostare la parola “vivere” all’espressione “senza Jenny” è matematicamente impossibile.
Punto 10: “Per quanto la riguardava, non credeva che ritrovarsi di nuovo davanti la faccia di David le avrebbe procurato quella vertigine di ricordi. Pensava di aver superato il trauma, di averlo cancellato dalla testa.”. Perché anche se questa “vertigine di ricordi” ha portato le barriere emotive-mentali di Jenny, finalmente, a infrangersi (insieme ovviamente all’abbraccio di Philip), resta il fatto che, per Jenny, ritrovarsi di fronte a quello sguardo, sia stato un po’ un nuovo trauma. Proprio perché le barriere tra il dentro e il fuori sono crollate, tutto ciò che dentro era contenuto ora si è riversato all’esterno e si presenta per quel che è. Così, come ora Jenny non può più sforzarsi di ignorare quello che prova per Philip, non può nemmeno più ignorare il fatto che la ferita inferta da David, in fondo, sia sempre lì. Certo, questa ferita non sanguina come all’inizio, e non è nemmeno stata ignorata completamente, dato che Jenny è stata in terapia, perciò questa stessa ferita non ha “suppurato”. Ma qui stiamo parlando di ferite che non si cancellano e che, per quanto vengano curate, è impossibile far rimarginare del tutto; forse, in questi casi resta sempre qualcosa in più di una semplice cicatrice. Forse rimane una piaga che non sanguina ma che, se stimolata, brucia ancora parecchio. Jenny per un bel pezzo ha smesso di prestare attenzione a questa piaga, l’ha lasciata lì dov’era, dentro di sé, dopo averle prestato il soccorso necessario a non renderla infetta. Ora però la sente bruciare e pulsare di nuovo e credo che questo l’abbia spiazzata non poco: forse si aspettava che quella ferita non avrebbe potuto dolere più, forse credeva davvero che non fosse altro che una semplice cicatrice ormai indolore. Invece, ha dovuto rendersi conto che così non è e questo la fa vacillare, non se l’aspettava e, in qualche modo, forse deve abituarsi a questa idea prima di poter andare avanti. Poco dopo Jenny arriva a questa conclusione: “Avrebbe dovuto cancellare Shintoku dalla sua esistenza e non tornarci mai più.”. Perché Jenny, che questa ferita ancora bruci, al momento non vuole affatto accettarlo, non ne sopporta il pensiero e la sua mente cerca degli espedienti che le consentano di non farla più tornare a dolere. Jenny ha preso atto di questo dolore, si accorge di non poter evitare che un’associazione qualsiasi lo riacuisca, così quel che si propone è di allontanarsi proprio da tutto ciò che, con il ricordo di David e di quello che le ha fatto, ha avuto a che fare. Però, così facendo, forse Jenny non riuscirebbe mai a uscire completamente dal suo labirinto: in questo modo si ritroverebbe sempre a negare qualcosa a se stessa, a chiudere gli occhi di fronte a qualcosa di importante. Per liberarsi definitivamente di tutti i fantasmi del passato forse non deve dimenticare tutto, né arrivare al punto in cui l’immagine di David non le procuri più alcun effetto. Forse ciò che la renderà di nuovo libera sarà proprio il fatto di rendersi conto e accettare la natura di questa ferita che si porta dentro e che, ad ogni modo, non potrà mai cancellare. Dovrà conviverci, conoscere a fondo questa ferita e, solo così, andare definitivamente avanti.
Rubrica finale - “Il meglio si lascia sempre per ultimo *_*”: Si è visto molto poco Benji in questo capitolo, ma l'apparizione che fa nel momento del cazziatone a Philip vale per cento. Tu sai benissimo quali follie associo a quel dialogo, che non mi è mai possibile leggere restando al cento percento seria (me lo rivedo tutte le volte nella versione che conosci), ma volendo per lo meno provarci, ti assicuro che mi piace davvero molto. Qui altro che sottotitoli, quel che Benji deve dire a Philip glielo palesa chiaro e tondo, senza mezzi termini e senza andarci giù leggero. Potremmo dire che gli dà una bella scossa, nonché una bella mazzata, perché Philip all'improvviso è costretto a sentirsi dire chiaramente quel che lui stesso ha dentro e che, solo adesso, sta ricominciando a lottare per emergere. E a Philip tocca nuovamente rendersi conto della sua inettitudine, della sua incapacità di reagire, del casino che ha fatto con la propria vita giorno dopo giorno. Perché la questione della fascetta, in realtà, è soltanto l'ultima conseguenza di un disfacimento che sta andando avanti da tanto, anzi da troppo tempo, e che deve assolutamente essere arrestato prima che sia troppo tardi.
Ora però vorrei che mi spiegassi perché, se la mia intenzione era quella di dedicare le righe finali del mio commento a Benji, anche questa volta Philip si sia messo in mezzo. Egocentrico!

Recensore Master
27/04/18, ore 11:41

Ehi, ehi, ehi.
che non ti venga in mente il solo pensiero che mi stia stufando di questa storia eh!
Sfrutto le pagelle di 404 per darti 0 al solo pensiero :-D

Ecco ci mancava anche che la povera Jenny si ammalasse.
La sveglia che non viene rimessa e la milf ancora a piede libero per casa :-/
I mezzi pubblici contro Mark, il salvataggio di Gentile (che guadagna punti ad ogni capitolo, sto ragazzo è una rivelazione)
L'apatia di Philip e la disperazione di Tom... Oh, ma qualcuno che si prenda Callagan e gli faccia una ramanzina di quelle pese non c'è?
Benji pensaci tu...
Cioè Bruce chiede una pausa e il mister minaccia Tom.
Gamo fatti una damigiana di camomilla in vena e lascia stare Becker!!!

Che situazione 'delirante' in tutti i sensi.
Jenny mi pare nel gioco con le tre carte tra Salvatore Mark e Philip ahahah
A chi tocca il disastro oggi?
Comunque sta delirando la verità e il prossimo obiettivo. Philip <3 bellini loro.

Caro Philip Tom ha ragione. non stai facendo un tubo, per la squadra, per Jenny, per l'umanità, Cristo! datti una svegliata.
E poi autrice trattami bene Tom che mi pare l'unico più assennato lì dentro dopo Holly (ma lui è un fissato cronico per la palla e la squadra e non conta...) vedrei bene Benji a strigliare tutti!
Sai quanto gongolerebbe in quel ruolo?! Ah!

Ecco sono arrivata al punto che Benji vuole andare in giro per i locali... rettifico quanto detto anche se... sono scura che se avesse il ruolo di capitano li metterebbe tutti in riga, ci tiene a vincere quello lì.

Maledeti giornalisti che immortalano sempre immagini equivoche.
Povero Mark in che casino si è trovato. Comunque Jenny è una piccola calamita di scarogne diamogliene atto. Tipo avvoltoio sulla spalliera ecco!
incredibile che tutti abbiano alla fine un po' di ragione.
Mark si è intrecciato da solo.
Gentile ha ragione a dubitare dopo la foto e la scoperta di Jenny in camera...
Callagan non ha tutti i torti, dopo tutto si sono lasciati.
Che confusione!

Vedi che Benji mi da sempre delle grandi soddisfazioni? Finalmente qualcuno che prende Callagan come si confà santa pace... Qualcuno che lo stontoni a dovere, e concordo nell'idea di sbatacchaire la testa contro il muro.
Sia mai che si riprende!
Comunque geniale l'idea per togliere la milf da casa di Mark. Ha già rotto quella lì.

Torna Holly e me lo fai pure zoppicare, sente che qualcuno si allena e nonostante tutto vorrebbe giocare, pensa alla palla prima che a sua moglie... davvero IC ahahaahahh!
Sia mai che Callagan dopo la scrolalta di Benji non inizi a far per bene.
e il nullaosta di Holly non arriva... che ansia!

La convivenza in casa landers è esilarante. Tutte queste scenette, fraintendimenti e battutine mi fanno ridere di gusto ogni volta.
E comunque sono curiosa di sapere anch'io perchè Mark ha baciato Jenny di nascosto al ryokan. *_* siiiii complichiamo ancora di più la situazione... non è per nulla intricata no no ahahahah.

Ohhh quando Philip si allena in questo modo forse siamo sulla via del ritorno *alza pungo* qualche segno di coerenza iniziamo a vederlo e pure di ripresa.
Peter ha fatto bene a censurarsi, non sono cose ceh si sputtanano all'intera squadra. Oltretutto non avrebbe neppure ragione.
Compatisco Holly che non può riprendere la fascia di capitano e che è costretto a vedere la squadra vacillare in questo modo.
Forza Holly ce la puoi fare!
Sanae77

Recensore Master
26/04/18, ore 23:36

Questa settimana conquista il gradino più basso del podio la voce virile di Tom.
Argento a Gamo che grazie alla sua autorevolezza non ha bisogno di controllare l’ingresso sul retro dell’Hotel.
Vince, praticamente senza gara, la gattina in cima alle scale di Mark, che al ragazzo ha suscitato tanta tenerezza da fagli venire la pelle d’ora [fantastica scena]

Pagella dell’Episodio 13- Dodicesimo Capitolo

...pagella eccezionalmente letta dallo storico speaker delle partite di Holly&Benji e Mila&Shiro...

YOSHIKO- voto 10
Per il tempismo con cui ha mandato in onda l’episodio odierno...grazie

SALVATORE- voto 8
La sua ragazza sta male e lui si precipita, una cosa in comune con Bruce, ma non quello che vorrebbe Evelyn.
Qualcuno però dovrebbe informarlo che dire “lo sfondo” riferito a qualcuno può essere alquanto equivoco.

SUPER-PEARSON- voto 10
Per il fan cast avevo pensato a Jared Leto ma lo sto visualizzato sempre più come Henry Cavill vestito da Superman.
Si è portato via Daisy e se la sta sopportando in auto.

BENJI- voto 8
(e non di parte)
Quando prende le parti di Mark e dimostra di conoscerlo bene lo adoro. È sveglio, intelligente e furbo. Frase migliore dell’episodio “In compenso so perfettamente com’è non essere innamorati e so che Jenny non è innamorata di Gentile come lui non lo è di lei.”

HOLLY- voto 5
“Siamo tutti sotto costante controllo medico. Lo avremmo saputo” ma Holly come puoi essere così cretino?! Il voto è salito per “Adesso vado a dormire, visto che domani mattina dovrò sicuramente incazzarmi presto” almeno qualcosa gli è chiaro. Se non mi fosse stato richiesto specificatamente di non farlo, lo avrei mandato in Antartide!

MEDICO DELLA NAZIONALE- voto 9
Ha capito che stava prima a dire a Jason Derrick che forse era allergico al salame che spiegargli che non deve mangiarne a chili.

GAMO- voto 6
Nonostante continui ad avere l’autorità di Puffo Quattrocchi (vedi James con il salame), almeno stavolta è riuscito ad aveva una scena da “sono il figo della situazione” sembrando quasi convincente.

FREDDIE- voto 6+
Merita indubbiamente qualcosa più di Gamo, non mi è chiaro se sta mostrando di essere più sveglio o meno tonto dell’altro, ma è sempre quel qualcosina in più.

PATTY- voto 6
Il lungo praticantato alla Candy Candy con Holly ha dato i suoi frutti. Ha visto che Salvatore ci tiene a Jenny e non ha provato a farli lasciare. Questo è onesto da parte sua, una cosa che Jenny lo lasci con onestà e una cosa farli lasciare con sotterfugi e inganno.

JENNY- voto 9 e Miao
A parte il fatto che ha rischiato il 3 perché non mi ha detto che ha fatto da quando è salita in auto con Salvatore a quando si è infilata nel letto di Mark, ha avuto una buona e utile performance. Prima come scalda-letto, poi come mazza da baseball nei denti. Uscita meravigliosa alla gattina!!!

JAPAN BOY- voto 4
Restiamo sul voto collettivo. Hanno perso l’occasione di tacere, proprio mentre Tom stava affrontando Philip, ed era un discorso che andava fatto. Sanno solo frignare e non combinano nulla. Vogliono uscire ma aspettano che qualcuno li aiuti, troppo spaventati per fare da soli e preferiscono cercare di non far uscire gli altri perché loro non possono, non certo perché fanno le persone mature che rispettano il ritiro.

ED- voto 6
È vivo e al momento non sta smaronando nessuno.

BRUCE- voto 6
Non mi è chiaro se si fida di Evelyn, se l’ama perché è così, o spera di riflesso di godere dei vantaggi ormonali, ma almeno non è stupido “asciugati la bava, Eve”

EVELYN- voto 5
Non so se è perché si sente a suo agio o perché non ha molta considerazione del suo ragazzo, ma un po’ di contegno davanti a lui potrebbe tentare almeno di averlo.
Ok che nel lavoro è alle prime armi, ma lei è dentro la nazionale e non va manco vicino a quello che fa Steiner, chiunque si era fatto convincere a darle un servizio delicato all’inizio, forse voleva farla licenziare, altrimenti non si spiega.

DAISY- voto 4,5
Almeno ha finto di fare qualcosa, il nulla osta di Rob. Tanto ha fatto tutto SuperPearson sicuro. Si è pure auto-invitata in Italia dopo che le era stato detto di starsene a casa, ma gliene dò atto: sa incassare! Chissà, forse qualche dente non le è caduto quando ha visto Jenny in versione Miao.
[YOSHIKO: Elena è quella di 50 sfumature, chiamata da Ana, Mrs Robinson, ma fra lei e Daisy non so chi è più cretina]

MARK- voto 6
Un piccolo regalo per i tempi duri che l’aspettano. Jenny non mollerà l’osso, vorrà sapere del bacio e, guai a lei se non lo fa, riprenderà l’argomento delle pratiche di “soddisfazione” private del ragazzuolo!
Apprezzo la coerenza e suoi saldi principi contro gli sprechi.

JULIAN- voto 4,5
“Che vuoi fare, Amy?” mah non so Julian che vuoi che ti proponga di fare con Philip barcollante, una cosa a tre?!
L’amico preoccupato e saccente è già rientrato? Insomma prima fai il discorsetto a Tom e poi quando Amy ti chiede dov’è preoccupata va tutto bene?!

PETER- voto 6
Vabbè la sufficienza gliela concedo, ma non può continuare in eterno a fare l’uomo Invisibile, uscire per lanciare una bomba e poi tonare a sparire, gli altri non ce la possono fare senza libretto d’istruzione.

AMY- voto 6
Quanta pazienza ti ci vuole ragazza mia. Dai retta a me, una botta e via con Benji o con uno degli Italian-boy e vedi come stai meglio poi! A parte i conigli disinteressati, nel gruppo clandestino di rientro è forse l’unica che legge fra le righe.

TOM- voto 6
Sceso rispetto l’ultima volta ma, nonostante l’apparente desiderio di restarsene fuori, ha deciso di parlare a Philip, forse nel modo giusto, non tartassandolo su Jenny ma girandoci attorno con l’argomento calcio. Gli Imbecil-Japan-Boy gli hanno spezzato il ritmo ma non la tenacia. Può sembrare che non gli ha tenuto testa, ma credo Tom stia preparando una bella rivincita, del tipo che un calcio a sud dell’ombelico farebbe loro meno male.

RINGRAZIANO
-Il dentista torinese che ha fatto l’impianto dentale di Daisy dopo la mazzata che ha preso
-Lo psicoterapeuta a cui Pearson ha dovuto rivolgersi a metà del viaggio con Daisy (ovvero lo spacciatore a cui ha dato appuntamento in autogrill)
-Il rifornitore di preservativi, del distributore automatico, che con l’uscita clandestina dei calciatori, ha pagato l’università ai figli
-Malaya per lo straordinario, Mark è tirchio ma onesto, le paga tutte le ore che fa...ma sui contributi e il suo contratto chiede di in fare domande.

E con questo lo storico speaker torna in naftalina in attesa del doppiaggio della nuova versione di Holly&Benji

Ciao Ciao

Recensore Veterano
26/04/18, ore 21:50

Ma sarà la volta buona che Philip incomincia a riacquistare la voglia di combattere e magari s’inventa pure qualcosa per farla pagare, anche a scoppio ritardato, a quella carogna di McFay? Tutti i suoi compagni fanno il tifo per lui e Jenny, e oltretutto la sua apatia mal si associa alla stima che tutti nutrono per lui, perfino Benji.
Il povero Mark invece, nonostante la buona volontà, rimane sempre invischiato in situazioni pericolose, vedi la scazzottata con Gentile... e la stalker che non vuole sapere di levare le tende...
Menzione speciale per San Tom che una volta tanto perde la pazienza, ma rimane sempre educato anche nel mandare a quel paese i suoi compagni: “Se volete scusarmi, a questo punto vi manderei un momento affanculo. Tutti” (cit.)
Altra menzione speciale per il cameo dei gemelli Derrick e la ipotetica allergia al salame di Jason XD
Terza menzione per quello stordito di Holly che passa indenne il derby col Real Madrid e poi prende una storta per raggiungere un taxi...
Nota finale: Gamo è un incompetente!!!
(Recensione modificata il 26/04/2018 - 11:34 pm)