Dunque, partiamo subito citando questa frase su Philip, perché non voglio certo perdere l'occasione di dirgliene quattro (tanto è a Natale che bisogna essere più buoni, non a Pasqua XD), così come Mark non vuole mai perdere quella di tirargli quattro Tiger Shot: “Nel giro di un anno si erano allontanati fino a perdersi, fino a gettare all’aria tutto il passato che avevano costruito insieme e il futuro che avevano progettato”.
Insomma, Philip, ne vogliamo parlare? cos'è questo plurale usato così, a sproposito? VI siete allontanati? E chi è che avrebbe gettato all'aria tutto ciò che tu e Jenny avete costruito insieme? No, per capire … Ah ecco, sei stato tu e hai fatto tutto da solo, mi pareva. Questi vuoti di memoria non vanno mica bene però, sai? No, ci vuole un rimedio. Non so, stavo pensando a dei Tiger Shot... Vabbè, per questa volta facciamo finta di niente e prendiamola come una dimenticanza dovuta allo stress, a Mark non diciamo niente. Questo solo perché stai cominciando ad azionare i neuroni ed è bene darti un incoraggiamento. Ed è bene che Mark non ti faccia finire in coma, sennò poi ci tocca ricominciare tutto il lavoro da capo, quando ti sarai risvegliato.
A parte gli scherzi, mi ha colpita il fatto che Philip pensi questa frase in questo modo, per l'appunto mettendo in mezzo Jenny in un processo di allontanamento in cui lei, poverina, non ha avuto voce in capitolo. Pensandoci, però, la cosa ha un senso: perché fino a pochi capitoli fa Philip era ancora convinto che fosse stata Jenny ad abbandonarlo, che fosse stata lei la causa della loro rottura. Ora comincia a ritrattare e, quella che prima gli sembrava un'azione solo di Jenny, ora comprende entrambi: infatti Philip non si sente più abbandonato da Jenny, ma è corresponsabile con lei di un allontanamento del quale sembra non aver afferrato ancora bene la radice. Aggiungiamoci il fatto che, ora, Philip è veramente stressato e agitato da un casino interiore come non se ne sono mai visti, dal momento che s'è trovato Jenny a Torino all'improvviso, per di più insieme a Gentile, senza tralasciare il fatto che Mark sapeva tutto e non gli ha detto mezza parola.
Adesso però divaghiamo un secondo. Posso spezzare una lancia in favore di Mark? Tutti me lo stanno stressando facendogli presente che avrebbe dovuto avvisare, che sia Philip o che siano le amiche, della presenza di Jenny in Italia. E no che non doveva, invece! Si sta preoccupando già tanto per Jenny, che si è tramutata sicuramente in un bel pensiero (anche se un peso no di certo), però lei è adulta, e può decidere un po' come le pare di andarsene da qualche parte senza dover rendere conto a nessuno, questo Mark lo sa e l'ha rispettato. Certo che s'è trovato in una situazione del cavolo, perché un pensierino sul fatto che fosse meglio che, almeno Philip, sapesse dove si trovava Jenny, ce l'ha fatto sicuramente, ma ciò non toglie che abbia fatto più che bene a non sbandierare a destra e a manca della presenza di Jenny da lui, dal momento che lei non lo voleva. Si è comportato in modo molto corretto, secondo me, nei confronti dell'amica. In fin dei conti Jenny gli ha chiesto ospitalità e lui non poteva certo tradirne la fiducia.
Secondo te, ora che gli ho dato ragione, Mark è contento? Ma figurati! È lì a sbraitare perché “ho spezzato la lancia”, che adesso bisogna procurarsene un'altra e lui, 'sti sprechi, proprio non li sopporta …
Però stavo dicendo di Philip. Il fatto di star percependo il suo allontanamento da Jenny come una cosa che hanno messo in atto entrambi può forse valere come una mezza ammissione con se stesso di come, in effetti, sono andate le cose. Un'ammissione soft, per cominciare, dove inizia a prendere atto a livello cosciente che non è stata certamente Jenny ad abbandonarlo.
Ma poi chissà perché Philip fa così fatica a concepire di essere l'unico responsabile dell'allontanamento da Jenny, quando invece si accolla delle responsabilità che non sono affatto sue, credendo di non aver fatto abbastanza per proteggerla da quello che ha subito. Forse proprio per questo? Perché la sua mente in qualche modo si rifiuta di sovraccaricarsi con un altro peso, che andrebbe a sommarsi al precedente, il quale è ormai talmente radicato che ci vorrà un po' per convincerlo del contrario? O s'è semplicemente accartocciato su se stesso e sulla verità di quanto accaduto, perché il credersi colpevole di quanto accaduto a Jenny ha mandato in tilt il suo sistema interno di navigazione? TOM, sdoppiati! Tampina Philip (insieme al doppione), anziché qualcun altro nelle docce è_é.
In questo capitolo, comunque, tutte le sensazioni che prova Philip sono intese, viscerali, e lo torturano aggrovigliandogli la mente ancora di più, ma questo potrebbe anche non rivelarsi un aspetto così negativo: e se questo ingarbugliamento invece si sciogliesse proprio perché è arrivato al limite, ad un passo dalla saturazione e, più di così, non si può attorcigliare? Qualcosa tipo: o se ne libera definitivamente oppure si fa affossare da esso e, il fatto di vedere Jenny insieme a Gentile, potrebbe essere proprio quel fattore chiave che gli permetterà di districarsi dai nodi in cui si è incastrato da mesi. A lui, che Jenny stia con Gentile, proprio non va giù, non lo riesce ad accettare e forse (gelosia a parte, che ovviamente è molto forte ed è normale che sia così visto che nonostante tutto, a Philip, di Jenny importa eccome!) è anche il fatto stesso di percepire ciò come una sorta di ulteriore “fallimento” (con Jenny) a spingerlo a provare tutta questa repulsione nei confronti di loro due insieme. Ovviamente Philip prova anche della gelosia fine a se stessa, la semplice incapacità di accettare che Jenny stia con un altro e rivolga e doni a un altro tutto ciò che una volta apparteneva soltanto a lui, però noi lo sappiamo che Philip non è mica tanto lineare e i suoi ragionamenti e le sue sensazioni sono sempre molto più attorcigliati. Ecco, quindi mi immagino che vedere Jenny con Gentile, che vederla “diversa” da come se la ricordava (più sicura, forse più forte, anche più sensuale) accresca la sua impressione di aver fallito nel tentativo di aiutarla, di farla uscire dalla spirale di dolore in cui era precipitata dopo David. Per Philip questa deve essere una grande “sconfitta”: lui sente di non essere riuscito ad aiutare Jenny in nessun caso, in nessuna circostanza e, probabilmente, sente di non aver capito ciò di cui Jenny aveva bisogno per tornare a vivere. Ho notato infatti che quando Philip esplode litigando con Mark e poi con Bruce, la cosa che gli riesce più facile da dire è “non capisci, non puoi capire”. Da qui, ho avuto l’impressione che dire queste parole vorrebbe rappresentare uno sfogo, ma che in definitiva lo faccia sentire solo peggio perché lui sente di essere stato il primo a non aver capito, a non essere riuscito a capire: non ha capito Jenny, non ha saputo starle accanto, non è stato in grado di capire come aiutarla, come farle dimenticare tutto e questo non gli dà pace, lo investe ancora di più di senso di colpa nei suoi confronti. Ora è come se si rendesse conto di questo cento volte di più, e questo sia perché Jenny ha di nuovo “un corpo, uno sguardo, una voce” (bellissimo!), e quindi non è più un semplice ricordo che può tentare di soffocare, sia perché lei sembra essere cambiata in meglio soltanto da quando si è allontanata da lui. E forse questo è ciò che prova anche quando, la sera, la segue dopo averla vista uscire dal Mc Donald’s e la vede scivolare tra le braccia di Gentile. A colpirlo è soprattutto la reazione di Jenny, il modo in cui risponde al bacio dell’italiano, il modo in cui non ne rifugge il contatto. Forse gli sembra davvero di essere stato il problema principale della sofferenza di Jenny, perché ora che è senza di lui Jenny sta bene, Jenny sta con un altro ed è cambiata, sembra essere riuscita a dimenticare. Ecco dunque che Philip, ora, ha davvero solo due alternative: o ci si mette d'impegno per liberarsi della sua matassa mentale oppure si fa affossare da essa perché, adesso, o si rende conto che tutti questi pensieri lo portano soltanto a girare in tondo, oppure deve rinunciare a Jenny in via definitiva e questo è IL pensiero che non riesce ad accettare e che potrebbe finire per smuoverlo. Oltretutto, è vero che Philip finora non ha fatto che scappare da Jenny e dal pensiero di lei, e lo fa anche in questo capitolo (come notano facilmente tutti i compagni di squadra), però è anche vero che un paio di volte sembra che, in questo senso, qualcosa in lui lo spinga in un’altra direzione. Prima quando la vede al campo e, osservandola “all’improvviso non fu più Jenny ad avanzare verso il campo ma il passato ad andargli incontro.”.
Questa frase, questo rimescolarsi del passato con un presente che Philip disconosce, credo abbia una prima connotazione positiva, questo perché un dolore così profondo come quello causato dalla sua separazione da Jenny (ma cominciato mesi prima) che, finora, si è portato dentro, viene finalmente trasposto all'esterno quando se la vede davanti agli occhi (superati la sorpresa e lo shock della sera precedente). E penso che quando un peso, un dolore, un qualcosa di oscuro che fino ad un attimo prima era intrappolato nella mente, riesce finalmente a trovare la via per l'esterno manifestandosi per quello che è, è senz'altro un sinonimo di un passo avanti. Ma c'è anche dell'altro, perché la sera poi, quando Philip vede Jenny al Mc Donald’s, arriva addirittura a seguirla, atteggiamento in netto contrasto con la sua apparente volontà di dimenticarsi sia di Jenny che del loro passato insieme. Credo che questo voglia dire che ha cominciato a “svegliarsi”, a muoversi verso di lei non solo concretamente ma anche dal punto di vista emotivo … si sta sbloccando, anche se poi (il solito sfigato!) proprio quando riesce a compiere questo passo di “starle dietro” e quindi dirigersi verso una sorta di accettazione (del passato), gli tocca vederla tra le braccia di Gentile, scena che Philip si sarebbe evitato volentieri anche se forse questo lo aiuterà ad accelerare il processo di “scuotimento”.
Mi è piaciuto moltissimo quando, all’inizio del capitolo, Philip si dice che lui “Aveva bisogno di sentirsi bene, non di un cerchio alla testa che non gli avrebbe dato tregua per tutta la giornata.” eppure, nonostante ciò, non può fare a meno di tornare sempre sugli stessi pensieri. Ho avuto l’impressione che in qualche modo Philip finisca sempre per tentare (inconsciamente?) di punirsi a causa del suo senso di inadeguatezza, quello che non l'ha mai abbandonato dopo Kyoto. In fondo credo che non sia stata mai Jenny (con i suoi comportamenti contraddittori), né la violenza che lei ha subito, ad averlo condotto direttamente alla scelta di lasciarla, ad averlo condotto all’esasperazione: credo sia stato lui stesso, che si sia sentito esasperato da se stesso. Philip è arrivato a volersi “liberare di Jenny” quando invece tutto ciò che avrebbe voluto era di “liberarsi di se stesso”. Scappando dal dolore di lei, o comunque dalla consapevolezza che la sua presenza gli portava, sperava di poter fuggire proprio da se stesso e da tutto ciò che non accettava (e non accetta ancora) di non essere riuscito a fare per lei.
Partendo da questo ragionamento, credo di possa arrivare dritti-dritti a questa frase: “Era qualcosa di emotivo, qualcosa di impalpabile, una specie di muro invisibile che in un anno non era riuscito ad abbattere e che adesso era diventato invalicabile.”
E, a proposito di questo muro invisibile, mi sono detta: e se Philip non se ne fosse accorto, ma anziché non riuscire ad abbatterlo, in quell'anno lui il muro l'avesse proprio costruito? Convinto di trovarsi di fronte a una parete insormontabile che lo divideva da Jenny, e credendo di non poter andare oltre, ha finito per essere proprio lui l'artefice di quel muro invisibile che ora è invalicabile. Ed è tale perché credo che sia stato proprio lui a renderlo sempre più alto.
Insomma, ha fatto veramente un casino! Mi immagino davvero il cervello di Philip come se fosse sull'orlo del cortocircuito: ogni pensiero e ogni sensazione che hanno fatto seguito a Kyoto hanno finito per accavallarsi in una spirale negativa che, come un peso legato attorno al collo, l'ha spinto sempre più giù nel baratro della disperazione e dei sensi di colpa. Il guaio è stato che, a questo peso che già non era di poco conto, Philip ci ha aggiunto anche il carico da novanta: non se n'è voluto liberare, al contrario sentiva di meritarlo. A questo punto ha ben pensato di legarsi un paio di incudini anche alle caviglie e, conciato così, si è lasciato andare a fondo. Nel frattempo, al contrario, Jenny stava piano piano risalendo in superficie.
Adesso chi ci va a portare a Philip una bella bombola d'ossigeno mentre comincia a togliersi di dosso i pesi che lo affliggono? Mark? Così ci mette in mezzo anche quei due o tre Tiger Shot di sicurezza che lui chiama i “Tiger Shot della pace interiore”.
E in effetti Mark fa la sua parte con il suo infervoramento, cercando chiaramente di dare a Philip una svegliata sbattendogli un faccia accuse alle quali, ne sono sicura, non crede per nulla nemmeno lui. Penso che Mark abbia proprio voluto dargli una bella scossa, probabilmente voleva davvero spingerlo a reagire e, per lo meno, Philip gli ha dimostrato di esserne ancora in grado, anche se le sue reazioni colleriche (come quella che riserverà a Bruce, nello spogliatoio) servono sicuramente a poco per fargli fare ordine nella testa. Di certo però sono utili per destarlo dal suo torpore profondo e obbligarlo a prendere in considerazione ciò che lui vuole sforzarsi di dimenticare. Insomma, per farlo smettere di comportarsi da ameba.
Credo comunque che Philip, di sensi di colpa, ne provi anche in questi momenti. Certo, non è davvero il senso stesso delle insinuazioni di Mark e di Bruce a spingerlo ancora una volta a provarne, piuttosto è il fatto stesso di tirare fuori Jenny come mezzo per ferirlo a far sì che questi stessi sensi di colpa riaffiorino in modo insopportabile. Perché Mark può anche star dicendo un mucchio di stronzate sul perché e percome lui e Jenny si siano lasciati (e le sta dicendo), però Philip è urtato dal fatto che, a ogni modo, Mark gli stia dicendo apertamente che con Jenny ha fatto solo cazzate e questo rimescola in Philip ricordi, sensi di colpa e sensazioni di impotenza che non riesce più a contenere. Nonostante le stronzate che ha sparato, infatti, Mark lo sta comunque mettendo di fronte a Jenny, al fatto di aver mancato nei suoi confronti, di averla abbandonata perché incapace di affrontare sia lei che se stesso. Insomma, diciamolo: tutto riaffiora e Philip si sente una merda ed è costretto a guardare in faccia tutto ciò che non ha fatto per Jenny. Poi c’è anche il fatto che Philip non sopporti il fatto che i compagni pensino che lui abbia lasciato Jenny per Julie Pilar. Questa è una cosa che proprio non tollera ma, soprattutto, non tollera il pensiero che una voce simile possa giungere a Jenny, che possa crederci anche lei: ecco che in qualche modo arriva a dirsi da solo che non è vero, che di Jenny non può non importargliene più niente. Se così fosse si sforzerebbe di passare sopra a questo pensiero, Jenny potrebbe credere qualunque cosa e non sarebbero affari suoi. Invece Philip è angosciato dall’eventualità che Jenny senta dire una cosa del genere (più o meno una bestemmia, per Philip), e forse questo non solo perché non vuole che Jenny resti schifata di lui a un pensiero simile, ma anche perché, in quel caso, teme che Jenny si sentirebbe ferita ancora una volta per colpa sua. Se lei credesse a una voce simile, potrebbe restarci male e, anche se Philip non si è mai sognato di lasciarla per un’altra, il pensiero di una simile reazione da parte di Jenny lo fa star male.
In fondo “li pensiero di Jenny era rimasto sopito in un angolo della mente, insieme ai ricordi delle sue carezze, al suo profumo, al piacere dei suoi baci, alla felicità dei suoi sorrisi.”e sottolineo “alla felicità dei suoi sorrisi” . Mi hanno colpita queste poche parole, da esse si sente quanto la felicità di Jenny sia sempre stata per Philip in primo piano, quanto tenesse ai suoi sorrisi, al fatto di vederla star bene e, sicuramente, al fatto di farla stare bene. Ed ecco che Philip non potrebbe accettare che una voce infondata e crudele come quella che lo vedrebbe averla lasciata per un’altra raggiunga Jenny e la ferisca. In effetti, per quanto Philip non sopporti di vedere Jenny con Gentile (e logicamente non lo sopporta proprio, ci si ammazzerebbe su questo pensiero) non pensa mai che non voglia vedere Jenny felice solo perché è senza di lui, una considerazione del genere non gli sfiora mai nemmeno l’anticamera del cervello ed ecco che torniamo al nostro discorso della gelosia positiva di Philip nei confronti di Jenny, che denota soltanto quanto lui tenga alla ragazza, senza per questo pensare MAI che debba vivere solo ed esclusivamente in funzione di lui. E se non è amore questo …
Credo che in questo capitolo sia anche fondamentale notare il fatto che Philip e Jenny siano tormentati da un incubo (probabilmente avente lo stesso contenuto di fondo) durante la stessa notte, e questo proprio quando trascorrono per la prima volta dopo tanto tempo la notte nello stesso continente, nello stesso paese, nella stessa città. L'incontro della sera precedente ha turbato fortemente entrambi, anche se entrambi si sono sentiti respinti dall'altro e, su tutti e due, ha avuto il medesimo effetto. Mi piacciono questi momenti di simbiosi, tra Philip e Jenny, anche quando avvengono durante un periodo di separazione. E, chissà, forse in questo caso accade proprio perché non stanno insieme.
A proposito dell'incubo che, la notte dopo l'incontro, tormenta entrambi, potrebbe esserci anche dell'altro: non è infatti singolare che lui ricordi ciò che l’ha agitato nel sonno, mentre per Jenny non è così? Non sarà che l’inconscio di uno e quello dell’altra funzionano in modo opposto, nonostante siano ancora così legati da muoversi all'unisono anche nei sogni? Quello di Jenny in qualche modo la “protegge” dal passato (forse perché i suoi sistemi di autodifesa funzionano) che ormai ha affrontato e che, che ora riaffiori, sarebbe solo deleterio, mentre quello di Philip gli impone di ricordare quel che ancora lo affligge e che lui non ha mai affrontato. La mente di Jenny pone quindi un muro utile tra lei e la violenza che ha subito (anche se poi magari non è esattamente questa che ha sognato, chissà …), mentre quella di Philip fa tutto l’opposto: perché sono i muri che lui ha creato volontariamente ad essere deleteri, a farlo girare in tondo, invece la sua “protezione inconscia” fa le bizze, anzi, non funziona proprio, e credo che questo non faccia che aggrovigliare ancora di più la matassa nella sua povera testolina.
Tu lo sai, vero, che Mark vorrebbe che cancellassi tutto ciò che è stato scritto fino a qui per sostituirlo con una valanga di Tiger Shot? Essì, si tratta dei “Tiger Shot del ricongiungimento mentale ed emotivo con se stessi”, che poi sono la stessa cosa dei “Tiger Shot della pace interiore”, ma distinguerli fa sì che si possa ricorrere sia agli uni che agli altri senza farsi problemi. Lo sai no che Mark, quando si parla di Tiger Shot, perde tutta la sua tirchieria …
Singolare trovo anche il modo in cui Philip sembra soffermarsi sul pensiero di David, perché pare che continui a rifuggirlo come ha sempre fatto fin da subito dopo aver appreso della violenza su Jenny. Perché anche se gli viene in mente che per colpa sua tra lui e Jenny è andato tutto a puttane, mi sembra che in fondo il suo pensiero in proposito sia sempre un po’ “superficiale”: pensando a David, Philip non va mai più in là, non si sofferma veramente su quello che lui ha fatto a Jenny (e a loro come coppia), ma sembra ancora troppo preso dal proprio, di senso di colpa, per prenderlo davvero in considerazione (al che Mark suggerirebbe i “Tiger Shot della consapevolezza delle proprie responsabilità e di quelle altrui”).
Adesso però lasciamo respirare Philip (attaccato alla bombola dell'ossigeno XD) e passiamo a dire due paroline su Jenny.
Ciò che più ho notato di lei è che sembra avere delle caratteristiche “bivalenti”: fragile da un lato, più forte dall’altro. Come ha notato anche Philip ora Jenny sembra quasi “rinata”, sembra stare meglio e, anche se non ha superato completamente il trauma subito, sta reagendo bene ed è sulla buona strada per la guarigione. Però credo che Jenny ancora non sopporti questa condizione, non sopporta di non essere ancora riuscita a dimenticare completamente, in qualche modo ora sembra avere fretta, proprio come ne aveva Philip qualche capitolo fa. Ma potrebbe Jenny cominciare ad avere questa fretta di guarire e dimenticare proprio perché ha incontrato Philip? Proprio perché sente a sua volta la pressione del passato? “Salvatore poteva al contrario rappresentare il suo “esperimento”, la sua salvezza.” Jenny è a questo che vorrebbe aggrapparsi, eppure la sua mente le manda quei segnali, quelli di pericolo nonostante non ci sia nulla da temere, perché Gentile ha dimostrato di non essere da temere. E quindi, perché non riesce ad andare fino in fondo, con lui? Jenny prende tutto questo come una cosa negativa, come un impedimento che la rende, secondo lei, in qualche modo “anormale” e questo la mortifica enormemente. E se questi segnali di pericolo che le invia la mente, oltre che a far capire che il suo sistema di autodifesa funziona, le servissero anche per capire che non deve essere avventata? Certo che Jenny non ha da temere Salvatore, a lui chiaramente non va giù che lei si sia tirata indietro, però la rispetta e non le imporrebbe mai di fare una cosa che lei non si sente di fare … però è solo la fretta, il desiderio di riprendersi una vita normale, a farla stare con Gentile. Un’attrazione sì, ma non di certo un sentimento d’amore, e quindi, dopo quello che lei ha subito, andare con lui potrebbe ferirla comunque, perché non è di questo che ha bisogno. Potrebbe essere, quindi, che il suo inconscio le stia suggerendo proprio questo. Mi è piaciuto poi tantissimo il modo in cui Jenny, al campo, si ferma ad osservare Philip durante l’azione: qui ci troviamo di nuovo di fronte alla sua capacità di non fuggire da Philip, a quella sua forza che si contrappone alla fragilità che lei si sente addosso. Ecco, forse a Jenny sembra di essere fragile e di questa sensazione vorrebbe solo liberarsi. Penso che non si renda conto invece della forza che la contraddistingue e che comunque sia la sta portando fuori dal tunnel. E forse, per uscirci completamente, Jenny non avrebbe bisogno di altro che della presenza di Philip. Su questa idea però Jenny non si sofferma, forse non vuole prenderla in considerazione, forse anche perché, ancora, cerca di avercela con lui per il modo in cui l’ha lasciata. E poi, lei crede di non interessargli più … Ne sarà convinta sul serio? E se cercasse di crederlo per evitarsi di soffrire ancora? Forse, sta facendo di tutto per rassegnarsi in proposito.
Tra l'altro mi sembra molto indicativo di quel che le sta succedendo dentro, il modo in cui Jenny si è espressa a questo proposito: “A lui ormai non interesso più”. Non ha detto “Lui non mi interessa più”, eppure avrebbe potuto farlo anche soltanto per provare a convincersene. Da una frase del genere è palese che Jenny sia ancora profondamente innamorata di Philip e che, averlo rivisto, abbia risvegliato in lei tutto il dolore che si sta portando dentro da un anno. Chissà se lei stessa ha fatto caso alle proprie parole, al suo modo di esprimersi e a quello che (nemmeno troppo velatamente) ci si nasconde sotto …
E in Jenny riprende di nuovo corpo la sua pulsione di proteggere Philip, un po’ come faceva in Snow. Prima quando le preme che quest'ultimo, in campo, appaia per quello che vale e poi quando si accorge di averlo difeso e si morde la lingua per averlo fatto. La forza di Jenny si rinvigorisce, quando c’è di mezzo Philip, solo che lei deve rendersene conto, è un po' come se le mancasse la consapevolezza, in proposito.
Salvatore invece, anche in questo capitolo, conferma di non essere così superficiale come poteva apparire in un primo momento, infatti dimostra di essere uno che nota i particolari e, questo, è sicuramente indice di una personalità più complessa, anche se scrupolosamente nascosta al mondo esterno.
Però Salvatore sta dimostrando di essere davvero un personaggio positivo, nonché una sorta di ancora di salvezza per Jenny. Sicuramente non ci si aspetterebbe da lui un atteggiamento simile (nemmeno Mark se lo aspetta, e non sarà per questo che non si fida affatto di lui?), eppure non c'è niente di forzato nel modo in cui si comporta con Jenny. L'interesse per lei è senz'altro autentico, anche se ovviamente non ne è innamorato, ed è bello il modo in cui i due si sono legati e si sostengono l'un l'altra, anche se Jenny avrebbe bisogno di tutt'altro. E chissà, forse anche lui...
Giusto un paio di parole anche su Patty: la curiosità che dimostra nei confronti di Jenny (ribattezziamola la “curiosità-scassa-Mark”) potrebbe non essere altro che l’ansia che ha provato fino ad adesso nel non sapere niente di lei, e che ora può finalmente scaricare in questo modo, ossia rompendo a Mark a macchinetta? In questo caso, Mark suggerisce degli specifici “Tiger Shot dell'accettazione delle scelte altrui” nonché i “Tiger Shot dei fattacci propri”.
Ovviamente però adesso è arrivato il momento che Mark si tolga dalle scatole e la smetta di rompere perché, ormai lo sai, il meglio si lascia sempre per ultimo. E dato che in tutto il commento, finora, non ho inserito nemmeno una stellina, rimedio adesso inserendone quattro o cinque di seguito: *_*_*_*_*_*. Ecco, ora mi sento meglio.
Visto che in questa recensione ho inserito varie citazioni provenienti direttamente dal capitolo, non posso assolutamente risparmiarmi questa (così me la rileggo anche *_*): “Come già aveva fatto al termine dell’allenamento della mattina, Benji lasciò in fretta e furia gli spogliatoi con i capelli ancora umidi, il cappellino attaccato al passante della cinta dei jeans. Profumato di shampoo e di bagnodoccia, varcò l’ingresso del bar e si diresse spedito verso il bancone, per rifarsi della birra che per colpa delle stupide riflessioni di Freddie e dell’arrivo improvviso di Gamo non era riuscito a godersi prima di pranzo.” Ne parliamo? *_*_*_*_*_* No anzi, non parliamone, concediamoci solo un paio di minuti di sbavamento rigenerante *_*_*_*_*_*.
(Mark suggerisce, nei miei confronti, i “Tiger Shot del rinsavimento dall'encefalogramma piatto”. Mark zitto, non lo vedi che sto sbavando e che ho gli occhi a stellina *_*? Ti sembrano momenti da interrompere? Dove hai lasciato Philip?).
Tornando in me, senza l'ausilio della TST (Tiger Shot Therapy) da parte di Mark, vorrei concludere dicendo che in questo capitolo Benji mi è piaciuto tantissimo, e questo a parte la figaggine (aggiungiamo altre due stelline piccole piccole, che sarà mai *_*_*).
Perché sarà anche vero che non ha intenzione di sprecarsi per risolvere i casini di Jenny e Philip, sarà anche altrettanto vero che considera tutti troppo infantili per riassestare una situazione che quasi potrebbe mettersi a posto da sé, se affrontata diversamente, ma c'è comunque qualcosa che lo spinge a interessarsi delle sorti della relazione tra Philip e Jenny (e non si tratta soltanto del fatto che sia un portinaio, per una volta). Forse quel che è accaduto e che sta accadendo tra loro gli dà da pensare molto più di quanto vorrebbe far credere (e molto più di quanto voglia credere lui stesso, forse), chissà però per quale motivo … Sarà sempre che, anche lui, ha la sua parte nel club dei sensi di colpa? La scena dove lui e Jenny parlano, separati solo dal bancone del bar, la trovo assolutamente bellissima, e questo osservandola da entrambe le prospettive. Sembra che Benji voglia smuovere un po' Jenny dal suo torpore causato dalla presenza di Philip, e lo fa mettendole davanti agli occhi un paio di semplici concetti (fa bene a divertirsi con Gentile, Philip è un idiota e lei è nettamente meglio di Julie Pilar) con i quali vuole senz'altro scuoterla, ma anche, secondo me, condurla proprio lì dove Jenny si rifiuta di addentrarsi: nella consapevolezza che, tra lei e Philip, in realtà non è finita proprio per niente. Tutto ciò senza impuntarsi, come gli altri, a domandarle per quale motivo si siano lasciati: credo che per Benji questo non sia degno di nota, non per raggiungere la soluzione che si trova dalla porta opposta, per lo meno. Alla luce di ciò, forse Benji ha davvero capito una cosa importante che, per ora, sfugge a tutti gli altri: Jenny e Philip, per ritrovarsi, non devono tornare indietro come sembrerebbe ovvio ad una prima occhiata poco accurata, ma devono andare avanti, riavvicinandosi proprio attraverso tutte le trasformazioni dentro alle quali sono passati e passeranno ancora.
Ma com'è intelligente *_*. Capito, Mark?
Tirando le somme, ho trovato questo capitolo particolarmente pregno di sensazioni ed è davvero intenso sotto tutti i punti di vista. Nonostante questo non appare mai pesante o forzato e, devo dirlo, per TUTTO il capitolo mi sono sentita tutti (ma TUTTI) i personaggi parlare con le loro voci … persino Gamo ;). È incredibile come questa storia (così come le precedenti), anche dopo più di una rilettura mi sembri sempre così vivida. |